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IDRAULICA E PAESAGGIO NELLA CITTÀ DI BERGAMO IL PARCO DELLA TRUCCA

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IL PARCO

DELLA TRUCCA

INAUGURAZIONE DEL PARCO Bergamo, 18 giugno 2011

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Cari cittadini,

questa è una “grande opera” che si apre al pubblico.

Voluta e realizzata da più Amministrazioni comunali di diverso colore, viene oggi uffi cialmente inaugurata.

Un grazie molto sentito va al progettista, ing. Giuseppe Pasinetti, agli assessori

Massimo Bandera e Alessio Saltarelli, ai dirigenti comunali Foresti, Cimmino e Finazzi, alle imprese che hanno realizzato l’opera (Cogeis, Locatelli, Milesi Sergio e Cattaneo).

Questo secondo lotto del parco della Trucca, porta la superfi cie verde a disposizione della Città a ben 220mila metri quadri. L’impegno e la promessa è per il terzo lotto, che amplierà la superfi cie complessiva a 300mila metri quadri.

È il più grande parco della Città, senz’altro uno dei più belli, con le sue migliaia di piante, i suoi laghi, l’inimitabile sfondo di Bergamo alta.

È, e sempre più sarà, un luogo di incontro, di svago, di socializzazione per grandi e piccini, per giovani e adulti.

I luoghi di ritrovo delle Periferie stanno crescendo e diventano un’alternativa valida e gradita rispetto al Centro. Qui la natura entra al centro della vita della gente, qui c’è un luogo di incontro che rafforza la coesione della nostra Comunità.

Il Sindaco

Franco Tentorio

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Funzionalità e bellezza, sicurezza e divertimento a contatto con la natura. Il parco del nuovo ospedale di Bergamo è completato con la consegna e la inaugurazione del secondo lotto.

Uno splendido matrimonio fra le esigenze di protezione del territorio e l’opportunità di creare un ambiente al servizio della città e dei suoi abitanti, in un contesto ambientale e panoramico di incomparabile bellezza.

Questa seconda porzione di parco si aggiunge e si integra con la prima, già consegnate alla città di Bergamo e fruibile dal 2008, dando completezza ad un progetto che ha trattato temi che vanno dalla protezione del territorio, all’idrologia urbana, alle costruzioni idrauliche, all’urbanistica, alla viabilità, alla valorizzazione ambientale, alla creazione di spazi ricreativi di qualità.

Il progettista

Giuseppe Pasinetti

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© 2011 Studio di ingegneria Pasinetti (Bergamo) Tutti i diritti riservati

Testi: Giuseppe Pasinetti

Fotografi e: Giuseppe Pasinetti e Fotostudio Gianni (Bergamo) Realizzazione grafi ca: Microteam Srl - Dalmine (BG) Stampa e confezione: Poligrafi ca Srl - Dalmine (BG)

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INDICE

1. INTRODUZIONE . . . 7

2. IL PARCO. . . .12

3. CENNI STORICI . . . .19

4. IL RETICOLO IDROGRAFICO CITTADINO . . . .22

5 INQUADRAMENTO DELLE OPERE . . . .27

5. IL PROGETTO . . . .30

6. IL PROGETTO DELLE SISTEMAZIONI IDRAULICHE 1° LOTTO . . . .34

7. IL PROGETTO DELLE SISTEMAZIONI IDRAULICHE 2° LOTTO . . . .43

8. LE OPERE REALIZZATE . . . .67

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L’individuazione nell’area della Trucca della sede del nuovo ospe- dale «Beato Giovanni XXIII» è stata l’occasione per rimettere mano all’organizzazione e alla ge-

stione delle acque che, proprio in questa parte della città, in tempo di pioggia determinavano vistosi fenomeni di allagamento: un ter- ritorio vasto e urbanizzato che

va da via Saurdi fi no alla Trucca, che gravita idraulicamente proprio sull’area della Trucca.

Le opere di urbanizzazione devono essere in grado di garantire la qua-

1. INTRODUZIONE

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lità del contesto in cui si colloca- no i grandi insediamenti come la realizzazione del Nuovo Ospedale di Bergamo: le importanti real- tà urbane mantengono la propria identità quando valorizzano il tes- suto urbano consolidato e svilup- pato anche in aree marginali, che spesso diventano strategiche per- ché si possano insediare funzioni non compatibili con i centri storici, integrandosi con la vita della Cit- tà. Il tessuto urbano della città di Bergamo è oggetto di un costante processo di trasformazione urbani- stica e la realizzazione di uno dei più moderni ospedali d’Europa è stata l’occasione di dimostrare la capacità di recepire l’innovazione senza spezzare il fi lo con la tra- dizione della sua terra. In queste occasioni gli ingegneri sono chia- mati ad individuare nuovi modelli aggregativi, lavorativi e residen- ziali, sostenuti da moderne infra- strutture, che risultano lo strumen- to indispensabile per garantire da una parte lo sviluppo e dall’altro

la garanzia del mantenimento del- la qualità della vita e della tutela dell’ambiente. Il processo di svi- luppo e trasformazione del tessuto urbano deve essere attentamente governato con gli strumenti di pro- grammazione urbanistica da parte dell’Amministrazione, attraverso la defi nizione di linee guida mira- te alla garanzia della qualità del territorio e del suo utilizzo in una visione complessiva. E’ proprio in questo contesto che si inserisce il progetto di urbanizzazione e di di- fesa del territorio, ove si è realizza- to il nuovo ospedale di Bergamo ed il grande parco urbano. L’avvio del cantiere dell’ospedale “Beato Gio- vanni XXIII” ha dato corso al pro- getto riguardante il risanamento e la gestione del sistema idraulico di una vasta parte della Città, su cui l’Amministrazione si accingeva ad intervenire in base ad un proget- to di ristrutturazione del sistema idrografi co ed idraulico complessi- vo, prediposto nel 1995.

Gli eventi meteorici particolar-

mente intensi erano causa di in- compatibili allagamenti di ac- qua convoglia dalla Roggia Serio nell’area della Trucca; questo problema ha reso indispensabile individuare opere idrauliche che fossero in grado di proteggere da allagamenti l’area che venne desti- nata all’insediamento proprio del Nuovo Ospedale di Bergamo. La formazione di invasi che sono in grado di laminare volumi d’acqua che allagavano l’area della Trucca, rappresenta la soluzione della mes- sa in sicurezza del territorio, scelta impiantistica che consente ed è di- ventata elemento compositivo del paesaggio del parco urbano. Con la realizzazione di tre laghi artifi ciali di 33.000 m2 capaci di assorbire e trattenere fi no a 85 milioni di li- tri d’acqua non convogliabili nelle canalizzazioni di pianura, si sono realizzate opere infrastrutturali idrauliche, intervento strategico che sta alla base del progetto della difesa del territorio della Trucca.

Questi importanti specchi d’acqua

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che in tempo di pioggia invasano provvisoriamente acqua meteori- ca, sono diventati elemento di con- notazione e attrazione, una vera e propria occasione di ”riscrivere un paesaggio” per un utilizzo contem- poraneo di una vasta area fruibile pubblicamente, con un’importan- te funzione tecnologica, una vera e propria macchina idraulica non visibile in un contesto paesistico ambientale di rara bellezza. È così nato il più grande parco della Cit- tà, oltre 230.000 m2 di prati, 8 Km di vialetti ciclopedonabili, 5.300 esemplari di arbusti, 1.600 albe- ri raggruppati e in fi lari ed oltre 3.000 esemplari di piante foresta- li. Un paradiso che propone oltre agli spazi aperti e l’incomparabile sky-line di città alta e colli, anche il suggestivo ambiente lacustre;

l’acqua presente in tre laghi, che vengono costantemente ricambia- ti, fi ltrati e ossigenati, consente la vita e la riproduzione di numerosi esemplari fauna ittica, e permette di assistere al progressivo insedia-

mento di colonie di esemplari di oche, anitre, cigni ed aironi cineri- ni che hanno trovato un ambiente idoneo anche alla riproduzione.

Una grande opera idraulica che rappresenta elemento non solo di tutela territoriale, ma anche fonte di compensazione ambientale, pro- tezione e supporto dell’importante insediamento del Nuovo Ospedale, che ha trovato perfetta integrazio- ne nelle caratteristiche rurali di questa area; la vita della campagna non solo continua, ma si integrata con la parte del territorio urbano che accoglie un polo di eccellenza sanitaria, senza perdere le proprie caratteristiche, che vengono ora ad essere disponibili al pubblico, rap- presentando una nuova innovativa attrazione per il tempo libero per una vasta utenza di Bergamaschi.

