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Piani di intervento in materia di politiche giovanili Formulario per la redazione delle proposte di Piano di intervento

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Academic year: 2022

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(1)

Piani di intervento in materia di politiche giovanili

Formulario per la redazione delle proposte di Piano di intervento nel contesto dell’iniziativa

“CAPACITANDOSI”

DGR 1362 del 23 settembre 2019

(2)

TITOLARE DEL PIANO DI INTERVENTO:

COMUNE DI BASSANO DEL GRAPPA

TITOLO DEL PIANO DI INTERVENTO:

RI-BELLI, GIOVANI E BELLEZZA (3^ ANNUALITÀ)

(3)

SEZIONE 1 –TITOLARE DEL PIANO DI INTERVENTO 1.1 – SCHEDA ANAGRAFICA

Denominazione COMUNE DI BASSANO DEL GRAPPA Codice fiscale – Partita

IVA 00168480242

Indirizzo VIA MATTEOTTI, 39

Cap 36061

Comune BASSANO DEL GRAPPA

Provincia VICENZA

Telefono 0424519165

Fax 0424519168

E-mail informacitta@comune.bassano.vi.it

Pec protocollo.comune.bassanodelgrappa@pecveneto.it

Sito web http://www.comune.bassano.vi.it/

1.2 – LEGALE RAPPRESENTANTE

Cognome e Nome PAVAN ELENA Codice fiscale PVNLNE78E60A703O

Luogo e data di nascita BASSANO DEL GRAPPA 20-05-1978

Telefono 0424-519202

E-mail sindaco@comune.vi.it

1.3 – RESPONSABILE DEL PIANO

Cognome e Nome SCOTTON MARIANO Codice fiscale SCTMRN56M05A703F

Luogo e data di nascita BASSANO DEL GRAPPA 05-08-1956

Telefono 0424-519165

E-mail informacitta@comune.bassano.vi.it

SEZIONE 2 – PARTENARIATO DEL PIANO DI INTERVENTO

(4)

2.1 – PARTENARIATO OPERATIVO. Compilare per ogni Partner operativo, ovvero con titolarità di progetto e/o con gestione di risorse finanziarie.

PARTNER OPERATIVO N. 1)

Denominazione COMUNE DI BASSANO DEL GRAPPA Codice fiscale / Partita

IVA 00168480242

Natura giuridica ENTE LOCALE

Tipologia1 ENTE LOCALE

Rappresentante legale ELENA PAVAN Codice fiscale PVNLNE78E60A703O Sede legale (indirizzo) VIA MATTEOTTI,39

Telefono 0424 519202

E-mail sindaco@comune.bassano.vi.it Sito web www.comune.bassano.vi.it

PARTNER OPERATIVO N. 2)

Denominazione Società Cooperativa Sociale ADELANTE ONLUS Codice fiscale / Partita

IVA 03031880242

Natura giuridica Società Cooperativa Sociale Tipologia2 Marco Lo Giudice

Rappresentante legale LGDMRC83T21C111C

Codice fiscale Via Gobbi 8, 36061 Bassano del Grappa (VI) Sede legale (indirizzo) 0424 504912

Telefono 0424 504912

E-mail amministrazione.adelante@progettozatterablu.it Sito web www.adelanteonlus.it

Referente per il progetto Marco Lo Giudice Costituzione e iscrizione

a Registro e/o Albo (i Comuni sono esclusi)

- legalmente costituita a far data dal 30/09/2002;

- iscritta a: [ ] Registro; [X] Albo; Elenco [ ] Albo Regionale delle Cooperative Sociali, di cui alla legge regionale n. 23/2006, con provvedimento n. 28, del 06/10/2017 e che è tuttora iscritta a quanto sopraindicato;

Progetto di riferimento (indicare il titolo)

CI STO? AFFARE FATICA!

ESERCIZI DI FUTURO Attività prevista

1 Come indicato in Direttiva, All. B, sono ammessi: Enti pubblici locali; Aziende ULSS del Veneto;

Organizzazioni di volontariato e Associazioni di promozione sociale iscritte al Registro unico nazionale del terzo settore ai sensi del D.lgs. 117/17; Cooperative sociali, di cui all’art. 1, comma 1, lettera b) della legge 381/1991, e loro consorzi, iscritte all’Albo regionale delle cooperative sociali; Istituti scolastici di primo o secondo grado, pubblici e privati; Università degli Studi del Veneto.

2 Come indicato in Direttiva, All. B, sono ammessi: Enti pubblici locali; Aziende ULSS del Veneto;

Organizzazioni di volontariato e Associazioni di promozione sociale iscritte al Registro unico nazionale del terzo settore ai sensi del D.lgs. 117/17; Cooperative sociali, di cui all’art. 1, comma 1, lettera b) della legge 381/1991, e loro consorzi, iscritte all’Albo regionale delle cooperative sociali; Istituti scolastici di primo o secondo grado, pubblici e privati; Università degli Studi del Veneto.

(5)

PARTNER OPERATIVO N. 3)

Denominazione

Associazione di volontariato Occhi Aperti per Costruire Giustizia

Codice fiscale 93028410244

Natura giuridica Associazione di volontariato Rappresentante legale Bortoli Luca

Codice fiscale BRTLCU66S19A465U

Sede legale (indirizzo) Via Don Dissegna, 13 Canove – 36010 Roana

Telefono 3401425061

Fax

E-mail occhiaperti@live.it

Sito web

Referente per il progetto Bortoli Luca Costituzione e iscrizione a

Registro, elenco, albo, ecc.

(questa sezione non deve essere compilata ove si trattasse di un Comune)

- legalmente costituita a far data dal __________________;

- iscritta a: [ ] Registro; [ ] Albo; Elenco [ ] _________________________, di

cui alla legge ______________________________, con provvedimento n. ________________, del

__________________ e che è tuttora iscritta a quanto sopraindicato [sì] [no];

2.2 – PARTENARIATO DI RETE. Compilare per ogni Partner di rete, ovvero di solo sostegno e condivisione.

PARTNER DI RETE N. 1)

Denominazione Associazione di Volontariato Gruppo Vulcano ONLUS Codice fiscale / Partita IVA 91020260245

Natura giuridica Associazione di volontariato Tipologia3

Rappresentante legale Tania Bresolin

Codice fiscale B R S T N A 7 4 H 6 3 A 7 0 3 N

Sede legale (indirizzo) Strada Cartigliana 200, 36061 Bassano del Grappa (VI)

Telefono 0424 566788

E-mail gruppovulcano@hotmail.com

Sito web

Progetto di riferimento

(indicare il titolo) CI STO? AFFARE FATICA!

Tipo di sostegno/condivisione - acquisto ed erogazione “buoni fatica”

- assicurazione partecipanti

PARTNER DI RETE N. 2)

3 Come indicato in Direttiva, All. B, sono ammessi: Enti pubblici locali; Aziende ULSS del Veneto;

Organizzazioni di volontariato e Associazioni di promozione sociale iscritte al Registro unico nazionale del terzo settore ai sensi del D.lgs. 117/17; Cooperative sociali, di cui all’art. 1, comma 1, lettera a) e lettera b) della legge 381/1991, e loro consorzi, iscritte all’Albo regionale delle cooperative sociali;

Istituti scolastici di primo o secondo grado, pubblici e privati; Università degli Studi del Veneto;

Imprese profit; Istituzioni ecclesiastiche (parrocchie, patronati, ...); Associazioni generiche (sportive, culturali, ricreative); Organizzazioni di rappresentanza (sindacati, datoriali, patronati, ...); Fondazioni.

(6)

Denominazione RTS – Rete Territoriale Scolastica Bassano e Asiago

Codice fiscale 82002610242

Natura giuridica Rete Territoriale Scuole Rappresentante legale Patrizia Ferrazzi

Codice fiscale

FRRPRZ55L46C933E

FRRPRZ55L46C933E

Sede legale (indirizzo) Via San Tommaso d’Aquino 8, 36061 Bassano del Grappa (VI)

Telefono 0424 566808

Fax 0424 566808

E-mail VITD05000D@pec.istruzione.it;

einaudi@einaudibassano.gov.it

Sito web www.rtsbassanoasiago.it

Referente per il progetto Presidente RTS Patrizia Ferrazzi Costituzione e iscrizione a

Registro, elenco, albo, ecc.

