• Non ci sono risultati.

2. Piccole donne

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "2. Piccole donne "

Copied!
72
0
0

Testo completo

(1)

Introduzione

Il mondo della Young Adult Literature è un genere vasto e relativamente nuovo. La letteratura si è sempre divisa in quella per l’infanzia e quella per adulti, lasciando esclusi i ragazzi, non più bambini ma non ancora adulti; da cinquant’anni a questa parte, invece, c’è stata una particolare attenzione in crescendo per questo genere emergente. Questo tipo di letteratura, oltre a essere di intrattenimento, ha anche una funzione educativa: sono trattati i temi più disparati, permettendo a un adolescente di avvicinarsi al mondo adulto in punta di piedi e riuscire a immedesimarsi nelle storie che legge, sentendosi così meno solo, che si tratti della prima cotta a scuola o di temi più delicati come il bullismo o la droga. La letteratura in generale, ma soprattutto nel caso degli adolescenti, aiuta a crescere e a imparare, ad ampliare le proprie vedute e a esserne sempre più “affamati”. È proprio nell’era dei nativi digitali che, grazie a internet e ai social, si crea una vera e propria rete attraverso la quale gli adolescenti iniziano a muovere i loro primi passi e la letteratura è un mezzo importante per confrontarsi. Una parte importante nella letteratura per ragazzi la occupano gli adattamenti dei grandi classici, che siano cinematografici o intertestuali, poiché rendono più accessibili romanzi che, con tutta probabilità, l’adolescente altrimenti considererebbe pesanti e noiosi, in quanto obbligato dalla scuola a leggerli.

Il mio lavoro verterà su Little Women and Me, romanzo per adolescenti inedito in Italia, nonché riscrittura in chiave moderna di Piccole donne. Nel primo capitolo di questa tesi si cercherà di descrivere non tanto la nascita quanto il riconoscimento della Young Adult Literature, poiché è un genere sempre esistito anche se etichettato in maniera diversa; si illustreranno la definizione di young adults e il range di età che ricopre, le caratteristiche principali che differenziano la letteratura per ragazzi da quella per adulti e i

(2)

sottogeneri in cui si suddivide; si concluderà con una panoramica veloce del romanzo tradotto per questa tesi e una collocazione di quest’ultimo all’interno di uno (o più) dei generi descritti. Nel secondo capitolo si parlerà di un classico della letteratura per l’infanzia: Piccole donne. Si affronteranno le tematiche principali dell’opera e le caratteristiche che lo rendono tutt’oggi un romanzo attuale, nonostante siano trascorsi quasi centocinquant’anni dalla sua prima pubblicazione. Verrà trattato l’argomento dell’adattamento, non soltanto cinematografico, ma anche intertestuale: Piccole donne è il testo di partenza per diverse riscritture, serie TV e film. L’ultimo capitolo di questa tesi invece verterà sulla traduzione di Little Women and Me, sulle problematiche che il romanzo presenta in fase di traduzione e motiverò le scelte fatte durante questa fase.

(3)

1. Young Adult Literature o Fiction

1.1 Definizione di Young Adult

L’accezione Young Adult, letteralmente “giovane adulto”, è piuttosto generica; nelle prossime righe, si cercherà di dare una definizione il più precisa possibile di quale range di età ricopra.

L’adolescenza è un periodo di transizione dall’infanzia all’età adulta, forse il più delicato della vita, e quando si parla di essa dobbiamo ricordare che è caratterizzata da aspetti psicologici, quindi dare dei limiti fissi di età è pressoché impossibile. Bisogna tenere in considerazione che lo sviluppo psicologico e mentale non segue di pari passo quello fisico e che, a parità di età, c'è molta differenza tra il genere maschile e quello femminile.

In questo periodo di transizione, i ragazzi e le ragazze si ritrovano ad affrontare evidenti cambiamenti fisici in tempi molto brevi. Le novità che porta l’adolescenza, però, non si limitano all’aspetto esteriore, ma comprendono tutta una serie di trasformazioni emotive che portano alla maturazione. Questo è il periodo in cui le amicizie di infanzia si consolidano e se ne formano nuove; si può dire che gli adolescenti si distaccano dall'affetto intrafamiliare e lo rimpiazzano con quello extrafamiliare, ossia gli amici: è noto che l'adolescenza è il periodo in cui nascono le prime discussioni con i genitori, i figli desiderano maggiore indipendenza e gli amici sono la cosa più importante di questo periodo. Poiché non più bambini, ma non ancora adulti, gli adolescenti trovano sicurezza nell'amicizia con coetanei dello stesso sesso, inserendosi quindi in un gruppo di amici. Quando i genitori impediscono o limitano le uscite, l'adolescente può sviluppare anche comportamenti aggressivi nei loro confronti.

(4)

Durante l'adolescenza, quelli che fino a poco prima erano solo dei bambini si ritrovano a vivere nuove esperienze che fino a quel momento erano dei tabù, come il sesso, ma questa fase è anche problematica poiché spesso l'adolescente tende a sentirsi inutile e impotente; queste sensazioni possono nascere da una condotta scolastica non all'altezza delle aspettative dei genitori, e di conseguenza dall'insoddisfazione che quest'ultimi provano, dal rapporto con i coetanei che può degenerare nel bullismo, dalle prime storie d'amore non andate a buon fine. Tutti questi fattori possono condurre a forme di depressione che possono a loro volta degenerare in disordini alimentari e comportamentali.

Lasciando da parte i tratti sociali e psicologici dell'adolescenza, passiamo adesso a definire l'adolescente in quanto ricevente della Young Adult (YA) literature. Quando si parla di YA literature si parla di una letteratura indirizzata a un pubblico di giovani adulti; i limiti di età dell'accezione

“giovani adulti” non sono ben delineati, poiché gli studiosi propongono diverse visioni. Robyn E. Howell, nel suo research paper “Young Adult (YA) Literature Details and Trendsetting”, riassume così i suoi studi:

When introducing the young adult literature genre, pinpointing its definition can be difficult. Young adult literature is defined in multiple ways. Latrobe defines young adult literature as literature written for students in grades 7-12. Iyer defines the target age group as ages 14-18. Yet in another point of view, Naomi Bates, a high school librarian, suggests that the age group that YA genre targets shifts and moves with the times. Bates continues to define young adult literature as literature written for teens, with a teen or teens as the central protagonists. Michael Cart, a previous Young Adult Library Services Association (YALSA) president, suggests the age for young adult literature be extended to age 25, the age when the human brain reaches maturity.

Young adult literature refers to the material teenagers choose to read on during their free time. It can also include literature that has been advertised by publishers as young adult fiction or non-fiction. Cart maintains that YA fiction relates to the “emotional, intellectual and developmental” components of a young adult in the real and literary world1.

1 Howell, Robyn E., “Young Adult (YA) Literature and Transetting” 2011, p.9, disponibile all'indirizzo:

<http://centralspace.ucmo.edu/xmlui/bitstream/handle/10768/106/RHowell_LibraryScience.pd f?sequence=1> (Ultima visita: 27/10/2015).

(5)

Howell presenta una veloce ma esauriente panoramica sul range di età dei lettori destinatari della YA literature; è quindi difficile stabilire un limite di età uguale per tutti. Al giorno d'oggi è tutto molto più accelerato e, di conseguenza, anche gli adolescenti sono più precoci rispetto a cinquant’anni fa;

questo genere letterario è in continua evoluzione, così come i suoi destinatari e, di conseguenza, la loro fascia di età. Nel prossimo sottocapitolo tratterò l’argomento della nascita e dell’evoluzione ancora in corso di questo nuovo genere, approfondendone le caratteristiche stilistiche e le tematiche.

