DELLA FEBBRE COSTITUZIONA
LE DEL
CORRENTE...
Pasquale Panvini, Raffaele Orlando
lìl
:edbyGooqIc
f
« t
' - • DigitizedbyGoogle
U
Avendo
intesocon mio
dispiacere chenella Si- ciliabadi
giàcominciato ad insorgere quella feb- bre costituzionale, che dal principio del verten- teanno
1817ha
travagliato, e travaglia tuttora questoregno
diNapoli
, l'Italia, e notabile par- ted'Europa
,l'amore
che per la patria conser-vo,
ed il desiderio di poter giovare a' miei si-mili,
mi
spingono a presentare per oraun sem-
plicecenno
dellemie
attuali fatiche per sugge- rire agli accurati medici siciliani , e ad altri diqualunque
regione ilmetodo
di cura, che fra tantiabbiamo
riconosciuto il piùopportuno per
debellare questa ferale malattia .Le mie
costaiui osservazioni ,come
altresì quelle de1 più dotti medici napolitani ,che ho dovuto
in vari casi consultare ,mi han
fattochiaramente
conoscere,che
V epi'erniadomi-
nantefia tutti gli organi dell'economia animale ha
fissata la sua principal sede io quelli,che
al-l' apparecchio digcstorio si
appartengono
, pre- sentandosempre
per carattere costanteun
ga- stricismo in tutte leforme
di malattia .Quindi per
tal ragione vien da noi caratterizzata qual febbre gastrica (meningo
gastrica del Pinel ) ,DigitizedbyGoogle
4
p
Sarà senzameno
da altri presentata colnome
difebbre petecchiale , miliare,putrida biliosa, ver- minosa, nervosa , ec. pigliando la
denominazione
de'più apparentifenomeni
,che ha
manifestatoq
ne* vari soggetti ;ma
questi sono da noi consi- deraticome
semplici modificazioni dell'affezio-ne
principale, dipendenti dal complesso delle circostanze ,
che formano
la fisica costituzione degl'individui, clic Ja soffrono.Procedendo con
ordine nella descrizione del-l' attuale
epidemia
, profittiamo di quel tanto u- tile avviso d' Ippocrate , il quale nel libro de aere locis et aquis, dice cosi:Medicinam
quicun-que
vult recte consequi, hocfaciet oportet:primum quidem
anni tempora advertere, quidhorum
quod- que possit efficere.Noi dunque
riconosciamocon
certezza la cagione principale del nu>rbo nelle stravaganti vicissitudini atmosferiche,che
abbia-mo per
più d'unanno con
qualche attenzione no- tate.AUa freddae piovosaprimavera
infattie prin- cipio di està dello scorsoanno
1816successerodue
mesi d' un' estate caldissimadominata
daventiau-strali,
segnando
per Fordinario ilTermometro
diRr
ilgrado
26 di calorico.Dopo un
istantaneocambiamento
dal troppo caldo al troppo freddocon
venti boreali accaduto ne'prirai di settembre dellostessoanno,siegueun autunno molto
alterato da continue vicendedi caldo e freddo ,di piogge,e
siccità.Ne'
mesi dinovembre
edecembre
do-minò un
costante freddo cosi intenso ,che man-
*
1
.DigitizedbyGoogle
5
tenne
tutte lecampagne
coverte di neve ; indidopo
questo freddoenorme abbiam
passato tuttoil
mese
digennaio
del correnteanno
1817 caldoe
serenocome
il più deliziosomese
diprimave-
ra .Finalmente
dal febbraio fino allametà
dimaggio
si sono verificati irregolari , e continuicambiamenti
di freddo secco eccessivo , e di u-mido
caldo, di nebbie intense,
piogge
e nevi , di venti australi e!boreali ;dimodoché mentre
oggisentivamo un
rilasciantecalore ,che
cimettea
insudore
,V
indimaninon
cipotevamo
reggere difreddo . Il
mercurio
deltermometro
, ebarometro
presentavaun
frequentemoto
di ascensione , e discensione .Turte
le altre modificazionimeteo-
rologiche ,che
abbiano potuto concorrere allo sviluppo dellapredominante epidemia non
pos-siamo
di leggieri determinarle per l'insufficienza delle conoscenze attuali . E' necessario intanto noverare fra lealtre cause primarie lelacrimevoliconseguenze