La prima parte del parco già utiliz- zata ha messo in evidenza non solo apprezzate caratteristiche ambien- tali, ma anche spiccata proprietà di attrarre eventi, manifestazioni, che hanno fatto gradire al grande

pubblico l’ambiente rurale in Città, proponedo e ricordando anche ai giovani quanto la Città di Bergamo sia una realtà composità facilmen- te fruibile.

All’interno del parco trovano sede le infrastrutture idrauliche che nel loro complesso sono in grado di controllare un ingente volume d’acqua piovana che, con ricorren- za cinquantennale, verrà trattenu- ta provvisoriamente in invasi sot- terranei ed a cielo aperto, assicu- rando le aree di pianura fortemen- te sviluppate urbanisticamente da eventi dannosi. Il sistema di invasi in cascata, consente di ridurre la portata per l’effetto della lamina- zione dai 12 m3/s provenienti dalla Roggia Serio, a 1,5 m3/sla porta- ta all’incile, dando modo e tempo al terreno ed ai canali di valle di assorbire gli eventi pluviometrici estremi.

Con l’insediamento del nuovo Ospedale di Bergamo, in questa area si è reso necessario indivi- duare soluzioni a problematiche

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attinenti l’idrologia urbana, le co- struzioni idrauliche, la protezione territoriale, l’urbanistica, la via- bilità connettiva, la formazione di parcheggi dedicati, i collegamenti con mezzi pubblici, la formazione di spazi ricreativi di qualità che la Città ha già dimostrato di apprez- zare con la prima parte di parco, tanto da diventare un vero polo di richiamo ricreativo da parte dei cittadini e dell’interland, un gran- de spazio all’aperto frequentato in tutte le stagioni al pari dell’inte- resse del centro storico.

Il progetto di protezione idrauli- ca ed ambientale dell’area della Trucca venne individuato nel piano generale di ristrutturazione della rete fognaria della città di Ber- gamo, dove venne evidenziata una visione provinciale del problema idraulico della Città e la necessi- tà della realizzazione di invasi di laminazione, per il controllo di in- genti volumi d’acqua, che non era- no più contenibili in canalizzazio- ni di pianura anche del territorio

comunale, oltre che tale soluzione risultava necessaria per la riabili- tazione delle strutture idrauliche esistenti. L’intervento realizzato alla Trucca, quindi, oltre che ave- re assunto un valore paesistico ed ambientale per la Città, rappresen- ta come l’applicazione di sistemi di difesa passiva dagli eventi meteo- rici consenta la gestione dei pro- blemi legati non solo alla quantità, ma anche alla qualità dell’ambien- te a scala provinciale. L’indagine idrologica e conoscenza di detta- glio del territorio è alla base della progettazione ed è stata utilizzata per defi nire le portate e i volumi di piena che sono canalizzati dalla Roggia Serio, uno dei canali irrigui che in tempo di pioggia, fungendo da recettore, convoglia le acque di sfi oro di numerosi scolmatori del sistema misto di drenaggio della Città.

La cittadinanza potrà quindi ap- prezzare una complessa “macchi- na idraulica” sotto le vesti di un grande parco di circa 23 ettari,

che completa la realizzazione del sistema di protezione idraulica- ambientale del quadrante ovest della città di Bergamo.

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Con la sottoscrizione nell’anno 2000 dell’accordo di programma tra il Ministero della Sanità, la Re- gione Lombardia e l’Azienda Ospe- dali Riuniti di Bergamo, l’Ammini- strazione Provinciale e Comunale di Bergamo avviava la complessa fase progettuale per la costruzione del nuovo Ospedale di Bergamo, in località Trucca.

L’area interessata dalla realizza- zione del nuovo nosocomio e delle strutture connesse occupa un’area complessiva di circa 620.000 m2, di cui 330.000 m2 a disposizione per il complesso ospedaliero. Nella rimanente area, esterna al presidio ospedaliero, per la quale è previ- sta la realizzazione delle opere di connessione alla viabilità esistente, sono state eseguite le opere di si- stemazione idraulico-ambientale e di sistemazione di una vasta area destinata a parco, quale fi ltro am- bientale, strettamente correlato

al quadrante sud/ovest della città.

Con questo intervento, utilizzando l’elemento del verde, dell’acqua e della modellazione della terra, oltre allo scorcio dello “sperone della Benaglia” e dell’incantevole skyline di Città Alta e dei Colli, si è potuto comporre uno scenario non comune, che parteciperà ad un mo- derno quanto bilanciato accresci- mento urbanistico ed ambientale della Città.

Il Comune di Bergamo si è assunto l’impegno di realizzare le opere di urbanizzazione e quelle di collega- mento viabilistiche esterne all’area destinata al presidio ospedaliero;

in particolare, con il secondo lot- to d’intervento si sono realizzate le opere di regolazione per la de- rivazione dei sovraccarichi idrauli- ci dalla Roggia Serio, la vasca di laminazione interrata ed i laghi di laminazione per il contenimento delle onde di piena della Roggia

stessa, oltre alla rimodellazione di tutta l’area per la creazione del parco, a completamento di quanto già realizzato nel primo lotto, quali le vasche volano e di prima pioggia a servizio del plesso ospedaliero, ed una prima porzione di parco e di sistemazioni idraulico ambientali.

Questa vasta area risulta essere

“più di un parco”: numerosi sono i temi che hanno concorso alla de- stinazione a verde di questo ampio spazio ai piedi dei colli cittadini, aspetti che vanno divulgati per formare una coscienza secondo cui, ad una ordinata crescita della Città, corrisponde la necessità di realizzare servizi ed infrastruttu- re adeguate a tutela del territorio urbanizzato ed a garanzia della qualità della vita dei cittadini, che sempere di più chiedono qualità nei servizi e nelle strutture e il più facilmente fruibili.

2. IL PARCO

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I lavori di sistemazione del verde hanno visto la realizzazione di un impianto arboreo ed arbustivo, ov- vero la creazione del primo esempio di bosco urbano, elemento caratte- rizzante di progetto. Il parcodDella trucca, realizzato in due lotti suc- cessivi, è il più grande parco ur- bano della città e l’impostazione progettuale del verde ha seguito la linea della naturalità, concetto ispi- ratore di grandi parchi che hanno fatto la storia della paesaggistica in Italia ed all’estero.

L’impianto arboreo di piante au- toctone di buone dimensioni, la re- alizzazione di ampie aree boscate, la scelta di specie vegetali compa- tibili con le caratteristiche pedoge- netiche, renderà nel tempo un bo- sco di pianura di grande bellezza e dal concetto progettuale del tut- to innovativo. La voluta casualità del sesto d’impianto, lontano dagli schemi rigidi della tradizionale progettazione del verde, consenti- rà lo sviluppo in libertà delle varie

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consociazioni vegetazionali per- mettendo; competizione di accre- scimento, sostegno nello sviluppo, protezione reciproca da eventi at- mosferici, limitazioni delle perdite da mancato attecchimento, solidità di sviluppo delle essenze arboree più forti e meglio conformate, ri-

duzione dei costi di manutenzione nel tempo in quanto il bosco saprà auto regolarsi nello sviluppo privi- legiando nella crescita gli elementi vegetazionali più idonei rispetto a quelli meno fortunati e quindi con garanzia di minor successo. Il bo- sco avrà capacità di auto rigene-

razione sul suolo. Da un lato si è intervenuti con la messa a dimora di alberi ad alto fusto, raggruppa- te in formazioni omogenee, in altre situazioni si è previsto la messa a dimora anche di arbusti di medie e grandi dimensioni a pieno sviluppo.

Per i percorsi principali, studiati

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parco primo e secondo lotto:

220.000,00 m2.

• 5.300 arbusti da porre a di- mora, supportati da idoneo impianto di irrigazione, trove- ranno collocazione attorno alle sponde dei laghi;

• 1.400 alberi posti a dimora, raggruppati in formazioni bo- schive e fi lari;

• 9.000 piante forestali poste a dimora per creazione del bosco in città.

