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SCHEDA DI PROJECT WORK

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Academic year: 2022

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SCHEDA DI PROJECT WORK

Positiva-Mente

DOCENTI

Anna Elisa Varisco

Cecilia Audino

SCUOLA

I.C. “S. Boccone” di Palermo

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BREVE DESCRIZIONE

Il presente progetto si propone di educare l’alunno/a ad affrontare le proprie emozioni disfunzionali imparando a utilizzare e potenziare la propria capacità di pensare in modo costruttivo e razionale.

L’approccio utilizzato sarà quello dell’Educazione Razionale-emotiva secondo cui è possibile favorire il benessere emotivo dell’allievo attraverso la trasmissione di conoscenze sul meccanismo delle emozione e sulle modalità di pensiero più corrette. Gli alunni apprenderanno ad utilizzare alcuni strumenti utili per comprendere le proprie reazioni emotive spiacevoli e per poterle modificare, rendendole più adattive e funzionali. Le attività proposte mireranno allo sviluppo delle abilità metacognitive che consentono di comprendere i meccanismi cognitivi che stanno alla base dell’emozione, al fine di operare una trasformazione delle reazioni emotive più spiacevoli e disfunzionali. Per favorire tale processo verranno proposte anche alcune pratiche proprie della Mindfulness che consentiranno agli alunni di acquisire una maggiore consapevolezza delle proprie sensazioni, stati d’animo e processi mentali.

SITUAZIONE E PROFILO DEL GRUPPO CLASSE a) Classe Terza A Scuola primaria

La classe III A del plesso Oreto è composta di 18 alunni di cui 10 femmine di cui una disabile e due con BES e 8 maschi di cui uno con BES (ADHD).

Per le suddette alunne e per l’alunno affetto da ADHD il consiglio di classe ha elaborato un Piano Didattico Personalizzato che prevede alcune misure dispensative e compensative, nonché strategie didattiche inclusive.

L’alunna disabile è seguita per 7 h settimanali dall’insegnante di sostegno. Vivace ed irrequieta, pur essendo sensibile ai richiami dell’insegnante, fatica a rispettare le regole condivise. Va sempre guidata dall’insegnante o da un compagno/a tutor nello svolgimento del lavoro scolastico.

Il gruppo classe è molto eterogeneo per i livelli di competenza, tuttavia tutti gli alunni mostrano interesse ed entusiasmo per le attività proposte, partecipano attivamente alle conversazioni ed eseguono con impegno il lavoro scolastico.

Alcuni alunni, particolarmente vivaci ed esuberanti, faticano a rispettare alcune regole condivise, ma riconoscono e accettano l’autorità dell’insegnante.

b) Classe Prima I Scuola Secondaria di Primo Grado

La classe prima I è composta da 18 alunni di cui 4 femmine e 14 maschi. Sono presenti un alunno disabile, con patologia grave seguito da una insegnante di sostegno per un totale di 18 ore settimanali, e un alunno di nazionalità cinese con forti difficoltà nell’uso della lingua italiana. Quest’ultimo é seguito da una tirocinante laureanda in italiano L2, proveniente dall’Università degli Studi di Palermo.

La classe si attesta su un livello di preparazione di base medio-basso, presenta forti lacune pregresse e scarsa propensione allo studio. Anche da un punto di vista disciplinare, il clima spesso è turbato dalla presenza, oltre che dell’alunno disabile, anche di un alunno particolarmente vivace che rallenta lo svolgimento della progettazione didattica e crea azione di disturbo in classe.

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OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO E OBIETTIVI TRASVERSALI Scuola primaria e secondaria di primo grado

 Distinguere il piacere fisico dal piacere emotivo, il dolore fisico dal dolore emotivo.

 Fare riconoscere agli alunni ciò che rende un’emozione piacevole o spiacevole.

 Ampliare il vocabolario emotivo dell’alunno affinché possa identificare le principali gradazioni con cui possono essere provate le emozioni spiacevoli.

 Aumentare nei alunni la consapevolezza delle emozioni piacevoli.

 Far acquisire agli alunni consapevolezza del fatto che non sempre l’emozione che viene mostrata è quella che veramente viene provata dentro.

 Imparare che stesse situazioni possono essere vissute diversamente a livello emotivo da persone diverse.

 Imparare a distinguere i quattro elementi fondamentali di un episodio emotivo: la situazione, i pensieri, l’emozione e il comportamento.

