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AMPLIAMENTO LICEO GIORGIONE in Castelfranco Veneto (TV) - 1 STRALCIO

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Academic year: 2022

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(1)

Engineering s.r.l.

Engineering s.r.l.

Sede Settanta7 studio ass. - via Principessa Clotilde 3 Torino TO Contatti info@settanta7.com 0110463878

Arch. Elena Rionda

Sede Settanta7 studio ass. - via Principessa Clotilde 3 Torino TO Contatti info@settanta7.com 0110463878

Arch. Lorenzo Albai Giovane professionista:

Arch. Daniele Rangone

Sede Settanta7 studio ass. - via Principessa Clotilde 3 Torino TO Contatti info@settanta7.com 0110463878

Sede Stain Engineering s.r.l.- viale Verona 190/14 Trento TN Contatti info@stain.tn.it 0461933546

Ing. Fabrizio Andreatta

Sede Stain Engineering s.r.l.- viale Verona 190/14 Trento TN Contatti info@stain.tn.it 0461933546

P.I. Antonio Danesi

Ing. Loris Borean

Sede via S. Marco 13 Zoppola PN Contatti info@borean.it 0434241540

AMPLIAMENTO LICEO GIORGIONE

in Castelfranco Veneto (TV) - 1° STRALCIO

data emissione:

nome file:

FASE AREA TIPO ELABORATO REVISIONE

fase progetto:

FASE GC gestione commessa IP indagini preliminari SF studio di fattibilità PD progetto definitivo PE progetto esecutivo AP appalto DL direzione lavori CF collaudo finale

RE relazioni EG elaborati grafici

CM computi metrici e stime EP elenco prezzi

CC capitolati e contratti VE verbali

RA richieste autorizzazione LC lettere e comunicazioni

PM piano manutenzione GL giornale dei lavori LM libretti delle misure RC registro di contabilità SC sommario registro di contabilità SL stato di avanzamento lavori CP certificato di pagamento RF relazione finale TIPO ELABORATO

RE rapporti con enti SI sicurezza CO contabilità

VV sistemazioni a verde e viabilità IO intera opera

QU qualità CV ciclo di vita PI pianificazione ES esproprio

AR architettonico ST strutture

IE impianti elettrici e speciali IM impianti termo-meccanici

IA impianti antincendio

UR urbanistica

AREA

rev. descrizione data redatto controllato approvato

SA servizi accessori

LL lista delle lavorazioni

codice allegato:

CODICE EDIFICIO

descrizione allegato:

il responsabile del procedimento:

raggruppamento di progettazione:

Daniele Rangone architetto

10144 Torino (TO) Via Principessa Clotilde, 3 Tel. 011 0463878 info@settanta7.com

coordinatore:

Settanta7 studio associato

SILVIA CEOLA architetto

GE geologia e idrogeologia

AL altro EE elenco elaborati

AP analisi prezzi

PROGETTO DEFINITIVO

Prima Consegna 00

Il progettista architettonico:

Prima Revisione 01

16.10.2020

PD AR RE 01

CUP B26B19000070002

01

RELAZIONE TECNICA DELLE OPERE

ARCHITETTONICHE

(2)

S OMMARIO

Premessa ... 3

1. Introduzione ... 4

1.1. Note esplicative ... 4

1.2. Linee guida per la progettazione architettonica ... 4

2. Tipologie e soluzioni di progetto ... 5

2.1. Relazione tecnica ... 5

2.2. Relazione illustrativa... 6

2.2.1. Caratteri dell'area di intervento ... 6

2.2.2. Concezione dell'opera: il progetto architettonico ... 8

2.2.3. Il progetto funzionale ed il dimensionamento ... 12

2.2.4. Scala esistente e scala di progetto ... 13

2.2.5. Indirizzi costruttivi: comfort ambientale e consumi energetici ... 14

2.2.6. Materiali e tecnologie costruttive ... 14

2.2.7. Condizioni dell’illuminamento ... 15

3. Caratteristiche funzionali delle opere ... 16

3.1. Soluzioni adottate per il superamento delle barriere architettoniche ... 16

3.1.1. Soluzioni progettuali in linea con DPR N°503 del 24/07/96 e DGRV 840 del 31/03/2009, attuazione della LR veneto 16 del 12/07/2007 art 6 ... 16

3.2. Accessibilità ... 16

3.3. Criteri ambientali minimi ... 17

4. Operatività ... 17

4.1. Grado di definizione degli interventi progettuali ... 18

4.2. Gestione e manutenzione delle azioni progettuali ... 18

5. Riferimenti normativi ... 20

5.1. In materia di edilizia locale ... 20

5.2. In materia di opere pubbliche ... 20

5.3. In materia di edilizia scolastica ... 20

(3)

5.4. Specifiche dimensionamenti aule ... 20

5.5. In materia di prevenzione incendi ... 20

5.6. In materia di Barriere architettoniche: ... 21

5.7. In materia di Progettazione delle strutture in legno: ... 21

5.8. In materia di Sicurezza dei lavoratori e prevenzione infortuni: ... 21

5.9. In materia di Smaltimento rifiuti: ... 22

5.10. In materia di Requisiti acustici degli edifici: ... 22

5.11. In materia di Impianti: ... 22

5.12. In materia di Impianti elettrici e dispositivi di protezione dalle scariche atmosferiche: ... 22

5.13. In materia di Impianti meccanici e contenimento dei consumi energetici: ... 22

(4)

