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da domani NUOVI POSTI LETTO A DISPOSIZIONE Il sistema, che era già stato potenziato

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Academic year: 2022

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(1)

L’emergenza coronavirus

Con 40.410 tamponi esegui- ti è di 577 il numero di nuovi ti è di 577 il numero di nuovi positivi al Coronavirus in positivi al Coronavirus in Lombardia (39 in provincia Lombardia (39 in provincia di Pavia), una percentuale di Pavia), una percentuale stabile all'1,4%. Sono sei più stabile all'1,4%. Sono sei più di ieri ricoverati in terapia in- di ieri ricoverati in terapia in- tensiva (57), mentre restano tensiva (57), mentre restano invariati i pazienti negli altri invariati i pazienti negli altri reparti, 352. Sono invece reparti, 352. Sono invece due i decessi, che portano il due i decessi, che portano il totale da inizio pandemia a totale da inizio pandemia a 33.931. Per quanto riguarda 33.931. Per quanto riguarda le province, 177 casi sono sta- le province, 177 casi sono sta- ti segnalati a Milano, 73 a Va- ti segnalati a Milano, 73 a Va- rese, 60 a Brescia, 52 a Mon- rese, 60 a Brescia, 52 a Mon- za, 35 a Como e Bergamo.

za, 35 a Como e Bergamo.

Rianimazioni Covid sature, Pavia si allarga

Dieci ricoverati al San Matteo, in regione restano solo 5 letti liberi. Pronti ad aprire altri due reparti a Mantova e Monza

L’INTERVISTA

PAVIA

C

he la variante Delta sai prevalente anche in provincia di Pavia, lo dimostra un dato:

è bastato un mese, agosto, per consentirle di schizzare a 336 casi, dai 70 di luglio. Ma nel la- voro di genotipizzazione che sta impegnando il laboratorio di Virologia Molecolare del San Matteo di Pavia, diretto dal professor Fausto Baldan- ti, c’è posto pure per altre va- rianti. Anche l’ultima arriva- ta, la Mu colombiana, ha cat- turato l’interesse di Baldanti.

Quindi professore la Del- ta (ex indiana) ha fatto terra bruciata intorno a sè.

«Direi di sì, visto che è al

99,7%. Il nostro laboratorio ad agosto ha fatto 1.364 geno- tipizzazioni nel territorio di competenza regionale, tra queste la Delta è prevalente, con 1.355 casi. Mentre le altre rilevate sono varianti di diver- sa natura, in particolare la egi- ziana».

Possiamo dire che le altre mutazioni si sono estinte?

«Il filone evolutivo Uk, os- sia della variante inglese, con tutte le sottovarianti collega- te, comprese quelle che aveva- no un vantaggio nei confronti degli anticorpi, ossia erano più resistenti al sistema immu- nitario, si sono estinte in favo- re della Delta, che ora imper- versa nel mondo e che si sta suddividendo in alcune sotto-

varianti. Ma la cosa interes- sante da osservare in futuro è un’altra».

Quale?

«Vedere se la Delta riuscirà a superare la barriera immu- nologica. Per il momento non abbiamo indicazioni in que- sto senso».

In base a quali evidenze?

«Il numero di vaccinati in Italia è elevato: il 70% di tutta la popolazione con una dose.

Quindi tre quarti degli italiani sono almeno parzialmente co- perti, visto che la Delta non cir- cola tra i vaccinati».

Parliamo dell’ultima arri- vata: la variante Mu.

«È stata identificata per la prima volta in Colombia nel gennaio 2021. Da allora, sono stati registrati casi sporadici e alcuni focolai più grandi in tut- to il mondo. Oltre al Sud Ame-

rica, sono stati segnalati casi nel Regno Unito, in Europa, negli Stati Uniti, in Giappone e a Hong Kong. Attualmente rappresenta meno dello 0,1%

delle infezioni da Covid a livel- lo globale».

Ma si sostiene che possa guadagnare terreno in Co- lombia ed Ecuador, dove rappresenta rispettivamen- te il 39% e il 13% dei casi di Covid.

«La stiamo conoscendo e trattando come degna di at- tenzione, ma non ci facciamo- ci idee preconcette».

L’Oms l’ha aggiunta alla li- sta di controllo il 30 agosto dopo averla rilevata in 39 Paesi e aver scoperto che possiede un gruppo di muta- zioni che potrebbero ren- derla meno suscettibile alla protezione immunitaria ac-

quisita dai vaccinati.

«Di varianti che avrebbero potuto “bucare” i vaccini già ne abbiamo viste, ad esempio la Beta (sudafricana), ma nei fatti si sono perse».

Vuol dire quindi che sono inoffensive?

«Da un lato l’Europa, e l’Ita- lia, stanno facendo controlli su tutte le varianti al momen- to conosciute, a dall’altro va detto che c’è una ragione bio- logica se queste mutazioni non riescono a penetrare la barriera immunologica crea- ta dai vaccini. Oggi (ieri per chi legge ndr) l’immunologo Anthony Fauci ha detto che, pur partiti dopo e più lenta- mente degli Stati Uniti, i prin- cipali Paesi europei si sono di- mostrati più efficienti nel vac- cinare gran parte della popola- zione contro Covid-19».

Dunque il vaccino è l’ar- ma ideale anche nel caso della variante Mu.

«Resta il primo modo per combattere questa e le future mutazioni che ci troveremo di fronte». —

D.Z.

Donatella Zorzetto / PAVIA

Dieci pazienti Covid in Riani- mazione I al San Matteo, ma anche nel resto della regione il dato sta crescendo. Fa suona- re il campanello d’allarme sul- la necessità di nuovi posti let- to, la tendenza al rialzo dei ri- coveri dei malati gravi colpiti dal virus. Tanto da portare Ria- nimazione del policlinico di Pavia a pensare di garantire nuovi spazi ai contagiati e da prospettare un aumento degli Hub regionali. In queste ore, la direzione generale al Welfa- re di regione Lombardia è al la- voro per l’eventuale apertura di due nuovi Hub di Terapia in- tensiva Covid sul territorio

(ora sono 7): potrebbero tro- varsi all’ospedale Carlo Poma di Mantova e al S. Gerardo di Monza.

TUTTI NON VACCINATI

Intanto emerge un dato che fa riflettere. Sono tutti non vacci- nati contro il Covid-19 i pa- zienti ricoverati nella Riani- mazione I del policlinico di Pa- via, reparto diretto dal profes- sor Francesco Mojoli. Hanno un’età media di 60 anni, e in prevalenza sono uomini, an- che se non in percentuale mas- siccia come l’anno scorso.

«Non abbiamo mai svuota- to il reparto dei pazienti Covid – spiega Mojoli –. A differenza di quanto accaduto nel 2020,

quando si era arrivati ad una presenza minima di 2-3 mala- ti in corsia, quest’anno sono stati sempre almeno 5. Ciò vuol dire che dal virus dobbia- mo aspettarci sempre sorpre- se. E che, di conseguenza, oc- corre essere vigili».

