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Numero 4, maggio 2020

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Academic year: 2022

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DISTRETTO LIONS 108 TA1 Governatore Guido Cella

Via Roveggia 29C - 37136 Verona Tel. +39 045 8200282--sito: http://www.lions108ta1-tv.it

Numero 4, maggio 2020

All’interno:

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In questo numero

pag articolo

2 Un microscopico virus non può fer- mare i Lions di Guido Cella

2 L’attività dei Club deve continuare 3 La comunicazione digitale lionistica nel tempo del coronavirus di A. Dezio 4 L’odissea delle 20.000 mascherine donate dal Distretto TA1 di Guido Cella 4 La Fondazione internazionale LCIF invia all’Italia 350.000 $

5 Dai Lions italiani 5 milioni di euro per combattere il Coronavirus

5 Il Lions Club Bolzano Rosengarten 5 L’intervento dei Club della Zona H di Galeno Rossato

6 Dal LC Valsugana di P. Montermini 6 Dai Club della Zona F di C. Gasparini 6 Aiuti dai Lions Bavaresi

6 Il Lions Club Peschiera

7 Il LC Tione, valli Giudicarie, Rendena di Tania Guetti

7 I Leo Club per l'emergenza COVID-19 di Mara Residori

8 Il LC Bassano Host

8 Il LC Rovereto Host di Ilaria Giovan- nazzi

8 Il LC Rovereto San Marco 8 Il LC Rovereto Depero

8 Senz’altro mancheranno dei Club …..

di Franco De Toffol 9 I Service Nazionali Lions

9 KAIROS UN PROGETTO TUTTO NO- STRO IN LIZZA PER DIVENTARE SERVICE NAZIONALE di Emanuela Candia 9 COS’E’ KAIROS

10 L’IMPATTO CON LE SCUOLE 10 UN SERVICE DIFFUSO CHE HA VALI- CATO I CONFINI DEL NOSTRO DISTRETTO 11 I RISULTATI

11 TEMA DI STUDIO NAZIONALE ALZHEI- MER “La nonna che non c’è”

Redazione:

Franco De Toffol

Claudio Gasparini, Antonio Dezio Leo Mara Residori

E-mail: newsletter@lions108ta1.it

C

ari amici Lions, innanzitutto un sentito ringraziamento per il contributo dato dai vostri club all’emergenza coro- navirus, sia attraverso la raccolta fondi supportata dalla Fondazione Distrettua- le che attraverso iniziative locali. A tale

proposito vi invito a dare massimo risal- to ai vostri service, attraverso i media locali ed i siti istituzionali: facciamo vedere che i Lions esistono, soprattutto nel momento del bisogno! Non è auto- celebrazione, è solo doverosa informa- zione. La nostra Associazione ha oltre un secolo, è nata in un periodo buio per l’umanità (la Prima Guerra Mondiale), ha superato indenne il periodo peggio- re del XX secolo (la Seconda Guerra Mondiale) e subito dopo si è rafforzata ed espansa in tutto il mondo.

Non possiamo pensare che uno stupi- do, microscopico virus possa fermarci!

E’ pertanto nostro dovere, in qualità di rappresentanti del Distretto e dei Club, garantire la continuità della vita asso- ciativa, pur mancando in questo mo- mento la possibilità di organizzare eventi aggreganti che sono il fulcro del- la vita sociale.

L’attività dei Club deve continuare

Le misure governative prese per argina- re la diffusione del Coronavirus hanno inciso in modo determinante sull’attivi- tà dei Club Lions impedendo qualsiasi incontro tra i soci. Ma in questi primi due mesi di crisi si è assistito ad un’e- splosione dell’utilizzo della rete inter- net, prima in modo personale con i pro- pri amici e poi via via coinvolgendo an- che il mondo esterno. Sono già diverse le occasioni in cui Club e Distretti hanno cercato delle soluzioni per riprendere, almeno in parte la vita associativa.

