• Non ci sono risultati.

PRIMA GUERRA MONDIALE

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "PRIMA GUERRA MONDIALE"

Copied!
14
0
0

Testo completo

(1)

PRIMA GUERRA MONDIALE

Capitolo 3

Nei primi anni del ‘900 in Europa vi erano 4 grandi imperi:

- L’impero zarista russo ormai in declino;

- Il Reich tedesco guidato da Guglielmo II;

- L’impero austro-ungarico con gravi problematiche interne;

- L’impero ottomano.

Nel vecchio continente si crearono due alleanze militari stipulate tra le maggiori potenze: la triplice alleanza, creata nel 1882 e stretta tra Austria, Germania e Italia, e la triplice intesa stipulata nel 1907 tra Russia, Francia e Inghilterra. Queste erano alleanze militari difensive, i paesi coinvolti si impegnavano quindi a

intervenire in protezione delle alleate solo in caso di difesa.

Ostilità

La Germania di Guglielmo II era diventata un importante potenza economico-militare e ciò suscitava preoccupazioni in Inghilterra e Francia. La rivalità con l’Inghilterra era di tipo prevalentemente economica, mentre quella con la Francia risaliva alla sconfitta di Sedan e all’annessione dell’Alsazia e la Lorena. Nasce così il

(2)

revanscismo, un movimento ideologico di destra che rivendicava le due regioni.

Anche l’Italia provava risentimento nei confronti dell’Austria a causa delle terre irredente (Trento e Trieste). Il desiderio di riconquistarle prese il nome di irredentismo.

Oltre che per l’Austria, l’Italia provava astio per la Francia. Giolitti aveva intavolato buoni rapporti, ma quando nel 1881 la Francia aveva occupato la Tunisia (territorio che interessava l’Italia) essi caddero e l’anno successivo l’Italia di alleò con Austria e

Germania. Il governo italiano preferì mettere da parte l’ostilità con l’Austria a causa del nemico comune e per uscire del suo stato di isolamento.

L’ostilità tra Inghilterra e Germania nasceva da tre motivi:

- Per la crescita economica tedesca che stava oscurando quella inglese;

- Per la decisione di Guglielmo II di costruire la flotta più potente d’Europa che superasse quella inglese;

- Per la lotta alle colonie.

Bismark viene licenziato dal kaiser che comincia ad attuare una politica assolutista e di potenza che si estenderà in tutta Europa come politica di riarmo: enormi capitali venivano spesi per spese militari e corse agli armamenti.

L’impero russo era rivale di quello asburgico a causa del suo

controllo sui territori della penisola balcanica. Essi erano stati per secoli sotto il controllo turco ma durante il 1800 si erano liberati con rivolte sanguinose. Il congresso di Berlino voleva risolvere la questione balcanica e nel 1878 creò nuovi stati autonomi

(3)

strappati dal dominio turco: Bosnia-Erzegovina, Macedonia, Montenegro, Serbia, Albania, Romania ecc.

La Bosnia viene annessa all’Austria. La penisola balcanica viene definita la “polveriera d’Europa” a causa delle elevate tensioni che avrebbero successivamente innescato la Prima Guerra Mondiale. Tensioni derivanti soprattutto dalla Serbia, il più aggressivo tra gli stati balcanici che godeva dell’appoggio della Russia e che mirava all’unione di tutti i paesi circostanti sotto il proprio governo. È convinta che l’Albania sia stata creata per non fargli avere uno sbocco sul mare. Nel 1912 si svolge la prima

guerra balcanica nella quale alcuni stati si alleano contro l’impero turco-Ottomano, la seconda nel 1913 è causata dalla

dichiarazione di guerra della Bulgheria verso la Serbia con la quale si alleano le nazioni limitrofe.

