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UNICO. COMUNE DI PALMANOVA Provincia di Udine PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE VARIANTE N 63

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COMUNE DI PALMANOVA Provincia di Udine

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE

P.R.G.C. approvato con deliberazione consigliare n° 15 dd. 23.04.2001 VARIANTE N°63

Lavori di sistemazione a rotatoria dell'intersezione tra la SR 252 e la SR 352 al km 25+385 in prossimità di porta Aquileia e di messa in sicurezza con la realizzazione di marciapiedi nel tratto della SR 352 dal km14+750 al km 15+450 in comune di Palmanova

ELABORATO

UNICO

Relazione illustrativa Estratti grafici del P.R.G.C.

Relazione di Valutazione di incidenza Rapporto Ambientale Vas Asseverazioni PROGETTISTA: Ufficio tecnico comunale

Arch. Michela Lorenzon

DATA

24 marzo 2016

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COMUNE DI PALMANOVA Provincia di Udine

1. PREMESSA ... 3

2. CONTESTO E INQUADRAMENTO GENERALE ... 3

3. LA VARIANTE AL P.R.G.C. ... 3

4. RELAZIONE DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA. ... 6

5. RAPPORTO PRELIMINARE VAS ... 10

6. ASSEVERAZIONI ... 16

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COMUNE DI PALMANOVA Provincia di Udine

1. PREMESSA

La presente variante (di livello comunale) si rende necessaria a seguito del progetto denominato

“S.R. 252 "Napoleonica" - S.R. 352 "di Grado" – Lavori di sistemazione a rotatoria dell'intersezione tra la SR 252 e la SR 352 al km 25+385 in prossimità di porta Aquileia e di messa in sicurezza con la realizzazione di marciapiedi nel tratto della SR 352 dal km14+750 al km 15+450 in comune di Palmanova”.

2. CONTESTO E INQUADRAMENTO GENERALE

L’area oggetto della presente variante è costituita dall’intersezione tra la SR252, la SR352 e Via Matteotti e rappresenta per la viabilità un elemento critico, sia sotto il profilo funzionale, che sotto quello della pericolosità.

L’intersezione è a X sfalsata in quanto la SR 252 a ovest e Via Matteotti a est, seguono l’andamento in pianta dei bastioni fuori le mura di Palmanova e cioè della “stella di Palmanova”.

La S.R. 352 “di Grado”, nel tratto che va dall’incrocio con la S.R. 252 al ponte dell’autostrada, dello sviluppo di circa 600 m, presenta sui lati numerosi insediamenti civili e anche alcune attività commerciali/artigianali; vi è pertanto una discreta presenza di traffico pedonale e ciclabile che potrebbe servirsi dell’arteria per raggiungere il centro di Palmanova.

Le opere previste nel progetto preliminare riguardano:

- la costruzione di una rotatoria a quattro rami in sostituzione dell’intersezione esistente tra la S.R.

n°252 e la S.R.n°352 alla km 25+385 in prossimità di porta Aquileia;

- la realizzazione di marciapiedi e attraversamenti pedonali lungo la S.R. n° 352 dal km 14+750 al km 15+450.

3. LA VARIANTE AL P.R.G.C.

La realizzazione dell’intervento di progetto richiede modifiche alla previsioni urbanistiche rispetto alle previsioni urbanistiche vigenti del comune di Palmanova, sia nelle previsioni di zonizzazione, sia alle Norme Tecniche di Attuazione allegate al P.R.G.C.

Si è operata una ricognizione della cartografia di piano al fine di aggiornarne i contenuti con quanto contenuto nel PRGC vigente.

Nello specifico, le correzioni hanno interessato le zone omogenee dei P.R.G.C.

3.1 P.R.G.C. vigente

Procedendo da nord verso sud, le aree in progetto interessate dalla variante hanno la seguente destinazione urbanistica:

- zona demaniale delle caserme e della cinta fortificata (artt. 10, 11, 12 N.T.A.);

- zona S2 attrezzature e servizi – di progetto (A1/9 art. 24 N.T.A.);

- zona B.2 residenziale di completamento (art. 15 N.T.A.);

- zona E.4 agricola con vincolo di tutela ambientale (art. 22 N.T.A.).

