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Fisiologia del cavo orale e dell orofaringe

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Academic year: 2022

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Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

L’apparato stomato-gnatico è un complesso anatomo-funzionale costituito da organi e tessuti i quali svolgono funzioni digestive (salivazione, masticazione, deglutizione), respiratorie e di relazione (fonazione, mimica).

L’apparato stomatognatico, è la sede del gusto

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La secrezione salivare é promossa da tre paia di ghiandole principali: la parotide, la sottomascellare e la sottolinguale, cui si aggiungono numerose ghiandole accessorie, o minori, sparse in tutta la mucosa del cavo orale, tranne che in quella delle arcate dentarie. La produzione salivare ammonta a circa 1000-1500 ml al giorno, comprese le fasi digestive in cui è maggiore: nei periodi inter-digestivi ne viene prodotta circa 1 ml al minuto

La secrezione salivare é composta di acqua, elettroliti, enzimi, glicoproteine e fattori di crescita. La saliva è importante per lubrificare ed ammorbidire il cibo al fine della deglutizione, per solubilizzare sostanze che così possono essere gustate, per pulire la bocca e i denti prevenendo così la carie, per dare inizio alla digestione degli amidi, per aiutare ad allontanare dall’esofago le secrezioni del reflusso gastrico e per l’articolazione della parola.

La secrezione salivare é totalmente riflessa ed involontaria (si può aumentare volontariamente la secrezione solo sfruttandone i meccanismi riflessi). Le strutture nervose che presiedono a tale regolazione sono situate a livello bulbare. Si distinguono nuclei salivatori superiori (prevalentemente interessati alla parotide) ed inferiori (prevalentemente interessati alla sotto-mandibolare ed alla sotto-linguale).

Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

La salivazione

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Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

Labbra

Le labbra sono due ripiegature muscolo-mucose che costituiscono la parete anteriore del vestibolo della bocca e delimitano l’orifizio buccale. Applicate alle arcate alveolo- dentarie, ne ripetono la forma e, generalmente, corrispondono in altezza a queste ultime. Le labbra sono indispensabili per l’assunzione degli alimenti nel lattante e mantengono questa loro funzione nella vita adulta, quando gli alimenti liquidi si assumono per suzione.

La partecipazione al linguaggio parlato fa delle labbra un

organo indispensabile alla pronuncia dei fonemi cosiddetti

labiali, ma non é trascurabile il contributo che esse portano

alla formazione di tutti i suoni

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Le guance, come le labbra, sono pareti muscolo-mucose rivestite all’esterno da cute ricca di follicoli piliferi e ghiandole sebacee, che ricoprono le regioni zigomatica, masseterina e geniena. Quest’ultima rappresenta la parte mobile delle guance ed è costituita in massima parte dai muscoli buccinatore e massetere. Oltre alla masticazione, contribuiscono alla genesi delle variazioni pressorie nella cavità orale e coadiuvano la lingua nel mantenere il bolo alimentare sotto le arcate dentarie, durante la masticazione.

Sia le labbra che le guance partecipano alla mimica del volto ed influenzano la direzione degli assi dentari. A tale proposito, il contributo delle labbra è superiore a quello delle guance e pari, forse, a quello della lingua. L’azione di quest’ultima, che tende alla esteriorizzazione dei denti anteriori, é normalmente bilanciata da quella delle labbra, che si esercita in direzione opposta.

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Guance

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Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

Lingua

La lingua é un organo muscolare che adempie ad importanti funzioni in rapporto con la masticazione, la deglutizione e la fonazione. Le formazioni muscolari, che ne costituiscono la massima parte, provengono dalla mandibola e dall’osso ioide e, sporgendo sul pavimento della bocca, ne vengono rivestite dalla mucosa. La lingua é inoltre importante sede della funzione del gusto, per la presenza delle papille gustative. La regione della punta é anche dotata di elevata sensibilità tattile, con potere discriminatorio (acuità tattile) intorno ad 1 mm.