1.2 La nascita della Young Adult Literature o Fiction

Con la definizione Young Adult (YA) Literature o Fiction si fa riferimento a un genere letterario emerso recentemente, che vede come pubblico destinatario gli adolescenti. Fino a qualche decennio fa la letteratura si divideva in letteratura per bambini e letteratura per adulti, ma da circa cinquant’anni a questa parte gioca un ruolo importante anche la categoria young adults. Essendo un genere relativamente recente, non ci sono ancora delle “regole” fisse che un libro deve seguire per essere ascritto a tale categoria, ma, come si è accennato in precedenza, si può dire che è un genere tuttora in evoluzione. Nonostante questo genere sia stato riconosciuto come tale solo recentemente, nella storia della letteratura, soprattutto nella seconda metà del diciannovesimo secolo, si incontrano molti romanzi che si possono ritenere indirizzati a un pubblico adulto, ma apprezzati soprattutto da un pubblico più giovane. Per citare alcuni esempi, basta pensare a Oliver Twist e Grandi speranze di Dickens, Le avventure di Tom Sawyer e Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain, Il libro della giungla di Kipling e, ovviamente, Piccole donne di Louisa May Alcott, testo cardine di questa tesi.

(6)

La classificazione moderna del genere della letteratura per ragazzi ebbe origine tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta del Novecento ed ebbe un ruolo di rilevante importanza The Outsiders, romanzo di Susan Eloise Hinton del 1967, pubblicato in Italia con il titolo I ragazzi della 56a strada. È un romanzo che parla del passaggio all'età adulta, scritto quando l'autrice era ancora un'adolescente ed è tra gli YA novels più venduti di tutti i tempi;

l’autrice stessa è considerata tra gli autori che hanno fondato questo genere letterario. Da quel momento in poi ci fu un interesse sempre maggiore per questa nuova fetta di pubblico e gli anni Settanta e la prima metà degli anni Ottanta del Novecento furono definiti la golden age per la YA literature. Questi furono anni in cui la letteratura “parlava” con il pubblico a cui era rivolta e, di conseguenza, gli adolescenti potevano immedesimarsi nei personaggi e nelle avventure narrate; per citare le parole che Michael Cart utilizza per descrivere questo genere emergente, “it referred to realistic fiction that was set in the real (as opposed to imagined), contemporary world and addressed problems, issues, and life circumstances of interest to young readers aged approximately 12- 18”2.

All'inizio degli anni Settanta, l'editoria si rese conto delle potenzialità di vendita di questo genere letterario emergente grazie al successo di Go Ask Alice, pubblicato in Italia con il titolo Alice: i giorni della droga, romanzo del 1971 scritto sotto forma di diario anonimo che trattava esplicitamente temi

“scomodi” come la droga e il sesso. Altri autori seguirono l'onda del successo di questo romanzo, continuando a essere fedeli al genere realistico. Ma a partire dagli anni Ottanta, il realistic novel passò in secondo piano per lasciare spazio a nuovi sottogeneri: erano gli horror, le storie di mistero e di fantasia che la facevano da padrone adesso nella YA literature. Negli anni Novanta, la definizione di YA literature si evolse ancora, poiché i romanzi scritti in quel periodo erano pensati per un pubblico leggermente maggiore di età rispetto al

2 Cart, Michael, “The Value of Young Literature”, adopted by YALSA's Board of Directors, January 2008 <http://www.ala.org/yalsa/guidelines/whitepapers/yalit>

(Ultima visita: 24/10/2015).

(7)

passato. A oggi, possiamo servirci delle parole di Jennifer Hathaway per descrivere l'attuale tendenza della YA literature:

Along with the greater attention to the reading interests of more mature teens came more sophisticated writing, edgier storylines, more explicit sexual content, and adult language (dominated by the f-word). Whether you view those developments as good or bad, they are real. And they are not going away.3

Il successo della letteratura per ragazzi è stato recentemente confermato grazie all'enorme popolarità che hanno ottenuto romanzi come i sette libri della saga di Harry Potter di J. K. Rowling, il cui primo volume è stato pubblicato nel 1997, la trilogia di The Hunger Games di Suzanne Collins e i quattro romanzi della saga di Twilight di Stephenie Meyer e i loro rispettivi adattamenti cinematografici.

A oggi, l'editoria per ragazzi è il mercato più fiorente, poiché gli adolescenti leggono molto di più degli adulti, sia per la maggiore disponibilità di tempo libero, sia per motivi scolastici. Inoltre, negli ultimi anni, la popolazione adolescente ha subito un incremento rispetto alle altre fasce di età;

tra la fine del ventesimo secolo e l’inizio del ventunesimo, il numero delle persone considerate young adults si è innalzato a 32 milioni, una crescita del 17% che spicca in modo significativo. Questo incremento è dovuto anche al fatto che, dalla fine degli anni Novanta del Novecento, la definizione di young adult si è allargata fino a comprendere una fascia di età dai 10 ai 25 anni. Allo stesso modo, l'analista Albert Greco ha osservato una crescita delle vendite della letteratura per ragazzi del 23% dal 1999 al 20054. La crescita del successo della YA literature è testimoniata anche dalla quantità di premi attribuiti ai romanzi più meritevoli: a partire dal primo premio della storia della letteratura per ragazzi, la medaglia John Newbery, assegnato annualmente dal 1922, per arrivare al più recente Michael L. Printz Award, nato nel 2000.

3 Gallo, Don; Hathaway, Jennifer; Wood, Karen; Fink, Lisa. “Ice Cream/I Scream for YA Books.” Voices From the Middle. 17.4 (2010): 8, 8-14. Education Journals.

4 http://www.magazine.org/content/files/teenprofile04.pdf (Ultima visita:

24/10/2015).

(8)

Senza soffermarsi troppo sui numeri e sulle percentuali, passerò adesso a descrivere le caratteristiche puramente stilistiche e le tematiche di questo genere letterario.

1.3 Caratteristiche stilistiche e tematiche

Se esiste un genere letterario a parte per gli young adults, devono esistere anche delle caratteristiche che un libro deve avere per essere ascritto a questa categoria, al fine di differenziarlo dalla letteratura per gli adulti, cercando comunque di non dimenticarci che i confini tra adults e young adults sono sempre più labili. Come anticipato prima, essendo recente, non esiste ancora un canone “fisso”, ma è un genere che tuttora si sta trasformando. In ogni caso, ci sono dei tratti che inevitabilmente lo caratterizzano.

Si tratta soprattutto di tenere in considerazione il livello linguistico e le conoscenze di strutture logiche e grammaticali del pubblico destinatario, ossia i giovani adulti, che si differenzia dal pubblico adulto soprattutto per le diverse conoscenze lessicali e la padronanza linguistica che è sicuramente meno matura. Quasi tutti i libri per giovani adulti sono narrati in prima persona e al presente; il protagonista/narratore, quindi, è un adolescente che vive in prima persona la vicenda raccontata nel romanzo. Il ritmo di narrazione deve essere veloce e questo effetto può essere reso tramite l'uso di paratassi, descrizioni fortemente evocative e dialoghi. I romanzi per ragazzi, quindi, devono risultare scorrevoli, visto che, nella maggior parte dei casi, la lettura non è soltanto un momento di apprendimento in cui il lettore può incrementare il proprio vocabolario e migliorare le proprie capacità di scrittura e di lettura, ma anche di svago. Anche il contenuto ha la sua importanza, poiché la tematica, qualsiasi essa sia, deve essere presentata nel migliore dei modi, o meglio, nel modo più

(9)

appetibile possibile, al fine di destare la curiosità e l'interesse del giovane lettore. Analogamente alla letteratura per adulti, la varietà di argomenti trattati dalla letteratura per adolescenti è molto ampia e arriva a toccare anche temi più delicati come la morte, la violenza, le cattive abitudini e i tabù; questi aspetti devono essere affrontati con grande attenzione da parte dell’autore: devono colpire il giovane lettore abbastanza da farlo riflettere ma non così tanto da turbarlo. Le tematiche ricorrenti nella YA literature sono quelle che più o meno ogni adolescente si ritrova ad affrontare nella vita reale: l'amicizia, l'amore, il passaggio all'età adulta, l'apprendimento non soltanto scolastico; inoltre, come accennato prima, sono affrontati anche argomenti come il sesso, l'abuso di alcol e droghe, la morte di un genitore o di un amico, l'idea del suicidio e dell’omicidio, il rapporto e la sfida con ciò che è legale e ciò che non lo è, la sensazione di invincibilità che solo l’adolescenza ti fa provare e la sensazione di essere vivo come non mai. Ciò che l'autore cerca per il proprio libro sono temi verosimili, a cui il lettore possa interessarsi, rimanerne affascinato e immedesimarvisi, così che, una volta finito il libro, gli sembrerà di aver preso parte a una nuova avventura. Ed è proprio questo che un buon libro per ragazzi deve lasciare ai suoi giovani lettori: l'impressione, una volta girata l'ultima pagina, di aver acquisito nuove conoscenze, ma anche di aver perso un

“amico” e di aver concluso un'avventura con degli amici immaginari, che altro non sono che i personaggi del libro.

