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ISLAMICO SUNNITI. Si definiscono tali i musulmani che si ispirano alla SUNNA, cioè ai versetti del Corano. SCIITI

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L’ISIS

• Che cosa è l’ISIS ?

Prima di rispondere a questa domanda, apparentemente semplice, ma in realtà molto più complessa di quel che possa sembrare, dobbiamo chiarirci bene le idee su alcuni concetti (o parole) chiave senza i quali risulterebbe assai difficile parlare di Isis. Essi sono i seguenti:

ISLAMICO

Persona appartenente alla religione musulmana e che NON HA NULLA A CHE SPARTIRE CON IL TERRORISMO. L’Islam fu un’unica religione fino al quarto successore di Maometto, Alì, che ne era anche il cugino per via paterna, nonché genero in quanto ne aveva sposato la figlia.

Alla morte di quest’ultimo, l’Islam si divise e nacquero due gruppi: gli sciiti e i sunniti.

SUNNITI

Si definiscono tali i musulmani che si ispirano alla SUNNA, cioè ai versetti del Corano.

SCIITI

Si definiscono tali i cosiddetti “seguaci di Alì”. Essi riconoscono come guida suprema dell’Islam solo ed esclusivamente un DISCENDENTE DIRETTO PER LINEA MASCHILE di Maometto.

ISLAMISTA

Estremista religioso musulmano il quale può essere un terrorista o condividerne le idee (fiancheggiatore) senza necessariamente compiere attentati.

CALIFFO

È il sovrano del Mondo islamico, intendendo per mondo islamico un insieme di nazioni sotto il controllo di un unico impero, come ai tempi dei successori di Maometto e, poi, sotto i Turchi ottomani. La parola deriva dalla radice araba kha-la-fa che significa “sostituto”. Per essere proclamati califfi, in teoria, bisognerebbe discendere direttamente dal profeta Maometto.

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CALIFFATO

È un’istituzione nata, appunto, per sostituire Maometto e mantenere l’unità politica e religiosa della comunità islamica. Il titolo di “Califfo” è stato un privilegio che assumeva il sovrano islamico più influente fino alla caduta dell’Impero turco ottomano. L'ISIS SI È AUTO PROCLAMATO

CALIFFATO ed è stato imposto fino a poco tempo fa nell’area che va da Mosul (nel nord dell’Iraq) alla periferia di Aleppo e Raqqa (in Siria). La proclamazione di questo Stato islamico ha un valore politico e strategico: rappresenta una chiamata alle armi a milioni di giovani sunniti, che vivono ai margini della società in tutto il Mondo.

JIHAD

Con tale termine si identifica il concetto di “ guerra santa ”, ossia la chiamata alle armi dei

musulmani contro tutti gli infedeli (cioè contro i NON musulmani). Tale concetto ha oramai assunto nel mondo dell’estremismo religioso islamico il significato di lotta contro gli occidentali, da loro reputati portatori di idee corrotte e lontane da quelle del Corano e dell’Islam.

TALEBANI

Gruppo di fondamentalisti islamici formatisi nelle scuole coraniche afghane e pakistane (dal pashtō ṭālib «studente»), nato in Afghanistan fra il 1995 e il 1996. I Talebani emersero come vincitori della guerra civile afgana successiva al ritiro dell’URSS. Conquistato il potere, imposero un regime teocratico, cioè regime nel quale ogni legge è basata su quanto scritto sul Corano e, quindi, senza più distinzione fra Stato e religione.

AL QUEDA

Organizzazione terroristica islamica. Il nome significa “la base”. Nasce nel 1988 in seguito alla resistenza afghana all'occupazione dell’Urss. Il suo leader è stato per molto tempo Osama Bin Landen, colui il quale organizzò l’attentato alle torri gemelle di New York, il giorno 11 settembre 2001.

