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Coronavirus: quello che c è da sapere 3 marzo 2021

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Academic year: 2022

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(1)

Coronavirus: quello che c’è da sapere – 3 marzo 2021

Quando è iniziata l’epidemia? ...2

Quando è arrivata in Italia? ...2

A cosa è dovuta l’infezione? ...2

Quanto è diffusa l’epidemia? ...2

Che cosa sono i coronavirus? ...2

Come è avvenuto il contagio? ...4

Il virus può essere stato creato in laboratorio? ...4

Il virus può mutare? ...4

Come si trasmette l’infezione? ...7

I bambini sono più soggetti all’infezione? ...9

La malattia può essere trasmessa da una persona senza sintomi? ...10

L’infezione può essere trasmessa dagli animali all’uomo (e viceversa)? ...11

Come è possibile limitare la diffusione del virus? ...12

È utile indossare la mascherina? ...13

Quanto dura l’immunità? È possibile reinfettarsi? ...14

Il virus può diventare endemico?...17

I prodotti alimentari che acquistiamo e l’acqua potabile sono sicuri? .17 Cosa fare se si sospetta di aver contratto l’infezione? ...17

Come viene diagnosticata la malattia Covid-19? ...18

Che cosa sono i test sierologici? a cosa servono? ...19

Chi viene colpito dalla malattia Covid-19? ...19

Quanto è letale il virus? Quali sono i fattori di rischio? ...20

Quali sono le conseguenze a medio e lungo termine del Covid-19? ...21

Esiste un vaccino? ...22

Quali sono le terapie disponibili?...30

Quali sono i rischi sanitari legati all’epidemia? ...41

Quali sono i rischi politici, economici e sociali legati all’epidemia? ....44

Quali sono le nazioni più colpite dall’epidemia? ...45

Quanto è diffusa l’epidemia in Italia? ...47

Quali misure sono state prese in Italia? ...50

Possiamo viaggiare in Italia ed all’estero? ...58

Dove è possibile trovare informazioni affidabili? ...59

Il Servizio Sanitario Nazionale e il ruolo dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” ...60

Approfondimenti ...60

Per agevolare la lettura, nell’indice e nel documento sono evidenziate in giallo le parti aggiornate rispetto all’edizione precedente. https://www.inmi.it/aggiornamenti-coronavirus

Sommario

Incidenza del Covid-19 negli ultimi 14 giorni, numero di casi per 100.000 abitanti, settimane 6-7 (8 - 21 febbraio) ...1

Totale casi e decessi nel mondo, 3 marzo 2021 ...3

Incidenza del Covid-19 in Europa, numero di casi per 100.000 abitanti, settimane 6-7 (8 - 21 febbraio) ...4

Riepilogo delle principali varianti virali ...6

Incremento giornaliero dei casi positivi nel mondo nell’ultimo mese ....8

Strumenti di mitigazione per ridurre la trasmissione del virus ...11

Decessi Covid-19 per milione di abitanti, 3 marzo 2021 ...13

Distribuzione dei casi nel mondo e in Europa, 3 marzo 2021 ...15

Prime 10 nazioni per numero di nuovi casi, 3 marzo 2021 ...16

Casi positivi per fasce di età in Italia 1 febbraio - 2 marzo ...20

Principali patologie associate ai decessi in Italia, 27 gennaio 2020 ...21

Vaccini approvati per l’utilizzo e sperimentazioni interrotte, 3 marzo 2021...23

Candidati vaccini in fase clinica, 1 marzo 2021 ...24

Andamento delle vaccinazioni nel mondo, 3 marzo 2021...27

Andamento delle vaccinazioni in Italia, 3 marzo 2021 ...29

Sperimentazioni cliniche approvate in Italia al 12 febbraio 2020 ...31

Casi e decessi giornalieri nelle aree più colpite, 3 marzo 2021 ...35

Le dieci nazioni con più casi e decessi, 3 marzo 2021 ...37

L’epidemia in Italia, 3 marzo 2021 ...39

Nuovi casi positivi in Italia nell’ultimo mese ...42

Decessi Covid-19 per 100.000 abitanti in Italia, 3 marzo 2021 ...44

Trend settimanale e mensile di casi e decessi nelle regioni OMS, 3 marzo 2021 ...46

Indicatori dell’epidemia per regione, 3 marzo 2021 ...48

Fase 2: monitoraggio regionale 15 - 21 febbraio 2021 ...49

Decessi in Italia 1 gennaio - 30 novembre 2020 a confronto con la media 2015-2019 ...50

Mortalità in eccesso in Italia tra il 1 gennaio e il 30 novembre 2020 rispetto alla media 2015-2019 ...51

Andamento dei decessi in Italia suddivisi per regione, gennaio- novembre 2020 ...53

Il percorso diagnostico in Italia ...55

Tasso di positività dei tamponi effettuati in Italia ...57

Le dieci Regioni italiane con più casi, 3 marzo 2021 ...58

Indice dei grafici e delle tabelle

Incidenza del Covid-19 negli ultimi 14 giorni, numero di casi per 100.000 abitanti, settimane 6-7 (8 - 21 febbraio)

Fonte: ECDC

(2)

Quando è iniziata l’epidemia?

Il 31 dicembre 2019 le autorità sanitarie cinesi hanno reso nota la pre- senza di un focolaio di sindrome febbrile, associata a polmonite di ori- gine sconosciuta, tra gli abitanti di Wuhan, città di circa 11 milioni di abitanti situata nella provincia di Hubei, nella Cina Centro-meridio- nale, alla confluenza tra il Fiume Azzurro e il fiume Han, a circa 1.100 chilometri da Pechino, 800 da Shangai, 1.000 da Hong Kong. In un primo momento il punto di partenza dell’infezione è stato identifica- to nel mercato del pesce e di altri animali vivi (c.d. “wet market”) di Huanan, al centro della città di Wuhan, che è stato chiuso il 1 genna- io 2020, ma è ormai confermato che il mercato è stato soltanto il pri- mo amplificatore dell’infezione, iniziata settimane prima.

Nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Wuhan il 9 febbraio con il gruppo di esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) chiamati ad indagare sull’origine dell’epidemia, Liang Wannian del- la Commissione Nazionale della Sanità cinese (NHC) ha dichiarato che la data di insorgenza del primo caso di Covid-19 a Wuhan è da- tato 8 dicembre 2019 e non aveva alcuna relazione con il mercato di Huanan1. Nel corso della conferenza stampa gli ispettori dell’OMS hanno rivelato che nei due mesi precedenti i primi casi accertati cir- ca 90 persone erano state ricoverate con sintomi simili al Covid-19 nella Cina centrale. Le autorità cinesi hanno eseguito test anticorpa- li su circa due terzi di questi pazienti negli ultimi 2 mesi, a più di un anno dall’evento, e hanno dichiarato di non aver trovato alcuna trac- cia di infezione da parte del virus, mentre il restante terzo si è rifiutato di sottoporsi a test o è deceduto. I membri del team dell’OMS hanno sottolineato che a distanza di più di un anno gli anticorpi potrebbero essere scesi a livelli non più rilevabili, e che occorrerebbero studi siste- matici su campioni di sangue prelevati all’epoca per capire se il virus si stesse diffondendo in Cina prima del dicembre 2019. Studi, questi, che al momento le autorità sanitarie cinesi non hanno autorizzato2. Quando è arrivata in Italia?