NUOVI POSTI LETTO A DISPOSIZIONE

Il sistema, che era già stato po- tenziato passando da 5 a 7 Hub regionali, inizia così a sa- turarsi. «E Pavia è andata al di là del suo compito, visto che da 8 pazienti siamo saliti a 10 – spiega Mojoli –. Stamane (ie- ri per chi legge ndr) sono rima- sti 5 letti di Terapia intensiva Covid liberi in tutta la regio- ne». Questo vorrebbe dire che

è urgente programmare in suc- cessione l’apertura di altri hub per accogliere e curare conta- giati in gravi condizioni. Cosa che era nel piano iniziale.

Quindi, dalla prossima setti- mana, molto probabilmente si aggiungeranno due nuovi Hub a Mantova e Monza.

«Una tendenza all’aumento dei ricoverati Covid gravi?

C’è, ma l’importante è antici- pare, non rincorrere: farsi tro- vare pronti quando si richiede il nostro intervento – prose- gue Mojoli –. Se aggiungere- mo posti letto nel nostro repar- to? Si fa quello che si deve, per- chè il Covid è una patologia acuta, quindi va curata adesso e non più avanti. Per dare spa-

zio a questo, ad un certo pun- to, sarà necessario togliere ri- sorse a qualcos’altro. Quindi, se i posti aumenteranno, biso- gnerà distribuire il necessario per farvi fronte».

LE PREVISIONI

Mojoli dice di non aspettarsi una situazione così urgente co- me quella che ha caratterizza- to le prime ondate di pande- mia. «Non un aumento di casi che sconvolga la vita degli ospedali come in passato – conclude –. Mi auguro che i pa- zienti Covid, pur non destinati a scomparire, rappresentino il fenomeno di una patologia acuta che dobbiamo gestire, non prevalente». —

Ad agosto boom di casi Delta in provincia di Pavia: il laboratorio di virologia molecolare del San Matteo ne ha rilevati 336

Baldanti: «I vaccini battono anche la variante Mu»

«Il ceppo inglese si è del tutto estinto compresa la

mutazione di origine sudafricana in teoria più aggressiva»

il bollettino

Resta stabile Resta stabile il rapporto il rapporto fra tamponi fra tamponi e nuovi casi e nuovi casi

FAUSTO BALDANTI, 57 ANNI È STATO TRA I PRIMI A PROCESSARE E STUDIARE CASI COVID IN LOMBARDIA

da domani

Vaccinazione disponibile senza dover prenotare per i 12-19enni lombardi

Da domani al 12 settembre pros- simo gli studenti lombardi dai 12 ai 19 anni potranno vaccinarsi senza prenotazione nei centri vac- cinali Covid-19 del territorio. Lo annuncia l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Mo- ratti. In alcuni centri, poi comuni- cati dalle Ats, sarà garantita una consulenza pediatrica e linee de- dicate. I minori di 18 anni dovran- no essere accompagnati da un ge- nitore, tutore legale o delegato muniti del consenso informato.

2 FATTODELGIORNO

DOMENICA 5 SETTEMBRE 2021

LAPROVINCIAPAVESE

(2)

L’emergenza coronavirus

il simbolo

Firma dei complottisti contrari alla scienza

Attacco dei no vax con la vernice rossa

imbrattato centro vaccini a Pontecurone

Sul portone di via Emilia è comparsa la “W” già utilizzata da gruppi organizzati contro altri hub in tutta Italia

l’iniziativa

Cava, tamponi gratis per tutti gli studenti di elementari e medie

PONTECURONE

Chi c’è dietro a alla “W” cer- chiata di rosso e quale è il si- gnificato di questo simbo- lo? Sono le domande a cui da diverse settimane, sia le forze dell’ordine che il per- sonale sanitario e il mondo della politica cerca di dare una risposta. La prima ipote- si che è emersa, è che la “M”

rossa capovolta sia un sim- bolo di morte, ma la più pro- babile è quella che si sta dif- fondendo su internet e sui

social anche tramite ac- count falsi italiani, che pren- derebbero spunto da gruppi di no vax antigovernativi che credono ad una finta pandemia orchestrata dall’alto. In questo momen- to, l’attività del gruppo, pre- sente con pagine sui princi- pali social network, gira in- torno alla presunta dittatu- ra sanitaria e al presunto go- verno nazista che imporreb- be il green pass e quindi il vaccino. I componenti del gruppo pare rispondano al-

la crisi mondiale montando una narrazione cospirazio- nista. Gli stessi militanti che rimangono anonimi, hanno spiegato online, da dove na- sce il loro simbolo, tratto dal film “V per vendetta” che racconta la fantasiosa in- staurazione di una dittatura in Inghilterra a seguito di una falsa pandemia. La

“V_V” significa quindi

“ri-vendicazione dei diritti”

inalienabili dell'uomo che secondo il pensiero dei com- ponenti, stanno scomparen- do per mano di un sistema basato sulla dittatura. In di- verse scritte apparse di fron- te ai centri vaccinali di tutta Italia, sono apparse oltre al- la firma del gruppo, anche le scritte “I vaccini uccido- no” come a Pontecurone. —

P. D.

PONTECURONE

No vax all’attacco del centro vaccini di Pontecurone im- brattato di vernice rossa.

L’azione è stata anche “fir- mata”: personale medico e volontari hanno trovato sul pavimento la scritta “I vacci- ni uccidono” e sui cartelli che indicano l’entrata, la sigla del- la “W” ormai diventata nota perché già apparsa in tutta Italia di fronte ad altri hub vaccinali, fra i quali quelli di Empoli, Imperia, Ravenna e Cesena. Gli autori dell’attac- co sembrano quindi ricondu- cibili ad un gruppo no vax atti- vo in tutta Italia: le scritte so- no comparse sulla strada da- vanti all’inhresso del centro e su due cartelli all’ingresso dell’hub inaugurato ad inizio ottobre nei locali ristrutturati della sala polifunzionale in via Emilia. Appena giunta la notizia della presenza dei graffiti no vax, l’amministra- zione guidata dal sindaco , nonché medico di famiglia Ri- no Feltri, ha preso una posi- zione netta verso questo atto.

«Qualcuno armato di spray si è divertito a scrivere “i vacci- ni uccidono” di fronte alla se- de vaccinale del nostro comu- ne – spiega Rino Feltri a no- me dei componenti di tutta l’amministrazione comunale - La frase dipinta dal “moder- no Picasso”, mostra un dato interessante anche se incom- pleto: il vaccino uccide, sì, ma non le persone, bensì il Co- vid stesso. E in questa campa- gna pontecuronese di anni- chilamento del virus ci sono 40 volontari (più i volontari della Protezione Civile) arma- ti di siringhe, moduli, compe- tenze e buona volontà. Abbia- mo invitato "l’artista" a veni- re a vaccinarsi presso il no- stro centro. La questura di Alessandria ci ha comunica- to di cancellare subito le scrit- te e così abbiamo fatto».

Quanto scritto non ha ferma-

to i pontecuronesi che ieri hanno approfittato del nuo- vo “Open day” per potersi vac- cinare con la seconda dose.

