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Il ruolo dei medici di medicina generale per la salute Assessore Simona Arletti

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Convegno FIMMG - Modena 24 febbraio 2007

“Il ruolo dei medici di medicina generale per la salute”

Assessore Simona Arletti

Sono particolarmente contenta di portarvi il saluto della Giunta Comunale di Modena e di poter dare il mio personale contributo alla vostra iniziativa.

Sono molto interessata a quanto state approfondendo in questa giornata e alle proposte e considerazioni che in essa svilupperete, perché gli argomenti che sono trattati sono certamente di interesse di quanti hanno a che fare con la Sanità, ma ancor più per me, in quanto io, come alcuni di voi sanno, sono l’assessore alle Politiche per la Salute del Comune di Modena e quindi sono impegnata a ricercare soluzioni che migliorino la salute della popolazione modenese, cercando di prevenire sia stati di disagio e di malattie che di attenuare le sofferenze dei cittadini meno fortunati che abbisognano di cure intense e di sostegno perché affetti da patologie croniche o degenerative.

Molti di voi sono stati coinvolti come attori delle tante azioni che abbiamo attivato, a livello del Distretto di Modena, nell’ambito del Piano per la Salute; tali azioni hanno prodotto in questi anni un’intensa attività rivolta a migliorare la salute della nostra popolazione e ci hanno permesso di individuare alcune priorità ed obiettivi da sviluppare nei prossimi anni.

Posso affermare che il contributo che abbiamo ricevuto nella predisposizione ed attuazione del PPS dai Medici di Medicina Generale o, mi piace ancora chiamarvi così, di Famiglia, è stato particolarmente positivo, ma voglio dirvi che ci aspettiamo da voi un ulteriore passo in avanti, per riuscire a migliorare la situazione esistente nel tentativo di rispondere sempre meglio ai bisogni di salute dei nostri cittadini e di ottimizzazione delle risorse disponibili, purtroppo spesso inadeguate rispetto ai bisogni.

Voi sapete che un welfare adeguato per rispondere ai bisogni della popolazione è, senza dubbio, una delle condizioni essenziali per produrre “salute”. Possiamo affermare che a Modena avevamo, e ancor oggi abbiamo, un welfare tra i migliori della nazione, un welfare che ha permesso e permette i livelli di benessere di cui oggi godiamo.

Negli ultimi anni abbiamo però registrato:

• un consistente mutamento della composizione demografica della popolazione (+anziani, + cronici, + stranieri);

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• cambiamenti rilevanti delle condizioni sociali, collegati alle trasformazioni dei rapporti di lavoro e del sistema produttivo (+ precarietà, - credito);

• manovre finanziare destinate a contenere la spesa pubblica che hanno ridotto le risorse a disposizione delle Regioni e degli Enti Locali destinabili ad interventi socio sanitari (- risorse pubbliche provenienti dalla fiscalità generale);

• un progressivo indebolimento del potere di acquisto per le fasce più deboli che rende difficile, per tali soggetti, sostenere le spese necessarie a garantire assistenza ai bambini, ai diversamente abili, a quanti affetti da patologie invalidanti o degenerative (- risorse per acquistare servizi);

• una consistente variazione, in tipologia ed in aumento, della domanda di servizi, sia sanitari che assistenziali, dovuta principalmente alla mutata composizione della popolazione (+ anziani, + bambini, + immigrati), ma anche a una diversa percezione e conoscenza da parte dei cittadini dei determinanti che influiscono sul proprio stato di benessere e di salute (+ domanda di prestazioni, + interventi di prevenzione (screening) secondaria).

Per far fronte a questa nuova situazione e rispondere ai bisogni che esprime la nostra popolazione abbiamo analizzato come vi ho già detto i risultati a cui siamo pervenuti con il Piano per la Salute e individuate alcune priorità su cui concentrare le risorse disponibili, ma anche su cui riorientare quanti operano nel sistema. Voglio porre l’attenzione su alcuni problemi prioritari su cui intendiamo concentrare i nostri interventi e dirigere le nostre politiche e su cui riteniamo necessario ottenere il vostro fattivo contributo.

Indico 5 priorità di intervento:

1. assistenza e supporto ai neo genitori per la cura della prole specialmente tra gli 0 e i 12 mesi, promuovendo e realizzando azioni di formazione e sostegno, di informazione per la conoscenza e l’utilizzo della rete dei servizi esistenti, ma anche di miglioramento e rimodulazione della rete stessa;

2. supporto alla domiciliarità degli anziani non autosufficienti e dei malati di patologie degenerative con interventi di sollievo per chi li ha in carico, di miglioramento delle strutture residenziali per i casi più gravi, di studio e realizzazione di nuovi tipi di residenza (mini alloggi, UNICAPI, ARESTUD) e di sviluppo dell’ADI;

3. supporto alla popolazione emigrata con potenziamento delle iniziative di integrazione a partire dall’ insegnamento della lingua italiana (specie per le donne) e di educazione alla prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale e delle gravidanze indesiderate;

4. prevenzione del disagio e stimolo a comportamenti autoprotettivi negli adolescenti con promozione di ulteriori interventi educativi con particolare riguardo alla relazione affettiva;

5. lotta alle cronicità, e prevenzione delle stesse, con azioni rivolte in particolare all’obesità nei bambini e alla decadenza della capacità cognitive negli anziani.