Durante la masticazione, distribuisce e mantiene gli alimenti sulla superficie masticatoria dei denti. Molto importante é la sua funzione nel primo tempo della deglutizione (volontario), in quanto contribuisce a spingere il bolo nella faringe attraverso le fauci. Altra funzione fondamentale della lingua é svolta nel linguaggio articolato. Esistono, infatti, fonemi chiamati linguali per la cui formazione la lingua é essenziale

Pur essendo costituita da muscolatura striata, l’azione della lingua é principalmente incosciente, guidata dai suoi recettori tattili e da quelli presenti in tutta la mucosa orale, ovvero da schemi motori appresi durante l’infanzia e successivamente difficilmente modificabili. La lingua infatti, é un organo tattile finemente discriminativo, ma invia stimoli in gran parte solo al livello tronco-encefalico, e scarse informazioni raggiungono il livello cosciente (abbastanza grossolana é la consapevolezza della sua posizione nella cavità orale). Durante l’accrescimento, infine, la lingua svolge una funzione determinante sull’evoluzione della architettura ossea della mandibola, dei mascellari e delle altre componenti dello splancnocranio, come pure influenza la direzione degli assi dentari.

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La masticazione è un complesso, armonico e delicato meccanismo che, per compiersi efficacemente, necessita del contributo di fattori ossei, fattori articolari, fattori occlusali, fattori muscolari e fattori nervosi.

La masticazione

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La masticazione

Fattori ossei

Fra le componenti ossee dell’apparato stomatognatico, la mandibola è quella che riveste il maggiore interesse dal punto di vista funzionale, costituendone il principale osso mobile. Per le altre ossa (mascellari, temporali, palatine ed osso ioide) e i denti

Fattori articolari

Per la forma a ferro di cavallo della mandibola, le articolazioni temporomandibolari (ATM) sono uniche nel corpo umano. Compongono infatti una doppia giuntura articolata posta tra i due condili dell’osso mandibolare – quello di destra e quello di sinistra – e due aree circoscritte delle ossa temporali.

L’ATM riceve sangue da rami della arteria temporale superiore e dalla mascellare. E’ innervata da ramificazioni della branca mandibolare del trigemino

Fattori occlusali

Col termine di occlusione o combaciamento dentario si intende il modo in cui le arcate dentarie vengono tra di loro in contatto ed in quale modo ed in quale posizione dello spazio rimangono in contatto. Al fenomeno occlusale partecipano l’apparato dento-parodontale, l’articolazione temporo- mandibolare ed il sistema neuro-muscolare. Il primo rappresenta la parte più interessata al combaciamento e quindi all’occlusione; l’articolazione è il collegamento fra la parte mobile (mandibola) e la parte fissa (cranio); il sistema neuromuscolare costituisce la parte dinamica, quella cioè veramente attiva, che permette il movimento.

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I muscoli della masticazione vengono normalmente distinti in elevatori ed abbassatori della mandibola. Gli elevatori sono il massetere, lo pterigoideo interno (mediale) ed il temporale.

Mentre i muscoli massetere e pterigoideo interno sono essenzialmente muscoli di elevazione pura, il muscolo temporale, con i suoi fasci medi e posteriori, è responsabile della componente retrusiva dei movimenti mandibolari (ritorno del condilo all’indietro nella cavità glenoidea durante i movimenti di chiusura della bocca).

I muscoli abbassatori della mandibola sono essenzialmente: il miloioideo, il genioioideo ed il digastrico

La masticazione è un evento ritmico, la cui sequenza è generata nel tronco dell’encefalo, che viene modificato da informazioni provenienti dal sistema nervoso centrale e da quello periferico.

Le informazioni esterocettive e propriocettive originate dal cavo orale e dalle strutture ad esso annesse vengono utilizzate per i processi della masticazione e della deglutizione ed anche per l’articolazione della parola.

Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

La masticazione

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Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

La deglutizione

La deglutizione consiste in una sequenza di contrazioni muscolari che trasportano il cibo dalla cavità orale allo stomaco. Gli eventi preparatori della deglutizione consistono nello spostare il bolo in posizione centrale tra la parte anteriore della lingua ed il palato rigido.

La tappa seguente è quella della chiusura delle labbra (se non già avvenuta), mentre la punta della lingua viene premuta verso il palato rigido. La mandibola viene ancorata ed il palato molle elevato per occludere il rinofaringe ed aprire le fauci, evitando così il reflusso degli alimenti all’interno del naso. Un progressivo piegarsi a forma di arco verso l’indietro del corpo della lingua contro il palato molle, sospinge il bolo verso la faringe.

Successivamente, la parte posteriore della lingua si sposta in avanti in modo tale da permettere al bolo di penetrare nella faringe. A questo punto la respirazione viene momentaneamente interrotta. La laringe si alza bruscamente e l’epiglottide si chiude in modo tale da ostruire la via aerea. L’elevazione della laringe si accompagna ad uno spostamento verso l’avanti dell’osso ioide.

