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(1)

DI STATISTICA

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~OMA 1982

ANNUARIO DI STATISTICHE DEL LAVORO

V o I. X X 111 1982

EDIZIONE

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Inventario S.B.~- ~ ... i~~~ ...

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ISSN: 0390-6450

12871-1 - Stab. Tipolitografico della S.p.A. A. Paoletti - Firenze - Contratto del 21/4/82 - Copie 1350

(3)

Pagina

AVVERTENZE . . . Xl

PARTE I - INDAGINI SULLE FORZE DI LAVORO (DATI RETROSPETTIVI)

Dati medi... 3 Dati trimestrali . . . 32

PARTE Il - INDAGINI SULLE FORZE DI LAVORO

Forze di lavoro nel 1981 (dati medi) . . . 51 Confronti internazionali . . . 90

PARTE lii - STIME DELL'OCCUPAZIONE NEL QUADRO DELLA CONTABILITÀ NAZIONALE . . . 93

PARTE IV - NOTIZIE SULLE FORZE DI LAVORO RISULTANTI DA ALTRE FONTI

Dipendenti delle Amministrazioni pubbliche . . . 99 Forze di lavoro risultanti da altre fonti . . . 103

PARTE V - CONFLITTI DI LAVORO... 109

PARTE VI - INDAGINE MENSILE SULL'OCCUPAZIONE, GLI ORARI DI LAVORO E LE RETRIBUZIONI

NELLA GRANDE INDUSTRIA . . . 119

PARTE VII - RETRIBUZIONI CONTRATTUALI

Numeri indici . . . 125 Retribuzioni per qualifiche professionali . . . 154

APPENDICE

Indagini sui consumi delle famiglie italiane nel 1981 . .. . . .. .. . . . .. . . .. . .. .. 171

Indagine sulle retribuzioni dei salariati fissi in agricoltura - Mese di settembre 1980 . . . . 178

Occupazione dipendente nelle imprese industriali con 20 addetti e più . . . 183

(4)

PARTE PRIMA

INDAGINI SULLE FORZE DI LAVORO (DATI RETROSPETTIVI)

Dati medi

Popolazione secondo la condizione e il sesso ... .

Tav. Pag.

3 Occupati secondo il sesso la posizione nella professione e il settore di attività economica . 2 4 Tassi di attività e tassi di disoccupazione secondo il sesso . . . 3 5 Popolazione secondo il sesso, la condizione e la regione . . . 4 6 Occupati secondo il sesso, la posizione nella professione, il settore di attività economica e

la regione... 5 18 Tassi di attività secondo il sesso e la classe di età o la regione . . . 6 30 Tassi di disoccupazione secondo il sesso e la classe di età o la regione . . . 7 31

Dati trimestrali

Forze di lavoro secondo il sesso 8 32

Occupati secondo il sesso e il settore di attività economica . . . 9 33 Occupati alle dipendenze secondo il sesso e il settore di attività economica . . . 10 39 Persone in cerca di occupazione secondo la condizione e il sesso . . . 11 45

PARTE SECONDA

INDAGINI SULLE FORZE DI LAVORO

Forze di lavoro nel 1981 (dati medi)

Popolazione secondo il sesso e la condizione . . . 12 51 Popolazione secondo il sesso, il titolo di studio e la categoria socio-economica . . . 13 52 Forze di lavoro secondo il sesso, la classe di età, il titolo di studio e la condizione . . . . 14 53 Occupati secondo la condizione dichiarata, il settore di attività economica, la classe di età e

il sesso . . . 15 56 Occupati alle dipendenze secondo la condizione dichiarata, il settore di attività economica,

la classe di età e il sesso... 16 57 Occupati secondo il ramo di attività economica, la posizione nella professione e il sesso 17 58 Occupati secondo la posizione nella professione, il settore di attività economica, il tipo di

attività lavorativa, la condizione dichiarata e il sesso . . . 18 59 Ore di lavoro effettuate in media per occupato presente al lavoro nella settimana di riferi-

mento in tutte le attività (principale e secondarie) secondo la posizione nella profes-

sione, il ramo dell'attività principale o unica e il sesso degli occupati . . . 19 60

(5)

Tav. Pag.

Ore di lavoro effettuate in media per occupato nella settimana di riferimento in tutte le atti- vità (principale e secondarie) secondo la posizione nella professione, il ramo dell'attività

principale o unica e il sesso degli occupati . . . 20 61 Persone in cerca di occupazione secondo la condizione dichiarata, lo stato civile o il tipo di

occupazione cercata o il tipo di azione di ricerca compiuta e il sesso. . . 21 62 Persone in cerca di occupazione secondo la condizione dichiarata, il numero delle azioni di

ricerca compiute o l'intervallo trascorso dall'ultima azione compiuta o la durata della ri-

cerca e il sesso ... _-. . . . 22 63 Persone in cerca di occupazione secondo la durata della ricerca o l'intervallo trascorso

dall'ultima azione di ricerca compiuta, il titolo di studio, la condizione dichiarata e il

sesso . . . 23 65 Non forze di lavoro in totale secondo la condizione, la classe di età e il sesso . . . 24 66 Non forze di lavoro in età di 14 anni e oltre secondo il sesso, la classe di età, il titolo di

studio e la disponibilità a lavorare . . . 25 67 Popolazione secondo la condizione, la ripartizione geografica o il tipo di comune e il sesso 26 70 Occupati secondo la condizione dichiarata, il settore di attività economica, la ripartizione

geografica o il tipo di comune e il sesso. . . 27 71 Occupati alle dipendenze secondo la condizione dichiarata, il settore di attività economica,

la ripartizione geografica o il tipo di comune e il sesso .. .. . . .. . . . .. . .. .. .. .. .. .. .. . 28 72 Popolazione secondo il sesso, la condizione e la regione o la ripartizione geografica o il

tipo di comune . . . 29 73 Forze di lavoro in condizione professionale secondo il sesso, il settore di attività economica

e la regione o la ripartizione geografica o il tipo di comune . . . 30 77 Occupati secondo la posizione nella professione, il settore di attività economica, la regione

e il sesso . . . 31 78 Persone in cerca di occupazione secondo lo stato civile o la condizione o il titolo di studio,

la regione o la ripartizione geografica o il tipo di comune e il sesso . . . 32 79 Giovani in età di 14-29 anni in cerca di occupazione secondo lo stato civile o la condizione

o il titolo di studio, la regione o la ripartizione geografica o il tipo di comune e il sesso 33 80 Persone in cerca di occupazione dichiaratesi iscritte nelle liste di collocamento secondo lo

stato civile o la condizione o il titolo di studio, la regione o la ripartizione geografica o il

tipo di comune e il sesso . . . 34 81 Non forze di lavoro in età di 14 anni e oltre secondo la classe di età o il titolo di studio, la

regione o la ripartizione geografica o il tipo di comune e il sesso . . . 35 82 Tassi di attività della popolazione distribuita secondo la condizione del capo famiglia, la

regione di residenza anagrafica e il sesso . . . 36 83 Famiglie secondo la condizione, il settore economico e la posizione nella professione del

capo famiglia, il numero dei componenti occupati e l'ampiezza . . . 37 84 Famiglie secondo la condizione, il settore economico e la posizione nella professione del

capo famiglia, il numero dei componenti disoccupati e l'ampiezza . . . 38 85 Famiglie secondo la condizione, il settore economico e la posizione nella professione del

capo famiglia, il numero dei componenti occupati e la ripartizione geografica . . . 39 86

(6)

Tav. Pag.