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COMUNE DI PALMANOVA Provincia di Udine

Stralcio del PRGC vigente in corrispondenza dell’area di intervento

3.2 La variante al P.R.G.C.

Con la presente variante la zonizzazione viene modificata per incorporare, nel sedime stradale, la fascia di occupazione del marciapiede. Pertanto la modifica che la variante intende apportare al PRGC vigente, resa sulla base del piano particellare d’esproprio allegato al progetto preliminare, è la seguente:

 Riduzione della zona E0 agricola con vincolo di tutela ambientale disciplinata dall’art. 22 delle Norme tecniche della superficie di mq 5,00;

 Riduzione della zona B.2 residenziale di completamento disciplinata dall’art. 15 delle Norme tecniche della superficie di mq 130,00;

 Riduzione della zona demaniale delle caserme e della cinta fortificata disciplinata dagli articoli 10, 11, 12 delle Norme tecniche della superficie di mq 2.870,00;

 Riduzione della zona S2 attrezzature e servizi – di progetto disciplinata dall’art. 24 delle Norme tecniche della superficie di mq 1.660,00;

 Ampiamento per la superficie di 4.655,00 mq. della viabilità pubblica

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COMUNE DI PALMANOVA Provincia di Udine

Stralcio della variante al PRGC in corrispondenza dell’area di intervento

La variante non prevede variazioni alla normativa

Palmanova, 24 marzo 2016 Arch. Michela Lorenzon

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COMUNE DI PALMANOVA Provincia di Udine

4. RELAZIONE DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA.

4.1. PREMESSA.

L'Amministrazione Comunale di Palmanova ha avviato le procedure per la l’approvazione della Variante n° 63 al P.R.G.C. vigente. In ottemperanza al punto 4) della Deliberazione della Giunta Regionale dd. 25.10.2004 n° 2837 la quale prevede che “…. - per i piani regolatori generali comunali (PRGC) e per i piani regolatori particolareggiati comunali (PRPC), la valutazione di incidenza deve essere acquista dal comune prima dell’adozione del piano…” viene redatta la presente relazione di Valutazione d’Incidenza.

4.2. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

• Direttiva “Habitat” 92/43/CEE

• Guida all’interpretazione dell’art. 6 della direttiva “Habitat” 92/43/CEE”

• D.P.R. n° 357 dd. 08.09.1997 “Regolamento recante attuazione alla direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli Habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”

• Deliberazione della Giunta Regionale dd. 18.07.2002 n° 2620

• Deliberazione della Giunta Regionale dd. 25.10.2004 n° 2837 4.3. IDENTIFICAZIONE DELL’AREA OGGETTO DI INTERVENTO

La presente relazione prende in esame la porzione del territorio di Palmanova come precedentemente individuata.

Non sono previste modificazioni alle vigenti norme tecniche di attuazione.

4.4. IDENTIFICAZIONE DEI SITI DI INTERESSE COMUNITARIO LIMITROFI La zona interessata dal progetto preliminare in esame non è inclusa in alcun Sito.

Il territorio comunale di Palmanova risulta confinante con i comuni di Bagnarla Arsa, Gonars, Santa Maria la Longa, San Vito al Torre, Trivignano Udinese e Visco dove risultano presenti Siti di interesse comunitario, e pertanto si è ritenuto necessario verificare le incidenza con i seguenti Siti:

“Confluenza Fiumi Torre e Natisone” codice sito. IT3320029

“Paludi di Gonars” codice sito. IT3320031

“Paludi di Porpetto” codice sito. IT3320032

4.5. SITO “CONFLUENZA FIUMI TORRE E NATISONE”

4.5.1. IDENTIFICAZIONE E LOCALIZZAZIONE

• tipo di sito: B

• codice sito: IT332002

• Superficie (ha) 620 Longitudine 13.21.05 Latitudine 45.56.41

• Tavolette IGM 40 I NE.

• Cartografia tecnica regionale CARTA REGIONALE NUMERICA 1/25.000 088NO, 087NE.

• Altitudine minima 38

• Altitudine massima 63

• Altitudine media 45

• Regione Biogeografica: Continentale

4.5.2. CARATTERISTICHE E QUALITÀ DEGLI HABITAT

Il sito include l'ampia area di confluenza dei fiumi Torre e Natisone, immisari dell'Isonzo. I due fiumi presentano greti molto estesi e quindi il sito è occupato principalmente da distese ghiaiose di alveo.

Queste sono colonizzate da popolazioni pioniere a Epilobium dodonaei Vill. e Scrophularia canina L.

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e da frammenti di saliceto d'alveo a Salix eleagnos Scop. e S. purpurea L. Nella zona golenale sono presenti anche lembi di praterie xerofile ("magredi") e di boschetti a salice bianco e pioppo nero.

4.5.3. QUALITÀ ED IMPORTANZA

Sito di particolare rilevanza ornitologica per la presenza di specie al limite della distribuzione geografica, come ad esempio Merops apiaster o, rare e localizzate, come Burhinus oedicnemus.

Nella zona sono abbastanza frequenti Mustela putorius, Hyla italica e Triturus carnifex.

4.5.4. VULNERABILITÀ

Il sito è circondato da coltivazioni intensive e da aree urbane di limitata estensione. Pioppicoltura e maiscoltura sono in crescente espansione. Discariche abusive, percorsi fuori strada ed altre attività del tempo libero rappresentano un problema rilevante.