LA REPLICA DEL PAESE

Numerosi residenti hanno ri- versato sui social il loro sde- gno per l’atto vandalico mes- so a segno di fronte alla sede vaccinale con messaggi di condanna come «coloro che non vogliono vaccinarsi sono liberi di farlo e di protestare nei giusti modi. Gli artefici di questi atti ignobili sono un in- sulto soprattutto nei confron- ti di tutte le persone che colla- borano con il centro». Oppu- re «è una vergogna, purtrop- po il rispetto verso il prossi- mo non esiste più». Gesti di solidarietà verso l’ammini- strazione pontecuronese so- no arrivati anche da diversi rappresentanti politici locali

e della provincia, sdegnati per quanto accaduto. La cam- pagna vaccinale a Pontecuro- ne proseguirà come ha dichia- rato il primo cittadino, senza timori e dubbi, con l'obiettivo di immunizzare tutta la popo- lazione, anche straniera, resi- dente in paese. Nella giorna- ta di ieri si sono presentati an- che numerosi stranieri in Ita- lia da poco tempo e non anco- ra registrati sulla piattafor- ma sanitaria regionale. Se- condo quanto dichiarato dal primo cittadino, la firma “W”

rossa era già apparsa recente- mente in alcuni punti del pae- se, compreso un cartello po- sto davanti ad una abitazio- ne, riportante la scritta “Con- trollo del Vicinato”. Le indagi- ni dei carabinieri per risalire all’autore di queste scritte so- no in corso. —

PAOLA DELLAGIOVANNA

CAVA MANARA

A pochi giorni all'inizio della scuola il Comune tamponi gratis agli alunni di elementa- ri e medie. L'amministrazio- ne comunale di Cava Manara guidata dal sindaco Michele Pini, su proposta dell'assesso- re all'Istruzione Mauro Mez- zadra, ha deciso di dare vita ad alcune iniziative volte alla salvaguardia della salute pub-

blica, con particolare riferi- mento alla popolazione in età scolastica come i bambini del- la scuola primaria e seconda- ria.

«Nello specifico - spiegano dal Comune di Cava Manara - viene offerto gratuitamente alle famiglie del territorio, con figli frequentanti la scuo- la primaria e la scuola secon- daria di primo grado, la possi- bilità di effettuare un tampo- ne rapido Ag anti-Covid gra- tuito per i bambini nei giorni immediatamente anteceden- ti l'inizio del nuovo anno sco- lastico 2021/2022 che comin- cerà lunedì 13 settembre. «L'i- niziativa - proseguono dal Co- mune - verrà realizzata con personale sanitario dedicato presso la scuola di via dei Mil- le a Cava Manara nelle giorna-

te di venerdì 10 e sabato 11 settembre, e presso la scuola di via Barsanti alla frazione Mezzana Corti nella giornata di domenica 12 settembre, con orario 8:30 - 11 e 14:30 - 17 per tutte e tre le giornate».

Infine, alle famiglie verrà rila- sciata la relativa certificazio- ne dell'esito e, in caso di ri- scontrata positività al tampo- ne rapido, verrà effettuato un tampone molecolare e verran- no fornite a cura del persona- le sanitario tutte le informa- zioni sulle disposizioni relati- ve all’isolamento domiciliare fiduciario del soggetto e dei contatti stretti. La prenotazio- ne al tampone rapido dovrà avvenire attraverso il seguen- te sito internet: www.simo- med.it/prenota-tampone. —

DAVIDE AIELLO

Le scritte dei no vax comparse davanti al centro vaccinale in via Emilia a Pontecurone. Sul portone il simbolo della “W” già utilizzato in altri raid in tutta Italia

Un tampone nasale DOMENICA 5 SETTEMBRE 2021

LA PROVINCIA PAVESE

FATTO DEL GIORNO 3

(3)

ROMA

L’estensione del Green Pass a qualche milione di lavoratori italiani è decisa. Mario Draghi ha fatto capire chiaramente, alla Lega come ai sindacati, che la mossa è ineludibile. Il confronto interno alla maggio- ranza e con le parti sociali ser- virà solo a definire le modalità operative. Domani è previsto un incontro tra i sindacati e Confindustria, per parlare di sicurezza negli uffici e nelle aziende, partendo dal proto- collo anti Covid in vigore. Non è un mistero che, da entrambe le parti, si preferirebbe la solu- zione dell’obbligo di vaccina- zione imposto per legge, che presenta meno problemi appli- cativi e organizzativi rispetto al Green pass. A cominciare dalle attività di controllo dei certificati, in particolare dei non vaccinati, con il tema di chi dovrà pagare i tamponi (al- meno due a settimana) neces- sari per ottenere il Pass. «La questione del Green Pass nei luoghi di lavoro ci sembra un modo per sfuggire al tema dell’obbligo vaccinale – avver- te la leader della Fiom Cgil Francesca Re David - non cre- do che ci sia bisogno di un con- fronto da questo punto di vi- sta: hanno scaricato sulle par- ti sociali un tema che riguarda il governo».

L’obbligo, però, è solo l’ar- ma finale, che Draghi ha volu- to agitare, ma spera di non do- ver usare. Molto dipenderà da- gli effetti del provvedimento

in preparazione, che sarà di- scusso nei prossimi giorni dal- la cabina di regia del governo e poi arriverà in consiglio dei ministri.

Ricalcherà quello già in vi- gore per il personale della scuola: senza il Green pass si ri- schia di restare a casa senza sti- pendio. Perché, per i lavorato- ri interessati, non c’è (o non ci sarà) smart working che ten- ga. A cominciare dai dipen- denti pubblici, che il ministro Renato Brunetta vuole riporta- re tutti o quasi in ufficio a parti- re da ottobre: la precondizio- ne è, appunto, l’iniziativa del

governo sull’obbligo di certifi- cato Covid. Al netto di operato- ri sanitari e personale scolasti- co e universitario, che hanno già l’obbligo di vaccino o di Green Pass, parliamo di circa un milione e 200mila statali.

Compresi uomini e donne del- le forze dell’ordine, che al mo- mento multano chi non ha il Green Pass, dove previsto, ma non sono tenuti ad averlo.

Scettici i sindacati, che chiedo- no una discussione più appro- fondita sulle categorie per le quali prevedere l’obbligo del- la certificazione verde, «visto che non tutti i lavoratori han-

no lo stesso livello di esposizio- ne al rischio». Un ragionamen- to scivoloso, quando si tratte- rà di concretizzare la norma, perché aprirebbe la porta a in- terpretazioni e distinzioni an- che all’interno delle singole aziende, rendendo complica- te verifiche e sanzioni.

Comunque, la strada è trac- ciata, quella sul pubblico im- piego sarà la prima mossa del- la strategia d’autunno, per da- re una nuova spinta alle vacci- nazioni. L’obbligo potrebbe poi allargarsi a «tutti i lavora- tori che hanno contatto con il pubblico, penso anche a iper-

mercati e centri commercia- li», dice Sandra Zampa, ex sot- tosegretaria e tuttora consu- lente del ministro della Salute Roberto Speranza. Nei 1300

“villaggi” dello shopping aper- ti in tutta Italia, però, ad oggi si entra liberamente senza cer- tificato Covid, che serve solo per accomodarsi nei ristoranti interni. «Dovrebbe essere ri- chiesto a tutti, lavoratori e clienti», aggiunge Zampa.

