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COMUNE DI CANNARA PROVINCIA DI PERUGIA

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Academic year: 2022

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STUDIO PRELIMINARE DI IMPATTO AMBIENTALE PROGETTO DEFINITIVO

0 Marzo 2020 1° emissione:

Dott. Ing. MARCO ZERBINI Spalloni Ecosistema snc

AMPLIAMENTO ATTIVITA' MEDIANTE AUMENTO DI SUPERFICI, CON LA REALIZZAZIONE DI UN NUOVO MAGAZZINO PER LO STOCCAGGIO/DEPOSITO DEI RIFIUTI LAVORATI/MATERIE PRIME, MODIFICA LAYOUT ATTIVITA', SENZA VARIAZIONE DEI CODICI CER E DEI QUANTITATIVI

AUTORIZZATI

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COMMITTENTE: SPALLONI ECOSISTEMA snc

INTERVENTO: AMPLIAMENTO ATTIVITA' MEDIANTE AUMENTO

DI SUPERFICI, CON LA REALIZZAZIONE DI UN

NUOVO MAGAZZINO PER LO

STOCCAGGIO/DEPOSITO DEI RIFIUTI LAVORATI/MATERIE PRIME, MODIFICA

LAYOUT ATTIVITA', SENZA VARIAZIONE CODICI CER E DEI QUANTITATIVI AUTORIZZATI

LOCALITA’: Voc. Conversino, 155 - Cannara (PG)

OGGETTO: Studio Preliminare di Impatto Ambientale

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Sommario

Premessa...4

Normativa di riferimento e contenuti dello Studio Preliminare Ambientale...6

Descrizione della attività...8

Stato di fatto...8

Stato di Progetto... 25

Localizzazione e compatibilità del progetto con le prescrizioni di eventuali piani...37

Ubicazione impianto...37

Quadro normativo regionale, provinciale e compatibilità con eventuali vincoli...37

Il Piano Urbanistico Territoriale - PUT Il Piano Paesaggistico Regionale - PPR La Rete Ecologica Regionale Umbra - RERU Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - PTCP Il Piano di Tutela delle Acque - PTA Quadro normativo comunale: compatibilità urbanistica...43

Il Programma di Fabbricazione di Cannara Rischio idraulico...45

Il Piano stralcio di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) Piano di Bacino del Fiume Tevere - VI StralcioFunzionale - PS6 Quadro normativo di settore...63

Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti - PRGR Studio preliminare sui prevedibili impatti della realizzazione dell'intervento e del suo esercizio...70

Misure di mitigazione...81

Conclusioni dello Studio...82

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Premessa

Il presente Studio Preliminare di Impatto Ambientale è stato redatto per il Progetto di Ampliamento della Ditta SPALLONI ECOSISTEMA snc, con sede legale e unità produttiva in Cannara Voc. Conversino 155, dove viene svolta attività di raccolta, anche differenziata, preselezione, cernita, trasferimento, trasporto, riutilizzo, rigenerazione, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti in genere.

La Ditta è stata autorizzata con D.D. Provinciale N. 12340 del 14/12/2006 e s.m.i. volturata con D.D.

Provinciale N. 10565 del 31/10/2007.

La Ditta possiede l'Autorizzazione Unica Ambientale – A.U.A. n°2 del 28/11/2016 rilasciata dal Comune di Cannara per i seguenti titoli abilitativi ambientali ai sensi del D.P.R. n. 59/2013 e del d.lgs. n. 152/2006 e s.m.i.:

1. art. 3 comma1, lettera a) AUTORIZZAZIONE AGLI SCARICHI di cui al Capo II del Titolo IV della Sezione II della Parte Terza del D.Lgs. 152/2006;

2. art. 3 comma 1, lettera c) AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA in cui all'art.

269 del D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152;

3. art. 3 comma 1 lettera e) Comunicazione di cui all'art. 8 comma 4, della Legge 26 ottobre 1995 n. 447;

4. art. 3 comma 1, lettera g) Comunicazione in materia di rifiuti di cui agli art. 214 e 216 del D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152.

All’atto autorizzativo rilasciato dal Comune è allegato come parte integrante e sostanziale la Determinazione dirigenziale n°10410 del 26/10/2016 della Regione Umbria.

Il presente Studio Ambientale accompagna l'istanza di Verifica di Assoggettabilità ai sensi dell’art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., della L.R. 12/2010, art. 11 e alla D.G.R. 861/2011,

Allegato B per la valutazione del potenziale “impatto significativo sull’ambiente”.

Il progetto, e conseguentemente lo Studio Preliminare di Impatto Ambientale, prevede il seguente intervento:

- ampliamento attività mediante aumento di superfici, con la realizzazione di un nuovo magazzino, per lo stoccaggio/deposito dei rifiuti lavorati/materie prime, modifica layout attività senza variazione codici CER e dei quantitativi autorizzati.

L’intervento coinvolgerà la particella 668 Foglio n. 8 del Comune di Cannara (PG) di proprietà della Ditta SPALLONI ECOSISTEMA snc.

Si ritiene che il procedimento debba richiedere la Verifica di Assoggettabilità alla Procedura di V.I.A. ai sensi del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., in quanto intervento è ricompreso nell’allegato IV alla parte II del medesimo decreto nella categoria di cui al punto 8, lettera t) "modifiche o estensioni di progetti di cui all’allegato III o all’allegato IV già autorizzati, realizzati o in fase di realizzazione, che possono avere notevoli ripercussioni negative sull’ambiente (modifica o estensione non inclusa nell’allegato III)" in cui la

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“impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui all'Allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed all'Allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta al decreto legislativo 3 aprile 2006 n°152” e lettera z.b) “impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all’allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta al decreto legislativo 3 aprile 2006 n°152”.

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Normativa di riferimento e contenuti dello Studio Preliminare Ambientale

Lo studio è redatto ai sensi del D. Lgs. n° 152/2006 e ss. mm. e ii. e della L.R. n° 12 del 16 febbraio 2010 (“Norme di riordino e semplificazione in materia di valutazione ambientale strategica e valutazione di impatto ambientale, in attuazione dell’articolo 35 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) e successive modificazioni ed integrazioni”) ed è strutturato secondo quanto indicato nell’Allegato 1 della Direttiva 2001/42/CE, nell’Allegato VI del D. Lgs. n° 152/2006 e nell’Allegato B della Deliberazione della Giunta Regionale Umbria n° 861 del 26/07/2011 (“Specificazioni tecniche e procedurali in materia di valutazioni ambientali per l’applicazione della Legge Regionale 16 Febbraio 2010, n. 12, a seguito delle disposizioni correttive, introdotte dal Decreto Legislativo 29 giugno 2010, n. 128, alla parte seconda del Decreto Legislativo 3 Aprile 2006, n. 152”), nei suoi aspetti fondamentali, arricchiti con ulteriori elementi utili ai fini della valutazione.

Le normative vigenti prevedono che per l’elaborazione di un progetto che si ritenga possa potenzialmente produrre impatti significativi e negativi sull’ambiente, è necessario provvedere ad uno studio ambientale che individui, descriva e valuti, in modo appropriato, gli impatti diretti e indiretti del progetto sull’uomo, il suolo, l’acqua, i beni materiali.

La norma di riferimento a livello comunitario è la Direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 27/6/2001, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, che si propone “di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente”, nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità.