Ecco cosa si può fare:

Riunioni Via internet

Finché perdura l’impossibilità di trovarsi fisicamente insieme, i club ed i direttivi possono riunirsi tramite piattaforme telematiche. Il Distretto ha un contratto con la piattaforma GOTOMEETING che mette a disposizione dei Club gratuita- mente; basta rivolgersi al Segretario Distrettuale per prenotarsi e ricevere le credenziali di accesso. Con questi stru- menti possono tenersi assemblee

e riunioni in ge- nere. Ciò è previ- sto negli statuti tipo dei club an- che in periodi normali.

Si possono

effettuare delle votazioni anche con voto segreto

Il nostro Distretto ha la possibilità di rendere utilizzabile ai club la piattafor- ma ELIGO che rende possibile necessa- rio l’effettuazione di votazioni anche segrete (per esempio nel caso di nomi di persone). La piattaforma è certificata dalla Autority per la Privacy. per le ne- cessità. Basta contattare il Segretario Distrettuale.

A questo proposito, il Distretto sta pre- disponendo sia i tutorial on line per per apprendere tali meccanismi informatici, sia una sessione di addestramento...

Continua a pag. 3

Un microscopico virus non può fer-

mare i Lions

(3)

Continua da pag. 2 in particolare su GOTOMEE- TING,

Possono entrare nuovi soci Svolta procedura di ingresso che comprende la accetta- zione del candidato, tramite la piattaforma GOTOMEE- TING o simile, e con votazio- ne del Direttivo tramite ELI- GO, si può effettuare una presentazione del candidato ai soci anch’essa in forma telematica rimandando l’in-

vestitura attraverso l’apposi- zione della pin LIONS non appena sarà possibile.

.

Dobbiamo continuare con i nostri service anche in que- sto periodo di

“distanziamento sociale”

La nostra attività non può fermarsi in questo momento e dobbiamo poter superare gli impedimenti oggettivi che ci sono.

Partiamo dalla considerazio- ne che, esaurita la fase di emergenza sanitaria, sta iniziando quella economica.

Infatti la triade famiglia, la- voro e nuove povertà costi- tuirà sempre più l’elenco delle nuove emergenze e bisogni dei nostri territori.

Già a livello multi-

distrettuale si stanno idean- do linee guida in questo sen- so.

Resta sempre comunque il principio dell’ascolto dei bisogni del territorio e dei soci dei club. Cominciamo a contattare gli enti pubblici (in particolare i Sindaci), le associazioni di aiuto e cer- chiamo di trovare con loro necessità che, in maniera completamente nuova ri- spetto al passato e senza la necessità di trovarsi insieme, si possano soddisfare. Cer- chiamo di evitare di dare soltanto denaro, ma mettia- mo in campo le nostre capa- cità innovative, le nostre competenze e le nostre co- noscenze per aiutare gli altri.

Ascoltiamo i soci verificando eventuali situazioni di disa-

gio e adoperiamoci affinché essi possano trovare le con- dizioni migliori per restare ed operare nei club.

Questo è il momento di uti- lizzare le nuove tecnologie, magari a noi poco usuali, ma di sicura conoscenza e dime- stichezza di molti giovani.

Questo è il momento di lavo- rare ancora di più in squa- dra. Facciamoci aiutare a sfruttare al meglio la tecno- logia.

Il Centro Studi del Distretto, una commissione multi- distrettuale stanno già ado- perandosi per poter propor- re, a chi lo desidera, service che tengano conto delle attuali difficoltà di trovarsi insieme.

O

gni forma di comunica- zione crollerebbe istantanea- mente se non si modulasse rispetto al tempo e ai luoghi della nostra vita. La recente pandemia del coronavirus ha bloccato ogni incontro sociale, ogni forma di evento di grup- po, ogni tipo di conviviale.

Associazioni come le nostre che ci hanno visto in passato riuniti in assemblee, a collo- quiare su tutto, a comunicare emozioni, preoccupazioni, speranze, sono andati in crisi.

Nasce dunque la necessità di trovare, o meglio valorizzare, nuove forme per comunicare.

