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ISTRUZIONI PER LA CURADEL MONCONE

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Academic year: 2022

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CENTRO PROTESI INAIL

ISTRUZIONI PER LA CURA DEL MONCONE

ARTO INFERIORE TRANSFEMORALE

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Gentile ospite,

nel darle il benvenuto, le forniamo alcune informazioni che potrebbero esserle utili per la buona riuscita del suo percorso riabilitativo.

La cute del suo moncone in questo momento ha bisogno di cure particolari: una cute in buono stato le permetterà di poter indossare senza problemi la sua protesi.

Insieme alla cura della cute è necessario eseguire con costanza i bendaggi funzionali del moncone, indispensabili per prepararlo adeguatamente ad accogliere il presidio protesico.

L’operatore sanitario (infermiere o fisioterapista), durante la visita medica, le mostrerà come eseguirlo e le consegnerà queste utili istruzioni per l’apprendimento della corretta tecnica di bendaggio.

Le consigliamo di compilare un diario per almeno una settimana: l’aiuterà a prendersi cura del moncone e a verificare la necessità di un eventuale intervento sanitario. Successivamente potrà continuare i controlli senza compilare il diario.

Il personale sanitario del Centro Protesi

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ISTRUZIONI PER UN’ADEGUATA CURA DELLA CUTE DEL MONCONE Valutazione

Ogni giorno occorre effettuare l’ispezione della cute, ricorrendo, se necessario, all’aiuto di uno specchietto.

L’ispezione deve essere fatta a fine giornata ed anche a seguito di prolungate posizioni che implicano la riduzione della mobilità ed il posizionamento del moncone su superfici dure (per es. prolungata seduta in carrozzina, allettamento forzato…).

Annotare ogni eventuale variazione sul diario (es. arrossamenti). Se sono presenti lesioni, comunicarlo al proprio medico curante, per favorirne la guarigione.

Diario giornaliero

Data ………

Aspetto del moncone

□ sano, cute integra

□ cute arrossata

□ cute secca

□ presenza di escoriazioni, dove? ………

□ presenza di flittene, dove? ……….

Interventi sul moncone

□ applicazione di creme idratanti

□ esecuzione di medicazione, quante volte al giorno? Con che cosa?

………

………

Esecuzione

del bendaggio □ si, chi lo ha eseguito? ………

□ no, perché non è stato eseguito? ………

 

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Igiene della cute e gestione dell’umidità

Mantenere un’accurata igiene del moncone con lavaggi ripetuti durante la giornata (in particolare, in caso di sudorazione eccessiva).

Porre particolare attenzione anche alle zone dell’inguine che presentano maggiore sudorazione.

Evitare l’uso di detergenti aggressivi e contenenti profumi che, alterando il pH fisiologico, possono causare irritazione e secchezza della cute.

Utilizzare agenti idratanti preferibilmente prima di coricarsi.

Sia i saponi sia gli agenti idratanti devono essere preferibilmente a base di prodotti naturali e oli vegetali (es. sapone di Marsiglia bio) senza profumazioni.

Asciugare accuratamente la cute dopo ogni lavaggio tamponando il moncone ed evitando “sfregamenti” che possano provocare irritazioni.

Detergere e asciugare la cute con cura, prima di indossare la protesi o il bendaggio, permette di evitare alla pelle di irritarsi, macerarsi e la proliferazione di germi.

In caso di eccessiva sudorazione, applicare un antitraspirante sulla cute.

In caso di situazioni di incontinenza, usare presidi che consentano, per quanto possibile, di mantenere la cute asciutta.

Non radersi la cute del moncone, in quanto questa pratica favorisce il rischio di peli incarniti, che rappresentano una fonte di infezione.

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Massaggio del moncone

Mobilizzazione della cute

• Iniziare da un’area con le dita

• Premere fermamente, e muovere i tessuti profondi per 30 secondi

• Ripetere lungo tutta l’area del moncone

• Dopo che la ferita chirurgica è completamente guarita, ripetere questa stessa tecnica per mobilizzare la cicatrice chirurgica. Il processo è lo stesso tranne che 2 dita dovrebbero essere poste sulla cicatrice

Massaggio del moncone

• Iniziare con un massaggio leggero vicino alle articolazioni che rimangono (anca)

• Gradualmente muovere il massaggio vicino alla fine del moncone

• Gradualmente aumentare la profondità del massaggio

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Nutrizione

Mantenere una dieta equilibrata.