Il progetto viene completato con:

• 50 panchine installate;

• 12 tavoli da pic nic installati di cui 2 per diversamente abili;

• realizzazione di 2 pontili sui la- ghetti per l’utilizzo ludico degli specchi d’acqua da parte di as- sociazioni amatoriali di model- lismo nautico e di cannottaggio;

• 38 cestini porta rifi uti;

• realizzazione di ulteriori bar- riere in legno a protezione dei canali presenti e potenzialmen- te pericolosi.

in base alle viste pregevoli che il parco offre verso i colli di Berga- mo, l’impianto progettuale ha im- posto la realizzazione di imponenti fi lari di piante d’alto fusto che, a maturità, avranno una loro logica di collegamento tra i percorsi del primo e del secondo lotto di par- co. Sulle balze, a ridosso dell’asse interurbano, sono state poste a di- mora piante forestali con sesto di impianto ravvicinato. Lo scopo è quello di consentire una crescita assolutamente non governata ma auto regolamentata dai sistemi naturali d’accrescimento (concetto del bosco naturale). La competi- zione tra le varie specie, il supporto nella crescita che le varie specie si daranno e la selezione naturale, porteranno alla formazione di un importante fascia boscata nella quale predomineranno le specie do- minanti a quelle subordinate, come in un sano bosco del tutto naturale.

La natura dei terreni, è caratteriz- zata da ristagno d’acqua dovuti alla naturale presenza di materiali

colloidali argillosi che impedisce il veloce drenaggio delle acque mete- oriche; inoltre la povertà di sostan- za organica, ha indirizzato la scel- ta delle specie arboree ed arbusti- ve, restringendo la cerchia a quelle di sicuro successo individuando i Gelsi, Carpini, Querce, Tigli, Pioppi e Platani specie eliofi le che amano comunque situazioni di piena espo- sizione al sole e con forti situazio- ni di umidità al piede. L’approccio conoscitivo alle caratteristiche del suolo, alle lavorazioni in preceden- za eseguite, il monitoraggio dello sviluppo vegetale delle specie im- piantate consentiranno di correg- gere il “tiro” e pianifi care quelle successive operazioni di regimen- tazione delle acque, favorendone lo sgrondo verso i bacini d’acqua artifi ciali realizzati. Di seguito si elencano i dati salienti della poten- zialità ed il valore dell’intervento:

• superfi cie del parco relativa al solo secondo lotto di lavori da inaugurare: 98.000,00 m2;

• superfi cie complessiva del

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Il nuovo parco, per estensione e per la particolare presenza di molti elementi, quali, ad esempio nume- rose specie vegetali arbustive, es- senze d’alto fusto che riproducono un ambiente lacustre, piante fo- restali per la creazione del bosco in città ed oltre 220.000 m2 com- plessivi di prato, crea le premesse per una destinazione ludica della vasta area, arricchita dall’am- biente lacustre e dal movimento d’acqua, oltre che dall’invidiabile sfondo dei colli di Bergamo: in tale luogo l’utenza può trovare una non comune oasi per ore di relax, al centro di una area distante pochi minuti dal centro Città e dai quar- tieri residenziali in forte sviluppo.

La natura e la tipologia dei servizi della struttura, così come conce- pita, si adatta ad un largo spetro di utenza, dai giovani alle famiglie, che potranno, oltre che passeggiare lungo i vialetti, anche sostare sul prato nelle giornate di sole, ed usu- fruire delle atteazzature presenti.

Si ritiene inoltre necessario sotto-

lineare che il parco si pone ai li- miti di collegamenti ciclopedonali cittadini, e si ricorda che non è diffi cile individuare la possibilità di raggiungere il fi ume Brembo con percorsi protetti e con strutture ormai consolidate dalla zona del centro della Città.

E’ in altre parole un importante evento per la città di Bergamo ve- dere arricchito nella qualità e nel- la quantità il patrimonio pubblico del verde, occasione storicamente attesa a cui si è data risposta con il parco dell’Ospedale di Bergamo

”Beato Giovanni XXIII”.

Sotto l’aspetto idrogeologico il progetto ha previsto il consolida- mento delle strutture di dreanag- gio esistenti sull’area, con la ripro- posizione di canalizzazioni sono in grado di dreanare i primi strati di terreno che in tempo di pioggia per la prevalente caretteristica argillo- sa trattengono acqua determinan- do fenomeni di impaludamento per saturazione. L’intervento ha come

obiettivo, quindi, non solo quello di soddisfare le esigenze di riassetto idraulico dell’area delle Trucca, ma anche quello di controllare i livelli piezometrici, realizzando sull’area una vera e propia bonifi ca tali ven- ga garantita una compiuta inte- grazione con il territorio circostan- te. Per ultimo il progetto ha par- ticolarmente curato la scelta dei materiali di costruzione dei manu- fatti, dei canali e quanto emerge, affi nchè risultassero integrati nel contesto.

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Opere del verde complessive

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3. CENNI STORICI

Le Amministrazioni del Comune di Bergamo sono state storicamente impegnate alla complessa evolu- zione del territorio della Città, ac- canto ad aggiornamenti degli stru- menti urbanistici generali, hanno perseguito una politica di tutela idraulico - ambientale tale da mantenere il territorio comunale e le aree contigue al riparo da eventi calamitosi.

Uno sguardo alla situazione idro- grafi ca della Provincia di Bergamo mette immediatamente in evidenza la diffusa presenza della rete di rogge e canali, naturali o artifi ciali, che collegano i corsi d’acqua prin- cipali (fi umi Oglio, Cherio, Serio, Brembo e Adda), determinando un sistema equilibrato e connesso; ac- canto a funzioni irrigue il reticolo superfi ciale minore ha storicamen- te costituito un valido sistema di smaltimento delle portate determi- nate dagli eventi intensi di pioggia;

si pensi che solo nel territorio del Comune di Bergamo sono presenti 130 km di canali.

Già l’Ing. Fornoni affrontò inoltre il problema della qualità delle ac- que: “Volendosi ora determinare la quantità di terreno necessario per smaltire tutta l’acqua di fogna prodotta, bisognerà tener conto di due elementi: della quantità di acqua occorrente per l’irrigazio- ne e della potenza depuratrice del terreno stesso”; erano i problemi dell’inizio del secolo!

Gli anni ’50 rappresentarono l’ini- zio di un aumento del numero di crisi del sistema drenante della Città, causate dalla nuova realtà sociale ed economica, caratteriz- zata da uno sviluppo urbanistico di vaste aree del territorio cittadino, non sempre ordinato e program- mato ed in sintonia con l’idrogra- fi a, che non fu pareggiata da un al- trettanto rapido adeguamento del-

le strutture idraulico-ambientali a tutela delle nuove urbanizzazioni.

Il “Progetto di massima per la re- golazione generale delle acque di superfi cie e della fognatura della città di Bergamo” (1964), redatto dall’Ing. Isola con la consulenza del Prof. Ing. Marchetti, rappre- sentò un tentativo di adeguamento del sistema di fognature e di otti- mizzazione delle strutture idrauli- che superfi ciali esistenti. L’attività del Comune di Bergamo, testimo- niata dagli interventi progetta- ti negli anni ’80, ha permesso la realizzazione di importanti opere di tutela e difesa delle aree urba- nizzate, dove le carenze idrauliche del territorio di Bergamo trovaro- no defi nitiva soluzione; tra le più importanti vanno ricordati lo scol- matore del T. Morla e lo scaricato- re della Roggia Serio.

Tuttavia, la continua ed intensa at- tività urbanistica, con conseguen-

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te impermeabilizzazione di vaste porzioni del territorio del Comune di Bergamo, accompagnata da re- gimi di precipitazione, caratteriz- zati da eventi più brevi e più in- tensi, hanno messo sovente in crisi la rete fognaria esistente; questo, sommato ad una maggiore sensi- bilità dei territori intensamente abitati dai cittadini, resa concreta dalla valutazione dei danni pro- vocati da allagamenti, ha porta- to una rinnovata attenzione delle Amministrazioni Comunali verso i problemi idraulici e ambientali del territorio.

È del 1995 “Il Piano generale di ristrutturazione della rete fogna- ria del Comune di Bergamo”, re- datto dal Prof. U. Majone, Prof. A.

Paoletti ed Ing. G. Pasinetti viene proposta una visione provinciale del problema idraulico della Città, indicando la necessità della rea- lizzazione di invasi di laminazione per il controllo di ingenti volumi d’acqua, che non sono più conteni- bili a valle del territorio comunale,

riabilitando le strutture idrauliche esietenti in crisi, introducendo una visione gestionale dei problemi le- gati alla quantità ed alla qualità delle acque.