P REMESSA

Titolo dell’intervento AMPLIAMENTO DEL LICEO “GIORGIONE” PRESSO L’ISTITUTO I.S.I.S. “FLORENCE NIGHTINGALE” (1° STRALCIO) IN CASTELFRANCO VENETO

Progettisti Settanta7 Studio Associato (capogruppo in rtp), Ing. Loris Borean, Stain Engineering S.r.l., arch. Lorenzo Albai

Caratteristiche

dell’intervento L’intervento prevede l’ampliamento del Liceo “Giorgione” presso l’Istituto I.S.I.S.

“Florence Nightingale” in Castelfranco Veneto. Il progetto riguarda il primo stralcio del progetto complessivo, con l’edificazione di un edificio composto da 15 aule, laboratori e spazi polifunzionali, unito fisicamente all’esistente.

La presente relazione è redatta ai sensi del D.P.R. n. 207 del 05.10.10 e rimanda agli allegati elaborati cartografici di rilievo e di progetto prodotti.

L’obiettivo di questa relazione è quello di descrivere i requisiti, i vincoli e gli obiettivi con cui il progetto ha dovuto confrontarsi, gli assunti teorici della progettazione, le ragioni di particolari scelte architettoniche, nonché le precisazioni di carattere tecnico del progetto definitivo per il primo stralcio dell’ampliamento del Liceo “Giorgione” presso l’Istituto I.S.I.S. “Florence Nightingale”, ubicato nel Comune di Castelfranco Veneto (TV), in via Giuseppe Verdi, 60.

(5)

1. I NTRODUZIONE

1.1. N

OTE ESPLICATIVE

La presente relazione tecnica delle opere architettoniche introduce il progetto definitivo per il primo stralcio dell’ampliamento del Liceo “Giorgione” presso l’Istituto I.S.I.S. “Florence Nightingale”.

Il progetto è articolato in elaborati documentali e grafici in diverse scale di approfondimento come prescritto dalla normativa vigente del Nuovo Codice Appalti 2019 e similari. La presente relazione ripercorre brevemente i criteri assunti nel progetto definitivo al fine di sottolineare la coerenza con quanto proposto nella fase di gara, oltre proporre la descrizione degli interventi e dei materiali utilizzati oggetto di approfondimento. Sono inseriti inoltre ulteriori aspetti che il progetto affronta a corredo della realizzazione del nuovo complesso scolastico, quali la progettazione delle aree esterne e degli elementi di connessione all’esistente.

1.2. L

INEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA

Le linee guida proposte nello studio di fattibilità si confermano nel presente progetto definitivo, costruendo azioni progettuali concrete nella direzione della definizione di un organismo architettonico unitario e compatto dal forte valore iconico e comunicativo. La volontà è dunque di creare un sistema che non sia solo alterazione e ridefinizione di spazi, o tantomeno una semplice “aggiunta” all’esistente, ma sia socialmente sostenibile e fortemente educativo.

L’idea guida generale, così come nello studio di fattibilità, è sempre fortemente influenzata da come la costruzione di un nuovo edificio scolastico sia un evento promotore di dinamiche di trasformazione urbana tali da coinvolgere la comunità, rappresentando pertanto un “fatto” sociale nonché pubblico e formativo. In questa ottica, gli apporti specialistici relativi agli aspetti strutturali ed impiantistici declinano gli input di progetto in soluzioni che risultino in accordo con lo stato dei luoghi e non in sovrapposizione ad essi. Per cui l’attento studio formale del progetto definitivo va letto attraverso la scelta dei materiali nonché la proposta di nuove tecnologie costruttive e impiantistiche nel rispetto dell’impatto ambientale del nuovo corpo di fabbrica e dell’integrazione con l’esistente.

In particolare, si riportano di seguito le linee-guida adottate per lo sviluppo del progetto architettonico e funzionale:

/ IDENTITÀ - La realizzazione del nuovo complesso scolastico da adibire a scuola diventa occasione di revisione di un importante brano di città che dialoga con la moderna visione della scuola: progettare e costruire una scuola è un evento pubblico. Pertanto, obiettivo complessivo della realizzazione del nuovo manufatto architettonico è stato sviluppare proposte progettuali in grado di creare connessioni funzionali, morfologiche ed ambientali capaci di aprire l’area scolastica alla comunità delineando un edificio che sia rappresentativo, funzionale e riconoscibile.

(6)

/ EDIFICIO - L’impianto parte dalle esigenze umane, didattiche, costruttive, ambientali e collettive della

“prosecuzione” dell’edificio in linea esistente: il complesso è pensato con una propria identità sia formale che funzionale, ma comunque in forte integrazione con l’edificio a cui si collega. Pertanto, il manufatto edilizio si presenta come un corpo unitario e compatto che si sviluppa in altezza su tre livelli come l’esistente, riprendendone le quote di pavimento in modo da permettere il passaggio fluido fra i due corpi, declinando il primo spazio di “approdo” alla nuova costruzione come un’agorà, spazio di incontro, pensiero e studio.