Contemporaneamente all’elevazione dello ioide vi è un’azione di rilasciamento dello sfintere faringo-esofageo.

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Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

La deglutizione

Nel caso di un bolo solido la deglutizione può essere suddivisa in tre fasi:

prima fase: la lingua volge la punta in contatto con la mucosa palatina dei denti anteriori e si apre a doccia fino a collabire con le pareti delle arcate dentarie. I denti si distanziano un po’ e le guance vengono contratte;

seconda fase: la lingua si contrae e si inarca dall’avanti all’indietro, facendo scivolare posteriormente il bolo nel canale formato dalla lingua stessa. In molti casi alla fine di questa fase si ha una leggera separazione delle arcate dentarie, che consente una maggiore apertura della cavità orale posteriormente e contribuisce all’instaurarsi di un leggero gradiente pressorio (3-4 mm Hg) fra la parte anteriore e quella posteriore della cavità orale;

terza fase: la laringe si chiude, impedendo il passaggio del contenuto orale in trachea; segue un’ultima contrazione della lingua che spinge violentemente il bolo in esofago.

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Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

La deglutizione

Nell’atto del bere (come pure nella deglutizione della saliva) la successione

degli eventi é diversa. Si ha una maggiore azione delle guance che tendono a

creare una maggior negatività all’interno della cavità orale, mentre la lingua

non poggia con continuità sulla volta del palato, ma anzi forma un canale. Il

trasporto del contenuto avviene solo per negatività e per gravità. Una più

tardiva chiusura della laringe (dovuta forse ad una minore stimolazione

meccanica dei recettori dell’istmo delle fauci e responsabile, forse, del più

facile ingresso di liquidi che non di solidi in trachea) consente un

mantenimento più lungo della debole pressione negativa che consente l’effetto

di aspirazione sopra descritto. In alcuni casi, movimenti della lingua di tipo

simil-peristaltico possono facilitare il trasporto di liquidi.

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Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

La fonazione

Col termine di fonazione si intende, nell’uomo, il complesso fenomeno di produzione della voce, derivante dall’azione armonica degli organi fonatori, rappresentati dall’apparato respiratorio, dall’apparato laringeo e dall’apparato risonatore o tubo di risonanza, costituito dalle cavità nasale e orale, unica, quest’ultima, a rivestire interesse di ordine stomatognatico. La voce, quale suono prodotto dalle corde vocali, in concomitanza con rumori di tipo impulsivo o continuo prodotti a vari livelli del tubo di risonanza o fonatorio, concorre alla produzione dei fonemi: vocali e consonanti.

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Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

La fonazione

Le vocali si producono facendo passare la voce prodotta dalle corde vocali attraverso la cavità di risonanza e l’articolazione buccale. Gli organi articolatori principali sono rappresentati dalla lingua e dalle labbra.

Le consonanti sono il prodotto dell’aria sotto pressione proveniente dal mantice polmonare che vince un ostacolo ostruente completamente il tubo fonatorio (consonanti occlusive, come la T), oppure che passa attraverso la fessura di un ostacolo che ostruisce solo parzialmente il tubo fonatorio (consonanti costrittive o fricative, come la F), oppure ancora che vince prima un ostacolo totalmente ostruente e poi uno parzialmente ostruente (consonanti affricate, come la doppia C di caccia).

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Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

La fonazione

Gli ostacoli totali o parziali si creano di volta in volta per l’azione di un organo articolatorio (labbro inferiore, lingua) che si mette in contatto o si avvicina al contrapposto luogo di articolazione (labbro superiore, denti superiori, palato duro, velo palatino). Se durante il fenomeno di occlusione il velo pendulo é abbassato, parte dell’aria proveniente dal mantice polmonare sfugge attraverso il tubo fonatorio secondario, rappresentato dalle cavità nasali, e pertanto le occlusive corrispondenti si dicono nasali. In caso contrario, le occlusive si dicono orali.

Da un punto di vista semeiologico, hanno una qualche importanza odontoiatrica le lettere F e S.

Durante la modulazione della F, infatti, il labbro inferiore sfiora il margine incisale dei frontali superiori; tale fonazione può essere utile per determinare soggettivamente l’altezza fisiologica degli elementi dentali. Allo stesso modo, si può definire eccessiva l’altezza di elementi dentari se essi entrano in contatto durante la fonazione della S (la distanza normale a livello dei premolari é di circa 1-3 mm e corrisponde alla posizione di riposo della mandibola).