4.6. SITO “PALUDI DI GONARS”

4.6.1. IDENTIFICAZIONE E LOCALIZZAZIONE

• tipo di sito: B

• codice sito: IT3320031

• Superficie (ha) 70 Longitudine 13.13.25 Latitudine 45.43.08

• Tavolette IGM 40 I SO.

• Cartografia tecnica regionale CARTA REGIONALE NUMERICA 1/25.000 087SE.

• Altitudine minima 11

• Altitudine massima 19

• Altitudine media 15

• Regione Biogeografica: Continentale 4.6.2. EVENTUALI PROTEZIONI ESISTENTI

nessuno

4.6.3. CARATTERISTICHE E QUALITÀ DEGLI HABITAT

Il sito include una zona di risorgiva con olle circondate da cladieti, lembi di torbiera bassa-alcalina, giuncheti e cariceti. Sono presenti estensioni di molinieti e prati umidi sfalciati.

Le formazioni arbustive sono date prevalentemente da siepi mesotermiche e da popolamenti ripariali a salici ed ontani.

Sono presenti numerose specie rare, caratteristiche degli ambienti acquatici ed umidi.

4.6.4. QUALITÀ ED IMPORTANZA

Si tratta di un sito che conserva ancora resti del paesaggio di risorgiva, in un contesto dominato da attività agricole intensive e da ittiocoltura.

Importante sito di rifugio per diverse specie di uccelli, di riproduzione per Circus pygargus e di svernamento per Circus cyaneus. Lacerta vivipara è qui citata in quanto popolazione relitta post- würmiana, mentre le popolazioni di Vipera aspis francisciredi sono considerate particolarmente importanti in quanto isolate. Nella zona vive una comunità di vertebrati terricoli ancora piuttosto vicina all’assetto faunistico più tipico delle migliori aree di risorgiva ma che risulta molto isoltata e quindi particolarmente fragile.

Il sito è riccamente popolato da specie ittiche tipiche delle zone di risorgiva, dove convivono forme reofile fredde (Phoxinus phoxinus, Cottus gobio) con forme tipiche di acque a decorso lento ricche di vegetazione (Tinca tinca, Rutilus erythrophthalmus, Esox lucius.

7.6.5. VULNERABILITÀ

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La vulnerabilità è elevata a causa della forte antropizzazione del territorio circostante, legata specialmente alle intense attività agricole. La contrazione degli habitat umidi planiziali mette a forte rischio la sopravvivenza di alcune specie rare.

4.7. SITO “PALUDI DI PORPETTO”

4.7.1. IDENTIFICAZIONE E LOCALIZZAZIONE

• tipo di sito: B

• codice sito: IT3320032

• Superficie (ha) 22 Longitudine 13.13.38 Latitudine 45.52.03

• Tavolette IGM 40 I SO.

• Cartografia tecnica regionale CARTA REGIONALE NUMERICA 1/25.000 087SE.

• Altitudine minima 10

• Altitudine massima 13

• Altitudine media 11

• Regione Biogeografica: Continentale 4.7.2. EVENTUALI PROTEZIONI ESISTENTI

nessuno

4.7.3. CARATTERISTICHE E QUALITÀ DEGLI HABITAT

Il sito, caratterizzato da alluvioni limose per lo più calcareo-dolomitiche, racchiude habitat paludosi formatisi grazie al fenomeno della risorgenza.

Costituisce uno degli ultimi lembi di torbiera bassa alcalina in cui sopravvivono endemismi e specie microterme. Nel sito sono presenti anche praterie igrofile a molinia e boschi d'umidità a salice bianco e pioppo nero.

4.7.4. QUALITÀ ED IMPORTANZA

Il sito include habitat acquatici ed umidi di notevole importanza. E' presente la stenoendemita Brassica palustris Pirona.

Importante sito di rifugio per diverse specie di uccelli. Si segnala in modo particolare la presenza di tre specie del genere Circus, due delle quali nidificanti.

Il frequente ed abbondante allagamento della zona favorisce la presenza di specie terricole di costumi anfibi (Arvicula terrestris italicus, Rana esculenta) ma non mancano le entità eliofile che si concentrano sugli argini (Podarcis muralis, Coluber viridiflavus, ecc.)

Il sito è riccamente popolato da specie ittiche tipiche delle zone di risorgiva, dove convivono forme reofile fredde (Phoxinus phoxinus, Cottus gobio) con forme tipiche di acque a decorso lento ricche di vegetazione (Tinca tinca, Rutilus erythrophthalmus, Esox lucius).

4.7.5. VULNERABILITÀ

La vulnerabilità è molto elevata per la presenza di attività agricole intensive, abitati, grandi vie di comunicazione. La contrazione degli habitat umidi planiziali mette a forte rischio la sopravvivenza di alcune specie endemiche e rare.

