Dirige diretta
di Alex Cor
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Non sono nemmeno come quei due che sul sito della scuola lo scorso luglio in occasione della chiamata diretta approvata con la Legge 107, avevano chiesto ai candidati di allegare al curriculum “un video di due minuti con ripresa a figura intera”.
Non tutti obbligano i genitori a pagare il contributo volontario ma come per la classe docenti c’è chi indegnamente sta in cattedra (senza formazione, senza competenze, senza umanità, senza capacità didattica) anche tra i dirigenti molti siedono al loro posto ma non conoscono le Leggi, interpretano il ruolo a loro uso e consumo, arrivano alle 10 a scuola e se ne vanno alle 13. Esistono.
Non sono la maggioranza ma va urlato che fare il dirigente scolastico è un compito che esige una professionalità manageriale di altissimo livello.
Oggi, invece, la carriera del dirigente è quella di un ex docente che fatto un concorso e diventa capo di una macchina complessa come la scuola. Non tutti possono farlo e non tutti lo sanno fare. I dirigenti scolastici, invece, peccano di eccesso di difesa della categoria.
Una proposta: e se la chiamata diretta funzionasse anche per loro?
Il modello spagnolo che in qualche modo è adottato anche in Svizzera mi sembra il migliore: il director in Spagna è scelto e nominato attraverso una procedura di selezione alla quale partecipano gli insegnanti di ruolo del livello educativo specifico e del tipo di istruzione offerta dall’istituto che andrà a dirigere. La selezione, che coinvolge la comunità educativa tiene conto dei meriti accademici e professionali ma anche dell’esperienza e della valutazione positiva del lavoro che hanno svolto in precedenza nella scuola. La scelta viene fatta da una commissione composta da una componente di insegnanti (il 50%). In questo modo ogni scuola elegge in maniera democratica il suo dirigente, una
persona conosciuta, apprezzata che ha già competenze in quella scuola.
Ecco in Italia i “presidi” fanno bene a protestare (peccato non siano scesi in piazza contro la 107 quando sembrava che giocasse a loro favore) ma forse dovrebbero ripensare al loro ruolo.