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STOP - DARE PRECEDENZA

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Academic year: 2022

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STOP - DARE PRECEDENZA   

 

Paese che vai, usanze che trovi, recitava un celebre detto. Nella vita si paga un certo tributo all’inesperienza e alla scarsa conoscenza dei luoghi in cui si arriva. La prima giornata di campionato, caratterizzata dal rispetto di gerarchie consolidate, ha mostrato come anche il futsal non si discosti da questa filosofia.  

Nel precedente editoriale avevamo evidenziato le interessanti novità della stagione: al torneo partecipano numerose neopromosse, giunte dai meandri della serie D al termine di percorsi più o meno accidentati, conclusi già in primavera o addirittura sotto il cocente sole agostano. In ogni caso, le matricole si sono presentate estremamente agguerrite alla partenza, decise a coronare arditi  sogni di gloria o a centrare una difficile salvezza. Nel primo caso, le ambizioni poggiano su una rosa di livello e un gioco consolidato; le speranze di sopravvivenza sono invece alimentate da un incontenibile entusiasmo e da feroce forza di volontà.

L’avvio del torneo ha però frustrato ogni desiderio: tutte le neopromosse, ad eccezione dell’Imbrecciata, sono state costrette a un brusco stop e obbligate a dare la precedenza a compagini più smaliziate, che l’anno scorso militavano in una categoria superiore.

Del resto, il gap tra la C2 e la serie D si è ulteriormente incrementato nella scorsa stagione: la serie D è rimasta una categoria residuale, in cui militano numerose realtà prettamente

amatoriali, mentre la C2 si è fatta sempre più competitiva e impegnativa, divenendo così una

“C1 mascherata”, secondo una felice definizione del Trasformista. Si è quindi aperto un fossato difficile da colmare, almeno nella fase iniziale. Le matricole devono infatti metabolizzare il salto

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di categoria, acquisendo intensità, fisicità, malizia; non è facile imparare a districarsi nei tortuosi sentieri della C2, dove ogni distrazione viene duramente punita.

A tale proposito, l’Alchimista, intende rammentare a tutte le partecipanti il codice della categoria per evitare il verificarsi di ulteriori infrazioni. La perdita di altri punti può creare serie difficoltà e provocare persino il ritiro della patente di C2…

        

Divieto di sorpasso    

La dura legge della categoria si applica anche al big match di giornata. Il Cus Macerata cercava un debutto in grande stile, al cospetto di una protagonista dei passati play off. La gara si apre nel  migliore dei modi per gli ospiti, a segno con il bomber Del Curatolo. La Virtus Fabriano non mostra però segni di cedimento, assorbe con disinvoltura il colpo e impatta a inizio ripresa con Boncristiano. Il Cus mette ancora la freccia e si riporta avanti con un acuto di Pizzicotti, ma i cartai espongono ancora una volta il cartello “divieto di sorpasso” e riportano in equilibrio il parziale. A questo punto tutti gli addetti ai lavori già intuiscono l’esito finale del match: il Cus soffre i finali roventi mentre la Virtus si esalta nella lotta aspra e concitata, in cui sfrutta la

lucidità di alcuni elementi, l’impenetrabilità della propria difesa e un indomito spirito agonistico. Il sorpasso si materializza grazie allo scatenato Boncristiano, che completa così un fantastico tris nel giorno del suo debutto.

I cartai confermano la loro solidità, difensiva e soprattutto mentale: non era facile rimontare per ben due volte al cospetto di un avversario di grande livello. E’ inoltre emersa una maggior variabilità della manovra, non più esclusivamente basata sugli spunti di Falcioni. La vitalità e il talento di alcuni nuovi innesti offrono a mister Buratti nuove e interessanti soluzioni offensive.

Grande rammarico in casa maceratese, per una sconfitta inattesa ma che potrebbe essere salutare. Gli universitari devono infatti rammentare che in C2 i sorpassi sono difficili e non basta dare un’accelerata ogni tanto, confidando nel prestigio dell’auto o nella potenza del motore.

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coniugate con spirito agonistico e sagacia nella lettura del match.    

 

Attenzione: pericolo serpenti   

A Villa Musone andava in scena un testacoda tra la grande favorita e l’ultima iscritta al torneo. 

