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IL DISTRETTO FEDERALE DEL BRASILE: LO SPAZIO DIVISO

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CAPITOLO 2

IL DISTRETTO FEDERALE DEL BRASILE: LO SPAZIO DIVISO

2.1- Brevi cenni storici sul Distretto Federale

Per comprendere il processo di formazione d’una regione pianificata quale il Distretto Federale del Brasile, si rendono necessari brevi cenni storici concernenti i momenti più importanti che precedettero il trasferimento della capitale e le cause che condussero alla creazione delle città-satelliti, la cui comparsa, benché sia avvenuta contrariamente alle previsioni, gioca un ruolo importante nella comprensione della dinamica “socio-spaziale” degli spostamenti di popolazione che si sono sviluppati nel territorio nel corso degli anni.

Così, in questo capitolo, si tratteranno: il trasferimento della capitale; la politica “d’interiorizzazione dello sviluppo” che è alla base di questo trasferimento; le cause che hanno condotto alla creazione delle Città Satelliti, precedute da un quadro storico; infine si analizzerà il Piano Pilota di Lúcio Costa, la struttura urbanistica di Brasilia e il primo tentativo di pianificazione della regione.

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2.2 - Il trasferimento della capitale da Rio de Janeiro a Brasilia

Le opinioni sull’origine delle prime idee relative al trasferimento della capitale brasiliana sono contraddittorie. La maggior parte degli autori lo attribuisce agli iscritti all’Inconfidencia Mineira, movimento indipendentista sorto nel 1789 che, tra altre iniziative, proponeva di situare la capitale verso la città di São João Del Rei. Altri autori, tuttavia, affermano che le prime idee risalgono all’epoca coloniale, verso la metà del XVIII secolo, intorno al Marchese di Pombal, consigliere del re portoghese Dom José I9. Solo a partire da questo momento gli

storici sono concordi. Nel 1823, un anno dopo l’indipendenza, José Bonifácio de Andrada e Silva, uno dei suoi più appassionati sostenitori, propose la città di Paracatu quale sede della nuova capitale. Nel 1873, Don Bosco, patrono di Brasilia dalla sua inaugurazione, sognò una terra promessa, una città futura, situata nel luogo dove si trova oggi. Nondimeno, solo nel 1891 la prima Costituzione della Repubblica donò al Governo Federale un territorio sull’Altopiano Centrale del Brasile dove sarebbe sorta la futura capitale. L’anno seguente il governatore iniziò nella regione una spedizione diretta dall’astronomo Luiz Cruls al fine di

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delinearne una descrizione geografica. Ne scaturì un rapporto denominato “Rapporto Crulz”, che è considerato uno dei lavori più importanti di topografia regionale. Nel 1922, il presidente Epitácio Pessoa posò la prima pietra della nuova capitale, e nel 1953 il presidente Getúlio Vargas creò la “Commissione di Localizzazione della Nuova Capitale” che, l’anno seguente, contattò l’impresa nord americana Donald J. Belcher & Associates Incorporad perché avviasse degli studi finalizzati alla scelta dei siti più favorevoli alla localizzazione della capitale. Questa impresa, terminati gli studi sul terreno, consegnò il rapporto Belcher, un altro lavoro dei più importanti sulla geografia locale. Nel 1955 il sito denominato “Castanho”, essendo stato considerato il più adatto, fu scelto come sede della capitale.

L’anno seguente il presidente eletto Juscelino Kubitschek, adempiendo ad una promessa elettorale, propose al Congresso Nazionale il trasferimento della capitale che fu approvato e tradotto nella legge 2874 del 19/09/1958.

Cominciarono allora i lavori di preparazione del terreno e l’anno seguente ebbe inizio effettivo la costruzione. Brasilia fu inaugurata tre anni e mezzo dopo, il 21 aprile 1960, giorno della festa commemorativa della morte di Tiradentes, martire di “L’Inconfidencia Mineira”.

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2.3 - Brasilia e l’equilibrio geopolitico del Brasile

La costruzione di Brasilia era al centro del vasto programma governativo del presidente Kubitschek, che prevedeva la realizzazione di una rete viaria che avrebbe collegato il Brasile industrializzato del sud al nord-est agricolo e all’Amazzonia ancora inesplorata.

Figura 2 - Distanza tra Brasilia e le altre città, da: Holston, James, The modernist city: an antropological critique of Brasilia, Chicago, The University of Chicago press, 1989, p.19.

Brasilia avrebbe dunque dovuto costituire un nodo di comunicazioni verso Belém e Fortaleza al nord, São Paulo e Rio de Janeiro a sud, attraverso Belo Horizonte.

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attività economiche, e una migliore promozione dell’equilibrio geopolitico interno.

Oltre a queste motivazioni, se ne possono citare altre due: la prima psicologica, la seconda economica. La prima avrebbe giocato un ruolo simbolico, data la grandiosità di tale iniziativa, capace di infondere nel popolo brasiliano un sentimento d’identità nazionale più forte. La seconda avrebbe promosso l’integrazione economica del paese e pertanto avrebbe consentito l’inaugurazione e l’occupazione di nuove frontiere economiche.

Da un altro punto di vista, si preferisce analizzare la fondazione di Brasilia secondo l’ottica dello sviluppo del capitalismo brasiliano e/o dell’intervento dello stato. Secondo questi diversi punti di vista, Brasilia si sarebbe inserita nel processo di accumulazione brasiliana, determinato dalla divisione sociale, tecnica e spaziale del lavoro. Lo stato vi avrebbe assunto la funzione di intermediario, che agisce deliberatamente sul territorio proponendosi di abbattere gli ostacoli che impedivano la realizzazione della sua piena socializzazione.

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Figura 3 - Evoluzione della macchia urbana del Distretto Federale tra il 1964 ed il 2000, da: De Andreade Mathieu, Marcia Regina, Bardosa Ferriera Costa, Ignez, Court, Dominique (a cura di), Brasilia: Ville ferme, environment ouvert, Paris, IRD, 2006, p. 150

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2.4 - Lúcio Costa e il suo progetto

Figura 4 – Dichiarazione di Lúcio Costa

Subito dopo l’approvazione da parte del Congresso Nazionale del progetto di legge che proponeva il trasferimento della capitale del Brasile, venne reso pubblico il “Concorso nazionale del Piano Pilota della nuova capitale del Brasile”, che sarebbe stato valutato da una giuria composta da sei personalità, svolgenti le loro attività nel campo dell’architettura, fra le quali l’architetto Oscar Niemeyer, incaricato di disegnare i principali monumenti della città.

In sintesi, la circolare fissava che i candidati dovevano presentare :«il progetto fondamentale della città, indicando l’organizzazione dei principali elementi della struttura urbana, la localizzazione e i collegamenti dei diversi settori: centri, impianti e

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servizi, la distribuzione degli spazi liberi e le vie di comunicazione10».

Nel mese di marzo 1957, tra i ventisei progetti che concorrevano al premio, fu scelto quello dell’urbanista Lúcio Costa.

Come criteri, il Rapporto della giuria dichiarava che erano stati presi in considerazione “gli elementi funzionali”, fra i quali “l’estensione della città progettata in rapporto alla densità della popolazione (scala umana) e il collegamento organico fra la città e i suoi dintorni (scala regionale)” e “la sintesi architettonica, principalmente il modulo specifico della sede del governo11” oltre

alla sua semplicità.

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Secondo la giuria, il progetto scelto “era il solo a tener conto di tutte queste condizioni”, oltre a essere “l’unico progetto per una capitale amministrativa del Brasile, la cui misura era limitata. La sua crescita dopo vent’anni si sarebbe realizzata: a) attraverso le espansioni urbane e b) attraverso le città satelliti12”.

12 op. cit., pp.177-8

Figura 5 - Evoluzione della popolazione urbana del Brasile dal 1964 al 2000, da: De Andreade Mathieu, Marcia Regina, Bardosa Ferriera Costa, Ignez, Court, Dominique (a cura di), Brasilia: Ville ferme, environment ouvert, Paris, IRD, 2006, p.42

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Il Piano di Lúcio Costa, infatti, e il rapporto che l’accompagna, rappresentarono soltanto la prima proposta di programmazione territoriale e di pianificazione del Distretto Federale.

Il progetto, specificatamente urbanistico/architettonico, lascia in secondo piano il tema dello sviluppo regionale. In effetti il solo cenno a questo tema, divenuto classico, si trova nel rapporto segnalato:«l’accessibilità al concorso ha ridotto, si può dire, l’attenzione a ciò che è importante, cioè alla concezione urbanistica della città propriamente detta, perché essa in questo caso non sarà una conseguenza della pianificazione regionale, ma la sua causa; la sua fondazione favorirà il successivo sviluppo pianificato della regione13».

In primo luogo si può osservare che ciò contravviene al criterio di, funzionalità riguardante il collegamento città-dintorni sopra citato, perché secondo Costa la nascita delle altre città non avrebbe dovuto aver luogo che vent’anni dopo. Le città satelliti, invece, apparvero nel momento stesso della costruzione.

In secondo luogo, se si trattava di una politica di sviluppo “a posteriori” della regione, sarebbe stato logico pensare che si sarebbero dovute avviare delle direttive nel corso della sua costruzione e, le prime, fin dall’inizio.