Famiglie secondo la condizione, il settore economico e la posizione nella professione del

capo famiglia, il numero dei componenti disoccupati e la ripartizione geografica. . . 40 87 Famiglie secondo la condizione e il settore economico del capo famiglia, i componenti oc-

cupati o in cerca di occupazione e l'ampiezza . . . 41 88

Confronti internazionali Principali indicatori delle forze di lavoro in alcuni Paesi

PARTE TERZA

STIME DELL'OCCUPAZIONE NEL QUADRO DELLA CONTABILITÀ NAZIONALE

42 90

Occupati presenti in Italia per ramo e branca . . . 43 93

PARTE QUARTA

NOTIZIE SULLE FORZE DI LAVORO RISULTANTI DA ALTRE FONTI

Dipendenti delle Amministrazioni pubbliche

Dipendenti delle Amministrazioni pubbliche per sottosettore di appartenenza . . . 44 99 Dipendenti delle Amministrazioni dello Stato, degli Enti territoriali e altri Enti pubblici . . 45 99 Dipendenti dello Stato e delle Aziende Autonome per categoria e per amministrazione di

appartenenza . . . 46 100 Dipendenti dello Stato e delle Aziende Autonome per amministrazione di appartenenza e

per alcune categorie . . . 47 102

Forze di lavoro risultanti da altre fonti

Iscritti nelle liste ordinarie degli Uffici di collocamento per classe e sesso distintamente per

ramo di attività economica e regione . . . 48 103 Apprendisti occupati nelle aziende artigiane e non artigiane per ramo e classe di attività

economica . . . 49 104 Apprendisti occupati nelle aziende artigiane e non artigiane per regione . . . 50 105 Occupazione operaia nelle opere pubbliche per categoria di opere e per regione . . . 51 106

PARTE QUINTA

CONFLITTI DI LAVORO

Conflitti di lavoro distintamente per causa e ramo di attività economica e per regione . . 52 109

Lavoratori partecipanti distintamente per causa e ramo di attività economica e per regione 53 110

(7)

Tav. Pag.

Ore di lavoro perdute distintamente per causa e ramo di attività economica e per regione 54 111 Conflitti di lavoro, lavoratori partecipanti ed ore di lavoro perdute, distintamente per tipo di

conflitto e classe di lavoratori partecipanti... 55 112 Conflitti di lavoro, lavoratori partecipanti ed ore di lavoro perdute, distintamente per tipo di

conflitto e per classe di ore di lavoro perdute... 56 112 Ore di lavoro perdute per ramo e classe di attività economica, per mese e per tipo di con-

flitto . . . 57 113 Conflitti di lavoro e lavoratori partecipanti per ramo di attività economica e regione . . . . 58 114 Ore di lavoro perdute per ramo di attività economica e provincia e regione... 59 115

PARTE SESTA

INDAGINE MENSILE SULL'OCCUPAZIONE, GLI ORARI DI LAVORO E LE RETRIBUZIONI NELLA GRANDE INDUSTRIA

Indici dell'occupazione alle dipendenze . . . 60 119 Tassi di rotazione dei dipendenti . . . 61 120 Indice delle ore effettivamente lavorate mensilmente e guadagni medi mensili di fatto per

operaio . . . 62 121 Regime medio settimanale degli orari di lavoro e incidenza delle ore di lavoro straordinario

sul totale delle ore lavorate mensilmente dagli operai . . . 63 122

p ARTE SETTIMA

RETRIBUZIONI CONTRATTUALI

Numeri indici

Numeri indici delle retribuzioni contrattuali per dipendente - Medie annue per ramo di atti-

vità economica - Base 1975 = 100 . . . 64 125 Numeri indici delle retribuzioni contrattuali per dipendente - Medie annue per rami, classi e

sottoclassi di attività economica - Base 1975 = 100 . . . 65 126 Numeri indici delle retribuzioni contrattuali per dipendente - Dati mensili nel 1981 per rami,

classi e sottoclassi dì attività economica - Base 1975 = 100 . . . 66 132 Numeri indici delle retribuzioni orarie contrattuali - Medie annue per ramo di attività eco-

nomica - Base 1975 = 100... 67 138 Numeri indici delle retribuzioni orarie contrattuali - Medie annue per rami, classi e sotto-

classi di attività economica - Base 1975 = 100... 68 139 Numeri indici delle retribuzioni orarie contrattuali - Dati mensili nel 1981 per rami, classi e

sottoclassi di attività economica - Base 1975 = 100 . . . 69 145 Incidenza percentuale sulle retribuzioni contrattuali annue delle somme corrisposte ai la-

voratori dipendenti a titolo di « una tantum» o per arretrati... 70 151

(8)

Tav. Pag.

Retribuzioni per qualifiche professionali

Composizione delle retribuzioni lorde contrattuali degli operai agricoli a tempo indetermi-

nato per provincia, categoria e qualifica . . . 71 154 Retribuzioni lorde contrattuali degli operai agricoli a tempo determinato per provincia . . 72 158 Retribuzioni mensili lorde contrattuali degli operai e degli impiegati delle industrie e dei

trasporti ... ·. . . . 73 159 Retribuzioni lorde contrattuali dei lavoratori del commercio per provincia, categoria e qua-

lifica ... •... 74 161 Composizione delle retribuzioni mensili del personale civile dello Stato . . . 75 162 Composizione della retribuzione e del costo del lavoro nei principali settori di attività eco-

nomica per alcune categorie di lavoratori .. _... 76 163 Composizione della retribuzione e del costo del lavoro per alcune categorie di lavoratori 77 165 Durata settimanale del lavoro e giorni di ferie per settore di attività industriale e per anno. 78 166

INDAGINI SUI CONSUMI DELLE FAMIGLIE ITALIANE NEL 1981

Valore dei consumi delle famiglie secondo la ripartizione territoriale . . . 79 171 Valore dei consumi delle famiglie secondo la condizione socio-economica del capo famiglia 80 172 Valore dei consumi delle famiglie secondo l'ampiezza e il tipo... 81 175

INDAGINE SULLE RETRIBUZIONI DEI SALARIATI FISSI IN AGRICOLTURA - MESE DI SETTEMBRE 1980

Guadagno lordo medio orario in moneta e numero medio di ore mensilmente retribuite dei

salariati fissi per q~alifica professionale e natura dell'attività svolta . . . 82 178 Guadagno lordo medio orario in moneta e numero medio di ore mensilmente retribuite dei

salariati fissi secondo il tipo di retribuzione in natura . . . 83 178 Guadagno lordo medio orario in moneta dei salariati fissi per qualifica professionale, natura

dell'attività svolta e sesso secondo le classi di ampiezza delle aziende e il tipo di retribu-

zione in natura.- ... ·... 84 179 Numero medio di ore mensilmente retribuite dei salariati fissi per qualifica professionate,

natura dell'attività svolta e sesso secondo le classi di ampiezza delle aziende e il tipo di

retribuzione in natura . . . .. . . . 85 180 Guadagno lordo medio orario in moneta e numero medio di ore mensilmente retribuite dei

salariati fissi per regione,. qualifica professionale e. sesso . . . 86 181 Guadagno lordo medio orario in moneta e numero medio di ore mensilmente retribuite dei

salariati fissi per regione, qualifica professionale e natura dell'attività svolta... 87 181

(9)

OCCUPAZIONE DIPENDENTE NELLE IMPRESE INDUSTRIALI CON 20 ADDETTI E PIÙ

Dipendenti delle unità rilevate per posizione nella professione, ramo di attività economica e

Tav. Pag.

classe di addetti . . . 88 183 Dipendenti occupati per posizione nella professione e per ramo, classe e sottoclasse di atti-

vità economica . . . 89 186

Dipendenti occupati per ramo e classe di attività economica e per regione . . . 90 192

(10)

INDICE DEI GRAFICI

Pagina

Popolazione presente e forze di lavoro . . . 52 Popolazione attiva. e occupati in alcuni Paesi . . . 52 Conflitti originati dal rapporto di lavoro . . . 53 Ore lavorative perdute per conflitti originati dal rapporto di lavoro e per conflitti estranei

al rapporto di lavoro . . . 53

Indicatori del lavoro nella grande industria... 122

Valore dei consumi delle famiglie per condizione socio-economica del capo famiglia . . . 122

Valore dei consumi delle famiglie per ripartizione territoriale . . . 123

Valore dei consumi delle famiglie per ampiezza della famiglia . . . 123

(11)

I - FORZE DI LAVORO 1. GENERALITÀ

La rilevazione delle forze di lavoro è effettuata dall'Istituto Centrale di Statistica con perio- dicità trimestrale nei mesi di gennaio, aprile, luglio ed ottobre e viene realizzata con la tecnica del campione.