Le analisi della acque di scarico condotte dal Dipartimento Ambiente e Salute, reparto Qualità dell’acqua e salute (QAS) dell’Istituto Supe- riore di Sanità3, hanno evidenziato presenza di RNA di SARS-CoV-2 nei campioni prelevati a Milano e Torino il 18 dicembre 2019 e a Bo- logna il il 29 gennaio 2020. In un altro studio pubblicato a maggio dallo stesso gruppo di lavoro4 erano state individuate tracce del RNA del virus in sei campioni di acque reflue su dodici raccolti a Roma e Milano tra febbraio ed aprile 2020. Uno dei campioni positivi si rife- riva ad un prelievo effettuato a Milano il 24 febbraio, tre giorni dopo il primo caso accertato di positività a Codogno.

Sempre a Milano, un gruppo di ricercatori dell’Università statale ha condotto una analisi retrospettiva5 sui tamponi oro-faringei dei

1 Chandler Thornton, Chinese health official says Huanan market might not be the first place of the Covid-19 outbreak. CNN, 9 febbraio 2021. https://cnn.it/3tRWo6z 2 Drew Hinshaw, Jeremy Page, Betsy McKay, Possible Early Covid-19 Cases in China Emerge During WHO Mission, Wall Street Journal, 10 febbraio 2021. https://on.wsj.

com/3dbRnQ9

3 G. La Rosa, P. Mancini, G. Bonanno Ferraro, et al., SARS-CoV-2 has been circulating in northern Italy since December 2019: Evidence from environmental monitoring. Science of the total environment, 2021 Jan 1, 750:141711. Published online 2020, Aug 15. https://www.doi.org/10.1016/j.scitotenv.2020.141711 4 G. La Rosa, M. Iaconelli, P. Mancini, et al., First detection of SARS-CoV-2 in untreated wastewaters in Italy. Science of the total environment, 2020 Sep 20;

736: 139652. Published online 2020, May 23. https://dx.doi.org/10.1016%2Fj.

scitotenv.2020.139652

5 Amendola A, Bianchi S, Gori M, Colzani D, Canuti M, Borghi E, et al.

Evidence of SARS-CoV-2 RNA in an oropharyngeal swab specimen, Milan, Italy, early December 2019. Emerg Infect Dis. 2021 Feb, - online 8 dicembre 2020. https://doi.

casi sospetti di morbillo raccolti tra settembre 2019 e febbraio 2020 nell’ambito della rete di sorveglianza integrata morbillo e rosolia Mo- RoNet. Dall’analisi è emersa la positività ad un gene del SARS-CoV-2 del campione di un bambino di 4 anni abitante nell’hinterland mila- nese e senza alcun link con la Cina, che il 21 novembre 2019 aveva manifestato sintomi (tosse e rinite), il 30 novembre era stato porta- to al pronto soccorso con sintomi respiratori e vomito, il 1° dicembre aveva avuto un’eruzione cutanea simile a quella che si manifesta con il morbillo, e il 5 dicembre aveva effettuato il tampone oro-faringeo per la diagnosi clinica del sospetto morbillo.

Un altro studio condotto dall’Istituto Tumori di Milano e dall’Uni- versità di Siena6 ha cercato gli anticorpi del SARS-CoV-2 nei campio- ni di sangue prelevati a 959 pazienti asintomatici che tra settembre 2019 e marzo 2020 si sono sottoposti a screening per la prevenzione del cancro al polmone. Gli anticorpi del coronavirus sono stati indi- viduati nell’11,6% dei pazienti, in alcuni casi in campioni prelevati a settembre del 2019. La ricerca sembrerebbe indicare una circolazio- ne molto precoce del SARS-CoV-2 tra individui asintomatici in Italia diversi mesi prima dell’identificazione del primo paziente. Si tratta di una ipotesi che necessita di ulteriori e solide conferme, da effettuar- si con metodi adeguatamente validati. Al momento, sulla base dell’e- videnza delle migliaia di sequenziamenti genomici effettuati in tutto il mondo, lo spillover del virus, ovvero il suo passaggio dall’animale all’uomo, va collocato con elevata probabilità tra la seconda metà di novembre e i primi giorni del mese di dicembre 2019.

A cosa è dovuta l’infezione?

Il 7 gennaio 2020 è stato isolato l’agente patogeno responsabile dell’e- pidemia: si tratta di un nuovo betacoronavirus, che l’OMS ha deno- minato SARS-CoV-2, ad indicare la similarità con il virus della SARS, che nel 2002-2003 causò una epidemia globale con 8.096 casi confer- mati e 774 decessi. L’OMS ha denominato Covid-19 la malattia cau- sata dal virus.

Quanto è diffusa l’epidemia?

In base ai dati forniti giornalmente dall’OMS7, ad oggi (3 marzo 2021) i casi accertati complessivi sono 114.315.846, con 2.539.427 decessi. Ad oggi sono complessivamente 220 le nazioni e i territori con almeno un caso di positività.

Sono nel complesso 17 invece le nazioni e i territori che non hanno comunicato casi di positività: 13 si trovano in Oceania (Isole Cook, Kiribati, Nauru, Micronesia, Niue, Isola Norfolk, Palau, Isole Pi- tcairn, Samoa Americane, Tokelau, Tonga, Tuvalu, Isola di Wake), tre in Asia (Isola di Natale, Corea del Nord, Turkmenistan) e una in Afri- ca (Sant’Elena).

Che cosa sono i coronavirus?

I coronavirus, così chiamati per la caratteristica forma a coroncina, sono una famiglia di virus a RNA che causa infezioni negli esseri uma- ni e in vari animali, tra cui uccelli e mammiferi come cammelli, gat- ti, pipistrelli. Sono virus molto diffusi in natura, che possono causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respira- toria acuta grave (SARS).

org/10.3201/eid2702.204632

6 Giovanni Apolone, Emanuele Montomoli, et al., Unexpected detection of SARS- CoV-2 antibodies in the prepandemic period in Italy. Tumori Journal, 11 novembre 2020. https://doi.org/10.1177%2F0300891620974755

7 https://covid19.who.int/

(3)

Totale casi e decessi nel mondo, 3 marzo 2021

Nazione num.Contagi % num.decessi% letalità Nazione num.Contagi % num.decessi% letalità

India 11.139.516 9,7% 157.346 6,2% 1,4% Paraguay 160.448 0,1% 3.198 0,1% 2,0%

Iran 1.648.174 1,4% 60.267 2,4% 3,7% Venezuela 139.545 0,1% 1.348 0,1% 1,0%

Indonesia 1.347.026 1,2% 36.518 1,4% 2,7% Portorico 100.735 0,1% 2.040 0,1% 2,0%

Israele 777.079 0,7% 5.759 0,2% 0,7% El Salvador 59.866 0,1% 1.869 0,1% 3,1%

Iraq 703.778 0,6% 13.458 0,5% 1,9% Uruguay 58.589 0,1% 611 0,0% 1,0%

Pakistan 582.528 0,5% 12.938 0,5% 2,2% Cuba 51.587 0,0% 328 0,0% 0,6%

Filippine 580.442 0,5% 12.369 0,5% 2,1% Giamaica 23.838 0,0% 432 0,0% 1,8%

Bangladesh 547.316 0,5% 8.423 0,3% 1,5% Guyana francese 16.627 0,0% 85 0,0% 0,5%

Giappone 434.356 0,4% 7.984 0,3% 1,8% Haiti 12.531 0,0% 250 0,0% 2,0%

Giordania 402.282 0,4% 4.756 0,2% 1,2% Belize 12.313 0,0% 314 0,0% 2,6%

Emirati Arabi Uniti 396.771 0,3% 1.253 0,0% 0,3% Guadalupa 9.968 0,0% 164 0,0% 1,6%