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Tuttavia, la fretta con cui fu costruito il Piano Pilota assorbì tutti gli sforzi operativi, tanto che i pianificatori non ebbero tempo né di delineare le prime direttive che era necessario prendere, né di tentare di controllare il fenomeno del sorgere delle città satelliti.

Si possono dunque sottolineare gli importanti cambiamenti intervenuti rispetto a quanto era stato previsto: nascita incontrollata delle città satelliti, velocità accelerata della costruzione, flusso migratorio incontrollato.

Così si realizzò un’inversione dell’ordine cronologico previsto da Lúcio Costa, dal momento che la regione e, di conseguenza, i suoi problemi cominciarono a svilupparsi indipendentemente, prima ancora che la fondazione avviasse lo sviluppo pianificato della regione.

Per quanto riguarda il tentativo di controllare il sorgere delle città satelliti, era impensabile che si realizzasse, poiché il flusso migratorio aveva una dimensione nazionale così ampia e autonoma da eludere gli sforzi di pianificazione a livello regionale.

Lo stesso Lúcio Costa, alcuni anni più tardi, lo riconosceva: «La popolazione non ha voluto ritornarsene via (all’inizio è giunta attirata dalle necessità del giorno per giorno, per guadagnare un po’ di denaro in più per la famiglia), malgrado tutte le previsioni fatte all’epoca che almeno un terzo se ne sarebbe andato, un altro

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terzo sarebbe stato assorbito dalle attività locali e l’ultimo terzo sarebbe stato assorbito dalle attività agricole14».

Il Piano di Lúcio Costa, così come quelli che si sono succeduti non hanno esercitato nessun controllo sia sulla costruzione, sia sull’espansione delle città satelliti, le quali avrebbero dovuto essere oggetto di politiche di pianificazione.

In questo senso, in effetti, si deve intendere il controllo del sorgere delle città satelliti.

Se, tuttavia, né i pianificatori della regione all’inizio, né il governo nel corso degli anni sono riusciti in tal senso, quest’ultimo ha potuto d’altro canto controllare l’organizzazione dello spazio regionale e, per questo verso, la nascita delle città satelliti, distribuendo la popolazione sul territorio senza toccare il centro.

La storia di quasi tutte le città, i cui esempi più significativi sono Ceilãndia e Samambaia, registra il trasferimento indotto della popolazione verso il luogo dove si trova attualmente. Planaltina e Brazlãndia, già esistenti al momento della formazione del Distretto Federale, sono eccezioni. In questo modo il governo ha potuto preservare il Piano Pilota, sede del governo federale,

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dalle pressioni demografiche e, di conseguenza, da tutti i problemi sociali connessi.

Peraltro, il dibattito sul successivo sviluppo pianificato della regione è vasto e le opinioni divergono. Coloro che sono favorevoli a questa modalità di sviluppo indotto dalla semplice creazione di uno spazio fisico urbano, affermano che il non aver osservato certi principi base e le loro raccomandazioni necessarie durante la costruzione, incluso il bisogno di una pianificazione rigorosa, è responsabile delle distorsioni a livello strutturale del piano stesso, e della sua incapacità di promuovere lo sviluppo di tutta la regione.

A questo proposito, già nel 1963 O.Niemeyer diceva :«Brasilia sta per diventare una città come le altre, perché il Piano Pilota di Lúcio Costa è sul punto di essere frainteso15».

Per contro, coloro che criticano il modello adottato, privilegiando gli obbiettivi sociali dello sviluppo, sottolineano il fatto che la scelta privilegiata delle forme urbanistiche di pianificazione rende difficile la comprensione e di conseguenza i tentativi di soluzione dei problemi socio-economici che si manifestano sullo spazio territoriale. A questo proposito si riportano le parole di Paulo Bicca :«Dal punto di vista del progetto

15 Silva, Ernesto, Historia de Brasilia: un sonho, uma esperança, uma realidade, Brasilia, Centro Gráfico do Senato, 1985, p.171

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di urbanistica, tanto per il passato quanto per il presente, si coglie la tendenza di tentare di risolvere le questioni sociali attraverso forme spaziali, paesaggistiche, formalismo e disegno (…), privilegiando lo spazio del potere, e rilevando molto chiaramente le contraddizioni della pianificazione16».

«Lo schema urbano tracciato da Costa si articola su quattro diverse scale: la “monumentale”, la “residenziale”, la “gregaria”, la bucolica. Dei due assi che formano lo scheletro della città, il più breve è definito monumentale ed in esso si concentrano monumenti ed edifici(…) adibiti a funzioni politiche e amministrative proprie di una capitale. Sull’asse più lungo, residenziale, si susseguono in modo regolare e lineare le “superquadre” (…) Attorno all’intersezione degli assi, e quindi nel centro della città, si sviluppa la scala gregaria, con spazi di incontro molto affollati e con una piattaforma da cui si diramano i collegamenti con le città satelliti. La scala bucolica, destinata a conferire a Brasilia il carattere di città parco, si realizza nelle estese aree libere, contigue alle edificazioni e fornite di vegetazione naturale e di alberi, che delimitano l’area urbana, sostituendo le antiche mura 17».

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Numerose sono ancora le critiche fatte a proposito delle questioni tecniche non risolte dal piano. Tuttavia non si vuole affatto suggerire che la pianificazione di una regione, e di conseguenza il suo sviluppo, non possano essere promossi da un’ ottica prevalentemente urbanistica. Sembra, però, che la cura esagerata relativa alle forme del disegno urbano della città non abbia lasciato spazio per la risoluzione dei problemi connessi ad uno sviluppo socio-economico che avrebbe dovuto essere pianificato. Brasilia è una città in cui la funzionalità dello spazio non è considerata se non dal punto di vista dell’articolazione delle vie e degli edifici, e della localizzazione delle attività nel suo ambiente urbano.

La contraddizione fra lo sviluppo non pianificato della periferia e la rigida pianificazione del centro ha contribuito a creare una città che non può vivere se non “protetta”, una città che non si modifica in funzione del vivere degli uomini che la popolano, ma che sembra attendere un nuovo demiurgo.

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Figura 6 - Disegno raffigurante i Candangos, da: Paviani, Aldo (a cura di), A Conquista da Cidade, Brasilia, Editora da Universidade de Brasilia, 1991, p.44

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2.5 - Iperpianificazione, città satelliti, grandi invasioni

Secondo il progetto originario, il Piano Pilota di Brasilia avrebbe dovuto accogliere una popolazione non superiore ai 500.000 abitanti18, ammontare che, stando alle previsioni fatte

all’epoca, doveva raggiungersi nel 1980. A partire da tale data, fu prevista la creazione di città satelliti che avrebbero assorbito la crescita demografica.

L’organizzazione dello spazio residenziale all’interno del Piano Pilota fu conforme alla “decisione di creare una sequenza continua di grandi quadras19”, su entrambi i lati dell’asse residenziale, unità

abitative attrezzate con vari servizi in comune così da favorire l’incontro fra le diverse classi sociali.

Come deroga eccezionale al progetto, fu prevista la costruzione di abitazioni individuali per i più abbienti, nelle aree dove oggi sorgono Lago Norte e Sul e il settore denominato Park Way.

Fin dal 1960, tuttavia, incominciarono a svilupparsi le città satelliti, tanto che Brasilia assunse la forma di un sistema polinucleare.

18 La legge n. 1803 del 5 gennaio 1953 autorizzò il potere esecutivo a realizzare gli studi definitivi per l’ubicazione della nuova capitale della repubblica, stabilendo una dimensione demografica di 500.000 abitanti. La legge precisò anche la superficie che il Distretto Federale: 5.000km².

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Dal 1957 al 1960 ebbe inizio la fase del “boom della costruzione”. Conseguenza del fatto che il Presidente J. Kubitschek aveva fissato improrogabilmente il termine ultimo dei lavori per la fine del suo mandato presidenziale. Ciò comportò una grande concentrazione di manodopera e di capitali nel Distretto Federale. Il tasso medio annuo di crescita demografica del periodo in questione fu dell’ 80,4%. Due furono i fattori che portarono ad una percentuale così elevata: da un lato, l’immigrazione spontanea, costituita da lavoratori manuali alla ricerca di nuove prospettive di vita e d’impiego, soprattutto nordestini cacciati dalla grave siccità del 1958; dall’altro, l’immigrazione organizzata, a partire dalle regioni più povere del Paese, ad opera delle società edili, che disposero così di un più vasto ammontare di manodopera sempre meno esigente in funzione dell’enorme aumento della domanda d’impiego.

Durante questa fase, l’area appare come un immenso cantiere in piena attività, impiegato nella costruzione degli edifici governativi, dell’asse monumentale e di alcune unità residenziali dell’asse sud.

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Figura 8 - Plano Piloto 1958 - Abitazioni dei lavoratori

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Gli operai furono alloggiati negli accampamenti provvisori costruiti dalle compagnie edili e principalmente dalla Novacap. Gli immigrati recenti e in attesa di un lavoro trovarono una sistemazione nelle bidonvilles vicine a questi accampamenti, nei quali si organizzò un settore commerciale parallelo che offriva i servizi di prima necessità. L’accampamento Cidade Livre, in seguito ribattezzato Núcleo Bandeirante, contava nel 1958 2.600 attività commerciali e 7 agenzie bancarie.

