Beato Rolando Rivi
“Io sono di Gesù”
A cura di Matteo Storti 3^ D
Dedico questo lavoro
ai miei insegnanti e ai miei genitori che mi hanno accompagnato in questi anni
durante il percorso scolastico e
non hanno mai smesso di credere in me
Introduzione
In occasione della Fiera di San Carlo dello scorso Novembre 2019, sono andato con la classe a visitare la mostra dedicata al Beato Rolando Rivi, organizzata dalla “Associazione Famiglie di Santo Stefano e San Leonardo”.
Mi ha immediatamente colpito all’ingresso la presenza di una veste talare, collocata al centro della chiesa di Santa Chiara. Ho scoperto poi che era quella di don Arrigo, sacerdote della parrocchia di Casalmaggiore ma, in realtà, ho poi capito che essa rappresentava il simbolo stesso di Rolando.
Così ho conosciuto la storia di questo ragazzo, morto a soli 14 anni, la mia età, che ha saputo suscitare in me un particolare interesse, oltre che una certa commozione
saputo suscitare in me un particolare interesse, oltre che una certa commozione.
Rolando Rivi era un seminarista, ucciso dai partigiani comunisti il 13 Aprile 1945, il quale, pur vivendo in un periodo storico dove, oltre all’odio per i fascisti, non mancava quello verso i preti, non smise mai di portare la talare, dichiarando senza paura e vergogna che lui “era di Gesù” e che l’abito non l’avrebbe mai tolto.
La sua vita, quindi, poteva essere semplice e tranquilla come quella dei suoi amici del paese, trascorsa tra la scuola e il gioco, ma Dio gli aveva fatto una chiamata “speciale”.
Io sono cattolico e praticante, ma mi rendo conto che non riuscirei mai a comportarmi o a
pensare come lui e, dunque, ho scelto di porre al centro del mio progetto questo martire
perché provo ammirazione per la sua fedeltà a Gesù e per il suo coraggio.
In particolare, mi sono sentito molto vicino a lui nel momento finale della sua vita quando ha mostrato anche tanta umanità nel non voler morire: infatti era stato costretto ad inginocchiarsi per subire una vera e propria esecuzione e in quei momenti supplicava i suoi futuri assassini di non ucciderlo.
Alla nostra età abbiamo tanti progetti per il futuro e, per me, è triste pensare che per Rolando non sia stato possibile realizzarli, ma nello stesso tempo penso che egli abbia ricevuto la ricompensa più bella: il Paradiso.
Al giorno d’oggi tanti ragazzi, proprio a 14 anni, con l’adolescenza, perdono la Fede e abbandonano la religione o, comunque, la considerano un obbligo, quasi un dovere da compiere andando a Messa ogni domenica. Tanti di noi sentono di poter fare a meno di Dio e di essere i padroni di se stessi.
Rolando allora non era un ragazzo come gli altri? Aveva delle doti soprannaturali?
Ho trovato le mie risposte nel fatto che Rolando ha ascoltato la “chiamata” ricevuta,
fin da quando era molto piccolo, grazie anche a genitori molto religiosi che non lo
hanno ostacolato nel suo percorso di voler diventare un prete e che mettevano Dio
al centro della famiglia. Quindi, sì, Rolando era un ragazzo come tutti, che giocava,
cantava, correva, ma che ha ricevuto il dono, insolito a quest’età, di amare Gesù e il
prossimo più di ogni altra cosa.
I collegamenti con le varie materie non sono stati semplici da trovare. In alcuni casi, come in Italiano, ho scelto più che altro un legame “emotivo” e mi sono rivolto all’idea di Dio, accostandola a quella di Assoluto, come in Tecnologia alla prospettiva centrale.
Queste sono le idee che ho elaborato:
• Rolando vive durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale e i suoi esecutori sono proprio esponenti della Resistenza:
Storia
Collegamenti interdisciplinari
La Resistenza
• L’amore immenso e infinito di Rolando per Gesù mi suggeriscono un altro Infinito… quello di Giacomo Leopardi:
Italiano
Giacomo Leopardi – L’infinito
• Le passioni di Rolando per la musica e per l’oratorio mi conducono in Musica al
genere devozionalechiamato proprio “oratorio” e a uno dei principali compositori di oratori, Georg Friedrich Haendel:
Musica
Georg Friedrich Haendel – L’oratorio
• Rolando partecipava tutti i giorni alla Santa Messa nella chiesa del suo paese.
Si tratta della Pieve di San Valentino, che mi permette di aprire una pagina di Arte con la descrizione di questa chiesa:
Arte Arte
Pieve di San Valentino
• Voglio offrire in Francese la commovente testimonianza di Francine Cristophe, sopravvissuta da bambina ai campi di concentramento e, dunque, legata all’epoca di Rolando:
Francese
Francine Cristophe
• Un’altra giovane vittima di questo periodo storico, morta a 15 anni, esattamente nel Febbraio 1945, due mesi prima di Rolando, è Anna Frank. Vorrei raccontare la sua storia in Inglese:
Inglese Anne Frank
• Rolando era un bambino vivacissimo e, per “calmare” questa sua indole, era solito effettuare molti giri intorno alla chiesa prima di entrarvi a pregare. In un certo senso anche Rolando faceva esercizio di Motoria:
Motoria La corsa
• Rolando si considerava di Gesù e a Lui dedicò la sua breve esistenza, perché solo in Dio tutto aveva un senso: la vita stessa, la morte, l’universo intero. Ma come è nato l’Universo secondo la Scienza? Mi piace mettere a confronto Scienza e Fede:
Scienze
Nascita dell’Universo
• Sicuramente, per il giovane Rolando, Dio era il Punto lontano dove si incontravano tutte le linee del mondo. Esattamente come avviene, graficamente parlando, nella prospettiva centrale, dove tutte “le linee di fuga convergono in un punto centrale”:
Tecnologia
La prospettiva centrale
• Da un punto di vista geografico, nell’America Settentrionale il Paese con la più alta percentuale di cattolici è il Messico, uno Stato che ho saputo rivalutare e
apprezzare:
Geografia
Il Messico
• Le origini, la vocazione al sacerdozio
Rolando Rivi nacque il 7 Gennaio 1931 a San Valentino, borgo rurale del Comune di Castellarano (Reggio Emilia), in una famiglia profondamente cattolica.