L’Italia ha recepito la Direttiva comunitaria con Decreto Legislativo n° 152 del 3 aprile 2006 (più volte integrato e modificato), recante “Norme in Materia Ambientale” e precisamente nella Parte II – Procedure per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), per la Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) e per l’Autorizzazione Ambientale Integrata (IPPC), Titolo I – Principi generali per le procedure di VIA, di VAS e per la Valutazione d’Incidenza e l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), Titolo III – La Valutazione d’Impatto Ambientale, aggiornato con D. Lgs. n° 4 del 16 gennaio 2008, “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D. Lgs. 3 Aprile 2006, n° 152, recante norme in materia ambientale” e ss. mm. e ii.

L’emanazione del D. Lgs. n° 128 del 29/6/2010 ha modificato ulteriormente il D. Lgs. n° 152/2006.

La Regione Umbria ha recepito l’intero quadro normativo con la L.R. n° 12 del 16 febbraio 2010 “Norme di riordino e semplificazione in materia di valutazione ambientale strategica e valutazione di impatto ambientale, in attuazione dell’articolo 35 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) e successive modificazioni ed integrazioni” e con la Deliberazione della Giunta Regionale n°

861 del 26/07/2011 “Specificazioni tecniche e procedurali in materia di valutazioni ambientali per l’applicazione della Legge Regionale 16 Febbraio 2010, n. 12, a seguito delle disposizioni correttive, introdotte dal Decreto Legislativo 29 giugno 2010, n. 128, alla parte seconda del Decreto Legislativo 3

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Per le precipue caratteristiche di quanto in oggetto, è prevista una Verifica di assoggettabilità a VIA, con redazione di uno studio preliminare ambientale, contenente le informazioni e i dati necessari per individuare e valutare gli impatti potenzialmente significativi che il progetto può determinare sull’ambiente e sul patrimonio culturale, al fine di accertare che il progetto non abbia impatti negativi o significativi sull’ambiente, escludendolo dalla procedura di valutazione ambientale. Per quanto riguarda la componente geologica – geomorfologica, è previsto uno studio preliminare ambientale che, sulla base degli impatti ambientali attesi, oltre ad esporre la situazione ambientale generale, accerti l’inesistenza di eventuali elementi di incompatibilità.

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Descrizione dell'attività

Stato di Fatto

L'azienda e la localizzazione

La Ditta SPALLONI ECOSISTEMA snc ha sede legale e unità produttiva in Cannara Voc. Conversino 155, dove viene svolta attività di raccolta, anche differenziata, preselezione, cernita, trasferimento, trasporto, riutilizzo, rigenerazione, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti in genere.

La Spalloni Ecosistema snc è iscritta ai sensi degli artt. 214 e 216 del D.Lgs. 152/2006 s.m.i. nel Registro delle imprese che effettuano il recupero di rifiuti speciali non pericolosi al n. 42/98, per l’esercizio dell’attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso l’impianto.

L'area della quale viene attualmente svolta l'attività è di completa proprietà della Ditta SPALLONI ECOSISTEMA snc ed è censita al Foglio 8 particelle 601, 602 e 604 per una superficie complessiva pari a 2.586 mq, su cui insistono due edifici: il primo, adibito alla lavorazione dei materiali, di SUC parti a 759 mq (sulla particella 604); il secondo adibito ad officina e deposito di 198 mq sulla particella 602.

L'azienda ha successivamente ampliato, su parte della particella 668 del foglio 8 del Comune di Cannara, il piazzale per circa 300 mq per il deposito dei rifiuti e per spostare dalla particella 601 foglio 8 del Comune di Cannara l'accesso carrabile all'azienda, per consentire un più agevole transito degli automezzi per il carico/scarico dei rifiuti.

Il progetto di ampliamento che la Ditta SPALLONI ECOSISTEMA snc propone è la realizzazione di un nuovo edificio nella particella 668 Foglio n. 8 del Comune di Cannara (PG), di proprietà della Ditta stessa, per lo stoccaggio dei rifiuti lavorati, senza l'aumento della tonnellate/annue autorizzate.

Questa scelta deriva da una diversa razionalizzazione del layout, che prevede una diversificazione delle aree, ed al contempo una previsione di collocazione delle materie prime secondarie/rifiuti (carta sottoposta a cernita/balle di plastica da sottoporre alla successiva operazione di recupero finale) al coperto in modo da razionalizzare e migliorare la breve conservazione delle stesse.

In relazione alle previsioni progettuali non verranno modificati i codici CER attualmente autorizzati.

Il nuovo edificio, di 600 mq circa di SUC, sarà adibito allo stoccaggio sia dei pallets della carta che della plastica (materiali triturati e sminuzzati) pronti per la spedizione verso i centri di recupero e riutilizzo.

Inoltre al suo interno sarà posizionato un trituratore.

L'area dell'impianto è ad oggi classificata dal vigente Programma di Fabbricazione del Comune di Cannara come "Zona D2*, interessata al completamento delle sole attività industriali ed artigianali già insediate", mentre l'area di ampliamento è classificata come "Zona Agricola Compromessa".

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Figura 1– Foto aerea stato attuale del Centro di Raccolta Spalloni Ecosistema snc

Figura 2 - Estratto Catastale Foglio 8 del Comune di Cannara - L'attuale area della SPALLONI ECOSISTEMA snc è evidenziata in blu mentre in rosso la particella oggetto di ampliamento

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Figura 3 - Indicazione dei punti di ripresa fotografici

Figura 4 - Punto di ripresa 01

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Figura 5 - Punto di ripresa 02 - Accesso alla ditta Spalloni

Figura 6 - Punto di ripresa 03 - Area di progetto nella particella 668 foglio 8 del Comune di Cannara

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Figura 7 - Punto di ripresa 04 - Stato attuale della localizzazione dei rifiuti nel piazzale

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Figura 8 - Punto di ripresa 05 - Vecchio accesso alla Ditta e vista del piazzale

La Ditta è autorizzata con D.D. Provinciale N. 12340 del 14/12/2006 e s.m.i. per la quantità massima stoccabile di Ton. 9.000, tempo massimo di detenzione di gg. 150 e quantità massima annua di Ton. 18.000.

In merito alla descrizione della tipologia dei rifiuti e alle modalità operative del loro trattamento, ad oggi, nelle pagine che seguono, è riportata parte della Relazione Integrativa, a cui si rimanda per tutte le altre specifiche informazioni sull'impianto, all'istanza presentata alla Regione dell'Umbria in data 14/11/2016, in merito al procedimento ai sensi dell'art. 208 del DLgs 3 aprile 2005, n. 152, per l'autorizzazione per l'esercizio di un centro di raccolta per la messa in sicurezza, la demolizione, il recupero e la rottamazione.

Tipologia di rifiuti autorizzati

La Ditta è stata autorizzata con D.D. Provinciale N. 12340 del 14/12/2006 e s.m.i. per l'"ESERCIZIO DI

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UN CENTRO DI RACCOLTA PER LA MESSA IN SICUREZZA, LA DEMOLIZIONE, IL RECUPERO E LA ROTTAMAZIONE".

Nell'impianto sono stati autorizzati rifiuti speciali pericolosi e non, identificati in dettaglio nella seguente Tabella 1. La provenienza degli stessi può essere da “Raccolta differenziata di RU, altre forme di raccolta in appositi contenitori su superfici private; attività industriali, artigianali agricole, commerciali e di servizi, attività di costruzione e demolizione, etc., “dai quali cicli di lavorazione vengono prodotti i sopradescritti rifiuti.

