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MIRKO PALETTI DI FILCASA AL CDR DE

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Academic year: 2022

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(1)

IL SETTIMANALE

de il Quotidiano Immobiliare

356

13 MARZO 2021

MIRKO PALETTI DI FILCASA AL CDR DE ilQI: LE OPPORTUNITÀ SUL MERCATO DI MILANO

CITTAMODERNA

SVILUPPO E GESTIONE DA NAPOLI A

MILANO

SEC NEWGATE

COMUNICARE LA FILIERA DEL REAL ESTATE

LOGISTICA & RETAIL

OLTRE IL LAST MILE

(2)

ARTICOLI

la logistica va in città

PAGINA 10

SOMMARIO

Comunicare (bene) il Real Estate

PAGINA 27

Rigenerazione al vaglio

della Corte Costituzionale

PAGINA 15

RUBRICHE

editoriale

le DIRETTE ilqi Live!

Gestione e sviluppo con Cittamoderna

PAGINA 20

2

S

SOMMARIO

(3)

CONVEGNO

ilQI Live!

Il residenziale

è diventato il nuovo asset d’investimento

GIOVEDì 25 MARZO - ORE 9:00

LIVING, UN NUOVO MODO DI CONCEPIRE L’ABITAZIONE

PROGETTARE E COSTRUIRE CASE, COSA È CAMBIATO?

IL RESIDENZIALE COME ASSET CLASS PER GLI INVESTITORI

ISCRIVITI

Luca Dondi dall’Orologio NOMISMA

Giovanni Savio PLANET SMART CITY

Alessandro Borghi BORIO MANGIAROTTI Attilio Di Cunto EUROMILANO

Benedetto Giustiniani GENERALI REAL ESTATE Andrea Mucchietto HINES ITALY

Emanuele Caniggia DEA CAPITAL RE SGR Paolo Boleso INVESTIRE SGR

SPONSOR PARTNER

ISTITUZIONALI

Giuseppe Pizzuti

BNP PARIBAS RE ADVISORY ITALY André Straja

GAS STUDIO

Enrico Cestari GABETTI AGENCY Cesare Maggi

BERKSHIRE HATHAWAY HOMESERVICES - MAGGI PROPERTIES

Silvia Ricci RICCI SPA Adolfo Suarez LOMBARDINI22

Carlo Romanò INVESCO REAL ESTATE Giampiero Schiavo CASTELLO SGR

Giuseppe Amitrano GVA REDILCO & SIGEST Roberto Nicosia

COLLIERS INTERNATIONAL ITALIA

Simone Spreafico

DUFF & PHELPS, REAL ESTATE ADVISORY GROUP - A KROLL BUSINESS

Giuseppe Caruso IPI INTERMEDIAZIONE

(4)

4

S

EDITORIALE

EDITORIALE

di Pietro Zara

Come una

palla da bowling

La pandemia è piombata sui nostri modelli sociali ed eco- nomici come una palla da bowling. Ma non come una che fa strike, lasciando solo il vuoto. È stato un lancio forte e impreciso: molti birilli sono caduti, pochi sono rimasti al loro posto, alcuni traballano sulla propria base e ancora non si sa se cadranno o resteranno lì. Ecco, l’immobiliare logistico è uno di quei birilli ancora in piedi.

Paradossalmente, per il comparto logistico italiano lo spa- ventoso 2020 è stato un anno d’oro: con l’effetto domino tra emergenza sanitaria, lockdown ed esplosione dell’e-com- merce, la domanda di spazi logistici è schizzata in alto, in- sieme a lei l’assorbimento e, a seguire, lo sviluppo di nuovi spazi di grado A e la corsa degli investitori, anche di quelli che fino al 2019 non avevano mai guardato un capannone nemmeno con la coda dell’occhio.

A uno sguardo superficiale potrebbe sembrare un fuoco di paglia o, peggio ancora, una prevedibile corsa laddove si spostano i soldi, persino con l’odore acre di “sciacallag- gio” se accostata alla grande sofferenza generata ovun- que dalla pandemia. Ma non è così: il vuoto creato dalla

“palla da bowling” ha permesso di vedere l’inadeguatezza del sistema logistico italiano, una carenza infrastrutturale di cui ora gli operatori dell’immobiliare sono coscienti e che possono colmare con la propria professionalità. Non si tratta soltanto di costruire capannoni: l’intero sistema va ripensato. E così ci troviamo ora a parlare di spazi logi- stici di elevata qualità, a destinazione mista, abitati e vis- suti da persone, di logistica last mile e persino oltre, dentro le città. Un mondo tutto da creare e che genererà lavoro e opportunità per gli anni a venire.

A differenza del bowling, qui nessun meccanismo auto- matizzato riposiziona al loro posto i dieci birilli. Anzi, a dir- la tutta, non vale nemmeno la pena di rimetterli dov’erano.