Nel caso, sarebbero altri 780mila lavoratori coinvolti nell’estensione del Green Pass. Che si aggiungerebbero a 2 milioni tra lavoratori dei

trasporti, addetti del settore della ristorazione e di quello delle attività culturali e sporti- ve (cinema, teatri, musei, pa- lestre e simili). Va detto che diversi titolari di ristoranti, bar o palestre hanno già ri- chiesto ai propri dipendenti di munirsi del pass, ma senza avere una base legale per co- stringerli. E molti di questi di- pendenti appartengono alle fasce d’età 30-39 e 40-49 an- ni, proprio quelle in cui una persona su quattro non ha an- cora ricevuto nemmeno una dose di vaccino. — NIC. CAR

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’emergenza coronavirus

Il documento in 5 punti sui vaccini scritto con i governatori leghisti

«Possibile introdurre costrizioni per alcune categorie specifiche»

Decreto verso la fiducia Salvini ora smorza i toni

«L’obbligo sia eccezione»

Statali e dipendenti dei megastore Piano per allargare il Green pass

In settimana il decreto del governo. Sindacati e Confindustria trattano sulle regole per estenderlo anche in azienda

IL RETROSCENA

Paolo Colonnello / MILANO

P

ur proclamandosi il nuovo campione delle libertà («gli obblighi vaccinali ci sono solo in Turkmenistan e Tagiki- stan») e facendo assai fatica a stare tutti i giorni «con Letta, Conte, Lamorgese e gli altri», il segretario della Lega Matteo Salvini nel documento stilato con i governatori leghisti a pro- posito di vaccini e Green Pass, si scopre in fondo più di gover-

no che di lotta. Nonostante, giura Salvini, «Letta ogni gior- no che il buon Dio manda in terra si alza e spera che la Lega esca dal governo». Ma: «Chi visse sperando… visse speran- do».

Così, per far dispetto alla speranza, Matteo coltiva la vir- tù della pazienza in attesa di avere un incontro in settimana con il presidente del Consiglio Draghi al quale sottoporrà le proposte messe a punto con i presidenti delle regioni a tra- zione leghista, da Fontana a Zaia, passando per Fedriga e Solinas. Un incontro fonda-

mentale per cercare di ricom- pattare il partito recuperando un po’ di consenso interno, vi- sto che sulla questione Green Pass Draghi potrebbe essere tentato di porre la fiducia il che aumenterebbe la frattura interna alla Lega. L’orienta- mento del governo è quello di blindare il decreto di conver- sione sul Green Pass ma una decisione a palazzo Chigi non sarebbe stata ancora presa.

Draghi valuta i pro e i contro e sarà decisivo il colloquio con Salvini. Il bivio della fiducia in ogni caso agita il partito di via Bellerio. Perché i “governisti”

spingerebbero a dire sì senza se e senza ma e un nutrito grup- po di deputati voterebbe con- tro. Almeno una decina di

“lumbard” opterebbe per il no e non sono solo quelli che sono scesi in piazza nei mesi scorsi.

Non va dimenticato che al vici- no orizzonte del 3 ottobre si agita lo spettro delle ammini- strative, con ballottaggi sicuri ma risultati assai incerti.

E tanto per chiarire come stanno le cose e spegnere le re- sidue illusioni ai no vax, la cui consistenza si è misurata nel flop della protesta nelle stazio- ni, al primo dei 5 punti che ver-

ranno sottoposti a Draghi, c’è la promozione della campa- gna vaccinale, «riconoscendo l’efficacia dell’impegno dei sin- daci, delle Regioni, della strut- tura commissariale e del gover- no». Si parte dall’assunto che

«un incremento delle adesioni può essere ottenuto con infor- mazioni corrette, salvaguar- dando la libertà ed evitando obblighi o costrizioni, che po- trebbero servire solo in via ec- cezionale per alcune categorie specifiche». Come dire: in li- nea di principio nessun obbli- go, ma se ci vuole, ci vuole. Il secondo punto è l’uso del Green Pass «per favorire aper- ture in sicurezza a partire dai grandi eventi (per esempio, concerti o eventi sportivi), ma senza complicare la vita agli italiani». Quindi, vengono pro- posti «tamponi gratuiti per al- cune categorie, così da permet- tere agevolmente l’ottenimen- to del Green Pass (ad esempio per i minori che fanno sport o le persone che non possono vaccinarsi)», la «possibilità di usare tamponi salivari moleco- lari per ottenere il Green Pass»

e infine, «l’estensione dell’uti- lizzo degli anticorpi monoclo- nali prescrivibili anche dal me-

dico di medicina generale».

Si tratta di scelte ponderate, dopo la scivolata di mercoledì del deputato leghista Claudio Borghi che in commissioni Af- fari sociali aveva votato a favo- re della soppressione del Green Pass, e discusse soprat- tutto con l’ala “governista” dei presidenti di regione. Del re- sto è lo stesso Salvini, nel suo tour de force di ieri (Roma, Mi- lano, Caravaggio e Como) a ri- cordare come gli italiani, «sen- za obblighi», stanno rispon- dendo alla campagna vaccina- le in massa: su 60 milioni, 40 si sono fatti l’iniezione e solo in Lombardia, ricorda il segreta- rio del Carroccio, «arriveremo all’85 per cento» senza «obbli- ghi, multe o divieti».

Di sicuro paga più la ragione che qualunque imposizione.

La musica cambia però quan- do Savini si mette a parlare del ministro degli Interni Lamor- gese che accusa di essere la principale responsabile delle

«decine di migliaia di sbarchi»

di quest’estate. Perché, ma ri- mane oscuro il nesso, «non si può chiedere il Green Pass per entrare a Gardaland e lasciare liberi gli immigrati». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

6.157

I nuovi contagi registrati ieri

sono il 10,2% in meno di sabato scorso

Matteo Salvini

56 I decessi di persone malate di Covid Una settimana fa erano stati 54

L’estensione del Green Pass potrebbe riguardare anche i centri commerciali

40 I ricoveri aumentano del 2,3 per cento Tredici persone in più in terapia intensiva

4 FATTO DEL GIORNO

DOMENICA 5 SETTEMBRE 2021

LA PROVINCIA PAVESE

(4)

Obbligo

L’emergenza coronavirus

NICCOLÒ CARRATELLI E GRAZIA LONGO

4

dipendenti pubblici

Rivoluzione statali

(e addio smart working) (e addio smart working)

per altri

ROMA

Al lavoro con il Green Pass. O me- glio: senza Green Pass non si lavo- ra. È questa la prospettiva per mi- lioni di italiani nelle prossime set- timane. Fino a 4 milioni, se il go- verno dovesse decidere per un’e- stensione corposa, per quanto gra-

duale, dell’uso del certificato Co- vid. Quasi un terzo, un milione e 200mila persone, è la fetta rima- nente degli statali, che non lavora- no nella sanità o nel mondo dell’i- struzione (dove l’obbligo già c’è).