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Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

Il gusto

La sensibilità gustativa fornisce informazioni su alcune caratteristiche chimiche

delle sostanze che vengono a contatto con le mucose dell’ orofaringe. I recettori

gustativi (cellule gustative primarie) interagiscono con le molecole disciolte nella

saliva e trasducono lo stimolo chimico in segnali nervosi. Il sapore è una

caratteristica dipendente dalla composizione della sostanza. Si ritiene che le

diverse centinaia di sapori percepibili derivino dalla combinazione di alcune

qualità primarie: dolce, salato, amaro e acido.

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Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

Il gusto

Schematicamente, si possono associare ai 4 sapori fondamentali funzioni diverse:

assicurare le riserve energetiche (dolce), mantenerel’equilibrio elettrolitico (salato), monitorare il pH (acido, amaro),

evitare sostanze tossiche (amaro).

Di norma, le sostanze dolci provocano una sensazione piacevole e l’innesco di riflessi di salivazione, di deglutizione e di preparazione del tubo digerente alla digestione e all’assorbimento.

Invece, il sapore amaro provoca sovente il rifiuto del cibo o della bevanda e, se molto intenso, stimola il riflesso del vomito: questo è presumibilmente in relazione al fatto che la maggior parte delle sostanze tossiche presenti in natura ha sapore amaro.

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Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

Il gusto

Struttura dell’apparato recettoriale. I recettori gustativi sono cellule epiteliali specializzate, organizzate in strutture dette bottoni gustativi.

I bottoni gustativi sono largamente diffusi nell’epitelio della lingua, particolarmente nella sua porzione dorsale, ma sono presenti anche nella mucosa del palato, della faringe, dell’epiglottide e del terzo superiore dell’esofago. Nella lingua, sono per lo più localizzati nelle papille, strutture specializzate di cui si distinguono diversi tipi: nell’uomo, solo le papille vallate, fogliate e fungiformi hanno bottoni gustativi. Ognuna delle papille vallate e fogliate contiene migliaia di bottoni.

La superficie recettoriale non risponde in modo omogeneo ai sapori primari. La punta della lingua è prevalentemente sensibile a sostanze dolci e a sostanze salate, i lati della lingua a sostanze acide e la parte posteriore a sostanze amare. Questa compartimentazione non è netta; infatti, ogni zona della lingua è sensibile a tutte le qualità gustative, ma con diversa intensità della risposta.

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La variazione della frequenza di vibrazione delle corde vocali, congiuntamente al lavoro della laringe e della bocca, porta all'articolazione della parola e all'emissione coordinata di suoni.

Il processo della fonazione avviene quando l'aria, spinta dai polmoni in direzione della trachea verso la laringe, sospinta dall'attività del diaframma e dei muscoli del torace, passa con forza sufficiente attraverso le corde vocali facendole vibrare.

La fonazione è il processo con il quale le corde vocali producono una specifica gamma di suoni attraverso opportune vibrazioni che coinvolgono anche diverse strutture della laringe.

Fisiologia della laringe

Fonazione

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La funzione deglutitoria viene suddivisa in tre fasi successive, distinte in base alle regioni interessate in una fase orale, una fase faringea e una fase esofagea.

È una fase involontaria molto rapida e delicata che corrisponde all’incrocio aereo-digestivo nella quale il bolo viene spinto attraverso il faringe posteriore.

La laringe viene tirata in alto provocando il ribaltamento dell’epiglottide, la glottide si chiude a proteggere le vie aeree dall’aspirazione e il palato molle viene sollevato per chiudere il rinofaringe ed impedire il reflusso nelle cavità nasali.

La contrazione del muscolo costrittore superiore del faringe dà inizio all’onda peristaltica che si propaga al costrittore medio ed inferiore della faringe mentre si apre lo sfintere esofageo superiore (SES).

Lo SES ha una contrazione tonica ad una pressione di circa 60 mmHg nel tempo intercorrente tra le deglutizioni per impedirel’ingresso di aria in esofago durante la respirazione e si rilascia all’arrivo dell’onda peristaltica.

Deglutizione

Fisiologia della laringe

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Fisiologia della laringe

Nell'atto della respirazione la laringe contribuisce al passaggio dell'aria, poiché asseconda i movimenti muscolari e funge da canale verso i polmoni. La sua efficacia nel determinare la ritmica dilatazione e retrazione del torace è di fondamentale importanza.

Respirazione

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