In base a tale tecnica vengono in primo luogo individuati i Comuni nei quali deve aver luogo la raccolta dei dati di base (primo stadio di campionamento). I Comuni capoluoghi di provincia e quelli aventi una popolazione non inferiore a 20.000 abitanti vengono inclusi tutti nel campione; i rimanenti Comuni, invece, vengono stratificati sulla base della zona altimetrica di appartenenza (montagna, collina, pianura) e della attività economica prevalente (agricoltura, industria, altre attività). Da ciascuno strato viene quindi estratto un Comune, con probabilità di sorteggio proporzionale al suo peso demografico, a rappresentare lo strato nel campione. N~i Comuni-campione viene successivamente effettuata la scelta delle famiglie da rilevare (se- condo stadio di campionamento) mediante estrazione sistematica, dall'anagrafe comunale, di una prefissata percentuale di famiglie. La raccolta dei dati presso le famiglie estratte ha luogo nella settimana successiva a quella di riferimento ed è effettuata da rilevatori comunali me- diante la compilazione di un apposito questionario, mod. ISTAT/P/60 ( 1 ).

Ad ogni indagine trimestrale il campione delle famiglie viene rinnovato per metà; il cam- pione dei Comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti viene anche esso parzialmente rinnovato ogni anno in occasione dell'indagine estiva. Il piano di rotazione assicura che in cia- scun Comune il campione di ogni indagine comprenda per metà famiglie intervistate nell'inda- gine precedente e per metà famiglie intervistate nella corrispondente rilevazione dell'anno pre- cedente.

I risultati ottenuti dal campione vengono, ad ogni rilevazione, riportati, strato per strato, al totale della popolazione residente al netto dei membri permanenti delle convivenze. Il riporto è fatto distintamente per i due sessi; la popolazione residente alla data di rilevazione viene pre- ventivamente calcolata estrapolando i più recenti dati in possesso dell'Istituto.

Il campione di base è formato da circa 1.500 Comuni e 81.000 famiglie distribuiti su tutto il territorio nazionale. Esso è stato ampliato, fino a comprendere nel 1981 circa 1.900 Comuni e 124.000 famiglie, in alcune regioni o provincie (Piemonte, Lombardia, Friuli V. G., Emilia-Ro- magna, Foggia e Brindisi) dove per interessamento di alcuni Enti locali si sono volute ottenere stime campionarie significative a livello provinciale almeno per i principali aggregati di popola- zione rilevati.

L'ampliamento del campione ha portato modifiche nel numero e nella struttura dei Comuni estratti e nel numero delle famiglie rilevate. In particolare, allo scopo di ottenere una maggiore rappresentazione territoriale, nelle suddette regioni e provincie sono stati assimilati ai Comuni capoluoghi o con popolazione non inferiore a 20.000 abitanti anche Comuni compresi nella fascia tra 10.000 e 20.000 ed eccezionalmente anche Comuni della fascia inferiore importanti sul piano provinciale.

I dati riportati nelle tavole fanno riferimento alla popolazione residente delle famiglie al netto delle persone temporaneamente emigrate all'estero e riflettono, di norma, la situazione della prima settimana del mese priva di festività intermedie; per alcuni caratteri (età, stato ci- vile, titolo di studio, ecc.) i dati fanno riferimento al venerdì di detta settimana.

I dati ripartizionali o regionali si riferiscono alle persone con dimora di fatto nel territorio interessato, persone, cioè, che vi dimorano abitualmente, ancorché risultino anagraficamente residenti in altra ripartizione o regione.

(1

)

Con l'indagine campionaria del gennaio 1977 l'Istituto ha dato inizio ad una nuova serie di rilevazioni sulle forze di lavoro. Tale nuova

serie trae origine dalla esigenza di offrire mediante le indagini correnti, oltre ai consueti dati sull'occupazione e disoccupazione, anche un'a-

nalisi articolata dell'atteggiamento della popolazione nei confronti del lavoro, attraverso l'individuazione di determinati gruppi di persone oc-

cupate, alla ricerca di occupazione, o comunque disposte a lavorare, che per il passato sono stati considerati solo in occasione di indagini

speciali realizzate a cadenza biennale tra il 1971 e il 1975, nel quadro di rilevazioni armonizzate in sede comunitaria. La ristrutturazione del-

l'indagine ha riguardato sia l'aggiunta di alcuni quesiti al modello di rilevazione, sia la modifica di alcune definizioni e classificazioni sulla base

dell'esperienza acquisita attraverso le citate indagini speciali e le ricerche condotte sulla realtà socio-economica del nostro Paese. I dati della

vecchia serie di rilevazioni sono desumibili dalle precedenti edizioni del presente Annuario.

(12)

I valori medi che compaiono nelle tavole sono la media aritmetica delle risultanze delle quattro rilevazioni effettuate nell'anno.

La classificazione adottata per le attività economiche è la Nomenclatura delle Attività Eco- nomiche delle Comunità Europee (N.A.C.E.) utilizzata nel quadro della contabilità nazionale.

In tutte le tavole le cifre assolute, salvo diversa indicazione, sono espresse in migliaia di unità.

A causa degli arrotondamenti al migliaio effettuati direttamente dal computer, uno stesso aggregato può presentare cifre diverse (qualche unità in più o in meno) da tavola a tavola;

inoltre, nell'ambito di ciascuna tavola, non sempre si trova realizzata la quadratura orizzontale e verticale.

2. DEFINIZIONI E CLASSIFICAZIONI

Le definizioni adottate per i vari aggregati corrispondono in linea generale a quelle racco- mandate dagli Enti internazionali, in particolare dal Bureau lnternational du Travail (B.I.T.).

Forze di lavoro (FL) - Comprendono gli occupati e le persone in cerca di occupazione.

Occupati - Comprendono le persone in età di 14 anni e più che:

- hanno dichiarato di possedere un'occupazione, anche se nella settimana di riferi- mento non hanno svolto attività lavorativa per qualsiasi motivo (nelle tavole vengono indicate come cc occupati dichiarati»);

- hanno indicato una condizione diversa da occupato, ma hanno tuttavia effettuato al- meno un'ora di lavoro nella settimana di riferimento (nelle tavole vengono indicate come cc altre persone con attività lavorativa»).