Vivacissimo, generoso, molto bravo a scuola, amante della musica e, soprattutto, innamorato di Gesù.
• In seminario: la guerra entra nella sua vita; il ritorno forzato a casa
Nell’ Ottobre 1942 Rolando entrò in seminario a Marola, dove si
La famiglia di Rolando
Beato Rolando Rivi
entrò in seminario a Marola, distinse subito per lo studio, la bontà verso tutti e le preghiere prolungate davanti al Tabernacolo.
Intanto la guerra infuriava e si erano aggregate formazioni partigiane tra cui la frangia più estrema, quella dei comunisti, vedeva nel clero una minaccia al proprio progetto rivoluzionario.
Nel Giugno 1944 i tedeschi occuparono il seminario e Rolando
dovette tornare a San Valentino dove, nonostante la preoccupazione dei genitori, continuò a portare la veste nera sostenendo:
“Io sono di Gesù”.
La guerra
In seminario
• La situazione in paese precipita
A San Valentino anche il parroco don Olinto Marzocchini era stato aggredito e, giacché altri preti erano stati uccisi dai partigiani comunisti, egli fu trasferito in un luogo più sicuro.
• Il martirio del giovane seminarista
10 Aprile 1945. C’era ancora la guerra, ma nell’aria si avvertiva che stava finalmente avviandosi alla fine.
Rolando si recò, come al solito, in un boschetto a studiare, ma venne catturato dai partigiani che, dopo tre giorni di offese e violenze, lo condannarono a morte “per avere un futuro prete in meno”.
Don Olinto Marzocchini
Lo portarono in un bosco presso Piane di Monchio (Modena), lo fecero
inginocchiare sul bordo di una fossa e lo uccisero con due colpi di pistola mentre egli pregava per sé e per i suoi cari.
Era il 13 Aprile e Rolando aveva solo 14 anni e 3 mesi.
La sua veste fu arrotolata come un pallone da calciare e dopo appesa come un trofeo di
\ guerra
.
Il luogo del martirio
Una grande immagine del Beato Rolando Rivi è stata posta sul ciglio della strada che porta a Monchio, accanto alla grande croce che identifica il luogo in cui il giovane seminarista venne ucciso.
• La beatificazione
Nell’Aprile del 2001, i giornali parlarono a lungo di un bambino inglese di tre anni, James Blacknel, guarito dalla leucemia per l’intercessione di Rolando, dopo che un suo amico aveva posto sotto il suo cuscino una ciocca di capelli del giovane martire. Venne avviato il processo di beatificazione che si concluse a Modena il 5 Ottobre 2013, quando papa Francesco dichiarò beato il seminarista Rolando Rivi, martire innocente, caduto sotto l’odio anticlericale e anticristiano del tempo, per aver voluto testimoniare, indossando l’abito talare fino all’ultimo, la sua appartenenza a Cristo.
La cerimonia di beatificazione
• Il perdono
Nel 1949 i partigiani Giuseppe Corghi e Delciso Rioli vennero arrestati e successivamente condannati al carcere per l’assassinio di Rolando.
Nel 2018 la figlia di Corghi, Meris, scoprì la verità su suo padre e ne fu profondamente turbata.
Nel giorno del 73esimo anniversario del martirio partecipò, dunque, alla Messa per il Beato e compì il nobile gesto di chiedere perdono alla famiglia di Rolando.
“Chiedo perdono non per mio padre ma per l’odio, per la guerra – ha detto Meris – Facciamo oggi un gesto per la pace. Una stretta di mano può essere carica di amore”.
La figlia di Giuseppe Corghi chiede perdono
Storia
La Resistenza
Rolando visse il periodo della Seconda Guerra Mondiale e i suoi esecutori furono proprio esponenti della Resistenza.
• Importanza e aspetti della Resistenza
Nonostante si siano verificati gravi episodi come il martirio del Beato Rolando Rivi, va sottolineata l’importanza che ebbe il movimento della Resistenza, che lottò contro il nazifascismo nell’ambito della guerra di liberazione italiana per la conquista di valori fondamentali come la libertà e la democrazia.
• Formazione delle brigate partigiane e ripresa dell’attività politica con la nascita del CNL
nascita del CNL
Dopo l’8 settembre 1943, data dell’armistizio concluso dall’Italia con gli Alleati, e in seguito alla fondazione della Repubblica di Salò da parte dei fascisti, gli Italiani si trovarono di fronte al dramma di dover decidere se continuare la guerra al fianco dei Tedeschi o al fianco del Regno d’Italia, che aveva dichiarato guerra alla Germania schierandosi con gli Alleati.
In questa situazione alcuni scelsero di combattere contro gli invasori del proprio Paese e si formarono le prime brigate partigiane, composte da cittadini comuni, giovani, soldati disertori e persino donne, che
rischiavano la vita, rinunciavano a stare con i propri familiari e vivevano in condizioni pericolose, volontariamente e non per obbligo, come può
accadere nell’esercito.
Donne partigiane
Non vi fu una ragione unica che spinse i partigiani al loro sacrificio.
Furono il credo politico, la vendetta per i torti subiti, semplici ideali di libertà, dignità e onore, ma queste differenze non furono un ostacolo nel combattere tutti insieme, mettendo in secondo piano ciò che li avrebbe divisi e indeboliti, a favore dell’obiettivo comune: la libertà.
I partiti ripresero l’attività politica dando vita alComitato di Liberazione Nazionale, il quale cercò principalmente di coordinare l’azione dei partigiani e al quale aderirono il Partito comunista e quello socialista, il Partito repubblicano e quello liberale, il Partito d’Azione e i democratici cristiani.