Caso Dreyfus

In Francia, in seguito alla sconfitta della guerra Franco-Prussiana, nel 1870 si era instaurata la terza repubblica di stampo

democratico. Ad essa si contrapponevano:

- I nazionalisti, spesso legati alla classe militare, che sostenevano il revanscismo;

- I clericali oppositori del laicismo della classe dirigente;

- I monarchici ancora legati alla dinastia Borbone;

- Gli antisemiti.

Queste forze si unirono e sferrarono un attacco allo Stato repubblicano tramite il caso Dreyfus.

(4)

Essa fu una clamorosa vicenda di errore giudiziario: Dreyfus era un capitano d’artiglieria di origini ebraiche ingiustamente

accusato di passare informazioni al governo tedesco. La sua famiglia tentò di dimostrare la sua innocenza anche attraverso il supporto di molti intellettuali dell’epoca, uno fra i quali Emile Zola che pubblico l’articolo “J’accuse”. Il fatto fu strumentalizzato e dimostro una forte presenza di forze di destra estremiste,

reazionarie e antisemite.

Subisce diversi processi fino all’annullamento della pena, riprenderà il suo grado militare ma morirà in circostanze misteriose poco dopo.

Russia

Nel 1907, la Russia entra nella Triplice Alleanza non per la sua affinità con Francia e Inghilterra ma per il nemico comune:

l’Austria. All’epoca l’impero zarista era il più esteso d’Europa e lo zar Nicola II aveva autorità assoluta (assolutismo). C’era una condizione di generale arretratezza, sia economica che politica.

L’economia si basava su un’agricoltura ancora latifondista e su pochissime industrie concentrate a Pietroburgo. Il partito

Marxista era clandestino e vi faceva parte Lenin.

La Russia intraprese anche una guerra contro il Giappone dalla quale in seguito scaturì, nel 1905, una rivolta popolare che costrinse lo zar a creare una costituzione e a istituire la Duma, ovvero il parlamento russo.

L’inizio della guerra

(5)

28 giugno 1914 – A Sarajevo, capitale della Bosnia, sono in visita ufficiale l’arciduca, nonché erede al trono, Francesco Ferdinando e la principessa Sofia. Mentre viaggiano in auto per le strade della città durante un corteo, uno studente affiliato alla Mano Nera di nome Gavrilo Princip gli spara uccidendoli.

Questo evento divenne il casus belli scatenante la Prima Guerra Mondiale. Il problema si sarebbe potuto risolvere tra impero

austro-ungarico e la Mano Nera, ma Francesco Giuseppe non fece distinzione tra l’associazione terroristica e il governo serbo.

Condannò quest’ultimo come colpevole dell’assassinio e dichiarò guerra alla Serbia innescando la rete di alleanze che si era creata con la Triplice Alleanza e Triplice Intesa.

Tra l’attentato e la dichiarazione di guerra passa però un mese:

durante questo lasso di tempo il governo austriaco manda un ultimatum a quello serbo avanzando numerose e pesanti richieste:

- Evitare la propaganda antiasburgica in qualsiasi ambiente e perseguitare chi la sosteneva;

- Istituire una commissione per indagare sull’omicidio di Francesco Ferdinando composta perlopiù di delegati austriaci.

Gavrilo Princip sarà preso e condannato all’ergastolo. La Serbia rifiuta l’ultimatum a causa delle condizioni troppo pesanti, e il 28 luglio 1914 l’Austria dichiara guerra alla Serbia.

La Serbia era sotto la protezione della Russia, per cui Nicola II ordina una mobilitazione generale ovvero inizia una leva di massa e l’esercito si stanzia al confine con essa.

(6)

Il Kaiser Guglielmo II mobilità l’esercito per sostenere L’Austria mettendo in atto una mobilitazione generale. La Germania però confinava con la Francia che, essendo alleata con la Russia,

temeva un attacco tedesco e si preparava anch’essa alla guerra.