diuna
lunga esanguinosa guerra, la cattiva qualità de' cibi,che ha
dovuto usare lamaggior
parte delpopolo
amotivo
della scar- sezza dell'anno
scorso , lo stato di miseria , le oppressioni , gli avvilimenti,e tutti i potenti de- primentid'animo
, ai quali sono state soggette moltissime famiglie, e queste cause modificata daltemperamento
, dairabitudine e da tutte lo altre individuali disposizioni .Sotto T aspro
impero
di tanto micidiali ca- gionicomparvero
in questoregno
fin dall'Au-
1
. ioogle
6
tunno 1816
moltiesantemi
ne'bambini come
se;ìrialina, miliari rosalia ce. e ne' grandi erisipe- le, costipazioni, coliche, diarree, dolori artriti- ci , febbri reumatiche , pleuritidi,
angine
ec. : finalmente dal principio del presenteanno
spie-gò con
assolutodominio
tutto il suo vigore la febbre gastrica di cui parliamo , manifestandosi adun tempo
istesso pressoché in tulli i punti del regno, e tacendomolte
vittime io tutte lepopolazioni .
....
Quattro
differenti classi diammalali
abbia-mo
avuto occasione ài osservare in qupsta epi-demia
costituzionale nc'qualiV
istessa malattia è statasolamente
distinta ne* gradi di attivila. .;1Alcuni
han
presentato il gastricismo senza febbre, 2 altriil gastricismocon
febbre, 5altri la -febbre gastrica
con
petecchie , miliaried
altri sintomi di. putrescenza,e4
fin«ln^ente in altri siè dichiarata la febbre gastro-nervosa
o
tifo ( feb- breadinamica
di Pine). ) Negliammalali
,che
alla'prima classe siappartengono dopo
di aver passati alcuni giornicon un
senso dimal
essere generale,si manifesta lanausea peri cibi, e qual-che
voltaanco
inordinato appetito, linguaim-
paniatad una
mucosità bianca, ogiallastra, boc- caamara,
vaghi dolori negl' intestini ,ed
alle volle diarrea biliosa, cefalea ottusa ai lobi fron- tali , dolori contusivi alle braccia ,ed
ai ginoc- chi, esonno
faticoso .Questo
apparato di sin-tomi
svanisce facilmentedopo
alquanti giorni7
con
semplici vomiti ,o
copiose evacuazioni al- vinespontanee, o
procurate dall'arte.In quelli della
seconda
classeapparte de'sur-riferiti sintomi,
dopo
dei brividi di freddo sisviluppa la febbre
con
polsi frequentie
duri , cefalea aquta,, e dolorpungente
ai globi de-gli occhi , dolore ai
lombi, incordamento
ne'vi-sceri
addominali
, voraiturizione ,o
vomiti di materie bilioseamare
,o
acide , sudorinon
ri-[storanti,
e pià
copiosi verso la fronte epettoy
orina, rossa
ed aUe
volte intorbidata, sensibile remissione della febbre nelle ore raatutute, esa- cerbazione; nelle oròpomeridiane con una
spe-cie di sapore, e qualche volta delirio placito
y
calore'
pungente
alla pelle, sete urentecon
do*, siderio di fluidi acidi efreddi*
In questo statodura X ammalalo
sino al settimo giorno circa ,e
quinrji con,le;isolile evacuazioni di materiali
p«*
tridi,
e
biliosi, econ
'ristorantii sudoritermina
la malattia .Allorché però
non
cessa inquesta
guisa là
febbre-in
torno:alsettima
giornoo
pili tardi,siaggravasi
.tutti i sintomi9;acutissimo>dU vieneildolore di testacon
delirio
sopori ,i polsi irregolari frequentie
duri battono 120 volteper minuto
, alito, sudore, ed orinaim poco
fetidi ;poca o niuna
remi&iétté nella mattina \ lingua coverta rjidenso muco,
ed alle vdltebruno
ne'lari, presentando nbl
mezzo ùn
nastra di còlor rosso foscò ,rremore
del labbro inferiore, fàuci secchee
di tanto intanto tosse vCon
questò ap*DigitizedbyGoogle
8
parato di sintomi
compariscono
le petecchie ,di color rosso vìvido per tutta la superficie del cor- po; , alle volte le miliaried
