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COMUNE DI CASTELVETRO PROVINCIA DI MODENA

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Academic year: 2022

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COMUNE DI CASTELVETRO PROVINCIA DI MODENA

PROGETTO DI AMPLIAMENTO DI UN FABBRICATO INDUSTRIALE

POSTO NEL COMUNE DI CASTELVETRO VIA PALONA

PROPRIETA’:

Ma.ra srl CONDUTTORE:

Ditta RM srl PROGETTISTA:

Arch. Francesco Oreglio

RELAZIONE PAESAGGISTICA RELAZIONE TECNICA

SCHEMI FOTOGRAFICI

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RELAZIONE

PAESAGGISTICA

Intestata a: R.M. SRL

Proprietà: MA.RA. SRL

Localizzazione: VIA PALONA

Castelvetro di Modena (MO)

Area sottoposta a vincolo ai sensi della legge L.4907/1999 art.139 Beni soggetti a tutela

dati catastali: Fg. 34 mappali n. 15 E 235

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Ubicazione dell’area e sue norme prescrittive ed attuative

L’area è individuata catastalmente al foglio 34 del Comune di Castelvetro di Modena con i mappali n. 15 e mappale 235

Il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) articola il territorio in Unità di paesaggio ed aree omogenee.

Gli strumenti di pianificazione comunale sono tenuti ad individuare le unità di paesaggio di rango comunale e a dettare relative disposizioni allo scopo di un ripristino di tutte le diverse componenti costitutive.

A tal fine il piano territoriale riconosce un’articolazione del territorio provinciale in tre aree di relativa omogeneità.

ll Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) ha individuato delle Unità di Paesaggio di rango regionale n. 15 "Collina reggiana modenese", per meglio classificare le caratteristiche morfologiche paesaggistiche e ambientali del territorio.

L'area del Comune di Castelvetro di Modena, ricade all'interno di questa classificazione, con due aree d'Unità di Paesaggio che il Piano Territoriale

di Coordinamento Provinciale e il PRG vigente le individua in cartografia e all'interno della propria normativa.

Una prima area interessata è quella che comprende la "valle dei torrenti Guerro e Nizzola" ed è classificata come UP1, l'altra area riguarda la "zona montuosa e calanchiva di Puianello".

La zona della valle del Guerro in Comune di Castelvetro è caratterizzata dalla

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presenza del torrente Guerro che ne costituisce l’asse principale.

La zona in cui ricade l'area interessata, è classificata dal Piano regolatore vigente come zona omogenea D1, in parte come zona E 1-UP1

Area sottoposta a vincolo ai sensi della legge L.4907/1999 art.139 Beni soggetti a tutela

L’intervento proposto è situato sulla strada via Palona in posizione strategica adiacente all'altro fabbricato esistente.

Descrizione del luogo sotto gli aspetti urbanistici

La porzione di territorio in cui ricade l'area di studio, interessa i parametri urbanistici del PRG vigente precisati di seguito:

- ART 72 NTA Zone agricole di particolare interesse paesaggistico ambientale (E1- UP1).

La zona è sottoposta al Decreto di vincolo ex art. 144 comma 1 titolo II D.lgs. n. 490 /1999, “il Ministero ha facoltà di integrare gli elenchi dei beni e delle località indicati all’art. 139, per proposta del soprintendente competente." ”, in base anche al D.Lgs.

n. 42/2004, Capo IV - Controllo e gestione dei beni soggetti a tutela, art. 146 - Autorizzazione.

Area sottoposta a vincolo ai sensi della legge L.4907/1999 art.139 Beni

soggetti a tutela

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In riferimento al Piano paesistico adottato in questa fascia di territorio si ricorda i seguenti :vincoli

Decreto legislativo 22/01/2004 n.42 “ Codice dei beni culturali e del paesaggio ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 Luglio 2002, n.137

Articolo 136 – Immobili ed aree di notevole interesse pubblico (Legge 29 giugno 1939, n. 1497, art. 1,)

Sono soggetti alle disposizioni di questo Titolo in ragione del loro notevole interesse pubblico:

a) le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarita' geologica;

b) le ville, i giardini e i parchi, non tutelati a norma delle disposizioni del Titolo 1, che si distinguono per la loro non comune bellezza;

c) i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale;

d) le bellezze panoramiche considerate come quadri e cosi' pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze.

Il PRG identifica le aree tutelate ai sensi del D.lgs del 29 ottobre 1999, n.

490 art. 146, sottoposte a procedura amministrativa che presuppone il preventivo nulla osta della Soprintendenza ai beni architettonici e per il paesaggio per qualsiasi trasformazione del paesaggio.

Articolo 142 – Aree tutelate per legge

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(Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616 art. 82, commi 5, 6 e 7, aggiunti dal decreto legge 27 giugno 1985, n. 312, convertito con modificazioni nella legge 8 agosto 1985, n. 431, artt. 1 e 1- quater,)

Fino all’approvazione del piano paesaggistico ai sensi dell’art.156, sono comunque sottoposti alle disposizioni di questo titolo per il loro interesse paesaggistico:

a) i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare;

b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi;

c) i fiumi, i torrenti ed i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna;

d) le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole;

e) i ghiacciai e i circhi glaciali;

f) i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi;

g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento;

h) le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici;

i) le zone umide incluse nell'elenco previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976, n. 448;

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l) i vulcani;

m) le zone d’interesse archeologico.