4.8. INFLUENZA DEL PROGETTO ED INTERFERENZE CON IL SISTEMA AMBIENTALE 4.8.1. INTERFERENZE CON LE COMPONENTI ABIOTICHE

Le zonizzazioni individuate con la Variante n° 63 non incideranno in alcun modo sulle componenti abiotiche dei Siti di Interesse comunitario sopra individuati. La realizzazione di quanto previsto, infatti,

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non andrà ad alterare la luce, la pressione e la temperatura, solo per citare tre caratteristiche abiotiche principali.

Tendo conto della distanza tra il sito di progetto in esame e le aree SIC, non vi è inoltre impatto sulla stabilità e sulla natura dei suoli, n’è inquinamento delle falde o dell’acqua del mare.

4.8.2. INTERFERENZE CON LE COMPONENTI BIOTICHE

Le zonizzazioni individuate con la Variante n° 63 non incideranno in modo significativo sulle componenti biotiche dell’area oggetto di intervento e dei Siti di Interesse comunitario sopra individuati. Infatti la zona interessata dal progetto è un area completamente staccata dai Siti ed inoltre risulta inserita in un contesto urbano.

4.8.3. CONNESSIONI ECOLOGICHE

Le zonizzazioni individuate con la Variante n° 63 non provocano la frammentazione di alcun abitat e non interferiscono con la continuità fra le unità ambientali considerate, di fatti la posizione esterna e la presenza di barriere urbane e fisiche già esistenti portano ad eludere significative connessioni ecologiche negative.

4.9. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Dall’insieme integrato delle indagini e della valutazioni di cui alla presente relazione si può affermare che le previsioni urbanistiche della variante n° 63 al P.R.G.C. non incidono in alcun modo sui Siti di Interesse Comunitario considerati nella presente relazione in quanto l’area oggetto di intervento si trova all’esterno dei Siti considerati, separata da ampie aree urbane, e l’intervento si colloca all’interno di un’area urbanizzata.

Pertanto da quanto sopra, emerge che non vi sono interferenze di alcun genere con gli ambiti dei Siti di Importanza Comunitaria sopra citati.

Palmanova, 24 marzo 2016 Arch. Michela Lorenzon

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5. RAPPORTO PRELIMINARE VAS

5.1 PREMESSA: LA NORMATIVA VIGENTE

A livello nazionale, il D. Lgs. n.152/2006, art. 6, comma 3, disciplina la VAS con riferimento all'uso di piccole aree a livello locale.

Il D.Lgs. n.4/2008 ha introdotto le seguenti modifiche al riguardo:

• l'art. 6, comma 3, disciplina la VAS con riferimento all'uso di piccole aree a livello locale;

• l'art. 12 disciplina la verifica di assoggettabilità.

• la procedura di verifica deve essere svolta in base ii criteri dell’Allegato 1.

A livello regionale, è stata emanata la L. R. n. 11/2005 ed è stata modificata dall'art. 34 della L.R.

n.13/2009, che ha abrogato gli artt. 4-12 della L. R. n. 11/2005 a riguardo della VAS.

L'art.4 della L.R. n. 16/2008 (modificato dall'art. 35 della L.R. n.13/2009), in materia di VAS limitata alla pianificazione urbanistica comunale, ha individuato nella Giunta Comunale l’autorità competente ed ha stabilito che sono da considerare “piccole aree a livello locale” le aree interessate dai piani particolareggiati comunali.

5.1.1 SCOPO

La presente relazione di verifica di assoggettabilità alla VAS ha lo scopo di fornire all'autorità competente le informazioni necessarie per la valutazione di eventuali impatti sull'ambiente, ai sensi degli artt. 4 e 12, D.L.gs. n. 4/2008.

5.1.2 CONTENUTI

La presente relazione comprende una descrizione dei contenuti della Variante urbanistica ed una verifica degli impatti significativi con riferimento ai criteri per la verifica di assoggettabilità di cui all’Allegato 1 del D.Lgs. n.4/2008.

5.2. DESCRIZIONE SINTETICA DELL'INTERVENTO

Le opere oggetto di variante urbanistica prevedono la realizzazione di:

- una rotatoria a quattro rami (al posto dell’attuale incrocio a X sfalsato tra la SR252 e la SR352), con lo spostamento verso nord di Via Matteotti, in modo simmetrico alla SR252, così da meglio definire la stella di Palmanova vista dall'alto.

- realizzazione di un percorso pedonale per la messa in sicurezza del tratto (a sud del Capoluogo) della S.R. 352 dal km 14+750 al km15+450. Dall’intersezione di porta Aquileia sulla SR352: lungo il lato ovest della strada per la prima parte con sviluppo di circa 530.00m;

lungo il lato est della strada per l’ultima parte con sviluppo di circa 59.00m, al fine di predisporre un futuro collegamento con la pista ciclopedonale esistente parallela alla Roggia del Taglio.