In linea con il programma funzionale e le esigenze dell’offerta didattica sono previste n.15 aule che si susseguono sui fronti est e ovest dell’edificio su tutti e tre i piani. Altri spazi versatili e polifunzionali, più riservati o integrati con il connettivo a seconda dei casi, si integrano e interagiscono con gli ampi corridoi e le agorà. Si precisa che le funzioni specifiche presenti all’interno dell’edificio e la verifica di rispondenza alla normativa di settore si possono ritrovare all’interno degli elaborati grafici di progetto.

/ INVOLUCRO - Tra le peculiarità progettuali dell’edificio segnaliamo una particolare attenzione rivolta all’involucro, costituito da materiali altamente resistenti ed isolanti, in grado di garantire alte prestazioni termiche che implicano un ridotto consumo energetico annuale collocando la nuova struttura in una situazione di eccellente comfort abitativo. Si precisa che i materiali utilizzati nel progetto sono naturali ed eco-compatibili per una scelta inequivocabile che unisce la salvaguardia ambientale alla tutela della salute di questi spazi, frequentati da un’utenza sensibile.

2. T IPOLOGIE E SOLUZIONI DI PROGETTO 2.1. R

ELAZIONE TECNICA

Per gli aspetti tecnici di approfondimento si rimanda alle relazioni tecniche specialistiche considerate parte integrante del presente progetto definitivo. In particolare, si rimanda alla Relazione Generale per lo sviluppo delle seguenti tematiche:

/ RISPONDENZA DEL PROGETTO ALLE FINALITÀ DELL'INTERVENTO, RISPETTO DEL PRESCRITTO LIVELLO QUALITATIVO, COSTI E DEI BENEFICI ATTESI

/ CRITERI E LINEE GUIDA DEGLI ASPETTI TECNICO-PROGETTUALI E DI INSERIMENTO DELLINTERVENTO SUL TERRITORIO

/ INDAGINI E STUDI INTEGRATIVI

/ SOLUZIONI ADOTTATE PER IL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

/ ACCESSIBILITÀ

Elaborati di riferimento

PD_IO_01 RELAZIONE GENERALE

PD_IO_05 RELAZIONE DI RISPONDENZA AI CAM PD_AR_18 CAPITOLATO TECNICO PRESTAZIONALE

PD_QU_01 RELAZIONI SPECIALISTICHE – VERIFICA DEI REQUISITI ACUSTICI PASSIVI PD_GE_01 VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’ IDRAULICA

PD_STR_01 RELAZIONE DI CALCOLO DELLE STRUTTURE

(7)

PD_ST_02 PIANO DI MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE PD_IE_R01 RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA

PD_IM_R01 RELAZIONE TECNICA E DI CALCOLO IMPIANTI MECCANICI

2.2. R

ELAZIONE ILLUSTRATIVA

2.2.1. Caratteri dell'area di intervento

Lo studio e l’analisi del sito, condotti in fase di sopralluogo prima della progettazione, sono stati finalizzati alla definizione dei seguenti elementi:

 caratteri morfologici dell’area dal punto di vista della sua forma, dell’altimetria e degli elementi di specificità;

 lettura del paesaggio attraverso la relazione dei suoi elementi (tessiture, volumi, colori, elementi ordinatori) e identificazione dei caratteri di appartenenza e distinzione dell’area di intervento;

 analisi morfologica del paesaggio costruito (i pieni/i vuoti, la materia/il colore);

 studio dettagliato dell’edificio esistente da collegare all’ampliamento

 rapporti funzionali;

 reti.

(8)

Solo interpretando questa serie di informazioni abbiamo potuto intraprendere il percorso di progettazione finalizzato a realizzare un progetto che svolga alla scala territoriale il ruolo di elemento ordinatore, mentre alla scala architettonica possa essere al contempo interprete della memoria dei luoghi e testimone del contemporaneo, risultando quindi, nel suo complesso, assonante e comprensibile.

(9)

L’area di intervento è costituita dal lotto a sud della scuola esistente, ed è il primo stralcio di tre interventi (gli altri due riguardano un ulteriore ampliamento della scuola e la palestra) che porteranno al complesso scolastico un nuovo ruolo di centralità sociale e funzionale.

2.2.2. Concezione dell'opera: il progetto architettonico

(10)

La necessità principale della fase progettuale cui risponde il presente progetto definitivo riguarda la realizzazione di un progetto molto accurato, con lo scopo finale di ottimizzare l'esecuzione dei manufatti edilizi in un accordo sinergico con l’Amministrazione. L'intero studio della proposta progettuale del team project incaricato è stato indirizzato verso la concezione di un'architettura in grado di rivestire una nuova centralità all'interno della Comunità di Castelfranco Veneto. La forte carica iconografica dell'edificio nasce dall'esigenza di offrire allo stesso tempo un edificio funzionale e contemporaneo in grado di legarsi però con l’edificio esistente a cui si raccorda e con la tradizione locale.