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FOREIGN FIGHTERS

Con questo termine indichiamo TUTTI GLI “STRANIERI” CHE VANNO A COMBATTERE A FIANCO DEI TERRORISTI ISLAMICI. Il fenomeno è nato e si è sviluppato dapprima in Francia e in Inghilterra, coinvolgendo rapidamente i figli di terze e quarte generazioni di immigrati

musulmani, tradizionalmente presenti nei due Paesi. Si tratta, dunque, di ragazzi europei (o ad ogni modo occidentali) che combattono all’estero come soldati in movimenti estremisti, che utilizzano metodi terroristici, in conflitti come quello presente in Siria. Dopodiché questi combattenti rientrano nei loro luoghi di origine avendo acquisito delle competenze e delle conoscenze che potranno ritornare utili quando dovranno formare delle CELLULE TERRORISTICHE (cioè un gruppo di tre/quattro persone) per attuare un attentato terroristico all’interno della stessa nazione di

appartenenza o in altre zone d’Europa.

SHAARIA

È la legge sacra coranica che regola la vita pubblica e privata di tutti i fedeli dell’Islam. Ogni volta che un gruppo terroristico conquista un territorio impone la Shaaria a coloro i quali vi abitano.

PESHMERGA

Combattenti di origine curda che sono fra I PIÙ FEROCI NEMICI DELL’ISIS.

Peshmerga significa “colui che si trova di fronte alla morte” (pesh: prima, merga: morte).

I peshmerga hanno fra le proprie fila anche numerose donne che combattono per impedire all’Isis di

conquistare i loro territori e imporre la Shaaria su di esse. I Peshmerga sono tutti guerriglieri che provengono dal Kurdistan, una nazione che, in realtà, non esiste. Infatti è un territorio compreso fra Iraq, Iran, Siria e Turchia ma che NON è riconosciuto come Stato. Essi combattono anche per ottenere l’indipendenza rispetto alle nazioni sotto le quali sono costretti a vivere. Il motivo per cui non riescono a vedersi riconosciuta una nazione è perché vivono su territori nei quali c’è una notevole presenza di materie prime e petrolio. Se il Kurdistan fosse unito politicamente, infatti, potrebbe essere lo Stato più ricco del Medio Oriente, considerate le risorse naturali di cui dispone, dal petrolio stesso all’acqua.

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LA NASCITA DELL'ISIS

L’Isis ha vari antenati, che si possono individuare in AL QAEDA e nei TALEBANI.

• Quando nasce Al Quaeda?

Facciamo un passo indietro nel tempo: nel 1979 l’URSS invade l’Afghanistan per cercare di instaurare un governo comunista in tale nazione. Poiché siamo ancora nel periodo cosiddetto della GUERRA FREDDA, gli USA decidono di intervenire indirettamente a fianco degli afghani in funzione anti sovietica. Fra i combattenti, c’è anche un giovanissimo Bin Landen che si arricchirà facendo da mediatore fra i guerriglieri afghani e gli Americani, i quali invieranno non solo denaro, ma forniranno anche armi e addestramento militare.

Attorno al 1988, infine, Bin Landen, oramai diventato miliardario, decide di fondare un’organizzazione terroristica di nome Al Quaeda (LA BASE).

• Quand’è, allora, che Al Quaeda diventerà acerrima nemica degli Usa?

Difficilissimo stabilire un momento preciso. Si può avanzare l'ipotesi (cioè idea) che ciò sia accaduto durante la cosiddetta Prima guerra del Golfo (1990−1991).

• Che cosa è la Prima guerra del Golfo ?

È una guerra nella quale l’America attacca l’Iraq.

• Per quale motivo ?

Perché l’allora dittatore Saddam Hussein invade il Kuwait, zona ricca di giacimenti di petrolio e alleato degli Usa.

• Perché Al Quaeda decide di schierarsi contro gli ex alleati?

Per questioni religiose: in Iraq come in Afghanistan sono decisamente in maggioranza i musulmani SUNNITI, ed è proprio in questo momento che Al Quaeda giurerà odio eterno nei confronti degli Americani.

• Quando nascono, invece, i Talebani ?

I Talebani nascono successivamente, più precisamente fra il 1995 e il 1996. Questo movimento viene fondato perché, dopo il ritiro dell’Urss, in Afghanistan scoppia una tremenda guerra civile fra i gruppi che avevano combattuto i comunisti sovietici e fra questi vi sono anche gli stessi Talebani che vengono abbondantemente finanziati dagli USA.

• Perché ?