Libano 380.019 0,3% 4.805 0,2% 1,3% Suriname 8.933 0,0% 173 0,0% 1,9%

Arabia Saudita 378.002 0,3% 6.505 0,3% 1,7% Guyana 8.595 0,0% 197 0,0% 2,3%

Malesia 304.135 0,3% 1.141 0,0% 0,4% Bahamas 8.519 0,0% 179 0,0% 2,1%

Nepal 274.294 0,2% 2.777 0,1% 1,0% Aruba 7.908 0,0% 74 0,0% 0,9%

Kazakhstan 263.396 0,2% 3.389 0,1% 1,3% Trinidad e Tobago 7.716 0,0% 139 0,0% 1,8%

Territori Palestinesi 212.485 0,2% 2.281 0,1% 1,1% Martinica 6.746 0,0% 45 0,0% 0,7%

Kuwait 193.372 0,2% 1.092 0,0% 0,6% Nicaragua 5.176 0,0% 174 0,0% 3,4%

Qatar 164.600 0,1% 259 0,0% 0,2% Curaçao 4.731 0,0% 22 0,0% 0,5%

Oman 142.169 0,1% 1.580 0,1% 1,1% St. Lucia 3.545 0,0% 36 0,0% 1,0%

Myanmar 141.965 0,1% 3.199 0,1% 2,3% Barbados 3.115 0,0% 36 0,0% 1,2%

Bahrein 123.531 0,1% 453 0,0% 0,4% Isole Vergini americane 2.670 0,0% 25 0,0% 0,9%

Cina e Taiwan 101.968 0,1% 4.845 0,2% 4,8% Isole Turks e Caicos 2.114 0,0% 14 0,0% 0,7%

Corea del Sud 90.816 0,1% 1.612 0,1% 1,8% Sint Marteen 2.060 0,0% 27 0,0% 1,3%

Kirghizistan 86.308 0,1% 1.467 0,1% 1,7% St. Vincent e Grenadines 1.628 0,0% 8 0,0% 0,5%

Sri Lanka 83.870 0,1% 483 0,0% 0,6% Saint Martin 1.554 0,0% 12 0,0% 0,8%

Uzbekistan 79.961 0,1% 622 0,0% 0,8% Antigua e Barbuda 769 0,0% 14 0,0% 1,8%

Singapore 59.956 0,1% 29 0,0% 0,0% Bermuda 713 0,0% 12 0,0% 1,7%

Afghanistan 55.770 0,0% 2.446 0,1% 4,4% Saint Barthélemy 612 0,0%

Thailandia 26.108 0,0% 84 0,0% 0,3% Isole Cayman 447 0,0% 2 0,0% 0,4%

Maldive 20.144 0,0% 62 0,0% 0,3% Paesi Bassi Caraibici 445 0,0% 4 0,0% 0,9%

Siria 15.696 0,0% 1.039 0,0% 6,6% Isole Vergini britanniche 153 0,0% 1 0,0% 0,7%

Tajikistan 13.714 0,0% 91 0,0% 0,7% Grenada 148 0,0% 1 0,0% 0,7%

Mongolia 3.000 0,0% 2 0,0% 0,1% Dominica 144 0,0%

Vietnam 2.475 0,0% 35 0,0% 1,4% Isole Falkland 51 0,0%

Yemen 2.346 0,0% 641 0,0% 27,3% St. Kitts and Nevis 41 0,0%

Cambogia 878 0,0% Groenlandia 30 0,0%

Bhutan 867 0,0% 1 0,0% 0,1% Saint Pierre et Miquelon 24 0,0%

Brunei 187 0,0% 3 0,0% 1,6% Montserrat 20 0,0% 1 0,0% 5,0%

Timor est 113 0 Anguilla 18 0,0%

Laos 45 0,0% TOTALE AMERICA 50.824.796 44,5% 1.215.955 47,9% 2,4%

TOTALE ASIA 21.781.458 19,1% 362.014 14,3% 1,7% Russia 4.268.215 3,7% 86.896 3,4% 2,0%

Sudafrica 1.513.959 1,3% 50.077 2,0% 3,3% Regno Unito 4.182.013 3,7% 122.953 4,8% 2,9%

Marocco 484.159 0,4% 8.645 0,3% 1,8% Francia 3.695.124 3,2% 86.361 3,4% 2,3%

Tunisia 234.231 0,2% 8.047 0,3% 3,4% Spagna 3.204.531 2,8% 69.609 2,7% 2,2%

Egitto 183.591 0,2% 10.778 0,4% 5,9% Italia 2.938.371 2,6% 97.945 3,9% 3,3%

Etiopia 159.972 0,1% 2.373 0,1% 1,5% Turchia 2.711.479 2,4% 28.638 1,1% 1,1%

Nigeria 156.017 0,1% 1.915 0,1% 1,2% Germania 2.451.011 2,1% 70.463 2,8% 2,9%

Libia 134.967 0,1% 2.216 0,1% 1,6% Polonia 1.719.708 1,5% 44.008 1,7% 2,6%

Algeria 113.255 0,1% 2.987 0,1% 2,6% Ucraina 1.357.470 1,2% 26.212 1,0% 1,9%

Kenia 106.125 0,1% 1.859 0,1% 1,8% Cechia 1.252.242 1,1% 20.701 0,8% 1,7%

Ghana 84.023 0,1% 607 0,0% 0,7% Olanda 1.092.452 1,0% 15.584 0,6% 1,4%

Zambia 79.002 0,1% 1.098 0,0% 1,4% Portogallo 804.956 0,7% 16.351 0,6% 2,0%

Mozambico 59.607 0,1% 653 0,0% 1,1% Romania 804.090 0,7% 20.403 0,8% 2,5%

Uganda 40.367 0,0% 334 0,0% 0,8% Belgio 772.294 0,7% 22.106 0,9% 2,9%

Namibia 39.033 0,0% 428 0,0% 1,1% Svezia 657.309 0,6% 12.826 0,5% 2,0%

Zimbabwe 36.115 0,0% 1.468 0,1% 4,1% Svizzera 554.840 0,5% 9.235 0,4% 1,7%

Camerun 35.714 0,0% 551 0,0% 1,5% Serbia 462.728 0,4% 4.459 0,2% 1,0%

Senegal 34.732 0,0% 880 0,0% 2,5% Austria 456.538 0,4% 8.430 0,3% 1,8%

Costa d'Avorio 32.791 0,0% 193 0,0% 0,6% Ungheria 432.925 0,4% 15.058 0,6% 3,5%

Malawi 32.008 0,0% 1.044 0,0% 3,3% Slovacchia 311.002 0,3% 7.388 0,3% 2,4%

Botswana 30.727 0,0% 332 0,0% 1,1% Bielorussia 288.267 0,3% 1.985 0,1% 0,7%

Sudan 30.479 0,0% 1.895 0,1% 6,2% Georgia 271.379 0,2% 3.532 0,1% 1,3%

Rep. Dem. del Congo 25.961 0,0% 707 0,0% 2,7% Bulgaria 249.626 0,2% 10.308 0,4% 4,1%