(questa sezione non deve essere compilata ove si trattasse di un Comune)

- legalmente costituita a far data dal dicembre 2010;

- iscritta a: [ ] Registro; [ ] Albo; Elenco [ ] ________________________, di

cui alla legge ______________________________, con provvedimento n. ________________, del __________________ e che è tuttora iscritta a quanto sopraindicato [sì] [no];

3 ) Sono inoltre coinvolti:

Comuni del Distretto Bassano 1 dell’Azienda n. 7 Pedemontana

Scuole del territorio i cui studenti rientrano della fascia di età indicata dal Piano;

Azienda ULSS n.7 Pedemontana per il supporto tecnico-organizzativo:

Associazioni di volontariato;

Volontari singoli;

Artigiani;

Commercianti;

Equipe di educatori dei progetti giovani comunali;

Formatori;

Professionisti esperti.

SEZIONE 3 – DESCRIZIONE DEL PIANO DI INTERVENTO

(7)

3.1 – CONTESTO TERRITORIALE / SETTORIALE DI RIFERIMENTO E ANALISI DEI BISOGNI (max. 5.000 caratteri).

Dati demografici: nei 23 Comuni dell’ambito territoriale afferente al Distretto n. 1 (Azienda ULSS 7 Pedemontana) risiedono, all’1.1.2020, complessivamente 28.186 persone nella fascia 15-29 anni così suddivisi: Asiago 969, Bassano del Grappa 6.505, Cartigliano 642, Cassola 2.382, Colceresa 979, Foza 84, Gallio 353, Lusiana Conco 724, Marostica 2.131, Mussolente 1.273, Nove 780, Pianezze 303, Pove del Grappa 522, Roana 660, Romano d’Ezzelino 2.318, Rosà 2.321, Rossano Veneto 1.224, Rotzo 97, Schiavon 430, Solagna 314, Tezze sul Brenta 2.163 e Valbrenta 759.

Bisogni.

Il progetto prende avvio da due sguardi di contesto rispetto alla fascia d’età in oggeto:

- la dispersione scolastica, - l’accesso al mondo del lavoro.

La possibilità di compiere il proprio ciclo formativo e il conseguente inserimento dei giovani nel mondo del lavoro hanno bisogno di essere sostenuti da politiche attive ispirate a metodologie innovative.

Questi due aspetti, in pre-adolescenza e adolescenza, influenzano la formazione dell’identità, che non consiste soltanto nell’incorporare un Io sicuro, evoluto come individuo autonomo, capace di iniziare e completare compiti soddisfacenti modellati da altri significativi, ma richiede anche che il soggetto trascenda tali identificazioni per produrre un Io sensibile ai propri bisogni e talenti, che lo renda capace di occupare un proprio spazio nel contesto sociale circostante. Un errato sviluppo dell’identità, in questa fase, può degenerare nei casi più gravi in forme di psicosi o di gravi psicopatie.

Prevenire l’abbandono scolastico e, contestualmente, incentivare il lavoro giovanile diventano quindi due sfide determinanti che devono coinvolgere l’intera collettività;

istituzioni, famiglie, associazioni e privati sono chiamati a collaborare, organizzarsi e a sponsorizzare le iniziative finalizzate a questo scopo.

Dalle consultazioni degli ultimi anni nei Tavoli Tematici previsti dal Piano di zona del Distretto n. 1, sono emerse le seguenti criticità riferite ai giovani nella fascia 15-29 anni:

quasi il 20% degli utenti che si rivolge al SerD sono giovani con meno di 29 anni;

aumentano i numeri della presa in carico di pre-adolescenti e adolescenti ad alto rischio di sviluppo di gravi patologie mentali e di disabilità sociali, con particolare aumento di casi di isolamento sociale e/o fobia scolastica che coinvolgono i ragazzi in età sempre più precoce.

Il segmento dei giovani più deboli è costituito da quelli che, tra i 15 e i 29 anni, non studiano, non lavorano e non sono inseriti in alcun percorso di formazione finalizzato all’inserimento lavorativo (NEET), che si attestano nella provincia di Vicenza in una percentuale del 15% (studio ANPAL 2013-2017).

D’altro canto, il dato dell’abbandono scolastico nella provincia di Vicenza è dell’11 % (studio Con i Bambini 2018). L’abbandono scolastico è un problema diffuso in Italia, connesso a molteplici aspetti della società. I ragazzi che lasciano precocemente gli studi spesso provengono da famiglie in difficoltà economica e da condizioni di marginalità sociale. Abbandonare il proprio percorso di istruzione prima del tempo rende più difficoltoso trovare un lavoro e aumenta il rischio di ricadere nell’esclusione sociale. L’abbandono scolastico rappresenta un fallimento formativo per il sistema educativo e per l’intera società.

14,5% è la media italiana di popolazione tra i 18-24 anni con solo la licenza media nel 2018.

Il Tavolo Inter-istituzionale sulle politiche giovanili individuato dal Comitato dei Sindaci del Distretto 1 ha elaborato il seguente Piano di Interventi che comprende tre progetti:

1. Progetto CI STO? AFFARE FATICA con riferimento all'Area “Scambio generazionale”;

(8)

2. Progetto DIS_ORIENTA - ESERCIZI DI FUTURO con riferimento all'Area

“Prevenzione disagio giovanile”;

3. Progetto SPAZI COMUNI con riferimento all’Area “Prevenzione disagio giovanile”

Il Piano suddetto è stato progettato dal Tavolo territoriale degli assessori alle politiche giovanili e successivamente approvato dal Comitato dei Sindaci del Distretto 1 in data 23/04/2020

3.2 – FINALITÀ GENERALE E OBIETTIVI SPECIFICI (max. 3.500 caratteri).

Finalità generale del progetto è mettere a sistema gli interventi previsti nelle diverse aree progettuali per permettere la loro continuità e il consolidamento nel territorio nonché la massima diffusione e la sperimentazione in nuove aree.

A tal fine il progetto promuove i seguenti obiettivi:

- • la creazione di una rete eterogenea e variegata che diventi output di processo e vero valore aggiunto per il futuro delle azioni previste;

- • promuovere nei soggetti coinvolti nella rete (comunità educante) l’acquisizione di competenze e capacità per accompagnare e sostenere le nuove generazioni nei diversi ambiti previsti: lavorativi attraverso lo scambio intergenerazionale, di prevenzione del disagio e di promozione della creatività;

- • contribuire, a lungo termine, al benessere complessivo delle persone;

- • promuovere e stimolare la prevenzione e il contrasto del disagio giovanile con interventi integrati che, attraverso azioni sistemiche e sinergiche, affianchino all’attività ordinaria delle istituzioni l’azione delle comunità locali, in ottica di “Welfare Comunitario”;

Obiettivi specifici:

Per quanto riguarda i 16 Comuni della Pianura:

• attraverso il progetto CI STO? AFFARE FATICA! portare a sistema l’avvicinamento dei giovani al lavoro attraverso l’attività manuale e lo scambio intergenerazionale. Per sua stessa natura il progetto medesimo promuove negli adolescenti un lavoro manuale gratificante ed appetibile, in un tempo estivo di norma vuoto di impegni e significati per molti giovani;

• attraverso il progetto ESERCIZI DI FUTURO si vuole rinforzare un progetto complessivo di investimento sulla scuola media, denominato “Dis_orienta”, che potrà giovare di altri contributi e di un investimento diretto dei Comuni a livello territoriale, in particolare con l’allestimento di una serie di esperienze laboratoriali (nella forma di eventi o percorsi), in tempo e spazio scolastici o extra-scolastici, dedicate a ragazzi, docenti, famiglie e comunità locale, con l’obiettivo di promuovere e stimolare la creatività come competenza trasversale e preziosa per il futuro accesso al mondo del lavoro.