Tabella 1 - Rifiuti autorizzati

C.E.R. P Descrizione

020104 rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) 020110 rifiuti metallici

030101 scarti di corteccia e sughero

030105 segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 03 01 04

030199 rifiuti non specificati altrimenti

030307 scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone

030308 scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere riciclati 040209 rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate, elastomeri, plastomeri) 040221 rifiuti da fibre tessili grezze

040222 rifiuti da fibre tessili lavorate 070213 rifiuti plastici

100210 scaglie di laminazione 100299 rifiuti non specificati altrimenti

101112 rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce 10 11 11 101199 rifiuti non specificati altrimenti

110501 zinco solido

110599 rifiuti non specificati altrimenti 120101 limatura e trucioli di metalli ferrosi 120102 polveri e particolato di metalli ferrosi

120103 limatura, scaglie e polveri di metalli non ferrosi

120104 polveri e particolato di metalli non ferrosi

120105 limatura e trucioli di materiali plastici

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C.E.R. P Descrizione

120199 rifiuti non specificati altrimenti 150101 imballaggi di carta e cartone 150102 imballaggi di plastica 150103 imballaggi in legno 150104 imballaggi metallici 150105 imballaggi compositi 150106 imballaggi in materiali misti 150107 imballaggi di vetro

150110 P imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze

150111 P imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose

150203 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02

160103 pneumatici fuori uso

160106 veicoli fuori uso, non contenenti liquidi ne' altre componenti pericolose 160112 pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce 16 01 11

160113 P liquidi per freni

160115 liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 16 01 14 160116 serbatoi per gas liquefatto

160118 metalli non ferrosi 160120 vetro

160121 P componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da 16 01 07 a 16 01 11, 16 01 13 e 16 01 14

160122 componenti non specificati altrimenti

160207 rifiuti derivanti dall’industria per la produzione di convertitori in plastica

160210 P apparecchiature fuori uso contenenti pcb o da essi contaminate, diverse da quelle di cui alla voce 16 02 09

160211 P apparecchiature fuori uso, contenenticlorofluorocarburi, HCFC, HFC

160213 P apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 12

160214 apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13

160216 componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15

160306 rifiuti organici diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05 170201 legno

170202 vetro

170203 plastica

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C.E.R. P Descrizione

170204 P vetro, plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminati 170401 rame, bronzo, ottone

170402 alluminio 170403 piombo 170404 zinco

170405 ferro e acciaio 170406 stagno 170407 metalli misti

170411 cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10 191201 carta e cartone

191202 metalli ferrosi 191203 metalli non ferrosi 191204 plastica e gomma 191205 vetro

191207 legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06 191208 prodotti tessili

200101 carta e cartone 200102 vetro

200110 abbigliamento 200111 prodotti tessili

200137 P legno contenente sostanze pericolose

200138 legno diverso da quello di cui alla voce 20 01 37 200139 plastica

200140 metalli

200301 rifiuti urbani non differenziati 200307 rifiuti ingombranti

Le attività e il processo

La gestione dei rifiuti addotti all'impianto comprende le seguenti fasi:

 Ingesso mediante raccolta con mezzi propri o mezzi di terzi;

 Mezza in riserva - Deposito Provvisorio

 Cernita e/o adeguamento volumetrico;

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 Lavorazioni per produzione di materia prima secondaria

 Uscita per commercializzazione dei rifiuti e/o materie prime secondarie ottenute.

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Figura 9 - Schema Logico Operazioni

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Figura 10 - Schema a Blocchi delle Operazioni

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L'attività lavorativa del sito prevede le seguenti operazioni:

1. Rifiuti in ingresso all'impianto

Come individuato nella tabella 1 (codici CER autorizzati) è previsto l’ingresso di “n” rifiuti.

Gli spazi e le loro collocazioni trovano riscontro nelle tavole allegate. E’ di fondamentale

importanza considerare che “tutti i sopradetti rifiuti” non possono coesistere in contemporanea, ma all’occorrenza, ed alle esigenze di mercato (offerta/richiesta di smaltimento recupero) potranno essere addotti all’impianto. Rimarrà comunque il vincolo ed il rispetto del quantitativo e tempistica autorizzato.

2. Verifica della conformità dei rifiuti: ispezione visiva e riscontro della caratteristica merceologiche del rifiuto in ingresso.

Per l'accettazione dei rifiuti verrano seguite le seguenti procedure:

 i rifiuti verranno sottoposti ad un'accurata ispezione visiva al fine di stabilire la rispondenza del carico alle caratteristiche dichiarate nel formulario di identificazione del rifiuto.

A seconda dell'esito del controllo si provvederà come segue:

 esito negativo: il carico viene respinto e la motivazione verrà riportata nel formulario di trasporto del rifiuto stesso;

 esito positivo: pesatura del carico con successivo scarico dei rifiuti nelle apposite aree di messa in riserva in funzione della tipologia e della successiva lavorazione;

3. Riscontro del peso: verifica della quantità indicata nel documento di accompagnamento con accettazione o variazione del quantitativo in ingresso mediante utilizzo di pesa collocata in prossimità all'accesso al sito.

4. Messa in riserva: scarico e stoccaggio nelle aree di selezione apposite, in funzione della loro tipologia e/o successiva lavorazione.

5. Cernita - Selezione - Compattazione: le operazioni di manipolazione sui rifiuti è effettuata manualmente da personale dipendente con l'ausilio di mezzi meccanici mediante l'uso di mezzi semoventi dotati di sistemi pneumatici di "pinze a ragno", o mediante nastro selezionatore per asportazione di materiali e/o corpi estranei presenti.

Le operazioni di adeguamento volumetrico avvengono:

-

con presse a nastro per la compattazione dei materiali al fine di creare "balle di carta e/o materiali plastici";

-

con trituratori specifici per la distruzione di documenti cartacei e la trasformazione della plastica in pellets;

-

granulatori/mulino per plastica;

-

pelacavi per asportazione guaina protettiva.

6. Avvio alla destinazione finale: i rifiuti trattati escono dall'impianto o come materie prime secondarie o come rifiuti da avviare al recupero/smaltimento in impianti specializzati.

Sulla scorta delle indicazioni di cui sopra si avranno le seguenti attività:

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Tabella 2 - Operazioni di recupero

OPERAZIONI DI RECUPERO (D. Lgs 152/2006, allegato C)

R3 riciclo/recupero delle sostanza organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche)

R4 riciclo/recupero dei metalli o dei composti metallici

R12 scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11

R13 messa in riserva i rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)

Tabella 3 - Operazioni di Smaltimento

OPERAZIONI DI SMALTIMENTO (D. Lgs 152/2006, allegato B)

D13 raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12 D14 ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13 D15 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai unti da D1 a D14 (escluso il

deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)

Tabella 4 - Operazioni di Recupero e smaltimento per tipologia di rifiuti C.E.R. P Operazione Descrizione

020104 R3/R13/R12 - D13/D14/D15

rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) 020110 R4/R13/R12 rifiuti metallici

030101 R3/R13/R12 - D13/D14/D15

scarti di corteccia e sughero 030105 R3/R13/R12 -

D13/D14/D15

segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 03 01 04

030199 R13 - D15 rifiuti non specificati altrimenti 030307 R3/R13/R12 -

D13/D14/D15

scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone

030308 R3/R13/R12 - D13/D14/D15

scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere riciclati

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C.E.R. P Operazione Descrizione

040209 R12/R13 - D15 rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate, elastomeri, plastomeri) 040221 R12/R13 - D15 rifiuti da fibre tessili grezze

040222 R12/R13 - D15 rifiuti da fibre tessili lavorate 070213 R3/R13/R12 -

D13/D14/D15

rifiuti plastici

100210 R13 - D15 scaglie di laminazione 100299 R13 - D15 rifiuti non specificati altrimenti

101112 R13 - D15 rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce 10 11 11 101199 R13 - D15 rifiuti non specificati altrimenti