Nel 1958, in seguito alle pressioni fatte da 5.000 operai che minacciarono di lasciare il lavoro e di invadere i locali della Novacap, il governo creò la prima città satellite, Taguatinga, situata a 21 km dal Piano Pilota20. Gli operai si rifiutarono

d’essere trasferiti a una tale distanza, così che la Novacap dovette garantire alcune infrastrutture, facilitare l’acquisto dei lotti con l’aiuto di crediti della BNH, e assicurare un sistema di trasporto fra il luogo della lottizzazione e il luogo di lavoro, sistema embrionale di una rete di trasporti collettivi.

Prima ancora che Brasilia fosse inaugurata, otto degli attuali centri urbani del Distretto Federale erano già in veloce espansione. Planaltina e Brazlãndia, nuclei urbani che appartenevano allo stato del Goiás, in seguito incorporati al territorio del Distretto

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Federale, conobbero una rapida crescita. La Cidade Livre, che avrebbe dovuto essere demolita dopo l’inaugurazione di Brasilia, grazie alla forte resistenza dei suoi abitanti, finì per acquisire lo

status di città satellite nel 1961, prendendo il nome di Núcleo

Bandeirante. Nel 1958 venne realizzata Taguatinga, costruita con l’intento di creare una città satellite. Lo sradicamento delle “invasioni” di Vila Amauri e di Vila Planalto, sono all’origine, nel 1960, della costruzione di Sobradinho, concepita inizialmente per diventare un nucleo rurale e di Gama. Paranoá, l’insediamento situato nei pressi della diga che forma il lago artificiale di Brasilia, resistette alla distruzione. Cruzeiro divenne un insediamento così prossimo al Piano Pilota da rimanerne indefinito; vi trovarono residenza i piccoli funzionari.

Mentre i funzionari di Rio de Janeiro per i quali Brasilia era stata edificata si mostravano riluttanti al trasferimento nella nuova capitale del Brasile, i lavoratori, i candangos, gli abitanti di fatto (circa 70.000 al momento dell’inaugurazione) furono allontanati alla sua periferia.

Gli anni sessanta furono caratterizzati da disordini politici, che culminarono col colpo di stato militare del 1964.

Brasilia e i costi della sua fondazione furono messi in discussione nel 1961 dal presidente J. Quadros, che promosse una

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decisa azione tesa a stroncare la corruzione, piaga ampiamente diffusasi nel corso della precedente amministrazione venne avviato inoltre un rigoroso programma di tagli alle spese statali. Vennero ridotti gli investimenti per la capitale è ciò provocò una forte crisi economica, soprattutto nel settore edile.

Il presidente J.Quadros si dimise nel 1961; il suo vice João Belchior Marquez Goulart assunse la carica di presidente. Dopo un periodo di accesi scontri politici, di lotte salariali, nazionalizzazioni e riforme velleitarie, nel 1964 un golpe militare rovesciò il governo e il generale Humberto Castelo Branco, capo di stato maggiore dell’esercito brasiliano, prese il posto di Goulart alla guida del Paese.

La politica economica inaugurata dal regime militare aveva come obbiettivo principale la riduzione dell’inflazione attraverso un severo contenimento delle spese pubbliche ed il controllo dei salari. Sul territorio del Distretto Federale le politiche messe in atto provocarono un rallentamento nella costruzione delle abitazioni, con il conseguente mantenimento degli accampamenti provvisori che ospitavano ingegneri e tecnici in attesa di un’abitazione nel Piano Pilota ed una più accesa competizione nell’assicurarsi le già insufficienti residenze ubicate nelle città satelliti; che diventarono sempre più punto di attrazione per gli

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impiegati di medio-basso livello, il cui salario non permetteva più di risiedere nel centro. Tutto questo comportò la proliferazione delle “invasioni”, per la maggior parte localizzate in prossimità del Piano Pilota, intorno a Taguatinga e al Núcleo Bandeirante.

Nel 1964, per riorganizzare lo spazio del Núcleo Bandeirante, fu deciso di modificare il tracciato urbano e di costruire una grande piazza centrale. La metà delle baracche presenti nell’area vennero demolite, così che gli sloggiati fondarono alla periferia della città le “invasioni” di Vila Tenorio e di Vila Esperança vicine a quelle del Morro do Querozene, di Bernardo Sayão e dello Iapi.

Per cercare una soluzione al problema delle “invasioni”, degli accampamenti provvisori e per dare un alloggio ai funzionari della Novacap21 albergati in residenze situate in prossimità dei cantieri,

si diede inizio, nel 1967, alla costruzione di Guará.

Alla fine degli anni sessanta le abitazioni costruite risultarono insufficienti per una popolazione in forte crescita, poiché la terra che era nelle mani del governo con l’intermediazione della Novacap, veniva messa all’asta parsimoniosamente.

21 La Compagnia d’Urbanizzazione della Nuova Capitale fu responsabile dell’esecuzione delle opere e dei servizi della città, fu creata con la legge n. 2874. Fra le altre cose essa è responsabile della pianificazione e dell’esecuzione di tutti i lavori legati alla costruzione della città; e anche dell’acquisizione, della transazione, dell’alienazione, della locazione degli immobili del Distretto Federale. Nel 1973 il suo dipartimento responsabile degli affari immobiliari divenne autonomo, con il nome di Terracap, Compagnia immobiliare del Distretto Federale. Il sistema della vendita delle terre viene fatto per mezzo della messa all’asta.

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Nel 1970 la popolazione del Distretto Federale ammontava a 537.492 abitanti, 236.477 residenti nel Piano Pilota e 279.605 domiciliati nelle città satelliti.

La crescita delle città satelliti non risolse il problema abitativo della popolazione di basso reddito. Come conseguenza, le “invasioni” si svilupparono sia nelle aree urbane libere del Piano Pilota e delle città satelliti, sia nelle aree rurali, anche se la risposta governativa si concentrò soprattutto nelle aree urbane.

Il nuovo governo militare insediatosi dall’ottobre del 1969 si propose come obbiettivo principale la creazione di uno stato forte e unito, marcatamente centralizzato e gerarchizzato.

Ne derivarono l’organizzazione d’un sistema di telecomunicazioni su larga scala, lo sforzo di occupazione dell’interno, e il consolidamento della capitale in funzione di centro delle decisioni dello stato. Il consolidamento di Brasilia comportò dunque il trasferimento delle ambasciate straniere, così pure di alcuni settori del governo federale ancora installati a Rio de Janeiro. Trasferimento che, necessariamente doveva essere preceduto da una preparazione urbanistica della città. In

coincidenza col “miracolo economico brasiliano22”, vennero

intrapresi enormi investimenti al fine di costruire appartamenti di

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lusso all’interno del Piano Pilota, per sviluppare i quartieri residenziali esclusivi nelle penisole nord e sud del lago, per la sistemazione degli spazi verdi, per la costruzione di un ponte di collegamento tra il Lago Sul ed il centro.

Parallelamente a questa politica di abbellimento dei quartieri destinati agli alti funzionari dello stato, si assistette ad un ampio smantellamento delle baracche delle “invasioni” localizzate nel centro o nell’immediata periferia.

Venne creata una commissione per l’eliminazione delle “invasioni” (Comissão de Erradicacão das Invasões), CEI con competenze di pianificazione, coordinamento e di esecuzione dei provvedimenti da lei presi. La “pulizia” dell’area centrale terminò con lo smantellamento dell’”invasione” dello IAPI per mezzo dello spostamento di circa 80.000 persone residenti in circa 15.000 baracche, in una nuova area che divenne in seguito città satellite: Ceilândia, il cui nome ironicamente deriva dalla sigla della commissione (CEI). La popolazione fu trasferita in un lasso di tempo brevissimo, senza che fosse stata fatta ancora una lottizzazione del suolo e senza che la zona fosse ancora rifornita di acqua potabile, di elettricità, di strade asfaltate, di fognature.

In questo periodo, il trasferimento e l’insediamento delle istituzioni governative nella nuova capitale, cioè l’arrivo di una

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popolazione di funzionari di diverso reddito, seguita dalla migrazione di una popolazione povera, concorsero ad organizzare uno spazio ancor più ineguale.

La politica di protezione del Piano Pilota circoscrisse la crescita di Brasilia alle città satelliti. Se la popolazione del Piano Pilota dal 1970 al 1980 passò da 236.477 abitanti a 310.701 residenti, quella delle città satelliti passò da 279.605 abitanti nel 1970 a 825.122 abitanti nel 1980; la popolazione rurale invece si mantenne sostanzialmente costante (1970: 21.410; 1980: 38.092).

La SHIS, Società di Abitazioni d’Interesse Sociale, istituita dal governo del Distretto Federale, incaricata della costruzione delle case popolari, fino al 1973 non costruì che 8.400 residenze, soprattutto a Guará e a Taguatinga.