I capi della Resistenza erano Ferruccio Parri del Partito d’Azione, il comunista Luigi Longo e il generale dell’esercito Raffaele Cadorna.
• Resistenza passiva, azioni partigiane, rappresaglie tedesche
Molte persone, tra cui bambini e anziani, non parteciparono alla lotta armata, ma appoggiarono la Resistenza aiutando i
partigiani, nascondendo o fornendo viveri a chi cercava di fuggire, dando vita alla resistenza passiva che coinvolse le masse.
La Resistenza si sviluppò soprattutto sulle montagne enelle campagne dell’Italia settentrionale, ma non mancarono pagine gloriose al Sud, come le quattro giornate di Napoli (27-30 Agosto 1943), durante le quali la popolazione insorse contro i Tedeschi
obbligandoli ad abbandonare la città prima dell’arrivo degli Alleati. Essi infatti avanzavano, ma, dall’inverno 1944, furono bloccati per molti mesi lungo la linea gotica, ossia sull’Appennino emiliano.
Gruppo di partigiani sulle montagne del Friuli. Si nota
la presenza di soldati disertori in divisa.
Nacquero delle repubbliche partigiane che, anche se per poco tempo, diedero nuove leggi a piccoli territori liberati.
Purtroppo, per isolare i partigiani, i nazifascisti reagirono con le rappresaglie, cioè con le vendette contro i civili. Un esempio drammatico è l’episodio passato alla storia come “La strage delle Fosse Ardeatine”, avvenuto il 24 Marzo 1944: i partigiani avevano compiuto un attentato e ucciso 32 tedeschi con la conseguenza che i nazisti fecero fucilare 335 innocenti.
• 25 Aprile, Festa della Liberazione
Finalmente, il 25 Aprile 1945, città come Milano, Genova e Torino si liberarono per iniziativa dei partigiani prima dell’arrivo delle truppe anglo-americane che, pochi giorni prima, erano riuscite a sfondare la linea gotica, ultima prima, erano riuscite a sfondare la linea gotica, ultima importante barriera della difesa tedesca.
Da quel momento il 25 Aprile è stato scelto come data per festeggiare La Liberazione.
1945 - Sandro Pertini (Presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 1978 al 1985 )
fra i Partigiani a Milano tiene il suo primo comizio dopo la Liberazione
• Aspetti oscuri della Resistenza
Purtroppo la Resistenza ebbe anche delle pagine buie, quali l’aumento significativo dei partigiani solo quando era ormai evidente che il fascismo sarebbe stato sconfitto.
Quindi alcuni non aderirono in base agli ideali, ma semplicemente si affrettarono ad unirsi al carro dei vincitori; addirittura si aggregarono dei criminali per delinquere.
Inoltre, dopo la liberazione, per diversi anni, nell’Italia centro-settentrionale partigiani e delinquenti si macchiarono di atti di saccheggio ed esecuzioni nei confronti di fascisti, tra cui
molte donne, antifascisti e anche persone solo sospettate di aver collaborato con il fascismo.
Italiano
L’infinito di Giacomo Leopardi
“L’infinito” è una famosissima lirica di Giacomo Leopardi, scritta a Recanati nel 1819 e contenuta nella raccolta intitolata “Idilli”, ossia “quadretti” di vita campestre.
Essa descrive il poeta solo su una collina di Recanati, il monte Tabor, mentre contempla il paesaggio, e può essere divisa in due parti:
- nella prima parte (vv. 1-8), la sua immaginazione viene stimolata da un ostacolo, una siepe, che impedisce di guardare oltre l’orizzonte suggerisce all’animo di Leopardi l’idea di infinito
L’infinito amore di Rolando per Gesù mi suggerisce un altro
“infinito”…quello di Giacomo Leopardi.
impedisce di guardare oltre l’orizzonte e suggerisce all’animo di Leopardi l’idea di un infinito spaziale, di luoghi senza fine in cui regnano un silenzio e una calma così profondi da sembrare irreali e provocare sgomento. La siepe, dunque, è il simbolo di tutto ciò che è limitato e fa nascere il desiderio di superare i confini della condizione umana;
- nella seconda parte (vv. 8-15), invece, una sensazione uditiva, il rumore del vento tra le piante, riporta improvvisamente il poeta alla realtà, ma, allo stesso tempo, suscita l’idea di un infinito temporale cioè la percezione del trascorrere eterno del tempo, che richiama alla mente del poeta le immagini del passato e del presente vivo e fragoroso, in un susseguirsi di pensieri. A questo punto, però, il turbamento iniziale lascia il posto a un totale abbandono nel mare dell’infinito nel quale, per un istante, egli riesce a dimenticare se stesso e le sue angosce.
Quello di Leopardi è, pertanto, un “infinito” che parte dal reale per aprirsi all’immaginazione ed è strettamente legato alla “teoria del piacere” da lui seguita.
Egli, infatti, non accoglie la fede cristiana, ma aderisce alla tesi del sensismo che pone al centro il problema della felicità: essa è il fine supremo dell’uomo ed è intesa come intensità e abbondanza di sensazioni anche interiori.
Il poeta, però, coglie subito il contrasto tra l’infinito, a cui tende il piacere, e la limitatezza della vita umana nello spazio e nel tempo.
La felicità è, dunque, un’esigenza insopprimibile e, al tempo stesso, impossibile da ottenere.
Emerge evidente la concezione pessimistica della vita dominata dal dolore dall’infelicità Emerge evidente la sua concezione pessimistica della vita, dominata dal dolore e dall’infelicità;
nel caso specifico de “L’infinito”, è possibile parlare di pessimismo storico di Leopardi, legato a una precisa epoca, l’età moderna… l’età della ragione.
Per Leopardi infatti solo i popoli antichi avevano vissuto una vita intensa e più vicina alla felicità, perché distratti dalle illusioni, come la virtù e la patria, che la Natura aveva generato nell’uomo, nascondendo i limiti dell’esistenza, come la vecchiaia e la morte.
