• Non ci sono risultati.

UNA FINESTRA APERTA SUL CLOUD GOOGLE DRIVE di Antonio De Rosa

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "UNA FINESTRA APERTA SUL CLOUD GOOGLE DRIVE di Antonio De Rosa"

Copied!
8
0
0

Testo completo

(1)

ISIS “F. De Sanctis” – Napoli Corso di Formazione per Docenti

6 - 6076 del 04/04/2016 - FSE -Formazione in servizio all'innovazione didattica e organizzativa La scuola digitale al servizio della didattica

Modulo: Azione PNSD - Risorse educative aperte e costruzione di contenuti digitali

UNA FINESTRA APERTA SUL CLOUD – GOOGLE DRIVE

di Antonio De Rosa

1. Introduzione al Cloud 2. Google Drive

1. Introduzione al Cloud

Da diversi anni è sempre più frequente sentir parlare di cloud, di programmi sul cloud, di clou computing, ….

Ma cosa si intende per cloud ?

Letteralmente il termine cloud significa “nuvola” ed indica lo spazio virtuale presente sul web e messo a nostra disposizione ogni qual volta sfruttiamo i servizi internet.

Fig. 1 Una schematizzazione del fenomeno cloud

Facciamo due esempi: fino a qualche tempo fa per eseguire un programma su un determinato computer occorreva che tale programma dovesse essere memorizzato ed installato su quel computer o su un computer server ad esso collegato.

Questa cosa necessitava pertanto di un lavoro fatto a monte ed in ogni caso precedentemente pianificato e realizzato: l’installazione di quel programma.

In questi casi è evidente che oltre al tempo da dedicare al processo di installazione ed allo spazio da riservare (generalmente su disco) al programma ed ai dati ad esso connessi il compito da svolgere comporta attività di configurazione dell’ambiente (computer, periferiche, dati, ecc.) che normalmente sono molto delicate in quanto comportano effetti che possono compromettere il funzionamento del programma e delle elaborazioni conseguenti.

(2)

Fig. 2 L’installazione di un programma prevede tempi, costi e insidie

Oggi molti utilizzatori di software per eseguire diversi programmi possono utilizzare un’altra modalità di lavoro: eseguire programmi cloud, residenti non più sul computer o sulla rete locale, ma sul web.

Utilizzare un programma cloud molto spesso non prevede nessuna attività di installazione e configurazione dell’ambiente, ma semplicemente l’ottenimento dell’autorizzazione del proprietario del software, generalmente conseguente alla registrazione on line dell’utente al servizio (Vedi Fig.

3).

Fig. 3 Esempio di form di registrazione al programma cloud Kahoot

Un altro esempio può meglio far comprendere l’ambito e le funzionalità del cloud: nei tempi passati era frequente l’uso delle pen-drive per “caricare” su computer non abituali dati da elaborare, quali ad esempio documenti o fogli elettronici, presentazioni, immagini, video, ecc.

Fig. 4 Inserimento di un documento da pen-drive in un PC

In questi ultimi anni, tale ricorso a periferiche tascabili si è ridotto notevolmente: con il cloud è molto facile ed utile riservarsi uno spazio web sul quale memorizzare tali documenti ed ai quali si può attingere da qualsiasi computer presente in qualsiasi parte del mondo. E’ sufficiente disporre di una connessione internet e il gioco è fatto: i dati con un clic vengono scaricati dallo spazio web al computer dove ci si trova.

(3)

L’utilizzo di un programma cloud presenta vantaggi e limiti.

VANTAGGI

1) Non bisogna installare il programma sul proprio computer o sulla propria rete locale.

2) Non si utilizza la memoria sui propri dispositivi per conservare il programma e i suoi dati di ambiente (parametri, variabili, ecc.).

3) Si può eseguire il programma indipendentemente dal computer dove ci si trova in quanto il programma si trova sul web.

4) Il programma è eseguibile su dispositivi appartenenti ad architetture diverse, quali ad esempio PC Windows, OS, tablet, smartphone Android, ecc..

5) Per eseguire un programma cloud si può utilizzare qualsiasi browser (Microsoft Edge, Google Chrome, Mozilla Firefox, Safari, ecc.)

LIMITI

1) Bisogna necessariamente disporre di una connessione alla rete internet.

2) Occorre registrarsi al servizio e pertanto fornire i propri dati (generalità, e-mail, telefono, ecc.)