5.2.1 LO STATO DELL’AMBIENTE

La città di Palmanova è situata nella zona sud-orientale del Friuli-Venezia Giulia.

Il comune ha una Popolazione Residente 5.465 unità.

Città fortezza pianificata dai veneziani nel 1593, è chiamata la città stellata per la sua pianta poligonale a stella con 9 punte. Dal 1960 è monumento nazionale.

La zona di intervento è situata a al di fuori delle mura fortificate, a sud di Porta Aquileia.

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Procedendo da nord verso sud, le aree in progetto interessate dalla variante hanno la seguente destinazione urbanistica:

- zona demaniale delle caserme e della cinta fortificata (artt. 10, 11, 12 N.T.A.);

- zona S2 attrezzature e servizi – di progetto (A1/9 art. 24 N.T.A.);

- zona B.2 residenziale di completamento (art. 15 N.T.A.);

- zona E.4 agricola con vincolo di tutela ambientale (art. 22 N.T.A.).

L'ambito della Variante urbanistica ricade in:

- aree di interesse paesaggistico ai sensi dell’art. 142 del D.Lgs 42/2004 e s.m.i. e pertanto già in sede di adozione contiene la valutazione degli aspetti paesaggistici della variante, redatta tenuto conto dei criteri generali previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 dicembre 2005;

- si trova all’interno di un’area tutelata per legge ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs 42/2004 e s.m.i.:

sarà necessario effettuare la verifica dell’interesse culturale del patrimonio immobiliare pubblico, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs 42/2004 e s.m.i.;

- la corona rotatoria, non supera i cinquanta metri, ed esclude la rotatoria in progetto dalla procedura di screening VIA ai sensi della LR 43/1990 e s.m.i. e del Regolamento di attuazione D.P.G.R. n.245 dell'8 luglio 1996 e s.m.i. In relazione alla assoggettabilità a screening di VIA di modifiche o estensioni di progetti di cui agli allegati III e IV della parte II del D.Lgs. 152/2006 (punto 8 lettera t dell’allegato IV) si applica la valutazione caso per caso attraverso lo strumento della checklist proposto nella nota esplicativa ministeriale del 15 gennaio 2015.

5.3. VALUTAZIONE DELLE COMPONENTI AMBIENTALI

Con riferimento agli interventi previsti dalla variante, si espone l'analisi dei possibili impatti sull'ambiente con particolare riferimento alle criticità individuate.

La valutazione dei potenziali fattori di impatto ambientale che la realizzazione dell’intervento potrebbe comportare avviene in due momenti:

1) l’individuazione di una lista dei singoli aspetti definiti o elementi, intesi come sottoinsiemi di insiemi di “componenti ambientali”;

2) i singoli aspetti ambientali vengono sviluppati in relazione alle attività di cantiere per prevedere i possibili impatti nell’arco temporale di vita dell’opera:

- fase di cantiere, - fase di esercizio.

Tabella: componenti ambientali

Componenti ambientali Fattori Elementi

Suolo e sottosuolo Geomorfologia Variazioni geomorfologia dei corsi d’acqua

Variazioni della stabilità dei suoli Suolo Variazione caratteristiche pedologiche

Atmosfera Qualità dell’aria Variazioni dell’inquinamento

atmosferico Rumore e vibrazioni Variazioni dei livelli Ambiente idrico

Acque superficiali Variazione de regime dei deflussi idrici Variazione della qualità

Acque sotterranee Variazione della circolazione idrica Variazione della qualità

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Ambiente biologico Flora e vegetazione Variazione composizione e estensione

Fauna Variazioni e interferenze

Habitat e biodiversità Variazione delle caratteristiche Paesaggio e aree

archeologiche Paesaggio Variazione caratteristiche del

paesaggio

Beni archeologici Interferenze con i beni archeologici Sistema sociale e economico

Sicurezza idraulica Variazione sicurezza idraulica Sistema territoriale Variazione proprietà dei terreni Infrastrutture Interferenze su viabilità

Risorse Uso del suolo

Produzione rifiuti

La realizzazione dell’intervento può esplicare azioni potenziali sia nella “fase di cantiere” e sia nella

“fase di esercizio”.

Tabella: fasi temporali / azioni o attività fonte di possibili impatti.

Fase temporale Descrizione delle azioni

Fase di cantiere Occupazioni temporanee di aree, pulizia vegetazione, scavi e rilevati, getti di calcestruzzi, posa elementi prefabbricati, pavimentazioni, movimenti di mezzi e macchine.