110501 R13 - D15 zinco solido

110599 R13 - D15 rifiuti non specificati altrimenti 120101 R4/R13/R12 limatura e trucioli di metalli ferrosi 120102 R4/R13/R12 polveri e particolato di metalli ferrosi

120103 R4/R13/R12 limatura, scaglie e polveri di metalli non ferrosi 120104 R4/R13/R12 polveri e particolato di metalli non ferrosi 120105 R3/R13/R12 -

D13/D14/D15

limatura e trucioli di materiali plastici 120199 R4/R3/R13/R12 rifiuti non specificati altrimenti 150101 R3/R13/R12 -

D13/D14/D15

imballaggi di carta e cartone 150102 R3/R13/R12 -

D13/D14/D15

imballaggi di plastica 150103 R3/R13/R12 -

D13/D14/D15

imballaggi in legno 150104 R4/R13/R12 imballaggi metallici 150105 R12/R13 - D15 imballaggi compositi 150106 R12/R13 - D15 imballaggi in materiali misti 150107 R13 - D15 imballaggi di vetro

150110 P D15/D14/D13 - R13

imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze

150111 P D15/D14/D13 - R13

imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose

150203 R13 - D15 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da

quelli di cui alla voce 15 02 02 160103 R12/R13 - D15 pneumatici fuori uso

160106 R13 - D15 veicoli fuori uso, non contenenti liquidi ne' altre componenti pericolose

160112 R13 - D15 pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce 16 01 11

(24)

C.E.R. P Operazione Descrizione 160113 P D15/D14/D13 -

R13

liquidi per freni

160115 R13 - D15 liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 16 01 14 160116 R13 - D15 serbatoi per gas liquefatto

160118 R4/R13/R12 metalli non ferrosi

160120 R13 - D15 vetro

160121 P D15/D14/D13 - R13

componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da 16 01 07 a 16 01 11, 16 01 13 e 16 01 14

160122 R13 - D15 componenti non specificati altrimenti

160207 R13 - D15 rifiuti derivanti dall’industria per la produzione di convertitori in plastica 160210 P D15/D14/D13 -

R13

apparecchiature fuori uso contenenti pcb o da essi contaminate, diverse da quelle di cui alla voce 16 02 09

160211 P D15/D14/D13 - R13

apparecchiature fuori uso, contenenticlorofluorocarburi, HCFC,

160213 P D15/D14/D13 -

HFC

R13

apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 12

160214 R4/R3/R13 - D15

apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13

160216 R4/R3/R13 - D15

componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15

160306 R13 - D15 rifiuti organici diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05 170201 R3/R13/R12 -

D13/D14/D15

legno

170202 R13 - D15 vetro

170203 R3/R13/R12 - D13/D14/D15

plastica 170204 P D15/D14/D13 -

R13

vetro, plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminati

170401 R4/R13/R12 rame, bronzo, ottone 170402 R4/R13/R12 alluminio

170403 R4/R13/R12 piombo 170404 R4/R13/R12 zinco

170405 R4/R13/R12 ferro e acciaio 170406 R4/R13/R12 stagno 170407 R4/R13/R12 metalli misti

170411 R4/R13/R12 cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10 191201 R3/R13/R12 -

D13/D14/D15

carta e cartone 191202 R4/R13/R12 metalli ferrosi

(25)

C.E.R. P Operazione Descrizione 191203 R4/R13/R12 metalli non ferrosi 191204 R12/R13/D15 plastica e gomma

191205 R13 - D15 vetro

191207 R3/R13/R12 - D13/D14/D15

legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06 191208 R12/R13 - D15 prodotti tessili

200101 R3/R13/R12 - D13/D14/D15

carta e cartone

200102 R13 - D15 vetro

200110 R12/R13 - D15 abbigliamento 200111 R12/R13 - D15 prodotti tessili 200137 P D15/D14/D13 -

R13

legno contenente sostanze pericolose 200138 R3/R13/R12 -

D13/D14/D15

legno diverso da quello di cui alla voce 20 01 37 200139 R3/R13/R12 -

D13/D14/D15

plastica 200140 R4/R13/R12 metalli

200301 R12/R13 - D15 rifiuti urbani non differenziati 200307 R12/R13 - D15 rifiuti ingombranti

La Spalloni Ecosistema snc è iscritta ai sensi degli artt. 214 e 216 del D.Lgs. 152/2006 s.m.i. nel Registro Provinciale delle imprese che effettuano il recupero di rifiuti non pericolosi al n. 42/98, per l’esercizio dell’attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi per le seguenti tipologie e quantità:

Tabella 5 - Tipologie e quantità per l'attività di recupero dei rifiuti non pericolosi della Ditta Tipologia (D.M.A. 05/02/98 e

s.m.i.)

Operazioni di recupero (All. C al D.Lggs n. 152/06 e s.m.i.)

Quantità massima autorizzata (espressa in ton./anno)

1,1* R13 - R3 6.000

1.2* R13 5

2.1* R13 60

2.2* R13 5

(26)

Tipologia (D.M.A. 05/02/98 e s.m.i.)

Operazioni di recupero (All. C al D.Lggs n. 152/06 e s.m.i.)

Quantità massima autorizzata (espressa in ton./anno)

2.3* R13 5

3.1* R13 1.900

3.2* R13 50

6.1* R13 - R3 1.200

6.2* R13 - R3 500

8.4* R13 5

8.9* R13 5

9.1* R13 60

9.2* R13 200

13.22* R13 5

* indica che per la rispettiva tipologia sono autorizzati tutti i Codici C.E.R. previsti dalla stessa.

Stato di Progetto

Per una migliore e più approfondita lettura del progetto si rimanda ai relativi elaborati e relazioni tecniche.

In questa sede se ne sintetizzano i dati principali al fine dello Studio Preliminare di Impatto Ambientale.

Il progetto di modifica ed estensione della Ditta prevede:

- L’ampliamento della Ditta SPALLONI ECOSISTEMA snc con la realizzazione di un nuovo magazzino da realizzarsi nella particella 668 Foglio n. 8 del Comune di Cannara (PG), di proprietà della Ditta SPALLONI ECOSISTEMA snc, per lo deposito/stoccaggio delle materie prime/rifiuti lavorati.

Il nuovo edificio di circa 600 mq di SUC servirà principalmente ad immagazzinare sia i pallets della carta che della plastica (materiali triturati e sminuzzati) pronti per la spedizione verso i centri di recupero e riutilizzo. Sarà costituito da una struttura prefabbricata tamponata da pannelli esterni sempre prefabbricati a cui verrà data apposita tinteggiatura con colore su scala delle “terre del luogo”.

Data la tipologia dei rifiuti trattati (prevalentemente carta e plastica) si rende necessario, per il proseguo dei lavori della ditta, di conservare in un luogo coperto, riparato ed asciutto i materiali lavorati in attesa di essere poi caricati negli automezzi di pertinenza. E' evidente infatti che gli agenti atmosferici inficiano di molto la qualità del lavoro prodotto dalla Ditta.

(27)

I piazzali esterni saranno tutti in calcestruzzo idoneamente trattato in modo da non creare percolazione nel sottostante suolo. La superficie complessiva dei nuovi piazzali è di circa 1.615 mq.

Al fine di mitigare visivamente l'intervento sarà possibile prevedere idonee piantumazioni filtro sia sulla particella 668 che 630, sempre di proprietà della SPALLONI ECOSISTEMA snc.