Viceversa, la Germania preoccupata per la mobilitazione militare dei due paesi alleati dichiarò guerra alla Russia il 2 agosto e alla Francia il 3 agosto. L’Inghilterra era a sua volta alleata di Francia e Russia (faceva parte della triplice intesa) e dichiarò guerra alla Germania il 4 agosto.

5 agosto 1914 – Inizio della Prima Guerra Mondiale. Sono entrate in gioco quasi tutte le potenze europee che hanno

rispettato le alleanze. Rimane fuori l’Italia che entrerà in guerra l’anno dopo.

Le nazioni avevano investito capitali enormi durante la corsa agli armamenti e la notizia della guerra fu accolta dall’opinione

pubblica con un generale entusiasmo. Nessuno aveva colto la superficialità con la quali si era entrati in un conflitto che si

credeva sarebbe stato una guerra lampo ma che si trasformò in una guerra di logoramento.

Fu soprannominata Grande Guerra non solo per il numero di nazioni coinvolte, ma anche per le vittime: 9 milioni di soldati e 5 milioni di civili.

Le alte gerarchie tedesche pensavano che si sarebbe trattato di una guerra lampo perché avevano pianificato una strategia militare molto precisa: la Germania pensava di poter piegare la Francia prima dell’arrivo delle truppe zariste. Lungo il confine tra Francia e Germania vi era la linea difensiva chiamata linea

Maginot. Guglielmo II propone una strategia: invece di cercare di

(7)

sfondare la linea Maginot, l’esercito tedesco sarebbe entrato nel territorio francese passando per il Belgio (che si era dichiarato neutrale) il cui confine era scoperto. Attuata la strategia i belgi cercarono di opporre resistenza ma erano troppi pochi e

disorganizzati, inoltre i tedeschi ne contrastarono l’opposizione con fucilazioni.

All’inizio il piano sembra funzionare ma l’esercito tedesco viene bloccato lungo il fiume Marna il 5 settembre grazie all’intervento dell’esercito franco-inglese. I piani tedeschi sfumano e la

situazione si blocca con la creazione di questi due schieramenti: si crea così il fronte occidentale, il primo, chiamato così perché

attraversava da Nord a Sud il territorio francese.

Comincia la guerra di logoramento, si creano trincee lunghe km e protette da filo spinato. Gli eserciti cercavano ogni giorno di

guadagnare terreno con scontri diretti, abbandonando la

speranza di una guerra lampo e lasciando il posto alla delusione e alla paura. Vengono usate nuovi armi tra cui mitra, baionette e i tedeschi utilizzarono per la prima volta la iprite (chiamato così per la città belga di Ypres), un gas tossico che causava il

soffocamento, la cecità e urticava. Per quasi un anno si compiono battaglie quotidiane che non portano nessun miglioramento

mentre l’umore dei soldati peggiora tra stanchezza e malessere.

Si creò anche un fronte orientale nella quale si scontravano l’esercito russo e quello austro-ungarico. Si snodava dal mar

Baltico fino alla Romania. Ebbero luogo battaglie molto cruente e la Russia subì pesanti sconfitte alla fine del 1914 presso

Tannenberg e i laghi Masuri.

(8)

A fianco dell’Austria e della Germania si schiera l’impero

ottomano nel 1914 a causa della sua rivalità con la Russia poiché mirava a mantenere il monopolio sui terreni in medio-oriente: si crea il fronte turco. Francesi e inglesi non avevano le risorse per combattere anche in quel fronte e mandarono solo alcune

divisioni militari guidate dal colonnello Lawrence (d’Arabia) che fece ribellare le popolazioni locali contro i turchi.

Situazione italiana

Allo scoppio della guerra, l’Italia si era dichiarata neutrale.

Facendo parte della triplice alleanza, avrebbe dovuto affiancare Austria e Germania nel 1914 ma Vittorio Emanuele III, Salandra (presidente del consiglio) e Sonnino (ministro degli Esteri)

decidono di prendere tempo perché:

- La triplice alleanza era un patto di tipo difensivo;

- L’Italia era risentita nei confronti dell’Austria perché non era stata informata dell’ultimatum alla Serbia;

- L’Austria aveva fatto intendere di non voler concedere le terre irredente, al massimo solo Trento.

