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Donne al lavoro Coordinamento editoriale: Marco Stancati

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Academic year: 2022

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Donne al lavoro

Coordinamento editoriale:

Marco Stancati

(Responsabile Comunicazione INAIL) Ideazione, progetto ed elaborazione digitale:

Pino Modica e Riccardo Del Fa Impostazione grafica:

Pino Modica, Riccardo Del Fa, Claudio Cavallini Direzione Centrale Comunicazione

P.le Giulio Pastore, 6 - 00144 ROMA Tel. 06/54872293 - Fax 06/54872050 E-mail: dccomunicazione@inail.it

Qualche anno fa in Cina, in occasione dell’Assemblea mondiale dell’ONU, donne provenienti da tutti i paesi hanno confrontato le loro esperienze esistenziali e lavorative.

Le donne europee promossero e fecero approvare a Pechino una piattaforma programmatica, le cui linee sono state poi recepite nel trattato di Amsterdam del 1997 che impegna i Paesi dell’Unione Europea a garantire l’uguaglianza dei diritti e delle opportunità tra uomini e donne.

L’Italia ha storicamente una legislazione fra le più avanzate per quanto riguarda lo stato sociale al femminile; deve però ancora dimostrare sul metro dei comportamenti quotidiani di saper garantire tutela e pari opportunità. Coerentemente con gli indirizzi europei e con la legislazione nazionale, l’INAIL,

stimolato anche da un Comitato per le Pari Opportunità particolarmente attivo, ha dedicato da molti anni a questa parte una crescente attenzione ai problemi della donna che lavora.

Le lavoratrici, nel settore dell’industria e dei servizi, rappresentano un terzo del totale degli occupati e la loro presenza va crescendo lentamente ma con continuità.

Anche gli infortuni al femminile sono conseguentemente aumentati, sia per l’impiego delle donne in attività fino a qualche anno fa loro precluse, sia perchè

le donne stanno progressivamente sostituendo i lavoratori maschi nelle attività a maggiore rischio.

Nel 2000, rispetto ad una percentuale di lavoro femminile pari a circa il 33% della forza lavoro, gli infortuni delle lavoratrici rappresentano peraltro una quota inferiore al 20% del totale.

Certamente perché non c’è ancora un’omogenea esposizione agli stessi rischi lavorativi, ma anche perché le donne dimostrano di essere più attente ai comportamenti che favoriscono una maggiore sicurezza sul lavoro.

Da sempre attente alle situazioni di pericolo allo scopo di difendere il nucleo familiare dagli imprevisti e dalle fatalità, una volta introdotte nel mondo del lavoro, mostrano di avere un

approccio più propositivo di quello degli uomini alla cultura della sicurezza e agli strumenti per la prevenzione.

Prevenzione che è uno dei momenti della tutela integrata del lavoratore insieme all’indennizzo, alla cura, alla riabilitazione, al reinserimento sociale e professionale; l’INAIL si sforza di promuoverla sia con strumenti comunicativi tradizionali sia con iniziative originali.

Ecco perché accanto ai momenti di divulgazione scientifica (costruzione di una “Banca dati al femminile” sugli infortuni), alle pubblicazioni normative sui diritti

della donna che lavora (“Quando nasce un bambino”), alle occasioni d’informazione divulgativa (“Il rischio riproduttivo”), alla gestione dell’assicurazione casalinghe, ai convegni, alle

manifestazioni a tema, ai corsi di formazione, l’INAIL pubblica questo volume che, per immagini, parla del lavoro delle donne.

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La pubblicazione trae spunto da un’iniziativa gestita insieme all’ANMIL dalla quale ha ereditato il titolo “Donne al Lavoro”: un concorso fotografico, per illustrare con immediatezza lo spaccato della vita delle donne. Non le donne patinate della pubblicità televisiva o della fiction, che troppo spesso raccontano una realtà solo virtuale, ma donne vere che fanno un lavoro vero, a volte neanche socialmente riconosciuto. Le donne del quotidiano dunque: casalinghe o addette ai lavori tradizionali femminili, ma anche donne pilota, scultrici, benzinaie, poliziotte, saldatrici, restauratrici, informatiche e perfino donne muratore.

“Oh...issa!” è il titolo della donna-simbolo in copertina che rappresenta, plasticamente, la “fatica” di tutte le donne. Non è una comune rete da pesca quella che lei sta tirando. Quella rete è pesante per i mancati riconoscimenti sociali. La tira certamente per sé, ma anche per il mondo maschile e per la società tutta intera alla quale sa di poter offrire capacità troppo a lungo trascurate.

Le fotografie sono tratte da quel concorso bandito in occasione dell’8 marzo di quest’anno. Le immagini sono state rielaborate, pur nel rispetto dello spirito e dell’intenzione degli autori, per integrarle in un progetto grafico che ne esalta la forza espressiva e di rappresentazione propositiva della condizione lavorativa delle donne.

La pubblicazione non vuole essere soltanto un riconoscimento alla loro “fatica” ma anche, e soprattutto, un’occasione di riflessione. Per tutti.

Dicembre 2001 Alberigo Ricciotti Direttore Generale Paolo Lucchesi Presidente C.I.V.

Gianni Billia Presidente

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