Perché, secondo un esperto dell’area medio orientale, Benito Li Vigni, una multinazionale americana, l’UNOCAL, aiutata da un altro gruppo industriale, la Carlye (nel cui consiglio di Amministrazione sedeva anche Bush Senior!) voleva costruire un oleodotto (lunga conduttura nella quale far scorrere petrolio) che dal Turkmenistan arrivasse fino all’India. Tuttavia, per poter riuscire in questa operazione necessitavano di transitare dall’Afghanistan. Stringendo un patto con i

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Talebani, in caso di una loro vittoria, avrebbero ottenuto il permesso di costruire l’oleodotto in quella nazione. Però, alla fine degli anni ’90, quando i Talebani hanno oramai vinto la guerra civile e spadroneggiano in Afghanistan, gli USA si renderanno conto che questo gruppo di terroristi non può più essere considerato affidabile.

• Per quale motivo ?

Il motivo è legato al fatto che essi entrano in contatto con Bin Landen e Al Quaeda, i quali

incominceranno a sovvenzionarli. Appare evidente che a questo punto i Talebani non abbiano più necessità dell’aiuto degli Usa e dato che Bin Landen nel frattempo è diventato nemico giurato dell’America i Talebani, accettando il suo aiuto, decidono di allontanarsi dall’alleanza con gli USA.

Così gli Americani incominceranno a sovvenzionare altri gruppi in Afghanistan e a considerare i Talebani nemici da distruggere.

Possiamo quindi riflettere su come Al Quaeda e i Talebani, all’origine, fossero alleati degli Americani, anzi, si può con tutta franchezza sostenere che siano stati una loro “creatura”.

Il resto è noto: attacco alle torri gemelle e guerra degli Usa prima all’Afghanistan e poi all’Iraq con la seconda guerra del Golfo nella quale Saddam Hussein viene sconfitto, catturato e, dopo un processo, impiccato nel 2006.

Ed è proprio con la seconda invasione dell’Iraq, nel 2003, che si pongono le basi per la nascita dell’Isis.

L’ispiratore: ABU MUSAB AL ZARQAWI

La sua figura è piuttosto nota nell’ambiente estremista musulmano ed è considerato un eroe da questi personaggi. Di lui si sa che muove i primi passi come combattente proprio durante

l’invasione sovietica dell’Afghanistan iniziata nel 1979. Una leggenda narra che egli fa un sogno:

una spada che cade dal cielo con scritto “Jihad”. Finisce in galera, poi viene liberato e torna in Afghanistan dove stringe contatti con Al Qaeda.

Successivamente, nel 2003, lo troviamo in Iraq.

Qui diventa uno dei combattenti più violenti della guerra. È con molta probabilità una delle menti di molti attentati nei quali sono state compiute autentiche stragi, come ad esempio l’attentato alla sede Onu a Baghdad, quello contro la Croce Rossa e in quello di Nassiria, nel quale morirono molti soldati italiani.

Altro elemento che lo caratterizza è il fatto che uccide gli ostaggi in diretta televisiva, come l’americano Nick Berg.

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Aspetto determinante del suo pensiero è l’odio nei confronti degli sciiti.

Il reclutamento dei suoi uomini, infine, non avviene solo nei territori arabi, ma anche in Europa.

Al Zarqawi morirà nel 2006, centrato in pieno da un caccia F 16 americano a nord di Baghdad.

Tuttavia i metodi e le strategie da egli attuati ispireranno quelli usati dall’ISIS.

Difatti la sua “lezione” ha trovato dei fedeli allievi, che, in precedenza, lo avevano seguito in molte delle sue “imprese”. Fra questi c’è anche Abu Bakr AL BAGHDADI, il fondatore, per l’appunto, dell’ISIS.

Parliamo ora, brevemente, anche di questo losco individuo. Punto di svolta anche per lui l’Iraq nel 2003, dove viene arrestato e incarcerato a CAMP BUCCA (carcere militare presente nello stesso Iraq e chiuso nel 2009) luogo in cui conoscerà molti estremisti islamici con i quali intreccerà numerosi rapporti. La cosa buffa (se qualcosa di buffo si può trovare in tutto questo) è che verrà quasi subito rilasciato perché giudicato… NON PERICOLOSO!!...