Il governo prende in considerazione di allearsi con la triplice

intesa. Avrebbe tenuto occupato l’esercito austriaco e in cambio, Francia e Inghilterra le promisero Trento, Trieste, il Friuli, la

Dalmazia e il Tirolo in caso di vittoria. I 3 rappresentanti italiani accettano.

(9)

26 aprile 1915 – patto di Londra, un patto segreto tra governo italiano e inglese che stipulava l’entrata in guerra dell’Italia entro un mese a fianco della triplice intesa. Fu un atto gravissimo

perché il re, Salandra e Sonnino tengono il parlamento all’oscuro senza far approvare la loro decisione. Il parlamento era inoltre in maggioranza neutralista e non avrebbe approvato.

24 maggio 1915 – l’Italia dichiara guerra all’Austria.

In Italia l’opinione pubblica si divide tra neutralisti (maggioranza) e interventisti (il re non considerò la maggioranza). I neutralisti erano:

- Giolitti e i suoi deputati liberali. Non vedevano un vantaggio nella guerra e pensavano fosse meglio trattare

diplomaticamente con l’Austria per le terre irredente.

Inoltre, l’Italia era militarmente ed economicamente impreparata;

- Cattolici per ragioni morali, sia i cittadini che i deputati. Papa Benedetto XV cercò di convincere gli stati a riappacificarsi;

- Socialisti moderati o riformisti perché vedevano la guerra come fonte di guadagno per gli industriali e un

peggioramento per la vita delle classi sociali più basse.

Gli interventisti erano:

- Artisti e letterati come Einaudi, Croce, Boccioni, Albertini ecc. vedevano nella guerra un’occasione di affermazione e prestigio per l’Italia;

- Nazionalisti per il discorso dell’irredentismo e per un

aumento del potere dell’Italia per la quale era necessaria la guerra;

(10)

- Socialisti rivoluzionari o massimalisti di matrice estremista che vedevano nella guerra l’opportunità per una rivolta proletaria;

- Un gruppo di democratici irredentisti;

- Industriali poiché la guerra portava loro profitto;

- Mussolini.

Con la dichiarazione di guerra dell’Italia si apre il fronte italiano o meridionale che partiva dalla Svizzera fino al mar Adriatico.

L’esercito italiano fu impegnato in una guerra durissima e al comando fu posto il generale Luigi Cadorna, il quale si rivelò inconsapevole e incosciente. Era convinto della necessità di continue offensive chiamate spallate, per sfondare gli

schieramenti del nemico. Erano due i punti strategici lungo il fronte: l’altopiano del Carso e il fiume Isonzo. Gli austriaci erano dotati di mitragliatrici nelle trincee, mentre Cadorna mandava avanti i suoi soldati muniti solo di baionetta, rendendo inutili le spallate. Entrambi gli eserciti, però, non riuscivano a sfondare le linee nemiche.

Le condizioni dei soldati erano sempre più drammatiche, la vita in trincea era disumana e al limite della sopravvivenza. Vivevano nel fango, esposti al freddo e al fuoco nemico. Vi erano enormi

problemi di igiene che causavano malattie e pidocchi. Il morale delle truppe era molto basso e la continua esposizione a

esplosioni creò problematiche a livello psicologico. Vi furono episodi di diserzione: chi cercava di scappare o chi si consegnava al nemico. Chi veniva catturato veniva fucilato. Alcuni soldati si auto lesionavano o auto mutilavano per essere mandati nelle retrovie o addirittura a casa.