1. Le disposizioni previste dal comma 1 non si applicano alle aree che alla data del 6 settembre 1985:

a) erano delimitate negli strumenti urbanistici come zone A e B;

b) limitatamente alle parti ricomprese nei piani pluriennali d’attuazione, erano delimitate negli strumenti urbanistici a norma del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 come zone diverse da quelle indicate alla lettera a) e, nei comuni sprovvisti di tali strumenti, ricadevano nei centri edificati perimetrali a norma dell'articolo 18 della legge 22 ottobre 1971, n. 865.

2. La disposizione del comma 1 non si applica ai beni ivi indicati alla lettera c) che, in tutto o in parte, siano ritenuti irrilevanti ai fini paesaggistici e pertanto inclusi in apposito elenco redatto e reso pubblico dalla Regione competente. Il Ministero, con provvedimento adottato con le procedure previste dall'articolo 141, può tuttavia confermare la rilevanza paesaggistica dei suddetti beni.

3. La disposizione del comma 2 non si applica ai beni indicati all'articolo 139, individuati a norma degli articoli 140 e 144.

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Descrizione dell’intervento, caratteri tipologici,estetici e funzionali delle opere proposte.

L’intervento proposto s’inserisce al di fuori del centro storico e del centro abitato di Castelvetro di Modena, caratterizzato dalla forte presenza di una piccola area artigianale-industriale, elemento di sostanziale connessione con il paesaggio circostante.

L’area, nel suo complesso, è posta proprio in zona strategica, in prossimità di una strada trafficata che collega Castelvetro a Vignola, collocata in adiacenza ad altri edifici artigianali, consentendo la piena attuazione della disciplina urbanistica in vigore, sia in ambito regionale, provinciale che in quello comunale, attraverso gli strumenti normativi che ogni Ente ha predisposto per la tutela del territorio con carattere di particolare interesse paesaggistico ambientale.

Inoltre poiché il progetto, ricade in una zona all'interno del perimetro delle bellezze panoramiche, in conformità con le indicazioni del piano Paesistico, è vincolata ai sensi del D.Lgs. n. 490/1999 art. 139 e successivo D.Lgs 42/2004 sottoponendo il progetto al parere della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Bologna.

La nuova realizzazione, risulterà integrata con il paesaggio circostante secondo i criteri di massima coerenza tipologica, compositiva, e costruttiva .

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Aspetti di compatibilità dell’opera

Il progetto rientra nei dettami della normativa paesistica, PTCP e PRG vigente e sviluppa quegli obiettivi in coerenza con quelli di qualità paesaggistica attraverso:

• Il rispetto al patrimonio paesaggistico, culturale e tipologico in tutte

le sue forme, riconoscimento dei caratteri peculiari e distintivi del luogo, migliore qualità visiva per la nuova qualità panoramica, sensibilità per il luogo, opera di mitigazione al fine di un

miglioramento della qualità paesaggistica complessiva;

• l'edificio presenta lo studio di qualità lavorative ai massimi livelli

promuovendo efficienza energetica con il rispetto dei canoni delle bellezze naturali circostanti;

• L’area esterna sarà trattata con il massimo rispetto facilitando il traffico carrabile e pedonale;

Da quanto sopra esposto vi è pertanto piena conformità alla normativa, sia sotto il profilo formale, sia sotto il profilo sostanziale dell’intervento proposto, che assicura il raggiungimento degli obiettivi e delle finalità tipici della zona soggetta a tutela.

Vignola, luglio2018

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RELAZIONE TECNICA

PREMESSA:

L'area, oggetto di intervento, è ubicata nel Comune di Castelvetro, via Palona, nelle tavole di PRG vigente, l’area d’intervento è classificata come zona omogenea D1 e in parte zona agricola E, tutta l'area è sottoposta a vincolo paesistico.

Catastalmente, il fabbricato principale ( fabbricato A ) è individuato con il foglio 34 mappale 15, mentre l'altro immobile ( fabbricato B ) sempre a servizio della ditta R.M. È individuato dal foglio 34 mappale 235.

Il capannone A, cosi come identificato nelle tavole allegate, risulta concessionato in forza di conc. edilizie n.2467 del 3 Giugno 1985, n.8579 del 12 Febbraio 1986, n.10137 dell'11 Luglio 1991; tale fabbricato risulta essere il primo ad essere edificato dalla ditta R.M. E subisce nel tempo anch'esso un ampliamento cosi come motivato nelle concessioni appena elencate.

Il capannone B, invece viene realizzato posteriormente in forza delle seguenti concessioni edilizie: Permesso n.80/96, n.14362 del 26 Marzo 1997, n.11187 del 14 Novembre 1999;

tale fabbricato dal 2000 viene utilizzato come magazzino per la ditta, e dal 2008 viene utilizzato per le lavorazioni di oleodinamica.