Ad ogni modo, una volta di nuovo libero, prendendo esempio dal suo “maestro”, decide di mettere su un’organizzazione che nel 2013 assumerà il nome ISIS, chiamato in arabo DAESH.

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Tale organizzazione, poi, diventerà un CALIFFATO nel 2014 quando assumerà fama sinistra (cioè negativa) in tutto il Mondo per via dei drammatici e gravissimi attentati compiuti.

• Qual è il significato in italiano di ISIS ?

Isis è l'acronimo inglese di “Islamic State of Iraq and Sham”.

Quindi, tradotto, sta per Stato islamico di Iraq e Sham.

• L’Iraq è una nazione conosciuta, ma che cosa è lo Sham ? Per Sham si intende un insieme di territori all’interno di:

Libano, Palestina, Siria e Giordania

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• Quali sono, dunque, gli obbiettivi dell’Isis?

Premesso che bisogna ancora del tutto comprendere i legami e gli intrecci che tale struttura ha con l’occidente, prendendo però spunto dalle sue rivendicazioni (cioè da quello che sostengono i suoi guerriglieri) si può affermare che i punti fondamentali del suo pensiero siano i seguenti:

- NESSUN RICONOSCIMENTO DEI CONFINI TRACCIATI DALLE POTENZE

OCCIDENTALI DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE (ACCORDO SIKÈS-PIKOT), le quali pensando solo ai propri interessi hanno ignorato le differenze etniche e religiose, obbligando a far convivere all’interno di una stessa nazione sciiti e sunniti senza rispettare l’identità nazionale e culturale dei loro abitanti. In sostanza l’Isis vorrebbe un UNICO STATO ARABO CHE VADA DAL LEVANTE (est) FINO AL MAROCCO (ovest) . È il concetto del PAN ARABISMO.

ovest

IRAQ − IRAN

est

I S I S

Naturalmente, nel corso del tempo, a queste differenze religiose se ne sono aggiunte altre, soprattutto di carattere economico, per sfruttare le risorse naturali , in particolar modo il petrolio, dei territori che aveva sottomesso l’Isis.

- Estremismo nella lotta religiosa PER MEZZO DI TERRIBILI VIDEO CON LE

DECAPITAZIONI DEGLI OSTAGGI E ,QUINDI, CERCARE IL CONSENSO ATTRAVERSO LA GLOBALIZZAZIONE DEL TERRORE. Ciò avviene attraverso una propaganda (pubblicità) la quale fa scaturire un perverso effetto di emulazione (cioè volontà di imitare) che influenza

negativamente molti ragazzi sbandati, specialmente delle periferie francesi, inglesi e belghe, quasi tutti di origine nord africana e di religione musulmana, i quali sentendosi emarginati e disprezzati covano dentro di loro un odio feroce nei confronti degli stessi Paesi in cui sono nati. Così trovano nella manipolazione effettuata dall’Isis una potente attrazione che li porta ad arruolarsi nelle file di questi gruppi terroristici andando a combattere in Siria, Iraq, Libia ecc.

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- Guerra totale agli Sciiti

- Offensiva contro l’occidente e lo Stato di Israele (che, ricordiamolo, è a netta prevalenza a religione ebraica)

Ad ogni modo, l’Isis ha decisamente preso il sopravvento rispetto a tutti gli altri gruppi di terroristi islamici, tanto che anche Al Qaeda, soprattutto dopo la morte di Bin Laden, ha oramai perso il confronto con questa nuova organizzazione. Ciò è dovuto al modo di comunicare, che fa presa soprattutto sui giovani. Ecco, qui di seguito riportata, una breve comparazione fra il modo di agire di Al Qaeda e quello del Califfato:

AL QUAEDA ISIS

Organizzazione a struttura VERTICALE, ossia tutto quanto deve partire da chi comanda senza dare libertà di iniziativa ai propri membri

Organizzazione a struttura ORIZZONTALE in cui si coinvolgono anche altri gruppi estremistici e si lascia ampio spazio di autonomia nelle azioni terroristiche

Modello economico “fuori moda” in cui il flusso di denaro è gestito in modo poco moderno