(5)

ALESSANDRIA ALESSANDRIA

PIAZZA DELLA LIBERTÀ, N. 19

IN BLOCCO O SINGOLI LOTTI - SENZA BASE D’ASTA

AVVISO DI VENDITA IMMOBILE

La Banca d’Italia intende alienare un complesso immobiliare di sua proprietà sito in Alessandria, Piazza della Libertà, n. 19, in blocco oppure per singoli lotti, con una procedura di vendita senza base d’asta. La Banca d’Italia resta a disposizione per fornire chiarimenti e consentire l’accesso all’immobile ai soggetti interessati, previa richiesta da inviare a mezzo posta elettronica all’indirizzo email [email protected].

L’immobile, che è stato sede della Filiale di Alessandria della Banca d’Italia, è ubicato nel centro storico della città, tra Via Dante, Piazza della Libertà e Via Pontida.

L’edificio, che si sviluppa su quattro piani fuori terra, oltre ai piani terra e interrato, fu costruito negli anni 1951/54 a seguito della parziale demolizione del precedente stabile già sede della Banca d’Italia e presenta un’architettura tipica dell’epoca.

Il complesso immobiliare viene offerto in vendita in blocco oppure per singoli lotti:

L’immobile è sottoposto a vincolo di interesse storico-artistico ai sensi del d.lgs. 42/2004.

Classe Energetica: D – EPtot 47 kWh/m³/anno.

Il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse è il 20 aprile 2021.

LOTTO A

Circa 3.540 mq relativi alla componente con prevalente destinazione d’uso

terziario – direzionale

LOTTO B

Circa 1.270 mq relativi alla componente dell’immobile con prevalente destinazione

d’uso residenziale

Per ulteriori informazioni si rinvia al sito internet www.bancaditalia.it/chi-siamo/beni-immobili

(6)

L’evoluzione del mercato immobiliare.

Quali saranno i nuovi driver?

Luca Dondi dall’Orologio Nomisma

Gli avvocati del mattone

Davide Braghini Gianni & Origoni

Guido Inzaghi Studio BIP - Belvedere, Inzaghi & Partners Benedetta Amisano Carnelutti Law Firm

Il ruolo del Project Manager nei progetti immobiliari

Massimiliano Pulice Arcadis Italia Gabriele Scicolone Artelia Italia

Oliver Mantinger Drees & Sommer Italia Engineering

Bergamo, la spinta della provincia

Vanessa Pesenti Ance Bergamo Francesco Percassi Costim Cristian Vitali Vitali SpA

Torri EUR CDP

Michele Candeo CDP Immobiliare

8 MARZO9 MARZO10 MARZO12 MARZO11 MARZO

6

S

LE DIRETTE ilQI Live! - GUARDA I VIDEO

(7)

Prospettive per il mercato immobiliare italiano

15

MAR

Roma, un brillante futuro dietro le spalle

16

MAR

L’immobiliare e il settore del fashion

18

MAR

La progettazione

dell’edificio nel terziario

19

MAR

West Gate MIND Milano

17

MAR

Vai al programma de Le Dirette ilQI Live!

Marzo 2021

CLICCA QUI

7

S

LE DIRETTE ilQI Live! - PROSSIMI APPUNTAMENTI

(8)

Superfici ceramiche Antibatteriche Antivirali

Anti-inquinamento Auto-pulenti

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LIVE

QUESTO MURO

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LIBERI

distribuito da

(9)

ASTI

VIA GIUSEPPE VERDI, N. 15 ASTI

IN BLOCCO O SINGOLI LOTTI - SENZA BASE D’ASTA

AVVISO DI VENDITA IMMOBILE

La Banca d’Italia intende alienare un complesso immobiliare di sua proprietà sito in Asti, Via Giuseppe Verdi, n. 15, in blocco oppure per singoli lotti, con una procedura di vendita senza base d’asta. La Banca d’Italia resta a disposizione per fornire chiarimenti e consentire l’accesso all’immobile ai soggetti interessati, previa richiesta da inviare a mezzo posta elettronica all’indirizzo email [email protected].

L’immobile, che è stato sede della Filiale di Asti della Banca d’Italia, è un palazzo cielo terra con forma a “L”, il cui corpo più lungo affaccia su Via G. Verdi mentre quello più corto è prospiciente Via G. Berruti. L’edificio, costruito alla fine degli anni Cinquanta, si sviluppa su quattro piani fuori terra oltre a un piano seminterrato ad eccezione della sezione prospiciente Via G. Berruti che si compone di due piani fuori terra oltre al seminterrato.

Il complesso immobiliare viene offerto in vendita in blocco oppure per singoli lotti:

Classe Energetica: C – EPtot 34,411 kWh/m³/anno.

Il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse è il 20 aprile 2021.

