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Corso di Laurea Triennale in Scienze Geologiche

CORSO DI GEOLOGIA STRATIGRAFICA E SEDIMENTOLOGIA

Anno Acc ademico 2007/2008

C C C C C C C

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ESCURSIONE IN LOCALITA’ PIETRAPERTOSA - CASTELMEZZANO A cura di

Sergio Longhitano, Domenico Chiarella e Marcello Tropeano

L’escursione, della durata di quattro giorni, ha come obiettivo l’osservazione di una successione sedimentaria torbiditica, d’età Langhiano-Tortoniano nota in letteratura con il nome formazionale di Flysch di Gorgoglione (Ciaranfi, 1972; Cocco et al., 1972; Pescatore, 1978; Loiacono, 1981; Pescatore & Senatore, 1986; Critelli & Loiacono, 1988; Dell’Anna et al., 1988; Pescatore, 1992; Loiacono, 1993; Boiano, 1997;

Butler & Tavarnelli, 2006). La successione affiora tra gli abitati di Castelmezzano e Pietrapertosa, formando lo spettacolare rilievo delle ‘Dolomiti lucane’, che si stagliano in questo settore della Basilicata centrale, dissecate dal medio corso del Fiume Basento.

La successione sedimentaria può essere facilmente osservata attraverso un copioso numero di tagli artificiali stradali ed incisioni naturali. Grazie a queste sezioni è possibile riconoscere i principali caratteri stratigrafici e sedimentologici delle differenti facies sedimentarie che compongono il Flysch di Gorgoglione.

Tutti gli stop che è possibile effettuare tra gli abitati di Castelmezzano e Pietrapertosa risiedono lungo tagli

stradali e ciò ne determina un grado di difficoltà di livello BASSO (per livello di difficoltà BASSO, si intende

una escursione con percorsi quasi sempre lungo sedi stradali, con viste panoramiche ed in prossimità di

centri abitati). Ciononostante, è sempre prudente mantenere una viva attenzione nei confronti di veicoli in

transito lungo le sedi stradali.

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Premessa – La Catena Appenninica

La Catena appenninica costituisce un orogene a pieghe e thrust, originatosi a partire dall’Oligocene superiore-Miocene inferiore a causa della deformazione compressiva dei paleodomini oceanici che occupavano la fascia a ridosso del confine tra la Placca africana a sud e la Placca europea a nord.

La Basilicata occupa il settore centrale del tratto meridionale della Catena appenninica il quale è noto nella letteratura specialistica come Appennino lucano (Fig. 1A).

Fig. 1A. Schema geologico-strutturale dell'Appennino lucano.

Lungo un ideale transetto che collega la costa tirrenica con l’Avampaese apulo (Fig. 1B), la struttura superficiale interna dell’Appennino lucano è costituita dalle seguenti unità:

a) Unità Liguridi, le quali rappresentano un ‘prisma di accrezione’ oligo-miocenico formato, dal basso verso l’alto, da ofioliti, argilliti nerastre con intercalazioni quarzifere ed infine da spesse torbiditi calcaree;

b) Unità della Piattaforma appenninica, costituite da dolomie, calcari, calcareniti e sedimenti clastici fliscioidi;

c) Unità lagonegresi, formate da una porzione inferiore calcareo-silico-marnosa separata tettonicamente da quella superiore argillosa-calcarenitico-arenacea;

d) Unità dei Flysch miocenici, rappresentate da depositi silicoclastici depositatisi in bacini satelliti (piggy-back, trust-top) sul fronte dell’orogene;

e) Unità dell’Avanfossa bradanica, costituite da sedimenti clastici plio-pleistocenici;

f) Unità della Piattaforma apula, costituite da carbonati meso-cenozoici.

Fig. 1B. Sezione geologica.

fronte affiorante de lla catena

fronte sepolto de lla catena

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Durante i processi di formazione e di accavallamento di un cuneo orogenico, nel settore esterno si forma una estesa zona di sedimentazione che rappresenta il Bacino di Foreland (Fig. 2). Attualmente, il settore assiale dell’Appennino lucano è caratterizzato dalla presenza di flysch di età miocenica costituiti da depositi silicoclastici depositatisi all’interno di bacini satelliti (piggy-back) sviluppatisi sul fronte dell’orogene (depozona di wedge-top) (Fig. 2). Uno di questi depositi è rappresentato proprio dal Flysch di Gorgoglione (Langhiano-Tortoniano) che rappresenta il riempimento sedimentario di un piccolo bacino orientato parallelamente rispetto al fronte dei thrust appenninici e conosciuto con il nome di Bacino Irpino (Cocco et al., 1972; Pescatore, 1978).

Fig. 2. Il sistema di bacini di foreland può essere diviso in 4 depozone, il wedge-top, l’avanfossa (foredeep), il rialzo periferico (forebulge) e il back-bulge (DeCelles & Giles, 1996).

Flysch di Gorgoglione

La successione del Flysch di Gorgoglione (FG in Fig. 3) si sviluppa in discordanza angolare sulla Formazione delle Argille Varicolori (AV in Fig. 3). Questi due corpi sedimentari sovrapposti si accavallano, a loro volta, lungo una superficie di thrust, al di sopra della Formazione del Flysch Numidico (FN in Fig. 3).

