G. CATELLA – LA TECNICA OFDMA
Introduzione
La tecnologia wireless è la grande novità degli ultimi anni; l’accesso wireless a larga banda si sta dimostrando una valida alternativa alle tecnologie DSL, cavo… che sono fortemente radicate nell’accesso all’ultimo miglio. L’ente ARC (Analysis, Research and Consultancy) prevede che avremo 28 milioni di installazioni wireless fisse nel mondo, sia in casa che nelle aziende, a partire dal 2005. I grandi vantaggi di questa tecnologia sono, oltre ovviamente a non richiedere l’uso di cavi, i bassi costi e la facilità di installazione. Le applicazioni sono infinite: TV Digitale Interattiva, Videofonia fissa e mobile, connessioni wireless Internet ad ampio raggio e a larga banda, Video Sorveglianza del Territorio, e, perché no, copertura di un comprensorio sciistico, come è accaduto in Austria al Amade Ski Resort, dove le strutture sono interconnesse con link fino a 11Mbps su tutto il comprensorio, che, a sua volta è connesso al mondo esterno.
Oltre ai problemi tipici dei radiocollegamenti, quali la perdita per propagazione a RF e l’interferenza, questa tecnologia risente particolarmente della presenza di un canale selettivo in frequenza, a causa della propagazione per cammini multipli o per l’impiego di reti a singola frequenza portante (SFN).
Per combattere la suddetta selettività del canale ed aumentare il numero di utenti da gestire, sono stati proposti sistemi multiportante OFDM, nei quali la spaziatura tra le portanti è tale da non risentire della selettività del canale. Una simile evoluzione si è riscontrata nelle tecniche di accesso multiplo, che hanno recentemente visto nascere la tecnica OFDMA, che utilizza la modulazione OFDM e assegna agli utenti una o più sottoportanti, sparse sulla banda disponibile.
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INTRODUZIONE
La presente tesi è organizzata nel modo seguente:
- Nel Capitolo 1 viene messo in evidenza il problema del fading selettivo e descritta la modulazione OFDM (Orthogonal Frequency Division Multiplexing).
- Nel Capitolo 2 si spiega il funzionamento dell’OFDMA (Orthogonal Frequency Division Multiple Access), i problemi di sincronizzazione correlati e tecniche opzionali; è presente anche una breve introduzione ai sistemi BWA (Broadband Wireless Access).
- Nel Capitolo 3 troviamo la descrizione di uno degli standard che contengono l’OFDMA, denominato IEEE802.16a-2003.
- Nel Capitolo 4 vi è un altro standard basato sull’OFDMA, quello del DVB-RCT (Digital Video Broadcasting-Return Channel Terrestrial), chiamato EN 301 958 v.1.1.1 (2002-2003).
- Ed infine, nel Capitolo 5 si descrivono alcuni chip del provider israeliano RUNCOM, per le connessioni BWA e per la TV Digitale Terrestre.
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