LOTTO A

Circa 1.800 mq relativi alla componente dell’immobile con prevalente destinazione

d’uso terziario-direzionale

LOTTO B

Circa 1.250 mq relativi alla componente dell’immobile con prevalente destinazione

d’uso residenziale

Per ulteriori informazioni si rinvia al sito internet www.bancaditalia.it/chi-siamo/beni-immobili

(10)

di Redazione

Al CDR de ilQI si parla

di convergenza retail-logistica

La logistica va in città

10

S

LA LOGISTICA VA IN CITTÀ

(11)

11

S

LA LOGISTICA VA IN CITTÀ

Molto più che last- mile: la logistica in- dispensabile per velocizzare le con- segne dell’e-com- merce punta ora sulla prossimità de- gli ultimi 100 metri. E di conseguen- za per lo stock di immobili in città – spesso e volentieri a destinazione commerciale – si aprono nuove pro- spettive di mercato. Ed è proprio per parlare di questo che il Quotidiano Immobiliare ha dedicato una punta- ta dei Consigli di Redazione de ilQI Live! Retail e Logistica a questo che possiamo definire “cambio epocale”

dove la pandemia ha giocato il ruo- lo di acceleratore, in primis su città come Milano.

L’intervento introduttivo, per capire dinamiche di domanda e offerta di

questo segmento immobiliare, è sta- to affidato a Mirko Paletti, Presidente del CDA di Filcasa: “Restano tuttavia da regolamentare aspetti importanti – ha sottolineato Paletti – come la di- sciplina sulle destinazioni d’uso degli immobili e l’impatto sul traffico citta- dino”.

La seconda parte dell’appuntamento con il Consiglio di Redazione su Re- tail e Logistica ha visto protagonisti i commenti e le do- mande provenienti dalla platea degli ospiti. Particolarmente interessante l’intervento di Paola Bellina, Diretto- re Operativo di Italtrans, che nel suo intervento ha sottolineato: “Oggi la tendenza è entrare in città con piccoli magazzini o piccoli negozi, in modo da

Le prospettive degli immobili commerciali inseriti nel tessuto urbano

I requisiti degli immobili adatti alla logistica degli

“ultimi 100 mt”

Mirko Paletti, Presidente del CdA di Filcasa: “Oltre che sul residenziale e sugli uffici, negli ultimi 6-12 mesi siamo diventati attivi anche sulla logistica: abbiamo asset commerciali a Milano dove la richiesta di affitto arriva da grandi gruppi dell’e-commerce, sia italiani che internazionali, focalizzati su zone semi-centrali della città.

Per alcuni spazi ex commerciali si aprono nuovi scenari

anche punto di vista degli investitori”.

(12)

12

S

LA LOGISTICA VA IN CITTÀ

essere più rapidi sugli ultimi 100 me- tri di consegna: non sono tuttavia re- golati alcuni aspetti importanti come quello urbanistico o logistico dell’au- totrasporto pesante, oltre a non es- serci incentivi sulla consegna dell’ul- timo miglio”. Roberto Zoia, nella sua doppia veste di Direttore Patrimonio, Sviluppo e Gestione rete in IGD SIIQ e di Presidente del CNCC (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), ha ricordato la necessità di una parità di regole: “l’e-commerce – ha detto Zoia – deve avere lo stesso trattamento del retail anche per quanto riguarda l’accesso alle location all’interno delle città. C’è poi un tema di parità di trat- tamento fiscale, dove esistono note- voli squilibri tra centri commerciali e commercio online”. La parte conclu- siva dell’intervento di Zoia ha messo l’accento sull’importanza di un’azio- ne in sinergia tra logistica e retail di prossimità.

La parola è quindi passata ai progetti- sti, agli architetti e alle aziende mani-

fatturiere che hanno voluto interveni- re nella discussione di questo CDR. A partire da Daniela Sabbioni, Respon- sabile Sviluppo presso Galileo Inge- gneria, che ha voluto chiedere a Mirko Paletti di Filcasa chi saranno, a suo giudizio, i protagonisti di questo feno- meno di logistica di prossimità e qua- li requisiti devono avere questi spazi che ospiteranno questo tipo di distri- buzione. Davide Padoa, CEO di Design International, ha messo in evidenza il tema della sostenibilità dei trasporti e delle Smart city, portando l’esempio di Londra (dove l’architetto Padoa lavo- ra) e del suo piano urbanistico.

Paolo Facchini, Pre- sidente di Lombar- dini22, ha parlato della recentissima tendenza alla con- versione di spazio all’interno di proget- ti residenziali, da destinare a concier- ge, portinerie ma anche lockers in gra- do di mantenere la catena del freddo

MIRKO PALETTI

PERSONA

FILCASA

SOCIETÀ

Gli impatti

dell’e-commerce sugli immobili abitativi e sull’urbanistica

(13)

13

S

LA LOGISTICA VA IN CITTÀ

per la consegna di prodotti freschi. In conclusione di CDR, Roberto Marti- no, Contractors Manager Real Estate di GEWISS, ha segnalato l’impegno delle aziende manifatturiere sul fronte dell’innovazione tecnologica per la lo-

gistica di prossimità: “ad esempio, con la messa a punto di colonnine di rica- rica per i mezzi di trasporto – ha detto Martino – dove GEWISS sta investen- do e comunicando moltissimo”.