Per quanto riguarda i Comuni dell’Altopiano:

• attraverso il progetto SPAZI COMUNI rinforzare un progetto che prevede una proposta educativa forte e condivisa in grado di cogliere in misura preventiva il disagio giovanile mediante la promozione nelle scuole di una scuola aperta e di spazi comuni condivisi con la comunità locale e con la suddetta comunità educante.

Dal punto di vista trasversale altri obiettivi significativi sono:

Rispetto al territorio:

• promozione di una visione complessiva che parte da una presenza capillare nei singoli contesti territoriali. I giovani oggi sono più che mai “nomadi” tra diversi contesti territoriali: per questo il progetto chiede una forte presenza locale e, al contempo, una visione complessiva di tutto il territorio dei 23 comuni del distretto 1 dell’AULSS 7

(9)

Pedemontana, pur con la consapevolezza di differenziare le azioni a seconda dei contesti più omogenei (Pianura e Altopiano)

Rispetto a servizio e metodologia:

• promozione di un metodologia fondata sul lavoro di rete, peer education, capability dei destinatari, welfare generativo, agency ed empowerment dei destinatari.

Rispetto al sistema di governance:

• promozione di un’alta integrazione pubblico-privata e di una capacità di governance allargata e condivisa con tutti gli attori dei processi attivati (giovani, famiglie, scuole, operatori sociali, comunità educante).

3.3 – DESTINATARI. Indicare il numero e la tipologia di destinatari, diretti e indiretti, che si intendono raggiungere con il Piano e i singoli progetti che lo compongono (max. 3.500 caratteri).

I destinatari del progetto sono diversi:

- adolescenti dai 15 ai 19 anni residenti nei Comuni titolari del Piano;

- pre-adolescenti dagli 11 ai 14 anni residenti nei Comuni titolari del Piano;

- giovani dai 20 ai 29 anni;

- le loro famiglie;

- adulti over 60 con competenze manuali/artigianali;

- docenti delle scuole secondarie inferiori e superiori del territorio;

- comunità locali.

I numeri sono più di 1.200 per quanto riguarda gli adolescenti tra “Ci sto? Affare fatica!” e

“Spazi Comuni”, almeno 300 pre-adolescenti (20-30 per ciascuno dei 13 ics con il progetto

“Dis_orienta – Esercizi di futuro”), più di 60 giovani dai 20 ai 29 anni (i tutor di “Ci sto? Affare fatica!”), 300 famiglie per tutti e tre i progetti, 100 adulti over 60 nei tre progetti, 50 docenti tra

“Spazi Comuni” e “Dis_orienta – Esercizi di futuro”.

La molteplicità di destinatari trova ragione nel metodo che sottende a tutto il Piano, e che è oggetto di lavoro del Tavolo territoriale degli assessori alle politiche giovanili da ormai più di 5 anni: lo sviluppo di comunità. È difficile considerare come unico target le giovani

generazioni quando il lavoro educativo nel 2020 si definisce essenzialmente come lavoro dentro le comunità: l’obiettivo è generare comunità educanti, capaci per proprie risorse, competenze e desiderio di educare i propri ragazzi e giovani.

Lo Sviluppo di Comunità è una prospettiva che, a partire dalle risorse e dalle competenze localmente presenti in un determinato contesto, mira a farle emergere affinché esse siano maggiormente in grado di rispondere alle questioni che originano all’interno della comunità stessa. Per ciascuna delle azioni previste dal progetto, scegliamo di porci al fianco delle giovani generazioni non soltanto in termini educativi, ma cercando modalità che

corrispondano alla loro complessità e al loro contesto di vita. “RI-BELLI” diventa così un progetto di cittadinanza giovanile nella comunità. Da un punto di vista metodologico lo Sviluppo di Comunità si interessa alle questioni giovanili nell’interfaccia tra la sfera individuale e quella collettiva, individuando nella persona umana un soggetto attivo

storicamente, culturalmente e socialmente in uno specifico contesto, tra vincoli e risorse. Lo Sviluppo di Comunità, ponendo l’accento sui meliors (esperienze positive, punti forza, risorse, interessi, motivazioni, desideri) oltre che sugli stressor (problemi, disagi, esperienze negative, delusioni, mancanze), è attento sia a far dialogare le diverse narrative sulla condizione giovanile, sia alla produzione di pensiero riflessivo da parte dei giovani stessi, in modo da aumentarne la soggettività pubblica.

(10)

3.4 – MONITORAGGIO E VALUTAZIONE. Descrivere il progetto di monitoraggio e valutazione circa l’andamento del Piano, con indicazione di strumenti, metodologie, indicatori misurabili (max. 3.500 caratteri).

Per la verifica del Piano di Intervento in materia di Politiche Giovanili del Distretto Bassano lo strumento principale sarà la relazione semestrale come indicato dalle direttive regionali sulla scorta degli elementi di seguito riportati per ogni singolo progetto.

Area Scambio Generazionale: Progetto CI STO? AFFARE FATICA!

La misurazione qualitativa del progetto avverrà con:

- incontri di monitoraggio e verifica con tutti i soggetti coinvolti, in particolare con le due figure-chiave del progetto, i tutor e gli handyman;

- la somministrazione di quattro differenti questionari ai partecipanti, ai tutor, agli handyman e alle realtà ospitanti, nei quali verrà richiesto il gradimento dell’esperienza, l’emersione di eventuali criticità e la corrispondenza o meno agli obiettivi prefissi dal progetto;

- interviste ad hoc che andranno a costituire un archivio di tutto il progetto e arricchire il video finale di “Ci sto? Affare fatica!”.

La misurazione quantitativa sarà caratterizzata dalla raccolta dei seguenti dati:

- giovani partecipanti

- giovani coinvolti a settimana

- giovani richiedenti la partecipazione - ore profuse di lavoro dai partecipanti - realtà ospitanti

- tutor e handyman coinvolti

- incontri formativi con tutor e handyman

Area Prevenzione Disagio Giovanile: Progetto SPAZI COMUNI e ESERCIZI DI FUTURO L'attività di verifica del progetto SPAZI COMUNI avverrà con il coinvolgimento dei seguenti soggetti:

- Tavoli progettuali;

- Consulenti coinvolti;

Sono quindi previste 4 azioni specifiche di valutazione , nella misura di n° 1 per trimestre al fine di attuare:

- analisi dei risultati delle iniziative previste nel presente documento di progetto e loro stato di avanzamento;

- verifica dell'impatto sui ragazzi e sui giovani coinvolti e sulla cittadinanza locale e dei livelli di compartecipazione ed adesione ottenuti, in riferimento agli obiettivi specifici da perseguire;

- supervisione delle attività e dei rapporti in essere tra tutti i soggetti coinvolti.

Saranno pertanto considerate nel monitoraggio e nella valutazione del progetto le seguenti dimensioni:

- la contaminazione e le sinergie tra scuola e comunità locale;

- la forma ed il grado di partecipazione dei giovani e della cittadinanza nella realizzazione del progetto;

dell'interazione tra giovani e cittadinanza (es. n. di iniziative, livello di partecipazione alle iniziative…).

Nella fase di valutazione si utilizzeranno indicatori atti a valutare sia le azioni di progetto che il loro impatto sul territorio.

Per quanto riguarda il progetto ESERCIZI DI FUTURO si prevedono monitoraggi trimestrali dal 2° mese di progetto in avanti.

In particolare saranno considerati fondamentali i seguenti indicatori quantitativi:

- il numero di studenti coinvolti nei laboratori;

- numero di soggetti delle reti locali partecipanti al progetto, tipologia di soggetti;

- il numero di percorsi laboratoriali realizzati;

- il numero e la tipologia di esiti favorevoli e sfavorevoli successivi alle azioni

(11)

progettuali.

Saranno inoltre considerati degli indicatori qualitativi quali:

- la soddisfazione, l’interesse, l’efficacia del percorso percepita dai destinatari;

- la soddisfazione, l’interesse, l’efficacia degli interventi percepita dalle scuole (docenti e dirigenti) e dai partner della comunità locale.