in alcuni casi ab-biam
vedute dellemacchie
rossea corimbi .Vi sono
però alcuni casi,dove
questi esantemi veg-gono
fuori senza l'apparato dc'suddelti sintomi, e ne' primi giorni della malattia .Se
in questo stato di cose si verificano co*piose evacuazioni di materiali putridi e biliosi;OV
con
vermi
; se vi saranno generali sudori coti alleggerimento de'sintomi, Tammalato dopo po-
%•chi giorni viene ristabilito; se però sia per tra- scoraggine del
malato
e degli assistenti , siaper
T inopportuni rimedi,o pure per
quelle indivi- duali disposizioni,che
sfuggono i nostri calcoli,, V infermonon
dimostra notabile miglioramento,*allora
sopravvengono
i più terribili sintomi.,ché
10menano
per.r
ordinario a morie; , e questisono
gliammalati
della quarta classe .Appena
11
medico
si avvicina al lelto di questi misera-bili, ,
che
resta sensibilmente impressionato dal-:là:depressa e pallida fisonomia di costoro.
L'am- malato
guarda ilmedico
stordito, or fiero,ed
t>r indifferente , i vasi linfatici dell' albugine*
sono per lo più ignettati di
sangue
, le facol- tà intellettuali sono disturbate, per cui*i dichia- ra il delirio violedte, V abberrazione delle idee e le false percezioni;l'ammalato
dice di starbene
, e di, volersi alzare, le lahbra e le giu- givasembrano
coverti diuna
nera (uligine , la\
DigitizedbyGoogle
\
'
9
lingua
tremante
, ed impaniatad'un nero mu-
co
non può
portarsi in fuori , e dà de1 suonimale
articolati , le fauci secche e dolentinon
possono inverun conto
eseguire la deglutizione;larespirazione è stentata , lo
stomaco
e gì' inte- stini si distendono peri gas,che
sviluppano i pu-tridi materiali , ese
permettono
l'uscita aqualche
Sostanza si senteuna puzza
insoffribile, tutti gliemuntori
delcorpo
dimostrano la putrescenza degliumori
, le petecchie? si moltiplicano e pren-dono un
color livido , cosipure
le miliari,e
le vibici , le piaghe de* vessicanti si decolo-
rano.
I polsi intanto si fanno assai irregolari, piccioli , e battono sino a i4o volte inun mi- nuto,
lemembra
abbatiute e tremantiLnnò
de'
movimenti
incerti emale
assicurati . Final-mente
i sussulti de' tendini, le convulsioni , la respirazone
frequentee stertorosa ,l'obliterazione de' sensi esterni sono i forieri diuna
vicina•
morte, che
suole accadere intorno al i3. gior-no, o più
fardi •La
causa prossima de' vari gradi di questa malattia consiste nella depressaed
alterata vi- talità dell' apparecchio digestorio ,abbenchè
le cause sopra indicate avessero sul principio disturbate le proprietà vitali della pelle, e pro- dotte varife affe2i©toi di soppressa traspirazione»
o di "deviato
umor
traspirabile j frattantoper V intimo
rapporto,che
passa fra il tessuto ci**taneo
ed
il tubo digettorioMi mezzo decervi
te
I
DigitizedbyGoogle
IO
vasi, e simpatie , e per
una
specifica qualità dellerause
istesse,che hanno
agito sullamac-
chinaanimale
,ne
è restato piùvivamente
af-fetto il tratto
mucoso
gastrico, le glandule , ilfegato e tutti gli altri organi ,
che concorrono
alla digestione. L/
imbarazzo
intestinale è stato più frequente di quello del ventricolo . 11 fega- to fortemente alterato nelle sue proprietàha
portato per principal sintomoun abbondante
se-gregazione d' impropria bile , che ha favorita la putrefazione delle materie intestinali, lo svilup-
po
de*vermi
,eia
corruzione de' fluidi , iqua-
li introdotti poi nel sistema generale della cir- colazione
hanno
depresse le proprietà vitali de' nervi, e di tutti gli altri tessuti deli' econo-mia animale
,cangiando
le condizionied
i rap- porti de'fluidi , e de* solidi.