Con il trionfo della ragione l’uomo è diventato consapevole del suo destino fragile e si è chiuso nella solitudine e nella “noia”, che nasce dopo la scoperta della vanità delle illusioni.
Come spiegato dallo stesso Leopardi in una pagina dello Zibaldone, il lessico è stato scelto con cura per suggerire idee vaste e incerte, per cui ci sono parole riferite allo spazio sconfinato (ultimo orizzonte, interminati spazi, immensità, mare), al lontano e all’indefinito nel tempo (sempre, l’eterno, le morte stagioni), alla solitudine e al silenzio (ermo colle, quiete, sovrumani silenzi, infinito silenzio).
Da un punto di vista metrico, questa lirica è composta da 15 endecasillabi sciolti, ossia non legati dalla rima, e quindi
caratterizzati da una armonia che rispecchia bene l’idea di poesia che ha Leopardi, cioè quella di essere soprattutto musica.
Le due parti in cui è divisa sono perfettamente bilanciate perché ciascuna è composta da sette versi e mezzo e sono da considerare le fasi di un processo di ascesa spirituale che parte, nei primi versi, dalle percezioni sensoriali e oggettive dei dati esterni, e termina, negli ultimi versi, con la realizzazione mentale di uno spazio e di concetti puramente astratti.
Tra le figure retoriche usate in questa lirica evidenzio il polisindeto “e” , ai versi 11-13, che aumenta il senso del succedersi dei pensieri nella mente del poeta, l’enjambement, grazie al quale è possibile leggere i versi in modo
continuo, senza pause, e le metafore rappresentate dalla siepe, cioè la limitatezza della vita umana, e dal mare ossia la dimensione
senza confini dell’immaginazione.
L’infinito Stesura originale
Rolando e Leopardi si presentano come due figure molto diverse: erano nati entrambi da famiglie religiose, ma mentre Rolando ha coltivato la sua Fede e ha raggiunto Dio, Leopardi Lo ha cercato attraverso la ragione, la conoscenza. Purtroppo, però, non lo ha trovato.
Rolando, inoltre, ha vissuto una vita breve ma piena, mentre Leopardi è stato privato fin da piccolo di quell’amore di cui ognuno ha bisogno per crescere e vivere con equilibrio.
L’elemento che, secondo me, li accomuna è che entrambihanno avuto come obiettivo la ricerca di un infinito che ha avuto come punto di partenza il finito.
Biografia
nelle nel nobile famiglia
Giacomo Leopardi nacque a Recanati, nelle Marche, nel 1798 da una nobile famiglia. Crebbe in un ambiente chiuso di provincia che gli diede sempre un senso di oppressione, aggravata dalla indifferenza del padre, il conte Monaldo, e dalla eccessiva severità della madre Adelaide.
Egli, dunque, nonricevette tutto l’affetto di cui aveva bisogno e soffrì molto per questo.
A livello intellettuale era precocissimo e trascorse la gioventù immerso tra i libri della biblioteca paterna in uno studio “matto e disperatissimo” che gli rovinò la salute.
Insofferente all’arretratezza culturale di Recanati e tormentato da una profonda crisi interiore nel 1819, cercò di fuggire, ma venne bloccato dal padre. Lo stesso anno scrisse “L’infinito”. Solo nel 1822 ottenne il permesso di recarsi a Roma da uno zio materno, ma questo soggiorno aumentò il suo pessimismo.
Nel 1825 si trasferì a Milano, poi visse a Bologna e a Firenze dove partecipò al dibattito culturale. Intanto le sue condizioni di salute peggiorarono e una grave delusione d’amore distrusse del tutto il suo animo.
Nel 1833 si trasferì a Napoli dove trascorse gli ultimi anni di vita assistito dall’amico Antonio Ranieri. Morì nel 1837 a trentanove anni.
Musica
L’oratorio - Georg Friedrich Haendel
Le passioni di Rolando per la musica e per l’oratorio, che egli frequentava assiduamente, non possono che condurmi in Musica al genere devozionale chiamato proprio ORATORIO e a uno dei principali compositori di oratori, Georg Friedrich Haendel.
“Oratorio” è un genere musicale devozionale risalente al periodo barocco, compreso tra il 1600 e il 1750, che nasce in Italia e si diffonde in Europa, soprattutto nei Paesi cattolici, con lo scopo di far riflettere su temi di carattere religioso.
Il suo nome deriva, infatti, dal latino orare, ossia pregare.
Nell’età barocca la parola indicava innanzitutto un luogo destinato alla preghiera e alla formazione degli adulti.
L’ oratorio diventò una composizione musicale intorno al 1630.
Eseguito in occasione di incontri di preghiera, l’oratorio è simile al teatro musicale: ha un libretto con argomenti tratti dall’Antico Testamento, i diversi personaggi cantano invece di recitare; inoltre sono presenti l’orchestra e il coro.
Mancano, però, gli elementi visivi di carattere scenografico e coreografico.
L’oratorio è spesso diviso in due parti e, durante l’intervallo, un sacerdote predica per spiegare i contenuti di fede.
Il Messia di Haendel
Oratorio per soli, coro ed orchestra
I principali autori di oratori sono Giacomo Carissimi e, in particolare,
Georg Friedrich Haendel.
Nato nel 1685 a Halle, in Germania, Haendel
è stato un compositore molto noto e apprezzato in vita.
Lavorò in diverse città europee e nel 1711 si stabilì a Londra affermandosi come uno dei maggiori operisti del suo tempo.
In Inghilterra egli scrisse diversi melodrammi in Italiano:
infatti la lingua e le caratteristiche musicali dell’ Italia
nell’età barocca erano state adottate in tutta Europa, a parte la Francia.
Georg Friedrich Haendel
Morì a Londra nel 1759.
Oltre a melodrammi e oratori egli compose musica strumentale, ossia concerti grossi, sonate e suites.