3.5 – STRATEGIA DI COMUNICAZIONE E DIFFUSIONE. Indicare le azioni e gli strumenti che si intendono realizzare per consentire la più ampia promozione e diffusione delle attività del Piano, individuando i Partner da coinvolgere e i destinatari finali da raggiungere (diretti, i giovani, e indiretti, cittadinanza, stakeholder, famiglie, scuole, …) (max. 3.500 caratteri).

Il progetto ha l’obiettivo di raggiungere tre sostanziali categorie di attori nelle comunità locali a cui si rivolge. Il piano di comunicazione si differenzia per obiettivi, strumenti e fasi per ciascuno di questi target.

a) giovani potenziali partecipanti. Per quanto riguarda i giovani vi sarà una campagna promozionale delle iniziative con l’obiettivo di raggiungere quanti più adolescenti possibili per coinvolgerli nell’iniziativa. La campagna coinvolgerà l’Amministrazione comunale (conferenza stampa con media locali, canali social, sito web), gli istituti scolastici secondari inferiori e superiori del territorio (circolare per le classi, flyer e locandine, sito web, canali social), e la cittadinanza (canali social, sito web www.cistoaffarefatica.it, flyer, locandine, media locali).

b) comunità locali (cittadinanza). Le comunità locali sono tra le beneficiarie delle azioni del Piano: la campagna promozionale che le riguarda mira a far conoscere l’iniziativa in itinere, costruendo un vero e proprio storytelling collettivo che comunichi e renda visibili le attività svolte, e dia voce ai partecipanti (giovani e non). Per fare questo, attraverso il sito web e i canali social, verranno pubblicati montaggi video, album di foto e articoli di blog. Nella prospettiva di promuovere partecipazione e acquisizione di competenze trasversali, i materiali saranno raccolti, organizzati e pubblicati da uno staff di comunicazione composto da ragazzi partecipanti al progetto interessati a quest’ambito: sarà la loro attività nel progetto. Vi sarà anche un ambito istituzionale dedicato ai media locali, con comunicati stampa, conferenze stampa e l’organizzazione di press tour nei luoghi delle attività.

c) stakeholder (rete di partenariato e non). Gli stakeholder coinvolti e impegnati direttamente nella realizzazione delle attività avranno un canale privilegiato di comunicazione: a loro saranno dedicati materiali descrittivi delle attività svolte (foto, video, relazioni) in momenti appositi di restituzioni. Per quanto riguarda le Amministrazioni: Consigli comunali, conferenze stampa, assemblee pubbliche; per le scuole: assemblee d’istituto, Consigli d’istituto, mostre fotografiche itineranti durante l’anno scolastico; per le realtà ospitanti di “Ci sto? Affare fatica!”: assemblee, riunioni, incontri con direttivi o aperti alla cittadinanza; per i commercianti di “Ci sto? Affare fatica!” (“buoni fatica”) e per le imprese sponsor: una incontro ad hoc con titolare o delegato nella loro sede/esercizio con una brochure di restituzione.

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3.6 – ARTICOLAZIONE. Indicare le azioni progettuali che compongono il Piano e loro riferimento alle tre aree di intervento ammissibili.

Area di intervento Titolo Progetto Titolarità

1. Scambio generazionale CI STO? AFFARE FATICA!

COMUNE DI BASSANO DEL GRAPPA

2. Prevenzione disagio giovanile

SPAZI COMUNI

COMUNE DI BASSANO DEL GRAPPA ESERCIZI DI FUTURO

COMUNE DI BASSANO DEL GRAPPA

3. Laboratori di creatività

* Modificare la tabella, aggiungendo nuove righe, secondo le necessità di articolazione del Piano.

3.7 – RISORSE DISPONIBILI

Titolo progetto Finanziamento Cofinanziamento TOTALE 1.CI STO? AFFARE FATICA! 13.540,80 € 3.385,20 € 16.926,00 € 2.SPAZI COMUNI 2.944,89 € 736,23 € 3.681,12 € 3.ESERCIZI DI FUTURO 9.948,97 € 2.487,25 € 12.436,22 €

TOTALE Euro 26.434,67 Euro 6.608,67 Euro 33.043,34

* Aggiungere altre righe se necessario.

SEZIONE 4 – DESCRIZIONE DEI SINGOLI PROGETTI

Questa sezione deve essere compilata per ogni progetto inserito all’interno del Piano di intervento.

4.1 – TITOLO DEL PROGETTO CI STO? AFFARE FATICA!

4.2 – AREA DI INTERVENTO

AREA

[X] SCAMBIO GENERAZIONALE

[ ] PREVENZIONE DISAGIO GIOVANILE

[ ] LABORATORI DI CREATIVITÀ

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4.3 – SOGGETTO TITOLARE

COMUNE DI BASSANO DEL GRAPPA

4.4 – RESPONSABILE

Cognome e Nome Mariano Scotton

Codice fiscale SCTMRN56M05A703F

Luogo e data di nascita Basano del Grappa 05-08-1956

Ruolo ricoperto all’interno

dell’ente Assessore Politiche Giovanili

Telefono 0424 519165

e-mail informacitta@comune.bassano.vi.it

4.5 – PARTNER OPERATIVI E DI RETE

N. DENOMINAZIONE PARTNER FUNZIONE / RUOLO SVOLTO 1 Società Cooperativa Sociale ADELANTE

ONLUS

Gestione del progetto 2 RTS – Rete Territoriale Scolastica

Bassano e Asiago

Collaborazione al progetto 3 Associazione di Volontariato Gruppo

Vulcano ONLUS

Collaborazione al progetto 4 Amministrazioni Comunali del Distretto

1 dell’AULSS 7 Pedemontana Collaborazione al progetto 5 Associazioni di volontariato Collaborazione al progetto

4.6 – CONTESTO DI RIFERIMENTO, CON DESCRIZIONE DEL TERRITORIO, DEL TARGET E DEL FABBISOGNO RILEVATO (max. 3.500 caratteri).

La fatica non è mai sprecata: soffri ma sogni (Pietro Mennea) Premessa

Fino agli anni ’60 e forse ’70, vedere ragazzi/e (quando non addirittura bambini/e) lavorare in attività produttive retribuite costituiva assoluta normalità. Oggi i ragazzi e ragazze stanno rinviando sempre più l’approccio con il lavoro e, in particolare, con il lavoro fisico e la fatica.

“Oggi, in Italia, un adolescente che voglia lavorare anche solo nei mesi estivi liberi dal lavoro scolastico, incontra difficoltà sempre più insormontabili e possibilità sempre più confinate nel lavoro irregolare e sommerso. Come se i motivi, pur diversi, di queste sue aspettative non fossero legittimi, come se il lavoro per il mercato potesse contaminare una fase del corso di vita innocente e immacolata. Come se questa esperienza portasse inesorabilmente verso l’abbandono del percorso scolastico” (Il lavoro come scelta - Quello che non potrebbero fare i bambini e i ragazzi del Nord e del Sud del Mondo, di Valerio Belotti).

CI STO coinvolgerà i 23 comuni del distretto 1 dell’azienda ULSS 7 ed in quest’area

(14)

territoriale intende recuperare il prezioso contributo educativo e formativo dell’impegno, in particolare di quello manuale. Il progetto intende stimolare minori e adolescenti a valorizzare al meglio il tempo estivo, un tempo critico, spesso vuoto di esperienze e perciò di significato – soprattutto per le generazioni di pre-adolescenti e adolescenti – attraverso attività concrete di volontariato, cittadinanza attiva e cura dei beni comuni, affiancati e accompagnati dalla comunità adulta locale afferente l’area territoriale suddetta.

Il progetto è in piena continuità con quanto avviato nel corso del Piano precedente, un’esperienza molto positiva in merito a una molteplicità di livelli: a) quantitativo, con il coinvolgimento di 1088 giovani del territorio, 155 giovani partecipanti a settimana, 133 handymen (volontari adulti), 61 tutor (giovani accompagnatori), 87 realtà ospitanti, 15 Comuni coinvolti, 142 squadre complessive di ragazzi; b) qualitativo, per il processo virtuoso di coinvolgimento attivo delle comunità locali, reali protagoniste e beneficiarie insieme delle azioni di “Ci sto? Affare fatica!”; c) sostenibile, l’attivazione delle comunità locali ha permesso concretamente la partecipazione dei giovani grazie alla sponsorizzazione di più di 1500 buoni fatica, tra contributi di imprese locali e scontistiche dei commercianti che hanno erogato i buoni; d) partecipato, anche nella valutazione: grazie alla somministrazione di questionari di gradimento alla fine di ogni settimana, il progetto è stato valutato positivamente dalla quasi totalità dei soggetti coinvolti, nonché giudicato complessivamente più che buono, segno che la soddisfazione è trasversale rispetto al ruolo svolto, all’età, alle motivazioni dei partecipanti e all’esperienza di ognuno.