Le facies sedimentarie riconoscibili all’interno della successione del Flysch di Gorgoglione registrano dei processi deposizionali che sono avvenuti in un bacino profondo ed a causa dell’accumulo di grossi volumi di sedimento

provenienti dallo

smantellamento subaereo dei terreni che costituivano l’orogene in sollevamento a monte del bacino stesso. I processi deposizionali sono di natura torbiditica, prodotti cioè da

correnti di torbida di variabile densità, ma capaci di trasportare sedimenti da molto grossolani a fini. Per questo motivo, l’associazione di facies che è possibile riconoscere in affioramento abbraccia un considerevole range di variabilità (Fig. 4).

In sintesi, le facies sedimentarie possono essere riassunte in quattro associazioni principali:

1) Facies Conglomeratica: strati conglomeratici poligenici, da disorganizzati a parzialmente gradati, di spessore variabile; in affioramento si presentano in lenti di lunghezza di qualche centinaio di metri (Fig. 5A).

2) Facies Arenacea (raramente arenaceo-conglomeratica): strati e megastrati amalgamati massivi, privi di strutture sedimentarie e caratterizzati da superfici basali con un forte carattere erosivo (mud clasts presenti alla base) (Fig. 5B e 5C).

3) Facies Arenaceo-Pelitica: alternanza ritmica di strati arenacei, gradati, ricchi di strutture sedimentarie (ripples, climbing ripples, laminazione piano-parallela e convoluta), e orizzonti siltosi laminati (Fig. 5D e 5E).

4) Facies Pelitico-Arenacea: successione di orizzonti siltosi, di colore grigiastro, saltuariamente alternati a strati arenacei sottili

Fig. 3. Profilo geologico schematico attraverso il settore delle “Dolomiti Lucane” (non in scala). FG = Flysch di Gorgoglione (Miocene superiore); FN

= Flysch Numidico (Miocene inferiore-medio); AV = “Argille varicolori”

(Cretaceo superiore - Oligocene).

Fig. 4. Facies sedimentarie riconosciute all’interno del

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Fig. 5. Principali caratteri in affioramento delle facies sedimentarie osservabili all’interno del Flysch di Gorgoglione, tra le località di Castelmezzano e Pietrapertosa. (A) Le facies conglomeratiche e arenacee formano dei rilievi costituiti da una successione di strati amalgamati tra di essi e disposti a formare il fianco di una piega anticlinale (monoclinale). (B) Affioramento di arenarie massive. (C) Dettaglio della foto precedente, mostrante la gradazione normale che spesso caratterizza questa facies (frecce). (D) Facies arenaceo-pelitica. (E) Dettaglio della foto precedente; al top dello strato centrale, possono essere osservati ripple da corrente (freccia). (F) Transizione tra le facies arenaceo-pelitica e pelitico- arenacea, secondo trend di tipo thinning-upward (frecce). (G) Facies pelitico-arenacea.

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Riferimenti bibliografici:

Boiano, U. (1997) Anatomy of a siliciclas tic turbidite basin: the Gorgoglione Flys ch, Upper Mioc ene, southern Italy: physical s tratigraphy, sedimentology and s equencestratigraphy framework. Sed. Geol., 107, 231–262.

Butler, R.W.H. & Tavarne lli, E. (2006). The structure and Kinematics of s ubstrate entrainment into high-c oncentration sandy turbidites : a field example from Gorgoglione “flys ch” of southern Ita ly. Sedim entology , 53, 655-670.

Ciaranfi, N., (1972). Il Flysc h di Gorgoglione. Boll. Sev. Geol. d’It., 92, 101-114.

Cocc o, E., Cravero, E., Ortolan i, F., Pesc atore, T., Russo, M., Sgrosso, I. and Torre, M. (1972). Les facies s edimentaires du Basin Irpin ien (Ita lie Meridionale). A tti dell’Ac cademia Pontaniana, Napoli, 21, 1–13.

Critelli, S., & Loiac ono, F. (1988). Provenienz a e dis pers ione dei s edimenti nel flysc h di Gorgoglione (Langhiano-Tortoniano, Appennino Lucano): Implic az ioni sull’e voluzione delle m ode detritic he arenac ee nell’orogene sudappenninico. Mem. Soc. geol. It., 41, 809- 826.

De Celles , P.G. & Giles , K.A. (1996) – Foreland Bas in System. Basin Research, 8, 105-123.

Dell’Anna, L., Laviano, R., Loiac ono, F. (1988). Caratteri composiz ionali e granulom etric i di alcune fac ies pelitiche del Flysc h di Gorgoglione (Torren te Cas ale, alta valle de l fiume Agri). Mem. Soc. Geol. It., 41, 827-839.

Loiac ono, F. (1981). Contributo alla ric os truzione paleogeografica del bacino di sedimentaz ione del Flysch di Gorgolione (Lucania). Boll.

Soc . Geol. It., 100 , 193-211.

Loiac ono, F. (1993) Geometrie e c aratteri depos iz ionali dei c orpi arenac ei nella succ essione s tratigrafica del Flys ch di Gorgoglione (Miocene s uperiore, Appennino meridionale). Boll. Soc . Geol. Ital., 112, 909–922.

Pescatore, T. (1978) Evoluz ione te ttonica del Bacino Irpino (Italia Me ridionale) durante il Mioc ene. Boll. Soc. Geol. Ital., 97, 783–805.

Pescatore, T. (1992). La sedimentaz ione miocenic a nell’Appennino c ampano-lucano. Mem. Soc. geol. it., 41, 37-46.

Pescatore, T. & Senatore, M. (1986) A c omparison between a present-day (Taranto Gulf) and a Miocene (Irpin ian Basin) foredeep of the Southern Apennines (Italy). In: Foreland Basins (Eds P.A. Allen and P. Homewood). Spec. Publ. Int. Ass oc . Sediment., 8, 169–

182.

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