I personaggi di questo genere sono ben delineati: solitamente sono ragazzi che conducono una vita normale e a cui succede qualcosa di diverso o sovrannaturale che li sconvolge per un periodo o per sempre. Vengono spesso affrontati i conflitti tra gruppi di amici, quali per esempio il bullismo, e il conflitto tra ragazzi ricchi e ragazzi poveri. I protagonisti di queste vicende sono rappresentati intelligenti quanto i genitori, dotati di una maggiore indipendenza rispetto alla realtà; il ruolo parentale tende a essere sminuito al fine di far ottenere più autonomia ai figli ma, nonostante questo, le relazioni genitori/figli sono molto realistiche. I personaggi di un libro per ragazzi

(10)

devono essere figure in cui il lettore adolescente possa riconoscersi, con tutte le problematiche e le questioni tipiche dell'adolescenza, e che affrontino situazioni verosimili rispetto alle quali il lettore possa provare empatia.

Durante lo svolgimento del racconto, il protagonista affronta sempre una serie di problemi da risolvere esclusivamente per conto proprio, i genitori possono consigliare ma non devono essere loro a trovare una soluzione alle questioni irrisolte dei figli, poiché è importante che il protagonista affronti una crescita personale e impari nuove cose; nonostante la figura dei genitori, o degli adulti in genere, sia presente, il loro non è mai un ruolo principale.

La letteratura per ragazzi include molti sottogeneri; nonostante si parli spesso di YA fiction, il pubblico degli adolescenti mostra interesse non soltanto per la fiction in sé, ma anche per il genere teatrale, la non-fiction, la prose- poetry, il romanzo storico e così via; i vari sottogeneri saranno approfonditi nelle prossime pagine.

Stanno diventando ormai una moda i cosiddetti multi-platform books, libri cartacei o in formato elettronico che rimandano a pagine web e collegano più piattaforme sociali tra loro, stimolando così la curiosità e l'interesse del lettore del ventunesimo secolo. Per dirla con Howell:

Multi-platform books are becoming a trend in YA literature. Publishers and readers will look for books that offer more than just a printed page, such as ebooks, a link to the Internet, a message board, or a videogame that corresponds to the book’s characters and plotline. The 21st century continues to bring multiple types of entertainment that might accompany a YA novel. Today’s teen readers are considered highly active and digitally minded rather than passive participants. Multi-media platforms allow for more avenues of creative involvement in a story5.

Su internet, oggigiorno, si possono trovare molti multi-platform books, libri in cui il lettore interagisce attivamente con la storia e può anche decidere il corso degli eventi; un esempio è The Amanda Project, consultabile al sito

<http://www.theamandaproject.com/>.

5 Howell, Robyn E., “Young Adult (YA) Literature and Trendsetting” 2011, p.13.

(11)

1.4 I generi della YA Literature

Proprio come quella per adulti, anche la letteratura per ragazzi si suddivide in fiction e non-fiction. Per non-fiction si intende tutto ciò che non è finzionale, ossia libri in cui l’autore si assume la responsabilità della veridicità dei fatti raccontati; biografie e autobiografie, diari e libri di fotografia si ascrivono alla non-fiction. La YA literature è spesso chiamata YA fiction poiché è proprio quest’ultimo genere a essere popolare; sono molti i generi in cui si suddivide la fiction e questi sono a loro volta suddivisi in ulteriori sottogeneri.

Nelle prossime pagine cercherò di illustrare una breve panoramica della suddivisione in generi della fiction.

Come si è anticipato nel paragrafo “1.2 La nascita della Young Adult Literature o Fiction”, fino agli anni Ottanta del Novecento era il realistic novel a farla da padrone ma poi il suo successo venne sostituito da quello dei romanzi horror, del mistero e di fantasia; fino a questo punto possiamo affermare che la letteratura per ragazzi si suddivide in non-fiction e fiction, e quest’ultima a sua volta si suddivide in letteratura realistica e letteratura fantastica. È comunque una suddivisione molto generica, poiché, soprattutto all’interno della letteratura fantastica, si possono operare ulteriori distinzioni.

Per realistic fiction si intende il genere di romanzi realistici basati su storie e situazioni verosimili in cui è possibile immedesimarsi; non ci sono elementi fantastici, né personaggi non umani, è semplicemente una storia di fantasia che potrebbe essere accaduta davvero. La realistic fiction può essere suddivisa a sua volta in altri sottogeneri; per esempio la contemporary fiction, che ha come caratteristica un’ambientazione contemporanea e un contesto immediatamente riconoscibile per il lettore; oppure il romance, filone narrativo che ha alla propria base una storia d’amore, caratterizzato da una narrazione emotiva ed emozionale; simile al romance, ma più leggera, è la chick-lit, letteralmente la letteratura per ragazze. Sono storie scritte da donne per le

(12)

donne, spesso storie frivole che raccontano di primi amori e appuntamenti, ma a volte affrontano anche temi più delicati come la gravidanza e l’uso di droghe durante l’adolescenza. All’interno del genere realistico si colloca anche la LGTBQ fiction; LGTBQ è un acronimo per Lesbian, Gay, Bisexual, Transexual e Queer, e all’interno di questo genere sono narrate storie che vedono protagonisti ragazzi alle prese con la scoperta della propria sessualità, anche in relazione agli amici e alla famiglia, e affrontano i disagi di natura omofoba che possono nascere in conseguenza al loro coming out. I conflitti interiori e interpersonali dei protagonisti, a prescindere dal loro orientamento sessuale, sono affrontati anche nelle cosiddette coming-of-age stories, ossia i romanzi di formazione. I confini tra i sottogeneri elencati fin qui sono molto labili, poiché ci può essere un crossover di generi nella classificazione di un romanzo.

Per continuare con i sottogeneri della letteratura realistica, anche la historical fiction ne fa parte. Quest’ultima è caratterizzata da un background storico e prevede la massima accuratezza nei dettagli da parte dell’autore;

spesso si tratta di un periodo storico ben preciso e importante per la cultura di un Paese e, al contempo, il contrasto con il passato aiuta il lettore a relazionarsi con il presente. Solitamente il protagonista è un adolescente che potrebbe aver vissuto davvero in quel periodo, ma ha comunque le preoccupazioni e i problemi di un adolescente moderno. Un altro sottogenere particolarmente apprezzato è quello dei gialli e del mistero: sono storie in cui il protagonista adolescente si ritrova a seguire una pista di indizi per smascherare il colpevole del crimine in questione, spesso di un delitto. Esiste inoltre la adventure fiction che, però, non sempre è realistica, ma a volte presenta anche elementi di fantasia; questo genere di romanzo è caratterizzato dalla narrazione veloce e da molta azione. Per quanto riguarda la letteratura realistica, questi sono i maggiori sottogeneri in cui si suddivide. Passiamo adesso ad illustrare quelli della letteratura fantastica.

La letteratura fantastica, definita anche speculative fiction, è un genere ampio di cui fanno parte tutti quei romanzi i cui eventi, personaggi e

(13)

ambientazione sono frutti dell’immaginazione umana e che si ritiene che non accadano nella realtà sperimentata. I sottogeneri principali della letteratura fantastica sono tre: l’horror, il fantasy e la science-fiction (abbreviata con Sci- Fi). Quanto affermato finora vale nel dettaglio per la YA literature, ma in linea di massima vale per la letteratura in generale. Nelle prossime righe vedremo in modo più dettagliato le caratteristiche di ogni genere e i loro ulteriori sottogeneri.