Fondamentale per la buona riuscita del progetto si è rivelata la presenza del tutor: una figura delicata e con una serie di competenze e attitudini personali richieste non ininfluenti, dovendo guidare e stimolare ragazzi e ragazze nell’impegno e fatica quotidiani e al contempo gestire la relazione tra loro, con loro e con i referenti adulti. Ruolo, questo, a volte difficile da sostenere per una singola persona. Per questo anche la presenza degli handymen si è rivelata importante, non solo per la loro competenza nell’indirizzare e suddividere i lavori, ma anche per supportare il tutor nella gestione del gruppo e nel caso di imprevisti.

4.7 – FINALITÀ GENERALE E OBIETTIVI SPECIFICI (max. 3.000 caratteri).

Finalità generali:

1. la dimensione intergenerazionale;

2. il valore della fatica;

3. un investimento educativo sul tempo estivo;

4. la dimensione del gruppo;

5. la cura e la tutela dei beni comuni.

Obiettivi specifici per finalità:

1)

- investire sulla formazione degli adulti coinvolti dal progetto, fornendo loro competenze nella relazione con gli adolescenti e condividendo con loro l’obiettivo educativo;

- individuare le attività di impegno secondo il criterio di una presenza adulta stabile al fianco dei ragazzi;

- creare un intreccio tra competenze creative giovanili e abilità tradizionali artigianali da

“maestri d’arte” (gli handyman del progetto).

2)

- facilitare il processo con il quale alla fatica profusa si possa associare un congruo riconoscimento;

- governare una procedura di erogazione del “buono” che rispetti l’impegno e la fatica di tutti i ragazzi;

- individuare con le comunità adulte del territorio un’attività prettamente manuale e che richieda l’acquisizione di competenze;

- accompagnare la fatica dei ragazzi, dando loro tempi organizzativi chiari e chiedendo il rispetto degli orari d’arrivo e della pause durante la mattinata.

3)

- aprire un canale di collaborazione stabile con gli istituti superiori fin dalla primavera,

(15)

per sensibilizzare i giovani, i docenti e le famiglie;

- informare i Servizi del territorio per programmare e progettare interventi ad hoc con i giovani in percorsi di vita più difficili;

- convogliare le energie progettuali delle amministrazioni locali, rivolte alla fascia d’età di pre-adolescenti e adolescenti, in un grande contenitore collettivo dove ciascun Comune possa attivare le proprie risorse di comunità.

4)

- allestire contesti educativi dove al centro siano le relazioni tra pari, affiancate da giovani e adulti significativi;

- organizzare attività importanti, che possano restituire alle ragazze e ragazzi il riconoscimento della comunità;

- formare le giovani generazioni al lavoro in team, con ruoli, funzioni, responsabilità differenti ma con riconoscimenti e gratificazioni collettive;

- accompagnare il gruppo con due tipologie di figure adulte: un tutor, giovane e con competenze animative riconosciute; un handyman, o “maestro d’arte”, adulto, che condivide gli obiettivi del progetto e portatore di competenze tecniche specifiche.

5)

- educare le giovani generazioni a un processo virtuoso di custodia del proprio territorio;

- coinvolgere la comunità adulta non soltanto come mero “strumento educativo”, ma come reale beneficiaria dell’intervento dei ragazzi;

- accompagnare le amministrazioni locali in un processo di parziale restituzione ai cittadini di alcune responsabilità;

- stimolare le persone a sentirsi portatrici non solo di bisogni ma anche di capacità;

- avvicinare le giovani generazioni al patrimonio culturale e artistico locale, in una logica di cura, custodia e ripristino al fianco della comunità adulta.

4.8 – DESTINATARI. Indicare il numero e la tipologia di destinatari, diretti e indiretti, che si intendono raggiungere con il progetto (max. 3.500 caratteri).

I destinatari diretti sono più di 1000 ragazzi e ragazze dai 14 ai 19 anni per un numero di almeno 140 squadre complessive (compresi gli altri contributi oltre a Capacitandosi) composti da 10 ragazzi/e cadauno.

Di questi circa il 30% saranno minorenni in stato di bisogno e/o colpiti da forme di esclusione e disagio sociale:

-In carico a SPTM – Servizio di Protezione e Tutela Minori, -In carico a servizi sociali comunali,

-In carico a servizi territoriali dell’AULSS: Ser.D per problemi di dipendenze, NPI – Neuro Psichiatria Infantile, Servizio Disabilità,

-Segnalati dal Tavolo delle povertà bassanese (composto da enti locali e Caritas locali) per basso reddito familiare,

-Segnalati dalle scuole come ragazzi/e a rischio dispersione scolastica,

-Segnalati dalle comunità locali (parrocchie, oratori, associazioni, società sportive …) come ragazzi/e con disagio sociale e a rischio marginalità o devianza.

I 140 gruppi saranno composti in maniera equilibrata cercando di mantenere la percentuale del 30% di minorenni con disagio, evitando così di creare dei gruppi “ghetto” composti da tutti ragazzi in difficoltà.

I destinatari indiretti sono:

-I tutor dei 140 gruppi, giovani dai 20 ai 29 anni che affiancano i gruppi nei lavori di cura dei beni comuni,

-Gli handyman dei 140 gruppi, volontari adulti (maestri d’arte e tuttofare) che affiancano i gruppi nei lavori di cura dei beni comuni,

-Le comunità locali coinvolte: enti ospitanti, enti locali, sponsor, esercizi commerciali, scuole, agenzie educative,

-Tutta la cittadinanza: i gruppi di “Ci sto” sono molto visibili nei territori (10 ragazzi con le

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magliette rosse che lavorano nei centri storici, nei parchi, nei luoghi simbolo del bassanese) per cui moltissimi cittadini sono interessati e coinvolti da questo processo di cittadinanza giovanile che contiene in sé l’accompagnamento educativo dei giovani svantaggiati.

4.9 – RISULTATI ATTESI, CON RIFERIMENTO A INDICATORI MISURABILI (max. 3.000 caratteri).

Il risultato atteso per “Ci sto? Affare fatica!” è la conferma dei numeri dell’estate 2019, a maggior ragione con l’ipotesi che l’estate 2020 possa venire drasticamente ridotta dall’emergenza Covid-19. Con l’edizione 2021 parteciperanno tutti i Comuni della pianura, perciò si prevedono ancora più di 1.000 partecipanti, più di 140 squadre, più di 60 tutor, più di 130 handymen, più di 80 realtà ospitanti. Questo a partire dall’ipotesi di poter usufruire anche di altri contributi oltre al presente, dai Comuni stessi o da privati, che permettano di mantenere i numeri conosciuti in questi anni dal Progetto e che possano dare continuità allo stesso anche negli anni futuri.

Per poter misurare adeguatamente gli obiettivi del progetto, si utilizzeranno strumenti differenti per criteri che saranno sia qualitativi sia quantitativi.

La misurazione qualitativa del progetto avverrà con:

- incontri di monitoraggio e verifica con tutti i soggetti coinvolti, in particolare con le due figure-chiave del progetto, i tutor e gli handyman;

- la somministrazione di quattro differenti questionari ai partecipanti, ai tutor, agli handyman e alle realtà ospitanti, nei quali verrà richiesto il gradimento dell’esperienza, l’emersione di eventuali criticità e la corrispondenza o meno agli obiettivi prefissi dal progetto;

- interviste ad hoc che andranno a costituire un archivio di tutto il progetto e arricchire il video finale di “Ci sto? Affare fatica!”.