Nell'ambito degli occupati vengono evidenziati i sottoccupati, cioè coloro che nella setti- mana di riferimento hanno lavorato meno di 26 ore per ragioni economiche, vale a dire impu- tabili alla mancanza di una maggiore domanda di lavoro.

b Persone in cerca di occupazione - Comprendono:

- i disoccupati, ossia le persone in età di 14 anni e più che hanno perduto una prece- dente occupazione alle dipendenze, non hanno effettuato neppure un'ora di lavoro nella setti- mana di riferimento ed hanno dichiarato:

a) di essere alla ricerca di un'occupazione alle dipendenze è di essere in grado di ac- cettarla se viene loro offerta;

b) che inizieranno in epoca successiva all'indagine un lavoro alle dipendenze ed hanno già trovato il posto;

c) che inizieranno in epoca successiva all'indagine un'attività in proprio ed hanno già predisposto i mezzi per esercitarla.

In passato venivano incluse tra i disoccupati anche le persone che avevano svolto in prece- denza un'attività in proprio; non venivano invece esplicitati, in sede di intervista, gli anzidetti gruppi b) e c);

- le persone in cerca di prima occupazione, ossia le persone in età di 14 anni e più che non hanno mai esercitato un'attività lavorativa oppure l'hanno esercitata in proprio oppure, ancora, hanno smesso volontariamente di lavorare per un periodo di tempo non inferiore ad un anno, e si trovano in una delle seguenti situazioni:

a) sono alla ricerca di un'occupazione alle dipendenze e sono in grado di accettarla se viene loro offerta;

b) inizieranno in epoca successiva all'indagine un lavoro alle dipendenze ed hanno già trovato il posto;

c) inizieranno in epoca successiva all'indagine un'attività in proprio ed hanno già pre- disposto i mezzi per esercitarla.

Come per i disoccupati, gli ultimi due gruppi di persone, e) e c), in passato non venivano

espressamente esplicitati in sede di intervista. I disoccupati e le persone in cerca di prima oc-

(13)

cupazione dichiaratisi tali al quesito riguardante la loro condizione, che hanno manifestato l'intenzione di esercitare un lavoro in proprio e non hanno ancora predisposto i mezzi per esercitarlo, vengono classificati tra le persone in condizione non professionale in cerca di lavoro;

- le persone in condizione non professionale in cerca di lavoro, ossia le persone in età di 14 anni e più che si sono dichiarate in condizione non professionale (casalinga, studente, ritirato dal lavoro, ecc.), ma ad una successiva domanda della stessa intervista hanno affer- mato di cercare lavoro (nelle tavole vengono indicate come « altre persone in cerca di lavoro»).

Sono anche inclusi in questo gruppo i disoccupati e le persone in cerca di prima occupa- zione dichiaratisi tali che hanno manifestato soltanto l'intenzione di esercitare un lavoro in proprio non avendo ancora predisposto i mezzi per esercitarlo.

I dati sulle persone in cerca di occupazione non sono comparabili con i dati sugli iscritti nelle liste di collocamento rilevati dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale tramite gli Uffici di collocamento, a causa della diversa natura delle due fonti: «statistica» quella delle rilevazioni ISTAT, «amministrativa» quella delle liste di collocamento.

Dette liste, infatti, oltre ai disoccupati, alle persone in cerca di prima occupazione e alle persone in condizione non professionale in cerca di lavoro, rilevate come tali dall'ISTAT, spesso comprendono anche: a) persone che in mancanza di una stabile occupazione svolgono un'at- tività lavorativa occasionale alle dipendenze altrui o in aziende familiari, oppure sono occupate in lavori marginali; b) lavoratori in proprio che aspirano ad un lavoro subordinato; c) persone che sono alla ricerca di un lavoro limitato, per età avanzata o precarie condizioni di salute;

d) persone che non sono alla ricerca di un'occupazione, ma che si iscrivono nelle liste per ottenere sussidi di assistenza conseguibili col certificato di iscrizione, per fare ottenere al co- niuge gli assegni familiari, ecc.; e) persone che avrebbero dovuto essere cancellate dalle liste, ma che vi figurano ancora per ritardo nella cancellazione.

Per contro le liste di collocamento non comprendono le seguenti persone che sono sen- z'altro da considerare disoccupate e che come tali vengono classificate nelle indagini ISTAT:

a) persone che sono alla ricerca di un lavoro non subordinato; b) persone che sono alla ri- cerca di un lavoro subordinato per il quale non è prevista l'iscrizione nelle liste (impieghi presso lo Stato, Enti, Aziende pubbliche, ecc.).

Non forze di lavoro (NFL) - Comprendono le persone che hanno dichiarato di essere in una delle condizioni qui di seguito definite e di non aver svolto alcuna attività lavorativa né di aver cercato lavoro nella settimana di riferimento:

casalinga, chi si dedica prevalentemente alla cura della propria casa; studente, chi si de- dica prevalentemente allo studio; ritirato dal lavoro, chi ha cessato un'attività lavorativa per raggiunti limiti di età, invalidità, od altra causa; inabile, chi è fisicamente impossibilitato a svolgere attività lavorativa; servizio di leva, chi assolve gli obblighi di leva; altra condizione non professionale, chi si trova in condizione diversa da quelle sopra elencate, compresa la po- polazione in età fino a 13 anni.

Età - Le classi di età fanno riferimento agli anni compiuti e pertanto vanno intese come segue:

fino a 13 anni: dalla nascita al giorno precedente il 14° compleanno;

14-19 anni: dal giorno del 14° compleanno al giorno precedente il 20° compleanno;

20-24 anni: dal giorno del 20° compleanno al giorno precedente il 25° compleanno;

65 ed oltre: dal giorno del 65° compleanno in poi.

Titolo di studio - Viene rilevato il più elevato titolo di studio conseguito. Sono considerate fornite di licenza elementare anche le persone che hanno conseguito il certificato di proscio- glimento anteriormente alla sua abolizione.

Ripartizione - Oltre le 20 regioni, vengono indicate le « ripartizioni geografiche» che vanno intese come segue:

I. Italia Nord-Occidentale: Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Liguria;

Il. Italia Nord-Orientale: Tre Venezie, Emilia-Romagna;

(14)

lii. Italia Centrale: Toscana, Umbria, Marche, Lazio;

IV. Italia Meridionale e insulare: Abruzzi, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.

Posizione nella professione - Le posizioni nella professione considerate sono:

1) Imprenditori e liberi professionisti;

2) Lavoratori in proprio;

3) Coadiuvanti;

4) Dirigenti ed impiegati;

5) Operai ed assimilati.

raggruppamenti di posizione talvolta operati nelle tavole vanno intesi come segue:

a) Indipendenti (posizioni 1, 2 e 3);

b) Dipendenti o «alle dipendenze» (posizioni 4 e 5).

Ramo di attività economica - I rami di attività economica sono:

1) Agricoltura (foreste, caccia e pesca);

2) Energia; ·

3) Industrie di trasformazione;

4) Industrie delle costruzioni e dell'installazione di impianti;

5) Commercio, alberghi e pubblici esercizi (comprese le officine e botteghe di riparazione di beni di consumo);

6) Trasporti e comunicazioni;

7) Credito, assicurazione e servizi per le imprese;

8) Amministrazione pubblica ed altri servizi.

raggruppamenti di ramo talvolta operati nelle tavole vanno intesi come segue:

a) Agricoltura (foreste, caccia e pesca) (ramo 1 );

b) Industria (rami da 2 a 4);

e) Altre attività (rami da 5 a 8).