Angola 20.854 0,0% 508 0,0% 2,4% Croazia 243.458 0,2% 5.548 0,2% 2,3%

Madagascar 19.831 0,0% 297 0,0% 1,5% Azerbaijan 235.014 0,2% 3.225 0,1% 1,4%

Rwanda 18.986 0,0% 264 0,0% 1,4% Irlanda 220.273 0,2% 4.319 0,2% 2,0%

Mayotte 17.600 0,0% 110 0,0% 0,6% Danimarca 211.692 0,2% 2.365 0,1% 1,1%

Mauritania 17.207 0,0% 441 0,0% 2,6% Lituania 199.825 0,2% 3.263 0,1% 1,6%

Eswatini 17.025 0,0% 652 0,0% 3,8% Grecia 192.270 0,2% 6.534 0,3% 3,4%

Guinea 16.005 0,0% 89 0,0% 0,6% Slovenia 190.324 0,2% 4.113 0,2% 2,2%

Isole di Capo Verde 15.432 0,0% 147 0,0% 1,0% Moldavia 186.447 0,2% 3.975 0,2% 2,1%

Gabon 14.849 0,0% 87 0,0% 0,6% Armenia 172.456 0,2% 3.200 0,1% 1,9%

Reunion 12.416 0,0% 52 0,0% 0,4% Bosnia-Herzegovina 132.361 0,1% 5.116 0,2% 3,9%

Burkina Faso 12.030 0,0% 143 0,0% 1,2% Albania 107.931 0,1% 1.816 0,1% 1,7%

Lesotho 10.495 0,0% 295 0,0% 2,8% Macedonia del Nord 103.020 0,1% 3.144 0,1% 3,1%

Congo 8.820 0,0% 128 0,0% 1,5% Lettonia 86.458 0,1% 1.621 0,1% 1,9%

Mali 8.390 0,0% 355 0,0% 4,2% Montenegro 76.282 0,1% 1.003 0,0% 1,3%

Sud Sudan 8.010 0,0% 93 0,0% 1,2% Norvegia 71.002 0,1% 623 0,0% 0,9%

Somalia 7.518 0,0% 249 0,0% 3,3% Kosovo 69.680 0,1% 1.598 0,1% 2,3%

Togo 6.933 0,0% 85 0,0% 1,2% Estonia 67.739 0,1% 605 0,0% 0,9%

Guinea Equatoriale 6.095 0,0% 92 0,0% 1,5% Finlandia 58.645 0,1% 755 0,0% 1,3%

Gibuti 6.089 0,0% 63 0,0% 1,0% Lussemburgo 55.480 0,0% 639 0,0% 1,2%

Benin 5.634 0,0% 70 0,0% 1,2% Cipro 35.009 0,0% 231 0,0% 0,7%

Repubblica Centrafricana 4.997 0,0% 63 0,0% 1,3% Malta 22.657 0,0% 316 0,0% 1,4%

Niger 4.740 0,0% 172 0,0% 3,6% Andorra 10.889 0,0% 110 0,0% 1,0%

Gambia 4.712 0,0% 150 0,0% 3,2% Islanda 6.055 0,0% 29 0,0% 0,5%

Ciad 3.986 0,0% 140 0,0% 3,5% Gibilterra 4.239 0,0% 93 0,0% 2,2%

Sierra Leone 3.887 0,0% 79 0,0% 2,0% San Marino 3.716 0,0% 74 0,0% 2,0%

Comore 3.578 0,0% 144 0,0% 4,0% Jersey 3.217 0,0% 69 0,0% 2,1%

Guinea Bissau 3.262 0,0% 48 0,0% 1,5% Liechtenstein 2.652 0,0% 52 0,0% 2,0%

Eritrea 2.866 0,0% 7 0,0% 0,2% Principato di Monaco 1.965 0,0% 24 0,0% 1,2%

Seychelles 2.618 0,0% 11 0,0% 0,4% Guernsey 821 0,0% 14 0,0% 1,7%

Burundi 2.224 0,0% 3 0,0% 0,1% Isole Faroe 658 0,0% 1 0,0% 0,2%

Liberia 2.014 0,0% 85 0,0% 4,2% Isola di Man 484 0,0% 25 0,0% 5,2%

São Tomé e Príncipe 1.828 0,0% 30 0,0% 1,6% Vaticano 26 0,0%

Mauritius 619 0,0% 10 0,0% 1,6% TOTALE EUROPA 37.711.315 33,0% 855.951 33,7% 2,3%

Tanzania 509 0,0% 21 0,0% 4,1% Australia 28.986 0,0% 909 0,0% 3,1%

TOTALE AFRICA 3.938.894 3,4% 104.270 4,1% 2,6% Polinesia Francese 18.429 0,0% 140 0,0% 0,8%

Stati Uniti 28.345.585 24,8% 510.924 20,1% 1,8% Guam 7.533 0,0% 131 0,0% 1,7%

Brasile 10.587.001 9,3% 255.720 10,1% 2,4% Nuova Zelanda 2.028 0,0% 26 0,0% 1,3%

Colombia 2.255.260 2,0% 59.866 2,4% 2,7% Papua Nuova Guinea 1.365 0,0% 14 0,0% 1,0%

Argentina 2.118.676 1,9% 52.192 2,1% 2,5% Isole Marianne settentr. 144 0,0% 2 0,0% 1,4%

Messico 2.089.281 1,8% 186.152 7,3% 8,9% Isole Fiji 59 0,0% 2 0,0% 3,4%

Peru 1.332.939 1,2% 46.685 1,8% 3,5% Nuova Caledonia 58 0,0%

Canada 870.033 0,8% 22.017 0,9% 2,5% Isole Salomone 18 0,0%

Cile 832.512 0,7% 20.684 0,8% 2,5% Isole Wallis e Futuna 9 0,0%

Panama 341.420 0,3% 5.858 0,2% 1,7% Isole Marshall 4 0,0%

Ecuador 286.725 0,3% 15.850 0,6% 5,5% Samoa 4 0,0%

Bolivia 249.767 0,2% 11.666 0,5% 4,7% Vanuatu 1 0,0%

Repubblica Dominicana 240.201 0,2% 3.118 0,1% 1,3% TOTALE OCEANIA 58.638 0,1% 1.224 0,0% 2,1%

Costa Rica 205.086 0,2% 2.812 0,1% 1,4% Altro 745 0,0% 13 0,0% 1,7%

Guatemala 174.653 0,2% 6.402 0,3% 3,7% TOTALE MONDO 114.315.846 100,0% 2.539.427 100,0% 2,2%

Honduras 170.985 0,1% 4.174 0,2% 2,4%

Dati OMS aggiornati al 3 marzo 2021, ore 12:39 CET

(4)

Come è avvenuto il contagio?

Al termine di una missione a Wuhan du- rata quasi un mese, il gruppo di esper- ti nominati dall’OMS ha indicato quat- tro scenari possibili su come il virus si sia diffuso tra gli uomini. Nel primo scena- rio, una persona singola è stata esposta al virus attraverso il contatto diretto con la specie ospite, un pipistrello della fa- miglia dei Rinolofidi, comunemente de- finiti “ferro di cavallo”. Il virus potrebbe aver avuto una circolazione limitata per qualche tempo prima di diffondersi in una metropoli densamente abitata come Wuhan. Il secondo scenario, considerato il più probabile, prevede la trasmissione dal pipistrello all’uomo per il tramite di un ospite intermedio, che potrebbe es- sere il pangolino, ma anche felini come i gatti domestici o mustelidi come i vi- soni. Un terzo scenario, compatibile con i primi due, è che il virus si sia diffuso attraverso prodotti alimentari congelati.