L’indagine idrologica condotta nel 1995 è stata utilizzata per la de- fi nizione delle portate e dei volumi di piena che pervengono alla sezio- ne dell’opera di derivazione dalla Roggia Serio, uno dei canali irrigui che in tempo di pioggia convoglia, fungendo da recettore, le acque di sfi oro di numerosi scolmatori del sistema misto di drenaggio della città.

Diversi studi predisposti in passa- to dal Comune di Bergamo hanno evidenziato che l’area della Trucca è stata spesso soggetta a fenome- ni di allagamento in concomitanza di eventi meteorici particolarmen- te critici, che colpirono la Città di Bergamo: né i collettori fognari comunali, né i corpi idrici superfi - ciali risultavano in grado di smalti- re le portate di scarico della Città in continua evoluzione.

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Gli studi base idrolgici condotti per la determinazione dei colmi attesi all’opera di presa in zona Trucca sono stati fi nalizzati nella identi- fi cazine del reticolo idrografi co e della relativa area del bacino ur- bano connesso. Ci si è trovati ad operare in un contesto fortemente antropizzato, dove le interconnes-

sioni idrauliche sono state defi nite dall’azione dell’uomo, e pertanto la ricostruzione delle stesse e la successiva identifi cazione dei rela- tivi bacini scolanti è stata affron- tata con particolare cura. Con la restituzione del rilievo della rete fognaria di oltre 450 Km e della individuazione del reticolo natura-

le ed artifi ciale ad esso connesso con manufatti sfi oratori, elementi geomentrici indispensabili per la ricostruzione dei reali fl ussi e i col- legamenti delle reti fognarie, uti- lizzando modelli matematici idro- logici di trasformazione afl ussi-de- fl ussi si sono individuate le portate di dimensionamento dei manufatti idraulici. A sinistra è rappesenta- to il rilevo della rete fognaria, gli sfi oratori ed il reticolo orografi co.

In primo luogo il reticolo di dre- naggio considerato è riferibile a due tipologie differenti: il retico- lo naturale ed il reticolo fognario.

Il reticolo naturale è costituito da un complesso sistema di canali e rogge che attraversa, secondo di- versi tracciati, la città di Bergamo per uno sviluppo di oltre 130 km.

Alcuni di questi canali hanno una effettiva origine naturale (si pensi ad esempio al torrente Morla), altri

4. IL RETICOLO IDROGRAFICO CITTADINO

Reticolo delle fognature, reticolo idrografi co ed indicazione manufatti sfi oratori di piena

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invece (come ad esempio la Roggia Serio) nascono per esigenze irrigue e quindi si conformano come canali naturali, anche se la loro origine è dovuta all’azione antropica. A que- sto complicato sistema di drenaggio e distribuzione di acqua per l’uso irriguo, si vanno a sommare diver- se opere quali: scaricatori di piena, opere di presa, vasche di laminazio- ne, interconnessioni fra i canali.

Nella corografi a a riportata a de- stra è individuato il territorio della città di Bergamo ed i relativi cana- li naturali e le canalizzazioni irri- gue che l’attraversano.

Il sistema di drenaggio naturale della città di Bergamo, come si può notare, è dominato essenzialmente da due importanti recettori: il pri- mo è il Torrente Morla che scorre in direzione Nord-Sud, mentre il secondo è la Roggia Serio, che si sviluppa con tracciato NE-SO.

Le acque della Roggia Serio ven- gono derivate da un’opera di presa sul fi ume Serio in comune di Al-

bino, la cui portata di prelievo si aggira mediamente sui 4,5 m3/s.

Lungo il suo percorso riceve i con- tributi di numerosi bacini urbani e rurali posti in destra idrografi ca e soprattutto riceve gli scarichi de- gli sfi oratori di piena del sistema fognante dei territori urbanizzati.

In territorio urbano poi, all’altez- za dell’intersezione con il Torrente Morla, la Roggia Serio è dotata di uno scaricatore di piena; tale

manufatto è in grado, in occasio- ne di eventi meteorici intensi, di abbattere le portate convogliate dalla Roggia stessa, limitandone la portata a circa 4,5 m3/s nel cana- le di valle. Questo nodo idraulico è fondamentale per la modellazione idrologica eseguita, infatti sul- la base di questo funzionamento è stato analizzato nel dettaglio il complesso bacino urbano gravi- tante sulla Roggia Serio a partire

Il reticolo idrografi co “naturale” della città di Bergamo.

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dall’intersezione con il T. Morla sino alla sezione di chiusura, posta all’altezza dell’opera di derivazio- ne nella zona del nuovo Ospedale di Bergamo, nell’area della Trucca.

In tale studio sono stati individuati ed analizzati in dettaglio 22 bacini urbani, sui quali si è condotta una modellazione idrologica matemati- ca, mediante la quale si è defi nito il volume necessario per il controllo degli eventi di piena, nonché il fun- zionamento stesso del sistema di laminazione dell’area della Trucca.

Il modello di simulazione idrologica ed idraulica, con il quale si è potuto simluare il sitema, è costituito da:

A Sistema di raccolta (rete di dre- naggio);

B Sistema di trasferimento (Rog- gia Serio);

C Sistema di laminazione (area della Trucca).

Nel grafo a destra viene riportata l’individuazione dei bacini contri- buenti, ognuno dei quali è stato analizzato idrologicamente per la stima delle portate afferenti alla

Stralcio relativo all’area oggetto di studio del reticolo idrografi co completo, con l’indicazione degli sfi oratori

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Roggia Serio, che convoglia in tem- po di pioggia i sovvracarichi idrau- lici ai laghi di laminazione della zona della Trucca.

L’analisi idrologica idraulica ha permesso la ricostruzione dell’evento crtico di progetto, ov- vero l’individuazione della portata che in tempo di pioggia viene ad determinarsi al manufatto di sfi o- ro in corrispondenza dell’area del- la Trucca. A destra sono riportati gli idrogrammi di piena ed il ma- nufatto di sfi oro della Roggia Serio ai laghi di laminazione realizzati all’interno del Parco della Trucca.

La Roggia Serio Manufatto di derivazione

Idrogrammi di piena

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Viene dunque stimato l’evento cri- tico, ovvero quell’evento di pioggia che è caratterizzato dall’avere la durata che rende massimo il volu- me sversato dai troppo pieni delle reti fognarie nella Roggia Serio;

nel seguente grafi co viene sinteti- camente rappresentata la variazio-

ne della durata di pioggia in fun- zione del tempo di ritorno.

Per il contenimento del volume dell’onda di piena proveniente dal- la Roggia Serio, defi nita quindi la stima dei volumi che dovranno essere contenuti all’interno del parco della Trucca, si è condotto

il dimensionamento delle opere di laminazione: è opportuno sottoli- neare che il defl usso è stato defi - nito sfruttando i dislivelli geodetici esistenti, garantendo che il sistema idraulico possa funzionare comple- tamente a gravità, senza ausilio di energia elettrica.

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Di seguito si illustrano sintetica- mente le opere riguardanti le siste- mazioni idrauliche ed ambientali dell’area esterna al nuovo ospedale di Bergamo, individuate quale pre- sidio e difesa del suolo dell’intera città di Bergamo, nonché come tutela e valorizzazione ambientale dell’area della Trucca.

L’area si colloca immediatamente a Sud dei rilievi dei Colli di Ber- gamo, nel quadrante sud-ovest del territorio della Città di Bergamo.

Tale zona, denominata “AREADELLA

TRUCCA”, è delimitata a nord dalla ferrovia Bergamo-Lecco, ad Ovest dalla Circonvallazione Leuceriano ed ad Est dal Colatore di Dalcio/

Roggia Piuggia. Attualmente ca- ratterizzata da una “diffusa urba- nizzazione”, in passato era adibita prevalentemente ad un uso agri- colo; a tale scopo furono traccia- te una serie canalizzazioni, per la

5. INQUADRAMENTO DELLE OPERE

distribuzione della acque di irriga- zione e di scolo dell’area di oltre 63 ha.