Obiettivo del progetto è la creazione di una organizzazione planimetrica che risulti aderente sia alle esigenze della scuola contemporanea, che alle specificità del luogo. Le matrici territoriali del progetto sono semplici, ma il loro rispetto determinerà un impianto complessivo fortemente relazionato al contesto. Esso è il risultato della disposizione degli elementi primari della composizione architettonica, secondo una coerente interpretazione dell'architettura. Il progetto per il nuovo polo scolastico instaura un linguaggio visivo e funzionale tra gli edifici, andando a costituire un moderno complesso scolastico che possa soddisfare completamente le esigenze dell’Amministrazione e della comunità. Il corpo di fabbrica del complesso scolastico è caratterizzato dall’ utilizzo di materiali e scelte cromatiche che denotano una moderna interpretazione dell’architettura scolastica. L’intento è stato quello di progettare quindi un edificio che rispetti la realtà circostante e la valorizzi in una chiave contemporanea, nel massimo rispetto delle normative vigenti.

Piano terra

L’edificio scolastico è costituito da tre livelli fuori terra. La planimetria si sviluppa inglobando la scala esistente (attualmente esterna, in cemento armato) e rendendola l’elemento di passaggio verso la nuova costruzione.

Un grande spazio aperto, nel quale trovano posto l’atrio e la prima grande agorà, fa da fulcro distributivo per l’intero piano. Su di esso si apre il primo laboratorio che tramite una parete manovrabile acquista più o meno autonomia a seconda delle esigenze; dalla stessa agorà parte un corridoio che conduce fino alla fine

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dell’edificio (dove si raccorderà il futuro ampliamento), sul quale si aprono quattro aule, due verso est e due verso ovest.

Piano primo

Anche al primo piano, accedendo dall’edificio esistente, una volta superato il vano scala (con annesso deposito) si accede ad un’agorà, anch’essa con un laboratorio (in questo caso en plein air su una terrazza).

Anche in questo livello la distribuzione delle aule (in questo caso cinque) è coerente e funzionale, permettendo un orientamento immediato e chiaro.

Piano secondo

Il secondo e ultimo piano riprende l’impianto planimetrico dei livelli inferiori, in questo caso ospitando sei aule e una biblioteca diffusa lungo l’ampio connettivo. Il corridoio quindi in questo piano si fa ancora più

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ampio, in modo da poter accogliere espositori o arredi che possano rendere lo spazio ancora più “vivo” e fruibile.

L'involucro risulta compatto ed omogeneo, con il secondo livello che aggetta su quelli inferiori secondo un gioco compositivo simile ma specchiato sui due prospetti est e ovest. Sul lato ovest, la connessione fra corpo di fabbrica nuovo ed esistente si articola con un “vuoto” al piano primo e secondo. Il linguaggio visivo e cromatico utilizzato per le facciate utilizza elementi di colore chiaro, ideale per il rivestimento degli edifici pubblici. Il sistema di aperture geometrico e ricorsivo, rispettando tutte le normative di aero illuminamento vigenti per i locali delle aule, dei laboratori e degli spazi delle agorà, caratterizza i due prospetti principali.

Tra le peculiarità progettuali dell’edificio segnaliamo una particolare attenzione rivolta ai materiali dell’involucro, costituito da materiali altamente resistenti ed isolanti, in grado di garantire alte prestazioni termiche che implicano un ridotto consumo energetico annuale collocando la nuova struttura in una situazione di eccellente comfort abitativo.

Dal punto di vista della progettazione planimetrica l’edificio si trova alla stessa quota del piano di imposta dell’edificio a cui si collega.

Si precisa che i materiali utilizzati nel progetto sono naturali ed eco-compatibili per una scelta inequivocabile che unisce la salvaguardia ambientale alla tutela della salute di questi spazi, frequentati da un’utenza sensibile. Le funzioni specifiche presenti all’interno dell’edificio si possono ritrovare all’interno degli elaborati grafici di progetto e verranno individuati anche nel corso di questa relazione in riferimento al rispetto del DM del ’75.

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2.2.3. Il progetto funzionale ed il dimensionamento

Di seguito si esamina la corrispondenza delle scelte funzionali e dimensionali del nuovo complesso in relazione ai requisiti morfologico-funzionali, dimensionali e prestazionali previsti dal D.M. 18 dicembre 1975.

La scuola risponde alle esigenze della dirigenza scolastica che aveva richiesto un aumento delle aule e soprattutto dei laboratori e degli spazi destinati al personale.

A comprova della rispondenza del progetto funzionale ai requisiti minimi richiesti dalla normativa di settore vigente si riportano di seguito le tabelle sintetiche di verifica (le quali si riferiscono agli ambienti riportati negli schemi di pianta di cui al punto precedente):

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2.2.4. Scala esistente e scala di progetto

>

Scala in c.a. esistente

Particolare attenzione è stata posta al raccordo dell’ampliamento con l’edificio esistente.

Il primo accorgimento adottato, al fine di ottenere una perfetta percorribilità di tutti gli spazi di raccordo, è stato quello di impostare le quote di pavimento finito di ciascun piano allo stesso livello rispetto all’esistente, impostando quindi le quote di progetto di conseguenza.