Per gli scarichi delle acque bianche sono previste sia caditoie nelle pavimentazioni esterne, che linee per il convogliamento delle acque meteoriche relative alla copertura verso l’impianto di depurazione esistente.

Tale impianto, del tipo chimico/fisico, progettato per depurare fino a 2000 mc/h di acque reflue, a seguito dell'intervento sarà raddoppiato.

Le tonnellate annue dei rifiuti, a seguito della previsione del nuovo edificio, non verranno variate. Di seguito, oltre alla planimetria di progetto, si mostra il layout di lavoro della Ditta modificato a seguito del nuovo edificio.

Gli attuali codici CER con cui la ditta è autorizzata permangono e non vengono modificati.

(28)

Figura 11 - Stato attuale e stato di progetto dell'ampliamento della Ditta Spalloni Ecosistema snc

(29)

Figura 12 - Nuovo Layout della Ditta Spalloni Ecosistema snc

(30)

Il layout della Ditta a seguito dell'ampliamento sarà così configurato:

AREA N.1: Modalità di stoccaggio: cumuli – cassoni – casse – cassonetti – big – bag - fusti e fustini.

Per i rifiuti che possono dare origine a possibili fenomeni di percolazione, lo stoccaggio avviene con contenitori coperti ed ermetici.

AREA N.2: Modalità di stoccaggio: cumuli – cassoni – casse – cassonetti – big - bag Per i rifiuti che possono dare origine a possibili fenomeni di percolazione, lo stoccaggio avviene con contenitori coperti ed ermetici.

AREA N.3: Modalità di stoccaggio: cumuli – casse – cassonetti – big - bag – fusti e fustini.

Presenza di rifiuti prodotti e derivanti da selezione/cernita.

AREA N.4 - 6 - 10: Modalità di stoccaggio: cumuli – cassoni – casse – cassonetti – big - bag.

Per i rifiuti che possono dare origine a possibili fenomeni di

percolazione, lo stoccaggio avviene eon contenitori coperti ed ermetici.

AREA N.5: Modalità di stoccaggio: casse – cassonetti

Presenza di rifiuti prodotti e derivanti da selezione/cernita.

Per i rifiuti che possono dare origine a possibili fenomeni di percolazione, lo stoccaggio avviene con contenitori coperti ed ermetici.

AREA N.7: Modalità di stoccaggio RIFIUTI NON PERICOLOSI: cumuli – casse – cassonetti – big - bag, fusti e fustini.

Modalità di stoccaggio RIFIUTI PERICOLOSI: contenitori omologati ed etichettati (anche cisterne da lt. 1000 o cisternetta per i liquidi).

In questa area possono essere gestite diverse tipologie di rifiuto e materie prime secondarie derivanti da recupero, alternativamente in base alla necessità dell'impianto.

AREA N.8: Modalità di stoccaggio: cumuli – cassoni – casse – cassonetti – big - bag.

AREA N.9: Modalità di stoccaggio: cumuli – cassoni – casse – cassonetti – big - bag, fusti e fustini.

In questa area possono essere gestite diverse tipologie di rifiuto e materie prime secondarie derivanti da recupero, alternativamente in base alla necessità dell'impianto.

AREA N.11: Modalità di stoccaggio: cumuli– casse – cassonetti – big - bag – fusti e fustini

(31)

Per i rifiuti che possono dare origine a possibili fenomeni di percolazione, lo stoccaggio avviene eon contenitori coperti ed ermetici.

AREA N.12: In base alla necessità dell'impianto il TRITURATORE "A" viene spostato in questa area per la riduzione volumetrica dei rifiuti.

Tabella 6 - Localizzazione dei codici CER autorizzati nel nuovo layout della ditta Spalloni snc

AREA

C.E.R. P Descrizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

020104 rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) X X X X X X X

020110 rifiuti metallici X X X X X X

030101 scarti di corteccia e sughero X X X X X X 030105

segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 03 01 04

X X X X X X 030199 rifiuti non specificati altrimenti X X X X X 030307 scarti della separazione meccanica nella

produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone X X X X X X 030308 scarti della selezione di carta e cartone destinati

ad essere riciclati X X X X X X

040209 rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate,

elastomeri, plastomeri) X X X X X

040221 rifiuti da fibre tessili grezze X X X X X 040222 rifiuti da fibre tessili lavorate X X X X X

070213 rifiuti plastici X X X X X X X

090107 pellicole e carta per fotografia, contenenti argento

o composti dell'argento X X X X X

090108 pellicole e carta per fotografia, non contenenti

argento o composti dell'argento X X X X X 090110 macchine fotografiche monouso senza batterie X X X X X 090112 macchine fotografiche monouso diverse da quelle

di cui alla voce 09 01 11 X X X X X

100210 scaglie di laminazione X X X X X X

100299 rifiuti non specificati altrimenti X X X X X X 101112 rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce 10 11

11 X X X X X X X

101199 rifiuti non specificati altrimenti X X X X X X X

110501 zinco solido X X X X X X

110599 rifiuti non specificati altrimenti X X X X X 120101 limatura e trucioli di metalli ferrosi X X X X X X

(32)

AREA

C.E.R. P Descrizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

120102 polveri e particolato di metalli ferrosi X X X X X X 120103 limatura, scaglie e polveri di metalli non ferrosi X X X X X X 120104 polveri e particolato di metalli non ferrosi X X X X X X 120105 limatura e trucioli di materiali plastici X X X X X X X 120199 rifiuti non specificati altrimenti X X X X X X 150101 imballaggi di carta e cartone X X X X X X

150102 imballaggi di plastica X X X X X X X X X

150103 imballaggi in legno X X X X X X X X

150104 imballaggi metallici X X X X X X

150105 imballaggi compositi X X X X X

150106 imballaggi in materiali misti X X X X X X X

150107 imballaggi di vetro X X X X X X X X

150110 p imballaggi contenenti residui di sostanze

pericolose o contaminati da tali sostanze X X

150111 p

imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto), compresi

contenitori a pressione vuoti X X 150203 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti

protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02 X X X X X X

160103 pneumatici fuori uso X X X X X

160104 p veicoli fuori uso X X

160106 veicoli fuori uso, non contenenti liquidi ne altre

componenti pericolose X X

160107 p filtri dell'olio X X

160108 p componenti contenenti mercurio X X 160110 p componenti esplosivi (ad esempio "air bag") X X 160111 p pastiglie per freni, contenenti amianto X X 160112 pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce

16 01 11 X X X X X

160113 p liquidi per freni X X

160115 liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 16

01 14 X X X X X

160116 serbatoi per gas liquefatto X X X X X

160117 metalli ferrosi X X X X X X

160118 metalli non ferrosi X X X X X X

160119 plastica X X X X X X X X X

160120 vetro X X X X X X X

(33)

AREA

C.E.R. P Descrizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

160121 p componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle

voci da 16 01 07 a 16 01 11, 16 01 13 e 16 01 14 X X 160122 componenti non specificati altrimenti X X X X X 160207

rifiuti derivanti dall’industria per la produzione di

convertitori in plastica X X

160210 p

apparecchiature fuori uso contenenti pcb o da essi contaminate, diverse da quelle di cui alla voce 16 02 09

X X

160211 p

apparecchiature fuori uso, contenenti

clorofluorocarburi, hcfc, hfc X X 160213 p

apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 12

X X

160214 apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui

alle voci da 16 02 09 a 16 02 13 X X X X X X 160216 componenti rimossi da apparecchiature fuori uso,

diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15 X X X X X X 160306 rifiuti organici diversi da quelli di cui alla voce 16