ROBERTO ZOIA

PERSONA

DANIELA SABBIONI

PERSONA

ROBERTO MARTINO

PERSONA

DAVIDE PADOA

PERSONA

PAOLO FACCHINI

PERSONA

PAOLA BELLINA

PERSONA

(14)
(15)

a cura di Thomas Mambrini

Rigenerazione al

vaglio della Corte Costituzionale

Il T.A.R. solleva questione di legittimità

sulla normativa urbanistica della Lombardia

15

S

RIGENERAZIONE AL VAGLIO DELLA CORTE COSTITUZIONALE

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16

S

LA GESTIONE VIRTUOSA DEGLI IMMOBILI

Con ordinanza n. 371 pubblicata il 10 feb- braio 2021, il T.A.R.

di Milano ha solle- vato la questione di costituzionalità con riferimento all’art.

40 bis (Disposizio- ni relative al patri- monio edilizio dismesso con criticità) della Legge urbanistica regionale (L.R.

12/2005), introdotto dalla L.R. 18/2019 relativa alla rigenerazione urbana.

La questione trae origine dal ricorso proposto da un pri- vato avverso l’art.

11 delle Norme Tec- niche di Attuazione (NTA) del Piano del- le Regole (PdR) del P.G.T. del Comune di Milano, che reca la disciplina urba- nistica per gli immobili abbandonati e degradati. Per tali immobili, puntual- mente individuati dall’Amministrazio- ne comunale, è prevista la facoltà per

il privato proprietario di avviare entro diciotto mesi interventi di recupero ri- chiedendo i relativi titoli edilizi. In caso di mancato avvio degli interventi il pri- vato dovrà procedere alla demolizio- ne dell’edificio con salvezza dell’intera volumetria; in caso di inerzia il Comu- ne ha la facoltà di sostituirsi al privato, al quale, in questo caso, sarà ricono- sciuta una volumetria corrispondente al solo indice unico di edificabilità (0,35 mq/mq).

Tra i vari motivi pro- posti, il privato ha lamentato l’illegit- timità della dispo- sizione comunale per contrasto con l’art. 40 bis della L.R.

12/2005, norma di rango sovraordinato, che con riferi- mento alla medesima fattispecie pre- vede una disciplina in parte diversa e, per certi aspetti, maggiormente favo- revole al privato proprietario dell’im- mobile dismesso. Infatti, a differenza

La questione di costituzionalità riguardo la

rigenerazione urbana sollevata dal T.A.R. di Milano

Il PGT di Milano e la disciplina sugli edifici abbandonati e degradati

Gli elementi del conflitto

d’interpretazione tra la norma

comunale e la norma regionale

THOMAS MAMBRINI

PERSONA

COCUZZA & ASSOCIATI

SOCIETÀ

(17)

Secondo il T.A.R., l’applicazione Secondo il T.A.R., l’applicazione

della norma regionale potrebbe stravolgere della norma regionale potrebbe stravolgere le scelte di programma già effettuate

le scelte di programma già effettuate dai Comuni

dai Comuni

17

S

LA GESTIONE VIRTUOSA DEGLI IMMOBILI

del P.G.T. comunale, la norma regionale prevede un termine maggiore (tre anni) entro il quale devono essere avviati gli interventi di recupero senza incorrere nella demolizione. Inoltre, l’art. 40 bis attribuisce al privato che procede al recupero dell’immobile dismesso un premio volumetrico che può arrivare fino al 25% della volumetria esistente, nonché l’esenzione dall’adeguamento della dotazione di aree pubbliche e di interesse pubblico (standard), incentivi invece non previsti dalla normativa co- munale.

zione alle Amministrazioni comunali in materia di programmazione urbanisti- ca. Infatti, con riferimento agli immobili degradati Regione Lombardia avrebbe dettato una disciplina del tutto compiu- ta e definita, fin quasi nei minimi detta- gli, tale non lasciare più alcun margine di discrezionalità ai Comuni, nemmeno con riferimento alla possibilità (salvo che per i comuni di minori dimensioni) di individuare ambiti del proprio terri- torio nei quali escludere l’applicazio- ne, in tutto o in parte, della normativa regionale (come invece accaduto, per

A fronte del vizio la- mentato, la difesa comunale ha quindi sollevato dubbi cir- ca la legittimità del- lo stesso art. 40 bis della L.R. 12/2005, con argomenti che sono stati ritenuti dal T.A.R. non mani- festatamente infondati e pertanto me- ritevoli di essere sottoposti al giudizio della Corte Costituzionale. La censura principale riguarda la presunta lesione del potere riconosciuto dalla Costitu-

esempio, con il c.d. Piano Casa e per il recupero dei sottotetti ai fini abitativi).