La scala viene quindi lasciata strutturalmente autonoma, mentre il nuovo edificio la “avvolge” nei propri locali con un giunto strutturale. Prima delle lavorazioni da effettuarsi sulla scala d'emergenza esterna esistente posta sul lato Sud, in corrispondenza dell'ampliamento di cui trattasi, sarà necessario aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi della scuola N. Sauro per la gestione delle emergenze nel periodo transitorio che va dalle lavorazioni previste su tale scala al completamento dell'ampliamento. Ai sensi dell'Allegato I "Linee guida per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro" al D.M. 10 marzo 1998, si dovrà provvedere ad altre misure compensative. Tale aspetto viene ripreso e coordinato nel Piano di Sicurezza e Coordinamento, parte integrante del presente progetto.

Per quanto riguarda le modalità esecutive e le tempistiche relative alla realizzazione si rimanda alle relazioni specifiche sulle interferenze e agli elaborati relativi alla sicurezza.

>

Scala in c.a. di progetto

La disposizione della scala esistente “da stato di fatto” viene riproposta concettualmente nella nuova costruzione: nel fronte sud, quello dove si collegherà il futuro ampliamento, una scala esterna in c.a. fornisce una via di fuga allo stato di progetto e crea un elemento di raccordo con il futuro ampliamento, prestandosi ad essere “avvolta” dalla nuova costruzione con la stessa logica seguita in questo progetto.

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2.2.5. Indirizzi costruttivi: comfort ambientale e consumi energetici

Il progetto edilizio dovrà soddisfare le condizioni di abitabilità dell’edilizia scolastica/sportiva previste dall’art.

5 del D.M. 18/12/75 e dalle normative in materia di igiene e sportive. Il DM del ‘75 prescrive che “ogni edificio scolastico nel suo complesso ed in ogni suo spazio o locale deve essere tale da offrire a coloro che lo occupano, condizioni di abitabilità soddisfacenti per tutto il periodo di durata e di uso”. Vengono quindi indicati i requisiti specifici in merito alle condizioni acustiche (livello sonoro, difesa dai rumori, dalla trasmissione dei suoni, dalle vibrazioni), dell’illuminazione e del colore (grado e qualità dell’illuminazione naturale ed artificiale, eccesso e difetto di luce, regolabilità, qualità del colore e suoi rapporti con la luce), termoigrometriche e purezza dell’aria (livello termico, igrometria, grado di purezza, difesa dal caldo e dal freddo, dall’umidità, dalla condensazione), di sicurezza (statica delle costruzioni, difesa dagli agenti atmosferici esterni, dagli incendi, dai terremoti ecc.), e vengono altresì introdotti i concetti di facilità d’uso e di manutenzione degli impianti e delle opere.

Dalla fine degli anni Settanta ad oggi, i concetti di “prestazione” e “sicurezza” nell’ambito delle costruzioni si sono sempre più rafforzati, attraverso l’applicazione delle numerose leggi di settore e sono ormai entrati a far parte del “lessico” operativo.

L’attenzione alle problematiche legate alla manutenzione degli immobili e del contenimento dei consumi energetici sono sempre più presenti, in relazione soprattutto al tema dell’economicità complessiva degli interventi pubblici, visto come effetto globale del servizio e non solamente come valore iniziale d’investimento. In questa sede si delineano gli elementi progettuali fondamentali che verranno sviluppati nelle diverse e successive fasi di stesura del progetto. L’obiettivo di realizzare edifici confortevoli, sani ed a basso consumo energetico, non può innanzitutto prescindere da una concezione complessiva dei volumi, che per sagoma ed orientamento dapprima, e per caratteristiche costruttive poi, non tenga presente i principi dell’architettura bioclimatica.

Nel caso specifico, come si è visto, l’impostazione della progettazione nasce da considerazioni di carattere ambientale, funzionale e compositivo-architettonico, non tralasciando le regole fondamentali del buon costruire. Si può parlare infatti di edifici che da un lato contribuiscono per fattore di forma e di orientamento al contenimento dei consumi energetici, e che dall’altro, per caratteristiche distributive ed architettoniche permettono un inserimento appropriato delle nuove tecnologie.

2.2.6. Materiali e tecnologie costruttive

Per quanto riguarda la scuola abbiamo accennato al sistema costruttivo ligneo. Le principali caratteristiche delle costruzioni in legno sono rappresentate dalla leggerezza associata alle ottime proprietà meccaniche, dalle ottime proprietà di isolamento termico e acustico, dai benefici legati al comfort ed al benessere (vivibilità degli ambienti), dai contenuti costi di fabbricazione e gestione e dalla durabilità delle realizzazioni

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(ed i conseguenti ridotti costi di manutenzione). Tutto ciò fa sì che il cantiere, se ben organizzato, possa durare tempi decisamente inferiori rispetto a quelli delle costruzioni tradizionali. Per questo motivo l’X-lam è sempre più spesso utilizzato nei progetti di ampliamento e sopraelevazione di scuole pubbliche. Il nostro studio ha già realizzato anche in ambito scolastico/sportivo numerose strutture con questa tipologia costruttiva, ottenendo ottimi riscontri dal punto di vista dei tempi, della qualità realizzata e del feedback sulla cittadinanza.