Sotto l’aspetto idrologico l’area della Trucca è stata indicata nel Piano di risanamento delle rete fognaria di Bergamo prima, e nel piano regolatore di Bergamo poi, quale zona che, per posizione e gia- citura, diventasse area per la rea- lizzazione di vasche di laminazione dei sovraccarichi idraulici che la Roggia Serio drena dalle aree ur- bane della città, da Via Suardi sino alla zona della Trucca.

Dagli studi condotti in merito alla situazione idrogeologica locale si sono osservate le seguenti modali- tà di circolazione delle acque sot- terranee:

• presenza di una circolazione di acqua contenuta negli strati più superfi ciali del sottosuolo, con portata molto variabile ed

anche concentrata, correlabile alle precipitazioni meteoriche ed al sistema di canalizzazioni presenti. In condizioni di parti- colare piovosità si determinano fenomeni di impaludamento del terreno per completa saturazio- ne dei terreni che risultano a prevalenza matrice argillosa;

• presenza di una falda superfi - ciale con modesti fenomeni di artesianesimo;

• presenza di una falda profonda.

L’intervento ha come obiettivo, quindi, non solo quello di soddisfa- re le esigenze di riassetto idraulico dell’area delle Trucca, deviando e ricollegando a valle le canalizza- zioni interessate alla costruzione del nuovo ospedale, ma anche quel- lo di inserire le opere previste dal Piano di risanamento della rete fognaria del Comune di Berga-

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mo in un contesto paesaggistico- ambientale, tale da garantire una compiuta integrazione con il terri- torio circostante del nuovo impor- tante insediamento ospedaliero, nel rispetto delle preesistenti caratte- ristiche dell’area.

Le complesse opere idrauliche sono state quindi progettate ed integra-

te all’interno di un parco di oltre 22 ha, ove l’elemento e la presenza dell’acqua nel terreno e i sovracca- richi della Roggia Serio costitui- scono una naturale integrazione tra gli elementi classici della composi- zione dell’ambiente di un parco, e le opere di contenimento dei volumi invasabili in tempo di pioggia.

Sinteticamente di seguito si riassu- mono le opere riguardanti la siste- mazione idraulica dell’area della Trucca, eseguite e da eseguire, che amministrativamente individuano quattro successivi interventi, tra loro distinti e funzionali:

1. Il primo, già eseguito, compren- de le opere che controllano gli scarichi idraulici provenien- ti dall’ospedale ed un primo lago di laminazione, funzionale all’invaso delle acque di sovrac- carico della Roggia Serio, in- serito nella prima porzione del parco di circa 9 ha;

2. Il secondo intervento riguar- da la laminazione delle acque di sovraccarico idraulico della Roggia Serio, tramite la realiz- zazione di una vasca interrata, di due laghi di laminazione e del relativo parco. Opere queste a completamento ed integrazione di quelle realizzate, con il primo intervento, portando il parco a 22 ha.

Nuovo Ospedale di Bergamo

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3. Il terzo intervento, riguarda l’ultimazione delle canalizza- zioni di sgrondo, dei collega- menti ciclo pedonali con la Cit- tà, il superamento della linea ferroviaria Bergamo-Lecco ed il completamento del Parco nelle zone a nord dell’area del Nuovo Ospedale di Bergamo;

4. La quarta fase è quella della realizzazione di un parcheggio nella zona del quadrante sud- ovest, in una area adiacente la rotonda dell’asse interurbano di Treviolo.

A destra si riporta l’inquadramen- to territoriale delle aree oggetto dell’intervento complessivo e la suddivisione in lotti delle opere di urbanizzazione

Perimetro area nuovo ospedale Area sistemazione 2° lotto (area oggetto dell’intervento) Area intervento nuovo ospedale Area sistemazione lotti a completamento (3° lotto) Area sistemazione 1° lotto (realizzato)

Area sistemazione lotti a completamento (4° lotto)

Estratto aerofotogrammetrico delle opere di intervento del nuovo ospedale di Bergamo

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6. IL PROGETTO

E’ dunque dal 1995 con la redazione del “Piano Generale di Ristruttura- zione della Rete Fognaria del Comu- ne di Bergamo” che si è passati da una visione di difesa passiva dagli eventi atmosferici, con l’obbiettivo di minimizzare i colmi di piena circolan-

ti nel reticolo idrografi co superfi cia- le, che interessa in particolare l’area urbana. La strategia individuata per la soluzione del problema riguardan- te i sovraccarichi idraulici derivanti dall’espansione urbanistica dell’in- tera città, prevede l’adozione di va-

sche volano di capienza tale da con- trollare i volumi d’acqua. Tali opere idrauliche vengono integrate con la costruzione di laghi permanenti a cielo aperto, che subiranno solamen- te in eventi estremi un innalzamento di quota dello specchio d’acqua, cre-

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ando un elemento di composizione ri- creativa quali parchi ed aree a verde fruibili dalla cittadinanza.

Una delle aree individuate dal “Pia- no Generale di Ristrutturazione della Rete Fognaria del Comune di Berga- mo” è quella della Trucca; qui è stata prevista l’adozione di vasche volano interrate e a cielo aperto capaci di controllare circa 60.000 metri cubi

di sovraccarico idraulico provenien- ti da un vasto bacino urbano sotteso dalla Roggia Serio, a valle della in- tersezione del rilevato ferroviario.

La soluzione progettuale prevede di contenere l’impatto ambientale delle opere idrauliche in progetto, utilizzando l’acqua quale elemento di composizione del parco urbano,

che normalmente verrà fruito quale elemento ricreativo. In particolare il sistema di controllo idraulico delle portate è stato progettato, in modo da garantire una volanizzazione in serie, di oltre 10,00 m3/s, che in ca- scata interesseranno tre laghi, ridu- cendo a circa 2,00 m3/s la portata riconsegnata a valle nel colatore di Dalcio.

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Con la realizzazione del nuovo ospe- dale “Beato Giovanni XXIII” si è reso necessario dare soluzione ai fe- nomeni che periodicamente, durante eventi meteorici particolarmente intensi, determinavano l’allagamen- to dell’area della Trucca. Infatti il reticolo recettore non è in grado di smaltire e dare quindi corretta re- gimazione alle portate che la città drena, senza pregiudicare l’effi cien- za di un normale defl usso dei sovrac- carichi idraulici nei canali a valle de- gli abitati della città.

LO SCHEMA IDRAULICO DELLE OPERE

IN PROGETTO

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7. IL PROGETTO DELLE SISTEMAZIONI IDRAULICHE 1° LOTTO

• Realizzazione di un primo lago di laminazione il cui volume viene utilizzato per la lamina- zione delle acque di pioggia proveniente dall’ospedale, ed in futuro verrà saturato da volumi d’acqua eccedenti la capacità ricettiva della Roggia Serio.

La soluzione progettuale a cui è sta- ta data attuazione prevede di ren- dere disponibili volumetrie interrate (vasche di prima pioggia e vasche volano), destinate ad essere invasa- te dai volumi d’acqua degli eventi meteorici più frequenti, e da volu- metrie all’aperto (il lago) disponi- bili a contenere temporaneamente i volumi di eventi meno frequenti.

Sinteticamente il progetto ha pre- visto le seguenti realizzazioni:

1. Riprofi latura e risezionamento del Colatore di Dalcio, ricettore fi nale delle acque laminate pro- venienti dall’ospedale e dalla Città;

2. Costruzione del canale di gron- da n. 3, canale di bonifi ca e di ricollegamento a valle della ca- nalizzazioni interrotte dall’inse- diamento degli edifi ci del Nuovo Ospedale, che attraversano tra- sversalmente l’area della Trucca Redatto applicando i criteri di previ-

sti dalla Pianifi cazione Regionale di Risanamento delle Acque, affronta prioritariamente due problematiche:

• Laminazione delle acque di pri- ma pioggia e controllo del so- vraccarico idraulico provenienti dall’area del nuovo ospedale;

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delimitando l’area dell’ospedale con quella del parco pubblico;

3. Costruzione della vasca volano a servizio del nuovo ospedale, sistema di accumulo delle por- tate uscenti;

4. Realizzazione delle opere idrau-

liche a servizio della vasca vola- no, quali collettori in pressione collegati alle rispettivamente alla rete fognaria (prima piog- ge) e canale di gronda n. 3 per quanto riguarda le acque di la- minazione (seconde piogge);

5. Costruzione del lago di lamina- zione C, sistema di accumulo a servizio della Città che della va- sca volano dell’ospedale;

6. Costruzione del nuovo colletto- re fognario in variante all’esi- stente per evitare intersezioni dello stesso con le strutture idrauliche previste nell’intera opera, ed in grado di raccogliere

i refl ui in uscita dal nuovo ples- so ospedaliero;

7. Costruzione dei manufatti di sbocco dei canali a servizio dell’ospedale nel Colatore di Dalcio, che si raccordano con le quote di fondo dell’alveo del Colatore di Dalcio;

8. Costruzione di vialetti pedona- li-ciclabili, che attraversano il parco;

9. Rimodellazione dell’area del primo lotto per la creazione di un parco usufruibile a scopo ricreativo con la realizzazio- ne di dune di insonorizzazione dell’asse interurbano;

Alcune fasi esecutive della realizzazione della vasca volano interrata

Alcune fasi esecutive della realizzazione del lago.