Secondo il T.A.R., inoltre, l’applicazione della norma regionale anche con riferi- mento agli immobili esistenti, potreb- be determinare lo stravolgimento delle scelte di programmazione già effet- tuate dai comuni con i propri strumenti urbanistici. Ciò soprattutto in conside- razione delle premialità previste dalla disciplina regionale stessa e del fatto che la sua applicazione può avvenire anche su richiesta dei privati proprie- tari con riferimento ad immobili non

La questione di legittimità sottoposta alla Corte Costituzionale dal TAR di Milano

(18)

18

S individuati dai Comuni, ma per i quali

venga asseverato lo stato di degrado come definito dalla norma stessa.

Altresì, il T.A.R. rileva una possibile viola- zione del principio di uguaglianza in ra- gione della disparità di trattamento ope- rato dalla disciplina regionale che, in ultima analisi, preve- de l’attribuzione di incentivi e premi vo- lumetrici ai privati che, di fatto, hanno

trascurato i propri immobili sino al so- praggiungere dello stato di degrado a differenza dei proprietari che, vicever- sa, hanno diligentemente fatto fronte a proprie spese agli oneri conseguenti al loro diritto di proprietà.

La parola passa ora alla Corte Costitu- zionale, chiamata a decidere nel meri- to delle questioni sollevate dal T.A.R. di Milano e che riguardano uno dei punti di maggior interesse e innovazione del- la normativa regionale sul tema della rigenerazione urbana.

La disparità di trattamento dei privati su incentivi e premi volumetrici

LA GESTIONE VIRTUOSA DEGLI IMMOBILI

(19)

BRINDISI BRINDISI

PIAZZA VITTORIO EMANUELE II, N. 4

IN BLOCCO O SINGOLI LOTTI - SENZA BASE D’ASTA

AVVISO DI VENDITA IMMOBILE

La Banca d’Italia intende alienare un complesso immobiliare di sua proprietà sito in Brindisi, Piazza Vittorio Emanuele II, n. 4, in blocco oppure per singoli lotti, con una procedura di vendita senza base d’asta. La Banca d’Italia resta a disposizione per fornire chiarimenti e consentire l’accesso all’immobile ai soggetti interessati, previa richiesta da inviare a mezzo posta elettronica all’indirizzo email [email protected].

L’immobile, che è stato sede della Filiale di Brindisi della Banca d’Italia, sorge nella piazza cittadina più vicina al porto, in prossimità del centro storico della città, con affacci su Piazza Vittorio Emanuele II e su via Filomena Consiglio. L’edificio, composto da tre corpi di fabbrica realizzati con stili e tecniche costruttive differenti e in diverse epoche a partire dalla fine degli anni Venti, si sviluppa su quattro piani fuori terra, oltra al seminterrato e al piano copertura.

Il complesso immobiliare viene offerto in vendita in blocco oppure per singoli lotti:

L’immobile è sottoposto a vincolo di interesse storico-artistico ai sensi del d.lgs. 42/2004.

Classe Energetica: G – EPtot 68,16kWh/m²/anno.

Il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse è il 20 aprile 2021.

LOTTO A

Circa 1.850 mq relativi alla componente dell’immobile con prevalente destinazione

d’uso terziario-direzionale

LOTTO B

Circa 640 mq relativi alla componente dell’immobile con prevalente destinazione

d’uso residenziale

Per ulteriori informazioni si rinvia al sito internet www.bancaditalia.it/chi-siamo/beni-immobili

(20)

20

S

di Redazione

Gestione e sviluppo con Cittamoderna

Ne parliamo con Antonio Prezioso, Partner di Cittamoderna

20

S

GESTIONE E SVILUPPO CON CITTAMODERNA

(21)

CITTAMODERNA

SOCIETÀ

ANTONIO PREZIOSO

PERSONA

I progetti conclusi di recente e quelli in pipeline, che si affiancano ad un secondo - ma non meno

importante - ramo di attività, costituito dalla gestione del patrimonio immobiliare. Questi gli argomenti

affrontati, in questa intervista, con Antonio Prezioso, Partner di Cittamoderna, a cui abbiamo chiesto anche la sua view sul fronte degli investitori e su quello

dell’appetibilità del mercato immobiliare italiano, con specifico riferimento a Milano, dove Cittamoderna ha una presenza importante.

Aedifica è stata una sfida sia dal punto di vista imprenditoriale che sociale. Nell’area orientale di Napoli caratterizzata da numerosi impianti industriali dismessi e da aree in avanzato degrado, l’ambizione era quella di trasformare un grande impianto metallurgico in una fabbrica della nuova produzione di beni e servizi (oltre 20,000 mq di superficie).

Puntavamo ad un progetto che non subisse il contesto urbano, ma, piuttosto, contribuisse a

DOTT. PREZIOSO, CI PARLA DI UN

PROGETTO PER VOI MOLTI SIGNIFICATIVO COME AEDIFICA, A

NAPOLI? QUALI SONO LE CARATTERISTICHE?

21

S

GESTIONE E SVILUPPO CON CITTAMODERNA

(22)

riqualificarlo. L’esperienza di Brin69 è stata singolare per i tempi, per le dimensioni, per la felice consonanza tra il modo di fare impresa e la visione dell’architettura.