Dopo aver sistemato i suoi dipen-

denti, lo Stato chiederà ai privati di fare altrettanto. Cominciando dai settori in cui il certificato vie- ne già richiesto, ma solo agli uten- ti: dai trasporti, con una platea di oltre 600mila lavoratori, ai servi- zi di ristorazione (più di un milio-

ne di persone) fino alle attività cul- turali e sportive, con oltre 300mi- la persone impegnate tra cinema, teatri, musei, ma anche palestre e piscine. Numeri probabilmente sottostimati, visto che tengono conto solo dei lavoratori assunti e

regolarmente registrati. Ma, per ogni categoria, ci sono esigenze e criticità diverse: i sindacati vor- rebbero evitare imposizioni gene- ralizzate, valutando caso per caso l’esposizione al rischio di conta- gio e se ci sia o meno contatto di- retto con il pubblico. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL DOSSIER

C

C

i sono già più di 3 i sono già più di 3 milioni e mezzo milioni e mezzo di dipendenti di dipendenti pubblici che, per pubblici che, per andare a lavoro, devono andare a lavoro, devono essere vaccinati (1 milio- essere vaccinati (1 milio- ne e 900mila operatori sa- ne e 900mila operatori sa- nitari) o mostrare il pro- nitari) o mostrare il pro- prio Green Pass (1 milio- prio Green Pass (1 milio- ne e 600mila lavoratori ne e 600mila lavoratori della scuola e dell’univer- della scuola e dell’univer- sità). Dal mese di ottobre, sità). Dal mese di ottobre, l’obbligo di munirsi della l’obbligo di munirsi della certificazione Covid per certificazione Covid per andare in ufficio o svolge- andare in ufficio o svolge- re la propria mansione a re la propria mansione a contatto con i cittadini do- contatto con i cittadini do- vrebbe riguardare tutti co- vrebbe riguardare tutti co- vrebbe riguardare tutti co- loro che hanno uno sti- loro che hanno uno sti- pendio pagato dallo Sta- pendio pagato dallo Sta- to. Circa un milione e to. Circa un milione e 200mila persone, impie- 200mila persone, impie- gati nelle amministrazio- gati nelle amministrazio- ni pubbliche centrali e pe- ni pubbliche centrali e pe-

riferiche, dai ministeri ai riferiche, dai ministeri ai comuni, fino alle forze comuni, fino alle forze dell’ordine. Sarà questa dell’ordine. Sarà questa la prima tappa del percor- la prima tappa del percor- so di estensione dell’uso so di estensione dell’uso del pass, già concordata del pass, già concordata dal premier Mario Draghi dal premier Mario Draghi con il ministro della Pub- con il ministro della Pub- blica amministrazione Re- blica amministrazione Re- nato Brunetta, che non nato Brunetta, che non aspetta altro per archivia- aspetta altro per archivia- re o quasi l’era dello re o quasi l’era dello smart working: «Perché il smart working: «Perché il Paese abbia una crescita Paese abbia una crescita intensa e duratura è fon- intensa e duratura è fon- damentale avere in pre- damentale avere in pre- senza tutto il capitale senza tutto il capitale umano pubblico – ha riba- umano pubblico – ha riba- dito ieri da Cernobbio – dito ieri da Cernobbio – se ci sono le condizioni di se ci sono le condizioni di sicurezza sanitaria ci do- sicurezza sanitaria ci do- vranno essere anche le vranno essere anche le presenze». —

presenze». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il governo si prepara a estendere l’obbligo del certificato verde per nuove categorie di lavoratori

milioni

Il piano di Palazzo Chigi per estendere il certificato verde: ecco quali sono le categorie che verranno coinvolte

S

S

u un aspetto il Siulp u un aspetto il Siulp e il Sap, primo e se- e il Sap, primo e se- condo sindacato di condo sindacato di polizia per numero polizia per numero di iscritti, sono d’accordo:

di iscritti, sono d’accordo:

sui 96 mila agenti di poli- sui 96 mila agenti di poli- zia di Stato in servizio in zia di Stato in servizio in zia di Stato in servizio in Italia, l’80 per cento è vac- Italia, l’80 per cento è vac- cinato. Ma sull’eventuali- cinato. Ma sull’eventuali- tà di estendere l’obbligato- tà di estendere l’obbligato- rietà del vaccino a tutti i pa- rietà del vaccino a tutti i pa- reri sono discordanti. Feli- reri sono discordanti. Feli- ce Romano, segretario na- ce Romano, segretario na- zionale Siulp dichiara:

zionale Siulp dichiara:

«Non siamo contrari. È in-

«Non siamo contrari. È in- fatti un controsenso pensa- fatti un controsenso pensa- re che un agente debba re che un agente debba multare il cliente di un ri- multare il cliente di un ri- storante al chiuso sprovvi- storante al chiuso sprovvi- storante al chiuso sprovvi- sto di Green pass senza es- sto di Green pass senza es- sere egli stesso obbligato sere egli stesso obbligato ad averlo. Le forze dell’or- ad averlo. Le forze dell’or- dine, come il personale sa- dine, come il personale sa- nitario, entrano in contat- nitario, entrano in contat-

to con una moltitudine di to con una moltitudine di persone perché svolgono persone perché svolgono servizi essenziali alla col- servizi essenziali alla col- servizi essenziali alla col- lettività».

lettività».

Più sfumata, invece, la Più sfumata, invece, la posizione del segretario posizione del segretario nazionale Sap Stefano nazionale Sap Stefano Paoloni: «Io personalmen- Paoloni: «Io personalmen- te sono vaccinato ma non te sono vaccinato ma non penso sia giusto prendere penso sia giusto prendere una posizione definitiva.

una posizione definitiva.

È una questione delicata:

È una questione delicata:

non si può scegliere bian- non si può scegliere bian- co o nero. Perché il primo co o nero. Perché il primo obiettivo è tutelare i diritti obiettivo è tutelare i diritti alla salute di tutti, anche alla salute di tutti, anche di quelli che si oppongono di quelli che si oppongono al vaccino. Mi auguro, al vaccino. Mi auguro, quindi, che il governo lan- quindi, che il governo lan- ci un’adeguata campagna ci un’adeguata campagna di sensibilizzazione per di sensibilizzazione per convincere i poliziotti a convincere i poliziotti a vaccinarsi». —

vaccinarsi». —

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le forze dell’ordine

Polizia, sindacati divisi

«Vaccinati già all’80%»

«Vaccinati già all’80%»

O

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ggi chi sale su ggi chi sale su un Intercity o su un Intercity o su un aereo deve un aereo deve avere il Green avere il Green Pass, mentre il capotreno Pass, mentre il capotreno o l’hostess possono farne o l’hostess possono farne a meno. Un paradosso a a meno. Un paradosso a cui il governo vuole porre cui il governo vuole porre rimedio, obbligando al rimedio, obbligando al certificato anti Covid tutti certificato anti Covid tutti i lavoratori dei trasporti:

i lavoratori dei trasporti:

dalle ferrovie (lunga per- dalle ferrovie (lunga per- correnza) agli aerei, dalle correnza) agli aerei, dalle navi agli autobus interre- navi agli autobus interre- gionali, in tutto più di gionali, in tutto più di 620mila persone. Resta 620mila persone. Resta da capire se verrà lasciata da capire se verrà lasciata alle aziende la facoltà di alle aziende la facoltà di imporre il pass solo ai di- imporre il pass solo ai di- pendenti che sono a con- pendenti che sono a con- tatto con gli utenti, spo- tatto con gli utenti, spo- stando (quando possibi- stando (quando possibi- le) ad altra mansione quel- le) ad altra mansione quel- li che ne sono sprovvisti.

li che ne sono sprovvisti.

li che ne sono sprovvisti.