Modello economico da MULTINAZIONALE DEL TERRORE in cui il traffico di denaro si gestisce in modo iper moderno come, per l’appunto, nel board (Consiglio di

amministrazione) di un grande gruppo bancario o finanziario

Video molto semplici e con montaggi elementari in cui spesso si vedeva Bin Laden parlare e minacciare l’Occidente

Video di grande presa sui giovani girati come se fossero film di Hollywood e nei quali purtroppo il messaggio di violenza e terrore attrae molti ragazzi sbandati delle periferie sia delle nazioni occidentali sia degli stati africani e asiatici Attacchi terroristici prevalentemente organizzati

ed attuati in America Attacchi terroristici organizzati ed attuati in modo particolare in Europa, specialmente Francia e Belgio, cioè in Stati in cui sono presenti comunità estese di musulmani e con molti giovani emarginati che vivono nelle cosiddette banlieu (quartieri di periferia abitati da arabi).

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I TERRITORI CONQUISTATI (E POI PERSI) DALL’ISIS

Per quel che riguarda le conquiste territoriali, ci si deve attenere a quanto accaduto nel recente passato. Infatti, la grande maggioranza dei luoghi che l'Isis aveva assoggettato fra il 2014 e il 2016 sono stati recuperati da coloro i quali hanno combattuto contro questa organizzazione terroristica, grazie all'appoggio delle nazioni occidentali

.

L’Isis, fra il 2014 e il 2016, aveva sottomesso vari territori in Iraq, Siria e Libia. Le città strategicamente più importanti in suo possesso erano:

RAQQA nel nord est della Siria e MOSUL nel nord dell’Iraq, entrambe città ricche di giacimenti di petrolio.

Raqqa

Mosul

• Come si finanziava (e in parte si finanzia ancora ai giorni nostri) l’Isis ?

Con le loro conquiste, infatti, gli uomini del Califfato avevano messo le mani sui pozzi di petrolio, sulle dighe e sulle banche. Quindi, oro nero, soldi in contanti e acqua, ovvero elementi vitali per la sopravvivenza economica. Inoltre, facevano pagare i pedaggi (piccole tasse) per far passare le persone dai confini e sui ponti.

I terroristi, poi, riscuotevano, come avveniva in pieno Medioevo, un obolo religioso (piccola tassa) per tutti coloro i quali non sono musulmani sunniti, sequestrando i macchinari agricoli per poi riconsegnarli ai legittimi proprietari i quali, però a quel punto, avrebbero dovuto pagare una somma di denaro per vederseli affittare. La FAO (agenzia dell’Onu che avete già studiato, ricordate? Quella che si occupa dell’agricoltura) ha appurato che nel 2016 l’Isis controllava il 40% della terra

coltivata a grano presente in Nord Africa e nel Medio Oriente.

Un altro modo di ottenere ingenti somme di denaro è legato al sequestro di opere d’arte. Mi spiego meglio: negli anni scorsi l’Isis ha fatto saltare in aria moltissimi siti archeologici nei quali erano presenti opere d’arte dal valore inestimabile. Tutto il Mondo ha gridato allo scandalo e ha giustamente definito un atto criminoso tale distruzione. In realtà, almeno secondo alcune fonti, numerose fra le opere d’arte sarebbero state messe in salvo per poi essere rivendute a cifre altissime a compratori occidentali pronti a versare qualsiasi somma di denaro per potersi appropriare di reperti archeologici e opere d’arte così prestigiose.

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Ed infine, giusto per non farsi mancare niente, i combattenti dell’Isis avevano, e hanno, anche i donatori…

cioè altri Stati musulmani che li finanziano!

• Di quali Stati si tratta?

Qatar, Kuwait, ad esempio, in cui la religione è a netta prevalenza sunnita.

Tuttavia nessun governo occidentale ha il coraggio di denunciare questi Paesi, poiché sono nazioni “amiche”

dell’Europa e degli Usa. D’altronde fanno molti affari con loro, in modo particolare per la presenza di petrolio in questi territori.

E a proposito di petrolio, che cosa ne faceva (e in parte ne fa ancora) l’Isis di quello che aveva sequestrato?