I risultati positivi del progetto dimostrano la possibilità di coniugare successo imprenditoriale e attenzione ai luoghi della produzione e agli uomini, responsabilità nei confronti del territorio, passione per l’architettura.

Il risultato è uno spazio moderno, ecosostenibile, multi-funzionale in cui numerose aziende e attività commerciali hanno deciso di insediarsi.

Cittamoderna è convinta che la sfida futura delle città italiane risieda nella riqualificazione delle periferie per le quali occorrono progetti ambiziosi, imprenditori

coraggiosi e nuove modalità di cooperazione pubblico- privato.

Cittamoderna ha aderito al progetto Napoli Est, comitato di coordinamento di tutte le iniziative di

riqualificazione dell’area orientale di Napoli e adesso sta attivamente lavorando alla costituzione di EstRaMoenia che intende proseguire e rilanciare il completamento e la rigenerazione dell’area est della città attraverso interventi integrati pubblici e privati.

22

S

GESTIONE E SVILUPPO CON CITTAMODERNA

Complesso Brin

(23)

Gli investitori istituzionali esteri Gli investitori istituzionali esteri identificano in Cittamoderna un identificano in Cittamoderna un local partner affidabile e di

local partner affidabile e di lungo periodo

lungo periodo

Cittamoderna è una boutique che da oltre 50 anni si adopera per la creazione di valore immobiliare attraverso

l’investimento, lo sviluppo e la

gestione di progetti di trasformazione urbana sul territorio nazionale.

Il know-how acquisito dalla struttura negli anni con l’erogazione di tutti i servizi connessi alla gestione e allo sviluppo immobiliare è stato di recente messo a disposizione di investitori istituzionali esteri che hanno identificato in Cittamoderna un local partner affidabile e di lungo periodo.

CI DÀ UN QUADRO GENERALE DELLE ATTIVITÀ DI

CITTAMODERNA, CON PARTICOLARE FOCUS SULLA GESTIONE DEL PATRIMONIO DI TERZI INVESTITORI?

Il mercato italiano ha delle peculiarità di processo che spesso solo un soggetto con esperienza diretta e radicata riesce a

controllare. Tale controllo è percepito come una imprescindibile mitigazione di rischio da parte dei soggetti esteri.

Grazie a queste nuove partnership e attività Cittamoderna ha incrementato il proprio patrimonio gestito che ad oggi supera i

€ 500 mln di valore.

23

S

GESTIONE E SVILUPPO CON CITTAMODERNA

(24)

L’Italia è un Paese che da sempre attira e allo stesso tempo spaventa gli investitori stranieri.

L’interesse c’è ma, soprattutto in questi momenti di rallentamento dell’economia mondiale, l’atteggiamento è spesso di natura speculativa, ad eccezione di poche aree dei centri principali (i.e. Milano) e alcune asset class (i.e. logistica, residenziale).

Come spesso sottolineato, questa logica non cambierà fino a quando non si riuscirà a creare un contesto di regole certe e forti

semplificazioni affinché gli investitori stranieri

DAL VOSTRO PUNTO DI OSSERVAZIONE PRIVILEGIATO, COME SI STANNO MUOVENDO GLI INVESTITORI

(STRANIERI E NON) CHE GUARDANO ALL’ITALIA?

24

S

GESTIONE E SVILUPPO CON CITTAMODERNA

Complesso Brin

(25)

possano contemplare logiche di investimento meno aggressive e di lungo periodo.

Questo è fondamentale per far partire progetti chiave di rilancio delle principali città italiane e crediamo esistano le condizioni al contorno per operare scelte coraggiose in questa direzione.

Milano si conferma l’unico centro in Italia con dinamiche di

mercato in linea con la media europea.

Il residenziale in città mantiene una buona vitalità.

Molti nuovi progetti stanno partendo e questo sicuramente alimenterà la filiera dei servizi ad essi connessi. Nel mercato dell’agency residenziale occorrono sempre più agenzie

qualificate in grado di gestire grandi progetti, che riescano a indirizzare la logica sottostante il prodotto e assistere il cliente anche nelle fasi di post-vendita. Il project dovrà sempre più specializzarsi nella gestione di progetti innovativi, flessibili ed ecosostenibili. Le strutture di property dovranno essere in grado di raccogliere la sfida del prossimo futuro: la gestione di immobili residenziali a reddito.

SIETE MOLTO PRESENTI SU UNA PIAZZA

COME MILANO: QUALI SEGNALI ARRIVANO DA QUESTO MERCATO (PER ATTIVITÀ DI AGENCY, PROJECT E PROPERTY MANAGEMENT DELLE VOSTRE ASSET CLASS DI RIFERIMENTO)?