Il periodo che va dalla metà degli anni Settanta alla metà degli anni Ottanta fu caratterizzato da un’espansione urbana in direzione del quadrante sud-est del Distretto Federale, come anche in direzione dei municipi limitrofi al DF,23 principalmente

Luziãnia, Santo Antõnio do Descoberto e Planaltina del Goiás. Questo periodo fu contraddistinto da tre tendenze: 1) nel campo economico si accentuò il declino dell’industria edile in concomitanza sia col compimento progressivo del Piano Pilota, sia

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della crisi economica del Brasile. Questo rallentamento ridusse l’assorbimento della manodopera non specializzata e a basso reddito che costituiva una grande componente della popolazione di Brasilia e di conseguenza aggravò la situazione sociale. 2) Sul piano sociale, l’immigrazione si attenuò un poco ma restò un fenomeno importante. Costituita principalmente d’immigrati poveri venuti dal Nordeste o cacciati dai grandi proprietari del Sud-Ovest, questa popolazione accrebbe la richiesta di abitazioni sociali e di servizi urbani di gran lunga superiori alla disponibilità. 3) Dal punto di vista politico si assistette alla determinazione di preservare il Piano Pilota e così pure il Distretto Federale; disegno che si tradusse nel congelamento dello spazio residenziale e dell’offerta di abitazioni pubbliche.

Le rivendicazioni dei cittadini nei confronti delle autorità vive perché fossero istituiti nuovi spazi abitativi e perché fossero creati nuovi posti di lavoro, consentendo ad esempio l’industrializzazione della città, aumentarono in maniera esponenziale. La situazione rendeva necessario prendere delle decisioni per razionalizzare l’occupazione dello spazio all’interno del Distretto Federale elaborandone un piano direttivo in vista di nuove soluzioni tecniche.

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Così il governo del Distretto Federale, nel novembre 1976, promosse il primo seminario di pianificazione di Brasilia che permise, con una serie di conferenze, di favorire scambi di opinioni fra alti funzionari e specialisti nazionali e stranieri. Alla fine dei lavori fu redatto il Piano Strutturale d’Organizzazione Territoriale del Distretto Federale (PEOT). Questo piano, approvato per decreto nel gennaio del 1978, delineò a grandi linee la gestione dell’occupazione del suolo del Distretto Federale. Brasilia doveva essere mantenuta in funzione di città amministrativa, dunque con un numero limitato di abitanti, senza procurare altre alternative d’impiego. Fu altresì stabilita la preservazione delle sorgenti idriche, principalmente quelle del Descoberto, di São Bartolomeu e del Bacino del Paranoá; e venne situato il vettore di espansione urbana del Distretto Federale nel quadrante sud-est del territorio, con priorità di occupazione fra Taguatinga e Gama. Quest’ultima direttiva approderà al progetto di creare sull’asse Taguatinga, Ceilândia, Gama una struttura urbana che “beneficherà di una economia di agglomerazione24”:

tale da creare un’area il più possibile indipendente dalle strutture urbane del Piano Pilota.

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All’inizio degli anni Ottanta, la politica delle abitazioni del Governo del Distretto Federale si rivolse a rispettare il P.E.O.T.: si cercò di contenere l’offerta delle abitazioni. Nel 1982 furono elaborati i progetti di Samambaia e Águas Claras; la prima fu progettata per diventare una nuova città satellite, la seconda per diventare una grande area di attrazione di servizi. La vendita all’asta dei lotti a Samambaia si svolse al rallentatore, i prezzi lievitarono talmente da risultare accessibili solo gli acquirenti appartenenti alla classe media.

Poiché i nuovi terreni non erano alla portata dei più poveri, il Governo del Distretto Federale promulgò il PAPE (Programma di urgenza per fissare le popolazioni) che fu realizzato dal 1983 al 1985 nell’ottica del Promorar, Programma nazionale di eliminazione delle dimore precarie, nel quadro delle attività della defunta Banca nazionale d’abitazione (BNH). Fu preventivamente censita la popolazione residente all’interno delle varie “invasioni”.

La politica adottata si rilevò in contrasto con le direttive del P.E.O.T., poiché le popolazioni delle “invasioni” e dei “fondi di cortile” furono insediate in lottizzazioni in prossimità del luogo dove erano ubicate. Per quanto fu possibile, le “invasioni” come quelle di Nova Divinea e di Candangolândia furono legalizzate, cioè urbanizzate sul posto, attraverso la formula della concessione

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d’uso. I Favelados, passando improvvisamente dalla bidonville ad un tipo di abitazione più stabile, si scontrarono da subito con forme dell’abitare a loro sconosciute e incompatibili con i loro bassi e precari redditi: bollette, imposte…

Malgrado la vendita dei lotti non fosse consentita mancando il titolo definitivo di proprietà, molte abitazioni furono vendute ad acquirenti appartenenti alla classe media, il cui reddito non consentiva più di acquistare immobili sul mercato formale.

Nel 1985, alla fine del programma, trovarono un nuovo alloggio un numero esiguo di famiglie abitanti nelle “aree di invasione”.

Si possono notare due tendenze: una centrifuga, che espelle verso la periferia del Distretto Federale; l’altro, in senso contrario, in direzione del centro, che prelude alle politiche inaugurate dopo il 1985 con l’insediamento della nuova Repubblica.

Dopo il 1985, gli obbiettivi dei poteri pubblici furono informati alla primaria preoccupazione di conservare Brasilia come centro politico amministrativo e allo sforzo di contenere il flusso migratorio e di preservarne il Piano Pilota di Lúcio Costa, fino a farlo classificare nel 1987 patrimonio dell’umanità.

Mano a mano che si popolarono le “superquadras” e le rive del lago, le richieste per nuovi terreni vicini al centro si fecero più

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pressanti. Ci si accorse che la maggior parte dei lotti ancora non edificati appartenevano a ministeri e a imprese pubbliche che puntavano alla speculazione o si trovavano nell’impossibilità giuridica di vendere o di fare edificare sui terreni ciò nonostante la vendita dei lotti e l’urbanizzazione si estesero su gran parte delle rive del lago. Per frenare l’immigrazione, attratta dalla richiesta di mano d’opera, fu necessario razionalizzare il ritmo di edificazione nel Distretto Federale.

Figura 10 - Superquadras 1964

Se il problema dell’alloggio della classe media era sembrato in parte risolto durante gli anni ’70, negli anni ’80 con una popolazione che aveva già superato il milione di abitanti, il Distretto Federale affrontò un nuovo e grave problema di alloggi

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che riguardava l’insieme dei suoi abitanti. Gli agenti immobiliari e i locatari proposero prezzi impressionanti. La classe media venne ricacciata verso le città satelliti o i municipi limitrofi al Distretto Federale.

Le misure adottate dalle autorità dopo la nuova Repubblica e fino alla nomina di un nuovo governo del Distretto Federale nell’ottobre del 1988 furono contraddittorie.

Al fine di preservare il Piano Pilota, fu richiesto all’urbanista Lúcio Costa uno studio per l’espansione urbana in quest’area. Questo studio, realizzato nel 1985 e intitolato “Brasilia 57-85 do

Plano Piloto ao Plano Piloto” propose espansioni integrative al piano

con l’indicazione di sei settori di espansione, delineando tipologie di occupazione del suolo. Il piano suggeriva la costruzione di sei nuovi quartieri: due furono localizzati nella parte ovest della città (Quadras Setor Oeste); un terzo fu ubicato dove sorgeva Vila Planalto, antico cantiere di lavoro divenuto quartiere della città, a sud dell’asse monumentale; un quartiere commerciale fu costruito al limite sud del Piano Pilota; infine, le nuove ali nord e sud furono prolungate oltre le rive del Lago Paranoá.

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Figura 11 - Brasilia Revisitada (Áreas de Expansão Urbana), da : Codeplan, Série Plano Director do Distrito Federal 7, Plano Director do Districo Federal – Subsídios, Brasilia, Codeplan, 1991, p.36.

Il documento chiamato comunemente “Brasilia Revisitata

85-87: complementação, preservação, addensamento e expansão urbana” fu

approvato dal CAUMA (Consiglio di Architettura, Urbanizzazione e Ambiente) e formalizzato con il decreto 10.829/87. Fu basilare perché Brasilia fosse dichiarata dall’UNESCO “patrimonio culturale dell’umanità” e, più tardi, per classificare Brasilia patrimonio storico e artistico nazionale per parte del ministero della cultura nel 1990, col Decreto-Legge 25.

La creazione dei nuovi quartieri, previsti dal progetto resero necessarie delle modifiche al Piano Pilota, principalmente per rendere più agevoli i collegamenti fra queste aree ed il centro città.

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“Brasilia Revisitada” si rivolgerà esclusivamente al Piano Piloto, ed al problema abitativo della classe media.

Fra i provvedimenti presi durante questo periodo vi fu quello di accelerare il popolamento della città satellite di Samambaia, ma l’offerta dei lotti sul mercato fu fatta molto lentamente, così da non soddisfare le aspettative.