Un elemento cruciale per l’in- clusione e la partecipazione sociale è la capacità di sfrutta- re le opportunità messe a di- sposizione dai nuovi media.

L’utilizzo della rete, in partico- lare, non può e non deve es- sere visto come una fuga dalla realtà, come sostituzione della propria identità

con una identità fittizia, ma come espansione della pro- pria possibilità di presenza. Si possono così creare spazi di convivialità connessa, all’in- terno dei quali soggiornare in piena libertà, mantenendo vivo il luogo della socialità e avendo come fine primario la relazione. Certamente in tutto ciò c’è un limite che frena: la presenza di pregiudizi nei ri- guardi della rete e la novità nella modalità di instaurare un dialogo, non sono difficoltà insuperabili se vogliamo man- tenere o creare “relazioni”.

E’ una rivoluzione culturale che esige il cambiamento

della metodologia di lavoro: è necessario ascoltare di più i Soci continua a pag 2

e rassicurarli oltre che aiutarli nell’utilizzo di questi nuovi sistemi di comunicazione.

Le possibilità all’interno della nostra Associazione non man- cano; uno degli ultimi nati è My Lion che ci permette di far entrare ogni Socio in una real- tà lionistica nuova, a contatto con i Soci di tutto il mondo; il Sito Distrettuale che viene sempre più letto e seguito in più Nazioni; la nuova rivista digitale “Impronte Lions nel TA1” e la Newsletter sempre più ricca e aperta a ogni socio Lions; i Siti di alcuni nostri club; la possibilità di iniziare a fare incontri online attraverso i programmi più vari ( se ab- biamo bisogno contattiamo degli esperti e iniziamo a lavo- rare con il coordinamento dei Presidenti che oggi devono più che mai tenere uniti i loro

Club ed evitare la disper-

sione dei Soci ).

Le restrizioni imposte alla so- cialità aumentano soprattutto il senso di solitudine delle persone, in particolare gli anziani, più legati a una quoti- dianità fatta di incontri fisici;

se abbracci e baci devono essere contenuti, si può trova- re un modo creativo di comu- nicare empatia.

Se i Social verranno usati per continuare a fare rete e a mantenere la socialità questa è una grande prova di intelli- genza e potrebbe rappresen- tare una piattaforma di rinno- vamento della nostra Associa- zione.

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I

club del nostro Distretto hanno risposto prontamente all’emergenza Covid-19, do- nando in pochissimi giorni, nel mese di marzo, una som- ma ragguardevole, che è stata depositata sul conto corrente della nostra Fonda- zione distrettuale.

Individuato (grazie all’inter- vento di Elena Appiani, con la quale aveva collaborato ai tempi del terremoto di Haiti) un fornitore che offriva suffi- cienti garanzie, il 22 marzo sono state ordinate e pagate 20.000 mascherine certifica- te di tipo FFP2 senza valvola, ad un prezzo peraltro estre- mamente conveniente, visto la grandissima richiesta e la inevitabile speculazione (poco più di 2 € l’una, com- preso l’IVA al 22%, che è stata scandalosamente man- tenuta fino a pochissimi gior- ni fa su tutti i presidi medici, anche su quelli legati all’e- mergenza !).

Da qui è iniziata una vera e propria odissea, che riassu- mo brevemente: innanzi- tutto si è scoperto che in Italia (come quasi in tutto in resto del mondo) non si pro-

ducevano mascherine, per cui tutti si sono dovuti rivol- gere al leader incontrastato, la Cina; i cinesi hanno au- mentato la loro produzione, che inizialmente non riusciva ovviamente a soddisfare tutte le richieste, e ciò ha comportato il primo ritardo.

Una volta prodotte le

“nostre” mascherine, è insor- to il problema del trasporto, con i vettori aerei (voli cargo) che avevano ridotto l’opera- tività (anche per le restrizioni governative) a fronte di una richiesta salita alle stelle (secondo ritardo).