Come accade in questi casi, specie se si tratta di un derby, si registra subito l’inatteso vantaggio dei padroni di casa. Il momento di gloria è però effimero poiché la Tenax avanza decisamente il baricentro e mette sotto pressione i locali con una manovra fluida e armonica. Il risultato viene rapidamente ribaltato grazie alle reti del Cobra Giordano e dei suoi compagni di reparto Iantolo e Montanari, letali e rapidi come serpenti. Gli ospiti dilagano fino al 5-1; a questo punto Villa Musone abbozza una generosa reazione ma i biancoverdi accelerano nuovamente e allungano fino all’8-3 finale.

La Tenax vince in scioltezza e mostra solo a sprazzi le sue enormi qualità. La prestazione lascia comunque trapelare le potenzialità dell’attacco, in cui l’efficacia di Giordano si sposa con l’estro di Iantolo, l’opportunismo di Montanari e le doti balistiche del gioiellino Schiavoni, che ha ormai abbandonato l’etichetta di promessa ed è divenuto una certezza del collettivo fidardense.

 

Villa Musone impatta sin dall’inizio con le minacce e le insidie della categoria. I locali non potevano competere con una vera e propria corazzata, ma hanno comunque mostrato buona volontà, generosità e alcuni buoni spunti, soprattutto grazie all’irriducibile Valentini, autore di una tripletta. Il binomio Frenda-Giorgini può comunque continuare a lavorare con serenità, in attesa di recuperare importanti pedine e sperando di confrontarsi con avversari più abbordabili.

I velenosi bomber che affollano il girone consigliano comunque alcuni correttivi difensivi: il Villa Musone dovrà coprirsi di più e aumentare l’intensità del gioco. Poi, per fortuna, non si

incontreranno sempre i letali serpenti della Tenax, ma ci si imbatterà anche in innocue bisce d’acqua. …  

 

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Strada senza sbocco

Il Cespo ospitava uno dei match più interessanti della giornata. La Giovane Aurora, reduce dal prestigioso successo in Coppa Marche, rendeva visita al rinnovato Campocavallo. Gli osimani sono rimaneggiati per via dei tanti infortuni ma l’ampiezza della rosa permette a mister Ristè di schierare una formazione comunque competitiva. I locali partono bene e mostrano un futsal rapido e avvolgente, in cui svetta la creatività del giovane Censori. Il talento osimano sigla una delle due reti con cui i locali vanno al riposo; l’altra marcatura porta la firma del colosso Di Pancrazio, in un’ideale sintesi, di estro e forza fisica, di gioventù ed esperienza.

Nella ripresa però cambia lo spartito:  Campocavallo perde gradualmente smalto, calano le energie e la manovra si fa più fumosa e farraginosa. La Giovane Aurora imbastisce una

reazione e diviene sempre più intraprendente. La gara si mantiene piacevole, ricca di occasioni da rete e con un’intensa cifra agonistica. Gli ospiti accorciano sul finale di gara e si gettano in un veemente assalto ma la strada che conduce alla porta osimana è senza sbocco, per l’imprecisione degli avanti jesini e per le attente chiusure dei locali.

Il nuovo Campocavallo riparte così dalla vecchia, solida base difensiva. Mister Ristè cerca di integrare  una formula consolidata con un atteggiamento più spregiudicato, che sfrutta le qualità di esterni estrosi come Censori. La manovra risente dell’assenza di un finalizzatore di livello, che potrebbe arrivare questa settimana. Se il coach riuscirà a gestire e integrare nel gruppo  l’irrequieto  Gabbanelli, allora il Campocavallo potrà volare…

La Giovane Aurora non ha demeritato. La squadra si è dimostrata solida e attenta, anche se un po’ macchinosa. E’ andata in difficoltà sulle rapide trame dei locali, ma è riuscita  riprendersi nel lungo periodo, in cui ha fatto valere un grande spirito agonistico (talvolta eccessivo, come mostrano i tiri liberi subiti). Bisognerà dosare meglio le energie, essere più precisi sotto porta e

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imbottigliarsi in strade senza sbocco…

 

Attenzione: passaggio a livello vigilato   

Montelupone è una delle piazze emergenti del futsal nostrano; gli ingenti investimenti e gli ottimi risultati della scorsa stagione avevano creato grande entusiasmo in un ambiente caldo e

appassionato. Le grandi aspettative del debutto sono però andate deluse: i “lupi” maceratesi sono stati fermati a Moie da una Virtus esperta e compatta. La solidità della retroguardia è stata la chiave di volta del match; i locali hanno efficacemente contenuto le iniziative avversarie e si sono poi riversati in avanti, riuscendo a creare  varie occasioni da goal.