Fase di esercizio Presenza e funzionalità delle opere, manutenzione delle opere.

Si procede all’esame di ogni elemento ambientale ambientali in relazione all’intervento di progetto e si considerano gli impatti potenziali, diretti e indiretti, positivi e negativi, derivanti dalle azioni sopra illustrate.

L’analisi di ogni aspetto ambientale si conclude con un giudizio di sintesi.

Tabella: sintesi dei possibili impatti sull'ambiente

Componenti ambientali Impatto

Suolo e sottosuolo nullo o non significativo

Atmosfera nullo o non significativo

Ambiente idrico nullo o non significativo

Ambiente biologico nullo o non significativo Paesaggio e aree archeologiche nullo o non significativo Sistema sociale e economico nullo o non significativo

5.4 VALUTAZIONE DEI POSSIBILI IMPATTI SULL’AMBIENTE

Si espongono i possibili impatti sull’ambiente, con riferimento all’Allegato I del D.L. 4/2008 e s.m.i.

e della variante urbanistica.

INTERFERENZE CON ALTRI PIANI E PROGRAMMI: Non risultano interferenze con gli strumenti di pianificazione territoriale.

SVILUPPO SOSTENIBILE: Non risulta alcuna incidenza potenziale.

IMPATTI AMBIENTALI: Non risultano impatti potenziali.

Tabella: impatti sulle aree che possono essere interessate IMPATTI SULLE AREE CHE POSSONO

ESSERE INTERESSATE EFFETTO PROBABILITA’ FREQUENZA DURATA REVERSIBILITA’

DEGLI IMPATTI Diminuzione della quantità di acqua che

percola e che va ad arricchire la falda idrica sotterranea

Nulla -- -- --

Aumento della velocità di scorrimento Nulla -- -- --

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superficiale - Diminuzione del tempo di corrivazione

Diminuzione delle superfici di habitat naturali a disposizione della fauna selvatica in aree rurali/forestali

Nulla -- -- --

Disturbo alla fauna selvatica in aree rurali/forestali per aumento della presenza antropica

Nulla -- -- --

Tabella: Analisi degli impatti e degli effetti conseguenti alla realizzazione dell’opera –componenti ambientali, aspetti coinvolti e/o processi innescati

IMPATTI SIGNIFICATIVI CONSEGUENZE

Trasformazione di coltura L’area oggetto di variante si inserisce in ambito extraurbano.

Valori naturalistici (flora e fauna)

Componente non coinvolta dalle lavorazioni previste in progetto; l’’intervento non si inserisce in alcun sistema naturalistico caratterizzato da evidente valenza, quali biotopi, riserve, parchi naturali, boschi.

Stabilità del terreno Gli interventi non pregiudicano la stabilità di versanti e pendii, essendo localizzati in zone pianeggianti

Idrografia superficiale Si prevede di smaltire le acque di scorrimento sulla superficie pavimentata nella rete fognaria comunale, in fossi di guardia (se la portata da smaltire sia eccedente) ed eventualmente nel sottosuolo tramite pozzi perdenti.

Interferenza

sull’ecosistema della

zona Componente non coinvolta dalle lavorazioni previste in progetto.

Valore storico e archeologico

L’intervento si inserisce in aree antropizzate da molti anni. Il progetto preliminare sarà completato con una valutazione del rischio archeologico nei termini di legge (artt. 95 e 96 D.Lgs 163/2006 e s.m.i.).

Funzionalità a breve campo

La prima azione per aumentare l’efficienza e la sicurezza lungo l’arteria, anche in previsione di un incremento degli attuali volumi di traffico, sia in transito, che in attraversamento, è quella di intervenire sull’ intersezione mediante la realizzazione di una rotatoria a quattro rami in luogo dell’attuale incrocio.

Il secondo obbiettivo dell’intervento è la messa in sicurezza del tratto di S.R. 352 dal km 14+750 al km15+450, mediante la realizzazione di un percorso pedonale che, data la diversa densità di attività e residenze presenti lungo l’arteria, si è ritenuto di impostare secondo la seguente logica; da nord a sud della SR 352.

Rumore La zona presenta il persistente fondo acustico tipico di una viabilità, in particolare nelle ore di punta. Tale aspetto vinee amplificato in prossimità dell’intersezione a X tra la SR252 e la SR352.

Va detto comunque che, I lavori porteranno temporaneamente un incremento di rumore lungo la strada, legato all’azione di macchine operatrici di cantiere. Esso risulterà comunque inavvertibile già a breve distanza (visto anche il rumore di sottofondo generato dal traffico passante), annullandosi del tutto a intervento completato.

Odore Non si prevede che le lavorazioni previste possano alterare in alcun modo lo stato di fatto, né in fase di costruzione, né a lavori completati.