Tra queste ultime vi sono “Musica sull’acqua” e
“Musica per i reali fuochi d’artificio”.
Tra i suoi oratori di particolare rilievo è “Il Messia”,
composto in sole tre settimane, di cui è molto famoso il coro “Hallelujah”.
Rappresentato per la prima volta a Dublino nel 1742, Il Messia è incentrato sulla figura di Cristo e sulla sua opera di redenzione nei confronti degli uomini.
Arte
Pieve di San Valentino
Rolando partecipava tutti i giorni alla Santa Messa nella chiesa del suo paese.
Si tratta della Pieve di San Valentino che mi permette di aprire una pagina di Arte.
La Pieve di San Valentino è una delle più antiche della Diocesi di Reggio Emilia.
In origine il suo nome era Pieve di San Eleucadio, vescovo di Ravenna.
Nel 1626, al titolo di san Eleucadio, fu aggiunto quello di San Valentino Martire, sacerdote romano, e col passare del tempo si è diffusa l’abitudine di chiamare la chiesa col titolo di questo santo mettendo in secondo piano il nome originario.
È nominata per la prima volta nell’anno 980, ma la sua fondazione, con impianto romanico tra i più belli della provincia, risale al VII secolo.
Di questo primo periodo rimangono alcuni capitelli delle colonne lungo la navata principale.
La chiesa ha tre navate, cinque altari, la torre, la sagrestia, il cortile interno circondato dal portico e la canonica.
La Pieve di San Valentino
Ogni navata termina con un’abside dove è collocato un altare.
L’altare maggiore è statorestaurato nel 1627 e dietro di esso, in fondo al coro, si trova un grande quadro con la Madonna, il Bambino e i santi Eleucadio e Stefano protomartire. Sulla sommità del
quadro è inserito un dipinto più piccolo con Cristo deposto dalla croce.
L’intera opera è statarestaurata nel 1991, pertanto mostra i
colori originali che ne esaltano la bellezza. Si tratta di un dipinto, un olio su tavola, del 1517, di Bartolomeo Tisi, detto il Garofalo, pittore ferrarese vissuto tra il 1476 e il 1559 e uno dei più stimati artisti del Rinascimento italiano.
Gli altari in fondo alle altre due navate sono dedicati alla Madonna del Carmine e ai santi Valentino e Antonio da Padova.
Garofalo. Madonna col bambino.
Data : 1517. Tecnica: olio su tavola.
Dimensioni: 138x185
Antonio da Padova.
Nel tabernacolo dell’altare dedicato a san Michele Arcangelo è deposta una preziosa reliquia del Beato Rolando Rivi sigillata in una teca d’ argento.
Il corpo del Beato invece è sepolto sotto l’altare principale, in un’ urna di vetro protetta da un bassorilievo di legno scolpito a mano raffigurante Rolando Rivi tra Gesù e Maria e con un angelo che porge i segni del martirio.
Nel 2010 è terminato il restauro delle mura
all’interno della chiesa iniziato nel 2005 sotto Altare maggiore
Français
Francine Cristophe
Je vais vous raconter l’émouvant témoignage de Francine Cristophe.
Francine Cristophe est une femme de lettres et poétesse française qui est née le 18 août 1933.
Elle a survécu au camp d’extermination.
Elle a été déportée le 2 mai 1944 dans le camp de Bergen Belsen.
Sa mère avait pu emporté deux petits morceaux de chocolat avec l'intention de lui donner une aide pour remonter
au cas où Francine aurait été complètement par terre.
Mais sa mère a donnè le morceau de chocolat à Hélène, une femme enceinte, le jour de son accouchement.
Heureusement, le bébé n'est pas mort.
Francine Cristophe
Camp de Bergen Belsen
Francinea organisé une conférence sur le thème «Et s’il y avait eu des psychologues en 1945, à votre retour de camp, comment cela se serait passé » et beaucoup d'anciens, de survivants, de curieux et de psychologues participent à cette conférence.
Francine rencontre à la conférence une femme psychiatre qui lui dit d'être le bébé, né dans le camp de Bergen Belsen. Pour être reconnue elle donne à Francine un morceau de chocolat.
Conférences de Francine
English
Anne Frank’s life
I wish to tell you about Anne Frank, who died when she was 15, in February 1945, two months before Rolando Rivi.
Anne Frank was a Jewish girl who had to go into hiding during World War II to escape from the Nazis.
She became famous because of the diary she wrote during the hiding.
Life in Germany Germany
Anne was born on 12 June 1929 in the German city of Frankfut am Main.
She had a sister, Margot, who was three and a half years older.
A new life in the Netherlands
When Hitler went to power, Otto and his wife decided to leave Germany and go to Amsterdam where he set up a business and the children went to school. When the threat of war in Europe encreased, they tried to emigrate to England or the USA but these attempts failed. On 1 September 1939 World War II began.
War in the Netherlands
On 10 May 1940 German troops invaded the country.
Anti-Jewish regulations soon followed. Otto and his family decided to go into hiding in a secret annex of his firm when Margot received a call-up for a German work camp.
In hiding
The family remained here for more than two yearswith another family, The Val Pels, and a dentist, Fritz Pfeffer.
They were often frightened and spent the time together as well as they could. Theirs helpers brought food, clothes and books and they were the only contact with the outside world.
A diary as a bestfriend
Before going into hiding Anne receiveda diary for her bithday.
It was a great support to her and it became her bestfriend “Kitty”.great support Kitty Anne decided to edit her diary, but they were discovered before she finished.
Arrest and deportation
On 4 August 1944 the poeple in hiding were arrested and deported to different camps. The helpers Miep and Bep found Anne’s diary.
Otto was the only of the eight people in hiding to survive.
Later he received the news that his daughters had died in Bergen-Belsen.
He read the diary and he was very moved because he knew a different Anne.
Friends convinced him topublish the diary, on 25 June 1947, and people from all over the world learnt of Anne’s Frank story. In 1960 the Anne Frank House became a museum.