3) L’autonomia e l’indipendenza dell’utente dal proprietario del programma sono teoricamente ridotte, in quanto da un momento all’altro è possibile che vengano modificate le regole d’uso del programma

4) I dati elaborati da un programma su cloud non risiedono sul proprio computer e pertanto occorre affidarsi a programmi cloud forniti da soggetti che diano garanzie di riservatezza e sicurezza 5) L’accesso a programmi e dati su cloud è affidato esclusivamento sulle credenziali fornite a

livello di login: è assolutamente obbligatorio affidarsi a politiche di scelta e gestione delle password di accesso, la cui custodia deve essere precisa.

La password non deve coincidere neanche parzialmente con il proprio nome o cognome, quello di un familiare o di un amico a quattro zampe, con la propria data di nascita o comunque con parole riconoscibili. Nella password scrivere lettere minuscole, maiuscole, caratteri speciali e cifre. E’ opportuno procedere al cambio della propria password periodicamente e senza lasciare traccia su carta di essa.

I programmi e servizi di cloud computing sono oggi molto numerosi e moltissimi sono offerti gratuitamente sul web.

In questa unità didattica prenderemo in esame alcuni dei principali servizi cloud utilizzati per la didattica.

2. GOOGLE DRIVE: MEMORIZZAZIONE E CONDIVISIONE DI CONTENUTI

Google mette a disposizione di tutti gratuitamente un servizio utile per archiviare documenti sul cloud e condividerli con i propri collaboratori, conoscenti, amici, clienti, ecc. Si tratta di Google Drive la cui icona è mostrata in Fig. 5.

Per utilizzare questo servizio occorre disporre di un account Google ed accedere con le proprie credenziali.

Se non si dispone di un account Google, se ne può creare facilmente uno: è sufficiente far ricorso al motore di ricerca Google.it (figg. 6 e 7) .

Fig. 5. Google Drive

(4)

Fig. 6. Accesso ai servizi Google

Fig. 7. Scelta o aggiunta di un account Google

Dopo aver eseguito l’accesso a Google con le proprie credenziali, si deve cliccare sul pulsante app ( ) e poi cliccare sull’icona Drive (Fig. 8).

Fig. 8. Come richiedere Google Drive

Google drive assegna uno spazio virtuale di 15 GB nel quale è possibile caricare cartelle e file (documenti, fogli elettronici, presentazioni, immagini, video, ecc.) .

La Fig. 9 mostra una possibile situazione dello spazio assegnato, in cui in precedenza sono state caricate 11 cartelle e 4 file.

(5)

Fig. 9. Spazio Google Drive

Si può aprire una cartella per visualizzarne il contenuto (Fig. 10).

Fig. 10. Contenuto della cartella miei documenti

E’ possibile caricare una nuova cartella cliccando sul pulsante NUOVO: appare un menù popup dal quale si può cliccare sulla voce Cartella con la successiva assegnazione del nome opportuno

Fig. 11. Menù Nuovo di Google Drive

Se si intende caricare un file dal proprio computer allo spazio di Google Drive, il procedimento è analogo: è sufficiente dal menù popup del pulsante NUOVO cliccare su Caricamento di file e poi scegliere il file sfogliando il computer.

(6)

Se si sceglie infine Caricamento cartella, si può anche caricare dal proprio PC un’intera cartella contenente a sua volta altri file o cartelle.

Google Drive è un servizio perfettamente integrato con le cosiddette Google apps, ovvero una vera e propria raccolta di programmi presenti sul cloud che consentono di elaborare documenti, fogli elettronici, presentazioni, moduli, calendari, mappe, ecc.

Perciò, si può anche caricare nello spazio di Google Drive un nuovo documento, un nuovo foglio elettronico o una nuova presentazione cliccando rispettivamente su una delle tre icone , e . Ad esempio, cliccando sul menù Nuovo (Fig. 10) sulla voce Documenti Google si otterrà la visualizzazione della finestra mostrata in Fig. 12.

Fig. 12. App Documenti di Google

Si tratta del programma Documenti di Google (molto simile a Microsoft Word) che serve per aprire, modificare e creare documenti sul cloud di Drive Google.

Una particolarità di tale programma risiede nella caratteristiche del salvataggio automatico del file nella cartella di Google Drive in cui ci si trovava, senza bisogno di dover procedere a dover richiedere tale funzione. Il nome del file viene attribuito semplicemente cliccando sul titolo del documento sostituendo quello di default assegnato dal programma (Documento senza titolo).