03 05 X X X X X

170201 legno X X X X X X

170202 vetro X X X X X X X

170203 plastica X X X X X X X X

170204 p vetro, plastica e legno contenenti sostanze

pericolose o da esse contaminati X X

170401 rame, bronzo, ottone X X X X X X

170402 alluminio X X X X X X

170403 piombo X X X X X X

170404 zinco X X X X X X

170405 ferro e acciaio X X X X X X

170406 stagno X X X X X X

170407 metalli misti X X X X X X

170411 cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10 X X X X X X 190102 materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti X X X X X X 190118 rifiuti della pirolisi, diversi da quelli di cui alla voce

19 01 17 X X X X X

191102 p catrami acidi X X

191103 p rifiuti liquidi acquosi X X 191104 p rifiuti prodotti dalla purificazione di carburanti X X

(34)

AREA

C.E.R. P Descrizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

mediante basi

191201 carta e cartone X X X X X X X

191202 metalli ferrosi X X X X X X X

191203 metalli non ferrosi X X X X X X X

191204 plastica e gomma X X X X X X

191205 vetro X X X X X X X X

191207 legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06 X X X X X X X

191208 prodotti tessili X X X X X X

200101 carta e cartone X X X X X X X

200102 vetro X X X X X X X

200110 abbigliamento X X X X X X

200111 prodotti tessili X X X X X X

200137 p legno contenente sostanze pericolose X X 200138 legno diverso da quello di cui alla voce 20 01 37 X X X X X X

200139 plastica X X X X X X X X

200140 metalli X X X X X X

200301 rifiuti urbani non differenziati X X X X X

200307 rifiuti ingombranti X X X X X X

Tabella 7 - Operazioni di Recupero e Smaltimento per tipologia di rifiuti

RECUPERO / SMALTIMENTO

C.E.R. P Descrizione R3 R4 R12 R13 D13 D14 D15

020104 rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) X X X X X X

020110 rifiuti metallici X X X X X X

030101 scarti di corteccia e sughero X X X X X X

030105

segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 03 01 04

X X X X X X

030199 rifiuti non specificati altrimenti X X X X X

030307 scarti della separazione meccanica nella

produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone X X X X X X 030308 scarti della selezione di carta e cartone destinati ad

essere riciclati X X X X X X

040209 rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate,

elastomeri, plastomeri) X X X X X

040221 rifiuti da fibre tessili grezze X X X X X

(35)

040222 rifiuti da fibre tessili lavorate X X X X X

070213 rifiuti plastici X X X X X X

090107 pellicole e carta per fotografia, contenenti argento o

composti dell'argento X X X X X

090108 pellicole e carta per fotografia, non contenenti

argento o composti dell'argento X X X X X

090110 macchine fotografiche monouso senza batterie X X X X X 090112 macchine fotografiche monouso diverse da quelle

di cui alla voce 09 01 11 X X X X X

100210 scaglie di laminazione X X X X X

100299 rifiuti non specificati altrimenti X X X X X

101112 rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce 10 11

11 X X X X X

101199 rifiuti non specificati altrimenti X X X X X

110501 zinco solido X X X X X

110599 rifiuti non specificati altrimenti X X X X X

120101 limatura e trucioli di metalli ferrosi X X X X X X

120102 polveri e particolato di metalli ferrosi X X X X X X

120103 limatura, scaglie e polveri di metalli non ferrosi X X X X X X 120104 polveri e particolato di metalli non ferrosi X X X X X X 120105 limatura e trucioli di materiali plastici X X X X X X

120199 rifiuti non specificati altrimenti X X X X X X X

150101 imballaggi di carta e cartone X X X X X X

150102 imballaggi di plastica X X X X X X

150103 imballaggi in legno X X X X X X

150104 imballaggi metallici X X X X X X

150105 imballaggi compositi X X X X X

150106 imballaggi in materiali misti X X X X X

150107 imballaggi di vetro X X X X X

150110 p imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose

o contaminati da tali sostanze X X X X X

150111 p

imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto), compresi contenitori a pressione vuoti

X X X X X

150203 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti

protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02 X X X X X

160103 pneumatici fuori uso X X X X X

160104 p veicoli fuori uso X X X X X

160106 veicoli fuori uso, non contenenti liquidi ne altre X X X X X

(36)

componenti pericolose

160107 p filtri dell'olio X X X X X

160108 p componenti contenenti mercurio X X X X X

160110 p componenti esplosivi (ad esempio "air bag") X X X X X

160111 p pastiglie per freni, contenenti amianto X X X X X

160112 pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce

16 01 11 X X X X X

160113 p liquidi per freni X X X X X

160115 liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 16

01 14 X X X X X

160116 serbatoi per gas liquefatto X X X X X

160117 metalli ferrosi X X X X X X

160118 metalli non ferrosi X X X X X X

160119 plastica X X X X X X

160120 vetro X X X X X

160121 p componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle

voci da 16 01 07 a 16 01 11, 16 01 13 e 16 01 14 X X X X X

160122 componenti non specificati altrimenti X X X X X

160207 rifiuti derivanti dall’industria per la produzione di

convertitori in plastica X X X X X

160210 p

apparecchiature fuori uso contenenti pcb o da essi contaminate, diverse da quelle di cui alla voce 16 02 09

X X X X X

160211 p apparecchiature fuori uso, contenenti

clorofluorocarburi, hcfc, hfc X X X X X

160213 p

apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 12

X X X X X

160214 apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui

alle voci da 16 02 09 a 16 02 13 X X X X X X

160216 componenti rimossi da apparecchiature fuori uso,

diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15 X X X X X X

160306 rifiuti organici diversi da quelli di cui alla voce 16 03

05 X X X X X

170201 legno X X X X X X

170202 vetro X X X X X

170203 plastica X X X X X X

170204 p vetro, plastica e legno contenenti sostanze

pericolose o da esse contaminati X X X X X

170401 rame, bronzo, ottone X X X X X X

(37)

170402 alluminio X X X X X X

170403 piombo X X X X X X

170404 zinco X X X X X X

170405 ferro e acciaio X X X X X X

170406 stagno X X X X X X

170407 metalli misti X X X X X X

170411 cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10 X X X X X X 190102 materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti X X X X X 190118 rifiuti della pirolisi, diversi da quelli di cui alla voce

19 01 17 X X X X X

191102 p catrami acidi X X X X X

191103 p rifiuti liquidi acquosi X X X X X

191104 p rifiuti prodotti dalla purificazione di carburanti

mediante basi X X X X X

191201 carta e cartone X X X X X X

191202 metalli ferrosi X X X X X X

191203 metalli non ferrosi X X X X X X

191204 plastica e gomma X X X X X

191205 vetro X X X X X

191207 legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06 X X X X X X

191208 prodotti tessili X X X X X

200101 carta e cartone X X X X X X

200102 vetro X X X X X

200110 abbigliamento X X X X X

200111 prodotti tessili X X X X X

200137 p legno contenente sostanze pericolose X X X X X

200138 legno diverso da quello di cui alla voce 20 01 37 X X X X X X

200139 plastica X X X X X X

200140 metalli X X X X X X

200301 rifiuti urbani non differenziati X X X X X

200307 rifiuti ingombranti X X X X X

(38)

Localizzazione e compatibilità del progetto con le prescrizioni di eventuali piani

Ubicazione impianto

La Ditta SPALLONI ECOSISTEMA snc ha sede legale e unità produttiva nel Comune di Cannara ed è localizzata al catasto terreni e fabbricati al Foglio N. 8 particelle 601,602, 604. L'accesso ad oggi avviene dalla particella 668, sempre di proprietà della ditta. L'ampliamento, con la realizzazione del nuovo magazzino e relativo piazzale, sarà realizzato nella particella 668.