L’horror è l’erede diretto della letteratura gotica ed è una narrativa che ipotizza situazioni che destabilizzano le sicurezze acquisite tramite la commistione della realtà con elementi di carattere sovrannaturale, al fine di creare nel lettore un senso di orrore e spavento. La narrativa horror fa leva su e alimenta le paure ancestrali radicate nell’essere umano, quali la paura della morte, del buio e la paura della solitudine; nell’horror per ragazzi questi aspetti sono presenti, ma mitigati poiché i destinatari sono poco più che bambini.

Appartenente a questo genere, ha riscosso molto successo la serie di Piccoli brividi di Robert Lawrence Stine, composta da 87 volumi, e il relativo adattamento in serie TV; per gennaio 2016 è prevista in Italia l’uscita del film sul grande schermo.

Il fantasy è un genere letterario i cui elementi caratterizzanti sono il mito, il sovrannaturale, l’immaginazione e la magia, tutti elementi che non possono essere spiegati scientificamente. Nella storia della letteratura il fantasy è sempre esistito, anche se con definizioni diverse, a partire dalla mitologia classica, greca e romana, al Medio Evo, fino ad arrivare al fantasy come lo conosciamo oggi, nato a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. In questo periodo nacquero i primi fantasy per l’infanzia, quali le avventure di Peter Pan di James Matthew Barrie, Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Collodi e Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò di Lewis Carroll. I romanzi di Carroll sono considerati capostipiti non soltanto del fantasy per ragazzi, ma del fantasy tout court. Recentemente, il successo del fantasy nella letteratura per ragazzi è stato

(14)

confermato dalla saga di Harry Potter di J. K. Rowling, pubblicata dal 1997 al 2007, e dal suo adattamento cinematografico e dalla saga delle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R. R. Martin; sono previsti sette libri, ma a oggi ne sono usciti soltanto cinque, e il sesto è in corso d’opera.

Il fantasy ha molti sottogeneri che meriterebbero uno studio a parte, ma quello che sembra riscuotere maggior successo, grazie anche al successo della saga di Twilight di Stephenie Meyer e dei successivi adattamenti cinematografici, è il paranormal romance, caratterizzato dalla presenza di elementi e creature paranormali come demoni, vampiri, licantropi, fantasmi, e dalla presenza di una o più storie d’amore.

La science fiction è un genere narrativo di successo sviluppatosi nel Novecento, che ha le sue radici nel romanzo scientifico; la fantascienza ha come tema fondamentale l’impatto di una scienza o una tecnologia, reale o inventata, sull’individuo e sulla società e i personaggi possono essere anche non umani, per esempio, robot, mutanti, cyborg, ecc. Il termine “fantascienza”

è spesso usato in riferimento a qualsiasi tipo di letteratura di fantasia che includa un importante fattore scientifico, requisito essenziale, ed è proprio per quest’ultimo che si differenzia dal fantasy. Nella storia della letteratura ci sono dei libri considerati dei veri e proprio precursori della fantascienza, tra tutti Frankenstein di Mary Shelley e i romanzi di Jules Verne, tra i più famosi Ventimila leghe sotto i mari e Viaggio al centro della Terra. Proprio come il fantasy, anche la fantascienza si suddivide in molti sottogeneri; per quanto riguarda letteratura per ragazzi contemporanea, il sottogenere che va per la maggiore è quello distopico, grazie soprattutto al successo della trilogia di Suzanne Collins The Hunger Games. Per distopia si intende la descrizione di una società immaginaria altamente indesiderabile, spesso è ambientata nel futuro ed è un mezzo per muovere critiche e far riflettere sul presente. Nella storia della letteratura ci sono molti esempi di romanzi distopici, tra tutti I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift e 1984 e La fattoria degli animali di George Orwell; entrambi gli autori si servono di un mondo immaginario per

(15)

estremizzare tutto ciò che c’è di negativo nella società a loro contemporanea al fine di far riflettere il lettore.

La letteratura per ragazzi è stata suddivisa in talmente tanti generi e sottogeneri che classificare un romanzo non è così immediato; spesso si ha un crossover di generi e quindi un romanzo può ascriversi a due o più generi. Nel prossimo capitolo cercherò di collocare il romanzo da me tradotto per questa tesi Little Women and Me all’interno di uno o più generi, secondo quanto è stato affermato finora.

1.5 Little Women and Me di Lauren Baratz-Logsted

Emily March non ne può più di essere la sorella di mezzo. Quindi, quando le viene assegnato il compito di descrivere cosa cambierebbe in un romanzo classico, Piccole donne è quasi una scelta obbligata. Dopotutto, se Emily non riesce a cambiare le cose nella sua famiglia, potrebbe farsi giustizia con le altre sorelle March. Magari potrebbe – spoiler alert! – riuscire a salvare Beth dalla morte? Oppure evitare che il ragazzo della porta accanto finisca con Amy invece che con Jo?

Ma quando Emily viene misteriosamente trasportata nel mondo delle sorelle March del 1861, scopre che aggiustare gli errori dell’autrice non sarà poi così facile… soprattutto dopo che si prende una cotta proprio per il ragazzo che voleva sistemare con Jo. Dopo essersi immersa in un tempo e in un luogo così diversi dai suoi, potrebbe essere proprio Emily, e non le sorelle March, ad affrontare il cambiamento più sorprendente di tutti.6

Come anticipato dalla sinossi in quarta di copertina, Emily è risucchiata, nel vero senso del termine, in Piccole donne, ritrovandosi a essere la quinta sorella March, ma, anche in questo caso, è la sorella di mezzo. La storia di Piccole donne si plasma e si adatta attorno a lei, che diventa una protagonista a tutti gli effetti; tra avventure e disavventure scopre che non è

6 Baratz-Logsted, Lauren, Little Women and Me, Bloomsbury, New York, 2011, quarta di copertina, traduzione mia.

(16)

l’unica “intrusa”: anche Amy e il signor March sono stati risucchiati dal libro proprio come lei e nella versione “originale” è Jo che sposa Laurie.

Per collocare il romanzo all’interno di un genere, rimanendo fedeli a quanto affermato finora, occorre tenere in conto gli elementi principali della storia. È un libro rivolto principalmente alle ragazze poiché è presente una storia d’amore, o, per meglio dire, vi si illustrano due cotte di Emily, la prima per Jackson e la seconda per Laurie; stando a quanto affermato finora, si può considerare sia romance che chick-lit. Sono presenti riferimenti alla cultura contemporanea, per esempio si parla di Justin Bieber, di Facebook e di iPhone;

questi elementi lo rendono una contemporary fiction, ma al contempo si può considerare una historical fiction poiché, nonostante il romanzo si apra e si chiuda nel 2011, la vicenda si svolge principalmente tra il 1861 e il 1866 e il background storico è descritto in maniera minuziosa.

Visti tutti questi elementi, alcuni anche in contraddizione tra di loro (contemporary vs historical fiction), è opportuno fare una scrematura e tenere in considerazione solo gli aspetti più importanti al fine di collocare il romanzo all’interno di uno o più generi. Little Women and Me è un romanzo rivolto a un pubblico femminile adolescente, sebbene possa essere apprezzato da donne di tutte le età, proprio come Piccole donne, suo ipotesto. Si può affermare che si tratta di una historical fiction, poiché la dominante del romanzo è proprio la componente storica, ma gioca un ruolo importante anche la fascia del pubblico a cui è rivolto. Si può quindi concludere che il genere di questo romanzo è un crossover tra la historical fiction e la chick-lit.

(17)

2. Piccole donne

2.1 Introduzione a Piccole donne

Piccole donne è un classico della letteratura per l'infanzia, ma amato da persone di tutte le età, scritto da Louisa May Alcott; fu pubblicato inizialmente in due volumi, uno nel 1868 e uno nel 1869, per poi essere unito in un solo libro nel 1880.

In Italia lo conosciamo ancora in due volumi separati: Piccole donne e Piccole donne crescono. Ci sono poi, a concludere le vicende della famiglia, Piccoli uomini (1871) e I ragazzi di Jo (1886), sequel che spostano l'attenzione sulle storie delle nuove generazioni piuttosto che su quella della famiglia March presentata nei primi due libri. È per questo motivo che concentrerò il mio elaborato sui primi due libri Piccole donne e Piccole donne crescono, mantenendo il focus sulla famiglia March “originale”. Facendo fede alla volontà della Alcott di racchiudere i primi due libri in un unico volume, da ora in avanti parlerò di Piccole donne facendo riferimento a ciò che in Italia conosciamo come Piccole donne più Piccole donne crescono.