Se sono presenti patologie (es. diabete) seguire le relative indicazioni mediche.

Bere abbondante acqua naturale, almeno due litri al giorno per favorire una buona idratazione cutanea.

Favorire il mantenimento costante del peso corporeo, per evitare variazioni delle dimensioni del moncone.

Presenza di innesto cutaneo trapiantato

La cute in questo caso è molto delicata e necessita di attenzioni particolari.

Usare agenti idratanti più volte durante il giorno osservando scrupolosamente le indicazioni mediche fornite dallo specialista.

Evitare l’esposizione ai raggi solari oppure usare creme ad alto fattore di protezione, per evitare il rischio di disidratazione.

Igiene della cuffia

Mantenere la cuffia in buono stato, lavandola con prodotti idonei o con sapone di marsiglia naturale bio senza profumi e asciugandola accuratamente con cadenza almeno giornaliera.

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Bendaggio Elasto Compressivo

Al fine di mantenere una corretta circolazione sanguigna dell’arto operato, è importante apprendere tempestivamente la corretta tecnica di esecuzione del bendaggio. Questo va eseguito sia durante il periodo che intercorre dall’intervento chirurgico alla fornitura della protesi, sia durante il periodo di training all’uso della protesi stessa e quando si vuole dare riposo al moncone.

Scopo del bendaggio:

• Ridurre l’edema nel post operatorio, e quello da stasi venosa

• Proteggere la cute

• Accelerare l’ipotrofia dei tessuti molli

• Favorire una riduzione del volume del moncone con rimodellamento dello stesso a “tronco di cono”, ciò è utile per favorire una buona circolazione ed una efficace protesizzazione.

Il bendaggio va eseguito con bende monoelastiche (nel solo verso della lunghezza). La benda viene applicata in senso longitudinale dall’apice del moncone, e con tensione decrescente dal basso verso l’alto.

L’altezza della benda dipende dal livello di amputazione del moncone.

La tecnica da eseguire è quella a lisca di pesce e non in senso circolare.

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TECNICA DI ESECUZIONE DEL BENDAGGIO

Iniziare srotolando la benda e mettendola in tensione ancorarla alla radice posteriore della coscia

Avvolgere il moncone sul davanti

Scendere in diagonale verso l’apice del moncone

Avvolgere l’apice del moncone

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Salire in diagonale

Continuare con l’avvolgimento del moncone scendendo in diagonale senza dimenticare di trazionare la benda

Proseguire con l’avvolgimento in diagonale per formare la lisca di pesce

Continuare in questo modo facendo attenzione di arrivare con la benda in alto all’inguine

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Avvolgere bene con la benda la radice dell’arto

Fissare la benda con ganci elastici

Quando il moncone è molto corto per evitare che la benda si arrotoli e che il bendaggio non rimanga in sede si raccomanda di avvolgere il moncone fino alla radice dello stesso e poi completare facendo dei giri con la benda intorno al bacino.

- Una condizione molto importante da rispettare è la tensione del bendaggio, che è soggettiva rispetto al paziente, ma che comunque non deve essere troppo lento, perché non sortirebbe alcun effetto di

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scarico venoso, né troppo stretto, perché impedirebbe una corretta circolazione del sangue. È bene assicurarsi che si riesca a compiere i normali movimenti articolari con il moncone fasciato.

- In caso di monconi molto voluminosi si consiglia di usare due bende

- In caso di allergie ai componenti della benda elastica, prima del suo posizionamento, è possibile mettere a contatto con la cute delle bende anallergiche.

- Nella fase preprotesica il bendaggio deve essere sempre tenuto nelle ore diurne, e va ripetuto ogni tre o quattro ore, man mano che diminuisce l’effetto tensorio dello stesso. Il moncone deve essere lasciato libero durante il riposo notturno.