Nel vigente Programma di Fabbricazione, l’area di progetto ricade nella "zona agricola compromessa", mentre l'attuale attività si svolge nella "zona D2*, interessata al completamento delle sole attività industriali ed artigianali già insediate", con rapporto di superficie coperta pari a 2/3, come riportano le NTA.

Per quanto concerne l’assetto geomorfologico, nel territorio del Comune di Cannara, relativamente all'area di progetto, non sono state rilevate situazioni di rischio, neanche a seguito del Primo Aggiornamento del PAI.

Quadro normativo regionale, provinciale e compatibilità con eventuali vincoli

Il Piano Urbanistico Territoriale - PUT

Il PUT (Piano Urbanistico Territoriale), tuttora vigente è stato approvato con la legge regionale n. 27/2000.

Non possiamo però nascondere che la LR 13/2009 ha istituito, tra le altre cose, il PUST (Piano Urbanistico Strategico Territoriale), che dovrà sostituire dunque il PUT.

Il Piano Urbanistico Territoriale dell'Umbria (PUT) è lo strumento di pianificazione territoriale che costituisce il riferimento programmatico regionale per la formulazione degli interventi essenziali di assetto del territorio, sulla base del quale allocare le risorse economiche e finanziarie. Il sistema di sviluppo sostenibile per la nostra regione, con i suoi contenuti economici, culturali e sociali espressi nei già esistenti documenti programmatici e nelle dichiarazioni programmatiche del Consiglio Regionale determinano i riferimenti sui quali il Piano Urbanistico Territoriale (PUT) trova l'indirizzo per la sua redazione.

Il PUT rappresenta uno strumento strategico che indica scenari di sviluppo, indirizzi e politiche, che rappresentano un riferimento fondamentale per le scelte degli enti comunali, chiamati a contribuire a loro volta, con le proprie scelte, ad implementarne i contenuti e a migliorarne gli effetti. Il PUT, in particolare, evidenzia i seguenti obiettivi per uno sviluppo compatibile con i caratteri ambientali, insediativi, culturali e sociali del territorio regionale, fondato su scelte di tutela, valorizzazione e gestione in linea con i principi di sostenibilità:

-

individuare le risorse ambientali, economico-sociali e storico-culturali che connotano i paesaggi umbri e che, per le specifiche qualità, costituiscono un vero e proprio patrimonio di interesse regionale da tutelare. A tal riguardo va chiarito che la tutela dei beni ambientali e culturali deve costituire un obiettivo non solo di natura culturale ma anche economico, che deve essere perseguito con forza a tutti i livelli;

-

definire i parametri conoscitivi ed i vincoli per la tutela preventiva e l’uso delle aree esposte al

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rischio sismico, idraulico ed idrogeologico;

-

realizzare un sistema territoriale delle reti infrastrutturali integrato con quelle interregionali e nazionale;

-

potenziare i sistemi di trasporto pubblico, valorizzando il trasporto ferroviario e quello collettivo rispetto all'uso del mezzo individuale, e ristrutturando il trasporto pubblico locale in area urbana attraverso l'innovazione tecnologica ed un uso pi razionale delle risorse umane e materiali disponibili;

-

rendere le scelte insediative congruenti con i modelli della mobilità, alla scala regionale, delle persone e delle merci;

-

stabilizzazione del modello insediativo nelle sue componenti: della concentrazione, del policentrismo e della rarefazione, anche attraverso un maggior sostegno per le politiche di riuso e razionalizzazione dell'esistente. Stabilizzazione che, per essere credibile, dovrà però essere perseguita con rigore nelle azioni pianificatorie e programmatiche, nell'allocazione delle risorse (fondi comunitari ecc.), nella localizzazione di grandi servizi a scala territoriale, nell'adeguamento e potenziamento delle reti infrastrutturali (viarie, ferroviarie, telematiche, energetiche ecc.);

-

garantire una funzionale distribuzione territoriale dei grandi insediamenti produttivi, direzionali, commerciali e turistici.

Va sottolineato che le azioni a sostegno dello sviluppo, seppure entro una logica di sviluppo sostenibile, devono porre l'attenzione alle attività produttive ed alle loro necessità di adeguamento.

Il miglioramento del sistema della mobilità e delle infrastrutture di trasporto è affidato, dal PUT, alla realizzazione di un modello di riferimento basato sulla regione urbana policentrica, in cui al sistema di mobilità spetta il compito di supportare una organizzazione reticolare del territorio, basata sulla complementarietà ed integrabilità delle funzioni urbane finalizzata a riequilibrare l’attuale tendenza alla concentrazione delle funzioni terziarie di livello elevato, in particolare su Perugia.

L'area di progetto, nella Tavola n. 14 del PUT risulta essere localizzata nello spazio rurale connotato come di "particolare interesse agricolo", ma al tempo stesso "recepite in comuni con strumento urbanistico non adeguato alla LR 52/83" (Tavola n. 17); ); inoltre secondo la Tavola n. 30 del PUT risulta essere uno degli "ambiti caratterizzati da forte dispersione degli insediamenti per attività produttive, ove sono attivati processi di aggregazione".

L'area di progetto è sottoposta a vincolo idrogeologico (Tavola n. 44 del PUT).

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Figura 13 – Estratto della Tavola n. 14 "Spazio Rurale" del PUT e della relativa legenda , Fonte: Piano Urbanistico Territoriale, Regione Umbria

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Figura 14 – Estratto della Tavola n. 17 "Aree di Particolare Interesse Agricolo" del PUT e della relativa legenda, Fonte: Piano Urbanistico Territoriale, Regione Umbria

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Figura 15 – Estratto della Tavola n. 30 "Sistemi degli insediamenti produttivi" del PUT e della relativa legenda, Fonte: Piano Urbanistico Territoriale, Regione Umbria

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Figura 16 – Estratto della Tavola n. 44 "Inventario dei movimenti franosi e dei siti storicamente colpiti da dissesto e inondazioni" del PUT e della relativa legenda, Fonte: Piano Urbanistico Territoriale, Regione Umbria

Il Piano Paesaggistico Regionale - PPR

Il Piano è organizzato secondo quanto previsto dagli artt. 135 e 143 del DLgs 42/2004, e dalla legge regionale 13/2009. In particolare è costituito dei seguenti elaborati, sia con testi scritti che specifiche cartografie:

a. relazione illustrativa;

b. quadro conoscitivo, che in particolare comprende l’atlante dei paesaggi con l’identificazione delle risorse identitarie, l’attribuzione dei valori, la previsione dei rischi e delle vulnerabilità del paesaggio;

c. quadro strategico del paesaggio umbro, articolato nella visione guida, nelle linee guida rispetto a temi prioritari della trasformazione e nel repertorio dei progetti strategici di paesaggio;

d. quadro di assetto del paesaggio regionale articolato ai diversi livelli di governo del territorio, con la definizione degli obiettivi di qualità e delle discipline di tutela e valorizzazione, con particolare riferimento ai beni paesaggistici e ai loro dintorni, nonché agli ambiti locali di pianificazione paesaggistica con specifiche normative d’uso prevalenti sui piani regolatori comunali ai sensi dell’articolo 135, commi 2 e 3 del d.lgs. 42/2004;

e. disposizioni di attuazione.