Anche perché, a differen- Anche perché, a differen- za del settore pubblico, za del settore pubblico, nel privato continuerà a nel privato continuerà a resistere una quota mag- resistere una quota mag- giore di smart working.

giore di smart working.

Una soluzione caldeggia- Una soluzione caldeggia- ta dai sindacati, per evita- ta dai sindacati, per evita- re che troppi lavoratori re che troppi lavoratori vengano lasciati a casa vengano lasciati a casa senza stipendio. Ma è una senza stipendio. Ma è una deroga che andrebbe a deroga che andrebbe a cozzare con l’obiettivo del cozzare con l’obiettivo del governo, che punta a in- governo, che punta a in- durre alla vaccinazione co- durre alla vaccinazione co- loro che finora l’hanno ri- loro che finora l’hanno ri- fiutata o rimandata. Com- fiutata o rimandata. Com- presi gli autisti di auto- presi gli autisti di auto- bus, tram o metropolita- bus, tram o metropolita- ne: nel trasporto pubblico ne: nel trasporto pubblico locale per i passeggeri il locale per i passeggeri il certificato non serve, ma certificato non serve, ma certificato non serve, ma potrebbe venire richiesto potrebbe venire richiesto ai lavoratori. —

ai lavoratori. —

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trasporti

Capotreni, piloti e autisti coinvolti altri 620mila coinvolti altri 620mila

L

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ino Stoppani, presi-ino Stoppani, presi- dente Fipe-Conf- dente Fipe-Conf- commercio non ha commercio non ha dubbi: «I lavorato- dubbi: «I lavorato- ri di bar e ristoranti devo- ri di bar e ristoranti devo- no essere obbligati a vacci- no essere obbligati a vacci- narsi, tanto più che i clien- narsi, tanto più che i clien- ti lo sono già se consuma- ti lo sono già se consuma- no al chiuso». I dipendenti no al chiuso». I dipendenti dei pubblici esercizi in Ita- dei pubblici esercizi in Ita- lia sono 1 milione e di que- lia sono 1 milione e di que- sti il 98 per cento è già vac- sti il 98 per cento è già vac- cinato. «Abbiamo provve- cinato. «Abbiamo provve- cinato. «Abbiamo provve- duto anche senza l’obbli- duto anche senza l’obbli- go perché riteniamo sia go perché riteniamo sia corretto lavorare in sicu- corretto lavorare in sicu- rezza per evitare ulteriori rezza per evitare ulteriori tracolli economici. Il no- tracolli economici. Il no- stro settore, prima del Co- stro settore, prima del Co- vid, registrava un fattura- vid, registrava un fattura- to di 96 miliardi. Quest’an- to di 96 miliardi. Quest’an- no, grazie al vaccino, ci so- no, grazie al vaccino, ci so- no stati più turisti e quindi no stati più turisti e quindi il fatturato è stato superio- il fatturato è stato superio-

re di 3 miliardi a quello di re di 3 miliardi a quello di un anno fa, ma ancora in- un anno fa, ma ancora in- feriore di 2 miliardi al feriore di 2 miliardi al 2019». Anche Luca Steva- 2019». Anche Luca Steva- nato, presidente della nato, presidente della Confederazione dello Confederazione dello sport di Confcommercio è sport di Confcommercio è favorevole al Green pass favorevole al Green pass obbligatorio per chi lavo- obbligatorio per chi lavo- ra nelle palestre: «I nostri ra nelle palestre: «I nostri lavoratori dipendenti so- lavoratori dipendenti so- no 40 mila, mentre i colla- no 40 mila, mentre i colla- boratori ammontano a boratori ammontano a 250 mila. La stragrande 250 mila. La stragrande maggioranza è vaccinata maggioranza è vaccinata ma occorre l’obbligatorie- ma occorre l’obbligatorie- tà per rispetto nei confron- tà per rispetto nei confron- ti dei clienti. Vanno tutta- ti dei clienti. Vanno tutta- via garantiti i diritti di chi via garantiti i diritti di chi non può vaccinarsi per pa- non può vaccinarsi per pa- tologie pregresse e che de- tologie pregresse e che de- vono quindi essere esenta- vono quindi essere esenta- ti». —

ti». —

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ristorazione e palestre

Le categorie approvano

«C’è già per i clienti»

«C’è già per i clienti»

DOMENICA 5 SETTEMBRE 2021

LAPROVINCIAPAVESE

FATTODELGIORNO 5

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DOMENICA — 5 SETTEMBRE 2021

Primo Piano

ROMA

Quanto durano le difese pro- dotte dai vaccini contro il Co- vid? «Nella maggior parte delle persone la risposta immunitaria è duratura, ma decade gradual- mente prima nei soggetti fragili, come gli ospiti delle Rsa, per questo appare di buon senso la somministrazione della terza do- se a queste persone», spiega il professor Roberto Bernabei, me- dico personale di Papa France- sco, ex membro del Cts e do- cente di Medicina interna e Ge- riatria. Nonostante si stiano veri- ficando focolai negli ospizi e tra i sanitari, stia per partire la scuo- la ed sia alle porte la stagione fredda, gli studi sui vaccini rassi- curano. Tutti le ricerche effet- tuate puntano su un’alta effica- cia di almeno 6 mesi, anche se la variante Delta pone diversi problemi a livello di contagiosi- tà. Israele e Gran Bretagna, due dei Paesi al mondo con il più al- to numero di vaccinati rispetto alla popolazione, affrontano una forte ondata Covid, ma le ospedalizzazioni e i decessi re- stano sotto controllo. La sfida delle nuove varianti è un’inco- gnita, spiegano gli esperti.

«I dati a oggi sugli antidoti fino- ra approvati si stanno consoli- dando su una protezione che nei migliore dei casi va dai 9 ai 12 mesi, ovviamente decrescen- te anche in tempi successivi, pe- rò manca ancora una contezza complessiva ed è quasi certo che sarà necessario prevedere, in funzione dell’andamento epi- demiologico futuro, delle dosi di richiamo, magari un po’ co- me nella vaccinazione antin- fluenzale, destinate alle perso- ne più fragili», spiega il virologo Fabrizio Pregliasco. Il microbio- logo Massimo Clementi ha boc-

ciato l’ipotesi di un’immunità per 12 mesi: «Più probabile si ar- rivi a nove mesi con le difese, il Green pass è stato prolungato a 12 mesi per questioni burocrati- che». L’assessore alla Salute dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini, ha pubblicato i dati se- condo cui «dopo 7 mesi l’effica- cia del vaccino sia ancora alta (fino al 95% contro il rischio di morte), con una lieve flessione negli operatori sanitari, al 83%, mentre per gli ospiti delle Rsa l’immunità resta tra l’88 e il 96%».