I
moderni
medici,con M.
Pinéldopo
le spe- rienze diDcyeux
, eParmentier opinano che con
la vitanon
si possa affatto accordareT
i-dea
di putrefazione , cuisolamente van
sog- getti i corpi morti ; ioperò non
credo esser fuor di ragioneche
in queste febbri si verifichiun
principio di putridafermentazione
a [propor- zione ,che
per la debolezza dellamacchina e per
Tinazione di ciascunpunto
del sistema or- ganizato prodotta dall' assorbimento di materia*li impropri
o da
altre cause,si diminuiscao
ces- siT
assimilazione de'peculiari principii nutritizi,che
il sistema de' vasi esalanti sceglie dallamas-
sacomune
delsangue e
deposita ne' vari tessu-DigitizedbyGoogle
ti del
corpo
.Siccome
nel tubointestinale,man- cando F
attività di quegl' organi,che
concorro-no
alla digestione, i cibifermentano
e s3
impu*
tridiscono sen2a esser cessata la vita de'solidi
,
cosi
può
facilmente verificarsi in tutti i punti della nostraeconomìa
,dove
i fluidicome
in tanti ventricoli ricevononuove
digestioni pri-ma
di esser convertiti nella sostanza de' solidi vitali . In fatti se quei materiali somministrati dagli esalantinon sono
elaborati dalle for2e to-niche
de' tessuti divenute depresseo
alterate, siabbandonano
alchimismo
materiale ,sentono nuove
affinità,riprendono
altri rapporti, s'im-
putridiscono insomma
,e divengono
essi stes- sinuove
cause di malattie .Non
vale il direcon
Pinelche
il ritornare in salute di molti di questiammalati
affettida
febbri putride dimostri,che non
si era effet- - tuata putrefazione,mentre
crede egliche non avrebber
potuto tali aggetti riprender il primie- ro stato di salute; imperciochèquando
lamac- china
animale ridotta in tale stato riprendeuna nuova
forza,sia per gli arcanimezzi
della natu- ra , sia per i soccorsi dell'arte , allora i sistemi esalante ,ed
assorbente ripigliano i primierina-
turali rapporti
con
i fluidi propri alle peculiari assimilazioni , la forza tonica si accrese, i fluidi guastisonocacciatiper
i variemuntori
del corpo,il
che
dicesi crisi, eV
equilibrio salutare peretodi bel
nuovo
ritorna.Se
al contrarionè
per sfor<DigitizedbyGoogle
I '
«i naturali,
né tampoco
per i più poderosi soc- corsi dell' arte lamacchina può
ripigliar le sue forze , cacciare le materie corrotte , e rimetter-si nella primiera attività, laputrefazione siavan- za, la vita organica
manca
, e Vuomo
perisce pressoché putrefatto.Per
questa ragione i cada- veri di tali soggetti sicorrompono poche
oredopo
lamorte
, enon
si possono trattenere a lungo per la puzzara ,che tramandano
.Metodo
curativo .Sebene
le cause ,thè
produssero la malattia avvessero sul principio in- debolito il trattomucoso
gastrico e tutte lt-\artij
che ìnscrvotio alla digestione , frattanto quol ga- stricissimo, che ne fu