25

S

GESTIONE E SVILUPPO CON CITTAMODERNA

Complesso Brin

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TOTZERET HAARETZ (TOHA)

(27)

di Redazione

Comunicare (bene) il Real Estate

Ce lo spiega Silvia Gentile, Supervisor Real Estate Comms di SECNewgate

27

S

COMUNICARE (BENE) IL REAL ESTATE

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SEC NEWGATE

SOCIETÀ

SILVIA GENTILE

PERSONA

Media relation e digital PR, organizzazione di eventi ma anche gestione dei social media: sono tante le attività – e l’elenco qui riportato non è esaustivo – che vanno sotto lo stesso “cappello” delle attività di comunicazione aziendale. Rispetto ad un passato neanche tanto remoto (parliamo dei primi anni 2000), le società di Real Estate che operano in Italia hanno fatto visibilmente passi avanti nel gestire in maniera professionale questi aspetti. Per questo abbiamo intervistato Silvia Gentile, Supervisor Real Estate Comms di SEC Newgate, alla quale abbiamo anche chiesto di raccontarci la gestione della loro attività degli ultimi 12 mesi, per tutti così “sfidanti”.

Potenzialmente tutte le attività di comunicazione di qualsiasi azienda – dalle Media relations e digital PR allo studio della corporate identity, dalla progettazione di eventi ai social media, dalla comunicazione di crisi all’advertising – più quelle più tipicamente di advocacy – Community relations, Local Public Affairs

SILVIA, CI SPIEGHI IN CHE COSA CONSISTONO LE ATTIVITÀ DI

COMUNICAZIONE DI UNA SOCIETÀ CHE SI OCCUPA DEL REAL ESTATE?

28

S

COMUNICARE (BENE) IL REAL ESTATE

(29)

e Stakeholder engagement – legate, queste sì, alle specificità del settore.

Non ci sono dunque preclusioni legate a questo mercato. Dipende dagli obbiettivi che vengono

individuati, dai pubblici che si vogliono raggiungere e, oggi più che mai, dal contesto in cui si vive. “Tutto scorre” e sempre più in fretta: in un mondo in continua evoluzione, si moltiplicano modelli di comunicazione, canali e modalità di relazione fra un’organizzazione e i suoi interlocutori. In questo quadro anche in

ambito real estate devono essere scelte le attività, da sviluppare in modo verticale o multidisciplinare, che consentano un’interlocuzione efficace e di valore.

I confini fra la comunicazione I confini fra la comunicazione

del progetto e quella “corporate”

del progetto e quella “corporate”

del soggetto che lo sviluppa, del soggetto che lo sviluppa,

progetta o costruisce, sono fluidi progetta o costruisce, sono fluidi

Non abbiamo un segmento elettivo, fra i nostri clienti che operano nel settore immobiliare c’è chi sviluppa, chi investe, chi gestisce, chi progetta, chi analizza il mercato. Come

non è univoco quello che loro chiedono a SEC Newgate. Abbiamo un importante track record nella comunicazione di importanti progetti immobiliari, ma i confini fra la comunicazione del progetto e quella “corporate” del soggetto che lo sviluppa, progetta o costruisce, sono estremamente fluidi e quindi non esistono neppure attività o ambiti esclusivi.

QUALI SONO LE SOCIETÀ DEL RE CHE SEC

NEWGATE SEGUE E IN QUALI SEGMENTI SIETE SPECIALIZZATI?

29

S

COMUNICARE (BENE) IL REAL ESTATE

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Suonerà poco originale, ma il metodo è sempre lo stesso: si

individuano gli obiettivi e, sulla base di questi, si imposta un piano.

Certamente più necessario che mai per questo settore è partire da un’approfondita analisi del contesto (sia macro sia di specifico mercato di riferimento e, nel caso di un

progetto immobiliare, del contesto territoriale) e della percezione che gli stakeholder hanno dell’Azienda e/o del progetto da comunicare.

CI SPIGHI IN SINTESI COME SI IMPOSTA UN PIANO DI

COMUNICAZIONE E QUALI SONO GLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE?

È necessario partire da un’analisi È necessario partire da un’analisi del contesto (macro, di mercato del contesto (macro, di mercato o territoriale) e dalla percezione o territoriale) e dalla percezione degli stakeholder

degli stakeholder

Solo partendo da questa base di studio si può arrivare all’individuazione e condivisione di linee strategiche e, infine, delle attività da sviluppare, secondo un approccio che tenga conto di tutto. Perché anche quando sono in gioco obiettivi di business, è nostro compito aiutare il Cliente nell’amministrare quel

patrimonio unico che è la sua reputazione, attraverso una rappresentazione quanto più efficace e coerente possibile della sua identità.

Lo stesso vale quando la comunicazione si focalizza su un singolo progetto o su una singola operazione.

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Anche in questo caso non credo ci siano errori “tipici”

di chi opera in

ambito real estate.