 Far acquisire agli alunni la capacità di distinguere i pensieri utili dai pensieri dannosi e di ricorrere ai pensieri utili in situazioni difficili.

 Allenare gli alunni a trovare pensieri utili alternativi a quelli dannosi.

 Imparare che esistono pensieri dannosi che causano emozioni negative.

 Imparare a mettere in discussione i pensieri dannosi.

 Imparare che è possibile modificare le emozioni.

 Imparare come cambiare le emozioni modificando i propri pensieri.

APPROCCIO METODOLOGICO GENERALE (PROCEDURA) RET

MINDFULNESS

Il presente lavoro verrà svolto in una classe III della Scuola primaria e in una classe I della Scuola secondaria di primo grado.

Le attività si svolgeranno in assetto laboratoriale, ma non mancheranno brevi momenti di lezione frontale per la presentazione delle varie attività . Gli alunni lavoreranno sia individualmente che in assetto di piccolo gruppo.

Saranno proposte alcune pratiche sperimentate dagli stessi docenti durante il corso di formazione e varie attività e giochi sulle emozioni tratte dai seguenti testi:

 Mario Di Pietro e Monica Dacono, “Giochi e attività sulle emozioni”, Erickson

Mario Di Pietro, “L’ABC delle mie emozioni”, Erickson

 Dario Ianes, “Educare all’affettività”, Erickson

DEFINIZIONE DEI CONTENUTI E LORO STRUTTURAZIONE

 Il piacere fisico ed emotivo

 Il dolore fisico ed emotivo

 Emozioni piacevoli e spiacevoli

 Il lessico delle emozioni

 L’intensità delle emozioni

 La consapevolezza delle emozioni

 Il mandala

 Emozioni mascherate

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 I quattro elementi fondamentali di un episodio emotivo: la situazione, i pensieri, l’emozione e il comportamento

 Pensieri utili e pensieri dannosi

 Pensieri utili alternativi a quelli dannosi

 Relazione tra pensieri e comportamenti

STRATEGIE DIDATTICHE

 Didattica laboratoriale

 Promozione di processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di pensiero.

 Valorizzazione di linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce.

 Role playing

 Didattica multisensoriale: uso costante e simultaneo di più canali percettivi (visivo, uditivo, tattile, cinestesico).

 Didattica multimediale (Smart diary).

DESCRIZIONE DELLE SINGOLE ATTIVITÀ DIDATTICHE 1. Attività propedeutiche all’uso dello Smart diary

 Gioco: Le sensazione del corpo e del cuore ( tempo: 1 h)

Fissare con del nastro adesivo un manifesto di carta bianca al muro e chiedere a un bambino di appoggiarsi ad esso. Disegnare con un pennarello la sagoma del corpo del bambino. Sulla stessa parete attaccare un cartellone con un grande cuore al centro. La classe viene divisa in due gruppi e ciascuno riceve dei bollini adesivi di diverso colore. Si estrae a sorte quale squadra inizierà. L’insegnante legge, una alla volta, le condizioni fisiche e le emozioni precedentemente scritte in una lista, poi la squadra estratta decide se l’evento che è stato letto riguarda una sensazione fisica o un’emozione, dopodiché un componente della squadra andrà ad attaccare uno dei bollini o sul cuore o sulla sagoma del corpo umano. Segue un feedback dell’insegnante, che indicherà se la risposta è esatta o sbagliata. Si prosegue fino all’esaurimento di tutte le condizioni indicate nella lista.

Spunti per la discussione

Qual è la principale differenza tra le sensazioni del corpo e quelle del cuore? Sono più dolorose certe sensazioni del corpo o certe sensazioni del cuore? Sono più piacevoli certe sensazioni del corpo o certe sensazioni del cuore? Cosa si può fare per far diminuire certe sensazioni spiacevoli del corpo? E cosa si può fare per diminuire certe sensazioni spiacevoli del cuore?

Quest’ultima domanda prepara il terreno per successivi apprendimenti riguardanti il meccanismo delle emozioni e introduce l’importante concetto che è possibile fare qualcosa riguardo alla propria sofferenza. Nel corso della discussione, gli alunni vanno spinti a elaborare soluzioni da adottare quando si provano sensazioni spiacevoli del cuore. Alcune soluzioni potrebbero essere ad esempio parlare con qualcuno, impegnarsi in qualcosa di gradevole, pensare a qualcosa di bello.