È uscito poi un nuovo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, che lancia segnali di allarme sulla precoci- tà del calo di protezione da par- te dei vaccini a mRNA. Abbas- sando di tre mesi, da nove a sei, la durata delle difese contro il Sars-Cov-2. Questa ricerca ha valutato l’incidenza di infezioni sintomatiche tra operatori sani- tari californiani completamente vaccinati con vaccini a mRNA, evidenziando come, nel perio- do successivo al completamen- to della vaccinazione e per i suc- cessivi quattro mesi (da marzo a giugno), l’efficacia nei confron- ti della malattia sintomatica si è mantenuta tra il 94% e il 96%

per poi calare al 65,5% a luglio.

Gli autori sottolineano che in Gran Bretagna, dove l’intervallo tra prima e seconda dose è sta- to allungato a 12 settimane, l’ef- ficacia si è mantenuta all’88%

contro la malattia sintomatica associata alla variante Delta.

«Come si è visto in altre popola- zioni che hanno ricevuto il vacci- no mRNA a intervalli standard autorizzati in emergenza (12 giorni per Pfizer e 28 per Moder- na), anche i nostri dati suggeri- scono che l’efficacia del vacci- no contro la malattia sintomati- ca lieve che non necessita di ri- covero è considerevolmente in- feriore nei confronti della varian- te Delta e può diminuire nel tem- po dopo la vaccinazione», scri- vono gli autori.

Prosegue il dibattito in Italia sul- la necessità di somministrare la terza dose di vaccino. Ancora in fase di studio nel nostro Paese, il secondo richiamo del siero è stato testato in Israele dove i nu- meri consigliano la somministra- zione a seguito del calo degli an- ticorpi dopo 9-12 mesi dalla pri- ma inoculazione. A essere d’ac- cordo nel fornire la terza dose è anche Massimo Andreoni, do- cente di malattie infettive dell’Università Tor Vergata di Ro- ma, che ha sottolineato: «Inizial- mente riguarderà le persone fra- gili, anziane e immunodepresse che rispondono meno alla vacci- nazione, ma dovremo procede- re in questo senso già dall’au- tunno o dall’inverno». Per i sani- tari e le persone fragili il richia- mo di anti Covid è alle porte, si parla id ottobre, infatti le struttu- re vaccinali sparse nel Paese non verranno dismesse. In que- sto senso Moderna ha presenta- to all’Ema la richiesta per l’ap- provazione condizionata alla commercializzazione (Cma) del suo vaccino (mRNA-1273) al li- vello di dose di 50 grammi. Lo sottolinea l’azienda in una nota.

«La fase 2 della sperimentazio- ne ha dimostrato che questa do- se di richiamo induce robuste ri- sposte anticorpali contro la va- riante Delta», ha affermato Stép- hane Bancel, amministratore de- legato di Moderna.

Alessandro Belardetti

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«L’immunità cala dopo 6-7 mesi»

I virologi: la terza dose è decisiva

Studi internazionali ridimensionano la durata. Il report dell’Emilia Romagna: nei sanitari le difese restano buone

ROMA

Spuntano i primi indagati dopo l’assalto a Milano di un gazebo del Movimento Cinque Stelle lo scorso 28 agosto: quattro no vax – tra questi un’infermiera – sono indagati dal pool Antiterro- rismo di Milano per i reati i atten- tato ai diritti politici dei cittadi- ni, danneggiamento e mancato preavviso al questore di riunio- ne in luogo pubblico. Per loro, tutti residenti tra il capoluogo lombardo e Lecco, sono scatta- te perquisizioni e provvedimen-

ti restrittivi. Ma gli inquirenti so- no ora a caccia di elementi della rete anarchica, soprattutto del- la estrema destra di Casa Pound, che starebbero tentan- do di inserirsi tra i gruppi anti vaccino per fare proselitismo e strumentalizzare il malcontento

popolare in vista delle prossime elezioni. Il popolo dei no vax in- tanto guarda già alle prossime amministrative nelle grandi cit- tà, con la lista ‘Movimento 3 V’:

a Milano tra i candidati sindaci c’è Teodosio De Bonis e, a Napo- li, Giovanni Moscarella. Lavora come operatore sanitario anche una delle quattro persone per- quisite dopo l’aggressione di Mi- lano: è un’infermiera di 34 anni, ha precedenti di polizia per mal- trattamenti in famiglia e nei suoi confronti è stato emesso un av- viso orale da parte della questu- ra, come misura di prevenzione.

Lo scudo degli anticorpi

LE CATEGORIE

Immunodepressi, l’11% non ha difese

Trapiantati e dializzati rispondono poco alle dosi

«Al via subito coi richiami»

1Prima i fragili Secondo uno studio

dell’università di Glasgow, il 40% degli immunodepressi generano bassi livelli di anticorpi dopo due dosi di vaccino contro il Sars-CoV-2.

L’11% degli immunodepressi presenta una risposta immunitaria pari a zero.

2Ancora in fase di studio

«Al momento non vi sono dati sulla sicurezza della terza dose, ma sono usciti studi sugli immunodepressi, in particolare trapiantati e dializzati, che rispondono poco alle prime due dosi e bene alla terza», spiega il virologo Francesco Broccolo.

3Serve un monitoraggio L’idea di ministero della Salute e Cts è partire con i più fragili, immunodepressi e anziani. Gli esperti sono d’accordo, anche se per alcuni sarebbe meglio far precedere il richiamo da un monitoraggio degli anticorpi neutralizzanti, per vedere chi realmente ne ha bisogno.

Un malato ricoverato in Terapia intensiva. Sopra, il ministro Roberto Speranza

IL RICHIAMO DI MODERNA

La multinazionale Usa ha presentato a Ema la richiesta per l’ok

«Molto forte contro la variante Delta»

Assalti no vax, infermiera indagata

ATTACO AL GAZEBO DI MILANO

Sono quattro le persone sotto inchiesta Nel mirino anarchici ed estrema destra

FOCOLAI NELLE RSA

Il geriatra Bernabei

«Negli anziani

gli anticopri

scendono prima

Così i contagi

risalgono»

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DOMENICA — 5 SETTEMBRE 2021

Primo Piano

di Claudia Marin ROMA

Internet, mail, moduli scaricabi- li e compilabili senza stamparli:

niente da fare. Tutto l’armamen- tario digitale degli anni Duemila non è servito a ridurre di un mi- nuto i tempi morti e sprecati che passiamo in fila per il più ba- nale dei certificati. Anzi, secon- do l’ultimo studio della Cgia di Mestre, «negli ultimi 20 anni chi è stato costretto a recarsi fisica- mente a uno sportello di una Asl o all’ufficio anagrafe del proprio Comune ha visto aumentare l’at- tesa prima di poter iniziare a in- terloquire con un impiegato pubblico: è come se tra il 1999 e il 2019 la fila davanti a noi si fos- se allungata in entrambi i casi di 20 persone».