Se invece sempre dal menù Nuovo di Fig. 11 si clicca su Fogli Google viene creato un nuovo file questa volta costituito da un foglio elettronico simile al familiare file Microsoft Excel (Fig. 13).

Fig. 13. App Fogli di Google

Anche in questo caso, Fogli di Google salva automaticamente il file senza bisogno di specifico comando (salva).

Anche il ricorso al programma Presentazioni Google presenta caratteristiche analoghe a quelle di Microsoft PowerPoint (Fig. 14).

(7)

Fig. 14. App Presentazioni di Google

In alternativa è anche possibile inserire un nuovo file sul cloud di Google attraverso altre app di Google (Moduli, Disegni, Maps, Sites e Lucidchart).

Fig. 15. Altre app di Google

Oltre ad archiviare documenti ed a mettere a disposizione programmi (app), Google Drive offre anche un altro servizio, indispensabile nei lavori di gruppo: la condivisione dei file e delle attività collaborative tra più persone aventi un account Google.

Per condividere un file è sufficiente dalla propria cartella Google Drive cliccare con il tasto destro del mouse sul file e scegliere la voce Condividi … (Fig. 16).

Si visualizza una finestra nella quale si deve indicare l’indirizzo mail del soggetto (o dei soggetti) utilizzato per l’accesso ai servizi Google.

(8)

Fig. 16. Condivisione di un file

La condivisione può essere concessa solo per visualizzare, per visualizzare e commentare oppure per modificare il file.

In quest’ultimo caso, il soggetto con cui si condivide il file è un vero e proprio collaboratore, in quanto il file, ad esempio il documento, può essere realizzato a più mani ed in contemporanea: ogni variazione eseguita da un collaboratore viene immediatamente visualizzata dagli altri.

Nelle attività di condivisione collaborativa di un file, quest’ultimo resta in unica copia memorizzata nello spazio cloud di Google Drive del soggetto proprietario che lo ha creato.

Per questo motivo, il collaboratore quando accede a Google Drive per visualizzare il file condiviso deve cliccare sul pulsante verrà visualizzato l’elenco di tutti i file condivisi (fig18).

Fig18. File condivisi con me

In realtà, è possibile condividere uno o più file memorizzati in Google Drive anche con persone che non hanno account Google, ma in questo caso ad esse è consentita la sola visualizzazione del documento, senza possibilità di apportare modifiche.

In questi casi, quando si opera la condivisione, invece che indicare la mail del soggetto si deve cliccare sul pulsante “Ottieni il link condivisibile”, in alto a destra della Fig.16, copiare il link ed inviarlo (ad es. per mail) alla persona, che lo utilizzerà per il proprio browser.

Così come si condivide un file, è possibile in Google Drive condividere anche un’intera cartella, seguendo modalità analoghe a quelle già viste.

Riferimenti

Documenti correlati

In questo caso, il dare il seno alla neonata diviene un gesto trascurante perché la madre dovrebbe tener conto che il suo latte non serve in quanto la piccola prende il biberon

Membro dell’Associazione Frantz Fanon di Torino dal 2009, già dal 2004 lavora come psichiatra e terapeuta all’interno delle équipe etnocliniche presso il Centro Frantz Fanon e

More precisely, referring to the DPSIR (Driving force-Pressure-State-Impact-Response) model, proposed in 1995 by the EEA, we divide available data into Pressure and Status

Prima di Violence et civilité avevo cercato di formulare dei criteri – che naturalmente non sono misure della quantità di sofferenza o dell’ampiezza della

Nella casistica personale si è riscontrata, mediante ecoendoscopia, una risposta positiva alla radiochemioterapia in 22/35 pazienti (62.9%) con una riduzione >50% della

(acronimo di scappane), o con il disegno del 1926 per Hellytown ovvero per una nuova urbanizzazione di una Manhattan-città infernale, occorre registrare da un lato

Gli altri rinvenimenti, effettuati in tutti i livelli tra le ossa, e che per la prima volta possono essere cronologicamente riferiti, sono costituiti da frammenti di rosari

Il progetto Re-GreeNet ha come oggetto la rigenerazione – architettonica, ambientale, sociale, funzionale – delle aree interne inedificate degli isolati urbani delle città compatte