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10. Sistema di fi ltrazione e movi- mentazione del lago C;

11. Collettore di svuotamento della vasca volano interrata adibita alla laminazione delle acqua di piena della Roggia Serio, al Co- latore di Dalcio (primo tratto).

12. Manufatto di presa regolabile Roggia Serio, che attraverso una condotta in PVC alimenta il canale immissario del lago C, per una portata di 80-100 l/s, che consentirà di alimentare anche i due laghi A e B, previsti nel II lotto;

13. Messa dimora di essenze e di arbusti formazione del tappeto erboso.

Sotto l’aspetto igienico sanitario, gli scarichi dei refl ui del nuovo in- sediamento ospedaliero sono stati convogliati al collettore fognario misto comunale realizzato in va- riante all’esistente; le acque bian- che sono invece recapitate ad una vasca volano interrata all’interno del parco, esternamente all’area

dell’Ospedale, che, previa la separa- zione delle acque di prima pioggia, verranno convogliate al nuovo col- lettore fognario per il trattamento.

Il volume di stoccaggio realizzato e disponibile è pari a 8.900 m3, di cui 900 m3 impiegati per la vasca di prima pioggia, 5.000 m3 per la va- sca di laminazione; i restanti 3.000 m3 vengono in parte recapitati al canale di grond a che verranno trattenuti nel lago di laminazione denominato lago “C”, progettato

per il recapito degli scarichi della Roggia Serio e dell’Ospedale in oc- casione di eventi meteorici di fre- quenza cinquantennale.

In condizioni di ordinario funzio- namento, il livello dell’acqua del lago C, viene mantenuto ad un quota permanente (circa 1.0-1.2 m dal fondo) grazie alla continua alimentazione dalla Roggia Se- rio e da uno stramazzo regolabile posizionato a valle dell’incile. In occasione di eventi meteorici di

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particolare criticità, un sistema costituito da sfi oratori superfi ciali disposti in uscita al lago consente di regolare la portata da destinare al Colatore di Dalcio, con l’obiet- tivo di limitare le portate immesse rispetto alla capacità idraulica.

Con il secondo intervento, i volu- mi d’acqua permanente del lago C possono essere ricambiate con acque derivate dalla Roggia Serio.

Seguono tutte le opere necessarie alla formazione del parco e per la sua fruizione da parte del pubblico, quali vialetti ciclopedonali, passe- relle di attraversamento del lago, modellazione del terreno con for- mazione di collinette verso la cir- convallazione Leuceriano, messa in opera di staccionate di protezione, recinzioni e pubblica illuminazione.

Di seguito, al fi ne di rendere esau- riente la presente trattazione, si riportano in breve i criteri proget- tuali di tali opere già realizzate nel primo intervento.

VASCA DI LAMINAZIONE A SERVIZIO DEL NUOVO OSPEDALE

Criteri progettuali

La vasca di laminazione e di pri- ma pioggia a servizio dell’ospedale è costituita dall’insieme di opere adatte ad immagazzinare i volumi d’acqua precipitati in occasione di eventi meteorici di particolare criticità. La vasca di laminazione viene attivata in conseguenza al riempimento della vasca di prima pioggia.

Le opere ed i manufatti che costi- tuiscono la vasca volano sono:

• vasca di prima pioggia per la se- gregazione delle acque derivan- ti dall’ospedale e la successiva reimmissione alla fognatura co- munale;

• vasca di accumulo, detta vasca di laminazione, di idonee dimen- sioni, atta allo stoccaggio tem- poraneo di parte del volume di defl usso determinato dalle pre- cipitazioni, dimensionato sulla

base di analisi idrologiche accu- rate;

• allestimento di stazioni di pom- paggio atte al rilancio delle ac- que di prima pioggia alla fogna- tura comunale;

• allestimento di stazioni di pom- paggio atte al rilancio dei vo- lumi idrici segregati durante l’evento meteorico al sistema ricettore;

• defi nizione di un sistema di nove idroeiettori per il lavaggio delle vasche di prima pioggia e delle vasche volano, al fi ne di evitare fenomeni putrescenti, che po- trebbero indurre deperimento progressivo e rapido alle strut- tura.

Il sistema di accumulo deve la pro- pria funzionalità alla capacità di invasare le acque meteoriche pre- cipitate senza determinare rigurgi- ti verso il sistema di drenaggio.

Accanto a considerazioni di carat- tere idrologico e idraulico, nel pro- getto delle vasche di prima pioggia e di laminazione è necessario tenere

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presente le prescrizioni dettate dal- le normative vigenti, con particola- re riferimento alle direttive adottate dalla Regione Lombardia per il Pia- no di Risanamento delle Acque; in esse vengono indicate le necessità di ridurre le portate massime scarica- te nei corsi d’acqua di pianura entro il valore di 20 l/s ha, e di destinare a trattamento le acque di prima piog- gia in ragione di 50 m3/ha.

Il bacino sotteso alla sezione di sfi oro della vasca volano a servizio dell’area destinata all’insediamen- to del nuovo ospedale risulta pari a 27,5 ha totali, di cui 16,78 ha im- permeabili. Viene dunque previsto l’allontanamento al recettore della portata limite Qlim di 336 l/s, che verrà destinata quindi al Colatore di Dalcio. Mentre verrà destinato un comparto di prima pioggia per le acque destinate al recapito fo- gnario e dunque alla depurazione.

Le dimensioni dei volumi di accu- mulo delle due vasche sono rias- sunti nella seguente tabella:

Volumi di progetto [m3]

VOLUME DI

PRIMA PIOGGIA 1.000

VASCA DI

LAMINAZIONE 5.000

LAGO DI

LAMINAZIONE 3.000

Gestione del funzionamento della vasca volano

Prima fase

Il riempimento delle vasche di pri- ma e di seconda pioggia avviene in seguito all’apertura delle due paratoie che sono disposte all’in- gresso delle stesse. Per maggiore semplicità si è indicata con “PA1”

la paratoia della vasca di prima pioggia e con “PA2” la paratoia della vasca di laminazione.

Nella fase iniziale, quando non pio- ve, “PA1” è aperta, mentre “PA2”

è chiusa ed entrambe le vasche sono vuote.

In caso di pioggia, dal collettore principale dell’impianto affl uisce

l’acqua che si riversa nella vasca di prima pioggia, determinando- ne un innalzamento del livello.

Con livello crescente, la centrali- na elettrica manterrà bloccati sia gli eiettori presenti nella vasca di prima pioggia, sia le due pompe di svuotamento verso il collettore fo- gnario comunale. Quando la vasca di prima pioggia si sarà riempita e avrà raggiunto il livello di 4,80 mt, le paratoie si scambieranno di posizione: la paratoia “PA1” verrà chiusa e contemporaneamente la

“PA2” aperta. A questo punto la centralina avvierà il conteggio del timer interno (tarabile fi no a 48 ore), al termine del quale potranno attivarsi le due pompe di svuota- mento al collettore fognario.

Il decrescere del livello in vasca determinerà l’attivazione degli eiettori. Quando la vasca si sarà completamente svuotata si arreste- ranno gli eiettori e si verifi cherà lo scambio delle paratoie (la “PA1”

di alimentazione della vasca di pri- ma pioggia si aprirà e la “PA2” di

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seconda pioggia si richiuderà).

Nel caso dovesse smettere di pio- vere prima che la vasca di prima pioggia si sia riempita, la centrali- na rileverà la staticità del livello ed attiverà il timer interno (con tem- po variabile da 0 a 48 ore) che de- terminerà la messa in servizio delle pompe e degli eiettori presenti in vasca, secondo i livelli di avvio ed arresto prestabiliti.