La prima rete porta la firma di capitan Ciaffoni, l’elemento cardine della compagine. Il colpo subito sveglia gli ospiti, che attaccano con maggior determinazione ma trovano sulla loro strada un Grizi in giornata di grazia. La ripresa si apre nel segno della Virtus, che gestisce l’incontro e raddoppia con Tassi; anche stavolta i lupi reagiscono con foga e accorciano il passivo con il generoso Malizia. Il forcing ospite non sortisce però altri risultati; la Virtus si difende bene e coglie nel finale il definitivo 3-1.

Montelupone deve riflettere su una prestazione al di sotto delle aspettative, in cui ha mostrato solo a sprazzi le sue qualità. Le improvvise fiammate andavano bene in serie D, ma non sono sufficienti per competere in C2, un torneo che non ammette partenze ritardate, momenti di abulia o distrazioni. Il giudizio deve però tenere conto delle importanti assenze: il ritorno di El Ghout e del bomber Canuti aumenterà considerevolmente l’incisività di un attacco apparso un po’ spuntato.

Discorso opposto per la Virtus Moie, protagonista di una prestazione lucida e sicura. Una nota di merito va a una retroguardia impeccabile, che è sembrata un impenetrabile passaggio a livello, vigilato da un Grizi reattivo e autorevole. Ora i virtussini sono attesi ad un’immediata conferma la prossima settimana, alla stazione di Camerino…    

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Divieto di sosta   

Il debutto in C2 dell’Apiro non è nato sotto una buona stella. La truppa di mister Biagini è infatti opposta a un avversario ostico come l’Helvia Recina e, soprattutto, è costretta a migrare a Serra San Quirico, stante l’indisponibilità del proprio terreno di gioco. Le difficoltà non

spaventano comunque gli apirani, che non si perdono d’animo nemmeno dopo essere andati in svantaggio. Per ben due volte i locali vanno sotto e in entrambi i casi riescono a impattare. La gara diviene vibrante, intensa e ricca di capovolgimenti di fronte. L’Apiro inizia ad assaporare il gusto di un risultato positivo, ma viene immediatamente punito dagli ospiti, che si portano nuovamente in vantaggio. La rete taglia le gambe ai locali, che si gettano in avanti

confusamente e si espongono ai contrattacchi dei leopardiani.

Il punteggio finale non rende merito a quanto avvenuto in campo. L’Apiro è stato sempre in partita e ha impegnato allo stremo i quotati avversari. Mister Biagini ha però capito che in C2 vige un rigido divieto di sosta: non si può abbassare il ritmo nemmeno un istante, perché si viene immediatamente puniti. I locali hanno così pagato duramente le loro disattenzioni e la panchina  corta, che non ha fornito i necessari ricambi ai titolari.

L’Helvia Recina si conferma formazione scafata ed esperta, in cui si sono distinti Federico Gurini, Baleani e  capitan Vescovo, autori di una doppietta a testa. La vittoria reca però il marchio di un collettivo compatto e di un organico ampio, capace di sfruttare con lucidità la stanchezza e le amnesie dei padroni di casa. Giocatori esperti come Vescovo sono inflessibili e spietati nel rilevare i divieti di sosta e gli errori altrui…       

 

Attenzione: discesa pericolosa  

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A volte la troppa sicurezza può giocare brutti scherzi. La Nuova Lif credeva di avere vita facile con la neopromossa Imbrecciata: la conoscenza della categoria, il terreno di casa e la

prevedibile inesperienza degli ospiti componevano un quadro sin troppo propizio ai cartai. La discesa si è però rivelata infida e pericolosa. La Lif ha affrontato sin da subito senza grande attenzione tattica un ospite rivelatosi ostico e niente affatto sprovveduto. Mister Corallini ha aggiunto ordine tattico in un complesso dal forte temperamento e dalle valide individualità. La gara si è mantenuta a lungo in equilibrio, ed è stata caratterizzata da ritmi intensi, a volte caotici. L’Imbrecciata si è dimostrata più lucida nei momenti chiave della ripresa, quando è riuscita ad allungare in modo irresistibile.