Polveri In fase di lavoro le macchine operatrici produrranno un incremento di produzione di polveri durante le effettive ore di attività del cantiere, in particolare durante le lavorazioni che implicano movimenti terra, modeste demolizioni di pavimentazioni in conglomerato bituminoso e demolizioni totali e/o parziali di manufatti in calcestruzzo. Per ridurre le polveri prodotte durante il trasporto di materiali da e per il cantiere si provvederà a bagnare il carico polveroso o si utilizzeranno teli per coprire i cassoni degli autocarri.

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Rischi igienico-sanitari Le lavorazioni previste non indurranno nel territorio nuove fonti di inquinamento permanente. Per tutta la durata dei lavori si avrà in cantiere emissione di gas di scarico da parte dei mezzi d’opera. Tale impatto risulterà limitato all’area di cantiere e cesserà a fine lavori.

Suolo e sottosuolo Sono previste alcune misure mitigative o precauzionali:

•caratterizzare le terre e rocce da scavo in fase di progettazione definitiva in modo da definire già in tale fase la possibilità di riutilizzo in loco dei materiali o identificare i siti idonei per lo smaltimento;

•prestare attenzione in fase di cantiere a non effettuare sversamenti accidentali di sostanze inquinanti.

•prestare particolare attenzione alle aree coltivate che saranno eventualmente occupate temporaneamente dal cantiere. Dovranno essere presi tutti gli accorgimenti per limitare la compattazione dell’orizzonte “A” di suolo garantendo il ripristino in fase post operam, come ad esempio lo scotico dell’orizzonte superficiale e il ripristino a fine lavori.

USO DEL SUOLO La variante urbanistica determina un modesto cambiamento di uso del suolo rispetto a quanto già previsto nel P.R.G.C. visto che le superfici interessate sono di modesta entità e che non sussiste un'apprezzabile effetto di diminuzione della quantità di acqua che percola nella falda idrica sotterranea.

Inoltre, la variante non modifica i limiti del P.R.G.C. vigente; non interessa aree naturali, rurali e forestali; non comporta un aumento della presenza antropica rispetto a quanto già previsto nel P.R.G.C. vigente.

CARATTERE CUMULATIVO DEGLI IMPATTI Non sono stati rilevati impatti nè effetti cumulativi.

NATURA TRANSFRONTALIERA: Data la lontananza con i confini, non sussiste la natura transfrontaliera.

RISCHIO PER L’AMBIENTE E LA SALUTE UMANA: Non sono stati rilevati rischi potenziali per la salute umana o per l’ambiente ad opere ultimate.

AREA GEOGRAFICA E POPOLAZIONE POTENZIALMENTE INTERESSATA: La variante interessa una modesta superficie e non modifica la capacità insediativa dell'area.

VALORE E VULNERABILITA’ DELL’AREA: La variante non altera le caratteristiche dell’area e del contesto agricolo e urbano.

EFFETTI SU AREE PROTETTE L'ambito non produce impatti o effetti significativi su aree tutelate per legge.

Tabella di corrispondenza - Allegato I al D. Lgs. n. 4/2008

1. Caratteristiche del piano

in quale misura il piano stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse

modifica puntualmente lo strumento urbanistico generale.

in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o

programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati non influenza altri piani o programmi.

la pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile

le modifiche apportate non sono relazionabili con temi generali di livello comunale in materia ambientale e di sviluppo sostenibile problemi ambientali pertinenti al piano o al programma non si rilevano problemi ambientali

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COMUNE DI PALMANOVA Provincia di Udine

connessi con l’attuazione la rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della

normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque)

non ha rilevanza per l’attuazione di norme nel settore dell’ambiente (rifiuti, acque, ecc).

2. Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate

probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti gli impatti sono nulli o non significativi carattere cumulativo degli impatti non vi sono effetti cumulativi

natura transfrontaliera degli impatti gli impatti sono nulli o non significativi rischi per la salute umana o per l'ambiente i rischi non sono rilevabili

entità ed estensione nello spazio degli impatti (area

geografica e popolazione potenzialmente interessate) gli impatti sono nulli o non significativi impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello

nazionale, comunitario o internazionale gli impatti sono nulli o non significativi

5.4 CONCLUSIONI

Esaminata la variante urbanistica, ed evidenziato che:

1. non rientra nel campo di applicazione di cui all’art. 6 comma 2) lettere a) e b) del D. Lgs.

152/2006 (norme in materia ambientale);

2. gli impatti non sono significativi con riferimento alle criticità rilevate o potenziali;

3. gli impatti non sono significativi con riferimento ai criteri dell’Allegato I al D. Lgs. 152/2006;

in virtù degli elementi sopra specificati e dei contenuti espressi in premessa, non si ritiene sia necessario predisporre la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ai sensi delle norme vigenti.