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Abbiamo inoltre alcuni temi di carattere generale che debbono continuamente essere affrontati e su cui dobbiamo indirizzare interventi volti a migliorare la situazione esistente. Sono convinta che senza la vostra partecipazione attiva non siano raggiungibili molti di tali obiettivi, ma sono certa che invece con il vostro fattivo impegno saranno raggiungibili notevoli miglioramenti nei seguenti temi su cui a parer mio avete un decisivo ruolo per la salute :

Accesso dei cittadini al sistema di cura sia per quanti abbisognano di prestazioni diagnostiche che terapeutiche.

Nel nostro Distretto stiamo sperimentando nuove forme organizzative, come quelle promosse dalle cooperative operanti in via Rainusso e S.Giovanni Bosco, per fornire risposte ai bisogni di intervento di gran parte della popolazione, consentendone l’accesso agli ambulatori medici anche in orari in cui normalmente non sono aperti gli ambulatori dei singoli professionisti, soddisfacendo così una sentita e diffusa esigenza e permettendo di non convogliare sui pronto soccorso ospedalieri una serie di interventi considerati urgenti dal singolo cittadino richiedente ma classificabili come Codici Bianchi rispetto all’intensità di una appropriata risposta assistenziale.

Tale esperienza può essere sicuramente consolidata ed estesa in altri distretti.

Di particolare rilevanza assumerà, al fine di migliorare l’assistenza ai cittadini ed in particolare quella domiciliare e nelle residenze socio-sanitarie nonchè il coordinamento con le attività cliniche, il collegamento tra i medici di medicina generale e gli altri servizi e presidi della Ausl attraverso l’estensione del progetto SOLE. Il progetto prevede, lo scambio di informazioni in via telematica, riguardo agli assistiti facendo girare tali informazioni tra i servizi che erogano le prestazioni e il Medico di Medicina Generale che ha in carico il cittadino in modo da permettere la piena presa in carico di quest’ultimo nelle varie fasi di cura.

Inoltre entro l’anno tutti i MMG faranno parte dei Nuclei delle cure primarie del distretto di appartenenza; ma pensate a che salto di qualità sarebbe per i cittadini se riuscissimo a creare, come in alcuni comuni della provincia, luoghi con più MMG e apertura orari più lunga.

Sostegno e formazione di un cittadino competente nel rivolgersi ai diversi punti della rete che erogano prestazioni.

Credo che occorra un vostro ulteriore contributo nel rendere il cittadino competente, o almeno più competente di oggi, nella ricerca delle strutture e dei servizi in grado di rispondere ai propri bisogni. Orientare la domanda in modo che sia più appropriata rispetto al bisogno è senza dubbio una necessità dell’intero sistema, necessità che consentirebbe di dare risposte più adeguate in tempi minori e con minor dispendio di energie. Rendere il cittadino più consapevole di cosa può e deve ottenere dal sistema e dove deve dirigere le proprie richieste è senza dubbio un problema da affrontare, ma a cui si può tentare di dare risposta solo se voi, che siete il primo contatto con l’utente, siete in grado di indirizzarlo e informarlo.

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Educazione a comportamenti personali corretti e a stili di vita salutari.

Il vostro contatto con i cittadini, che vi hanno scelto come riferimento per la loro salute, vi consente di sviluppare e soddisfare i bisogni e le richieste di cura, ma vi consente altresì di indirizzare i vostri utenti verso pratiche e stili di vita che permettono di salvaguardare la loro salute, preservandoli da rischi dovuti a comportamenti poco corretti verso di essa, così come state facendo per il fumo.

Ascolto dei bisogni e ricerca delle soluzioni da adottarsi per migliorare l’offerta

Un importante compito che viene svolto da parte di molti di voi è quello di ascoltare i cittadini che hanno bisogno del vostro intervento valutando in particolare se affiorano nuove esigenze o aumentano richieste di intervento per specifiche patologie. E’ di grande interesse per noi conoscere tali evoluzioni in modo da poter concordare e attuare gli specifici interventi che consentano al sistema di adeguarsi per far fronte alle nuove esigenze.

Credo concludendo che i temi che ho sopraesposto caratterizzino l’indispensabile ruolo che voi esercitate per migliorare e mantenere la salute dei cittadini modenesi.

Oggi è senza dubbio un momento particolare della Sanità nella nostra Regione e ancor più nella realtà Modenese. Infatti oltre ad avere in via di sviluppo la rete ospedaliera che è stata particolarmente potenziata con l’apertura, la prima fase di avvio ed oggi il funzionamento a quasi pieno regime degli Ospedali di Baggiovara e Sassuolo, abbiamo un piano socio sanitario regionale in via di approvazione che delinea una serie di nuovi e importanti obiettivi da perseguire nei prossimi anni.

Credo che di particolare rilevanza siano quelli di integrazione tra gli interventi sociali e sanitari, del nuovo ruolo assai più responsabile che dovranno assumere nella programmazione e nel controllo delle attività socio-sanitarie gli enti locali e del nuovo ruolo che dovrete assumere voi come Medici di Medicina Generale.

Un intero paragrafo del piano è infatti dedicato a illustrare il vostro ruolo all’interno dei nuclei di Cure Primarie che dovranno svilupparsi in ogni realtà distrettuale.

Gli obiettivi fissati dal Piano e contenuti nel recente accordo regionale, in esecuzione di quello nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, indicano voi tra gli indispensabili attori del nuovo sistema che dovrebbe rapidamente essere messo a regime e consentire all’intero Servizio Sanitario di migliorare le proprie prestazioni contenendo altresì i costi

Vi ringrazio per l’attenzione prestatami e per l’occasione fornitami di essere attivamente insieme a voi in questa occasione.

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