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In definitiva la forma del Piano Paesaggistico Regionale (PPR) viene assunta come una combinazione di apparati di base. Coerentemente con l’art.17 della LR 13/2009, questi si articolano in sistema delle conoscenze e valutazioni (comma b); sistema delle previsioni, sia di carattere strategico programmatico (comma c) che regolativo (comma d), e infine delle disposizioni di attuazione (comma e). Le diverse articolazioni sono rese interdipendenti da un processo di pianificazione che rifiuta la sequenza deduttiva a favore di un approccio di natura circolare orientato all’interattività dei diversi apparati.

Il Piano paesaggistico dell’Umbria individua 19 paesaggi identitari regionali, come “Geni” che declinano nell’immaginario collettivo regionale, nazionale e internazionale, la tradizionale percezione, positiva e consolidata, dell’Umbria “Cuore Verde d’Italia”. Il Piano mira inoltre ad essere efficiente nella conservazione (motivare, conoscere, sostenere, ecc.) e qualificante nella trasformazione attraverso la capacità di indirizzare le trasformazioni verso la qualità paesaggistica e la capacità di convincere i soggetti operatori a far uso del patrimonio conoscitivo e valutativo che il Piano offre e di cui favorisce la crescita.

I principali criteri posti a base della redazione del Piano paesaggistico regionale dell’Umbria sono così sintetizzabili:

 strumento unico e organico di governo delle tutele;

 capacità complessiva di orientare positivamente gli interventi su tutto il territorio;

 promozione di specifici progetti per il paesaggio ai fini della valorizzazione di particolari contesti identitari a valenza strategica.

In base alla legislazione vigente e a quanto previsto in particolare dalla legge regionale 13/2009, il Piano Paesaggistico Regionale, mira ad assolvere a sei funzioni fondamentali:

 tutela dei beni paesaggistici;

 qualificazione paesaggistica dei diversi contesti, anche attraverso misure per il corretto inserimento;

 indirizzo strategico per le pianificazioni di settore;

 attivazione di progetti per il paesaggio;

 indirizzo alla pianificazione degli enti locali e di settore;

 monitoraggio e aggiornamento delle analisi delle trasformazioni del paesaggio regionale.

Dunque, pur mantenendo il riferimento di fondo alla natura trans-scalare del paesaggio, il Piano articola operativamente i paesaggi a tre livelli, (intesi come ambiti ai sensi del comma 3, art.135 del DLgs 42/2004) a cui corrispondono specifiche attribuzioni di governo del territorio per Regione, Province e Comuni :

 paesaggi regionali, ovvero quei paesaggi identitari (o del riconoscimento) che nella loro diversità compongono l’immagine d’insieme e il senso prevalente del paesaggio umbro, come matrice e sfondo di coerenza delle individualità percepibili a scale di maggior dettaglio. Sono da considerarsi paesaggi del riconoscimento in quanto costituiscono il riferimento culturale per l’osservazione della regione dall’esterno ma anche il tramite attraverso cui gli abitanti riconoscono la loro appartenenza al territorio regionale;

 paesaggi di scala vasta, (o paesaggi della percezione) , ovvero i paesaggi identitari che sono

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misurabili attraverso una percezione più diretta, a media distanza, in cui acquistano importanza crescente i segni fisici e i modi dell’esperienza conoscitiva, e i cui significati sono comunque prevalentemente associati alla interpretazione di contesti delimitati, osservabili nei loro margini e comprensibili nelle loro qualità distintive;

 paesaggi locali, (o paesaggi dell’abitare), ovvero i paesaggi di dimensioni contenute, “interni territoriali” percepibili a distanza ravvicinata, commisurati prevalentemente alla scala dei ritmi della vita quotidiana e alla sfera locale delle pratiche di uso del territorio. Sono i paesaggi i paesaggi che richiedono una più assidua integrazione delle previsioni urbanistiche e di quelle paesaggistiche, entrambe accomunate dagli obiettivi di qualità che si intendono conseguire localmente.

L'area di progetto, nel PPR, ricade della Paesaggio Regionale 2_SS_Valle Umbra, Struttura Identitaria Prevalente SdP 7, con valore diffuso (V2), parzialmente integro (I2) e di rilevanza notevole (R3), "La piana bonificata di Assisi e Cannara, la Trama agricola con la produzione della cipolla di Cannara, l'acqua ed i centri storici di pianura".

Di seguito si riporta la descrizione della Struttura Identitaria SdP 7 da PPR:

"Risorse fisico-naturalistiche - Il paesaggio è caratterizzato dalla piana compresa tra le pendici del Colle di Assisi e i piedi delle colline di Bettona, delimitata dalla linea pedemontana delle colline stesse sul lato ovest e dal fascio infrastrutturale della ferrovia e della strada statale Assisi-Perugia sul lato est.

Comprende una parte della piana di Assisi e la piana di Cannara, costituisce la parte nord della valle umbra ed è fortemente caratterizzata dalla presenza dell'acqua, manifestata dai corsi principali, quali il Fiume Chiascio e Topino e i corsi d'acqua a carattere torrentizio, quali il Chiona, il Timia, l'Attone, l'Ose, il Sambro, il Tabito. I segni della centuriazione sono segni che difficilmente risultano visibili se non per la presenza ancora rintracciabile dei canali, delle piantate, dei filari come limiti della trama agricola.

Risorse storico-culturali - Il paesaggio si caratterizza per le opere storiche della bonifica della centuriazione romana. Importante in questo sistema è la presenza di centri e nuclei storici di pianura quali, Cannara, Tordandrea, Costano, Ospedalicchio, Petrignano. La città di Cannara sorge in epoca medievale (Castrum Canarli), nel XII secolo assume l'odierno nome di Cannara a significare la grande presenza di canne palustri. E' testimoniata, nella piana intorno a Cannara, la presenza di un grande bacino lacustre, ormai scomparso. Delle mura antiche rimane oggi il torrione cilindrico, che sovrasta la piccola piazza dove si affaccia la chiesa di San Francesco (XII secolo) e la Chiesa di San Giovanni Battista. Il sistema dell'edilizia rurale storica presente nella piana si mescola al sistema sparso dell'edilizia recente e contemporanea compromettendo almeno in parte il valore paesaggistico della piana stessa.

Risorse sociali-simboliche - Il paesaggio si caratterizza in modo particolare per il valore simbolico ed estetico assunto dalla presenza dell'acqua, che in varie forme ha modellato l'uso del suolo anche per quanto riguarda le forme insediative. In particolare Cannara, modellata appunto dal paesaggio del fiume Topino. Sempre per Cannara assume un valore identitario la produzione tipica della cipolla, che la rende nota in ambito regionale: una produzione secolare, ricco di silice, con ottime capacità drenanti, fornisce le caratteristiche ideali per la crescita del bulbo. Intorno a questa produzione di qualità si fonda l'identità

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specifica di quello paesaggio, come risultato delle relazioni tra morfologia e caratteristica del suolo, assetti agrari storici ed emergenze culturali."

Figura 17 – Estratto della 2SS Valle Umbra del PPR e della relativa legenda, Fonte: Piano Paesaggistico Regionale, Regione Umbria

La Rete Ecologica Regionale Umbra - RERU

La frammentazione degli ambienti naturali è attualmente considerata una tra le principali minacce di origine antropica alla diversità. La distruzione e la trasformazione degli ambienti naturali, la loro riduzione in superficie e l’aumento dell’isolamento, tutte componenti del processo di frammentazione, influenzano infatti, la struttura e la dinamica di determinate popolazioni e specie animali e vegetali sensibili, fino ad alterare i parametri di comunità, le funzioni ecosistemiche e i processi ecologici.

E’ dimostrato come, a livello di specie, tale processo costituisca una delle cause dell’attuale elevato tasso d’estinzione a scala globale.

Riferimenti

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