Pavimenti:

1) Pavimentazione in gres porcellanato per aule didattiche e connettivo: i suddetti ambienti saranno rivestiti con pavimentazione in gres porcellanato, con zoccolino del medesimo materiale.

2) Piastrelle in gres porcellanato per w.c, anti w.c., locali di servizio: per quanto riguarda invece i w.c., gli anti w.c. e gli spogliatoi dovranno essere rivestiti sia a terra che verticalmente (fino all’altezza di 210 cm) con piastrelle e pezzi speciali in gres fine porcellanato.

Superfici Verticali:

Nei bagni e nei locali di servizio si avrà un rivestimento in gres porcellanato da effettuarsi fino a 210 cm da pavimento finito.

Tinteggiature e rivestimenti:

Tra i punti solidi del nostro R.T.P. di prassi è la scelta delle pitture interne, che oltre ad essere gradevoli e confortanti, dovranno essere prive di sostanze organiche volatili, di rapida essiccazione, durabili e facilmente pulibili.

Saranno inoltre garantiti i seguenti accorgimenti:

I. Le pareti di tutti gli ambienti saranno tinteggiate a tutt’altezza con pitture lavabili.

II. Le pareti dei bagni e degli ambienti di servizio saranno rivestite con piastrelle di ceramica fino ad altezza 2.10 m.

2.2.7. Condizioni dell’illuminamento

Il progetto delle luci deve considerare tre elementi: la quantità di luce, la qualità della luce e la distribuzione dei corpi illuminanti. A parità di quantità di illuminazione fornita, quindi secondo normativa, il paesaggio luminoso può essere più o meno gradevole, flessibile o rigido, in grado di valorizzare colori e ombre o meno.

La combinazione di questi tre elementi deve generare un paesaggio luminoso che supporti l’ipotesi di uso:

una illuminazione di base e luci di accento consentiranno di variare le condizioni di luce a seconda delle attività.

Gli aspetti di risparmio energetico pongono le basi nella buona concezione progettuale dell’edificio, nell’orientamento e nella valorizzazione della luce naturale. La scelta progettuale prevede la presenza di ampie superfici vetrate in tutte le aule, con il sistema di frangisole di facciata che garantisca l'ingresso di luce naturale indiretta, evitando fastidiosi fenomeni di.

(17)

Per limitare i consumi e contenere i costi di gestione si possono utilizzare sorgenti luminose a basso consumo, sistemi di controllo della luminosità dei locali e sensori di presenza persone, ma senza che questo prevalga sulla qualità del paesaggio luminoso e della prestazione luminosa delle varie lampade.

3. C ARATTERISTICHE FUNZIONALI DELLE OPERE

3.1. S

OLUZIONI ADOTTATE PER IL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

3.1.1. Soluzioni progettuali in linea con DPR N°503 del 24/07/96 e DGRV 840 del 31/03/2009, attuazione della LR veneto 16 del 12/07/2007 art 6

Il progetto risulta conforme ai requisiti di accessibilità, per gli aspetti di organizzazione morfologica e di inserimento delle specifiche. Il DPR N°503 del 24/07/96, regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici, prescrive infatti che gli edifici debbano assicurare

“la loro utilizzazione anche da parte di utenti non deambulanti o con difficoltà di deambulazione”. Il DGRV 840 del 31/03/2009, attuazione della LR veneto 16 del 12/07/2007 art. 6, si applica “all’edilizia scolastica riferita al 1° e 2° ciclo statale… e sono atte a prevenire ed eliminare gli ostacoli di ordine architettonico e ambientale che possono arrecare pregiudizio al pieno godimento dei diritti della persona che utilizza l’edificio scolastico, limitandone o impedendone l’’integrazione sociale e la piena realizzazione”. Il progetto, in generale, tende ad una chiara organizzazione degli spazi ed alla massima limitazione dei dislivelli per rendere le percorrenze fluide e sicure.

Elaborati di riferimento

PD_AR_07 PLANIMETRIA GENERALE E SISTEMAZIONE AREE ESTERNE

PD _AR_10 PIANTA PIANO TERRA, VERIFICHE NORMATIVE, SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

PD _AR_11 PIANTA PIANO PRIMO, VERIFICHE NORMATIVE, SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

PD _AR_12 PIANTA PIANO SECONDO, VERIFICHE NORMATIVE, SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

3.2. A

CCESSIBILITÀ

L’area risulta accessibile dalla strada via Giuseppe Verdi.

In particolare, l’accesso all’ampliamento è possibile sia attraverso l’edificio esistente su cui si attesta sia attraverso i nuovi ingressi a ovest e est, che si connetteranno rispettivamente con il futuro ampliamento del parcheggio (non parte del presente progetto) e con il completamento dei percorsi esterni dei tre stralci che compongono il progetto complessivo dell’area.

Pertanto, il sistema delle reti esterne dei servizi atti a soddisfare le esigenze connesse all'esercizio dell’intervento da realizzare sono idonee.

(18)

Il marciapiede di cordolo dell’edificio esistente viene ripreso e proseguito sia per dimensioni che per tipo di finitura superficiale (pietra persichina), garantendo continuità materica e di percorsi.