L’ultimo scenario, che il responsabile del gruppo OMS Peter Ben Embarek ha de-

finito “molto improbabile”, è che il virus sia uscito, per dolo o errore umano, dall’Istituto di Virologia di Wuhan, che ha tra i suoi interes- si principali di ricerca i coronavirus. Secondo gli esperti OMS non vi sono evidenze di focolai di grandi dimensioni prima del mese di di- cembre 2019 a Wuhan o in altre aree della Cina, anche se non è pos- sibile escludere che vi siano stati piccoli focolai anteriormente a quella data. La trasmissione dai pipistrelli all’uomo, direttamente o per il tra- mite di specie intermedie, potrebbe essere stata facilitata dalla estesa rete di mercati cinesi dove vengono commerciati, spesso illegalmente, animali vivi o uccisi. La fauna selvatica potrebbe essere quindi arriva- ta al mercato di Huanan da regioni nelle quali vi sono habitat di pi- pistrelli che ospitano coronavirus, come la provincia cinese sud-occi- dentale dello Yunnan, oppure altre aree del Laos o del Vietnam.

Il virus può essere stato creato in laboratorio?

È possibile creare in laboratorio dei “virus chimera”, creati unendo frammenti di acido nucleico di due o più virus diversi. Una delle tera- pie oncologiche più avanzate, denominata CAR-T (Chimeric antigen receptor T cells) utilizza appunto virus ingegnerizzati, programmati per modificare i linfociti T prelevati dai pazienti oncologici e render- li in grado di attaccare specifiche cellule tumorali. Sarebbe anche pos- sibile in teoria creare nuovi virus con fini malevoli, ma non è certa- mente il caso del SARS-CoV-2: è stato chiaramente dimostrato8 che questo virus non è stato costruito in laboratorio né è stato manipolato artificialmente, dal momento che il suo genoma non deriva da alcun ceppo virale precedentemente utilizzato.

Il virus può mutare?

Quando si replicano all’interno delle cellule umane, i virus possono

“mutare”, possono cioè verificarsi degli errori nella trascrizione del ge- noma virale che avviene dentro la cellula umana. Questo processo av-

8 Andersen, K.G., Rambaut, A., Lipkin, W.I. et al. The proximal origin of SARS- CoV-2. Nat Med (2020). https://doi.org/10.1038/s41591-020-0820-9

viene continuamente, quindi l’emergere di nuove varianti è un evento previsto e non è di per sé motivo di preoccupazione, ed il virus SARS- CoV-2 non fa eccezione. Ci sono virus più o meno soggetti a mutare, ma le evidenze che emergono dai primi mesi della pandemia sembra- no indicare che il SARS-CoV-2 è abbastanza stabile. Una ricerca pub- blicata alla fine di novembre 20209 ha analizzato oltre 46.000 genomi virali sequenziati in tutto il mondo, e non ha identificato una singola mutazione ricorrente in questo insieme che sia associata in modo con- vincente ad una maggiore trasmissione virale.

La maggior parte delle mutazioni emergenti non ha un impatto signi- ficativo sulla diffusione del virus, ma alcune mutazioni o combinazio- ni di mutazioni possono fornirgli un vantaggio selettivo, come una maggiore trasmissibilità o la capacità di eludere la risposta immunita- ria dell’ospite. In questi casi, queste varianti possono costituire un ri- schio per la salute umana. Per questo motivo è necessario effettuare il maggior numero possibile di sequenziamenti del genoma degli isolati virali. Attraverso questa attività è stato possibile, all’inizio dell’epide- mia, identificare rapidamente il virus, sviluppare test diagnostici e av- viare la ricerca sui vaccini. Ma continuare a fare sequenziamenti è fon- damentale perché la sorveglianza genomica permette di monitorare la diffusione della malattia e l’evoluzione del virus. L’OMS ha recente- mente pubblicato10 una guida all’utilizzo del sequenziamento come strumento di salute pubblica. Il 17 febbraio 2021 la Commissione Europea ha presentato il progetto “HERA Incubator”, piano europeo di difesa biologica dalle varianti di SARS-CoV-2, che intende unire ri- cercatori, aziende biotecnologiche, produttori, autorità di regolamen- tazione e autorità pubbliche per monitorare le varianti, scambiare dati

9 van Dorp, L., Richard, D., Tan, C.C.S. et al. No evidence for increased transmissibility from recurrent mutations in SARS-CoV-2. Nat Commun 11, 5986 (2020). https://doi.org/10.1038/s41467-020-19818-2

10 Genomic sequencing of SARS-CoV-2: a guide to implementation for maximum impact on public health. Geneva: World Health Organization; 2021. Licence: CC BY-NC-SA 3.0 IGO. https://bit.ly/3nxeYwc

Incidenza del Covid-19 in Europa, numero di casi per 100.000 abitanti, settimane 6-7 (8 - 21 febbraio)

Fonte: ECDC

(5)

e collaborare all’adattamento dei vaccini.11

A partire dall’autunno 2020 si è diffusa in Gran Bretagna una nuo- va variante del virus denominata VOC-202012/01 o B.1.1.7, che ha causato allarme e indotto il governo inglese ad assumere significative misure di contenimento nell’area, dove questa nuova variante si è dif- fusa in misura notevole sino a rappresentare a dicembre oltre il 50%

dei nuovi casi, e dove in contemporanea l’incidenza dei casi positivi è aumentata in maniera significativa12. Questa nuova variante sarebbe caratterizzata da una maggiore trasmissibilità rispetto agli altri ceppi più diffusi, secondo quanto emerge da due analisi, elaborate rispetti- vamente dall’Imperial College di Londra13 e dalla London School of Hygyene and Tropical Medicine14, che in un altro studio stima che questa variante abbia una letalità maggiore del 58% rispetto al ceppo virale originario15, probabilmente perché le persone infettate da que- sta variante mostrano una carica virale mediamente più elevata.

Il Sudafrica ha segnalato a fine 2020 un’altra variante della SARS- CoV-2, designata come 501Y.V2 o B.1.351, anch’essa potenzialmen- te preoccupante. Questa variante è stata osservata per la prima volta in campioni prelevati nel mese di ottobre, e in breve è diventata la for- ma dominante del virus in Sudafrica. Le prime evidenze sembrano di- mostrare che questa variante non è più trasmissibile rispetto al ceppo originario, mentre maggiori preoccupazioni suscita la sua capacità di

“evadere” dal sistema immunitario (vedi più avanti)16.

Una terza variante è stata recentemente individuata in Brasile ed in Giappone (con link al Brasile). Questa terza variante, individuata con la sigla B.1.1.28.1 o più semplicemente P.1, condivide alcune muta- zioni con la variante sudafricana e si ritiene possa essere caratterizza- ta anch’essa da una capacità di “evasione” dalla risposta immunitaria data dall’infezione naturale o dai vaccini.

Man mano che l’attività di sorveglianza genomica si rafforzerà, è lecito ipotizzare che emergeranno sempre nuove evidenze di varianti virali.

Di recente negli Stati Uniti, per esempio, i programmi di sorveglianza genomica di New Mexico e Louisiana hanno rilevato contemporane- amente numerose infezioni ad opera di ceppi, originatisi indipenden- temente, che riportavano la medesima mutazione (Q677P) nell’area della proteina spike17. Sempre negli Stati Uniti, a New York per l’e- sattezza, è stata riscontrata una significativa prevalenza di virus con una mutazione, E484K, comune anche alle varianti diffuse in Brasi- le e Sudafrica18.