Nonostante sia un romanzo di quasi centocinquanta anni, è tutt'oggi attuale nel presentare le avventure, i problemi e le emozioni che quattro ragazze affrontano nel loro percorso da bambine a donne; la prima parte del romanzo, pubblicata nel 1868, è semi-autobiografica poiché la Alcott mette molto di sé e delle proprie esperienze personali: anche lei è cresciuta nel New England con tre sorelle. Possiamo dire che Josephine March e le sue tre sorelle, Meg, Beth e Amy, sono una proiezione rispettivamente dell'autrice stessa e delle sue tre sorelle, Anna, Elizabeth e May. Anna, la sorella maggiore e sposata, ha ispirato il personaggio di Meg; Elizabeth, la sorella prediletta di

(18)

Louisa, morì giovane, e da lei è nato il personaggio di Beth; mentre May, la sorella che fingeva di avere maniere regali, ha ispirato Amy; proprio come il personaggio di fantasia di Jo, anche Louisa aveva una fervida immaginazione, amava scrivere ed era il maschiaccio di casa, ma, a differenza di Jo, non si sposerà7.

Chiaramente, la famiglia della Alcott è stata usata come ispirazione, ma la famiglia March è comunque una famiglia idealizzata, basti pensare alla figura del padre: nel libro, il padre è ritratto quasi come un eroe della guerra di secessione, un pastore e una figura importante e di ispirazione per le donne della famiglia e assente fisicamente per la maggior parte della storia; mentre il padre di Louisa, al contrario, era molto presente in casa a causa della mancanza di un lavoro stabile; l'impossibilità di garantire alla moglie e alle figlie una stabilità finanziaria fu motivo di vergogna e umiliazione per la famiglia Alcott.

Alcuni studiosi sostengono che sia stata fonte di ispirazione per il romanzo anche la vita della mamma di Louisa, Abigail, poiché sono state ritrovate pagine del diario di quest'ultima; per descriverla con le parole di LaPlante:

Abigail usually begged for money from family and friends. Her marriage was deeply distressed. For years she functionated as a single parent, whose despair over her husband inattention, absences, and inability to earn living caused her at least once to pack and move out with her four children. For Louisa, who was ten years old, seeing her parents' marriage disintegrate motivated her to become her mother's provider and support. For much of Louisa's childhood, her father, even when at home, often seemed absent. Her mother, in contrast, was always present, urging her on and serving as her intellectual mentor and literary forebear. […] Aspects of Abigail's life are strangely familiar, as if we had encountered her before. In a way we have, through her daughter's writing. The imaginative child of an inspirational mother, Louisa studied Abigail's life and character, appropriated them, and embedded them in her fictional worlds.8

7 http://louisamayalcott.org/louisamaytext.html (ultima visita: 30/09/2015).

8 LaPlante, Eve, Marmee & Louisa: The Untold Story of Louisa May Alcott and Her Mother, Simon and Schuster, 2013, p. 6.

(19)

Quindi una madre che, a causa di forze maggiori, ha dovuto crescere quattro figlie educandole sia come madre che come padre, un po' come fa la signora March, Marmee9, in Piccole donne.

La seconda parte del romanzo arriva pochi mesi dopo la pubblicazione della prima, la quale si concludeva con le seguenti parole: “So the curtain falls upon Meg, Jo, Beth, and Amy. Whether it ever rises again, depends upon the reception given the first act of the domestic drama called Little Women”10. La Alcott aveva lasciato la storia in sospeso e il sequel dipendeva solo dall'apprezzamento del pubblico; dal momento che la storia riscosse un gran successo, l'autrice si vide “costretta” a continuare la storia delle quattro sorelle.

Per farlo, mise da parte la vena autobiografica che aveva caratterizzato la prima parte per dare priorità alla fiction – infatti la critica ritiene la seconda parte di Piccole donne meno realistica e coinvolgente della prima – sviluppando la storia di ognuna delle sorelle March, anche se non nel modo più prevedibile:

farà rifiutare a Jo la proposta di matrimonio di Laurie per “incompatibilità di caratteri” per farla sposare a un professore tedesco molto più grande di lei.

L'espediente di aspettare la ricezione del pubblico per valutare se valesse la pena scrivere il seguito o meno è tipico di molte letterature coeve, basti pensare che è proprio nei primi decenni del diciannovesimo secolo che si diffuse il romanzo d'appendice o feuilleton, cioè romanzi che uscivano a episodi su una rivista o quotidiano. Era un genere rivolto a un pubblico di massa e aveva uno scopo commerciale, cioè quello di mantenere viva l'attenzione del pubblico per un determinato periodico e far sì che continuassero ad acquistarlo. Questo nuovo genere partì dalla Francia e fu Honoré de Balzac il pioniere che decise di pubblicare qualche capitolo del suo nuovo romanzo su un giornale, così che nel pubblico nascesse curiosità e attesa. La nascita vera e propria del genere feuilleton però si deve a Émil de

9 “Marmee” è l'appellativo affettuoso con cui le figlie si rivolgono alla madre, tradotto in italiano con “Mammina”. D'ora in poi vi si farà riferimento usando l'appellativo di “signora March”.

10 Alcott, May, Louisa, Little Women, Penguins Books, London, 1953, p. 311.

(20)

Girardin, che nel 1836 fondò il quotidiano La Presse ed ebbe l'idea di utilizzare lo spazio che gli altri quotidiani dedicavano alla critica letteraria per pubblicare racconti inediti a puntate.

Classici della storia della letteratura trovano le loro origini proprio nei romanzi d'appendice, usciti dapprima a puntate e pubblicati in seguito come romanzo in un unico volume; per esempio, per quanto riguarda la Francia, Les Misérables di Victor Hugo e I tre moschettieri di Alexandre Dumas padre; in Russia sono nati come romanzi d'appendice Delitto e castigo di Dovstoevskij e Guerra e pace di Tolstoj. Anche autori del calibro di Joyce adottarono la strategia del romanzo di appendice, il quale pubblicò alcuni capitoli di Finnegans Wake su un periodico irlandese. Per quanto riguarda l'Italia, invece, si citano Collodi e Salgari come scrittori che hanno utilizzato l'espediente del romanzo d'appendice, modellando la trama finale della storia sulle reazioni e i desideri del pubblico: Salgari con il suo Sandokan e Collodi con Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino; quest'ultimo deve la sua trama definitiva proprio alla sua natura di romanzo d'appendice. L'intenzione di Collodi era, infatti, quella di concludere il racconto con l'impiccagione, e quindi la morte, di Pinocchio, ma, in seguito alle proteste dei lettori, il giornale lo convinse a continuare la storia; il lavoro non fu agevole poiché Collodi impiegò altri due anni per ritrattare la storia e concluderla così come oggi conosciamo, ma per la soddisfazione del pubblicò riportò “in vita” il personaggio che inizialmente sembrava morto.

2.2 I temi principali di Piccole donne

I temi principali che si possono individuare leggendo il romanzo sono i seguenti:

(21)

• La famiglia: la famiglia March viene descritta come una famiglia unita che si ama; via via che le ragazze crescono, contribuiscono all'economia domestica e ciò fa sì che siano in grado poi di riuscire a gestire una propria sfera familiare una volta lasciato il nido. Si può dire che, stando al punto di vista che la Alcott ci dà in Piccole donne, la famiglia è alla base della società; in altre parole, se nella sfera domestica ci sono amore, rispetto e sani valori, questi stessi saranno rispecchiati nella sfera sociale. Allo stesso modo, in una famiglia infelice si possono trovare le cause della maggior parte dei problemi del mondo.

• La povertà: è un tema ricorrente dall'inizio alla fine del romanzo; in primo luogo si parla di povertà materiale, ossia la mancanza di soldi e di conseguenza di agi, ma ha un ruolo fondamentale anche la povertà spirituale, tanto che il romanzo ci insegna che non sono i soldi a determinare la felicità.