Seconda fase

Durante tale fase la vasca di prima pioggia è piena e la vasca di secon- da pioggia incomincia a riempirsi.

Anche in questo caso la centralina, rilevando un livello crescente, bloc- cherà il funzionamento delle pom- pe e degli eiettori presenti nella vasca di seconda pioggia.

Quando nella vasca sarà raggiunto il massimo livello si attiveranno le pompe di svuotamento al Colatore di Dalcio. Il decrescere del livello nella vasca di seconda pioggia de- terminerà la messa in marcia degli eiettori, che risultano suddivisi in

due gruppi. Si attiveranno inizial- mente gli eiettori posizionati a metà vasca (facenti parte del pri- mo gruppo),e, successivamente, ad un livello più basso, quelli sistemati vicini alle pompe (secondo gruppo).

Quando la vasca sarà completa- mente vuotata tutti gli eiettori si saranno arrestati.

Anche in questo caso, se dovesse smettere di piovere prima che la vasca di seconda pioggia si sia ri- empita completamente, la staticità del livello determinerà, tramite un timer interno alla centralina, l’atti- vazione delle pompe e degli eiettori per il completo svuotamento.

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IL LAGO C

DI LAMINAZIONE

La portata in uscita dal lago B dopo la laminazione viene convo- gliata mediante un canale nel terzo bacino a cielo aperto, il lago di la- minazione C.

Il lago C è l’ultimo dei tre laghi di laminazione previsti all’inter- no dell’intero progetto inerente alle opere idrauliche di regolazio- ne delle portate provenienti dalla

Roggia Serio. La sua realizzazione permette sia di abbattere i colmi di piena delle portate di scarico della Città di Bergamo, sia di raccoglie- re i 3.000 m3 in eccedenza dalla vasca volano a servizio del nuovo ospedale. La sua collocazione viene prevista nella zona sud dell’ospe- dale compresa tra la circonvalla- zione Leuceriano (ad ovest) e Via Martin Luther King (ad est), in conformità con il P.R.G. del Co- mune di Bergamo, nonché con le direttive e le indicazioni contenute

nel Piano di ristrutturazione della rete fognaria predisposto dal Co- mune di Bergamo, e con i Criteri di formazione del Piano Regionale di Risanamento delle Acque.

Alla formazione del volume d’inva- so del lago C contribuiscono quin- di sia la portata proveniente dalla laminazione del lago B, pari a 1.4 m3/s, sia la portata generata dalla laminazione della vasca volano a servizio dell’ospedale prevista nel 1°

intervento, pari a 0,4 m3/s. L’effl us- so è invece gestito da un manufatto di sfi oro costituito da una paratoia e due sfi ori superfi ciali in grado di regolare la portata destinata al ri- cettore fi nale, il Colatore di Dalcio.

L’altimetria del lago è distinta per diversi livelli d’invaso raggiunti in base dell’entità delle portate en- tranti. Nello specifi co, sono previ- ste le quattro quote altimetriche per ciascun livello, che danno luogo a diversi volumi di invaso

Il volume di calcolo utilizzato dalla piena cinquantennale risulta comun- que pari a 7.530 m3.

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In condizioni di tempo asciutto, nel lago C viene sempre garantito il vo- lume di invaso permanente, grazie all’alimentazione proveniente alla Roggia Serio, che in continuo ricam- bia le acque del lago C, che, grazie a due scarichi di superfi cie e la rego- lazione altimetrica dello stramazzo posizionato sul manufatto a valle dell’incile, garantiscono il costante livello del lago permanente e fanno defl uire la portata di ricambio pari a quella di ingresso. In occasione di eventi di precipitazione particolar- mente intensi, una volta raggiunto il livello di massimo invaso, entrano in azione gli sfi oratori di superfi cie di- sposti nella sezione di uscita del lago

C e dimensionati in modo da garantire che al Colatore di Dalcio venga invia- ta una portata massima di 0,5 m3/s.

In tal modo è stato possibile ricostru- ire l’idrogramma di piena in ingresso al lago “C”, ed è stato analizzato il processo di laminazione, integrando l’equazione di continuità alle differen- ze fi nite che ha consentito di defi nire i volumi di laminazione del lago C.

Impermeabilizzazioni del fondo

Per quanto riguarda l’impermeabi- lizzazione del lago è stato previsto il ricoprimento fi no al livello per- manente con un materasso di geo- composito bentonitico.

Canalizzazioni a servizio del lago C

Il lago è servito da un canale in ingresso, che raccoglie le portate provenienti sia dai laghi B e A (e quindi dalla vasca volano a servi- zio della città di Bergamo prevista nel secondo intervento), sia dalla vasca volano a servizio dell’ospe- dale, e da un canale in uscita che raccoglie la portata proveniente dal manufatto di sfi oro destinata al Colatore di Dalcio. Entrambi vengono realizzati in calcestruz- zo con sponde e fondo rivestiti in pietra ad opus incertum; inoltre le scarpate vengono ricoperte da geo- stuoia con rinverdimento di cotico erboso.

QUOTE RELATIVE AL LIVELLO PERMANENTE

QUOTE

ASSOLUTE SUPERFICIE

VOLUME DISPONIBILE FINO ALLA QUOTA CORRISPONDENTE

[m] [m. slmm] [m2] [m3]

Quota fondo lago -0,70 / -1,00 222,94 7.145

Quota livello permanente 0 223,64 7.960 3.363

Quota di max. invaso 1,80 225,44 12.433 17.950

Quota max. di sicurezza 2,00 225,64

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MANUFATTO DI REGOLAZIONE DELLA PORTATA USCENTE

Al fi ne di regolare lo scarico della portata effl uente dal lago C e per garantire che la somma di tutte le portate in ingresso al Colatore di Dalcio possano transitare con un adeguato franco di sicurezza, il progetto esecutivo prevede che in uscita dal lago venga realizzato un manufatto costituito da una para- toia, in grado di regolare lo scarico di fondo e permettere lo svuota-

mento del lago, e da due sfi oratori superfi ciali che permettono di con- tenere la portata invasata nel lago fi no al raggiungimento del livello di massimo invaso: da questo punto in poi vengono attivati consenten- do al fl usso d’acqua di direzionarsi verso il Colatore di Dalcio tramite il canale di collegamento.

Il manufatto, realizzato in conglo- merato cementizio rivestito con scaglie lapidee, è collocato nel- la sezione di uscita dal lago C, si eleva dal livello di fondo del lago fi no ad una quarantina di centime-

tri oltre il livello di sicurezza ed è sormontato da una passerella me- tallica di servizio per le operazioni di manovra necessarie alla rego- lazione della portata uscente. Le sponde del canale in cui è calato il manufatto vengono parzialmen- te rivestite con materiale lapideo e si raccordano gradatamente ai muri verticali dell’opera di sfi oro in modo da moderarne l’impatto.

La parte di scarpata non rivestita è composta da un riporto in terra a prevalente matrice argillosa che è stata inerbita tramite idrosemina.

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8. IL PROGETTO DELLE SISTEMAZIONI IDRAULICHE 2° LOTTO

piena della Roggia Serio, e del relativo manufatto di sfi oro tra i due laghi e del manufatto di uscita dal lago B;

Opere accessorie quali il siste- ma di fi ltrazione e movimenta- zione dei laghi A e B, la passe-

rella pedonale per attraversa- mento del canale in uscita dal lago B;

Rimodellazione dell’area re- stante del secondo lotto per la creazione del parco usufruibile a scopo ricreativo;

Il secondo intervento per la for- mazione delle difese idrauliche e la formazione del parco hanno ri- guardato diverse opere così sinteti- camente individuabili:

Opere di regolazione per la deri- vazione dei sovraccarichi idrau- lici dalla Roggia Serio da inviare alla laminazione; e canale di de- rivazione dalla Roggia Serio alla vasca volano interrata;

• Realizzazione della vasca vola- no interrata per la laminazione delle portate di piena provenien- ti dalla Roggia Serio, dotata di una tubazione per lo scarico di fondo dalla vasca volano al Co- latore di Dalcio e di uno scarico di superfi cie dalla vasca volano interrata mediante un canale di collegamento al lago A e del manufatto di immissione;

• Realizzazione dei laghi di lami- nazione A e B, sistemi di accu- mulo a servizio degli eventi di

La modellazione tridimensionale

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I lavori complessivi in fase di realizzazione

LO SCHEMA DELLE

OPERE IDRAULICHE

DEL 2° INTERVENTO

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OPERA DI DERIVAZIONE DALLA ROGGIA SERIO

Il manufatto di derivazione già re- alizzato viene verifi cato e messo

in funzione tramite l’inserimento della paratoia di valle e la deter- minazione del petto di sfi oro ed il collegamento con il canale di de- rivazione per il collegamento alla

vasca volano interrata.