Figura 12 - Settore commerciale Plano Piloto de Brasilia (2004)

Nel 1987 il Governo del Distretto Federale ritenne necessario conoscere l’ammontare delle richieste di alloggio e pubblicò nel Giornale Ufficiale del Distretto Federale le modalità d’iscrizione al nuovo Elenco Generale dei candidati ad avere un alloggio, elenco di cui fu responsabile la SHIS che doveva applicare dei criteri di

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selezione precisi, secondo i redditi, il numero dei componenti delle famiglie, il tempo di residenza nel Distretto Federale, etc.

Il Governo del Distretto Federale si propose di controllare la proliferazione delle “invasioni”, legalizzando quelle più antiche che non era possibile più sradicare in ragione della loro grandezza e reprimendo quelle più piccole o più recenti.

Così Paranoá, con circa 50.000 abitanti divenne l’obbiettivo di un piano di infrastrutture, d’estensione e di legalizzazione dei lotti. Altri “invasori” furono meno fortunati. Un caso dibattuto dalla stampa riguarda gli “invasori” della 110 Nord. Nel marzo del 1987, circa 500 famiglie presero possesso dei lotti nella SQN 110 (superquadra non edificata dell’ala nord) e vi montarono le loro baracche. Il governo operò al fine di convincere gli abitanti dell’invasione a trasferirsi nei municipi limitrofi al Distretto Federale ad una distanza di circa 50 km dal Piano Pilota, su lotti offerti dalla prefettura locale e da un mecenate privato. Coloro che accettarono la proposta del governo dovettero trasferirsi a distanze assai considerevoli dal centro, gli altri subirono una repressione violenta e furono costretti a ripiegare verso altre “invasioni”.

Durante questo periodo furono messe in atto misure governative volte a respingere l’immigrato al di fuori del Distretto

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Federale nel suo municipio di origine o in quelli che formano l’Entorno.

Si cercò d’intercettare gli immigrati al loro arrivo nel Distretto Federale, rimandandoli nei luoghi da cui si erano mossi, fornendo loro biglietti di trasporto e un aiuto finanziario per le spese di prima necessità.

I municipi dell’Entorno si ricoprirono di centri abitati in funzione di dormitori destinati a una popolazione che lavorava a Brasilia, ma che non poteva abitarvi in ragione del reddito.

Con la Costituzione Federale del 198825, il Distretto Federale

assunse autonomia politica. Non furono però definiti meccanismi di autonomia economica anche se furono fissati importanti strumenti di gestione del territorio.

Il rinnovamento concettuale e metodologico degli strumenti di pianificazione e gestione, introdotti nella nuova Carta Magna, sull’esempio del resto del paese, dimensionò la creazione di nuovi strumenti di valutazione ambientale, quali gli Studi e Relazioni d’impatto ambientale (EIA/RIMA) all’adozione di meccanismi di flessibilità delle norme di utilizzo e occupazione del suolo e

25 I militari, detentori del potere dal golpe del 1964, incalzati da una preoccupante crisi economica, si accorsero che l’uscita da una situazione così grave non poteva avvenire che contestualmente al mutare del quadro politico nazionale. Così nel 1985 fu eletto Tancredo

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all’elaborazione di piani urbanistici e di controllo del parcellamento del suolo.

Dopo la nomina del governo Roriz nel settembre 1988 si assistette ad una svolta nelle politiche di intervento sul territorio. Mentre il progetto urbano iniziale di Brasilia, come anche il

PEOT, assegnavano una priorità all’elemento tecnico, anche se le

realizzazioni operate in seguito si erano succedute in maniera contraddittoria, ma sempre tenendo presenti le necessità tecniche e il rispetto del mantenimento dell’ordine, il nuovo Progetto d’insediamento delle; popolazioni a basso reddito non faceva riferimento che all’urgenza sociale e alle rivendicazioni dei cittadini di usufruire se non di un diritto di proprietà, almeno di una situazione fondiaria stabile e riconosciuta legalmente.

Nel dicembre 1988 si tennero le sedute della settimana dell’abitazione, non vi parteciparono tecnocrati ma rappresentanti delle istituzioni del Governo del Distretto Federale e molteplici associazioni, spesso create per la circostanza, di locatari, “invasori”, cittadini. Non si tennero né conferenze, né dibattiti teorici, ma discussioni spesso violente, soprattutto fra gli organi pubblici.

La SHIS perse una gran parte delle sue prerogative a vantaggio del segretariato dei servizi sociali, ormai braccio destro delle realizzazioni del governo.

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Nacque così l’immenso Programma d’ insediamento della popolazione a basso reddito, creato dal governo del Distretto Federale nel periodo che va dal 1988 al 1994. Il Programma in questione prevedeva la distribuzione di lotti semi urbanizzati alla popolazione di basso reddito, e permise l’espansione delle città esistenti (principalmente Gama, Ceilãndia, Planaltina e Taguatinga), la creazione di nuove aree e la legalizzazione di alcune “invasioni”. In questo modo fu rafforzato il modello polinucleare.

Figura13 - Viale sud di Taguatinga (2003)

Agli inizi degli anni Novanta, sia per rispondere alla richiesta di abitazioni per parte della classe media, sia per sfruttare al meglio il collegamento metropolitano fra il Piano Pilota e Taguatinga

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attraverso l’edificazione di unità abitative e commerciali, fu creato il quartiere di Águas Claras.

Nel 1992, fu elaborato il primo Piano Direttivo di Ordinamento Territoriale (P.D.O.T.). Furono consolidate le direttive tracciate nei piani precedenti adeguandole alla realtà territoriale del momento nel Distretto Federale. Fu ribadito il concetto di sistema polinucleare e la bipolarità dei due grandi centri urbani: Piano Pilota e Taguatinga.

Il P.D.O.T./92 definì la macrozonizzazione del territorio con la creazione delle categorie di utilizzo del suolo: urbana, di espansione urbana, d’interesse ambientale e rurale. Fissò l’obbligatorietà degli studi di impatto ambientale (EIA) e le rispettive relazioni di impatto ambientale (RIMA) per qualsiasi tipo di parcellamento del suolo. Stabilì la conurbazione fra il Piano Pilota e Taguatinga, strutturata in funzione della linea del metrò e della creazione del quartiere di Águas Claras, ribadendo le linee di espansione urbana indicate nel P.E.O.T.

Nel 1995, iniziarono i lavori di revisione del P.D.O.T./92 che culminarono nell’elaborazione del P.D.O.T./97, approvato dalla legge complementare n.17 del 28/01/97. Il P.D.O.T./97 delineò obbiettivi di politica territoriale e urbana, che caratterizzarono la sua macrozonizzazione. Il territorio del Distretto Federale fu

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suddiviso in Zone, aree che possedevano le stesse caratteristiche e tendenze nell’utilizzo del suolo, col proposito di rafforzare le caratteristiche intrinseche del territorio e di correggere le distorsioni: dimostrando così di porre una maggiore attenzione, rispetto ai piani precedenti, nei confronti delle limitazioni ambientali e infrastrutturali. Furono create sette zone di utilizzo del suolo: Zona urbana di dinamizzazione, Zona urbana di consolidamento, Zona urbana di utilizzo controllato, Zona rurale di dinamizzazione, Zona rurale di uso diversificato, Zona rurale di uso controllato, Zona di conservazione ambientale.

La macrozonizzazione delineata nel P.D.O.T./97 indica l’asse principale di sviluppo urbano nel quadrante sud del Distretto Federale (Zona Urbana di Dinamizzazione), comprendendo i centri urbani Núcleo Bandeirante, Guará, Águas Claras, Taguatinga, Ceilãndia, Samambaia, Riacho Fundo, Recanto das Emas, Gama, Santa Maria che costituiscono, a detta di questo Piano, un agglomerato urbano nel quale si intende incentivare attività che promuovano lo sviluppo economico della regione.

Il Governo del Distretto Federale attraverso la Segreteria di Stato di Sviluppo Urbano e abitazione (SEDUH), opera secondo le direttive fissate nel P.O.D.T./97 che rappresenta lo strumento di

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base della politica territoriale e di orientamento per gli attori pubblici e privati che operano per la gestione del territorio del DF.

Figura 14 - Vista aérea ala sud superblocks 508 sud e 308 sud, da: www.geocities.com

2.6 - Alcune caratteristiche delle popolazioni del Distretto Federale

Nel 1957 la popolazione registrata nel Distretto Federale ammontava a circa 12.700 abitanti residenti principalmente in Planaltina e Brazlândia. Con l’inizio dei lavori di costruzione di Brasilia si verifica un importante processo migratorio. Aldo Paviani identifica cinque tipologie di “primi” immigrati: 1)-gli immigrati provenienti dal sud, facenti parte della classe alta con un solido lavoro e destinati a vivere nel Piano Pilota; 2)-gli operai provenienti dal Nordeste, 3)-i manovali edili, solitamente molto

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giovani e provenienti principalmente dallo stato del Goiás, 4)- i disoccupati in cerca di un lavoro, spesso senza alcun tipo di specializzazione e analfabeti, 5)- gente povera proveniente dallo stato di São Paulo26.

Tre fattori incrementano l’immigrazione durante questo periodo: 1)-la richiesta di manodopera, principalmente nel campo edile, 2)- le difficili condizioni di vita dei luoghi da cui provengono gli immigrati, 3)- la fede nel progetto Brasilia.