I filottranesi centrano il colpaccio grazie alla maiuscola prova del loro pivot Petraccini, ben coadiuvato dal dinamismo di Brunori e Giachetta, autentiche spine nel fianco dei cartai. La Lif deve invece riflettere su una condotta di gara scriteriata e su uno schieramento sbilanciato;

nell’arco del match l’agonismo non ha potuto compensare la scarsa attenzione difensiva. I padroni di casa hanno reagito alle prime, inattese, difficoltà accelerando il ritmo e l’intensità del match, finendo per deragliare al cospetto di un avversario ostico e impegnativo. Una compagine esperta come la Lif dovrebbe sapere che la discesa, specie se vertiginosa, è più pericolosa e infida della salita...

 

Attenzione: scoppio mine  

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L’altra formazione filottranese si confrontava con il Gagliole, nella riedizione di un match già andato in onda nello scorso torneo. I padroni di casa, caricati dalla duplice vittoria in Coppa, prendono subito il comando della operazioni, ma non perforano l’attenta retroguardia ospite, arroccata intorno all’insuperabile Braveheart Lucarelli. I locali dispongono però di un elevato potenziale offensivo, che deflagra con scoppi potenti e improvvisi. L’artificiere è Camilletti, che festeggia il ritorno a Filottrano con una splendida quanto repentina doppietta. L’improvviso break disorienta il Gagliole, costretto a variare impostazione di gioco. I maceratesi si spingono in avanti ma dimostrano scarsa incisività sotto porta. I padroni di casa sono molto più concreti e allungano con le bordate di Carbonari e Focante, che trasforma da par suo due tiri liberi.

Il risultato finale non rende giustizia al Gagliole, meritevole di un passivo inferiore. I maceratesi hanno imbrigliato a lungo il temuto attacco locale, e hanno capitolato solo su conclusioni dalla distanza. Pagano però l’incapacità di concretizzare le occasioni create. Restano comunque alcune  note positive, dalla pericolosità del nuovo arrivato Diletti, all’affidabilità del solito Lucarelli.

La Nuova Ottrano inizia invece in modo esplosivo il suo cammino: ben 4 delle 5 marcature sono venute su tiri da lontano. La soluzione dalla distanza era del resto stimolata da una manovra apparsa un po’ più lenta e meno brillante rispetto alla coppa. Mister Rossetti si rallegra comunque per la tenuta della difesa, guidata da un ottimo Belfiore. In avanti poi basta far brillare le numerose mine  a disposizione per far crollare anche il fortino  più impenetrabile…

  Attenzione: pericolo di piene improvvise   

L’altro incontro in cui non erano presenti matricole si è concluso con la vittoria del Grottaccia, che ha così riscatto la sconfitta patita nella prima giornata dello scorso torneo. E’ passato un anno, ma sembra trascorso molto più tempo: l’Osimo Five sta muovendo i primi passi di un progetto complesso e ancora in fieri, mentre Grottaccia è ormai un complesso maturo e solido.

La gara ha contrapposto due approcci diversi al futsal: gli osimani cercano di sviluppare una manovra corale mentre i cingolani propongono un gioco più essenziale ed efficace, basato sugli spunti improvvisi di alcuni solisti. Questo assetto tattico valorizza le brucianti accelerazioni di Diop, un’autentica forza della natura capace di piegare ogni difesa. Gli ospiti sono stati sempre costretti a inseguire; il recupero è riuscito per due volte, sul finire del primo tempo e a inizio ripresa. Nella seconda parte di gara è però emersa la brillantezza atletica e la determinazione dei locali, che si sono riversati come un fiume in piena sulla confusa difesa osimana. Le ondate dei cingolani hanno così travolto il fortino osimano, crollato rovinosamente nel finale.

Grottaccia conferma la validità di una rosa compatta e affiatata, in cui spicca la lucidità dello svi zzero

Balloriani (ancora a segno, ancora una sola rete…) e la dirompente fisicità di Diop. Il giovane kenyano ha dato un saggio delle sue qualità al cospetto di avversari quotati come Marcondes, spesso in affanno di fronte allo strapotere fisico della stella locale. Mister Marchegiani è ora chiamato a dare maggiore continuità a una manovra che non può vivere su spunti improvvisi, ma deve essere alimentata da un gioco costante e regolare.

L’Osimo Five è invece un cantiere aperto, capace di reggere piogge improvvise, ma non ancora attrezzato per fronteggiare ondate di piena. La squadra lotta con orgoglio ma non sembra aver ancora assorbito i dettami del nuovo tecnico. Serve pazienza, senza cadere nello scoramento o nel nervosismo; il torneo è lungo e i senza testa possiedono ampi margini di miglioramento.  