• Il sacrificio: l'atto del sacrificarsi per il prossimo accompagna il lettore per tutto il romanzo; il sacrificio rende chi si sacrifica una persona migliore. Basti pensare alla rinuncia del pranzo di Natale da parte delle sorelle March per donarlo agli Hummel, la famiglia tedesca povera oppure, sacrificio ancor più grande, Jo quando taglia i suoi lunghi capelli, motivo di orgoglio e di vanto, per far sì che la signora March abbia i soldi necessari per affrontare il viaggio a Washington per andare ad accudire il padre ferito.

• L'amore: inteso non soltanto come amore tra uomo e donna, ma amore per la famiglia, soprattutto tra sorelle, per Dio, per la patria. Dopo aver finito di leggere il libro abbiamo l'impressione che l'amore addolcisca

(22)

ogni lato doloroso della vita.

• Il matrimonio: è visto come il compimento e la messa in pratica di tutto ciò che si impara in gioventù; nonostante il romanzo indichi i diversi ruoli che l'uomo e la donna ricoprono all'interno del matrimonio, quest'ultimo viene descritto soprattutto come un “lavoro di squadra” in cui entrambi gli sposi devono lavorare al fine di creare una casa e una famiglia. Nel caso di Jo, viene preso in considerazione anche l'aspetto caratteriale ed è questo che le fa rifiutare la proposta di matrimonio di Laurie. In ogni caso, la signora March cerca di crescere le figlie con l'idea che l'aspetto fondamentale in un matrimonio sia l'amore e che i soldi passano in secondo piano.

• I principi morali: le ragazze di Piccole donne sono cresciute con i principi della Chiesa protestante, ma che comunque la Alcott cerca di far passare per universali, poiché si tratta di ascoltare sempre la propria coscienza prima di qualsiasi altra cosa e la moralità è sempre collegata al duro lavoro e all'auto-miglioramento.

• L'importanza della lettura e della scrittura: per Jo in particolare, la scrittura è il mezzo che le permette di aiutare a sostentare la famiglia, proprio come succede a Louisa. L'immagine di Jo che legge rannicchiata in soffitta è ricorrente. Jo passa dallo scrivere recite per le sorelle a riuscire a vendere storie e infine un romanzo e a realizzare così il sogno di affermarsi in quanto scrittrice, proprio come succede a Louisa. Parlando invece della letteratura in un senso più ampio, la prima parte di Piccole donne dà spazio alla lettura e all'imitazione dei libri da parte delle ragazze, non a caso la signora March regala alla figlie per Natale una copia de Il pellegrinaggio del cristiano e vi fa spesso riferimento per quanto riguarda i comportamenti da seguire

(23)

durante la crescita, fisica e morale, delle sue piccole donne. Si può affermare che, nella prima parte della storia, leggere libri è il mezzo con il quale le adolescenti acquisiscono una stabilità interiore e una propria disciplina, mentre nella seconda parte scrivere libri è una metafora che indica cambiamento e maturità, visto che Jo inizia a vendere le sue storie.11

• La figura della donna: alla fine del diciannovesimo secolo chiaramente non si parla di pari opportunità, ma all'interno del romanzo sono le donne a portare avanti la storia. Ogni donna della storia ha le sue caratteristiche, anche se la figura di Jo riveste particolare importanza. Approfondirò l'argomento nel prossimo sotto-capitolo.

2.3 Le donne di Piccole donne

“Christmas won’t be Christmas without any presents” grumbled Jo, lying on the rug.

“It’s so dreadful to be poor!” sighed Meg, looking down at her old dress.

“I don’t think it’s fair for some girls to have plenty of pretty things, and other girls nothing at all”, added little Amy, with an injured sniff.

“We’ve got father and Mother and each other”, said Beth contentedly, from her corner.12

L'incipit del romanzo racchiude in poche righe i pregi e i difetti delle quattro sorelle, il modo di porsi e di agire. Jo viene presentata sdraiata sul tappeto, descrizione che anticipa i suoi modi da maschiaccio. Per lei viene spesso usato il verbo to grumble, brontolare, proprio per inquadrare il suo carattere bellicoso. Per Meg, invece, viene usato il verbo to sigh, sospirare, in

11 Mailloux, Steven, Reception Histories: Rhetoric, Pragmatism and American Cultural History, Cornell University Press, 1998, pp. 134-35.

12 Alcott, May, Louisa, Little Women, p. 19, corsivo mio.

(24)

riferimento alla ricchezza che non possiedono o alle occasioni a cui deve rinunciare; la povertà è un onere per Meg per tutta la prima parte del libro. Di Amy abbiamo subito l'impressione che si tratti di una ragazza viziata e capricciosa, in parte per la sua abitudine, quel injured sniff, tirare su con il naso in modo offeso, e in parte per ciò che afferma, cioè che è ingiusto che alcune ragazze possiedano cose che la famiglia March non può permettersi. Così viene caratterizzata subito per il suo lato materiale. Infine c'è Beth, timida, in disparte in un angolo, alla quale è spesso accostato l'avverbio contentedly, sottolinea di ritenersi soddisfatta soltanto perché ha un padre, una madre e le sorelle.

Come si è accennato in precedenza, Jo è l'alter ego letterario di Louisa.

Jo si è scelta un familiar name da maschio, impreca, vorrebbe andare in guerra ad aiutare gli uomini e intavola una discussione con degli uomini sul diritto di voto delle donne. Tuttavia, il personaggio è protagonista di un cambio radicale che la vede crescere e maturare nel corso della storia: la Jo rabbiosa della prima parte del libro piano piano scompare per lasciare il posto alla Jo matura, che scopre il suo lato femminile e riesce a trovare un giusto equilibrio tra le sue naturali ambizioni e i costumi sociali del diciannovesimo secolo che vedevano la figura della donna solo come mamma e moglie. Jo riesce in questo tentativo di conciliazione aprendo con il marito un collegio nella casa della defunta zia March, dove vivrà e lavorerà come insegnante, ricoprendo al contempo il ruolo di mamma e moglie. La possiamo definire una femminista ante litteram che per tutta la storia lotta per le pari opportunità, riuscendo a ottenerle alla fine del libro13.

Meg è la sorella che meglio rappresenta il modello di ragazza adolescente del diciannovesimo secolo; è la sorella maggiore che si ricorda cosa significava vivere agiatamente e, di conseguenza, è quella che più soffre della sopraggiunta povertà. Invidia le ricchezze delle amiche, sogna un buon matrimonio che le possa permettere di avere della servitù, ama il lusso, i gioielli e la buona società. A partire dal nono capitolo, “Meg goes to the Vanity

13 http://www.shmoop.com/little-women/jo-march.html (Ultima visita: 30/09/2015).

(25)

Fair”, inizia un processo di cambiamento durante il ballo dei Moffat: questo evento cambia la priorità attribuita ai valori della vita, perché Meg impara ad apprezzare le piccole cose grazie al duro lavoro necessario per ottenerle. Come prevedibile, Meg si sposa, ha dei figli, e il suo compito è quello di badare alla casa e alla loro educazione, impersonando in tutto e per tutto ciò l'ideale della donna nel diciannovesimo secolo.

Se Jo è il personaggio con cui il lettore medio tende a immedesimarsi, Amy è il personaggio che invece si tende a odiare poiché ci viene presentata come viziata, capricciosa e frivola. Una bambina dai riccioli d'oro e un naso imperfetto, motivo di cruccio ricorrente, che sogna l'alta società, usa parole di cui non conosce il significato, spesso storpiandole, al fine di far colpo sul proprio interlocutore e va a fare visite di cortesia alle famiglie benestanti.

Grazie ai suoi modi raffinati, riesce a entrare nelle grazie della zia March e ad andare in Europa con la zia Carrol per perfezionare le sue abilità artistiche; lì trova e sposa Laurie, realizzando così, grazie al matrimonio, il sogno di entrare nell'alta società, anche se comunque la Alcott ci lascia intendere che sposa Laurie per amore.