11 European Commission, Von der Leyen announces the start of HERA Incubator to anticipate the threat of coronavirus variants. 17 febbraio 2021. https://bit.

ly/2MBVBWv

12 WHO Disease Outbreak News, SARS-CoV-2 Variant – United Kingdom, 21 December 2020. https://bit.ly/38pm54p

ECDC, Risk Assessment: Risk related to spread of new SARS-CoV-2 variants of concern in the EU/EEA, 29 dicembre 2020. https://bit.ly/3n7wkzL

13 Erik Volz1, Swapnil Mishra, et al., Report 42 - Transmission of SARS-CoV-2 Lineage B.1.1.7 in England: insights from linking epidemiological and genetic data.

Imperial College London Report 42, 31 dicembre 2020. https://bit.ly/3pFVVBb 14 Nicholas Davies, Rosanna C Barnard, et al., Estimated transmissibility and severity of novel SARS-CoV-2 Variant of Concern 202012/01 in England, CMMID Repository, 6 febbraio 2020. https://bit.ly/37XAndf

15 Nicholas G Davies, Christopher I Jarvis, et al., Increased hazard of death in community-tested cases of SARS-CoV-2 Variant of Concern 202012/01. MedRxiv, 3 febbraio 2021. https://doi.org/10.1101/2021.02.01.21250959

16 Qianqian Li, Jianhui Nie, Jiajing Wu, et al., No higher infectivity but immune escape of SARS-CoV-2 501Y.V2 variants. Cell, 23 febbraio 2021. https://doi.

org/10.1016/j.cell.2021.02.042

17 Emma B Hodcroft, Daryl B Domman, et al., Emergence in late 2020 of multiple lineages of SARS-CoV-2 Spike protein variants affecting amino acid position 677.

MedRxiv, 14 febbraio 2021. https://doi.org/10.1101/2021.02.12.21251658 18 Medini K. Annavajhala, Hiroshi Mohri, et al. A Novel SARS-CoV-2 Variant of

Un gruppo di esperti di genomica virale e di biologia evolutiva ha cre- ato un sito web19 dove viene mappata la genealogia del virus, e vie- ne indicata la diffusione e il numero di sequenziamenti per ciascuno dei ceppi virali e delle varianti principali, delle quali vengono elenca- te le mutazioni.

Alcuni ricercatori hanno avanzato l’ipotesi che varianti come la B.1.1.7 possano essersi originate da pazienti immunocompromessi con un’infezione di lunga durata20, che permetterebbero al virus di evolversi più a lungo all’interno dell’ospite umano. Un recente stu- dio21 ha analizzato il caso di un paziente oncologico trattato con un farmaco che riduce la produzione di linfociti B, deceduto 101 giorni dopo aver contratto l’infezione. Per i primi due mesi dall’infezione il virus si è replicato senza significative mutazioni, ma dopo un ciclo di trattamento con plasma di convalescente il virus ha sviluppato signi- ficative mutazioni, una delle quali è presente anche nella variante “in- glese” B.1.1.7. In un altro caso22 un paziente immunocompromesso, deceduto dopo 154 giorni dall’infezione e che durante il decorso cli- nico è stato trattato tra l’altro con corticosteroidi, idrossiclorochina, remdesivir, immunoglobuline per endovena e un cocktail sperimen- tale di anticorpi monoclonali, ha evidenziato nei campioni prelevati durante il decorso dell’infezione una evoluzione accelerata del virus, con la maggior parte delle mutazioni intervenute nella proteina spike, alcune delle quali presenti anche nella variante B.1.1.7. Una terza case history23, riguardante una paziente oncologica che ha risolto l’infezio- ne dopo 105 giorni, ha confermato la presenza di numerose variazioni genetiche sviluppate all’interno dell’ospite umano tra due isolamenti virali effettuati al giorno 49 e al giorno 70 dell’infezione, prima che la paziente ricevesse due infusioni di plasma di convalescente.

Le mutazioni, soprattutto quelle che riguardano la proteina spike, possono avere un impatto anche sulla capacità degli anticorpi mono- clonali e dei vaccini di neutralizzare il virus. Essi infatti sono stati co- struiti prendendo come bersaglio la proteina spike del virus origina- rio, sequenziato in Cina all’inizio del 2020, e la loro efficacia potrebbe essere ridotta nei confronti delle varianti virali che contengono muta- zioni in questa proteina. Un recente studio dell’Università di Seattle, per il momento ancora in preprint24, ha rilevato che le mutazioni che influiscono maggiormente sulla capacità legante degli anticorpi con- tenuti nel siero dei convalescenti sono quelle che si verificano in alcu-

Concern, B.1.526, Identified in New York. MedRxiv, 25 febbraio 2021. https://doi.

org/10.1101/2021.02.23.21252259

Anthony P. West Jr., Christopher O. Barnes,et al., SARS-CoV-2 lineage B.1.526 emerging in the New York region detected by software utility created to query the spike mutational landscape. BioRxiv, 23 febbraio 2021. https://doi.

org/10.1101/2021.02.14.431043 19 https://cov-lineages.org/index.html

20 Kai Kupferschmidt, U.K. variant puts spotlight on immunocompromised patients’

role in the COVID-19 pandemic. Science, 23 dicembre 2020. https://www.doi.

org/10.1126/science.abg2911

21 SA Kemp, DA Collier, et al., Neutralising antibodies in Spike mediated SARS-CoV-2 adaptation. MedRxiv, 29 dicembre 2020. https://doi.

org/10.1101/2020.12.05.20241927

22 Bina Choi, Manish C. Choudhary, James Regan, et al., Persistence and Evolution of SARS-CoV-2 in an Immunocompromised Host. NEJM, 2020; 383:2291-2293.

https://www.doi.org/10.1056/NEJMc2031364

23 Victoria A. Avanzato, M. Jeremiah Matson, et al., Case Study: Prolonged Infectious SARS-CoV-2 Shedding from an Asymptomatic Immunocompromised Individual with Cancer. Cell, Vol. 183, 7, P1901-1912.e9, December 23, 2020. https://doi.

org/10.1016/j.cell.2020.10.049

24 Greaney, A.J., Loes, A.N., Crawford, K.H.D., Starr, T.N., Malone, K.D., Chu, H.Y., Bloom, J.D., Comprehensive mapping of mutations in the SARS-CoV-2 receptor- binding domain that affect recognition by polyclonal human plasma antibodies, Cell Host and Microbe (2021). https://doi.org/10.1016/j.chom.2021.02.003.

(6)

ne posizioni specifiche di un’area della proteina spike detta RBD (Re- ceptor Binding Domain). Lo stesso gruppo di ricerca ha mappato le mutazioni virali che sfuggono ad alcuni degli anticorpi monoclonali più diffusamente utilizzati, verificando anche l’insorgenza di mutazio- ni virali in pazienti trattati a lungo con questi farmaci25. Sono ormai numerosi gli studi che evidenziano la capacità delle varianti virali più studiate, soprattutto la B.1.1.7 e la B.1.351, di eludere in tutto o in parte l’attacco sia degli anticorpi neutralizzanti contenuti nel plasma di chi ha superato l’infezione o ha ricevuto il vaccino, che di molti de- gli anticorpi monoclonali che hanno mostrato efficacia negli studi in vitro e nei test clinici contro il ceppo selvaggio del virus26.