Nel 1970 la predominanza del contingente migratorio sulla popolazione complessiva è netta. Nel periodo più intenso della costruzione della capitale, nelle decadi 1960/70 e 70/80, le correnti migratorie costituiscono il principale fattore di incremento della popolazione del Distretto Federale, con un numero di circa 358.000 e 488.000 immigrati rispettivamente. Nel periodo 1980/91 il numero di immigrati diminuisce considerevolmente.

Nel 1970 la popolazione del Distretto Federale ammonta a 537.492 abitanti, nel 1980 a 1.173.915, nel 1991 a 1.601.094 abitanti, nel 1996 sale a 1.821.946 abitanti, nel 2000 a 2.043.169 abitanti.

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La popolazione del Distretto Federale è essenzialmente costituita da giovani; circa il 30,4% ha un’età compresa fra gli 0 e i 14 anni e circa il 42% ha meno di venti anni, mentre il 4,6% circa ha più di sessant’anni.

La popolazione della Regione Amministrativa Brasilia rappresenta, nel 1970, il 44% circa del totale, dieci anni più tardi la percentuale scende al 26,5%. Nel 91, circa il 16% della popolazione totale risiede nella RA I, tale percentuale nel 1996 scende all’11%, per calare ancora al 10,7% circa nel 2000.

Nel Distretto Federale le Regioni Amministrative che hanno considerevoli densità demografiche sono Cruzeiro (7.163 ab/kmq), Guará (2.534 ab/kmq) e Candangolândia (2.364 ab/kmq), che sono però anche quelle con una ridotta estensione. Paranoá con 64,37 ab/kmq e Planaltina con 96 ab/kmq sono le regioni meno densamente abitate.

La grandezza media della famiglia nel Distretto Federale nel 1997 è, di 4,15 membri, le famiglie più numerose si trovavano nelle Regioni Amministrative di Santa Maria (4,57 membri) e Riacho Fundo (4,40 membri). Le famiglie meno numerose si trovano nella RA I (3,76 membri), a Lago Sul (3,87 membri) e nel Núcleo Bandeirante (3,90 membri).

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Nel Distretto Federale, nel suo complesso, le donne capo famiglia rappresentano il 22,94% del totale. Le Regioni Amministrative che registrano percentuali che differiscono considerevolmente rispetto alla media distrettuale sono: Sobradinho (in cui il 30,62% dei capi famiglia è di sesso femminile), Brazlândia (29,48%) e Gama (28,03%), mentre a Lago Norte (7,13%) e a Lago Sul (13,68%) si registrano le percentuali più basse.

Nel suo complesso la popolazione del Distretto Federale, nel 1997, denuncia un livello di scolarità (come riportato nella seguente tabella) con significative differenze fra le varie Regioni Amministrative. Il livello di scolarità delle differenti Regioni Amministrative è direttamente proporzionale con il livello di reddito medio mensile pro-capite.

Tabella 1 – Grado di istruzione della popolazione del Distretto Federale secondo il livello di scolarità (*)

LIVELLO DI SCOLARITÀ

PERCENTUALE

ANALFABETI 3,93

SAPER LEGGERE E SCRIVERE 3,21

PRE-SCOLARE 4,08

1º GRADO INCOMPLETO 40,90

1º GRADO COMPLETO 6,29

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2º GRADO COMPLETO 13,97

SUPERIORE INCOMPLETO 3,24

SUPERIORE COMPLETO 7,55

MINORI DI 7 ANNI SENZA SCUOLA 8,41

TOTALE 100,00

(*) Fonte: CODEPLAN, Pesquisa de Informações Sócio-Econômicas das Famílias do Distrito Federal 1997 - PISEF/DF, Brasilia, Codeplan, 1997

La maggioranza della popolazione del Distretto Federale è costituita da persone provenienti da diverse parti della federazione. La maggioranza degli immigrati è originaria dello stato del Minas Gerais, costituendo il 10,68 % del totale, in seconda posizione si trovano i nativi dello stato del Goiás (7,68%). Il Nordeste è la regione più rappresentata (circa 28%), in particolare gli immigrati originari degli stati del Piauí (6,14%), Bahia (5,58%), Ceará (4,71%) e Maranhão (4,4%). Le persone provenienti dalle regioni del Nord (1,94% circa) e del Sud (1,47% circa) del paese hanno una consistenza ridotta sul complesso della popolazione del DF.

Tabella 2 – Luogo di nascita della popolazione del Distretto Federale (*) STATO PERCENTUALE ACRE 0,48 ALAGOAS 0,29 AMAPÁ 0,06 AMAZONAS 0,13 BAHIA 5,58 CEARÁ 4,71

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DISTRITO FEDERAL 43,94 ESPÍRITO SANTO 0,40 GOIÁS 7,68 MARANHÃO 4,40 MATO GROSSO 0,25 MATO GROSSO SUL 0,21 MINAS GERAIS 10,86 PARA 0,64 PARAÍBA 2,96 PARANÁ 0,46 PERNAMBUCO 1,93 PIAUÍ 6,14 RIO DE JANEIRO 3,52 RIO GRANDE DO NORTE 1,64 RIO GRANDE DO SUL 0,80 RONDÔNIA 0,08 RORAIMA 0,02 SANTA CATARINA 0,21 SÃO PAULO 2,06 SERGIPE 0,22 TOCANTINS 0,53 STRANIERI 0,28 TOTALE 100,00

(*)Fonte: CODEPLAN, Pesquisa de Informações Sócio-Econômicas das Famílias do Distrito Federal 1997 - PISEF/DF, Brasilia, Codeplan, 1997

Nel Distretto Federale la classe di reddito che va dai 2 ai 10 salari-minimi (s.m.) comprende il 43% delle famiglie, rappresentando la più alta percentuale, seguita dalla classe di reddito che va dai 10 ai 25 s.m. (23,89%). Sommate al primo valore, si raggiunge la percentuale del 70% del totale delle famiglie. Il 13,91% di esse si trovano nella classe di reddito più bassa, sotto i 2 s.m., mentre l’8,95% si trova nella classe di reddito

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che va dai 25 ai 40 s.m. e il 10,25% ha redditi al di sopra dei 40 s.m.

Tabella 3 – Distribuzione delle famiglie per classi di reddito Distretto Federale, 1997 (*)

CLASSI DI REDDITO (**) PERCENTUALI

FINO A 2 S.M 13,91 DA PIÙ DI 2 A 10 S.M 43,00 DA PIÙ DI 10 A 25 S.M 23,98 DA PIÙ DI 25 A 40 S.M 8,95 AL DI SOPRA DI 40 S.M 10,25 TOTALE 100,00

(*) Fonte: Codeplan, Anuário Estatístico do Distrito Federal 2000, Brasilia, Codeplan, 2000, pp. 140 sgg. (**) S.m è l’abbreviazione di minimo salariale. Il valore del minimo salariale in febbraio-aprile del 1997 era di 112 R$. Si tratta di un livello molto basso, equivalente a un potere d’acquisto irrisorio, va comunque sottolineato il fatto che in Brasile, i poveri integrano i redditi familiari attraverso attività informali.

Il Distretto Federale ha distribuzioni di redditi molto diseguali fra le diverse Regioni Amministrative. Nelle regioni di Lago Norte e Lago Sul si concentrano il maggior numero di famiglie con un elevato potere d’acquisto, infatti più del 60% percepisce più di 40 s.m. mensili. Nella RA Brasilia, allo stesso modo, viene registrata un’alta percentuale di famiglie con redditi superiori ai 40 s.m anche se tale percentuale non arriva al 30%. In una situazione opposta si trovano le Regioni Amministrative: Recanto das Emas, Paranoá, Santa Maria e São Sebastião nelle quali più del 90% delle famiglie ha redditi che non superano i 10

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s.m. Il reddito familiare è un indicatore ampiamente usato per analizzare le condizioni socio-economiche, sebbene presenti limitazioni per non tener conto della grandezza media e dalla composizione per età dei suoi membri. Il reddito medio lordo mensile delle famiglie del Distretto Federale, nel 1997 corrispondeva a 15 salari minimi.

Tabella 4 – Reddito medio lordo mensile familiare e pro-capite per Regione Amministrative (*)

REGIONE AMMINISTRATIVA REDDITO FAMILIARE

-VALORE IN S.M(**)- REDDITO PRO CAPITE- VALORE IN S.M(**)- I–BRASILIA 32,53 8,65 II–GAMA 9,04 2,19 III–TAGUATINGA 16,07 3,83 IV–BRAZLÂNDIA 6,50 1,51 V–SOBRADINHO 11,06 2,70 VI–PLANALTINA 6,11 1,46 VII–PARANOÁ 4,60 1,07

VIII–NÚCLEO BANDEIRANTE 18,13 4,65

IX–CEILÂNDIA 7,61 1,76

X–GUARÁ 20,70 5,09

XI–CRUZEIRO 24,04 5,98

XII–SAMAMBAIA 7,64 1,79

XIII–SANTA MARIA 4,99 1,09

XIV–SÃO SEBASTIÃO 5,30 1,28

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XVI–LAGO SUL 65,76 16,99

XVII–RIACHO FUNDO 9,81 2,23

XVIII–LAGO NORTE 52,70 12,64

XIX–CANDANGOLÂNDIA 11,38 2,69

D

ISTRETTO

F

EDERALE 15,00 3,61

(*) Fonte: Codeplan, Anuário Estatístico do Distrito Federal 2000, Brasilia, Codeplan, 2000, pp. 140 sgg. (**) S.m è l’abbreviazione di minimo salariale. Il valore del minimo salariale in febbraio-aprile del 1997 era di 112 R$. Si tratta di un livello molto basso, equivalente a un potere d’acquisto irrisorio, va comunque sottolineato il fatto che in Brasile, i poveri integrano i redditi familiari attraverso attività informali.