3.3. C

RITERI AMBIENTALI MINIMI

Il presente appalto fa propri, sia come criteri minimi inderogabili, che come modalità di misurazione e verifica, i parametri fissati all'interno dei seguenti decreti:

- Decreto 11 01 2017 " Adozione dei criteri ambientali minimi per gli arredi per interni, per l'edilizia e per i prodotti tessili"

- Decreto 24 12 2015 “Adozione dei criteri ambientali minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici per la gestione dei cantieri della pubblica amministrazione”

Fatta questa premessa, i beni/servizi/lavori oggetto del presente appalto devono essere prodotti in conformità con gli standard sociali minimi e rispettare quanto espresso dai suddetti criteri in materia di sostenibilità non solo del prodotto in sé ma anche delle materie prime che lo compongono e di tutto il relativo processo produttivo. Al fine di consentire il monitoraggio, da parte dell’Amministrazione aggiudicatrice, della conformità agli standard, l’aggiudicatario sarà tenuto a:

1. informare fornitori e sub-fornitori coinvolti nella catena di fornitura dei beni oggetto del presente appalto, che l’Amministrazione aggiudicatrice ha richiesto la conformità agli standard sopra citati nelle condizioni d’esecuzione del presente appalto/contratto;

2. fornire, su richiesta dell’Amministrazione aggiudicatrice ed entro il termine stabilito, le informazioni e la documentazione relativa alla gestione delle attività riguardanti la conformità agli standard e i riferimenti dei fornitori e sub-fornitori coinvolti nella catena di fornitura;

3. accettare e far accettare dai propri fornitori e sub-fornitori, eventuali verifiche ispettive relative alla conformità agli standard, condotte dall’Amministrazione aggiudicatrice o da soggetti indicati e specificatamente incaricati allo scopo da parte della Amministrazione stessa (Direzione Lavori);

4. dimostrare, tramite appropriata documentazione fornita all’Amministrazione aggiudicatrice, che le clausole sono rispettate, e a documentare l’esito delle eventuali azioni correttive effettuate. La violazione delle presenti clausole contrattuali previste dalla legge.

Si rimanda pertanto agli elaborati descrittivi e grafici del presente progetto definitivo, nello specifico alla Relazione di rispondenza ai Criteri Ambientali Minimi (CAM) ed al Capitolato Speciale d’ Appalto.

Elaborati di riferimento

PD_IO_05 RELAZIONE DI RISPONDENZA AI CAM PD_AR_18 DISCIPLINARE TECNICO PRESTAZIONALE

4. O PERATIVITÀ

(19)

4.1. Grado di definizione degli interventi progettuali

Nel rispetto di quanto richiesto dal D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, il presente progetto è da ritenersi a tutti gli effetti un progetto definitivo, quindi un progetto redatto sulla base delle indicazioni del progetto di fattibilità approvato e di quanto emerso nelle fasi precedenti e sviluppa gli elaborati grafici e descrittivi nonché i calcoli ad un livello di definizione tale che nella successiva progettazione esecutiva non si abbiano significative differenze tecniche e di costo. A questo va aggiunto che si sono prodotti degli studi e degli elaborati di dettaglio per taluni elementi che necessitavano di un maggiore grado di approfondimento. Inoltre il progetto è stato pensato, approfondito e redatto anche grazie alle soluzioni tecniche fornite da produttori.

4.2. Gestione e manutenzione delle azioni progettuali

Il problema principale di tutte le pubbliche amministrazioni, come oramai noto, non è tanto realizzare gli interventi di trasformazione urbana, ma far fronte alla loro manutenzione nel tempo dunque alla gestione, spesso più onerosa della stessa realizzazione. Il progetto tiene conto di questa importante variabile già in fase di prime ipotesi progettuali. Le soluzioni di progetto adottate, sia in termini di distribuzione che di materiali o di tecnologie specifiche, pongono questo aspetto come centrale. Il piano di manutenzione generale, da redigere congiuntamente al progetto esecutivo, dovrà prevedere in tal senso un programma di monitoraggio e controllo della qualità dell'aria interna all'edificio, tenendo conto che tale programma è chiaramente individuabile soltanto al momento dello start-up dell'impianto, con l'ausilio di personale qualificato professionalmente a questo fine.

Il progettista dovrà presentare il piano di manutenzione in cui, tra le informazioni già previste per legge, sia descritto il programma delle verifiche inerenti alle prestazioni ambientali dell'edificio.

(20)
(21)

5. R IFERIMENTI NORMATIVI

5.1. In materia di edilizia locale

 Piano Regolatore Comunale LR 11/2004

5.2. In materia di opere pubbliche

 Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture

 Per quanto vigente: D.P.R. 207/2010 Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE

5.3. In materia di edilizia scolastica

 D.M. 18/12/1975 Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica.

 Legge 11 gennaio 1996, n. 23 Norme per l’edilizia scolastica

 Nuove linee guida MIUR 2013 Norme tecniche-quadro, contenenti gli indici minimi e massimi di funzionalità urbanistica, edilizia, anche con riferimento alle tecnologie in materia di efficienza e risparmio energetico e produzione da fonti energetiche rinnovabili, e didattica indispensabili a garantire indirizzi progettuali di riferimento adeguati ed omogenei sul territorio nazionale.