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 Gioco: Le carte delle emozioni piacevoli e spiacevoli (tempo: 1 h)

Gli alunni vengono suddivisi in due squadre e si distribuiscono in modo casuale le carte delle emozioni. A turno ogni squadra sceglie una carta e la mostra alla squadra avversaria, che dovrà poi indicare se quell’emozione è piacevole o spiacevole, e successivamente dovrà descrivere una situazione in cui un bambino potrebbe provare quella particolare emozione.

Se risponde bene a entrambi i quesiti, la squadra prende 2 punti, se risponde a un solo quesito, 1 punto. Quando tutte le carte sono state utilizzate si fa il conteggio dei punti e si nomina la squadra vincitrice.

Spunti per la discussione

Si potrà chiedere agli alunni quali sono le sensazioni fisiche che il corpo prova quando si vivono alcune delle emozioni emerse. Si farà anche notare che certe sensazioni del corpo compaiono anche in caso di emozioni opposte; ad esempio il cuore batte forte quando si ha paura, ma anche quando si è molto contenti.

 Gioco: Il termometro delle emozioni (tempo: 1 h)

Distribuire agli alunni una copia della scheda Le emozioni spiacevoli (Di Pietro, Dacomo,

“Giochi e attività sulle emozioni”, pag. 60) e tre copie del Termometro delle emozioni spiacevoli (Di Pietro, Dacomo, “Giochi e attività sulle emozioni”, pag. 59).

Chiedere agli alunni di ritagliare la prima riga in alto delle facce, quella che comprende infastidito, arrabbiato e furioso. Si chiederà poi ai ragazzi di incollare le facce di fianco al termometro, mettendo più in basso, in corrispondenza dell’1, la faccia che indica l’emozione meno intensa (infastidito), a metà del termometro, in corrispondenza del 3, verrà collocata l’emozione di media intensità (arrabbiato) e infine nella parte alta del termometro, in corrispondenza del 5, verrà collocata l’emozione della massima intensità (furioso).

Si procederà in modo analogo con le facce indicanti le altre emozioni.

Spunti per la discussione

Discutere con i ragazzi su quali possono essere i comportamenti che derivano da emozioni molto intense e da quelle meno intense.

Chiedere se aiutano meglio a raggiungere i propri scopi le emozioni più intense o quelle meno intense e per quale motivo ciò accade. Far notare che le emozioni a livello 1 spesso sono quelle più adeguate ad affrontare meglio la situazione.

Spiegare agli alunni che nella maggior parte delle situazioni è possibile trasformare l’emozione spostandola dal livello 5 al livello 3, o addirittura al livello 1, e che nei prossimi incontri impareremo come fare.

 Gioco: Il mandala delle emozioni (tempo: 1 h)

Fornire a ciascun alunno un mandala a forma di fiore con doppia fila di petali. Invitare i ragazzi a ricordare i nomi di alcune emozioni piacevoli e chiedere loro di trascriverli nei petali più piccoli del mandala. Nei petali più grandi verranno invece scritte le situazioni che più spesso sono collegate a queste emozioni piacevoli. Alla fine i ragazzi potranno colorare il mandala a proprio piacimento.

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Spunti per la discussione

Confrontare le diverse situazioni che sono state associate a emozioni piacevoli. Far notare ai ragazzi che tutti abbiamo delle situazioni che ci aiutano a star bene e che possiamo cercare di ricordarle nei momenti in cui prevalgono stati d’animo spiacevoli.

Proporre agli alunni di appendere in camera propria il mandala e di soffermarsi su di esso nei momenti di tristezza, o quando prevalgono altre emozioni spiacevoli.

 Gioco: Emozioni mascherate (tempo: 30 m)

Distribuire a ciascun alunno una copia della scheda I sentimenti e la maschera (Di Pietro, Dacomo, “Giochi e attività sulle emozioni” pag. 64) . Far notare che se la figura viene capovolta compare un’espressione del viso diversa. L’insegnante girerà la freccia del barometro delle emozioni (allegato al testo di Di Pietro, Dacomo, “Giochi e attività sulle emozioni”, Erickson) e leggerà ad alta voce l’emozione su cui si ferma la freccia. Poi chiederà agli alunni se quella è un’emozione che ogni tanto viene mascherata e perché succede di mascherarla.