La misurazione quantitativa sarà caratterizzata dalla raccolta dei seguenti dati:

- giovani partecipanti

- giovani coinvolti a settimana

- giovani richiedenti la partecipazione - ore profuse di lavoro dai partecipanti - realtà ospitanti

- tutor e handyman coinvolti

- incontri formativi con tutor e handyman

E anche dalla raccolta dei seguenti dati, relativi al materiale e al lavoro svolto:

- mq di pareti ritinteggiate e parchi ripristinati - litri di vernice, impregnante, fissativo utilizzati

- rastrelli, badili, scope e altri arnesi impiegati sacchi per la raccolta dei rifiuti

4.10 – ARTICOLAZIONE PROGETTUALE, CON INDICAZIONE DI FASI, ATTIVITÀ, TEMPI DI REALIZZAZIONE, METODOLOGIE, STRUMENTI (max. 5.000 caratteri).

(17)

Il progetto prevede la costituzione di gruppi composti ciascuno da una decina di adolescenti dai 14 ai 19 anni. Ciascun gruppo avrà un giovane volontario (tutor) e alcuni volontari adulti (handymen) che svolgeranno l’attività di volontariato insieme ai ragazzi/e nel contesto e secondo la mansione assegnata. Le attività assegnate ai vari gruppi saranno individuate nella rete dei soggetti coinvolti. I gruppi realizzeranno le attività alla mattina dalle 8.00 alle 12.00, dal lunedì al venerdì, e svolgeranno attività rivolte alla cura dei beni comuni. L’intera città sarà chiamata a sostenere ed accompagnare i gruppi di ragazzi/e, in modi diversi. Un ruolo chiave sarà affidato agli handymen, o “maestri d’arte”, adulti “tuttofare” capaci di trasmettere piccole competenze tecniche/artigianali ai ragazzi e di guidare il gruppo insieme ai tutor. I gruppi lavoreranno per pacchetti settimanali dal 14 giugno al 30 luglio 2021. Per tutti i partecipanti sono previsti dei buoni “fatica” del valore di € 50,00 riguardanti gli ambiti principali della quotidianità (spese alimentari, abbigliamento, libri scolastici, sport e tempo libero). Anche ai tutor verrà riconosciuto un “buono fatica”, del valore di € 100,00.

I tempi. Una volta allestita un’équipe di coordinamento (EdC) del progetto, i primi due mesi dell’anno saranno necessari per:

- pianificare e condividere con le amministrazioni tutte le fasi di realizzazione del progetto;

- coinvolgere la comunità adulta nell’individuazione da un lato delle attività in cui ospitare i ragazzi, dall’altro degli handyman;

- prendere contatto con aziende e/o enti interessati a sponsorizzare l’iniziativa con l’acquisto dei “buoni fatica” per i ragazzi partecipanti;

- prendere contatto con le aziende e i commercianti per l’erogazione dei “buoni fatica”;

- individuare i 20 tutor, attraverso una call pubblica e una promozione dell’esperienza presso tutti i contesti associativi del territorio (scout, AC, altre agenzie educative, …).

Tra marzo e aprile:

- due moduli formativi per i tutor e per gli handymen, a cura dell’EdC;

- alle realtà coinvolte verrà richiesta la compilazione di un modulo nel quale saranno indicati i termini dell’impegno;

- sulla base dei lavori individuati, l’EdC stilerà una lista sia di materiale generico (guanti, sacchi, ecc.), sia di materiale specifico per le realtà che non avranno possibilità di recuperarlo altrimenti;

- l’EdC preparerà il materiale promozionale e promuoverà l’esperienza nelle scuole superiori;

Da maggio all’inizio del progetto:

- l’EdC allestirà la “segreteria” del progetto: verranno predisposti tutta la modulistica per l’iscrizione dei ragazzi, online e cartacea, e i tabulati degli iscritti per ogni Comune;

- l’EdC farà produrre i gadget del progetto: una t-shirt rossa e un paio di guanti da lavoro, non soltanto gadget, ma con la funzione di riconoscibilità dei ragazzi nel territorio durante le settimane del progetto;

- verranno incontrati tutti gli Uffici pubblici coinvolti nel progetto, sia chi offrirà una vera e propria attività, sia chi sarà di supporto durante tutta la durata del progetto (Magazzino Comunale, urbanistica, ecc.);

- in particolare, con il Magazzino Comunale si vaglieranno tutti i lavori individuati per verificarne l’effettiva adeguatezza alle competenze dei ragazzi partecipanti (semplici volontari);

- l’EdC e le amministrazioni locali cureranno una conferenza stampa d’avvio, nella quale prenderanno accordi con la stampa locale per la visita di alcuni gruppi durante le settimane del progetto.

Durante il progetto (dal 14 giugno al 30 luglio 2021):

- vi saranno due incontri in itinere di monitoraggio del progetto con tutor, handymen e le amministrazioni locali;

(18)

- l’EdC curerà tutte le operazioni di “segreteria” settimanali, nell’ordine: a) raccolta iscrizioni, b) composizione dei gruppi, c) comunicazione agli iscritti dell’orario e del luogo di ritrovo; d) messa in contatto di tutor, handyman e realtà ospitante; e) sopralluogo della realtà ospitante con handyman; f) richiesta materiale ed eventuale fornitura del mancante alla realtà ospitante;

- l’EdC incontrerà i gruppi di lavoro in due momenti: il lunedì per l’avvio, la consegna dei fogli firme ai tutor, dei questionari di gradimento e dei gadget; il venerdì per la raccolta dei questionari e dei fogli firme, e la consegna dei “buoni fatica” richiesti;

- l’EdC raccoglierà settimanalmente dei questionari di gradimento rivolti a: ragazze e ragazzi partecipanti; tutor; handyman; realtà ospitanti;

- l’EdC organizzerà un evento di chiusura dal forte valore simbolico dove le istituzioni e le comunità locali incontreranno tutti i giovani coinvolti; in questa grande festa saranno proiettati video e foto delle diverse esperienze e saranno comunicati i numeri di “Ci sto? Affare fatica!”.

A conclusione del progetto, tra agosto e settembre:

- verranno organizzati tutti i dati raccolti con i questionari;

l’EdC verificherà il progetto con i soggetti coinvolti.

4.11 – ABSTRACT DEL PROGETTO PER PUBBLICAZIONE ON LINE (max. 10 righe).

Sporcarsi le mani per prendersi cura dei beni comuni. È l’azione di cittadinanza attiva proposta dal progetto “Ci sto? Affare fatica!”.

Un progetto complesso, ma ricco di opportunità, rivolto ai ragazzi da 14 ai 19 anni, residenti nei comuni aderenti, che intendono recuperare il prezioso contributo educativo e formativo dell’impegno e della fatica attraverso attività concrete di volontariato.

I giovani partecipanti saranno coinvolti – dal 14 giugno al 30 luglio 2021, dalle 8.30 alle 12.30, dal lunedì al venerdì – in svariate attività settimanali di cura del bene comune: pulizie dei centri abitati e delle vie dei quartieri, manutenzione dei parchi … e moltissimo altro ancora. Una movimentazione a tutti i livelli che riempirà di entusiasmo e significato l’estate dei ragazzi, raggruppati in squadre miste di 10 e guidati da un giovane tutor.

4.12 – PIANO ECONOMICO DEL PROGETTO, CON INDIVIDUAZIONE DELLE SINGOLE CATEGORIE DI SPESA E RELATIVO BUDGET.

