• Non ci sono risultati.

D’altra parte l’affermazione contenuta in questo articolo che la tutela della salute rappresenta un bene della collettività giustifica interventi dell’autorità pubblica e statale in materia di tutela della salute

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "D’altra parte l’affermazione contenuta in questo articolo che la tutela della salute rappresenta un bene della collettività giustifica interventi dell’autorità pubblica e statale in materia di tutela della salute"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

L’organizzazione del SSN

La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo (articolo 32) da tutelare contro qualsiasi aggressione o minaccia. D’altra parte l’affermazione contenuta in questo articolo che la tutela della salute rappresenta un bene della collettività giustifica interventi dell’autorità pubblica e statale in materia di tutela della salute. Giustamente si ritiene che l’articolo 32 della Costituzione sia il fondamento dell’attuale organizzazione del sistema sanitario nazionale. La garanzia costituzionale del diritto alla salute si specifica non solo nel dovere dello Stato di

assicurare a tutti i cittadini l’assistenza necessaria in caso di malattie, ma implica anche e soprattutto un intervento di tipo preventivo. In questo senso la tutela della salute comprende la tutela della salubrità dell’ambiente di vita e di lavoro, diritto alla sicurezza da parte dei lavoratori, diritto a prevenire e combattere le condizioni di malattie o gli stati di handicap, diritto all’educazione sanitaria e all’educazione sessuale, alla procreazione responsabile, allo sport. Alla tutela del diritto alla salute del cittadino lo stato provvede attraverso il sistema sanitario nazionale (definizione vedi slide). I principi che ispirano tale sistema sono:

-garantire le prestazioni sanitarie a tutti i cittadini che ne hanno bisogno senza alcuna discriminazione individuale o sociale

-gratuità della tutela ossia gratuità di tutte le prestazioni che sono necessarie per la salvaguardia della vita e della salute.

- eguaglianza dei cittadini nei riguardi delle prestazioni sanitarie erogate dal ssn, esteso anche agli stranieri residenti in Italia e a quelli senza permesso di soggiorno

-uniformità delle prestazioni

-rispetto della libertà del cittadino alla libera scelta del medico e del luogo di cura sia pubblico che privato

-la territorialità ossia la certezza della assistenza in qualsiasi territorio della nazione

-efficienza, qualità ed economicità delle prestazioni ossia fornire la migliore prestazione possibile con la spesa ottimizzata al risultato.

-intervento pubblico ogni volta che sia ritenuto necessario ai fini della tutela della salute collettiva.

Il SSN è esteso,infatti, alla protezione degli infortuni e malattie professionali, all’educazione sanitaria, alla medicina scolastica e sportiva, alla prevenzione e riabilitazione degli stati di tossicodipendenza , ecc.

Tra le finalità della attuale legislazione sanitaria vi è la partecipazione dei cittadini alla Il SSN è organizzato sulla base di tre livelli

1) Governo centrale 2) Governo regionale 3) Governo territoriale

1)Gli organi del Governo centrale sono il Parlamento ed il Governo in carica, il Ministero della Salute. Compito del Parlamento è emanare le leggi nazionale che riguardano la salute mentre quello del Governo è di elaborare il Piano sanitario Nazionale, in cui sono riportate le linee giuda

dell’azione del governo sulla sanità e salute. Esso ha una durata di tre anni e può essere modificato nel corso del triennio dal Governo in rapporto a specifiche necessità. L’attuale PSN è stato

elaborato nel 2011 e la sua validità è stata estesa fino al 2013. Nelle slides sono descritti le funzioni del PSN, le aree e gli obiettivi primari in relazione alle problematiche delle malattie su base

comportamentale e infettive. Il Ministero della Salute ha il compito di indirizzo e programmazione ed esecuzione della politica ed attività sanitaria.

2) Le funzioni del Governo regionale in materia sanitaria sono sia legislative che amministrative nel territorio di competenza. Allo stato attuale le Regioni sono dotate di notevoli competenze ed

autonomia in material di erogazione ed organizzazione dell’assistenza sanitaria. Esse definiscono i

(2)

piani sanitari regionali in relazione a quello nazionale. Provvedono alla delimitazione degli ambiti territoriali delle ASL (Aziende sanitarie locali) ecc.