V
effetto immediato , rotavauna
certa irritazione al sistema generale , clicesi- geva tuttaY
attenzioni delmedico. Eliminaredun- que
il fomite gastrico, calmare V irritazione della macchina,prevenire le funeste conseguenze dique-
sti
due
effetti era l'indicazione generale . In tut- tiisoggetti si è conosciuto indispensabilmente ne- cessario l'uso degli emeto-catarticiper imbarazzare ilventricolo e gì'intestini da que'matcnali crudi bi- liosi c guasti, che ^in essi si trovavano ; intorno però alla scelta di tali rimedi evacuanti si deve riflettere che siccome
dovevamo non
solo eccitare ilvomito,ma
ancorapromuovere
l'evacuazioni alvi- ne ,abbiamo
scelto à preferenza il tartrito dipo-
tassaantimoniato ( tartaro emetico) il più oroico "
rimedio,
che ha
corrisposto alle nostre intenzionijDigitiz'edbyGoogle
13
equantunque
inNapoli viè quasi
un
generaleab-
Wiménte
per questo farmaco salutare, le nostremaniere
,come pure
l'autoritàdi altrisaggi
me-
dici
hanno
jn gran parte sgombra.» i pregiudizi*del volgo.
Avendo
noi in principio dell'epidemia usato per emetieo la radicepapuana
per adat- tare,àP-vko deluse non
ce,ne
siamo trovati éonteritP,
'èècetuatine quei casi,
dove una
perti- nace diarrea tormentava-gliammalai
, emodo
avuto
occasiono<liosservare molti
ammalati san»
la cura di medici automatici»
munaii
li » ii-n.»liqualinon
sisonoicati di ordinare diecifoquindici -grani-di
que- 7"
Cmelic* "«"ce
Per -cinque sino otto 'giorni,<u seguitola i
ahbiam
veduto^
che
doveva
natura,superando
l'ignoranza de' medicinon
laccauna
salutarjérisi
,
promovendo
abbondanti evacuazioni alvine diputride
sostanze,
U
malato periva.Ap- pena,
chiamatidunque
nel principio dellamalata
tra facciamo la seguente ordinativa
9
.Tartr^
p*ca*,ue amiman.
gr>if}
^uam
distili,une
iif,l<*rtrtt.acid,.potassaegr.
K. ,ni m Da
darsiun
cucchiaio rintavola in, ogni; quarto d<
oraraoeom^
pagnato
da
óopiose pofekmi dia«p,a
tiepida.Se
i febbrolnon èrgtav« e d'
ammalato
non- goffrè•uno,iacciam precederò di
un
giorno all'omelia»«na
soluzione dicarbonadi
potassacon
.
Uuido per disporre il gastrieismo
ad una
iimmazione; L'effetto
ohe
costantemente;t questo rimedio divino in tuttiimalati del]DigitizedbyGoogle
tré classi si è vomito di materie biliose e
amare
,
e
dopo
quattro ore abbondanti evacuazioni al- bine diputride sostarne , e quindi sudori copios>con alleggerimento de' sintomi .
Se
qualche volt»due
grani di tartaro emeticonon han
fatto il desir
derato effetto per qualche acido o altro principioche può deeomporlo
nelleprime
vie , l'.nd.mantuna
doppia dose, datacon
1' istesso.metodo,non
mancava
di effetto-. Pochi sono statii casi,che
4
atto replicare questo rimedio,,
ma
oruinarMir*te
una
solavoUa
bastava a mettere tuttom.
regola.