    Le patenti della settimana  

In una settimana dedicata all’educazione stradale, vengono selezionati i protagonisti delle esibizioni più entusiasmanti, che hanno meritato sul campo una patente di guida nella categoria.    

  • Grizi (Virtus Moie): Il successo della Virtus Moie è legato alla splendida prestazione della difesa in cui spicca un Grizi attento e sicuro. Il portiere virtussino mostra sicurezza e tranquillità nei momenti topici, oltre che un ottimo senso della posizione. Doti preziose, che valgono la conquista della Patente D e che permettono di condurre in avanti l’autobus della Virtus Moie. 

• Vescovo (Helvia Recina): il combattuto match con l’Apiro sembra tagliato su misura per il capitano  dei leopardiani, grintoso con gli avversari e carismatico con i compagni. La

prestazione di sostanza, impreziosita da due reti, gli vale la Patente E, che abilita al traino dei rimorchi. Del resto nessuno come lui, sa trascinare la sua squadra…  

• Boncristiano (Virtus Fabriano): il successo della Virtus Fabriano si fonda su una riuscita commistione di vecchio e nuovo. Il gruppo storico fornisce la consueta iniezione di grinta e intelligenza tattica, i nuovi innesti portano entusiasmo ed energie fresche. Il mattatore della gara è Boncristiano, che segna 3 reti e dimostra intraprendenza, freddezza, velocità e capacità di rischiare. Doti che gli valgono il conseguimento della Patente A: è un debuttante ma sembrava Stoner…   

• Diop (Grottaccia): la stagione del Grottaccia inizia ancora nel segno di Diop. Il kenyano è utile nei ripiegamenti difensivi e  devastante nelle ripartenze, dove sfrutta una buona tecnica e una dirompente fisicità. La crescente lucidità tattica e capacità di gestirsi gli vale la Patente

C , che

abilita alla guida dei camion, cui il possente kenyano si avvicina per potenza, imponenza, velocità.    

• Petraccini (Imbrecciata): L’Imbrecciata è la piacevole novità della settimana. I filottranesi capovolgono ogni pronostico e sbancano Fabriano grazie a un’ottima prova collettiva. Spicca la prestazione di Petraccini, che detta  tempi della manovra offensiva e si rende  pericoloso in prima persona, siglando una doppietta. Il pivot filottranese supera brillantemente il primo esame e consegue la patente B, con cui spera di guidare alla salvezza la vettura

dell’Imbrecciata.

    Prossimo turno: attenzione strada sdrucciolevole

I risultati del primo turno dovrebbero aver allertato i contendenti, ormai consapevoli delle insidie nascoste in ogni match. La seconda giornata si apre così all’insegna della pericolosità: ogni strada, anche la più diritta e apparentemente semplice nasconde un fondo sdrucciolevole.

La realtà è più equilibrata di quanto emerga da alcuni facili pronostici. Virtus Fabriano e Nuova Ottrano dovranno infatti sudare le proverbiali sette camice per sbancare il campo di una

sorprendente Imbrecciata o della combattiva e grintosa Giovane Aurora.

Si prospetta insidioso anche il debutto casalingo di alcuni team, chiamati a un pronto riscatto per placare ansie e insoddisfazioni di un avvio negativo. Sia Osimo Five che Montelupone dovranno acquisire continuità di gioco e maggiore lucidità nelle fasi cruciali per superare avversari orgogliosi e combattivi come Villa Musone e Apiro; il Cus Macerata deve invece puntare sulla qualità e velocità del proprio gioco, ingredienti essenziali per mettere alle corde il coriaceo Grottaccia.

Clima di battaglia a Recanati, dove Helvia Recina e Nuova Lif si affrontano in una gara ad alta tensione, che premierà chi manterrà i nervi più saldi. La capacità di resistenza sarà invece fondamentale a Camerino, in un confronto tra due team (Gagliole e Virtus Moie) dall’organico abbastanza ristretto.

Il big match della settimana va però in scena a Castelfidardo, dove si affrontano due squadre attrezzate per il salto di categoria. La Tenax è favorita in virtù di un gioco e di un collettivo più rodato; Campocavallo è un cantiere in costruzione, in cui debutta però il figliol prodigo

Gabbanelli. Chi più di un loco può rendere accidentata la strada della favorita?

  Cosa accadrà? Lo scopriremo la prossima settimana, sperando di assistere a gare corrette e spettacolari. E mi raccomando… attenti alla segnaletica.

Saluti Alchemici   L’Alchimista

alchimista.futsalmarche@virgilio.it

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