3. GRADO DI ATTENDIBILITÀ DEI RISULTATI

I risultati delle rilevazioni delle forze di lavoro, in quanto ottenuti da un campione di fami- glie, possono differire da quelli che si sarebbero ottenuti da una rUevazione completa, ossia estesa a tutto l'universo delle famiglie residenti in Italia. Data, peraltro, la rigorosa casualità della scelta del campione è possibile conoscere il grado di attendibilità dei risultati delle rile- vazioni (numero degli occupati, dei disoccupati, ecc.) potendosi determinare, in termini proba- bilistici, l'ordine di grandezza degli scarti che essi presentano nei confronti dei risultati che si sarebbero ottenuti con una rilevazione completa.

È noto infatti dalla teoria dei campioni che il risultato Y ottenuto da una rilevazione cam- pionaria differisce da quello Y ottenibile da una rilevazione completa per uno scarto non su- periore nel 68% circa dei casi ad S, nel 95% circa dei casi a 2S e nel 99% circa dei casi a 2,5S, essendo S uno specifico scarto teorico assoluto, determinabile con opportuno procedi- mento di calcolo. Il che sta a significare che ove si effettuasse, sempre con le medesime mo- dalità, una serie molto numerosa di rilevazioni campionarie, i risultati Y relativi a circa il 68%

delle rilevazioni stesse non si discosterebbero da Y per più di una volta S; quelli ottenuti da circa il 95% delle rilevazioni non si discosterebbero da Y per più di due volte S ed infine quelli ottenuti da circa il 99% delle rilevazioni non differirebbero da Y per più di due volte e mezzo lo scarto teorico S.

La conoscenza degli scarti teorici assoluti S relativi ai risultati delle singole indagini cam-

pionarie permette quindi di determinare, attorno ad essi, gli intervalli - detti intervalli di at-

tendibilità - entro i quali, con una prefissata probabilità (68%, 95%, 99% .... ) risultano com-

presi i valori che si sarebbero ottenuti con una rilevazione completa. Per questo motivo nella

Tab. 1 sono riportati i valori dello SCé;!rto teorico assoluto in funzione sia della grandezza dei

dati ottenuti dall'indagine campionaria, sia del sesso e della ci,coscrizione territoriale di riferi-

mento.

(15)

Ad illustrare la corretta utilizzazione della tabella si fanno qui di seguito alcune applicazioni esemplificative.

1° Esempio. - L'indagine campionaria abbia determinato in Y = 5.000.000 il numero delle forze di lavoro femminili in Italia e si voglia determinare l'intervallo entro il quale, con probabi- lità pari al 68%, cade il numero effettivo Y, ossia quello che si sarebbe ottenuto con una rile- vazione estesa alla totalità delle famiglie italiane.

Si individua innanzi tutto il numero Y = 5.000.000 tra i valori crescenti riportati nella prima colonna della tabella. All'incrocio della riga corrispondente a tale numero con la colonna rela- tiva alle femmine della circoscrizione territoriale Italia si trova il valore S = 31.000 dello scarto teorico assoluto, necessario per la determinazione dell'intervallo di attendibilità. Il limite infe- riore di questo risulta pari a 5.000.000 - 31.000 = 4.969.000 e quello superiore pari a 5.000.000

+ 31.000 = 5.031.000. Si ha quindi una probabilità pari al 68% (ossia si può equamente scom- mettere 68 contro 32) che il numero effettivo delle forze di lavoro femminili in Italia risulta compreso tra 4.969.000 e 5.031.000.

Infine, nel caso che si voglia lo scarto teorico relativo S%, occorre dividere lo scarto teorico assoluto S per la stima Y e moltiplicare per 100. Pertanto, nel caso in esame, è S% =

5 ~:!o 100 = o,62%.

2° Esempio. - L'indagine campionaria abbia determinato in Y = 188.000 unità il numero dei disoccupati maschi in Italia nell'aprile dell'anno 1973. Per determinare l'intervallo entro il quale, con probabilità pari al 68%, cade il va_lore effettivo, deve cercarsi, come nel caso prece- dente, tra i valori crescenti riportati nella prima colonna della tabella il numero Y = 188.000.

STIMA

"

10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 75.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 400.000 500.000 750.000 1.000.000 1.250.000 1.500.000 1.750.000 2.000.000 3.000.000 5.000.000 7.500.000 10.000.000 15.000.000 20.000.000

Tab. 1 - Scarto teorico assoluto delle stime nazionali e regionali ottenute da una singola rilevazione trimestrale

ITALIA REGIONI

Femmine(a)

Maschi Femmine Maschi

S1 S2 SJ Gruppo I

54

- - 1.100 1.050

2.350 1.950 1.600 1.550

2.850 2.400 2.000 2.000

3.250 2.800 2.350 2.350

3.600 3.100 2.650 2.700

4.300 3.800 3.250 3.400

4.900 4.400 3.800 4.050

5.900 5.400 4.750 5.100

6.700 6.200 5.550 6.050

7.450 6.950 6.250 6.900

8.100 7.600 6.850 7.650

9.200 8.800 8.000 9.100

10.200 9.800 9.000 10.350

12.250 12.050 11.200 13.150

13.950 13.900 13.050 15.500

15.450 15.500 14.700 17.700

16.800 17.000 16.250 19.750

18.000 18.350 17.600 21.600

19.150 19.600 18.950 23.350

23.050 24.000 23.500 -

29.050 31.000 30.900 -

34.950 37.950 - -

39.850 43.800 - -

47.900 - - -

55.950 - - -

Gruppo Il Ss

1.000 1.550 2.050 2.450 2.850 3.750 4.550 6.000 7.250 8.450 9.550 11.600 13.450 17.650 21.400

- - - - - -

-

- -

-

(a) Gli scarti teorici risultano differenziati nelle diverse circoscrizioni territoriali a causa della diversa numerosità dei campioni in esse impiegati.

- Le regioni del primo gruppo sono: Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Lazio, Campania, Sicilia.

- Le regioni del secondo gruppo sono: Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzi,

Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna.

(16)

Poiché tale numero non figura tra quelli ivi indicati occorre procedere per interpolazione, con- siderando i due numeri consecutivi della tabella fra i quali è compreso il numero cercato. Tali numeri sono 150.000 e 200.000 ai quali nella colonna S1 della tabella corrispondono rispetti- vamente i valori 5.900 e 6.700 dello scarto teorico assoluto. Facendo l'interpolazione lineare con le stesse regole che vengono usate, ad esempio, per le tavole dei logaritmi, si vede che il valore dello scarto teorico assoluto corrispondente a Y = 188.000 risulta pari a 6.508. Pertanto, il limite inferiore dell'intervallo di attendibilità (al 68%) risulta dato da 188.000 - 6.508 =

181.492 e quello superiore da 188.000 + 6.508 = 194.508. Lo scarto teorico relativo è, quindi dato da 1 ~ 8 ~g~ 0 1 oo = 3,46 %.

3° Esempio. - Con riferimento agli esempi precedentemente considerati si determinino gli intervalli entro i quali i valori effettivi sono contenuti con probabilità pari al 95% (anziché al 68%).

Per tale determinazione occorre moltiplicare per 2 il valore dello scarto teorico assoluto, sia esso risultante direttamente dalla tabella owero ottenuto per interpolazione.

Nel caso del 1° esempio, per il quale in corrispondenza del valore Y = 5.000.000 si era tro- vato S = 31.000, si avrà 2S = 62.000 e quindi l'intervallo di attendibilità al_ 95% sarà determi- nato da 5.000.000 ± 62.000.

Nel caso del 2° esempio per il quale si era trovato il valore S = 6.508 in corrispondenza di Y = 188.000, si avrà 2S = 13.016 e quindi l'intervallo di attendibilità al 95% risulta determinato da 188.000 ± 13.016.