Il personaggio di Beth appare fin da subito così buono e dolce che il lettore prevede in qualche modo che morirà prima della fine del libro. Ci sono molti segnali disseminati nella storia che suggeriscono questa interpretazione:

Beth non ha ambizioni, non sogna di sposarsi, è felice a casa, si preoccupa di rendere contenti gli altri e parla spesso di Dio e del Paradiso. Sono tutti segnali che nel romanzo del diciannovesimo secolo preannunciano la morte del personaggio. La sua unica passione materiale è suonare il piano. Jo la assiste fino alla morte e tenterà di tenere in vita la dolcezza della sorella tenendo unita la famiglia e rendendo felice chi ama.

Dopo aver brevemente delineato le caratteristiche principali delle quattro sorelle, ora è il momento di spostare l'attenzione sulla signora March, che rappresenta un modello di donna perfetta: una casalinga ideale, una mamma amorevole, una donna dai sani princìpi che non perde mai la calma e,

(26)

nonostante sia sempre indaffarata, riesce a trovare tempo per gli altri. È protettiva con le figlie, ma permette loro di sbagliare e imparare dai propri sbagli. La Alcott ci suggerisce che il motivo per cui non perde mai la calma è la sua fede religiosa; l'unico accenno alla fragilità dell'essere umano che riusciamo a notare in lei è quando la signora March confessa a Jo che da giovane aveva un caratteraccio che con il tempo è riuscita a nascondere e mitigare. Come si è accennato prima, è una donna dai sani princìpi e cerca di trasmettere gli stessi valori alle figlie; nel corso del romanzo incoraggia le figlie a sposarsi per amore e non per denaro, pur essendo povere; crede che il duro lavoro, la fede e i forti princìpi siano ciò che più conta nella vita. Si assicura che le figlie abbiano un'educazione e un'istruzione tale da poter decidere per loro stesse, invece di farle sposare con qualcuno che possa decidere per loro. Oggigiorno questi valori sono dati per scontati, ma dobbiamo ricordare che la cornice del romanzo è il diciannovesimo secolo e che i princìpi della signora March rappresentano una visione progressiva per quell'epoca.

2.4 Critica e ricezione di Piccole Donne

Piccole donne ha sempre raggiunto un pubblico vasto ma prettamente femminile. I primi critici accolsero il romanzo con elogi e apprezzamenti sull'abilità della Alcott nel riuscire ad andare incontro e a coinvolgere il suo pubblico di bambini, come osserva Angela Brazil nel suo saggio del 192214. Alla fine del diciannovesimo secolo e all'inizio del ventesimo, la Alcott era apprezzata solo in quanto scrittrice con un talento nel descrivere la sfera domestica, poi le cose cambiarono e gli accademici iniziarono a interessarsi al

14 Brazil, Angela, “Little Women: An Appreciation”, The Bookman, Vol. XLIII, n. 375, December 1922, pp. 139-140.

(27)

romanzo, che fino agli anni Sessanta fu comunque classificato narrativa per bambini. Successivamente attirò l'attenzione della critica femminista, ma alcuni critici lo sminuirono a causa della svenevolezza datata, altri invece perché ritenevano che sostenesse la divisione tradizionale tra la sfera degli uomini e quella delle donne. Negli anni Ottanta del Novecento, Piccole donne fu portato al centro di nuova attenzione grazie alla nuova tendenza ad ampliare i confini del canone letterario fino a includere anche gli scrittori marginali e le opere associate alla cultura popolare. Ha acquisito particolare importanza negli Women's Studies e nel canone letterario americano poiché descrive minuziosamente la famiglia del diciannovesimo secolo e gli sforzi che le donne dovevano fare per affermare la propria identità. Come suggerisce Caroline Heilbrun, Piccole donne ha influenzato le ragazze del ventesimo secolo che, alla ricerca di un modello di indipendenza femminile da seguire, l'hanno trovato nel personaggio di Jo15. La critica recente ha continuato con le recensioni positive, richiamando l'attenzione sugli elementi sovversivi dell'opera, leggendo il personaggio di Jo come una femminista ante-litteram che, come la sua creatrice, sfruttò la maggior parte delle poche possibilità che una donna del diciannovesimo poteva avere.

Come si è accennato prima, la prima parte di Piccole donne riscosse un enorme successo; la pubblicazione della seconda parte avvenne proprio grazie all'entusiasmo mostrato dai lettori per la prima parte. Per le donne dell'epoca lo scopo principale era il matrimonio e il finale aperto della prima parte di Piccole donne non fece altro che incrementare la popolarità del libro. Fu un successo sorprendente poiché Piccole donne era nato con l'intento di raggiungere un pubblico ristretto, quello delle ragazze, mentre fu apprezzato da persone di tutte le età, donne, ma non solo.

Fu particolarmente apprezzato poiché era un romanzo di formazione, dedicato alle vicende di una famiglia unita con solidi princìpi religiosi ma che

15 Heilbrun, Caroline, “Louisa May Alcott: The Influence of Little Women”, in Women, the Arts, and the 1920s in Paris and New York, Kenneth W. Wheeler and Virginia Lee Lussier (eds.), Transaction Books, 1982, pp. 20-26.

(28)

vanno oltre la fede e si possono considerare princìpi morali generali, cioè l'amore per gli altri e il sacrificio. Il personaggio di Jo è una figura del tutto nuova per la letteratura del tardo Ottocento poiché rifiuta la proposta di matrimonio di Laurie, e con essa una vita agiata e senza preoccupazioni finanziarie, per sposare un professore tedesco squattrinato, molto più grande di lei e che non approva i suoi romanzi gialli. Il mancato matrimonio con il ragazzo della porta accanto è ciò che più dispiace al lettore medio, ma rappresenta una grande svolta per il romanzo della Gilded Age. Inizialmente la Alcott non voleva far sposare Jo e in più di un'occasione, nelle pagine del romanzo, le fa affermare che non si sposerà mai, ma dopo la pubblicazione della prima parte del libro ricevette molte lettere da parte delle lettrici in cui esprimevano il desiderio che Jo e Laurie si sposassero. La Alcott si vide costretta a ritrattare i suoi progetti per il suo alter ego letterario e fece in modo che Jo si sposasse, ma non con chi il pubblico si aspettava. È difficile immaginare, a centocinquanta anni dalla pubblicazione, l'effettiva popolarità di un romanzo la cui eroina fosse rimasta zitella.

Barbara Sicherman, nel suo Well-Read Lives: How Book Inspired a Generation of American Women, dedica un capitolo alla ricezione di Piccole Donne basato su interviste a giovani donne di diverse classi sociali ed etnie.

Osserva così come la classe sociale di appartenenza e il contesto etnico in cui sono cresciute influenzi la lettura in generale, ma nello specifico la lettura di Piccole Donne, che si configura come un romanzo adatto a ogni donna di qualsiasi età e qualsiasi appartenenza sociale, con qualsiasi grado di istruzione16. Quasi ogni lettrice tende a immedesimarsi in Jo, l'eroina letteraria maschiaccio e divoratrice di libri, con una grande passione per la scrittura, combattuta tra la voglia di tenere la famiglia unita – basti pensare alla sua reazione quando apprende del fidanzamento di Meg e John – e la voglia di crescere e diventare una donna indipendente, che la accompagna così nel suo

16 Sicherman, Barbara, Well-Read Lives: How Books Inspired a Generation of American Women, The University of North Carolina Press, 2010.

(29)

percorso dall'inizio del libro, in cui non è altro che una ragazzina, fino alla fine della storia, in cui è divenuta una donna adulta, grazie alle esperienze di vita che ha dovuto affrontare, e quindi moglie e madre.

Ciò che contraddistingue Piccole donne dai romanzi dell'epoca è che, nonostante il fatto che le sorelle March debbano crescere e diventare donne virtuose e altruiste, sono “speciali” perché in casa si divertono molto da sole, senza la supervisione di un adulto. Il loro divertimento include perfino recite amatoriali con scenografie arrangiate; si contraddistinguono anche per un modo di parlare informale, e perché ognuna esprime i propri desideri e le proprie ambizioni, imparando la lezione a proprie spese.