Anne’s life moved me very much because she died when she was young and she had still a lot of dreams to accomplish.
The Diary
Educazione motoria La corsa
Rolando era un bambino vivacissimo e per “calmare” questa sua indole era solito effettuare molti giri di corsa intorno alla chiesa prima di entrarvi a pregare. In un certo senso anche Rolando faceva esercizio di Motoria: parlerò proprio della CORSA.
Fin dall’antichità, correre per l’uomo è stato un istinto naturale, via via sempre più limitato, particolarmente nella nostra epoca, da uno stile di vita sedentario.
Nel paleolitico l’uomo correva per procurarsi il cibo cacciando e per Nel paleolitico l’uomo correva per procurarsi il cibo cacciando e per sopravvivere sfuggendo alle belve feroci, mentre oggi si corre per mantenersi in forma e per ridurre lo stress, per socializzare e
contemporaneamente sfidarsi con gli altri, oltre che per migliorare le prestazioni personali e dimostrare a se stessi che con impegno e costanza si possono superare i propri limiti.
È un ottimo allenamento per molte discipline sportive, ma, soprattutto, è uno sport alla portata di tutti:
infatti non è limitato da orari e disponibilità di
strutture sportive ed è il meno costoso … per praticarlo è sufficiente avere un paio di scarpe adatte!
Tipologia di corsa
Esistono vari tipi di corsa, ma la suddivisione principale è quella tra corse di resistenza e corse di velocità.
La corsa di resistenza prevede la capacità di resistere alla fatica nelle esercitazioni di durata.
Essa dipende fondamentalmente da tre fattori:
• efficienza degli apparati respiratorio e cardiocircolatorio
• efficienza del sistema nervoso e osteo-muscolare
• capacità volitiva ed emozionale
Scopo della corsa veloce è percorrere una distanza nel minor tempo possibile.
Rispetto alla corsa di resistenza, variano:
Rispetto alla corsa di resistenza, variano:
• l’intensità della spinta, decisamente maggiore
• l’ampiezza del passo, anch’essa superiore
• la frequenza dei passi, decisamente maggiore
Nelle corse veloci lo sforzo predominante è anaerobico, cioè senza ossigeno, mentre in quelle di resistenza è aerobico.
Corse di velocità Corse di resistenza 100, 200, 400 m piani 800, 1500, 3000 m piani 100 m ostacoli
(femminile)
3000 m siepi 110 m ostacoli
(maschile)
Corsa campestre 10 km
Staffetta 4x100 Maratona 42,195 km Alcuni esempi di gare di corsa agonistica
I benefici della corsa
La ricerca medica dimostra che la corsa ha effetti benefici sia fisici che psichici, in quanto procura un buono stato di forma in generale, protegge dal sovrappeso e almeno in parte da molte malattie, come ad esempio quelle cardiovascolari; con la produzione della
serotonina, nota anche come “l’ormone del buonumore”, migliora l’appetito, il sonno e combatte l’ansia;
inoltre potenzia l’apprendimento e la memoria e aiuta a ridurne il peggioramento quando si invecchia.
Famosi corridori
Tra i personaggi più importanti nella storia della corsa, voglio ricordare il leggendario Filippide, l’ispiratore della specialità della Maratona, il quale, inviato per annunciare la vittoria dell’esercito Ateniese sui Persiani, morì stremato dalla fatica per aver corso per più di 42 Km; l’italiano Pietro Mennea, detentore del record mondiale sui 200 metri piani per ben 17 anni; Carl Lewis, statunitense, vincitore di 10 medaglie
olimpiche, e, soprattutto, Jesse Owens, anch’egli statunitense, vincitore di 4 medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino del 1936, che con le sue prestazioni sportive batté anche il razzismo dei nazisti. Attualmente, l’uomo più veloce del mondo è il giamaicano
Statua di Filippide Pietro Mennea
La Scienza fa coincidere la nascita dell’Universo con una esplosionechiamata Big Bang.
Essa sarebbe avvenuta 13,6 miliardi di anni fa e avrebbe proiettato in tutte le direzioni la materia concentrata in un piccolissimo spazio chiamato atomo primordiale.
Scienze
La nascita dell’ Universo
Rolando si considerava di Gesù e a Lui dedicò la sua breve esistenza, perché solo in Dio tutto aveva un senso: la vita, la morte, l’universo intero. Ma come è nato l’Universo? Mi piace mettere a confronto Scienza e Fede.
Dopo lo scoppio le particelle che ne derivarono avrebbero cominciato a urtarsi e ad aggregarsi, formando i primi elementi e poi i primi ammassi di materia che hanno via via originato tutti i corpi celesti: le stelle, le galassie, i
pianeti e i corpi minori come gli asteroidi, le meteore e le comete.
Via Lattea
Big Bang
Circa la sua evoluzione, nel 1929 il fisico statunitense Hubble fece la stupefacente scoperta che le galassie si allontanano tutte le une dalle altre con una velocità proporzionale alla loro distanza reciproca.
Alcuni astronomi ritengono che la sua espansione continuerà all’infinito, altri sostengono che si interromperà quando si sarà esaurita l’energia sprigionata dal Big Bang iniziale e che l’Universo comincerà allora a contrarsi fino ad occupare uno spazio piccolissimo, come in origine spazio piccolissimo, come in origine.
Potrebbe poi avvenire un altro Big Bang e ripetersi un ciclo.
La teoria del Big Bang non contraddice la fede cattolica, tanto che fu proposta per la prima volta da uno scienziato e sacerdote belga, Georges Lemaître.
Ho provato, dunque, a mettere a confronto quanto scritto nella Sacra Bibbia, al capitolo 1 della Genesi, con ciò che le teorie scientifiche propongono, anche se l’ordine degli eventi è sicuramente diverso.
Espansione dell’Universo
Atomo primordiale eBig Bang.
Nascita del pianeta Terra, che viene definito
“speciale” perché qui si è sviluppata la vita grazie anche alla presenza di acqua e di una atmosfera protettiva.