Per quanto riguarda i vaccini, non vi è dubbio che la loro efficacia nei confronti delle varianti virali dovrà essere attentamente monitora- ta nei prossimi mesi, se necessario aggiornando la formulazione della prossima generazione di vaccini per renderli più efficaci nei confronti di queste varianti virali e delle prossime che emergeranno. Per quan- to riguarda i vaccini a mRNA attualmente approvati, ovvero Pfizer/

BioNTech e Moderna, la loro efficacia di questi vaccini non sembre-

25 Vedi più avanti, al paragrafo Quali sono le terapie disponibili?

26 Constantinos Kurt Wibmer, Frances Ayres, et al., SARS-CoV-2 501Y.V2 escapes neutralization by South African COVID-19 donor plasma. BioRxiv, 19 gennaio 2021.

https://doi.org/10.1101/2021.01.18.427166

Jie Hu, Pai Peng, Emerging SARS-CoV-2 variants reduce neutralization sensitivity to convalescent sera and monoclonal antibodies. BioRxiv, 22 gennaio 2021. https://doi.

org/10.1101/2021.01.22.427749

Qianqian Li, Jianhui Nie, Jiajing Wu, et al., No higher infectivity, cit.

Daming Zhou, Wanwisa Dejnirattisai, Piyada Supasa, et al., Evidence of escape of SARS-CoV-2 variant B.1.351 from natural and vaccine induced sera. Cell, 23 febbraio 2021. https://doi.org/10.1016/j.cell.2021.02.037

rebbe ridotta dalla variante “inglese” B.1.1.7, mentre per la varian- te “sudafricana” B.1.351 è stata osservata una riduzione della capaci- tà neutralizzante, che però non sembra tale da intaccare l’efficacia del vaccino27. Va infatti tenuto in considerazione da una parte il fatto che questi vaccini innescano livelli molto alti di anticorpi, che probabil- mente compensano il calo di potenza, ma soprattutto il fatto che gli anticorpi sono solo una parte della risposta immunitaria, accanto alla risposta cellulare. Il gruppo di ricerca del La Jolla Institute for Immu- nology a San Diego ha eseguito un’analisi completa delle risposte del- le cellule T CD4+ e CD8+ specifiche per la Sars-CoV-2 sia dei sog- getti che hanno superato l’infezione da parte del ceppo originale del virus ceppo ancestrale, sia da parte di persone vaccinate con Moderna o Pfizer/BioNTech, rispetto alle varianti più diffuse. I dati hanno evi- denziato che la risposta cellulare di questi soggetti non è stata signifi-

27 Xuping Xie, Yang Liu, Jianying Liu, et al., Neutralization of SARS-CoV-2 spike 69/70 deletion, E484K, and N501Y variants by BNT162b2 vaccine-elicited sera.

BioRxiv, 27 gennaio 2021. https://doi.org/10.1101/2021.01.27.427998 Yang Liu, Jianying Liu, et al., Neutralizing Activity of BNT162b2-Elicited Serum - Preliminary Report. NEJM, February 17, 2021. https://www.doi.org/10.1056/

NEJMc2102017

Kai Wu, Anne P. Werner, et al, mRNA-1273 vaccine induces neutralizing antibodies against spike mutants from global SARS-CoV-2 variants. BioRxiv, 25 gennaio 2021.

https://doi.org/10.1101/2021.01.25.427948

Kai Wu, Anne P. Werner, et al., Serum Neutralizing Activity Elicited by mRNA- 1273 Vaccine - Preliminary Report. NEJM, February 17, 2021. https://www.doi.

org/10.1056/NEJMc2102179

Pengfei Wang, Liu Lihong, et al, Increased Resistance of SARS-CoV-2 Variants B.1.351 and B.1.1.7 to Antibody Neutralization. BioRxiv, 26 gennaio 2021. https://doi.

org/10.1101/2021.01.25.428137 Riepilogo delle principali varianti virali

B.1.1.7 B.1.351 P.1

primo isolamento Gran Bretagna Sudafrica Brasile

paesi in cui è segnalata 94 48 25

segnalata in Italia si si si

maggiore trasmissibilità +35/+50% no non definita

maggiore letalità probabile, non definita non definita non definita

riduzione dell'efficacia dei vaccini poco significativa o modesta significativa per vaccini a RNA, J&J, Novavax.

Critica per vaccino AstraZeneca

modesta per vaccini a RNA critica per vaccino CoronaVac

mutazioni nella proteina spike

del 69-70 HV, del 144 Y, N501Y, A570D, P681H, T716I, S982A, D1118H

D80A, D215G, K417N, E484K, N501Y, A701V

L18F, T20N, P26S, D138Y, R190S, K417T, E484K, N501Y, H655Y, T1027I

altre mutazioni

ORF1ab: T1001I, A1708D, I2230T, del 3675-3677 SGF

Orf8: Q27stop, R52I, Y73C Nucleocapside (N): D3L, S235F

ORF1ab: K1655N Nucleocapside (N): T205I Envelope (E): P71L

ORF1ab: syn T733C, syn C2749T, S1188L, K1795Q, del 3675-3677 SGF, syn C12778T, syn C13860T, I760T, F681L, E1264D, E5662D Orf3a: C174G

Orf8:Ep2K, ins 28269-28273 Orf9: Q77E

Orf14: V49L

Nucleocapside (N): P80R, R203K in rosso le mutazioni che ricorrono, totalmente o parzialmente, in più varianti Legenda: syn: sinonimo; ins: inserimento; del: delezione; stop: traduzione interrotta;

Per ulteriori informazioni sulle mutazioni, su come si formano e si diffondono, cfr. S. Curiale, C. Castilletti, A. Di Caro, G. Ippolito, Le varianti virali: che cosa cambia?

scienzainrete, 22 gennaio 2021. https://bit.ly/3sJGAlw Fonti:

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cativamente influenzata dalle mutazioni presenti nelle varianti virali28. Una conferma a questa ipotesi arriva da uno studio29 realizzato dall’u- niversità di Oxford, che ha evidenziato che l’immunità indotta dal vaccino a RNA (in questo caso Pfizer/BioNTech) è assai maggiore ri- spetto a quella garantita dall’infezione naturale, non soltanto nei con- fronti delle varianti inglese e sudafricana, ma anche nei confronti degli altri coronavirus umani: SARS-CoV-1, MERS e i quattro altri coro- navirus endemici.

La variante P.1 o “brasiliana” al momento è meno studiata, ma le pri- me indicazioni sembrano avvicinarla alla B.1.351: da uno studio per il momento in fase di preprint emerge infatti che il plasma dei donatori di sangue che avevano superato una precedente infezione ha una capa- cità neutralizzante 6 volte inferiore contro il P.1. Inoltre, cinque mesi dopo l’immunizzazione di richiamo con il vaccino cinese CoronaVac, che ha effettuato in Brasile una parte dei trial di fase 3, il plasma degli individui vaccinati non è riuscito a neutralizzare efficacemente gli iso- lati della variante P.130. In un secondo studio i ricercatori hanno realiz- zato uno pseudovirus contenente le dieci mutazioni che caratterizza- no la proteina spike di questa variante, e hanno testato la sua capacità di neutralizzazione da parte di 18 anticorpi monoclonali, 20 sieri di convalescente e 22 sieri di vaccinati (Moderna o Pfizer/BioNTech).