Palmanova, 24 marzo 2016 Arch. Michela Lorenzon

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COMUNE DI PALMANOVA Provincia di Udine

6. ASSEVERAZIONI

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COMUNE DI PALMANOVA Provincia di Udine

Oggetto: Variante n° 63 al P.R.G.C. relativa ai Lavori di sistemazione a rotatoria dell'intersezione tra la SR 252 e la SR 352 al km 25+385 in prossimità di porta Aquileia e di messa in sicurezza con la realizzazione di marciapiedi nel tratto della SR 352 dal km14+750 al km 15+450 in comune di Palmanova. Dichiarazione e Asseverazione ai sensi dell’art. 9 comma 9 lettera b) della L.R. 21/2015.

Vista la variante n. 57 al PRGC approvata con deliberazione consigliare n. 48 del 01.08.2014 e la sua esecutività è stata confermata con deliberazione della Giunta Regionale n° 801 del 30.04.2015 pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Friuli Venezia Giulia n° 20 dd. 20.05.2015

Vista la legge regionale n. 21 del 25.09.2015.

La sottoscritta Michela Lorenzon, nata a Monfalcone il 01.04.1965 iscritta all'Ordine degli Architetti della Provincia di Gorizia al n. 137 nella sua qualità di progettista e responsabile del Procedimento della variante in oggetto,

Visti gli elaborati di variante precedentemente riportati:

DICHIARA E ASSEVERA che la presente Variante al Piano Regolatore Generale Comunale:

 costituisce una Variante di livello comunale ai sensi dell’art. 2 Legge regionale 25 settembre 2015, n. 21) rientrando nel caso del comma 1 lettera j) dell'art 4 della precitata legge regionale;

 che si avvale dell'art 24 comma 1 L.R. n. 5 del 23 febbraio 2007, e dell'art 11 del D.P.Reg.

20.03.2008, n. 086/Pres.- “accelerazione di procedure”;

Palmanova, 24 marzo 2016 Arch. Michela Lorenzon

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COMUNE DI PALMANOVA Provincia di Udine

Oggetto: Variante n° 63 al P.R.G.C. Asseverazione ai sensi dell’art. 10 comma 4 ter della L.R. 27/88 e succ. mod. ed integrazioni

La sottoscritta Michela Lorenzon nata a Monfalcone il 01.04.1965 iscritta all'Ordine degli Architetti della Provincia di Gorizia al n. 137 nella sua qualità di progettista della variante in oggetto;

Rilevato che il vigente Piano Regolatore Comunale è stato approvato con Deliberazione Consigliare n° 15 dd. 23.04.2001 e la sua esecutività è stata confermata con deliberazione della Giunta Regionale n° 2899 dd. 07.09.2001 pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Friuli Venezia Giulia n° 39 dd.

26.09.2001;

Preso atto che con nota della Direzione Regionale dell’Ambiente prot. AMB.21609/UD/PG/V dd.

24.01.2000 è stato reso il parere di competenza in merito all’indagine Geologica del territorio Comunale, redatta in sede di formazione della Variante Generale n° 32 al P.R.G.C. confermata con deliberazione della Giunta Regionale n° 2899 dd. 07.09.2001.

Rilevato che nel parere sopracitato non sono state avanzate riserve in merito alle aree oggetto della variante all’oggetto indicata;

Rilevato che la variante all’oggetto indicata viene adottata ai sensi dell’art. 8 della L.R. 21/2015, al fine della modificazione delle seguenti modifiche di destinazione urbanistica:

• Riduzione della zona E0 agricola con vincolo di tutela ambientale disciplinata dall’art. 22 delle Norme tecniche della superficie di mq 5,00;

• Riduzione della zona B.2 residenziale di completamento disciplinata dall’art. 15 delle Norme tecniche della superficie di mq 130,00;

• Riduzione della zona demaniale delle caserme e della cinta fortificata disciplinata dagli articoli 10, 11, 12 delle Norme tecniche della superficie di mq 2.870,00;

• Riduzione della zona S2 attrezzature e servizi – di progetto disciplinata dall’art. 24 delle Norme tecniche della superficie di mq 1.660,00;

• Ampiamento per la superficie di 4.655,00 mq. della viabilità pubblica

Visto gli articoli 9 bis comma 4) e art. 10 comma 4 ter della L.R. 27/88 e succ. mod. ed integrazioni;

Per le motivazioni in premessa

ASSEVERA

Che la variante n° 63 al P.R.G.C. del Comune di Palmanova non necessita del parere di cui all’art. 10 della L.R. 27/88 e succ. mod. ed integrazioni in quanto non rientrante nelle ipotesi di cui al comma 4 dell’art. 9 bis nella medesima legge regionale.

Palmanova, 24 marzo 2016 Arch. Michela Lorenzon

Riferimenti

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