Piccole donne è un romanzo che è sopravvissuto fino ai giorni nostri, nonostante il divario culturale che separa la nostra epoca da quella della Alcott, per il suo essere un romanzo “aperto” in cui il lettore può trovare il suo punto di accesso per entrare nella storia. Si parla della guerra di secessione ma la natura del conflitto non viene discussa per tutta la durata della storia, in quanto, nonostante sia noto che Louisa e la sua famiglia fossero abolizionisti convinti, nel romanzo non si prende posizione. In aggiunta, c'è da dire che Jo, l'eroina del romanzo, è affascinante in un modo del tutto nuovo. Anche se alcune lettrici potrebbero provare simpatia per le altre sorelle March, è proprio in Jo che è più facile immedesimarsi, perché con tutti i suoi difetti rappresenta tutte le tipiche problematiche che le ragazze si trovano ad affrontare nella pre- adolescenza e nell'adolescenza.

Concluderò questo capitolo con le parole di Sarah Elbert che, a mio avviso, riassumono in poche righe il motivo del meritato successo di Piccole donne.

Little Women has a timeless resonance which reflects Alcott's grasp of her historical framework in the 1860s. The novel's ideas do not intrude themselves upon the reader because the author is wholly in control of the implications of her imaginative structure. Sexual equality is the salvation of marriage and the family; democratic

(30)

relationships make happy endings. This is the unifying imaginative frame of Little Women17.

2.5 Transmedialità: adattamenti e riscritture di Piccole donne

Con il termine transmedialità si intende la trasposizione di un testo in altri media, come ad esempio il cinema; la definizione comprende anche l'adattamento e la riscrittura, argomenti trattati in questo capitolo.

Molte sono le problematiche legate all'adattamento, in special modo quello cinematografico poiché, essendo una “traduzione”, sono soprattutto legate al suo rapporto di fedeltà e tradimento con il testo fonte. Cosa è importante mantenere in questo passaggio? E cosa invece è possibile trascurare?

L'adattamento cinematografico di un romanzo è un processo complesso poiché garantirsi l'apprezzamento da parte del grande pubblico non è una cosa scontata; l'atto di mettere in scena un romanzo, specialmente se con lo stesso titolo, crea nel pubblico delle aspettative che, a volte, possono essere deluse: è il cosiddetto pre-sold title, che può far sì che il successo ottenuto nella letteratura possa influenzare il lavoro creato nel cinema.

Adapting literary works to film is, without a doubt, a creative undertaking, but the task requires a kind of selective interpretation, along with the ability to recreate and sustain an established mood.18

Le parole di DeWitt Bodeen riassumono in breve le “istruzioni” da seguire per un adattamento di un testo dalla letteratura al cinema.

17 Elbert, Sarah, A Hunger for Home: Louisa May Alcott's Place in American Culture, Rutgers University Press, 1987, p. 276.

18 DeWitt Bodeen, Homer, “The Adapting Art”, Films in Review, 14/6 (June-July 1963), p. 349.

(31)

Per tutta la durata del ventesimo secolo, e tutt'oggi, gli studiosi si sono interrogati su quali fossero le strategie giuste da seguire per un buon adattamento e, anche se ancora non ci sono risposte definitive, si può dire che la cosa che sembra mettere tutti d'accordo è la fidelity, la fedeltà al testo di partenza. Ma si può essere veramente fedeli a un testo? Sicuramente la critica in tutti questi anni ha sempre incoraggiato i registi di film tratti da testi letterari a vedere la fedeltà come un obiettivo a cui ambire durante l'adattamento. Nel testo critico di Brian McFarlane viene posto l'accento tra la differenza tra la fedeltà “to the letter” e la fedeltà “to the spirit or essence of the work”19; quest'ultima prevede non tanto un parallelismo tra novel e film quanto due o più letture di uno stesso novel. Un film non è altro che l'interpretazione che il regista dà al testo di partenza, sperando, per la buona riuscita, che coincida con quella di molti altri lettori/spettatori. Christopher Orr, nel 1984, ha sostenuto che “the concern with the fidelity of the adaptated film in letter and spirit to its literary source has unquestionably dominated the discourse on adaptation”20.

L'attenzione alla fedeltà, come si è accennato prima, è stata la dominante degli studi sull'adattamento, ma il troppo interesse per questo aspetto ha portato a trascurare elementi altrettanto importanti. Per esempio, si tende a non tenere in considerazione l'idea di adattamento come un esempio di punto di incontro tra le varie arti; oppure a non considerare la differenza tra testi che possono essere adattati dalla letteratura al cinema senza grossi problemi e altri che richiedono invece un procedimento di adattamento più complesso. Si tende inoltre a marginalizzare tutti quegli elementi narrativi ed espressivi che non hanno niente a che vedere con il testo di partenza, ma che sono particolarmente importanti per la riuscita del film, come per esempio il montaggio, le inquadrature, la fotografia, la rappresentazione dello spazio e del tempo cinematografico, le luci, la musica, ecc.

19 McFarlane, Brian, Novel to Film. An Introduction to the Theory of Adaptation, Oxford University Press, 1996.

20 Orr, Christopher, “The Discourse on Adaptation”, Wide Angle, 6/2 (1984), p. 72.

(32)

Le nozioni della critica moderna a proposito dell'intertestualità rappresentano un approccio più sofisticato: per quanto riguarda l'adattamento, la tendenza è quella di utilizzare il testo originale come una “risorsa” e lasciare in secondo piano la questione della fedeltà. Come sottolinea Orr: “Within this critical context, the issue is not whether the adapted film is faithful to its source, but rather how the choice of a specific source and how the approach to that source serve the film's ideology”21. A questo proposito, alcuni studiosi hanno cercato di dividere in categorie i diversi adattamenti e, di conseguenza, la fedeltà al testo di partenza, stando a queste categorizzazioni, perde un po' della sua posizione privilegiata. Geoffrey Wagner, per esempio, suggerisce tre categorie diverse:

(a) transposition, “in which a novel is given directly on the screen with a minimum of apparent interference”;

(b) commentary, “where an original is taken and either purposely or inadvertently altered in some respect […] when there has been a different intention on the part of the film-maker, rather than infidelity or outright violation”;

(c) analogy, “which must represent a fairly considerable departure for the sake of making another work of art”22.

Sia la letteratura che il cinema sono media caratterizzati dalla narrazione e, per questo motivo, esistono dunque degli elementi trasferibili tra novel e film e altri, invece, che necessitano di un adattamento vero e proprio.

È interessante osservare come è messo in scena il grado del narratore:

per esempio, nel cinema, grazie ai movimenti della camera da presa, è più semplice cambiare “fisicamente” la prospettiva da cui un evento o un oggetto è visto, ma, al contrario, è più difficile tracciare un profilo psicologico di un

21 Ibidem.

22 Wagner, Geoffrey, The Novel and the Cinema, Fairleigh Dickinson University Press:

Rutherford, 1975, pp. 222-226.

Riferimenti

Documenti correlati

Quanto osservato appare comunque legato sia ad un lieve aumento della capacità portante e della sopravvivenza degli individui della sottopopolazione grazie

Chaves performed an instrumental role as PSOE leader in the largest Spanish region, rallying the party behind the election of Zapatero in 2000, despite having earlier backed his

Nel caso di Bullfrog, invece, i risultati sono stati molto inferiori rispetto a quanto precedentemente presentato; questo perché l’algoritmo, che sta alla base

zero-price line and the other lines, shown on Figure 8 (b) indicates the abatement that would be achieved by that CO2 price over the range of fuel price ratios. Those abatement

L'analisi della situazione del CVP del settore o della tipologia di prodotto va condotta per identificare ulteriori possibilità di sviluppo, tramite nuovi prodotti sostitutivi

crisi, attraverso la predisposizione nel programma, di una proposta di concordato (articolo 4 bis) che possa far fronte sia alla necessità di continuare l'attività d'impresa sia

Dunque, la storia ci insegna che non si può isolare la questione della violenza maschile contro le donne dal resto delle relazioni sociali e che, quindi, per comprendere le forme

Prima di ottenere una protezione universale dei diritti umani è dunque necessario che questi vengano interiorizzati in ogni società e riconosciuti da tutti gli Stati che