Voce di spesa Euro

Personale interno 11.592,00 € Funzionamento e gestione

(amministrazione, locali, spese

generali) 483,00 €

Materiali didattici e di consumo 315,00 € Materiali di

promozione/diffusione 630,00 € Supporto agli utenti 2.100,00 €

Beni durevoli 1.806,00 €

TOTALE 16.926,00 €

4.1 – TITOLO DEL PROGETTO

DIS_ORIENTA - ESERCIZI DI FUTURO

(19)

4.2 – AREA DI INTERVENTO

AREA

[ ] SCAMBIO GENERAZIONALE

[X] PREVENZIONE DISAGIO GIOVANILE

[ ] LABORATORI DI CREATIVITÀ

4.3 – SOGGETTO TITOLARE

COMUNE DI BASSANO DEL GRAPPA

4.4 – RESPONSABILE

Cognome e Nome Mariano Scotton

Codice fiscale SCTMRN56M05A703F

Luogo e data di nascita Basano del Grappa 05-08-1956

Ruolo ricoperto all’interno

dell’ente Assessore Politiche Giovanili

Telefono 0424 519165

e-mail informacitta@comune.bassano.vi.it

4.5 – PARTNER OPERATIVI E DI RETE

N. DENOMINAZIONE PARTNER FUNZIONE / RUOLO SVOLTO 1 Società Cooperativa Sociale ADELANTE

ONLUS

Gestione del progetto 2 RTS – Rete Territoriale Scolastica

Bassano e Asiago

Collaborazione al progetto 3 Associazione di Volontariato Gruppo

Vulcano ONLUS

Collaborazione al progetto 4 Equipe Educatori Progetti Giovani

Comunali

Collaborazione al progetto

4.6 – CONTESTO DI RIFERIMENTO, CON DESCRIZIONE DEL TERRITORIO, DEL TARGET E DEL FABBISOGNO RILEVATO (max. 3.500 caratteri).

(20)

L’esperienza del Covid-19 ci sta attraversando e ci attraverserà ancora a lungo, con un impatto che sarà sempre meno sanitario-emergenziale e sempre più socio-educativo. Cosa troveremo fuori di qui? Che cosa raccoglieremo una volta fuori dalle nostre case? Quali bisogni, quali paure, quali angosce, quali vissuti? Le ragazze e i ragazzi, le famiglie, i territori saranno pronti a fare comunità? Il progetto nasceva qualche mese fa con l’idea di investire in maniera profonda, capillare e sostenibile sulla scuola media. Siamo convinti e consapevoli che l’emergenza non ha eliminato questo bisogno, l’ha reso semmai più urgente e attuale.

UN TERRITORIO “PRONTO”

La presenza di un tavolo operativo che coinvolge tutti gli assessori delle politiche giovanili del territorio bassanese è un punto di partenza particolarmente prezioso: il progetto nasce dalla convinzione che la scuola media si riforma (letteralmente, prende una nuova forma) nel territorio che essa stessa abita, e che il territorio (rappresentato dalla volontà politica delle amministrazioni locali) può portare risorse, competenze, innovazione, percorsi. La scuola secondaria inferiore è l’ultimo grado d’istruzione che lega ancora i ragazzi al loro territorio di residenza: può trasformarsi e riformarsi davvero in un’esperienza significativa di “scuola diffusa” tra le aule e i luoghi e le persone significative del luogo che si abita.

A PARTIRE DA COSA

Questi anni di lavoro sociale nelle scuole e nelle comunità locali a favore delle giovani generazioni (con numerosi progetti “Ci sto? Affare fatica!”, “Spazi Comuni”, “S-carpe Diem”,

…) hanno rinforzato alcuni apprendimenti pedagogici che sono, di fatto, il punto di partenza di “Dis_orienta”, un progetto complessivo di attivazione di comunità in supporto alle scuole medie del territorio.

a) Territorialità: come anticipato nelle righe precedenti, la scuola media è l’ultimo presidio educativo territoriale nella formazione dei ragazzi; si può fare (e ri-fare) comunità educante a partire da qui, scuola e territorio insieme.

b) Gruppalità: se è vero che i pari sono la principale minaccia per le nuove generazioni, schiacciate più dalla vergogna che dalla rabbia, i pari diventino la risorsa; in questo senso va assolutamente privilegiato e promosso il lavoro educativo in gruppo e la peer education in ogni contesto e in ogni percorso attivato.

c) Creatività: è la competenza del futuro, l’unica che fa navigare in tempi complessi come i contemporanei, va sostenuta oggi senza riserva alcuna: il nostro territorio è ricchissimo da questo punto di vista.

d) Responsabilità: se non diffondiamo responsabilità ai ragazzi non la impareranno mai, e il mondo adulto non è in grado di produrre dispositivi educativi che sappiano accogliere un margine di rischio a fronte di una crescita della fiducia e dell’autonomia nei ragazzi: scuola e territorio sono beni comuni (cioè di tutti, anche dei ragazzi) dei quali potersi prendere cura e imparare la responsabilità.

e) Identità: “restituire quanto fatto e quanto vissuto”, a seguito di un’esperienza, di un laboratorio, di un percorso in genere, non è solo un compito da svolgere ma ha a che fare con una questione molto seria dell’educazione contemporanea: il riconoscimento dei ragazzi, la costruzione della loro identità.

4.7 – FINALITÀ GENERALE E OBIETTIVI SPECIFICI (max. 3.000 caratteri).

(21)

DIS_ORIENTA ha obiettivi, ambizioni, finalità diverse:

- sostenere e riqualificare la scuola secondaria inferiore, o scuola media, dimenticata dalle riforme e schiacciata da nomi e definizioni che ricordano il limbo e il purgatorio e non invece un’esperienza territoriale privilegiata di “consegna” all’adolescenza e alla gioventù e di stimolo al sogno e agli immaginari di sé da parte di un’intera comunità educante.

- valorizzare il dis-orientamento. In un tempo in cui la società promuove paradossalmente “la libertà di non dover scegliere”, di essere etero orientati praticamente su tutto, proviamo a riscoprire insieme con i ragazzi il piacere della scoperta, di perdersi e ritrovarsi. Esploratori curiosi di un mondo che cambia.

- sostenere la comunità locale nell’educazione delle giovani generazioni, perché il sapere e il sapore della Comunità Educante sono elementi infinitamente più preziosi e capaci di mutamento sociale, dell’azione di un singolo soggetto per quanto esperto e competente.

- promuovere partecipazione: quella vera, reale e funzionale, e quindi lenta, faticosa ed intenzionale. Partecipazione anzitutto di preadolescenti, con famiglie, scuola e enti locali.

- ripartire a fare scuola dalla comunità, consapevoli di una forte necessità del tempo prossimo che ci attende, fuori dall’emergenza covid-19: le nostre comunità locali, che abitano il territorio bassanese, come tutte le comunità italiane, dovranno re-imparare lo stare insieme, innovandone spazi e tempi, riconnettendo reti e relazioni, riallenando la vicinanza.

PERCHÉ DIS_ORIENTARSI

DIS_ORIENTA si fonda su una visione innovativa dell’orientamento che prova a superare alcune ingenuità educative: 1) l’ingenuità delle mete. Una prerogativa del tempo complesso che abitiamo è che nessuno davvero può sapere cosa potrà capitare tra 15 anni. Gli ultimi studi dicono che è probabile che chi sta avviando il proprio percorso formativo a scuola farà un lavoro che oggi non esiste ancora; 2) l’ingenuità dei percorsi. Se la meta è incerta, il percorso pre-confezionato per arrivarci ha ancora meno efficacia. I percorsi formativi oggi necessariamente si mischiano, si contaminano, si integrano, si modificano: una ragazza o un ragazzo del 2020 impara in contesti e percorsi differenti; 3) l’ingenuità del chi. Non si può pensare di orientare senza conoscere profondamente chi si sta orientando, e cioè i pre- adolescenti del 2020. Bisogna conoscere, avere la vista lunga, non dimenticando che è in gioco la costruzione di sé, la ricerca (che durerà una vita) della propria identità: saranno i ragazzi a guidarci nella scoperta della loro generazione e generatività.

Non è fondamentale dunque sapere dove si arriva, per quale via, con quali risorse. Bisogna piuttosto orientarsi e disorientarsi al contempo, seguendo alcune indicazioni: ESPLORARE.

Partire con l’essenziale, osservare con curiosità, ascoltare con attenzione, e soprattutto continuare a esplorare. CERCARE. Niente navigatori, ma cercare la strada mentre la si sta percorrendo. Alle volte, come dei pionieri, la strada va costruita, con intelligenza e creatività.