Le famiglie di reddito più elevato risiedono nelle Regioni Amministrative di Lago Sul e Norte. Lago Norte presenta un livello di reddito inferiore rispetto a Lago Sul, perché in questa regione si trova la comunità del Varjão, con famiglie hanno di redditi bassi. Brasilia, pur collocandosi fra le regioni ad alto livello di reddito, ricopre il terzo posto venendo dopo Lago Sul e Lago Norte. Ciò è dovuto al fatto che sul suo territorio si trova il Settore Militare Urbano e Vila Planalto. Le Regioni Amministrative con i più bassi livelli di reddito sono Paranoá e Recanto das Emas, con valori di più di un terzo inferiori a quello medio distrettuale.

Dall’analisi del livello di reddito nel Distretto Federale, si rilevano notevoli differenze fra le diverse Regioni Amministrative, dodici delle quali hanno un reddito medio mensile pro capite

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inferiore alla media distrettuale (in esse risiede circa il 65% della popolazione totale del DF). Volendo schematizzare, si possono distinguere tre gruppi:

1) Regioni Amministrative con un livello di reddito medio lordo mensile alto: Lago Sul, Lago Norte, Brasilia;

2) Regioni Amministrative con un livello di reddito medio lordo mensile intermedio: Gama, Taguatinga, Sobradinho, Núcleo Bandeirante, Guará, Cruzeiro, Candangolândia, Riacho Fundo;

3) Regioni Amministrative con un livello di reddito medio lordo mensile basso: Brazlândia, Ceilândia, Samambaia, Paranoá, Planalina, São Sebastião, Santa Maria, Recanto das Emas.

Si individua una correlazione fra livello di reddito e distanza dal centro di Brasilia, tanto che la popolazione dei nuclei urbani che distano non più di 22 km dalla Estação Rodoviária di Brasilia hanno redditi medi lordi mensili alti o intermedi. Tale correlazione viene meno soltanto nel caso di Gama che, benché disti dal centro 30 km, presenta un reddito medio lordo intermedio.

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Grafico 6 - Correlazione distanza da Brasilia e reddito (*) 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 Distanze in km

Reddito pro capite- v alore in s.m

Dist an ze in km 0 7 8 8 11 11 13 18 2 1 2 2 2 5 2 5 2 6 2 6 2 6 2 6 3 0 3 8 4 5

Reddit o pr o capit e- valor e in s. m 8 , 6 5 5 , 9 8 16 , 9 9 12 , 6 4 5 , 0 9 2 , 6 9 4 , 6 5 2 , 2 3 3 , 8 3 2 , 7 1, 0 7 1, 7 9 1, 7 6 1, 0 9 1, 2 8 1, 11 2 , 19 1, 4 6 1, 5 1 Br asília Cr uzeir o Lago Sul Lago Nor t e Guar á Can dan golâ n di

a Nú cleo

Ban deir an t e Riacho Fun do T aguat in ga Sobr adin ho Par an oá Samambaia Ceilâ n dia San t a M ar ia Sã o Sebast iã o Recan t o das

Emas Gama Plan alt in a Br azlâ n dia

(*) Fonte: Codeplan, Anuário Estatístico do Distrito Federal 2000, Brasilia, Codeplan, 2000, pp. 140 sgg. S.m è l’abbreviazione di minimo salariale. Il valore del minimo salariale in febbraio-aprile del 1997 era di 112 R$. Si tratta di un livello molto basso, equivalente a un potere d’acquisto irrisorio, va comunque sottolineato il fatto che in Brasile, i poveri integrano i redditi familiari attraverso attività informali.

Il tipo di residenza costituisce uno degli indicatori più significativi per la determinazione del livello socio economico. Stando ai dati riportati nell’Anuário Estatístico do Distrito Federal

2000, predominano le residenze costituite da case singole in

muratura (69,61%), fanno eccezione Brasilia e Cruzeiro dove predominano le abitazioni del tipo appartamento con percentuali che sono rispettivamente di 75,17% e 71,38%. Gli appartamenti sono presenti in percentuali considerevoli sul totale anche in altre cinque località: Guará (21,08%), Núcleo Bandeirante (20,29%), Taguatinga (15,92%), Gama (7,76%), Sobradinho (7,70%).

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Tabella 5– Distribuzione delle famiglie secondo il tipo di residenza – Distretto Federale (*)

TIPO DI RESIDENZA %

APPARTAMENTO CASA IN MURATURA CASA DI LEGNO BARACCA PREDIO

17,74 69,61 2,06 10,16 0,43

(*)Fonte: Codeplan, Anuário Estatístico do Distrito Federal 2000, Brasilia, Codeplan, 2000, pp. 292 sgg.

Le baracche costituiscono il terzo tipo di residenza, servendo come abitazione al 10,16% delle famiglie residenti nel Distretto Federale. Sono ubicate principalmente nelle regioni di Paranoá (37,56%), Recanto das Emas (25,44%) e Gama (19,44%). Si registrano percentuali superiori alla media distrettuale in altre sei località: Taguatinga (13,04%), Sobradinho (12,8%), Planaltina (13,65%), Ceilândia (11,17%), Santa Maria (14,31%), Riacho Fundo (10,65%).

2.7. Lo spazio distrettuale

Il Distretto Federale (DF27) è una unità federativa della

federazione brasiliana. Sul suo territorio è situata Brasilia che è la capitale federale della Repubblica Federale del Brasile28, e anche la

27 In Brasile tutti gli stati sono conosciuti ufficialmente con le loro abbreviazioni. D.F. significa Distretto Federale, tale abbreviazione sarà usata nel proseguo del lavoro per

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sede del governo del Distretto Federale29, come la sede della

Regione Amministrativa I. Il DF comprende un solo comune, secondo la legge che l’ha creato; l’articolo 32 della Costituzione Federale del 1988 vieta la sua municipalizzazione. Il suo territorio di circa 5.789 km² è situato nello stato di Goiás nella Regione centro-ovest del Brasile30.

La legge 3.751 del 13 aprile del 1960 creò l’organizzazione amministrativa del DF, prima ancora che fosse fondata Brasilia.

Nel 1961, il decreto n.43 del 28 marzo creò il Dipartimento delle Sottoprefetture e le sottoprefetture di Planaltina, Taguatinga, Sobradinho, Gama, Paranoá, Brazlãndia e Núcleo Bandeirante. Le sottoprefetture funzionavano come organi di ampio decentramento amministrativo, a loro spettava di assolvere ai servizi locali di: lavori di conservazione di strade e piazze, raccolta della spazzatura domiciliare e pulitura degli spazi pubblici, controllo sanitario degli alimenti e dei locali pubblici, conferimento di licenze e controllo per opere specifiche, controllo dei regolamenti, controllo e riscossione delle pigioni e tesoreria, profilassi.

La legge n. 4.545/64 consolidò e ampliò i principi di questo decentramento amministrativo con la creazione delle Amministrazioni Regionali. L’articolo nono della sovra citata legge stabilì la suddivisione del Distretto Federale in Regioni

29 Legge organica DF, Art. 6

30 La sua superficie corrisponde al 26% di quella dello stato del Sergipe, il più piccolo della federazione brasiliana.

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Amministrative al fine del decentramento e coordinamento dei servizi di natura locale. Il testo normativo, inoltre, stabilì che a ogni Regione Amministrativa avrebbe fatto capo un’Amministrazione Regionale alla quale sarebbe spettato di rappresentare la Prefettura del Distretto Federale e promuovere il coordinamento dei servizi come l’interesse pubblico locale. Furono create otto regioni amministrative: RA I- Brasilia; RA II- Gama; RA III – Taguatinga; RA IV – Brazlãndia; RA V – Sobradinho; RA VI – Planaltina; RA VII Paranoá; RA VIII – Jardim.

1964 1989

2003

Figura 15 – Distretto Federale 1964, 1989, 2003, da: IBGE, Human development atlas in Brazil, Rio de

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Dal 1964 e fino al 1989, il territorio rimase diviso in otto Regioni Amministrative, che in seguito a una riforma amministrativa diventarono dodici31: RA I- Brasilia; RA II- Gama;

RA III – Taguatinga; RA IV – Brazlãndia; RA V – Sobradinho; RA VI – Planaltina; R.A VII Paranoá; RA VIII – Núcleo Bandeirante (che sostituì la RA VIII – Jardim); R.A IX – Ceilãndia; RA X – Guará; RA XI – Cruzeiro; RA XII Samambaia.