Postura

Nel paziente amputato, l’interruzione delle catene muscolari può portare a disfunzioni o disarmonie più o meno gravi. I disturbi posturali presenti nella fase statica si riflettono nella fase dinamica e quindi, nel cammino nel paziente amputato di arto inferiore e in atteggiamenti scoliotici negli amputati di arto superiore con ripercussioni gravi a carico della colonna vertebrale.

È molto importante evitare atteggiamenti viziati che possano fare insorgere contratture che rendono difficoltoso l’uso e l’adattamento della protesi.

Per l’utilizzo della protesi è molto importante che l’anca del lato operato si estenda come quella del lato opposto.

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Per questo motivo se si rimane a letto per molto tempo, periodicamente dalla posizione supina, è consigliato di stendere bene gli arti inferiori (per esempio immaginare di spingere sul materasso con la parte posteriore del moncone) e compatibilmente con altri problemi di salute è consigliato mettersi in posizione prona ogni tanto (eventualmente se si riesce) anche durante il riposo notturno.

Evitare l’uso di cuscini sotto il moncone che favoriscono l’insorgenza di contratture in flessione, favorire piuttosto la posizione prona con cuscini sotto l’arto per mantenere in estensione passiva il moncone.

NO SI

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Se si utilizzano gli antibrachiali è importante, quando ci si ferma in stazione eretta, osservare una postura corretta sia per il corretto allineamento corporeo sia per evitare delle possibili cadute.

NO SI

RINFORZO MUSCOLARE

Da stesi sul fianco portare il moncone verso l’alto.

Ripetere l’esercizio per alcune volte.

Eseguire lo stesso esercizio partendo dalla posizione prona

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NOTA BENE: per i soggetti con cardiopatia è comunque consigliato consultare il medico prima dell’esecuzione degli stessi.

Steso su un fianco cercare di spingere il moncone verso un piccolo asciugamano arrotolato e appoggiato sull’altra gamba, mantenere la stretta per 10 secondi, poi cambiare lato e ripetere l’esercizio con l’arto contro laterale.

Ripetere più volte.

ESERCIZI PER GLI ARTI SUPERIORI

Per tornare a camminare con la protesi, soprattutto nel primo periodo, è fondamentale impiegare gli arti superiori. È importante mantenere un buon tono muscolare che servirà all’inizio per sostenersi all’interno delle parallele e poi successivamente per usare gli ausili che verranno impiegati durante il training riabilitativo con protesi.

Si possono eseguire dei semplici esercizi da ripetere in più serie.

Gli esercizi possono essere svolti sia da soggetti sani che da persone con patologia cardiopatica con lo scopo di migliorare la capacità respiratoria, il movimento articolare e contrastare le rigidità.

È importante, durante l’esecuzione degli esercizi, coordinare il movimento alla respirazione inspirando dal naso ed espirando dalla bocca, per migliorare l’ossigenazione dei tessuti.

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Alcuni esempi di esercizi

Seduti su una sedia o sulla carrozzina, incrociare le mani sul grembo e portarle in avanti e in alto con le braccia che passano vicino alle orecchie, allungarsi al massimo verso l’alto, mantenere questa posizione

sempre stirando le braccia per dieci secondi, tornare lentamente alla posizione di partenza. Inspirare lentamente mentre si sollevano le braccia, espirare mentre si riportano in basso.

Ripetere la sequenza per otto volte.

Seduto su una sedia o sulla carrozzina con busto eretto con le braccia estese in avanti impugnare un bastone leggero con entrambe le mani in modo orizzontale (apertura delle mani come la larghezza delle spalle) inspirare sollevando il bastone, espirare abbassandolo, sempre cercando di allungarsi il più possibile quando si porta il bastone in alto.

Ripetere la sequenza per otto volte.

Sempre impugnando il bastone, apertura delle mani come la larghezza delle spalle, piegare le braccia all’altezza delle spalle e spingere in avanti il bastone, mantenere questa posizione per dieci secondi e poi

tornare alla posizione di partenza. Ripetere la sequenza per otto volte.

Si può gradualmente, man mano che si raggiunge una buona resistenza, aumentare il numero delle ripetizioni.

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Direzione centrale assistenza protesica e riabilitazione Inail Centro Protesi Inail

Direzione sanitaria - Area comunicazione istituzionale - Ufficio stampa www.inail.it/centroprotesi

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