5.4. Specifiche dimensionamenti aule

 Decreto Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, art. 5, comma 2 e 3; art. 9 comma 2 e 3;

 Decreto del Ministro della pubblica istruzione 24 luglio 1998, n. 331, art. 15.

5.5. In materia di prevenzione incendi

 Decreto 7 agosto 2017 allegato al codice antincendi (D.M.I. 3 agosto 2015)

 DPR 1° agosto 2011 n.151 Nuovo Regolamento di prevenzione incendi

 Lettera circolare n. 13061 del 6 ottobre 2011 Nuovo regolamento di prevenzione incendi – d.P.R. 1°

agosto 2011, n.151: “Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a 2010, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.” Primi indirizzi applicativi.

 D.M. 16 febbraio 1982 Modificazioni al D.M. 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi;

(22)

 D.M. 30 novembre 1983 Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi Legge 7 dicembre 1984, n.818;

 D.M. 12 aprile 1996 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi;

 D.M. 10 marzo 1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro;

 D.M. 4 maggio 1998 Disposizioni relative alla modalità di presentazione per l’avvio dei procedimenti di prevenzione incendi;

 D.P.R. 12 gennaio 1998 n. 37 Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi a norma dell’art. 20 della legge 59/97.

5.6. In materia di Barriere architettoniche:

 D.P.R. 384/1978 Regolamento applicativo in attuazione dell’art. 27 della Legge 30/03/1971 n. 118;

 DGRV 840 del 31/03/2009, attuazione della LR veneto 16 del 12/07/2007 art. 6

 D.P.R. 24/07/1996 n. 503;

 D.M. 14 giugno 1989 n. 236;

 D. P. G. R. 29 luglio 2009, n. 41/R.

5.7. In materia di Progettazione delle strutture in legno:

 DM 17/01/2018 “Norme Tecniche per le costruzioni”

 Circ. Min. n. 7 21/01/2019 C.S.LL.PP.

 UNI EN 1995-1-1:2014 Eurocodice 5 - Progettazione delle strutture di legno - Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici;

 CNR DT 206 - R1/2018 – Istruzioni per la progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo delle Strutture di Legno;

5.8. In materia di Sicurezza dei lavoratori e prevenzione infortuni:

 D.lgs. 81/2008 Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro;

 D.lgs. 19/09/1994 n. 626 e successive modificazioni ed integrazioni;

 D.lgs. 14/08/1996 n. 493;

 D.lgs. 14/08/1996 n. 494 e successive modificazioni ed integrazioni;

 D.P.R. 24/07/1996 n. 459;

 D.M. 12 Marzo 1998.

(23)

5.9. In materia di Smaltimento rifiuti:

 D.lgs. 3 aprile 2006 Norme in materia ambientale

 D.lgs. 5 febbraio 1997 n. 22 e s. m. i.;

 D.lgs. 15 Agosto 1991 n. 277 art. 34;

 Legge n. 257 del 27 marzo 1992 relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto;

 D.M. del 28 marzo 1995 n. 202 relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto.

5.10.

In materia di Requisiti acustici degli edifici:

 D.P.C.M. 5/12/1997 Requisiti acustici passivi degli edifici

 Legge 26 ottobre 1995 n. 447 Legge quadro sull’inquinamento acustico;

 Circolare del Ministero LL.PP. n. 1769 del 30 aprile 1966 Criteri di valutazione e collaudo requisiti acustici nelle costruzioni edilizie;

5.11.

In materia di Impianti:

 Legge 02-12-2005 n. 248 in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici;

 D.M. 22-01-2008 n. 37 quale regolamento di attuazione della legge 248/05.

5.12.

In materia di Impianti elettrici e dispositivi di protezione dalle scariche atmosferiche:

 Legge 02-12-2005 n. 248 in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici;

 D.M. 22-01-2008 n. 37 quale regolamento di attuazione della legge 248/05;

 Legge n. 186 del 1° marzo 1968 disposizioni concernenti la produzione di materiali ed apparecchiature e impianti elettrici ed elettronici;

 Legge 791 del 18 ottobre 1997 Garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato a essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione;

 Legge 22 febbraio 2001 n. 36 legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.

5.13.

In materia di Impianti meccanici e contenimento dei consumi energetici:

 Legge 02-12-2005 n. 248 in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici;

 D.M. 22-01-2008 n. 37 quale regolamento di attuazione della legge 248/05;

 Legge 9 gennaio 1991 n. 10 Norme per l’uso razionale dell’energia;

(24)

 D.M.12 aprile 1996 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi;

 D.lgs. 311del 2006 relativa al rendimento energetico nell'edilizia;

 D.lgs. 192 del 2005 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia;

 D.M. 11 marzo 2008 coordinato con Decreto 26 gennaio 2010 Attuazione dell’articolo 1, comma 24, lettera a) della legge 24 dicembre 2007, n. 244, per la definizione dei valori limite di fabbisogno di energia primaria annuo e di trasmittanza termica ai fini dell’applicazione dei commi 344 e 345 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296;

 D. Lgs. 3 marzo 2011, n. 28 Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili.

Riferimenti

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