3) Governo territoriale

Il territorio regionale è diviso in aree geografiche (distretti sanitari) e per ciascun distretto sono costituite le ASL, le aziende ed i presidi sanitari. Nel territorio di competenza le ASL sono chiamate a svolgere globalmente i compiti di prevenzione, diagnosi, cura riabilitazione e medicina legale, provvedendo alla erogazione e all’organizzazione dell’assistenza medico generica e specialistica, all’assistenza pediatrica, igiene ambientale e degli alimenti, medicina scolastica ecc.

Uno dei compiti della ASL è medicina preventiva delle comunità. All’interno di tale compito rientra la medicina scolastica. I compiti dell’ASL in tal senso:

1) Promozione della salute: organizzare interventi di educazione sanitaria su temi specifici sia per gli operatori (insegnanti) che per gli alunni.

2) Nutrizione: compito della ASL è la elaborazione di linee giuda dietologiche, la consulenza in casi specifici, controlli sulla struttura e igiene della mensa e del personale che vi lavora.

3) Malattie infettive: elaborazione e applicazione di protocolli di intervento per patologie

particolarmente diffuse (esempio pediculosi) e suscettibili di interventi preventivi. La ASL rilascia anche il certificato delle vaccinazioni da presentare al momento della iscrizione alla scuola

primaria, se non è sostituibile con autocertificazione da parte dei genitori (dipende dalla regione di appartenenza).

Le visite mediche e gli screening, prima effettuati dal medico scolastico presso le scuole, sono affidati ora al pediatra di libera scelta. Sono di competenza del pediatra anche i certificati di esonero dall’attività fisica, attività sportiva non agonistica, variazioni della dieta.

IL SISTEMA DI TUTELA SOCIALE

Il sistema di tutela sociale si riferisce a quel complesso di attività con cui lo Stato fornisce a tutti i cittadini prestazioni di ordine assistenziale (assistenza sociale) e previdenziale (previdenza sociale), garantendo loro una stabile e completa libertà dal bisogno e rendendo effettive le affermazioni contenute nella Costituzione.

Il sistema di tutela sociale si caratterizza per l’intervento del pubblico in favore di ogni cittadino che si trovi nell’incapacità di soddisfare le fondamentali necessità dell’esistenza. Essa è prevista dagli articoli 32 e 38 della Costituzione (vedi slides).

La previdenza sociale: si tratta di interventi non a tutti i cittadini, ma ai soli lavoratori, al realizzarsi di determinati rischi, dipendenti dal lavoro stesso ( ad esempio infortuni sul lavoro, malattie

professionali, ecc) o non (invalidità o inabilità pensionabili, ecc). L’esistenza di un sistema di previdenza sociale trova il suo fondamento Il finanziamento di tali servizi è basato sui contributi previdenziali versati dal datore di lavoro ed in parte dai lavoratori stessi. Si tratta in pratica delle cosiddette assicurazioni sociali.

1) Assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali gestite dall’INAIL 2) assicurazioni di previdenza sociale (pensioni, etc) gestite dall’INPS e nel caso di dipendenti pubblici come maestri ed insegnanti dall’INPAD).

La tutela della salute dei lavoratori da infortuni e malattie professionali è regolata dalle disposizioni della legge 626/94 ora facente parte del decreto legislativo n.81 del 2008. Al datore di lavoro sono imposte una serie di misure generali tra cui le più significative sono la valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza caratteristici del lavoro svolto, l’eliminazione o riduzione dei rischi alla fonte, la programmazione della prevenzione. La tutela della salute dei lavoratori è assicurata dalla presenza di un medico del lavoro competente , il quale effettua accertamenti sanitari preventivi e

(3)

tutela sanitaria in generale. La presenza dl medico competente è obbligatoria solo nei casi in cui dalla valutazione emerga l’esposizione a determinati rischi.