APPRENDERE. Da tutto ciò che accade, imparare. E non farlo mai da soli: la comunità e il gruppo di pari sono l’unico contesto possibile per sedimentare gli apprendimenti e farne patrimonio della propria vita e del proprio territorio. CRESCERE. La domanda vera, buona, bella non è tanto “cosa farò da grande”, ma “cosa sarò da grande”, che donna e che uomo sceglierò di essere.

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4.8 – DESTINATARI. Indicare il numero e la tipologia di destinatari, diretti e indiretti, che si intendono raggiungere con il progetto (max. 3.500 caratteri).

Il progetto intercetta giovani della fascia 11-17 che rischiano o hanno già subito un arresto nel percorso in ambito: scolastico, di integrazione nella comunità dei pari e locale, o nella fruizione di servizi per la promozione del benessere e resilienza personali. Sono coinvolti circa 300 beneficiari diretti e almeno 1.000 beneficiari indiretti valorizzati anche come risorse alla pari per i coetanei. Per la lettura dei bisogni e l'individuazione dei beneficiari primari viene condivisa una checklist di criteri tra le principali figure a contatto con giovani e famiglie:

docenti, assistenti sociali, terzo settore. Tali criteri fungono da parametri di inclusione dei beneficiari per dare priorità alla selezione degli stessi; la volontà è coinvolgere il massimo numero di beneficiari, quindi potenzialmente tutte le persone segnalate. La gravità delle condizioni di vita dei giovani è parametro di selezione: massima per chi presenta un arresto/rallentamento del percorso scolastico; intermedia per chi non fruisce di attività scolastiche non curriculari o extra scolastiche. Sono beneficiari anche ragazzi che vivono episodi di disagio (psicologico/sociale/relazionale) non collegati a una dimensione di svantaggio generale, e ragazzi senza disagi conclamati ma che per cause sociali, sanitarie, familiari, personali vivono forti difficoltà scolastiche e relazionali. Le famiglie di questi ragazzi sono beneficiari diretti, in quanto coinvolti nelle attività progettuali tra cui quelle di sostegno ed empowerment (gruppi, percorsi educativi…) specificatamente dedicate. Beneficiari diretti sono anche docenti ed educatori che partecipano alle attività. I destinatari indiretti sono: altri docenti ed educatori, decisori pubblici, comunità locali, professionisti e volontari della società civile, imprese, famiglie, cittadinanza.

Nell’anno scolastico 2018/2019 sono 5.737 studenti che frequentano le scuole secondarie di primo grado del territorio bassanese (scuole medie). Il progetto intende dis_orientare ragazze, ragazzi frequentanti le scuole secondarie di primo grado del territorio bassanese (scuole medie), le loro famiglie, le intere comunità locali; e intende farlo promuovendo partecipazione, sviluppo di comunità, benessere a scuola e contrasto alla dispersione scolastica. Riflessioni e pratiche di un territorio attorno alla preadolescenza, età spesso dimenticata (nell’emergenza che stiamo affrontando ancora di più). Tra i 10 e i 14 anni non è soltanto il tempo “delle medie”: è il tempo (e gli spazi!) dove convivono aspetti diversi e contraddittori del sé bambino e del sé adulto, dove si scoprono passioni, dove la mente si struttura nei primi pensieri complessi, dove si scoprono relazioni intense e si seminano le amicizie di una vita, in un continuo tendere e viaggiare tra ali e radici.

4.9 – RISULTATI ATTESI, CON RIFERIMENTO A INDICATORI MISURABILI (max. 3.000 caratteri).

“Dis_orienta” vuole aprire un lungo e duraturo investimento sulla scuola media e sul lavoro di comunità tra scuola e territorio nei Comuni dell’area bassanese, consapevoli che sia l’ultimo presidio educativo su cui poter incidere in età scolastica e a livello strettamente locale, mantenendo una visione globale integrata.

Il monitoraggio e valutazione (intermedia e finale) è un punto fondamentale per tutto il percorso che non vuole esaurirsi al termine del progetto e limitarsi all’ambito locale.

Per questo nel monitoraggio e valutazione saranno coinvolti:

- docenti coinvolti nell’organizzazione dell’azione;

- ragazze e ragazzi partecipanti agli “esercizi di futuro”;

- dirigenti di ciascun ICS coinvolto.

Sono previste 4 azioni specifiche di valutazione, una per trimestre al fine di attuare:

– valutazione partecipata con i ragazzi partecipanti di ciascun laboratorio attivato;

– analisi dei risultati delle iniziative previste nel presente documento di progetto e loro stato di avanzamento;

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– verifica dell'impatto sui ragazzi coinvolti e sulla cittadinanza locale e dei livelli di compartecipazione ed adesione ottenuti, in riferimento agli obiettivi specifici da perseguire;

– supervisione delle attività e dei rapporti in essere tra tutti i soggetti coinvolti.

Saranno considerate nel monitoraggio e nella valutazione del progetto le seguenti dimensioni:

– la contaminazione e le sinergie tra scuola e comunità locale;

– la forma ed il grado di partecipazione dei ragazzi e della cittadinanza nella realizzazione del progetto;

– la natura dei processi che si sono verificati come conseguenza dell'interazione tra ragazzi e cittadinanza (es. n. di iniziative, livello di partecipazione alle iniziative…).

Nella fase di valutazione si utilizzeranno indicatori atti a valutare sia le azioni di progetto che il loro impatto sul territorio. Tali indicatori costituiscono l’oggetto dell’attività di monitoraggio e di valutazione che si articolerà secondo due linee principali:

- realizzare un costante monitoraggio, dei soggetti suddetti su tutte le attività;

- effettuare le 4 valutazioni previste.

4.10 – ARTICOLAZIONE PROGETTUALE, CON INDICAZIONE DI FASI, ATTIVITÀ, TEMPI DI REALIZZAZIONE, METODOLOGIE, STRUMENTI (max. 5.000 caratteri).

Il progetto complessivo “Dis_orienta”, che potrà contare anche su altri contributi per la sua realizzazione, prevede:

- la costituzione di 13 tavoli di lavoro (bureau), ciascuno per ogni istituto comprensivo del territorio, costituiti da un gruppo di lavoro trasversale (ragazzi, genitori, docenti, educatori, enti locali) che, nell’anno scolastico 2020/2021, si incontri a cadenza periodica per programmare un percorso sperimentale di collaborazione stabile tra scuola e territorio per il benessere e la crescita dei pre-adolescenti, la cui attuazione partirebbe dall’A.S. 2021/2022;

- un percorso formativo per le famiglie realizzato con una decina di appuntamenti suddivisi per comune o area comunale;

- la prosecuzione delle “Esperienze di cittadinanza”, avviate e sostenute dai Piani di intervento precedenti;

Con il contributo previsto dal Piano “Capacitandosi”, verrà finanziata in particolare la quarta azione di “Dis_orienta”, gli Esercizi di futuro.

Esercizi di futuro

L’esperienza maturata gli anni precedenti con “scuola aperta” trova qui la propria evoluzione nell’allestimento di una serie di esperienze laboratoriali (nella forma di eventi o percorsi), in tempo e spazio scolastici o extra-scolastici, dedicate a ragazzi, docenti, famiglie e comunità locale. Gli ambiti da cui partire a co-progettare le azioni con le scuole potranno essere i seguenti:

a. Artigianato e arte, grazie alla presenza di maestranze locali (falegnameria, ferramenta, ceramica, pittura ma anche fotografia, video-making, podcast…):

le mani, il loro uso sapiente, tra imparare un’arte e imparare un mestiere, tornano a essere oggetto di lavoro e apprendimento privilegiato.

b. Musica e urban culture, soprattutto in ambiente hip-hop, rap e trap, con il supporto di esperti già individuati nel territorio: la valorizzazione della creatività pura, di musica e parole, per esprimere sensazioni, vissuti, emozioni è (e sarà ancor di più) un veicolo irrinunciabile della generazione attuale.

c. Teatro e storytelling, in collaborazione con formatori e compagnie che operano nel contesto bassanese da più di un decennio, anche qui a partire dall’importanza di raccontare e raccontarsi (a maggior ragione dopo quanto vissuto in questi mesi), di costruire esperienze di ascolto collettivo e

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