Se
la febbre , allorché siamostati adibiti,, etha
fatto conoscopepremura
,pediil gran dolor*
di testa
con
sopore* lingua sporca,ed
.alito ietido,abbiamo
te a
qualunque
ora dèi. giorno, r iscotentanesem-;jvre prodigiosi effetti. Tutti quei dotti .medici ,li quali
hanno
usatoun
tal .metodo
, 4g ..ne trovano contenti al pari ili noi.Se dopa
questoefficace?émeto-cataftico
conoscevamo
segni;dixexmxx^ì
tu-rbt> digestorioy
io
,.o\ia
grani di.mercurio
dolcecon ino
scrupolo di polveredi. foglierJBipersico » o di artemisia «antonica, oì^ssa
fetidaa grani data internamente,ed a
più doso perlavativi ,ilhanno
eliminati .>llorchè nelle materie gastrichedominava
labite,')1 cnéì '*ra frequentissimo v1'continuato-di limonee fredde ristorava l'ammalato, ed in pochi giorni
ne
correggea i guasti .Se
il nidorenon
era equabile per tutto la pelle eseU
i5
corpo
non
rendeva alcune evacuazioni giornaliere, oltre Yntodc^li acidi vegetabilidavamo
'la seguente mistura della classe de^diantimoniali: w.Acetati ammon.
urie, serri. Tartr. acid,potassae
antirnon.gr
fi>.Aqivie
fior, samb.unc.jx?. Sj rup. acidi ti-man.
wic.j. /;&.dadar^iun
cucchiaio ogni tre ore.Sudoii ristoranti , uiina abbondarne , quotidiane evacuazioni
, agevolate alle volte da'lavativi, ne so- no^stati gli effetti ordinari. Per sommistrare qual-
chft. f>qco di nutrimento al malato .dòpo il secon-
do
o al più terzo giorno delia malattia , essendo sbarazzate le prime vie ncui a,bbiam trascuralo di souitnihLstratc del brodo, di pollo , o de' deciti d'orzo con acido dLlimone.
Questo c il
metodo
semplicissimo, die usava-mo
ne'magali della i c 2 classe ne'qualij essendo noistati adibiti a tempo, il i;ast,ricjsujOc stato tol- to subito, e la febbrenon ha
oltrepassato, pia.del settimo giorno o al più
undecimo^
spuza av ravuto luogo le petecchie , o se in aleuui $pi o
comparse non ban
portato niunoincomoda
. Gessaia la febbre suole restare ne' soletti anco, più de-.Loli
una
suscettibilità tale ah'azionetfag stimolali
^
ti , che
qualunque
attivo riuicbo introdotto ntllj ttomaco reca grandi sconcerti ;onde
per cordialinon usavamo
più dei vino, e per antihbinile *isiamo servili della tintura antlcbiiìe di Cluitcn o di qualche leggiero decotto anaro discordio ,ca-
medrio
ce.La
chinanon X
.abbiamo usata quasi/
mai , tranne tre casi di febbre intermittente perti- nace, dove
V abbiam
data alla dose diun
oncia con dodici grani di tartaro emetico inun
giorno,con.e è nostro
costume
. » •*Negli ammalati della terza classe con febbre e pc»]si irregolari, petecchie, dolori vaghi, ec. ol- tre i suddetti soccorsi
non abbiamo
trovato più effi-caco rimedio per togliere la putrescenza
che Fuso
degli acidi minerali .