Semplice: lo VENDEVA (e lo vende) AI SUOI NEMICI, SOPRATTUTTO LA SIRIA DI HASSAD, CHE IN QUESTO MODO AGGIRAVA (E AGGIRA) LE SANZIONI

INTERNAZIONALI (specie di blocco commerciale). Così ci hanno guadagnano (e continuano a guadagnarci) tutti: l’ISIS CHE CON I SOLDI RICAVATI DALLA VENDITA DEL

PETROLIO SI COMPRAVA (E SI COMPRA) LE ARMI DALLE MULTINAZIONALI OCCIDENTALI (E I GOVERNI LO SANNO, MA FANNO FINTA DI NIENTE!) E, NATURALMENTE, LO STESSO CLAN DEGLI HASSAD, CHE OTTENENDO IL PETROLIO DALL’ISIS POTEVA (E PUÒ) FAR ANDARE AVANTI LA SIRIA NONOSTANTE LA GUERRA CIVILE IN CORSO.

• Come sappiamo tutto ciò?

Da varie testimonianze, in particolar modo da quella autorevole di un importante funzionario di Governo siriano, di nome BASSAM BARABANDI, che dopo essere scappato via dalla sua nazione ha confessato tutti questi vergognosi sporchi giri di affari.

Foto Bassam Barabandi

• E dopo aver conquistato i vari territori, come venivano governati ?

Innanzitutto arrivava un messaggio di Al Baghdadi, dopodiché si nominava un Consiglio per governare. Si fissavano gli orari per le preghiere, successivamente avveniva la distribuzione gratuita di cibo e medicinali fra le popolazioni sottomesse in modo tale da dare un’immagine generosa e buona dell’Isis stesso. Così come venivano aperte scuole pubbliche e si offriva assistenza sanitaria gratuita. Poi, come “ciliegina sulla torta”, si inscenavano decapitazioni in piazza con musica e dolcetti per i bambini… Infine, si organizzavano

assemblee aperte al pubblico per spiegare cosa è l’Isis e come è strutturato tale Stato.

• Come è stato accolto l’Isis dagli abitanti delle regioni da esso conquistate ?

Una parte non è stata loro ostile e, nel caso dei territori dell’Iraq, sono stati addirittura favorevoli. Questo perché in Iraq la maggior parte della popolazione è di religione sunnita, la stessa dell’Isis. Quando Saddam Hussein era al potere, la minoranza sciita era stata emarginata e anche perseguitata dal feroce dittatore. Una volta sconfitto Hussein, però, i governi che sono entrati successivamente in carica hanno privilegiato gli sciiti rispetto ai sunniti e, a loro volta, vendicandosi di quanto subito sotto il regime precedente, hanno emarginato dalla vita sociale, economica e politica la parte di popolazione sunnita. Così, nel momento in cui l’Isis ha conquistato questi territori, le persone che lì vi abitano non hanno vissuto tale occupazione come un vero sopruso proprio per via della comune religione islamica sunnita.

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L’ISIS E LA GLOBALIZZAZIONE POLITICA

Come già visto quando abbiamo affrontato l’argomento delle guerre nel Mondo, l’Isis ha molte altre organizzazioni terroristiche ad esso affiliate (alleate), come BOKO HARAM in Nigeria, i

guerriglieri separatisti musulmani nelle Filippine o AL SHABAAB in Somalia.

Il giuramento rituale con il quale ci si allea all’Isis viene detto BAYA.

• Come si è mosso l’Occidente davanti alle conquiste dell’Isis?

Finanziando i nemici dell’Isis (soprattutto i PESHMERGA, cioè i combattenti curdi), e recuperando buona parte dei territori strategici precedentemente conquistati dal Califfato in modo che tale

organizzazione si indebolisse dal punto di vista economico, sperando in tal senso di accrescere il malcontento fra le popolazioni che vivevano sotto il suo regime. Infatti, più l’Isis è stato indebolito e più è stato (ed è) per esso difficile poter continuare a garantire l’assistenza sanitaria gratuita a tutto il popolo, così come mantenere aperte le scuole.

Inoltre, l’Isis ha subito delle lacerazioni al proprio interno che, per lo meno in Iraq, hanno provocato degli scontri fra i combattenti dell’area araba e quelli provenienti dall’occidente (i foreign fighters).