Il dimensionamento viene fatto sempre valutando il picco di pie- na, considerando l’evento come caratterizzato da un’unica portata

Schema dell’opera di derivazione

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in ingresso. In realtà il processo è altamente dinamico, la portata in ingresso continua a variare, e di conseguenza anche la portata sca- ricata. Pertanto, fi ssato il massimo picco di piena atteso in ingresso 23 m3/s, e la massima portata compa- tibile con il ricettore di valle pari a 9 m3/s, si è determinata la profon- dità d’infi ssione della paratoia, che sia in grado di garantire la voluta derivazione, di 14 m3/s utilizzando lo sfi oratore laterale esistente per tutta la sua lunghezza. Dalle ela- borazioni condotte, la profondità d’infi ssione della paratoia è risul- tata di 0,53 m. In queste condi- zioni la lunghezza dello sfi oratore laterale necessaria risulta pari a 17 m.

Dalla Roggia Serio vengono quindi derivati mediante lo sfi oratore la- terale al più 14 m3/s, considerando un evento di piena cinquantennale che abbia un picco di circa 23 m3/s, ipotizzando di lasciar proseguire a valle, verso lo scaricatore della

roggia Serio, la portata 9 m3/s.

Viene dunque dimensionato un ca- nale di sfi oro rettangolare in cls di dimensioni 3.50 x 1.25 m con pendenza 0,0068 m/m, in grado

di garantire al 75% del suo riem- pimento il defl usso minimo della portata proveniente dall’opera di derivazione, verso la vasca volano interrata.

Lavori di realizzazione del canale di derivazione

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LA VASCA INTERRATA DI LAMINAZIONE DELLE PORTATE

DELLA ROGGIA SERIO

Le portate derivate dalla Roggia Serio in tempo di piena vengono recapitate alla vasca volano inter- rata in grado di laminare i colmi delle onde di piena con tempi di ritorno di 10 anni.

Il manufatto viene dotato di uno scarico di fondo regolato da para- toia, che allontana le acque inva- sate al colatore di Dalcio mediante un collettore in cls del diametro 1000mm, ed uno scarico di super- fi cie che si attiva per portate supe- riori a quelle con tempo di ritorno di 10 anni e recapita i volumi in eccesso ai laghi a cielo aperto.

La vasca ha una lunghezza di 90 m e una larghezza di 60 m ed ha un’altezza interna variabile da 5 a 6 m. L’acqua all’interno della va- sca lambisce lo scarico di superfi -

cie senza attivarlo fi no alla quota Particolari tecnici della immissione nella vasca e dello scarico di fondo.

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di 228.14 m s.l.m.m., limite di sfi oro per un volume utile di lami- nazione pari a 17.200 m3, mentre alla quota di massimo invaso il vo- lume disponibile è di 25.000 m3. La vasca di laminazione interrata riceve in ingresso il picco di piena dennale di 5,7 m3/s, ed è in grado di controllare l’evento di piena scaricando solamente 1 m3/s al Colatore di Dalcio.

Per eventi di piena cinquantennali la vasca interrata è in grado di ab- battere il picco di piena in ingresso,

da 14 m3/s a 8 m3/s in ingresso al lago A.

Il rimanente sistema di laminazio- ne, che si completa con i tre laghi superfi ciali, sarà coinvolto unica- mente per eventi cinquantennali, su- periori a quello decennale. In queste condizioni (evento cinquantenario) la vasca interrata inizia il processo di laminazione, l’eccesso di volume viene sversato nel primo lago super- fi ciale (lago A), e dà inizio al pro- cesso di laminazione del sistema di laminazione superfi ciale in cascata.

Lo scarico di superfi cie, che for- nisce l’idrogramma in uscita dal- la vasca interrata, rappresenta l’idrogramma di piena in ingresso al primo lago (denominato “lago A”). In tal modo è stato possibile ricostruire l’idrogramma di piena in ingresso al lago “A”, sulla base del quale è possibile analizzare il processo di laminazione a cielo aperto, integrando l’equazione di continuità alle differenze fi nite, che consente di defi nire i volumi di laminazione dei laghi A e B.

Lavori di realizzazione della vasca di laminazione

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I LAGHI A e B DI LAMINAZIONE

Gli eventi di piena con tempo di ritorno superiore a 10 anni vengo- no contenuti attraverso due laghi di laminazione, strutture a cielo aperto dotate di un livello idrico permanente con funzione estetica e ricreativa, ma all’occorrenza, con opportuni dispositivi, capaci di innalzare il livello idrico fi no ad in- vasare i volumi di calcolo per even- ti di piena cinquantennali.

Il lago A ed il lago B, sono stati ideati come una struttura unica, in cui vengono mantenuti di fatto due livelli idrici separati mediante una traversa di regolazione. Il lago A di monte viene provvisto di uno scari- co di fondo capace all’occorrenza di svuotare l’intero lago, mentre a valle viene previsto un manufatto di regolazione in grado di gestire i livelli idrici permanente e di sfi oro del lago B.

Il processo di laminazione viene governato dai seguenti dispositivi,

di seguito trattati:

• Manufatto di immissione dalla vasca volano interrata al lago A

• Volume di laminazione del lago A

• Scarico di fondo per lo svuota- mento lago A

• Manufatto di sfi oro tra il lago A ed il lago B

• Volume di laminazione del lago B

• Manufatto di regolazione lago B

• Sistema complessivo di fi ltra- zione per controllo livelli piezo- metrici dell’area.

Lago A

Il lago a monte del sistema di lami- nazione a cielo aperto, denominato lago A, in tempo asciutto mantiene un livello permanente di acqua a quota 226.14 m s.l.m.m., costan-

LAGO A

LAGO B

Condotta di svuotamento lago A Manufatto di immissione dalla vasca volano Manufatto di sfi oro tra lago A e lago B Manufatto di regolazione lago B

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temente alimentato dalla presa di fondo dalla Roggia Serio con una tubazione in PVC del diametro di 250 mm, per una portata di 0,100 m3/s. Il volume permanente invasa- to di circa 2.300 m3, viene conti- nuamente movimentato e ossigena- to dal sistema di fi ltrazione posto a valle del lago B.

In tempo di pioggia la struttura

è in grado di contenere gli eventi con tempo di ritorno di 50 anni, riuscendo ad invasare un volume complessivo di 6.800 m3 attraverso la regolazione fornita dalla traver- sa di separazione tra il lago A ed il lago B, innalzando i livelli idrici ad un primo sfi oro a quota 226.54 m s.l.m.m. e ad un secondo sfi oro a quota 227.94 m s.l.m.m.. Durante

l’evento di piena l’alimentazione è costituita dallo scarico di superfi cie della vasca volano interrata, che at- traverso il canale di sfi oro immette un portata di progetto di 8 m3/s.

Particolare attenzione è stata ri- servata a i manufatti di collega- mento, quali i manufatti di immis- sione e di ricircolo, ed alla model- lazione delle scarpate.

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Modellazione dune Lago A Modellazione prato Vasca volano

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Manufatto di sfi oro tra il lago A e il lago B

Il manufatto di sfi oro tra il lago A ed il lago B fornisce la regolazione del defl usso e dei livelli idrici dei due invasi, nonché i volumi di la- minazione necessari per contenere l’evento di piena.

Il manufatto si confi gura come una traversa ammorsata per circa 5 m sulle sponde del lago.

Al centro viene prevista una gaveta che viene dotata di un primo sfi o- ro in grado di mantenere il livello permanente del lago A alla quo- ta 226.14 m s.l.m.m., sfi orando

Sezione del manufatto di sfi oro

Il dettaglio di progetto della gaveta Le fasi di realizzazione del manufatto di sfi oro

la portata di alimentazione dalla Roggia Serio di 0,100 m3/s, e di un secondo livello di sfi oro a quo-

ta 226.54 m s.l.m.m. inizialmente rettangolare e nella parte alta tra- pezio.

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