La Tab. 1 fornisce, come è stato visto, l'ordine di grandezza degli scarti teorici assoluti delle stime trimestrali distintamente per i maschi e per le femmine. L'ordine di grandezza dello scarto teorico assoluto concernente una stima di un totale Y (M+F), maschi più femmine, è dato da:

[1 j

dove SM e SF indicano gli scarti teorici assoluti delle due stime YM e YF e QM. F il coefficiente di correlazione che varia, generalmente, al variare dei caratteri considerati. Per le stime degli ag- gregati delle forze di lavoro o degli occupati, QM, F può essere approssimato dai valori riportati nella Tab. 2.

Tab. 2 - Valori del coefficiente di correlazlone Qu, F per alcuni caratteri

Caratteri considerati per le « Forze di Lavoro .. e gli «Occupati"

Maschi agricoltura Maschi industria Maschi altre attività Maschi in complesso

Femmine agricoltura Femmine industria Femmine altre attività Femmine in complesso

Coefficiente di correlazione

0,70 0,00 0,00 0,10

L'intervallo di attendibilità (al 68%) delle stime relative al totale dei due sessi risulta, a sua volta, determinato da Y (M+F) ± S (M+F)· Lo scarto teorico relativo è invece dato da:

[2j S (M+F) o, /O = S (M+F) - - 100

YM +YF

Infine, per quei caratteri non contemplati nella Tab. 2, una stima di larga massima dello scarto teorico assoluto S (M+F) può ottenersi utilizzando. la formula:

[3 j S (M+F) = y' $ 2 M + $ 2 F

che si ottiene dalla [1 J nella ipotesi QM, F = O.

4° Esempio. - L'indagine campionaria ha determinato in YM = 13.642.000 e YF = 5.196.000 unità, rispettivamente per i maschi e per le femmine, il numero degli occupati in Italia nell'ot- tobre 1973.

Si vuole determinare l'intervallo di attendibilità al 68"% della stima Y (M+F) = YM + YF =

13.642.000 + 5.196.000 = 18.838.000.

(17)

Con riferimento alle colonne S1 e S2 della Tab. 1, si trova che i valori degli scarti teorici assoluti SM e SF, corrispondenti alle due stime YM = 13.642.000 e YF = 5.196.000, risultano rispettivamente pari a 45.714 e 31.545. Poiché, ne• presente caso, il valore di QM, F risulta pari a O, 10 (cfr. Tab. 2) lo scarto teorico assoluto è dato, in base alla formula [1 j, da

S (M+F) = V 45 · 714 2 + 31.545 2 + 2 · o, 10 · 45.714 · 31.545 = 58.080

I valori estremi dell'intervallo di attendibilità risultano, pertanto, dati da 18.838.000 - 58.080 18.779.920 e da 18.838.000 + 58.080 = 18.896.080.

Lo scarto teorico relativo, calcolato in base alla formula [2j · è, a sua volta,

S o¼ - 58.080 100 - O 31

(M+F) o - 18.838.000 - ' o

Esempio. - Si supponga di voler determinare l'intervallo di attendibilità della stima Y (M+F) = YM + YF, dove YM e YF, indicano rispettivamente gli occupati maschi e femmine nel settore dell'agricoltura in Italia nell'ottobre 1973, che ammontano, rispettivamente, a YM =

2.143.000 e YF = 1.089.000, ai quali corrispondono gli scarti teorici assoluti SM = 19.708 e SF =

14.470.

Con questi elementi e ricordando che, nel caso in esame è QM, F = 0,70 (cfr. Tab. 2) si ha, applicando la [1 j,

S (M+F) = V 19.708 2 + 14.470 2 + 2·0,70 · 19.708 · 14.470 = 31.576

Il limite inferiore dell'intervallo di attendibilità (al 68%) risulta dato da 3.232.000 - 31.576 =

3.200.424 e quello superiore da 3.232.000 + 31.576 = 3.263.576.

Lo scarto teorico relativo è

S (M+F)°lo 31.576 100 = 0,98%

3.232.000

Sempre con riferimento alle stime concernenti le « forze di lavoro» o gli «occupati» consi- derati sia nel complesso, sia nell'ambito di ciascun settore di attività economica (agricoltura, industria, altre attività), è possibile ottenere, in prima approssimazione, l'ordine di grandezza dello scarto teorico assoluto della stima media annua (1), moltiplicando lo scarto teorico as- soluto, ottenuto dalla Tab. 1, per 0,63.

6° Esempio; - Si voglia, ad esempio, determinare lo scarto teorico, assoluto e relativo, nonché l'intervallo di attendibilità della stima media annua YM degli occupati maschi in Italia nel 1973; tale stima (cfr. Tab. 2) risulta pari a 13.482.000 unità.

Poiché (cfr. Tab. 1) lo scarto teorico assoluto corrispondente al numero 13.482.000 risulta pari a 45.456, lo scarto teorico assoluto della stima media annua YM risulta pari a

SM = 45.456 · 0,63 = 28.637

Pertanto, il limite inferiore dell'intervallo di attendibilità (al 68%) risulta pari a 13.482.000 -::

28.637 = 13.453.363 e quello superiore a 13.482.000 + 28.637 = 13.510.637.

Lo scarto teorico relativo è invece

S % = 28 · 637

100 = 0,21 %

M 13.482.000

Per quanto riguarda il grado di attendibilità delle differenze tra due stime di livello Vq preli- minarmente osservato che, poiché queste differenze sono relativamente piccole in valore as- soluto, sono soggette ad un errore probabilistico molto più elevato di quello registrato dalle stime di livello. A ciò consegue che le stime delle variazioni risultanti dalle rilevazioni possono largamente differire dalle variazioni effettive e quindi non consentire, specie per i risultati re- gionali, di misurare le dette variazioni con la necessaria approssimazione.

L'ordine di grandezza dello scarto teorico assoluto delle differenze tra stime ottenute in due rilevazioni trimestrali può essere calcolato moltiplicando per 1, 10 lo scarto teorico della stima trimestrale di entità maggiore, ottenuto dalla Tab. 1.

(1) Con tale nome viene indicata la media delle quattro stime trimestrali.

2. - Annuario di Statistiche del lavoro 1982.

(18)

7° Esempio. - L'indagine campionaria ha determinato in Y'M = 13.455.000 e Y"M 13.642.000 il numero degli occupati maschi in Italia, rispettivamente, nelle due rilevazioni tri- mestrali di ottobre 1972 e di ottobre 1973 ( 1). Si vuole determinare lo scarto teorico, assoluto e relativo, nonché l'intervallo di attendibilità della differenza Y"M - Y'M = 13.642.000 - 13.455.000 = 187.000.

Poiché lo scarto teorico assoluto della stima Y"M = 13.642.000 risulta pari a 45.714, si ha che lo scarto teorico assoluto della differenza Y"M - Y'M = 187.000 è dato da 45.714 ·. 1, 10 =

50.285.

L'intervallo di attendibilità risulta, pertanto, determinato da 187.oo·o - 50.285 = 136.715 e da 187.000 + 50.285 = 237.285.

Lo scarto teorico relativo è quindi pari a

50 · 285 100 = 26,89%

187.000

L'ordine di grandezza dello scarto teorico assoluto della differenza tra due stime medie an- nue può essere, a sua volta, ottenuto moltiplicando per 0,72 lo scarto teorico ottenuto dalla Tab. 1, per la maggiore delle due stime.

8° Esempio. - L'indagine campionaria ha determinato in Y'F = 4.881.000 e Y"F = 5.018.000 il numero medio delle occupate femmine in Italia rispettivamente negli anni 1972 e 1973 .