La normativa relative alla sicurezza del lavoro si applica a tutti gli ambienti di lavoro in cui siano presenti lavoratori dipendenti o ad essi equiparati e, quindi, anche alla pubblica amministrazione, comprese gli istituti di istruzione ed educazione di ogni ordine e grado, tenendo conto di alcune esigenze (presenza laboratori, vetustà degli edifici, ecc.). Anche nelle scuole il datore di lavoro, individuato nel Dirigente scolastico, ha l’obbligo di adempiere ad alcuni obblighi previsti dalla legge ossia valutare l’attività svolta dal personale dipendente e dagli studenti e verificare gli eventuali rischi a cui sono esposti e di conseguenza adottare le opportune misure di prevenzione.

Nella maggioranza delle scuole, specie quelle primarie, non sono presenti rischi tali da rendere necessaria una sorveglianza sanitaria, quantunque, una conclusione in tal senso può derivare solo successivamente ad una valutazione dei rischi. Un obbligo del datore di lavoro è la sicurezza. Le norme stabiliscono che egli deve organizzare i provvedimenti necessari in materia di pronto

soccorso sulla base di una classificazione tabellare dell’INAIL. La scuola sono state classificate con un indice basso (categoria B), per cui saranno obbligate solo a dotarsi di una cassetta di pronto soccorso efficiente, di pronto impiego e posta in un luogo idoneo e di facile accesso. È necessario inoltre procedere all’individuazione e preparazione di uno o più addetti alla assistenza di pronto soccorso.

Da un punto di vista igienico la scuola deve rispondere ad alcuni requisiti strutturali, in particolare 1) la superficie netta per ogni alunno è di 180 m2 per le scuole materne, elementari. L’altezza minima richiesta è 3 m. Il volume d’aria a disposizione per la scuola dell’obbligo è 5.4 m3.

2) La quantità di aria da mettere a disposizione di uno scolaro varia da 17 (8 anni) a 25 m3, per cui sono necessari 4 ricambi completi di aria all’ora, per assicurare la giusta ossigenazione. In tutti gli ambienti la temperatura deve essere mantenuta a 20 C + 2 C con una umidità relativa tra il 45 e 55%

3) L’illuminazione dev’essere tale da determinare il massimo conforto visivo.

INVALIDITA’ CIVILE e HANDICAP

Nel sistema di sicurezza sociale , garantito dalla nostra Costituzione, vi sono anche interventi di tipo assistenziale economico rivolti a cittadini non altrimenti tutelati tra cui gli invalidi civili. In tale classe rientrano persone che abbiano subito una riduzione permanente della capacità lavorativa se si tratta di persone fra i 18 e i 65 anni, oppure minori di 18 anni o soggetti oltre i 65 anni che abbiano persistenti difficoltà a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età. L’invalidità in alcuni casi può tradursi in handicap, qualora infermità o menomazioni fisiche o mentali determino difficoltà del soggetto a realizzare i suoi obbiettivi di inserimento nella vita familiare, sociale e lavorativa o di autonomia personale. La tutela in tal senso è assicurata dallo Stato mediante le disposizioni contenute nella legge quadro n.104 del 5 febbraio 1992. La legge “superando il concetto di assistenzialismo diffuso, rivolge l’attenzione ai diritti, alle reali esigenze, alle aspettative delle persone in difficoltà, considerati come soggetti attivi che si riappropriano a pieno titolo dei diritti sanciti dalla Costituzione. Gli interventi previsti dalla nuova disciplina legislativa mirano a concretizzare……….una reale integrazione della persona con handicap nel tessuto sociale, insieme con una efficace e capillare azione di prevenzione” (art1.).

1. La legge stabilisce che si considera persona handicappata “colui che presenta una menomazione fisica,psichica o sensoriale stabilizzata o progressiva che è causa di difficoltà di apprendimento, di vita di relazione, di integrazione lavorativa tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione”. È quest’ultimo parametro il vero segno della condizione di handicap. Handicap letteralmente vuol dire ostacolo svantaggio e sta a rappresentare una condizione che limita o impedisce di fatto alla persona lo svolgimento dei ruoli sociale e/o lavorativo. Uno dei principali diritti riconosciuti alle persone con handicap

(4)

è quello alla integrazione scolastica. In particolare l’articolo 12 stabilisce il diritto all’educazione e all’istruzione, per ciò che attiene alla scuola primaria si stabilisce che”è garantito il diritto all’educazione e all’istruzione della persona con handicap:

-É garantito il diritto all'educazione e all'istruzione della persona handicappata nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitaria

-L'integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata nell'apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.