Nel 1993 furono create altre quattro Regioni Amministrative: RA XIII - Santa Maria32; RA XIV – São Sebastião33; RA XV –

Recanto das Emas34; RA XVII – Riacho Fundo35. Il numero

complessivo delle RAs salì a 16.

Nel 1994 furono realizzate tre nuove Regioni Amministrative: RA XVI – Lago Sul36; RA XVIII – Lago Norte37;

RA XIX – Candangolândia38. Oggi il numero totale delle Regioni

Amministrative ammonta a 19.

Nel 1999, con la legge n.2384 del 20/05, furono definite cinque sotto amministrazioni regionali: la Sotto-amministrazione Regionale di Águas Claras, vincolata all’amministrazione regionale

31 La legge n. 49 del 25/10/1989 ratificò le sette Regioni Amministrative già esistenti (RA: I; II; III; IV; V; VI; VII e ne creò altre cinque (RA: VIII; IX; X; XI; XII).

32 Decreto n. 14.604 del 10/02/93 33 Legge n. 467 del 25/06/93 34 Legge n. 510 del 28/07/93 35 Legge n. 620 del 15/12/93 36 Legge n. 643 del 10/01/94 37 Legge n. 641 del 10/01/94 38 Legge n. 658 del 27/01/94

(56)

di Taguatinga che nel 2003 diventerà autonoma regione amministrativa;; la Sotto-amministrazione Regionale del Varjão, vicolata all’Amministrazione Regionale di Lago Norte che diventerà nel 2003 autonoma regione amministrativa; la Sotto-amministrazione Regionale denominata Vale do Amanhecer, vincolata all’Amministrazione Regionale di Planaltina; la Sotto-amministrazione Regionale del Torto, vincolata all’Amministrazione Regionale di Brasilia; la Sotto-amministrazione Regionale di Vila Planalto (fino ad allora circoscrizione amministrativa), vincolata alla Amministrazione Regionale di Brasilia.

(57)

Nel 2001 furono nominate altre due Sotto-amministrazioni Regionali: quella di Riacho Fundo II (Legge n. 21.919 del 22/01/2001), vincolata all’Amministrazione Regionale di Riacho Fundo che nel 2003 diventerà autonoma regione amministrativa e quella di Sobradinho II (Legge n. 21.949 del 14/02/2001), vincolata all’Amministrazione regionale di Sobradinho che diventerà nel 2004 autonoma regione amministrativa. Nel 2003 fu creata la regione amministrativa Sudoeste/Octogonal (Legge n. 3.153 del 06/05/2003) e nel 2004 la regione amministrativa denominata Setor Complementar de Indústrias e Abastecimento (Legge n. 3315 del 27/01/2004).

2.8 - L’organizzazione dello spazio regionale: L’

Entorno

Come ho già in precedenza scritto la creazione di Brasilia ebbe, tra i suoi obiettivi, quello di favorire il dinamismo della Regione Centro-ovest; questo era uno dei punti della politica di interiorizzazione dello sviluppo condotto dal governo Kubitschek.

Come è stato già sottolineato in precedenza la creazione fisica di un spazio non è un elemento sufficiente per permettere di promuovere lo sviluppo.

A partire da 1975 il governo federale mette in atto nella regione Centro-ovest, e più precisamente nella regione di influenza

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del Distretto Federale, un tentativo di formalizzazione del suo spazio regionale.

Quindici anni dopo l'inaugurazione di Brasilia il Governo Federale metterà in opera dei programmi di sviluppo regionale. Questi programmi, fondati principalmente su degli investimenti settoriali, avranno come principio la Politica di integrazione Nazionale le cui origini si ritrovano nel PND - Programma Nazionale di Sviluppo (1971-1974) che prevedeva, "grossomodo", il rafforzamento delle economie regionali. In questo modo, l'intensificazione degli scambi interregionali avrebbero permesso l'accelerazione dello sviluppo, particolarmente delle regioni più povere Nord, Nord-est e Centro-ovest.

Fu così che il PERGEB, creerà la Regione Geo-economica di Brasilia

L’E.M39. n°04/75 aveva come obiettivo di dare alla regione

condizioni di sviluppo più equilibrate. Realizzerà cinque aree programmate per gli investimenti:

• Asse Ceres-Anapolis

• Area di influenza delle BR 040/050 (sotto-regione cinte dalle autostrade 40 e 50)

(59)

• Area di Mineração (formata dai comuni che si occupano dell’estrazione dei minerali)

• Valle del Paranâ

• Area del Paracatu ( la maggior parte dei comuni appartengono allo stato del Minas Gerais)

Nel 1977 con l’E.M. n°115 queste aree furono raggruppate in tre

• scala locale, o area di controllo, il Distretto Federale • scala di transizione, o area di contenimento

• comprendenti i comuni, alla frontiera del D.F.

• scala regionale, o area di “dinamizzazione”, gli altri comuni che fanno parte della regione

I principali obiettivi del programma possono essere riassunti in tre punti principali:

• Diminuzione del flusso migratorio verso Brasilia

• Diminuzione della domanda per le attrezzature urbane di Brasilia

• Rafforzamento dell'economia regionale

A partire dal 1979 vennero creati progetti integrati, orientati verso la riduzione della povertà rurale. Nel 1980 si assiste ad un cambiamento di programma, quando si constata che vi è difficoltà nella riduzione del flusso migratorio verso Brasilia.

(60)

Gli investimenti furono, da allora, concentrati sulla scala regionale, i principali obiettivi furono: creazione di posti di lavoro, implementazione di attrezzature sociali e infrastrutture per le municipalità comprese nella regione dell’Entorno.

Le risorse si sparpagliano ed il programma si esaurì a poco a poco. Occorreva, dunque, riconsiderare la costituzione spaziale ed il gioco delle forze di attrazione e di rigetto della regione. Il PERGEB era fallito nella comprensione di questi meccanismi.

Come abbiamo notato, l'Entorno appare come conseguenza della divisione della Regione Géo-economica su tre scale. Alla scala di transizione che comprende 11 comuni dello stato di Goiás che cinge il Distretto Federale, si aggiungerà il comune di Unaì che appartiene allo stato del Minas Gerais, e così si costituirà l'Entorno. I comuni che fanno parte di questa regione sono: Luziania, Padre Bernardo, PlanaItina di Goiás, Abadiânia, Alexânia, Corumbà, Pirenôpolis, Cabeceiras, Cristalina, Formosa, Santo Antonio do Descoberto (Goiás), e Unaí (Minas Gerais).

(61)

Figura17 - Entorno, da: http://www.integracao.gov.br/ride/mapa.htm

Malgrado la diversità delle sue potenzialità e problemi, l’Entorno subirà dei tentativi per essere integrata alla dinamica regionale, di cui il centro è Brasilia.

In quanto area di contenimento, gli riserverà il compito di assorbire i contingenti migratori che si dirigono verso la capitale. A tal fine si è cercato di sviluppare l’economia dell’Entorno con la costituzione di un mercato produttore per il D.F. e per se stesso. Si cercò di favorire l'industrializzazione, di incoraggiare la sua agricoltura, di pianificare il suo territorio.

Il grafico qui di seguito riportato mostra l'evoluzione della sua popolazione dal 1960 al 2005.

(62)

Grafico 7 - Popolazione dell’

Entorno

per municipio (*) 0 20000 40000 60000 80000 100000 120000 140000 160000 180000 200000 Abadiâni a Al ex ânia C abec ei ras C or um bá de G oi ás C ris ta lina Fo rm os a Luz iâni a Padre Ber nardo Planal tina de G oi ás Pir enópoli s U naí 1960 1970 1980 2005

(*) Fonte: IBGE censimenti e stime demografiche

Si può notare che certe città, dal 1980 al 2005, hanno subito una diminuzione di popolazione: Corumbá de Goiás, Pirenópolis, Unaí, mentre altre, come Cristalina, Formosa, Luziânia, Planaltina de Goiás sono aumentate vertiginosamente da un punto di vista demografico. Tre fattori giustificano questo spostamento interno alla regione. La migrazione interna verso le altre città dell’Entorno che offrono delle migliori condizioni. Secondariamente, la crescita delle città a tendenza piuttosto agricola, Formosa ed Unaí, che trovano nello sviluppo dell'agricoltura uno dei principali fattori di attrazione per l'immigrazione. Infine le città più vicine a Brasilia (Luziania, Padre

Figura

Figura 2 - Distanza tra Brasilia e le altre città, da: Holston, James, The modernist city: an  antropological critique of Brasilia, Chicago, The University of Chicago press, 1989, p.19
Figura 3 - Evoluzione della macchia urbana del Distretto Federale tra il 1964 ed il 2000, da:  De Andreade Mathieu, Marcia Regina, Bardosa Ferriera Costa, Ignez, Court, Dominique (a  cura di), Brasilia: Ville ferme, environment ouvert, Paris, IRD, 2006, p
Figura 4 – Dichiarazione di Lúcio Costa
Figura 5 - Evoluzione della popolazione urbana del Brasile dal 1964 al 2000, da: De  Andreade Mathieu, Marcia Regina, Bardosa Ferriera Costa, Ignez, Court, Dominique (a cura  di), Brasilia: Ville ferme, environment ouvert, Paris, IRD, 2006, p.42
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