Facevamo
sciogliere inmol-
t'artjua
due dramme
di acidonitricoo solforicoad- dolcilo con giulebbc,opureseidramme
diacidomu-
riatico da farsi bere in tuttala giornata al malato,
ed
anco usarsi per lavativi . I bagni mattinae se- ra a24
gradi di calorico ( T. R. ) davanoun
equilibrio allacircolazione,
rendendo
equabili e re- golari i' polsi, toglievanoV
ardente calore della pelle , riméttevano la traspirazione o il sudore ,«
vmirigavano le convulsionie gli altrisintomi.Al- lorchéuna
affluenza di sangue verso il cerebro si facca conoscere dalla rossezza degl'occhi scintillane li, dalla pulsazióne forte delle arterie temporali, dagli acuti dolori cefalici, dàt delirio ec. faceva-mo
usare con vanuggio bagni freddi diacqua
e aceto alla testaed
alle volte 10, o 12. sanguet- te alla fronte, o dietro le orecchie, senapismialle piante de* piedi , evessicante airoccipite .Se
in alcuni casi era necessario stimolareun
po*troppa la macchina, sceglievamo percentro stimolabile la pelle, perchè il tuk) intestinale è restatomolto
•1
7
sensibile, a quale oggetto facevamofare delle forti
stresinazioni a secco, odi spirito canforato, e più ordinariamente
d'un
infuso di camomilla nel vino con aceto per tutto il corpo, il che anco prat'-cavamo
in que'casi, dove non poteva usarsiil ba-gno
. Seavevamo
inpensiero di favorireuna
cri- si, o di promuoverla,usavamo una
soluzione del solito tartaro emeticocome
immutante, data apic- ciole dosi ogni tra o quattro, ore .Poche
volte cisiamoserviti dellapolvere di
James
, e soloquand
>abbiamo
avuta Ja vera; giacché molti de'nostri speziali senza avere
una
ricetta uniforme, aggiun-gendo
impostura ad impostura,lafannotutti.diver- samente,come
operanopure
al presente colRoob
antisifilitico del ciarlatano
Le
fiecteur. E' veroche
il popolo inclina ad esser ingannato,
ma
ilmedi-
co filosofonon
deve secondare gli errori delpo-
polo,ma
deve piuttosto combatterlied
annien-tarli .
La
filosofia solleva l"uomo
,non V abban- dona
agli errori.Se la febbre precedente s* inoltrava e ridu- cevasi a tifo
procedendo
dall'undecimo
giorno sino al 14ed
anco al 21 o a quelP intorno , allorai consueti
medicamenti non
recavano sensibili ef- fetti, e gli ammalati per 1' ordinariomorivano
;se qualche speranza vi erain alcuni, questa stava certamente riposta nell' uso degli acidi minerali
,
nella soluzione di tartaro emetico
come immutante,
nel vino generoso,nelmuschio
, nel castoro,ed
DigitizedbyGoogle
t8
in pochi altri rimedi antisettici , e nervini.
Fa-
c.evamo fare di più i lava1ivi dì assa fetida, fri- zioni di linimento volatile, o di tintu** di can- taride alla pelle . 1 vessicanti ed i sillabismi di-
vengono
in questo stato piaghe di color livido .Cinque
volleabbiamo
veduto con nostro stupore la malattia ridotta all'estremo sciogliersi conuna
naturale crisi, tre volte di materie putride perV
alvo al 14 giorno,una
volta perun
grande ascesso alla coccia al 21 giorno, eduna
volta per copiosa orina fetida e sedimentosa,come
pure per sudore ed evacuazioni di molti vermi aii'ua- decimo
giorno.]Non trascuravamo di far tenere la massima nettezza nelle case, e di usare i gas muriatico e BÌtroso sviluppati dal miniato di soda , e nitrato di potassa secondo il
metodo
diMorveau, come
possono riscontrarsi nella miaoperetta su la peste.Allorché l'ammalato entrava in convalescenza dovea farsi
somma
attenzione nel nudrirlo a gradoa grado con sostanze di facile digestione,
come
illatte, le uova, le gelatine, indi la carne di pol- lo ec. Il vino serviva per il più ottimo cordiale, perchè tutto il tubo intestinale
ha
conservatouna
•cnsihilità t-Je, che ogni piccolo eccesso
ha pro-
dotto diarree tstinaie ,coliche, e recidive.Ecco
il più semplice e fedele ragguagliodelle nostre osservazioni sulla febbre costituzionale pre- sente, nella cui descrizioneabbiamo
evitato le no-\
DigitizedbyGoogle
V
. . .V.
stre particolari riflessioni teoretiche per
non
dar luogo alle inutili disceitazioniche
si fannoinMe-
dicina in
un
epoca, nellaqualeesistono, dirò casi, più sistemi che medici.
i
IL FINE.
33 3»^
DigitizedbyGoogle