• Non ci sono risultati.

M Uno studio apre il dibattito sull’utilità della mammografia

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "M Uno studio apre il dibattito sull’utilità della mammografia"

Copied!
1
0
0

Testo completo

(1)

M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIV numero 5 - giugno-luglio 2017 27

A ggiornAmenti

M

olti tumori della mam- mella di piccole dimen- sioni potrebbero avere una crescita così lenta da non co- stituire una minaccia per la vita e potrebbero portare a una condizio- ne di sovradiagnosi e a un tratta- mento inutile: è quanto si legge in uno studio pubblicato sul NEJM che porta a rivedere il valore della diagnosi precoce. La lentezza della crescita di questi piccoli tumori si traduce in una prognosi favorevole poiché difficilmente raggiungeran- no dimensioni tali da renderli clini- camente significativi.

I ricercatori hanno analizzato i tu- mori invasivi del seno diagnosticati tra il 2001 e il 2013 nel database Surveillance, Epidemiology, and End Results (Seer), divisi in tre gruppi prognostici - favorevole, in- termedio e sfavorevole - in base a fattori biologici quali grado, stato del recettore degli estrogeni e sta- to del recettore del progesterone.

Gli autori hanno poi utilizzato il tasso previsto di eccesso di dia- gnosi del 22% per modellare i tipi di tumori e i range di età delle pazienti che probabilmente rap- presentavano la maggior parte delle sovradiagnosi, riscontrando che la maggior parte delle diagno-

si considerate eccessive si era verificata nelle pazienti anziane con tumori biologicamente favo- revoli, a lenta crescita.

I ricercatori hanno osservato che nelle donne di ≥40 anni, i tumori che possiedono caratteristiche biologiche favorevoli costituisco- no oltre il 38% di tutti i tumori di dimensioni inferiori a 1 cm, ma solo il 9% dei tumori di dimensio- ni superiori a 5 cm; i tumori con caratteristiche biologiche sfavo- revoli rappresentano il 14.1% dei tumori di piccole dimensioni e il 35.8% di quelli di dimensioni maggiori.

¼

¼ Modelli differenti

Finora, spiegano i ricercatori, era- vamo convinti che il tempo neces- sario perché un cancro diventasse problematico per la paziente nella maggior parte dei tumori al seno fosse di circa tre o quattro anni, ma questo lavoro mostra che i tempi variano ampiamente in di- pendenza dal tipo di tumore.

In questo studio sono stati creati tre differenti modelli: nel primo modello (in cui si assume che il 41% dei tumori sia favorevole, il 55% intermedio e il 4% sfavore-

vole) il tempo medio tra il mo- mento dell’identificazione del tu- more e il momento in cui diventa clinicamente significativo è di cir- ca 20 anni per i tumori con carat- teristiche biologiche favorevoli, di 10.6 anni per quelli intermedi e di 2 anni per quelli con caratteristi- che sfavorevoli.

Nel secondo modello, in cui il 53%

delle diagnosi è favorevole, il 55%

intermedio e il 4% sfavorevole, quasi il 52% dei tumori del primo tipo è sovra-diagnosticato e ha un tempo medio di latenza che sfiora i 30 anni, mentre solo il 2.9% di quelli con caratteristiche sfavore- voli è sovra-diagnosticato con un tempo medio di latenza di 1.4 anni.

Nel terzo modello il rischio di so- vra-diagnosi varia dal 63.5% per i tumori con caratteristiche favore- voli e tempo medio di latenza di 44.9 al 2.1% con un tempo medio di 0,9 anni per quelli con caratteri- stiche sfavorevoli.

Gli autori concludono sottolinean- do l’importanza di rendere nota queste informazioni in modo che vengano preparate opzioni di trat- tamento personalizzate per evitare danni di sovra-diagnosi, che può provocare un uso inutile di farmaci oltre ad ansia e paura legate a questo tipo di verdetto clinico.

Il dibattito è dunque aperto.

Uno studio apre il dibattito sull’utilità della mammografia

n p

revenzione

• Lannin DR et al. are small breast cancers good because they are small or small because they are good?

N Engl J Med 2017; 376: 2286-91.

Bibliografia Bibliografia

Riferimenti

Documenti correlati

BRCAm=BRCA mutation; CI=confidence interval; gBRCAm=genomic BRCA mutation; HR=hazard ratio; PARPi=poly(ADP ribose) polymerase inhibitor; PFS=progression free survival;

• Definizione delle modalità di valutazione della risposta alle terapie e del follow-up dopo le terapie nei diversi tipi di neoplasie cerebrali (gliomi, linfomi, tumori rari). •

Marinella Mistrangelo Dipartimento Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino Taira Monge SC Dietetica e nutrizione clinica, AOU

• Piano oncologico nazionale (Pon): adottare iniziative per provvedere con urgenza all’approvazione di un nuovo Documento tecnico di indirizzo per ridurre il carico di malattia

In conclusione, una adeguata terapia chirurgica primaria rappresenta la più importante possibilità terapeutica del carcinoma midollare tiroideo con localizzazioni metastatiche

(relazione causale tra esposizione e tumori umani) Gruppo 2 A probabilmente cancerogeno per l’uomo. (associazione probabile tra esposizione e tumori umani ma anche

Incidenza Nel periodo 2003-2014 i tassi di incidenza di tutti i tumori sono diminuiti significativamente negli uomini, con una riduzione media dello 0.4% all’anno,

Ecocardiogramma transesofageo di un paziente con mixoma dell’atrio sinistro che mostra il tumore che prolassa in diastole (a) e ostruisce il tratto d’afflusso del ventricolo causando