(11)

1916

- Il ’16 è un anno particolarmente difficile per le truppe. Gli imperi centrali cercheranno di sbloccare la situazione: a febbraio l’esercito tedesco assalta la cittadina francese di Verdun iniziando con 9 ore di bombardamenti. Fu una controffensiva per sbloccare la situazione sul fronte

occidentale che durò più di 4 mesi e fu una delle battaglie più sanguinose, la situazione rimane inalterata e c’è un grande impiego di munizioni e vite umane.

- A giugno si compie la battaglia della Somme (nome del

fiume) dove l’esercito inglese e tedesco si scontrano. Vi sono bombardamenti a tappeto, durerà circa 4 mesi e anche

questa non porterà nessun cambiamento. Ambe le battaglie furono causa di gravissime perdite umane (960.000 uomini).

I tedeschi usarono per la prima volta il lanciafiamme e gli inglesi i tanks.

- A maggio ebbe luogo la strafexpedition, ovvero la

spedizione punitiva organizzata dal governo austro-ungarico verso il fronte italiano in trentino. Essa permise all’esercito austriaco di penetrare in territorio italiano per 20 km.

- Si apre un nuovo fronte, il fronte del nord che

contrapponeva Inghilterra e Germania. Quest’ultima aveva ingaggiato una guerra sottomarina: puntava a isolare

l’Inghilterra abbattendo le navi cariche di rifornimenti con i sottomarini. Riesce nell’intento ma susciterà la reazione degli Stati uniti. Già nel 1915 i sottomarini tedeschi avevano affondato un transatlantico inglese di nome Lusitania sulla quale viaggiavano circa 20 americani.

(12)

- In ogni paese coinvolto nel conflitto si crea un fronte

interno. I governi volevano che tutti i cittadini sostenessero i soldati al fronte ed emanarono nuove leggi e norme affinché avvenne un contributo: tutte le industrie diventarono

belliche perché i soldati necessitavano molte cose.

Rimanevano le donne, gli uomini no adatti alla leva e i giovani non ancora arruolati (l’ultima leva fu per i nati nel 1899). La produzione industriale aumenta ma produce solo beni per il fronte e nel frattempo gli industriali si

arricchiscono. Le autorità cercano inoltre di controllare le notizie dal fronte per evitare di scoraggiare i cittadini ricorrendo alla censura della corrispondenza tra soldati e famigliari. Non doveva dilagare il disfattismo.

1917

Fu un altro anno molto duro ma fu anche decisivo per 2 fatti inaspettati:

- Nell’ ottobre si verifica l’uscita dal conflitto dell’impero

zarista e di conseguenza la chiusura del fronte orientale. Ciò rappresenta un enorme vantaggio per Austria e Germania.

Alla fine del ’17 non riesce più a sostenere il conflitto perché una rivoluzione interna aveva posto fine all’impero zarista.

Lo zar abdica e il governo (Lenin) firma una pace separata, pace di Brest-Litovsk nel 1918 con la Germania.

- In aprile si pone fine al vantaggio degli stati centrali con la dichiarazione di guerra degli Stati Uniti alla Germania. Essi avevano sostenuto le truppe anglo-francesi fin dall’inizio con rifornimenti economici e militari, ma in seguito alle battaglie sottomarine il preside Wilson interviene per salvaguardare gli interessi economici in Europa e per la vicinanza

(13)

all’ideologia democratica di Inghilterra e Francia contro il Reich e l’Impero.

- Disfatta di Caporetto: Il 24 ottobre fu una pagina nera del fronte italiano. Gli imperi centrali organizzano un’offensiva per sfondare il fronte italiano unendo gli eserciti. Volevano chiudere il fronte italiano prima dell’arrivo degli americani. Il punto in cui riuscirono ad entrare fu Caporetto. Infilarono piccoli reparti militari nelle linee difensive italiane, aprendo un passaggio e raggirando le retrovie lasciate in mano a pochi militari perché quasi tutti erano nelle trincee (ordine di Cadorna). Accerchiarono l’esercito italiano e lo colsero alla sprovvista. L’esercito non riuscì a far fronte al nemico e si ritirò. Non furono date direttive precise, i soldati feriti

vennero abbandonati così come le armi e le trincee. Per 150 km l’esercito italiano fu in fuga e lo stesso Cadorna si

pronunciò solo nel pomeriggio, in fuga anche gli abitanti dei paesi vicini che abbandonarono tutto. Fu un enorme perdita di vite e di munizioni e rifornimenti oltre che di terreno.

