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Questi percorsi biblici si snodano dunque sul piano dell’incontro, tra le persone, col creato o con Dio stesso, nutrendosi dei suoi stessi “ingredienti”: il dire e il domandare

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Academic year: 2022

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VOCI NEL DESERTO

Percorsi biblici che educano l'incontro Edizioni Città Nuova – Aprile 21010

Presentazione

«Come si ama l’altro? Non facendo lo scarto tra parole e Parola, tra ciò che predichiamo e ciò che pratichiamo». Tra le righe di questa riflessione di Don Tonino Bello, traggo un’utile chiave di lettura per presentare l’ultimo lavoro di suor Benedetta Rossi.

La domanda su come si ama è cruciale per chi ha il compito di animare la testimonianza comunitaria della carità. “Promuovere Caritas” nelle parrocchie, nei territori, negli incontri con i fratelli sfigurati dalla povertà, dalla miseria, dal dolore, passa dunque per un costante e sempre nuovo tentativo di rispondere a quell’interrogativo.

La lettura orante, contenuta in queste pagine, è una compagna di strada, allo stesso tempo sorprendente ed esigente, per comporre quella scissione tra fede e vita, parole e Parola, teoria e pratica, in cui si rischia di cadere nella ricerca di una vita cristiana autentica.

L’incontro con la Parola di Dio coinvolge e mette alla prova, avvicinando il lettore a vicende e persone che sembravano lontane nei secoli e distanti dalla sensibilità e dalla complessità odierna.

La sorpresa è scoprire che questa Parola può diventare specchio della vita personale, cioè relazionale. Infatti, la trama di incontri, legami, conflitti, che la lettura restituisce al suo significato meno palese, è quanto di più umano possa esserci. Il Verbo si dice e si incarna in questa umanità per trasfigurarla, portandola al grado più profondo della propria essenza: «Che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell'uomo, perché te ne curi? Davvero l'hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato» (Sal 8, 5-6).

Questi percorsi biblici si snodano dunque sul piano dell’incontro, tra le persone, col creato o con Dio stesso, nutrendosi dei suoi stessi “ingredienti”: il dire e il domandare.

Proprio come nella vicenda di Emmaus, la Parola di Dio si svela in queste pagine come una sequenza di incontri impastati di ascolto e interrogativi, lo stesso amalgama presente nella relazione educativa.

Molte le domande sollevate dal testo. Domande che entrano nel mondo del lettore in punta di piedi, non come affermazioni categoriche, lasciando la possibilità di una risposta che scalza dall’indifferenza.

Spiegando e domandando questa Parola diventa, gradualmente ma inesorabilmente, provocazione alla libertà di ciascuno di noi, provocazione alla comunione.

Lo scrive la stessa suor Benedetta, che ringrazio per la profondità e novità della sua lettura orante, in un intenso passaggio della vicenda di Zaccheo (Lc 19,1-10): «… ora è Gesù che ha l’urgenza e la necessità della comunione (…). La comunione non è un optional; l’uomo che guarda il fratello dal basso, l’uomo che riconosce l’altro con il proprio sguardo, che chiede con questo sguardo l’incontro e lo provoca con la parola, sente il bisogno impellente della comunione. Per lui è necessario entrare nella casa dell’altro, condividerne cioè la vita, l’intimità, le esperienze. Lontano dalla folla, Gesù cerca lo spazio della condivisione, dello “stare con”».

L’augurio è di incamminarci su questi percorsi biblici, per lasciarci educare nella relazione fraterna recuperandone il senso profondo di sfida e decisione consapevole, di comunione nella diversità.

Sac. VITTORIO NOZZA Direttore di Caritas Italiana

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