Più comunemente individuerei tre rischi: 1) spesso le aziende faticano a comprendere che la visuale che conta è soprattutto quella esterna, quella del pubblico (inteso in senso ampio) ed è questa che in qualche modo deve guidare tutta la comunicazione; di qui la necessità ,ad esempio con i media, di risultare effettivamente interessanti comunicando dati, fatti, trend,

insomma contenuti significativi e di valore per chi legge 2) per quanto possa sembrare strano, non sempre si percepisce che comunicare

QUALI SONO GLI ERRORI DI COMUNICAZIONE

ASSOLUTAMENTE DA EVITARE IN QUESTO

CAMPO? (E CHE INVECE LE SOCIETÀ DEL RE

TENDONO A FARE CON FACILITÀ)?

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In ambito real

estate non abbiamo assolutamente

avuto rallentamenti, al contrario la

necessità di comunicare si è fatta sentire ancor di più in questo anno di Pandemia e ci ha portato a sperimentare nuovi format, ormai entrati nella normalità.

Così, ad esempio, gli eventi “fisici”

sono stati sostituiti (e ancora lo sono) da eventi totalmente digitali o in forma mista e siamo stati “sollecitati” a un uso più massivo e accelerato di modalità e strumenti partecipativi, anche con media, influencer, istituzioni. Ma il dialogo fra Clienti e stakeholder non si è mai

IN QUESTI ULTIMI 12 MESI DI PANDEMIA, COME AVETE MESSO A PUNTO LE STRATEGIE DI COMUNICAZIONE DELLE SOCIETÀ DEL COMPARTO DEL RE?

E QUALI SONO STATE LE LINEE GENERALI DI COMUNICAZIONE

ADOTTATE PER GESTIRE UNO SCENARIO COSÌ “IN DIVENIRE”?

sottintende un dialogo con i propri stakeholder e non un monologo, e questo significa essere disposti ad

ascoltare, condividere e anche negoziare 3) la difficoltà di leggere contesto, di calarsi in esso e di capire che determinati momenti storici o specifiche situazioni contingenti impongono di cambiare prospettiva, priorità e direzione.

Questo anno di Pandemia ci ha Questo anno di Pandemia ci ha portato a sperimentare nuovi portato a sperimentare nuovi format: ad esempio, gli eventi format: ad esempio, gli eventi digitali o in forma mista

digitali o in forma mista

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interrotto, anzi, forse come non mai l’attualità ha coinvolto gli operatori di un settore così importante

per l’economia nazionale nella riflessione sulle trasformazioni in atto e sul futuro. Pensiamo alla riflessione sulle città alla luce della pandemia, sulla sostenibilità, sugli spazi del lavoro e della casa, etc.

Più in generale abbiamo registrato una voglia assoluta di reagire alla tempesta, una capacità di resistere ed inventare, ricostruire. Questo ha portato l’Agenzia non solo a rispondere in modo dinamico e

creativo ai bisogni di comunicazione dei nostri clienti, ma anche a dare voce e spazio a questa travolgente energia di reazione, responsabilità, solidarietà, e perciò alle storie di enti e aziende che, per prima cosa, si sono preoccupate di esserci, di vivere, inventando soluzioni per salvare il lavoro, far arrivare aiuti, rispondere alla necessità sociali. È nato così, a poche settimane dall’inizio della pandemia,

#PrimumVivere, progetto di storytelling partecipativo che ha raccolto in pochi mesi 60 storie di aziende,

onlus, istituzioni locali e 30 contributi di opinion leader rilanciandole a migliaia di persone. Il progetto di SEC Newgate ha ricevuto qualche settimana fa il Premio Assorel per la categoria Non profit.

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LUCCA LUCCA

VIA CIVITALI, N. 191

IN BLOCCO O SINGOLI LOTTI - SENZA BASE D’ASTA

AVVISO DI VENDITA IMMOBILE

La Banca d’Italia intende alienare un complesso immobiliare di sua proprietà sito in Lucca, Via Civitali, n. 191, in blocco oppure per singoli lotti, con una procedura di vendita senza base d’asta. La Banca d’Italia resta a disposizione per fornire chiarimenti e consentire l’accesso all’immobile ai soggetti interessati, previa richiesta da inviare a mezzo posta elettronica all’indirizzo email [email protected].

L’immobile, che è stato sede della Filiale di Lucca della Banca d’Italia, è ubicato in zona semicentrale, all’interno della frazione San Marco. L’edificio ha il suo affaccio principale su Via Civitali ed è circondato da un’ampia zona verde. Il complesso immobiliare, costruito agli inizi degli anni Novanta, si sviluppa su tre piani fuori terra

oltre a un piano seminterrato.

Il complesso immobiliare viene offerto in vendita in blocco oppure per singoli lotti:

Classe Energetica: G – EPtot 39,10 kWh/m³/anno.

Il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse è il 20 aprile 2021.

LOTTO A

Circa 2.490 mq relativi alla componente dell’immobile con prevalente destinazione

d’uso terziario-direzionale

LOTTO B

Circa 690 mq relativi alla componente dell’immobile con prevalente destinazione

d’uso residenziale

Per ulteriori informazioni si rinvia al sito internet www.bancaditalia.it/chi-siamo/beni-immobili

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Fondato da

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Consulenza editoriale

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