-- L'esercizio del diritto all'educazione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né di altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all'handicap.

-- All'individuazione dell'alunno come persona handicappata ed all'acquisizione della

documentazione risultante dalla diagnosi funzionale, fa seguito un profilo dinamico-funzionale ai fini della formulazione di un piano educativo individualizzato, alla cui definizione provvedono congiuntamente, con la collaborazione dei genitori della persona handicappata, gli operatori delle unità sanitarie locali e, per ciascun grado di scuola, personale insegnante specializzato della scuola, con la partecipazione dell'insegnante operatore psico-pedagogico individuato secondo criteri stabiliti dal ministro della pubblica istruzione. il profilo indica le caratteristiche fisiche, psichiche e sociali ed affettive dell'alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona handicappata.

Alla elaborazione del profilo dinamico-funzionale iniziale seguono, con il concorso degli operatori delle unità sanitarie locali, della scuola e delle famiglie, verifiche per controllare gli effetti dei diversi interventi e l'influenza esercitata dall'ambiente scolastico.

Il profilo dinamico-funzionale é aggiornato a conclusione della scuola materna, della scuola elementare e della scuola media e durante il corso di istruzione secondaria superiore.

La legge stabilisce anche le modalità di attuazione dell'integrazione (art14) di cui punto qualificante è l’individuazione della figura specifica dell’insegnante di sostegno:

“Il ministro della pubblica istruzione provvede alla formazione e all'aggiornamento del personale docente per l'acquisizione di conoscenze in materia di integrazione scolastica degli studenti handicappati, ai sensi dell'articolo 26 del decreto del presidente della repubblica 23 agosto 1988, n. 399, nel rispetto delle modalità di coordinamento con il ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica di cui all'articolo 4 della legge 9 maggio 1989, n. 168. il ministro della pubblica istruzione provvede altresì:

all'organizzazione dell'attività educativa e didattica secondo il criterio della flessibilità nell'articolazione delle sezioni e delle classi, anche aperte, in relazione alla programmazione scolastica individualizzata;

a garantire la continuità educativa fra i diversi gradi di scuola, prevedendo forme obbligatorie di consultazione tra insegnanti del ciclo inferiore e del ciclo superiore ed il massimo sviluppo dell'esperienza scolastica della persona handicappata in tutti gli ordini e gradi di scuola, consentendo il completamento della scuola dell'obbligo anche sino al compimento del diciottesimo anno di età;

………..

Riferimenti

Documenti correlati

In relazione alla vigilanza in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, si rileva un numero di violazioni prevenzionistiche pari a 33.123, con una flessione

“1. Prima di procedere alla esecuzione di lavori su lucernari, tetti, coperture e simili, fermo restando l’obbligo di predisporre misure di protezione collettiva, deve essere

68/2011 (dealing with the fiscal entries of the ordinary statute Regions and provinces, as well as with the determination of “standard costs and needs” in the

Solo con l’approvazione della Costituzione, si perviene alla definizione – in modalità compiute – di una autonoma garanzia di tutela del diritto alla salute e – soprattutto –

L’introduzione del federalismo fiscale (e, quindi, il riconoscimento di ampie forme di autonomia finanziaria alle Regioni) si coniuga, peraltro, con la possibilità,

La prima e più evidente differenza da mettere a fuoco consiste nel notare come la dialettica di spon- taneità soggettiva e condizionatezza storica, fulcro del problema

Per quanto attiene, invece, alle misure poste a tutela della salute delle persone affette da AIDS detenute in esecuzione di pena, la legge predispone due istituti fondamentali:

Una capitale europea: società, cultura, urbanistica nella Firenze post-unitaria : atti delle giornate di studio per i 150 anni di Firenze Capitale : Archivio di Stato di