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OBIETTIVI DI PROGETTO:

La ditta R.M. nasce negli anni 70 come piccola realtà artigianale nel campo delle lavorazioni meccaniche di precisione.

Nel corso degli anni la ditta ha abbandonato gradualmente il carattere di azienda artigiana, che ne aveva contraddistinto i primi passi, per avviarsi a divenire una solida e dinamica società operante in diversi settori ad alto contenuto tecnologico attraverso l'utilizzo di torni e centri di lavoro a controllo numerico.

L’attività della Società ha subito un notevole incremento nel corso degli anni, e soprattutto negli ultimi tre anni, registrando una crescita dell’occupazione dei dipendenti, da n. 29 nel 2008 a n. 41 dipendenti alla fine del 2011.

In virtù di tale sviluppo e al fine di potenziare e razionalizzare la propria attività, l’azienda ha previsto di procedere a un intervento che consenta un idoneo ampliamento dello stabilimento principale, tramite la realizzazione di un unico capannone dedito alle lavorazioni

L'esigenza di realizzare un ampliamento nasce da due esigenze: la prima è di mantenere e se possibile aumentare il proprio mercato, solo nel mantenere l’attuale richiede alla stessa un maggior numero di addetti o operai per un n. di 8, senza per altro avere lo spazio ( gia ora la ditta sta lavorando a turni e in parecchi periodi i turni sono anche notturni); la seconda come già scritto in precedenza, per fornire una nuova area lavorazioni che risulta necessaria in quanto le altre aree risultano sature.

Il progetto di ampliamento del fabbricato A sito in via Palona, verrà realizzato nella prospettiva del consolidamento, potenziamento e razionalizzazione dell’attività all’interno nel territorio del Comune di Castelvetro di Modena, con conseguente riqualificazione

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ambientale, alleggerimento del sistema della mobilità ed incremento degli attuali livelli di occupazione.

Infatti attualmente l'ingresso all'azienda delle macchine e degli autotreni avviene da un'unico ingresso che di fatto comporta difficoltà nelle manovre di entrata e uscita; nel progetto si prevede la realizzazione di un secondo ingresso sempre su via Palona che permette una migliore viabilità e snellimento del traffico di entrata ed uscita.

Nel progetto si prevede anche la sistemazione della zona parcheggio, attualmente i parcheggi si concentrano nell'area che una volta era adibita a campo da tennis, da anni oramai in disuso, con il nuovo progetto si realizzano parcheggi a lato degli ingressi lasciando libera l'area antistante il nuovo capannone per favorire zona di carico e scarico merci .

Come già anticipato, l'ampliamento insisterà su un'area di proprietà della MA.RA., area attualmente identificata come zona E, adiacente al comparto D1 che nelle tavole viene tratteggiato per meglio definire le zone di intervento.

L'inserimento del nuovo fabbricato avverrà in adiacenza al fabbricato A, mantenendo le giuste distanze dai confini e dai rispetti stradali, facente comunque parte del comprensorio ditta RM, costituito dai fabbricati A e B e il nuovo C.

Il nuovo fabbricato avrà una superficie coperta di 419,36 mq, inferiore rispetto a quello deliberato con la variante al vigente prg ai sensi dell’art a-14 bis della l.r.20/2000, verbale n.89/2012; internamente sarà adibito a zona lavorazione materiali in ferro, il resto sarà adibito a zone libere di transito carrabile e pedonale con l'inserimento degli accessi.

La struttura del fabbricato sarà costituita da una struttura semplice di travi e pilastri in c.a.

Con pannelli coibentati sempre in c.a., la struttura poggerà su fondazioni di plinti in c.a., le aperture saranno costituite da finestrature a nastro, per mantenere inalterato il contesto in cui si va ad inserire, e seguendo le linee costruttive e architettoniche del fabbricato

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adiacente, infine la copertura sarà in tegoli in c.a.p. Con sovrastante manto di copertura curvo in doppia lamiera coibentata.

Il nuovo fabbricato presenterà un'altezza superiore rispetto al capannone A in adiacenza;

tale altezza è motivata dalla necessità di utilizzare il massimo spazio fruibile per realizzare un magazzino che sfrutta la verticalità, ma è anche motivato da una scelta compositiva del complesso industriale in quanto da un lato differenzia il nuovo dal vecchio, dall'altro compone un prospetto meno piatto e più interessante nell'inserimento del comprensorio industriale.

Il fabbricato non prevederà l'utilizzo di acque nere, e le acque bianche, come attualmente, anche in progetto convoglieranno al rio secco allacciandosi la fognatura esistente all’interno della proprietà; nella quale verrà inserita una cisterna interrata per la raccolta delle acque piovane, come richiesto dai tecnici dall'Hera.

ELENCO CARTOGRAFIA

2012 STRALCIO Estratto di P.R.G.

Castelvetro(MO)

Piano Regolatore Generale tav. n. 2/5 sc .1:5000 Ufficio Tecnico Tav. 1

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e s t r a t t o d

i mappa catastale

Foglio 34 mapp . 15,235

U.T. (ufficio del territorio) Tav. 2 Area

intervento

(15)

Area intervent

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