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de Moivre – Stirling

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Academic year: 2021

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(1)

La lezione mancata

La formula di

de Moivre – Stirling

Carlo Sempi Dipartimento di Matematica e Fisica Ennio De Giorgi, Università del Salento, Italy

N

el numero precedente di questa rivi- sta Giampaolo Co’ [1] ha utilizzato la formula di Stirling in una versio- ne adeguata all’uso che se ne riprometteva.

Poiché ho scoperto che molti di coloro che la usano non ne hanno mai visto una dimo- strazione, in questa Lezione mancata ne dò una dimostrazione completa, seguendo quel- la data da Robbins [2]. In primo luogo un commento sul nome: l’ho chiamata formula di de Moivre–Stirling anche se è comunemen- te detta formula di Stirling. Tuttavia essa è essenzialmente dovuta a de Moivre; l’impor- tante contributo di Stirling si limita al calcolo della costante

2π. Si veda in proposito [3].

La formula dà una stima asintotica di n!, o, ciò che è lo stesso, di ln n!. Ora ln n! = ln Qnj=1j = Pn

j=1ln j; d’altro canto, poiché x 7→ ln x è una funzione strettamente crescente, come illustrato nella Figura 1, risulta

Z j j−1

ln x dx < [j − (j − 1)] ln j <

Z j+1 j

ln x dx;

da questa relazione, sommando per j = 1, 2, . . . , n, scende

Z n 0

ln x dx < ln n! <

Z n+1 1

ln x dx onde, poiché R ln x dx = x ln x − x + c,

n ln n − n < ln n! < (n + 1) ln(n + 1) − n.

j-1 j j+1

log(x)

Figura 1

Questa doppia diseguaglianza suggerisce di paragonare ln n! alla media aritmetica del primo

Ithaca: Viaggio nella Scienza XII, 2018 • La formula di

de Moivre – Stirling 201

(2)

e dell’ultimo termine. Tale media è An = 1

2 [n ln n − n + (n + 1) ln(n + 1) − n]

= 1

2 h

n ln n − 2n + (n + 1) ln n +(n + 1) ln

 1 + 1

n

i

=

 n + 1

2



ln n − n + an, ove

an:= 1 2 ln

 1 + 1

n

n

+1 2 ln

 1 + 1

n

 , che tende a 1/2 al tendere di n a +∞. Si studierà così la differenza

sn:= ln n! −

 n +1

2



ln n + n . (1) Ora, è

sn− sn+1 = ln n! −

 n + 1

2

 ln n +n − ln(n + 1)!

+

 n + 1

2



ln(n + 1) + ln(n + 1) − n − 1

=

 n + 1

2



lnn + 1 n − 1 ; e poiché

n + 1

n =

1 + 1 2n + 1 1 − 1

2n + 1 ,

si ha

sn− sn+1= 1

2(2n + 1) ln

1 + 1 2n + 1 1 − 1

2n + 1

− 1 . (2)

Com’è noto, per |t| < 1 vale il seguente sviluppo in serie

ln(1 + t) = t −1 2t2+1

3t3+ . . .

= X

n∈N

(−1)n+1tn

n (3)

dal quale, sostituendo −t a t, si ricava ln(1−t) = −t−1

t2−1

3t3−· · · = −X

n∈N

tn n . (4) Sottraendo la (4) dalla (3) si ottiene

ln1 + t 1 − t = 2

 t + 1

3t3+ . . .



= 2

X

j=0

t2j+1 2j + 1. In virtú di quest’ultima relazione, la (2) si può scrivere nella forma

sn− sn+1 = (2n + 1)

X

j=0

1

(2j + 1)(2n + 1)2j+1 − 1

=

X

j=1

1

(2j + 1)(2n + 1)2j

= 1

3(2n + 1)2

X

j=0

3

(2j + 3)(2n + 1)2j . (5) I termini di quest’ultima serie sono maggiorati dai termini della serie geometrica di ragione (2n+

1)−2 < 1(per n > 2); scende cosí dalla (5) 0 < sn− sn+1 < 1

3(2n + 1)2

1 1 − (2n + 1)−2

= 1 3

1 (2n + 1)2− 1

= 1

12(n2+ n) = 1

12n − 1

12(n + 1). (6) Si vede, intanto, che la successione (sn)è decre- scente è, perciò, ammette limite ξ ≥ −∞; d’altro canto, pure dalla (6), scende

sn− 1

12n < sn+1− 1 12(n + 1)

e, pertanto, la successione (sn− 1/12n)è crescen- te ed ammette perciò limite. Di conseguenza, esiste finito ξ := limn→+∞sn. Segue allora dalla (1) che

n→+∞lim

n!

(n/e)neξ√ n = 1 , onde

n! = eξnn

n e−neθn. (7) L’eq.(7) è già sufficiente per molte applicazio- ni: mancano il valore della costante eξe la sti-

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de Moivre – Stirling 202

(3)

ma dell’errore che si commette sostituendo a n!

l’espressione eξnn

n e−n. Incominciamo subi- to dalla stima dell’errore. Dimostriamo ora che 0 < θn< 12n1 .

Si ricava dalla (5) che sn−sn+1 > 1

3(2n + 1)2 > 1

12(n + 1)− 1 12(n + 2) e, di qui, che la successione (sn12(n+1)1 )decre- sce. Poiché si è visto che (sn12n1 )cresce, si ha la doppia diseguaglianza

ξ + 1

12(n + 1) < sn< ξ + 1 12n sicché, tenendo conto della (1), riesce

eξnn

n e−n exp

 1

12(n + 1)



< n!

< eξnn

n e−n exp

 1 12n

 . Ciò mostra che nella (7) è 0 < θn< 12n1 .

Il modo piú semplice per calcolare la co- stante eξ consiste nell’utilizzare la (7) per l’ap- prossimazione dei termini della distribuzione binomiale

pn,k= P(Sn= k) = n k



pk(1 − p)n−k (k = 0, 1, . . . , n) che è la probabilità P(Sn = k) di ottenere k volte testa lanciando n volte una moneta per la quale è p la probabilità di testa. La varia- bile aletoria Sn, che conta il numero di teste in n lanci, ha media E(Sn) = np e varianza V (Sn) = np(1−p). Riducendo o, come spesso di- cono i fisici, standardizzando, la variabile aleatoria Sn

Sn− np pnp (1 − p)

e ignorando il fattore di correzione eθn che tende uniformemente a 1, si arriva all’espressione

limn→+∞ P a ≤ Sn− np pnp(1 − p) ≤ b

!

= 1

eξ Z b

a

exp



−x2 2

 dx .

Quest’ultima equazione è il contenuto del teore- ma integrale di de Moivre–Laplace. Ovviamente, si deve avere

P(Sn∈ R) = 1 = 1 eξ

Z +∞

−∞

exp



−x2 2

 dx ciò che porta al valore della costante di norma- lizzazione eξ =√

2 π. Abbiamo cosí la formula di de Moivre–Stirling

n! =√

2π nn

n e−neθn

 θn

 0, 1

12n



.

Z M Y

[1] G. Co’: “La lezione mancata. Statistica, entropia e temperatura”, Ithaca XI (2018) 125–132.

[2] H. Robbins: “A remark on Stirling’s formula”, Amer.

Math. Monthly 62(1955) 26–29.

[3] D.R. Bellhouse: Abraham de Moivre: setting the stage for classical probability and its applications. CRC Press, Boca Raton FL (2011).

\ d [

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