- Venne creata una nuova linea difensiva lungo il Piave e dopo le dimissioni di Cadorna, venne sostituito da Armando Diaz.

Anche Salandra si dimette e si crea un nuovo governo di solidarietà nazionale presieduto da Orlando. Nonostante Caporetto l’esercito si riorganizza, Diaz riuscì a risvegliare nei soldati l’orgoglio e il desiderio di combattere. Furono abolite le pratiche punitive di Cadorna (decimazione). Diaz, inoltre, promise una riforma agraria a guerra finita che avrebbe garantito la terra ai contadini.

Il Giappone era entrato in guerra già nel 1914 contro la Germania a causa del conflitto con le sue colonie.

(14)

1918

È l’ultimo anno di guerra. Nel gennaio le truppe americane

sbarcano in Europa a sostegno di inglesi e francesi. Il loro era un esercito equipaggiato e organizzato, inoltre non erano logorati da 4 anni di guerra. Oltre al forte arsenale militare si organizzarono anche strutture da campo come ospedali, cucine.

Entrambi gli eserciti sono ormai esausti da anni di guerra e ancor più i civili. L’economia era collassata, si soffriva di fame a causa del razionamento dei viveri imposto dal governo e in Austria e Germania erano nate rivolte popolari interne.

In primavera e estate gli imperi centrali organizzarono gli ultimi attacchi: a giugno progettavano di sfondare il fronte italiano del Piave, ma questa nuova offensiva risultò nella vittoria degli

italiani. Fu vinta grazie al sostegno delle truppe franco-inglesi e ai ragazzi del ’99.

Il 24 ottobre a Vittorio Veneto (vicino al Piave) ci fu la cacciata degli austriaci con l’esercito guidato da Armando Diaz. Comincia la risalita dell’esercito che occupa Trento e Trieste. Il 3 novembre l’Austria è costretta all’armistizio di Villa Giusti che viene reso noto agli italiani da Diaz il 4 novembre con un bollettino che diceva la guerra è finita.

Il supporto militare americano sul fronte occidentale costrinse i tedeschi alla ritirata dalla Francia e dal Belgio. Nel novembre scoppiarono a Berlino e in altre città rivolte popolari perché i cittadini erano allo stremo. Il kaiser fu costretto alla resa e alle dimissioni. In Germania viene proclamata la repubblica di

Weimar e l’11 novembre viene firmata la pace.

Riferimenti

Documenti correlati

Le condizioni di arretratezza politica, economica e sociale in cui versava la Russia prima del conflitto e che si era- no acuite con lo scoppio della guerra, determinano infatti

• Nel corso della guerra mutarono la struttura del lavoro in fabbrica, la composizione della classe lavorativa con la massiccia presenza delle donne.. La vita

Fine della guerra lampo, inizio della guerra in trincea (guerra di posizione)...

--> NUOVA FASE DEL CAPITALISMO, COMPLETAMENTE DIVERSA DA QUELLA LIBERALE E LIBERISTA = “CAPITALISMO ORGANIZZATO”, IDEA GIÀ NATA COME RISPOSTA ALLA GRANDE DEPRESSIONE, CHE

in guerra entro un mese a fianco della Triplice Intesa. Neutralisti vs Interventisti 24

La Germania conta di sconfiggere rapidamente la Francia sul fronte occidentale per affrontare poi la Russia sul fronte orientale, ma i tedeschi vengono fermati dai

Vi si firmò il Trattato di pace al termine della

Vi si firmò il Trattato di pace al termine della guerra