Spunti per la discussione

Chiedere se è meglio nascondere le proprie emozioni o se invece è meglio esprimerle.

Chiedere come mai a volte ci vergogniamo di provare certe emozioni. Far notare che non ci sono emozioni buone e emozioni cattive, ma che a volte il modo in cui un’emozione viene espressa può far star male qualcuno (ad esempio la rabbia).

 Gioco: Come mi sentirei se…. (tempo: 1 h)

Ogni alunno riceve la scheda Le carte del sentire (D. Ianes, Educare all’affettività pag. 151).

Dopo aver ritagliato le carte del sentire, ciascun alunno scriverà sul retro l’emozione che proverebbe nelle varie situazioni descritte. Successivamente si confronterà con i compagni, scoprendo magari che una stessa situazione può determinare emozioni diverse.

In seguito sarà distribuita la scheda Le carte del pensare (D. Ianes, Educare all’affettività pagg. 152 e 153). Dopo aver ritagliato le carte del pensare, a turno, gli alunni leggeranno le varie situazioni descritte e dovranno rispondere alla domanda “Che cosa potresti pensare di diverso in tale situazione?”.

Questo esercizio permette di “allenare” la capacità di trasformare i pensieri dannosi in pensieri meno spiacevoli.

 Gioco: I veleni della mente (tempo: 1 h)

Chiedere ai ragazzi di indicare a turno una cosa spiacevole che è loro capitata di recente e in seguito alla quale hanno provato un’emozione spiacevole, come rabbia, tristezza o paura.

Poi distribuire la scheda dei pensieri dannosi e dei pensieri utili (Di Pietro, Dacomo, “Giochi e attività sulle emozioni”, pag. 69) e chiedere agli alunni se riconoscono tra i pensieri dannosi un pensiero che assomiglia a quello che hanno avuto quando è successa quella cosa.

Leggere insieme la vignetta delle stelline e far notare come cambiando il pensiero l’emozione può cambiare.

Chiedere ai ragazzi di disegnare una stellina con il loro pensiero dannoso e a fianco una stellina con il pensiero utile, in modo simile alla vignetta.

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Spunti per la discussione

Chiedere ai ragazzi perché certi pensieri sono dannosi. Sollecitare la constatazione che i pensieri dannosi portano a emozioni molto spiacevoli e a comportamenti negativi.

Far notare che i modi di pensare diventano delle abitudini. Far notare anche che le abitudini possono essere cambiate se si insiste nel fare qualcosa di diverso.

2. Smart diary (tempo: 2 h )

Nella scuola primaria, data l’impossibilità di fornire un dispositivo con accesso a internet a ciascun alunno, verrà utilizzata la versione cartacea.

Nella scuola secondaria si utilizzerà il laboratorio informatico e ogni alunno avrà a disposizione un computer.

ARTICOLAZIONI IN FASI E TEMPISTICA DEL PERCORSO DIDATTICO Tempi: 10 h

Spazi: aula, aula multimediale.

CRITERI DI VALUTAZIONE E STRUMENTI DI VERIFICA Tempi: 45 m test iniziale; 45 m re-test.

Per valutare la condizione emotiva dei ragazzi, all’inizio e al termine della sperimentazione, verranno utilizzati i seguenti strumenti:

 Questionario Intelligenza emotiva, versione per l’autovalutazione, di G.V. Caprara, C.

Pastorelli, C. Barbaranelli, R. Vallone.

 Questionario Comportamento prosociale, versione per l’autovalutazione, di G.V. Caprara, C. Pastorelli, C. Barbaranelli, R. Vallone.

 Questionario Aggressività fisica e verbale, versione per l’autovalutazione, di G.V. Caprara, C. Pastorelli, C. Barbaranelli, R. Vallone.

 Questionario Intelligenza emotiva, versione per l’eterovalutazione, di G.V. Caprara, C.

Pastorelli, C. Barbaranelli, R. Vallone.

 Questionario Comportamento prosociale, versione per l’eterovalutazione, di G.V. Caprara, C. Pastorelli, C. Barbaranelli, R. Vallone.

 Questionario Aggressività fisica e verbale, versione per l’eterovalutazione, di G.V. Caprara, C. Pastorelli, C. Barbaranelli, R. Vallone.

Palermo,………

Le insegnanti Anna Elisa Varisco Cecilia Audino

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