Religione Dal Libro della Genesi
In principio Dio creò il cielo e la terra. Ma la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso. Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. Primo giorno.
Dio disse: “Sia un firmamento in mezzo alle acque. Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. Dio chiamò il firmamento cielo Secondo giorno.
Scienza
Dal libro dell’evoluzione
Formazione di un’unica grande terra, Pangea, e di un unico grande oceano, Pantalassa.
Le piante, dapprima presenti solo nei mari sotto forma di alghe verdi, conquistano le terre emerse. Nascono i primi muschi, poi le felci, le gimnosperme e le angiosperme.
chiamò il firmamento cielo. Secondo giorno.
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si
raccolgano in un solo luogo e
appaia l'asciutto». E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». Terzo giorno.
La Genesi affrescata da Michelangelo nella volta della Cappella Sistina
Dio disse: “Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle.
Quarto giorno.
.
Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la
Nascita delSole, della Lunae delle stelle.
Evoluzione degli organismi animali con la comparsa dei pesci e degli uccelli.
guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. Quinto giorno.
Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E poi Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
Sesto giorno.
Comparsa degli animali terrestri e dell’uomo con l’evoluzione dei primati fino alla nostra specie, l’Homo Sapiens Sapiens.
Tecnologia
La prospettiva centrale
Sicuramente, per il giovane Rolando, Dio era il Punto lontano dove si incontravano tutte le linee del mondo. Esattamente come avviene, graficamente parlando, nella prospettiva centrale dove tutte “le linee di fuga convergono in un punto centrale”.
La prospettiva o proiezione prospettica (dal verbo proiettare, cioè gettare in avanti) appartiene alla geometria descrittiva: èun metodo di rappresentazione grafica, ideato dall’architetto Filippo
Brunelleschi nei primi anni del ‘400, che permette di riprodurre su un piano bidimensionale l’immagine a tre dimensioni di un oggetto, esattamente come il nostro occhio lo percepisce nella realtà.
Si divide in centrale e accidentale.
Gli elementi principali che compongono la prospettiva sono:
Ilpiano di terra (PT) su cui sono appoggiati sia i piedi dell’osservatore sia l’oggetto da osservare
Ilpunto di vista (PV), cioè l’occhio dell’osservatore
Ilpiano di quadro (PQ), cioè un piano immaginario tra il nostro occhio e l’oggetto
Ilpunto principale (PP) che è la proiezione del punto
Ilpunto principale (PP) che è la proiezione del punto di vista sul piano di quadro
L’orizzonte, cioè la linea che rappresenta l’altezza dei nostri occhi e su cui si trova il punto principale
Iraggi visuali che rappresentano tutte le rette virtuali che collegano l’ occhio dell’osservatore con tutti gli spigoli dell’oggetto
Nella prospettiva centrale i raggi proiettanti non sono paralleli, ma tutti convergono in un unico punto detto punto di fuga, posto sull’orizzonte. Da un punto di vista tecnico, l’oggetto osservato si trova in posizione esattamente frontale rispetto all’osservatore: il quadro prospettico è dunque parallelo alla faccia anteriore dell’oggetto.
Questa non subisce deformazioni:
infatti mantiene le linee perpendicolari;
i fianchi hanno linee oblique;
i prolungamenti delle linee oblique convergono nel punto di fuga posto sulla linea di orizzonte.
nel punto di fuga posto sulla linea di orizzonte.
L'immagine prospettica è determinata dai punti di intersezione tra il piano di quadro e i raggi visuali provenienti dall’occhio dell’osservatore e che toccano l’oggetto.
La prospettiva centrale è utilizzata per rappresentare gli spazi: trova, quindi, applicazione nell’architettura e nell’urbanistica per disegnare strade, piazze e ambienti interni.
Sul piano filosofico, durante l’Umanesimo e il Rinascimento, possiamo dire chela tecnica della prospettiva centrale mostra che il punto di fuga, se da un lato è geometricamente individuabile, dall'altro allude alla dimensione infinita dello spazio e dell'universo.
Per la prima volta, l'uomo comprende che in una dimensione finita può essere prospetticamente ridotta ladimensione infinita di Dio e che questa può rivelarsi in maniera proporzionata e geometrica da ogni singolo punto di vista.
Gli artisti incominciano a riprodurre una concreta esperienza visiva, capace di coinvolgere lo spettatore perché lo inseriscono nel “quadro”, consentendogli di identificarsi con un preciso punto di vista, che è individuale e universale allo stesso tempo: individuale perché occupato da un unico osservatore, universale perché qualsiasi altro osservatore potrebbe trovarsi in quel punto, unico osservatore, universale perché qualsiasi altro osservatore potrebbe trovarsi in quel punto, per scoprire la bellezza della creazione e giungere a Dio.
Prospettiva centrale Punto di fuga al centro del dipinto
Il Messico confina a Nord con gli Stati Uniti, a Sud con il Belize e il Guatemala; si affaccia a est sul Golfo del
Messico e a ovest
Geografia Il Messico
Da un punto di vista geografico, nell’America Settentrionale il Paese con la più alta percentuale di cattolici è il Messico, uno Stato che ho saputo rivalutare e apprezzare.
sull’Oceano Pacifico.
Montagne, pianure e altopiani
Il territorio è formato da un vasto altopiano delimitato a est e a ovest dalle catene montuose dellaSierra Madre Orientale e della Sierra Madre Occidentale con cime vulcaniche che superano i 5000 metri.
Fiumi e coste
Il Messico è solcato da numerosi fiumi, in genere brevi e poveri d’acqua.
I due principali sono il Rio Grande, che nasce negli Stati Uniti e segna in parte il confine, dove è chiamato Rio Bravo, e l’Usumacinta che scorre in parte in Messico e in parte in Guatemala.
La pianura si estende in modo particolare lungo la costa orientale e nella penisola dello Yucatan.