LA TATTICA ATTUATA DA BARAK OBAMA

L’ex Presidente degli USA, Obama, ha attuato una particolare strategia per mezzo della quale ha evitato accuratamente di definire questi estremisti come islamici. Infatti, egli ha dipinto l’Isis come una forma di estremismo violento, SENZA MAI ASSOCIARE A TALE DEFINIZIONE LA PAROLA ISLAMICA. Così, ha cercato di evitare che parte del mondo islamico americano potesse sentirsi sotto accusa. L’obbiettivo, quindi, tentare di impedire possibili adesioni all’Isis da parte degli stessi musulmani statunitensi.

LE RICONQUISTE DI RAQQA E MOSUL

Nell’ultimo anno e mezzo il Califfato ha subito le contro offensive degli stati occidentali che hanno permesso di riconquistare molti territori e, nel maggio del 2017, sono state liberate anche le due città di RAQQA e MOSUL, infliggendo un duro colpo al gruppo terroristico. Infatti, il Presidente del Consiglio iracheno Haider Al Abadi ha annunciato in una conferenza stampa che le proprie forze hanno espulso lo Stato islamico da tale nazione.

Questo significa che l’Isis, per lo meno come Stato politico, dovrebbe avere i giorni contati.

Tuttavia esso non è stato ancora definitivamente sconfitto, poiché si sta ancora combattendo nelle zone della Siria dell’est.

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LA PRESUNTA MORTE DI AL BAGHDADI

Al Baghdadi è stato dato più volte per morto o ferito negli ultimi anni, ma le notizie non sono mai state confermate.

Nel 2017 i soldati americani, specializzati nella cattura dei pezzi grossi dell’integralismo islamico, erano a Raqqa e a Mosul. Il loro compito era quello di catturare (o sarebbe meglio sostenere di eliminare) Abu Bakr al-Baghdadi. In pochi, però, credevano che si sarebbe lasciato intrappolare.

Difatti del califfo non c’è traccia. Gli specialisti hanno cercato fra le macerie. Fosse stato ucciso, sepolto sotto un diluvio di bombe, qualcosa sarebbe emerso. Vero è che il suo “ultimo segno di vita” è stato l’audio registrato all’inizio della battaglia di Mosul, novembre 2016, ma l’ipotesi più probabile è che sia in fuga, anche se i russi credevano di averlo eliminato con un raid (incursione armata attuata in un determinato territorio) il 28 maggio del 2017. I servizi americani hanno smentito e difatti le ultime notizie, datate 12 febbraio 2018 e diffuse dalla televisione americana CNN, hanno affermato che il leader dell’Isis sarebbe vivo, seppur rimasto ferito in un attacco aereo a maggio scorso vicino a Raqqa, in Siria. Sempre secondo le notizie della CCN, il califfo è stato costretto a cedere il comando per circa cinque mesi. L'emittente americana cita dirigenti Usa, le cui considerazioni, emerse mesi dopo l'attacco, si basano su notizie di detenuti (cioè prigionieri) Isis e rifugiati nella Siria settentrionale.

LE BANDIERE BIANCHE

Molti dei miliziani (cioè dei militari) appartenenti all’Isis, una volta fuggiti dopo essere stati sconfitti, si sono riuniti sotto un nuovo gruppo terroristico definito delle BANDIERE BIANCHE.

Difficile delinearne le caratteristiche in quanto non si tratterebbe solo di un movimento di estremismo religioso, bensì di gruppi etnici differenti in lotta, ad esempio, contro il regime di Hassad in Siria e contro il governo dell’Iraq.

Prima o poi, forse, ne sentiremo parlare alle televisioni e sui giornali occidentali.

Per quel che riguarda l’Isis (o come si chiamerà nel prossimo futuro), invece, se è molto probabile che come Califfato verrà sconfitto del tutto entro la fine del 2018, continuerà a terrorizzare i cittadini dei Cinque continenti con vergognosi e terribili attentati che, purtroppo, hanno già a più riprese insanguinato il Mondo intero nel corso degli ultimi quattro anni e che tutti noi, nostro malgrado, abbiamo imparato a conoscere e a temere.

Simbolo Isis

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