. 'Sulla Tab .. 1 si determina lo scarto (= 31.050) corrispondente alla stima delle occupate femmine nel 1973 (= 5.018.000), risultando questa ultima stima superiore a quella corrispon- dente del 1972. Lo scarto così determinato, moltiplicato per 0,72, fornisce il valore 22.356 dello scarto teorico assoluto della differenza Y"F - Y'F = 137.000.

Pertanto, il limite inferiore dell'intervallo di attendibilità {al 68%) risulta dato da 137.000 7""

22.356 = 114.644 e quello superiore da 137.000 + 22.356 = 159.356. Lo scarto teorico relativo risulta, infine, pari a

22 · 356 100 = 16 32o/c

137.000 ' 0

In conclusione discende, da quanto è stato illustrato, che le rilevazioni delle forze di lavoro, in particolare a livello regionale, forniscono stime sufficientemente valide per i livelli e per le strutture dei vari aggregati in cui si articolano le forze di lavoro, sempr~ che le analisi siano limitate agli aggregati di una certa entità. Al contrario, le variazioni che si riscontrano tra dati ottenuti in mesi corrispondenti di anni consecutivi non forniscono in generale valide indica- zioni sulle variazioni effettive.

È peraltro da tener presente che le tendenze che si manifestano nel mercato nazionale del lavoro e che, come sopra detto, costituiscono uno dei principali obiettivi delle rilevazioni cam- pionarie delle forze di lavoro, vengono poste in luce attraverso la considerazione non già di una singola variazione (la quale, come si è visto, risulta di per sé scarsamente significativa), ma attraverso il comportamento di una serie storica, sufficientemente lunga, delle variazioni che i vari aggregati man mano presentano nei confronti del corrispondente periodo dell'anno pre- cedente.

Il - STIME DE.LL'OCCUPAZIONE NEL QUADRO DELLA CONTABILITÀ NAZIONALE Come è noto l'ISTAT elabora annualmente i dati relativi al numero degli occupati allo scopo di disporre di una serie, completa ed omogenea, che non è possibile desumere dalle rilevazioni correnti sulle· forze di lavoro. Tale elaborazione consente di determinare analiticamente l'occu- pazione nei vari rami e branche di attività economica e per posizione nella professione.

I dati derivanti dalla predetta stima vengono utilizzati soprattutto ai fini del calcolo dei prin- cipali aggregati dei conti economici (valore aggiunto, redditi da lavoro dipendente, ecc.).

Le serie in precedenza pubblicate dall'ISTAT hanno formato oggetto di una rielaborazione allo scopo di renderle conformi sia ai concetti ed alle classificazioni previste dal nuovo sistema europeo di conti economici integrati (Sec}, sia ai risultati forniti dai censimenti dell'ottobre 1971.

( 1)

Cioè effettuate nello stesso trimestre di due anni consecutivi.

(19)

La nuova stima è effettuata awalendosi di tutte le informazioni analitiche sul numero degli occupati provenienti sia dalle rilevazioni statistiche correnti che da alcune indagini speciali.

In particolare, le notizie più complete sono desunte oltreché dalle predette rilev_azioni cam- pionarie sulle forze di lavoro, dai risultati dei censimenti demografico ed economicÒ eseguiti nel 1971, dalle indagini sull'occupazione dipendente condotte dal Ministero del Lavoro e da altre amministrazioni ed enti (INAM, INPS, INAIL, ecc.), ed anche dalla rilevazione sul valore ag- giunto delle imprese con oltre venti addetti eseguita con cadenza annuale dall'ISTAT nei rami dell'industria, commercio e trasporti.

I dati, ripartiti per ramo e branca di attività economica secondo la classificazione _prevista dal Sec, vengono analizzati per i seguenti due gruppi di posizione professionale:

- i lavoratori dipendenti, cioè le persone che percepiscono una retribuzione sotto forma di salario, stipendio, provvigione, cottimo o pagamento in natura (dirigenti, impiegati, operai, apprendisti e categorie assimilate);

- i lavoratori indipendenti, cioè le persone che svolgono in proprio una attività lavora- tiva assumendo anche il rischio economico del lavoro e della corrispondente produzione (im- prenditori, lavoratori in proprio, liberi professionisti, titolari di esercizio e coadiuvanti).

È da tener presente, infine, che i dati ottenuti si riferiscono all'occupazione media di cia- scun anno e non comprendono i militari dr leva (1).

lii - NOTIZIE SULLE FORZE DI LAVORO RISULTANTI DA ALTRE FONTI

Apprendisti occupati nelle aziende artigiane e non artigiane

L'indagine viene effettuata dal Ministero del Lavoro sulla base delle denunce e richieste di assunzioni e delle notifiche di dimissioni presentate agli uffici di collocamento ai sensi della legge 19 gennaio 1955, n. 25. I dati, riferiti al 31 agosto, permettono di determinare il numero di apprendisti, suddivisi per sesso, occupati nelle aziende artigiane e non artigiane, per settore di attività economica e per regione.

Si tenga presente che, secondo la legge sopracitata, l'apprendistato è uno « speciale rap- porto di lavoro, in forza del quale l'imprenditore è obbligato ad impartire all'apprendista l'inse- gnamento necessario affinché possa conseguire la capacità tecnica per diventare lavoratore qualificato».

L'apprendista deve essere iscritto in appositi elenchi presso l'ufficio di collocamento com- petente, e soltanto tramite questo il datore di lavoro può assumerlo. Possono essere assunti come apprendisti i giovani di età non inferiore ai quattÒrdici anni e non superiore ai venti.

( Iscritti nelle liste degli Uffici di Collocamento

I dati forniti dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale risultano dai rendiconti de- gli iscritti, ai vari titoli indicati, nelle liste comunali di collocamento.

Secondo quanto disposto dalla legge 29-3-1949, n. 264, gli iscritti vengono raggruppati nelle seguenti classi:

classe - Disoccupati per effetto di cessazione di un precedente rapporto di lavoro subor- dinato.

Il classe - Giovani di età inferiore a 21 anni; congedati dalle FF.AA, per avere assolto agli ob- blighi di leva; altre persone in cerca di prima occupazione. A partire dal 1-1-1962 _ gli iscritti vengono, inoltre, distinti a seconda che abbiano o meno precedenti la- vorativi subordinati.

111 classe - Casalinghe senza precedenti lavorativi subordinati che non siano capi-famiglia (in tal caso sarebbero incluse nelle altre classi).

IV classe - Pensionati in cerca di occupazione (esclusi coloro che beneficiano di pensioni a titolo diverso da quello derivante da una precedente attività lavorativa, come ad esempio: beneficiari di pensioni di guerra).

V classe - Occupati in cerca di un'occupazione più aderente alle accertate capacità profes- sionali del richiedente.

(1

)

Alcuni organismi internazionali suggeriscono di includere, fra gli occupati, anche i militari di leva in quanto addetti alla prestazione di

un servizio (la difesa) incluso nel calcolo del reddito nazionale. '

(20)

Per quanto riguarda il grado di comparabilità tra i dati in parola e quelli sulle « persone in cerca di occupazione» risultanti dalle rilevazioni trimestrali delle forze di lavoro dell'lsTAT, ve- dasi quanto detto in questo stesso capitolo a pag. Xlii.