Questi ultimi hanno mostrato una perdita di efficacia molto modesta, inferiore a quella registrata in un analogo esperimento per la varian- te B.1.351, mentre hanno significativamente ridotto o addirittura an- nullato la capacità neutralizzante di gran parte degli anticorpi mono- clonali testati e dei sieri di convalescente31.

Per quanto riguarda il vaccino AstraZeneca, secondo le analisi condot- te dall’Università di Oxford, sembrerebbe efficace contro la variante B.1.1.7, mentre secondo i dati di uno studio realizzato dall’Università di Witwaterstrand di Johannesburg, esso offre una protezione minima nei confronti delle forme sintomatiche lievi o moderate di Covid-19 causate dalla variante virale B.1.35132.

Tra i vaccini non ancora approvati, il vaccino a proteine ricombinan- ti Novavax, secondo quanto riferisce un comunicato stampa33, ha evi- denziato una efficacia del 60% nel trial effettuato in Sudafrica, con ol- tre il 90% delle infezioni causate dalla variante B.1.351, mentre il trial svoltosi in Gran Bretagna ha restituito una efficacia del 95,6% contro il ceppo orginario e dell’85,6% contro la variante B.1.1.7. Il vaccino a vettore virale Johnson & Johnson invece, stando alla documentazio- ne pubblicata dalla FDA nel corso della procedura di autorizzazione per l’uso emergenziale del vaccino, avrebbe una efficacia del 72% ne-

28 Alison Tarke, John Sidney, et al., Negligible impact of SARS-CoV-2 variants on CD4+ and CD8+ T cell reactivity in COVID-19 exposed donors and vaccinees.

BioRxiv, 1 marzo 2021. https://doi.org/10.1101/2021.02.27.433180

29 Donal T. Skelly, Adam C. Harding, et al., Vaccine-induced immunity provides more robust heterotypic immunity than natural infection to emerging SARS-CoV-2 variants of concern. Research Square, 9 febbraio 2021. https://bit.ly/3b45a8O

30 de Souza, William M. Amorim, Mariene R., et al., Levels of SARS-CoV-2 Lineage P.1 Neutralization by Antibodies Elicited after Natural Infection and Vaccination.

Available at SSRN, 1 marzo 2021: https://ssrn.com/abstract=3793486 31 Pengfei Wang, Maple Wang, et al., Increased Resistance of SARS-CoV-2 Variant P.1 to Antibody Neutralization. MedRxiv, 2 marzo 2021. https://doi.

org/10.1101/2021.03.01.433466

32 Katherine R. W. Emary, Tanya Golubchik, et al., Efficacy of ChAdOx1 nCoV- 19 (AZD1222) Vaccine Against SARS-CoV-2 VOC 202012/01 (B.1.1.7). SSRN, 4 febbraio 2021. https://bit.ly/39PxEn7

Shabir Ahmed Madhi, Vicky Lynne Baillie, et al., Safety and efficacy of the ChAdOx1 nCoV-19 (AZD1222) Covid-19 vaccine against the B.1.351 variant in South Africa.

MedRxiv, 12 febbraio 2021. https://doi.org/10.1101/2021.02.10.21251247 33 Novavax Press Release, Novavax COVID-19 Vaccine Demonstrates 89.3% Efficacy in UK Phase 3 Trial, Jan 28. https://bit.ly/2NapNrI

gli Stati Uniti, del 64% in Sudafrica e del 61% in America latina34. Dagli studi sull’efficacia dei vaccini sulle varianti stanno progressiva- mente emergendo informazioni su quali siano le mutazioni più cri- tiche presenti nelle varianti che possono impattare negativamente sull’efficacia dei vaccini. La mutazione N501Y, se presente da sola, come per esempio nella variante inglese, viene neutralizzata senza par- ticolari perdite di efficacia, mentre se si accompagna con le mutazio- ni E484K o K417N sembra ridurre significativamente la capacità dei sieri delle persone vaccinate di neutralizzare il virus che presenta que- ste mutazioni35.

Come si trasmette l’infezione?

La trasmissione interumana avviene nella grande maggioranza dei casi attraverso le goccioline del respiro (droplets) della persona infetta, che vengono espulse con la tosse, gli starnuti o la normale respirazione, e che si depositano su oggetti e superfici intorno alla persona. Le porte di ingresso del virus sono la bocca, il naso e gli occhi: il contagio avvie- ne inalando attraverso il respiro le goccioline emesse da una persona malata, oppure tramite contatto diretto personale, oppure toccando superfici contaminate e quindi toccandosi la bocca, il naso o gli occhi con le mani. Il periodo di incubazione è in media di 5-6 giorni, con un range massimo che va da 1 a 14 giorni36. Gli US Centers for Dise- ase Control and Prevention (CDC), nelle loro linee guida37, indicano come modalità più diffusa di infezione il contatto ravvicinato con una persona infetta, seguito dalla cosiddetta trasmissione “airborne”, ovve- ro attraverso le “micro-droplets”, goccioline di dimensioni inferiori ai 5 micrometri emesse con la normale respirazione, che rimangono so- spese nell’aria per lunghi periodi e si diffondono a maggiore distanza, specialmente negli spazi chiusi e non adeguatamente ventilati. Meno probabile ma comunque possibile il contagio cosiddetto da fomite, ovvero per il tramite di oggetti o superfici inanimate contaminati da secrezioni respiratorie di persone infette.

Una ricerca realizzata in Olanda38 su pazienti ricoverati in condizioni severe o critiche ha riscontrato dispersione (shedding) di virus infet- tante in media sino a 8 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi, mentre a 15 giorni dall’insorgenza dei sintomi è stata riscontrata presenza di virus infettivo in meno del 5% dei pazienti. Lo studio ha inoltre evi- denziato che l’infettività è direttamente proporzionale alla carica vi- rale del paziente, ed inversamente proporzionale alla quantità di anti- corpi specifici. Un’altra ricerca effettuata in Catalogna su 314 persone positive al Covid-19, per un totale di 282 cluster di cui 90 con alme- no un caso di trasmissione, ha messo in evidenza una correlazione di- retta tra la carica virale dei casi indice e il rischio di trasmissione, non- ché con la percentuale di casi secondari sintomatici39.

34 FDA Briefing Document - Janssen Ad26.COV2.S Vaccine for the Prevention of COVID-19, 26 febbraio 2021. https://www.fda.gov/media/146217/download 35 Wang, Z., Schmidt, F., Weisblum, Y. et al. mRNA vaccine-elicited antibodies to SARS-CoV-2 and circulating variants. Nature (2021). https://doi.org/10.1038/

s41586-021-03324-6

36 ECDC Technical Report, Guidance for discharge and ending isolation in the context of widespread community transmission of COVID-19, 16 October 2020. https://bit.

ly/2ZIHOAs

37 Centers for Disease Control and Prevention, How Covid-19 spreads - Updated Oct. 28, 2020. https://bit.ly/34sLwQt

38 van Kampen, J.J.A., van de Vijver, D.A.M.C., Fraaij, P.L.A. et al. Duration and key determinants of infectious virus shedding in hospitalized patients with coronavirus disease-2019 (COVID-19). Nat Commun 12, 267 (2021). https://doi.org/10.1038/

s41467-020-20568-4

39 Michael Marks, Pere Millat-Martinez, et al., Transmission of COVID-19 in 282 clusters in Catalonia, Spain: a cohort study. The Lancet Infectious Diseases, 2 febbraio 2021. https://doi.org/10.1016/S1473-3099(20)30985-3

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