La pandemia, a sua volta, che con l’accelerazione digitale avrebbe dovuto fare da volano alla massima semplificazione, ha al contrario prodotto l’effet- to boomerang di far esplodere le file virtuali, perché lo smart working nella Pubblica ammini- strazione si è rivelato un falli- mento. Con il risultato che im- prese e famiglie hanno dovuto fare i conti (e continuano a farli) con uffici pubblici che hanno ri- dotto drasticamente la già non eccelsa efficienza. Al punto che il ministro Renato Brunetta, ap- pena nominato a Palazzo Vido- ni, ha denunciato «Ho dovuto vedere in giro sportelli con su scritto: “chiuso per smart wor- king“. Una cosa inaccettabile».

E oggi, a pochi mesi distanza, non esita a avvisare: «Va ripen- sato assolutamente il lavoro da remoto, dobbiamo avere in pre- senza tutto il capitale umano pubblico. Abbiamo bisogno del

massimo della presenza». Il che significa che oltre un milione e mezzo di dipendenti deve rien- trare rapidamente dietro una scrivania.

A certificare l’aumento dei tem- pi di attesa, nella fase pre-Co- vid, sono i dati rielaborati dagli esperti dell’Ufficio studi della Cgia: nel 2019, 54,8 intervistati su 100 hanno dichiarato di aver atteso più di 20 minuti davanti allo sportello di una Asl, il 55,2 per cento in più rispetto a quan-

ti si erano trovati nella stessa si- tuazione nel 1999. Analogo fe- nomeno per altri uffici: +179,2%

agli sportelli dell’anagrafe. Con punte bibliche nel Centro-Sud:

Calabria e Sicilia in testa.

A lamentarsi non sono solo i cit- tadini ma anche il sistema pro- duttivo. Per 9 imprenditori su 10, infatti, la PA italiana presen- ta procedure amministrative far- raginose rappresentano uno dei principali fattori di freno per nuovi investimenti: nessun altro

Paese dell’Eurozona ha registra- to uno score tanto negativo.

Un giudizio da stroncatura pie- na reso più drastico dal fallimen- to della modalità di lavoro a di- stanza negli uffici pubblici du- rante la pandemia. Una detta- gliata ricerca degli esperti della Confartigianato si parla esplici- tamente di «burodemia» per in- dicare il dramma quotidiano di imprese e famiglie alle prese con uffici irraggiungibili. Su ol- tre 3mila micro e piccole impre- se, il 69 per cento ha segnalato un grado di complessità elevata o non sostenibile per l’accesso agli sportelli pubblici. E circa il 50 per cento ha denunciato una alta criticità anche nell’accesso ai servizi web degli enti. Tra la ri- levazione dell’autunno 2019 e quella dell’estate 2020, la quota di cittadini soddisfatti sale di 4 punti nella media Ue, di 11 punti in Francia, di 6 punti in Germa- nia e Spagna, mentre scende di 5 punti in Italia.

A denunciare i rischi del lavoro da casa nella PA, d’altra parte, sono stati nei mesi scorsi molti addetti ai lavori, a cominciare dal ’padre’ della legge italiana sullo smart working, Maurizio Del Conte: «L’impatto sui servizi è negativo per definizione. Non si può calare dall’alto e in manie- ra orizzontale un’innovazione di questa portata». Mentre France- sco Verbaro, per anni ai vertici dei ministeri e oggi senior advi- sor proprio nel settore, spiega:

«In teoria con un buona organiz- zazione del lavoro (nota dolente per la PA) il lavoro da remoto è efficiente, ma richiede una revi- sione dei processi, quanto mai urgente nella nostra PA, e un li- vello di digitalizzazione ancora mancante».

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Uffici pubblici, le code si allungano Mazzata finale con lo smart working

In due decenni la fila davanti allo sportello è cresciuta di 20 persone. Il Covid ha rallentato l’erogazione di servizi

FUNZIONARI IRRAGGIUNGIBILI

Confartigianato parla di «burodemia»:

il 70% delle Pmi segnala difficoltà di accesso alla PA

Tutti in fila

1999 ASL 0,0

10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0

2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 2017 2019

Persone che hanno atteso più di 20 minuti agli sportelli (%)

10,7 35,3

48,6

18,9

29,2 54,8

Fonte: Elaborazione Ufficio Studi Cgia su dati Istat Anagrafe

Burocrazia inefficiente

La complessità delle procedure amministrative denunciata dagli imprenditori dell’area Euro (%)

Fonte: Elaborazione Ufficio Studi Cgia su dati Flash Eurobarometer 482 (2019)

ITALIA Grecia86,3 85,3 83,1 74,1 73,9 72,3 66,0 58,1 57,6 56,3 54,7 52,0 48,0 43,4 41,9 37,7 36,3 26,7 15,7 68,3

Francia Slovacchia Slovenia Belgio Cipro Germania Spagna Portogallo Austria Lussemburgo Malta Lettonia Finlandia Paesi Bassi Lituania Irlanda Estonia Eurozona

Gli ostacoli alla ripresa

1Asl e anagrafe ingolfate Dall’elaborazione Cgia su dati Istat, emerge che in 20 anni è aumentata del 55,2% la percentuale di persone che hanno fatto lunghe file agli sportelli delle Asl e addirittura del 172,9% quella di chi è rimasto per più di venti minuti in attesa agli uffici anagrafe IL PUNTO

Cittadini e imprese insoddisfatti

Tempi sempre più dilatati nella Pubblica amministrazione I peggiori dell’Eurozona

2Lavoro (poco) agile Secondo il ministro Renato Brunetta (foto), il 50% dei dipendenti pubblici è ancora in smart working. Ciò in alcuni settori (sanità, trasporti locali, spedizioni) ha rallentato la velocità di erogazione dei servizi e spinto gli utenti a rivolgersi al settore privato

3Procedure complesse A lamentarsi non sono solo i cittadini, ma anche le imprese.

Quasi 9 su 10 ritengono che le procedure amministrative in Italia – troppo complesse – costituiscano un grosso problema, ben 18 punti percentuali in più della media dei Paesi dell’Eurozona

FALLIMENTO DA REMOTO

Il giurista Del Conte:

«Non si può calare dall’alto una grande innovazione come lo smart working»

Ben 2.656 giorni in Italia, oltre il doppio rispetto ai 1.241 giorni della Spagna e ai 1.223 impiegati in Francia, quattro volte gli 806 giorni necessari in Germania: è quanto dura complessivamente un processo civile, sommando tutti e tre i gradi di giudizio, nei principali Paesi europei. Il centro studi di Unimpresa fotografa lo spread della giustizia civile. Se dalle aule della giustizia italiana si esce con una sentenza definitiva dopo 7 e anni e 3 mesi, in Spagna occorrono 3 anni e 5 mesi, in Francia 3 anni e 4 mesi, in Germania 3 anni e 4 mesi. Il terzo grado di giudizio italiano (Cassazione) vale 1.266 giorni, ovvero più del totale della durata complessiva di tutti gli altri tre Paesi europei.

UNIMPRESA

La giustizia lumaca frena l’economia

L’ANALISI CGIA

Le situazioni peggiori nelle regioni del Sud, malissimo le Asl di Sicilia e Calabria Le più virtuose:

Veneto e Trentino

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