Occupazione operaia nelle Opere pubbliche

Formanò oggetto di rilevazione tutti quei lavori che assumono la caratteristica di Opere pubbliche o di pubblica utilità relativi a impianti fissi, nuove costruzioni, ricostruzioni, miglio- ramenti strutturali, grandi riparazioni, manutenzioni straordinarie ed assimilate, sempreché tali lavori siano realizzati:.

a) con il finanziamento dell'Amministrazione pubblica o con il suo contributo, tramite i Ministeri, la Cassa per il Mezzogiorno, gli Enti Regione, le Amministrazioni Provinciali, i Co- muni ed altri Enti;

b) con il finanziamento delle Aziende ed Imprese pubbliche (Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato, Amministrazione delle Poste e Telecomunicazioni, Azienda di Stato per i Servizi Telefonici, Monopoli di Stato, Aziende municipalizzate, ENEL).

Per operaio, ai fini del computo delle giornate-operaio, si deve intendere ogni prestatore dell'opera manuale, con~rattualmente classificabile nelle seguenti categorie: categorie speciali, operai specializzati, qualificati e comuni, manovali specializzati e comuni, apprendisti.

Per giornata-operaio deve intendersi la giornata. di presenza sul lavoro di un operaio.

Sono escluse dalla rilevazione le giornate-operaio effettuate dagli operai in servizio conti- nuativo presso le Amministrazioni e gli Enti interessati.

IV - CONFLITTI DI LAVORO

La statistica dei conflitti di lavoro è effettuata dall'Istituto Centrale di Statistica, che si av- vale degli Uffici di Questura quali organi di rilevazione.

Costituiscono oggetto della rilevazione i conflitti di lavoro che comprendono sia le asten- sioni dal lavoro provocate da vertenze tra datori di lavoro e prestatori d'opera (sciopero o ser- rata) sia - a partire dal gennaio 1975 - gli scioperi provocati da motivi estranei al rapporto di lavoro, e cioè i conflitti connessi con provvedimenti di politica economica, istanze di riforme sociali, eventi nazionali ed internazionali, ecc. Non sono considerate le forme di protesta che non comportano una sia pur breve sospensione dell'attività lavorativa.

Numero dei conflitti: poiché un conflitto di lavoro può essersi protratto per più mesi, avere interessato più regioni o più rami di attività economica, ne segue che il numero complessivo dei conflitti di lavoro non corrisponde sempre alla somma dei conflitti classificati per mese, per regione, per ramo di attività economica, ma risulta generalmente inferiore.

Lavoratori partecipanti: nei conflitti che hanno dato luogo a più sospensioni di lavoro, il numero dei lavoratori partecipanti al conflitto è la media dei lavoratori che hanno preso parte alle singole sospensioni del lavoro (ponderata secondo la durata delle sospensioni stesse).

V - INDICATORI DEL LAVORO NELLA GRANDE INDUSTRIA

Gli indicatori vengono calcolati sulla base di un'indagine mensile condotta su circa 1.000 stabilimenti aventi almeno 500 dipendenti e riguardante sia le industrie dei prodotti energetici, sia quelle dei prodotti della trasformazione industriale; non formano invece oggetto di rileva- zione le industrie delle costruzioni e opere pubbliche, le officine di riparazione di beni di con- sumo e l'industria della lavorazione del tabacco. I 1.000 stabilimenti rilevati, alla fine dell'anno 1981, occupavano circa 1.335.000 dipendenti, di cui 953.000 operai e apprendisti.

I dati di base per il calcolo degli indicatori, rilevati con il mod. ISTAT/P/53, riguardano l'oc-

cupazione, le ore lavorate, le retribuzioni ed i flussi di entrata e di uscita dei dipendenti. Per

quanto concerne in particolare l'occupazione, essa viene rilevata con riferimento all'inizio ed

(21)

alla fine di ciascun mese sì da poterne calcolare la variazione attraverso il rapporto fine me- se/inizio mese. Gli indici a base fissa di ciascuna classe sono ottenuti per concatenamento di indici a base mobile riflettenti le variazioni così calcolate.

Gli indicatori per ciascuna classe di attività vengono sintetizzati mediante medie aritmetiche ponderate nelle quali i pesi sono costituiti dal numero di occupati appartenenti alle singole classi e possono raggrupparsi in due categorie: la prima riferita al complesso degli occupati alle dipendenze, la seconda riguardante la sola occupazione operaia (operai e apprendisti).

Gli indici medi annui sono stati determinati calcolando la media aritmetica degli indici mensili: semplice per l'occupazione alle dipendenze e per l'occupazione operaia, ponderata per gli altri. I pesi sono costituiti dal numero dei dipendenti per i tassi di rotazione, dall'am- montare delle ore effettivamente lavorate per l'incidenza delle ore di lavoro straordinario e dal numero degli operai e apprendisti per i rimanenti indicatori.

Nella prima categoria rientrano i seguenti indicatori:

a) indici dell'occupazione alle dipendenze, che misurano le variazioni intervenute nel- l'occupazione complessiva (dirigenti, impiegati, intermedi, operai e apprendisti) negli stabili- menti nel corso di ciascuno anno.

b) tassi di rotazione dei dipendenti, che misurano flussi di entrata e di uscita sia per defi- nitivo abbandono dell'occupazione o per acquisizione di una nuova occupazione o di una nuova qualifica, sia per passaggio da una ad altra unità produttiva della medesima impresa. I tassi sono influenzati dai passaggi di qualifica soprattutto per quanto riguarda il passaggio de- gli operai ad intermedi o ad impiegati.

Gli anzidetti tassi si distinguono in:

- tassi di ingresso dei dipendenti, numero di dipendenti che mediamente in ciascun mese dell'anno sono entrati a far parte degli stabilimenti o hanno acquisito una nuova qualifica per mille dipendenti occupati negli stabilimenti medesimi.

. - tassi. di uscita dei dipendenti, numero medio mensile di dipendenti che hanno cessato di far parte degli stabilimenti o sono passati ad altra qualifica durante l'anno per mille dipen- denti occupati negli stabilimenti medesimi.

Nella seconda categoria (occupazione operaia) rientrano i seguenti indicatori:

a) indici dell'occupazione operaia, che misurano le variazioni intervenute fra gli operai e apprendisti negli stabilimenti nel corso di ciascun anno.

b) regime medio settimanale degli orari di lavoro degli operai. Questo indicatore, che è espresso in termini di ore e centesimi di ora per settimana, è dato dal numero medio delle ore lavo~ative «offerte», nell'ultima settimana priva di festività di ciascun mese, dagli imprenditori al personale operaio in funzione delle esigenze della produzione e tenuto conto dei contratti di lavoro. Per sua natura questo indicatore tende peraltro a rimanere stabile attraverso il tempo.

c) indici delle ore effettivamente lavorate mensilmente per operaio. Questo indicatore misura le variazioni della durata, esP.ressa in ore, del lavoro effettivamente prestato in media da ciascun operaio durante l'anno. In tale durata non sono comprese le ore non lavorate (per malattia, ferie, conflitti di lavoro, festività, ecc.), nonché i giorni non lavoratiti compresi in cia- scun mese.

d) incidenza delle ore di lavoro straordinario. Questo indicatore è dato dal rapporto per- centuale tra la somma delle ore di lavoro straordinario effettuato nell'anno e il totale comples- sivo delle ore lavorate dagli operai nello stesso anno.

e) indici dei guadagni medi mensili di fatto per operaio. Questo indicatore misura le va-

riazioni dell'ammontare globale delle retribuzioni lorde complessive di fatto corrisposte in me-

dia per operaio in ciascun anno: Nelle retribuzioni sono compresi tutti gli emolumenti corri-

sposti ad operai e apprendisti, ivi compresi, quindi, gli assegni familiari e le integrazioni sala-

riali ed esclude le indennità di licenziamento e quella sostitutiva di preavviso.

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