Lungo le coste ci sono estesi tratti poco popolosi
Clima Ordinamento dello Stato
Il clima è estremamente vario: si va dai climi freddi delle zone montuose a quelli caldi delle pianure costiere.
I più estremi sono quelli dello Stato di Chihuahua, dove si registrano temperature che possono toccare i -20 °C, e del deserto di Sonora dove si possono superare i 45° C.
Grandi città, crescita veloce, forte emigrazione
• Più di tre quarti della popolazione vive in città.
• La capitale Città del Messico, vivace e
caotica, è sorta sull’antica capitale azteca di Teotihuacàn.
• Oltre alla capitale, sono importanti i centri di Guadalajara, Monterrey, Puebla.
• Il tasso di crescita della popolazione è
elevato e le città sono molto popolose, anche se il fenomeno della emigrazione per cercare lavoro porta molti messicani a vivere in altri Paesi.
emigrazione
L’economia Agricoltura
Le aree agricole occupano il 13% del territorio nazionale.
Nel Nord del Paese si pratica un’agricoltura evoluta, mentre nel Sud un’agricoltura primitiva.
Le principali produzioni sono mais efagioli, ma anche frumento, riso, frutta, ortaggi e prodotti
di piantagione come cotone, caffè e cacao
Industria
Molto le
Turismo
Nel settore terziario, sempre più importanza acquista il turismo: il Messico è al decimo posto per numero di turisti attirati da note località balneari, come Acapulco eCancun, e dai luoghi archeologici precolombiani, come il complesso di Chichén Itzà dove si trova la piramide a gradoni di Kukulkan, nota anche come El Castillo,
Costruita dalla civiltà dei Maya.
Molto importanti sono leindustrie estrattive e petrolchimiche: la ricchezza mineraria è l’argento a cui si è affiancato il petrolio.
Altre industrie operano nel settore automobilistico, meccanico, tessile,
alimentare, della lavorazione del
legno, della carta, della pelle e del tabacco.
Un’ esperienza divertente è quella sulle colorate imbarcazioni tradizionali.
Tuttavia la vera risorsa del Messico sono i suoi abitanti, ospitali e festaioli.
Piramide di Kukulkan
Conclusione
Voglio chiudere la presentazione della straordinaria figura di Rolando Rivi riflettendo sul dono della Fede, che egli ha saputo cogliere e far germogliare.
Attraverso il percorso interdisciplinare compiuto ho cercato di mostrare come Dio, che noi ce ne rendiamo conto oppure no, sia sempre presente nella nostra vita, sotto varie forme: dalla musica all’arte, dalla scienza alla tecnologia.
Molti ragazzi di oggi Lo rinnegano, Lo bestemmiano, credono di poter “fare da soli”, perché magari si vergognano di fronte agli amici o semplicemente perché è scomodo e faticoso seguirLo.
Tuttavia, forse, è proprio questa mancanza a creare in loro il vuoto interiore, che li porta a non riuscire ad essere veramente felici, a buttarsi in altri piaceri, a voler primeggiare, a cercare soddisfazioni che durano poco e non danno un senso reale all’esistenza.
La Fede è un dono, è vero, ma sono convinto che non sia per pochi eletti e che dipenda
molto dalla nostra volontà saperla trovare in noi stessi, non chiudendo la porta del
nostro cuore, ma ascoltando la Sua voce che ci parla continuamente, perché, se Lo
cerchiamo davvero, Dio si fa trovare in ogni momento.
Bibliografia / Sitografia
Rolando Rivi
•http://www.rolandorivi.eu/
Storia
• “Grandangolo 3 – Il nuovo speciale Storia” di Luigi Ronga, Gianni Gentile, Anna Rossi – Editrice La Scuola
•http://www.raiscuola.rai.it/articoli-programma-puntate/tre-volti-della-resistenza/33185/default.aspx
•https://www.raiplay.it/video/2018/11/Passato-e-Presente-La-Resistenza-e-le-donne-4f505595-1a01-4ba4-8244-6835f908f1fd.html
•https://www.raiplay.it/video/2017/04/Il-Tempo-e-la-Storia---La-Resistenza-in-Europa-9d0eab54-784f-4f3a-b404-e12a6958f199.html Italiano
• “La letteratura e oltre” di Rosetta Zordan – Fabbri Editore
• "Testi nella storia - La letteratura italiana dalle origini al Novecento" di Cesare Segre e Clelia Martignoni - Ediz. Scolastiche Bruno Mondadori
Arte
•http://www.pievesanvalentino.it/it/la-pieve/
• approfondimento con il Sig. Angelo Porro, custode della Pieve di San Valentino – [email protected] Musica
• “Evviva la musica” di Claudia Galli e Maurizio Fasoli – Poseidonia Scuola Francese
• Trascrizione dell’intervista a Francine Christophe nel film “Human” (2015) di Yam Arthus-Bertrand Inglese
• Educational website “ISL collective”
Educazione Motoria
•https://motricitascuola.altervista.org/attivita%20motoria/scuola.html?/attivita%20motoria/multidisciplinarita/biomeccanica/
•corsa.html
•https://www.psicologiacontemporanea.it/blog/perche-si-corre/
•http://www.mariomoretti.it/podismo/perchecorrere.asp
•https://www.loescher.it/Risorse/DAN/Public/O_D4035/D4035/Piu_che_sportivo/sezione3/corsa-veloce.html Scienze
• “Scienze Network volume D” di Luigi Leopardi, Massimo Bubani, Monica Carabella, Michele Marcaccio – Garzanti Scuola
• “La Bibbia” – Edizioni San Paolo Tecnologia
• ”Einstein Disegno” di Francesco Furci – Elisabetta Pozzi – Gruppo editoriale Raffaello
•http://educazionetecnica.dantect.it/2013/06/17/la-prospettiva/
•https://mondodomani.org/dialegesthai/gm07.htm Geografia
•http://www.tv2000.it/ilmondoinsieme/messico/
• “Geo Touring – Gli Stati del mondo 3” – Giunti T.V.P. editori