Arrivato finalmente il nostro carico all’aeroporto di Mal- pensa, la dogana italiana ha richiesto una serie infinita di certificazioni, in quanto era in vigore il contingentamen- to dei prodotti ad uso sanita- rio e c’era il rischio di dover pagare i diritti doganali e di dover attendere le procedu- re standard di sdoganamen- to (terzo ritardo).

Una volta sdoganato il cari- co, c’è stato il un quarto ri- tardo, di alcuni giorni, legato al corriere (DHL) che lo dove- va trasportare nel luogo sta-

bilito per la consegna (Legnago).

Finalmente le ASL cui erano destinate le mascherine (Bolzano, Trento, Verona, Vicenza) hanno provveduto, con mezzi propri e in tempi brevi, al trasporto ed alla distribuzione nei territori di competenza.

Nonostante questo iter sia durato oltre un mese, la no- stra donazione si è rivelata utilissima, in quanto le ASL hanno ancora estrema ne- cessità di questi presìdi.

Ringrazio di cuore ancora una volta Marco Barbetta e Maria Enrica Cecchini per la collaborazione offerta in questa vicenda.

Alla luce di questa esperien- za si è comunque ritenuto di non procedere ad un ulterio- re ordine di mascherine, e di mantenere i fondi raccolti e non utilizzati in Fondazione, per un successivo utilizzo per affrontare l’emergenza eco- nomica che seguirà inevita- bilmente quella sanitaria; ciò in accordo anche con quanto si sta facendo nel Multidi- stretto 108 Italy.

A

350.000 dollari è am- montato il contributo della Lions Clubs International Foundation (LCIF) ai Lions italiani perché diano sup- porto alle istituzioni nazio- nali nel fronteggiare l’epide- mia del Coronavirus.

“Durante questo periodo senza precedenti – ha scritto la Fondazione al nostro Pre-

sidente del Consiglio dei Governatori Luigi Tarricone – il mondo è colpito dal co- ronavirus (COVID-19) in pro- porzioni epiche. LCIF è con- sapevole delle sfide e delle preoccupazioni affrontate dai paesi colpiti, soprattutto in Italia. I nostri cuori vanno al popolo italiano e a coloro che soffrono di questa terri- bile malattia ».

L’odissea delle 20.000 mascherine donate dal Distretto

TA1 di Guido Cella

(5)

S

uperano i

quattro milioni e ottocento- mila euro le apparecchiature sanitarie, i dispositivi di pro- tezione, le derrate alimentari consegnati dai Lions italiani a ospedali, ASL, comuni e citta- dinanza dall’inizio dell’emer- genza coronavirus ad oggi.

Precisamente il contributo dei Lions italiani per la lotta al virus ha fin qui raggiunto i 4.822.000 euro compresi i 350.000 dollari messi a di- sposizione dalla Fondazione Lions Club International.

Il 27% di questo importo

(1.300.000€), è stato destinato all’acquisto di centinaia di mi- gliaia di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari:

mascherine, guanti, calzari, visiere, camici e tute monouso.

Oltre 2.688.000 euro, pari al 56% del totale, sono stati impiegati per l’ac- quisto di attrezzature medi- cali di alto livello, riutilizzabili al termine dell’emergenza.

In tutta Italia, i Lions hanno consegnato ai nostri ospedali respiratori per terapia inten-

siva, analizzatori per tampo- ni, apparecchi per ossigeno- terapia, ecografi, monitor, siringhe elettriche, tablet ed altro ancora.

Accanto ai quasi 200 ospeda- li che hanno ricevuto suppor- to dai Club Lions – e tra que-

sti quelli delle provincie lom- barde più colpite dal Covid- 19 e lo Spallanzani di Roma – cresce di giorno in giorno il numero delle RSA alle quali vengono forniti in primis dispositivi di protezione.

I

Lions Club della zona H, Pedemontana Vicentina, del nostro Distretto, hanno dona- to al reparto COVID19 dell'O- spedale Alto Vicentino di San- torso uno strumento fonda- mentale per il monitoraggio dei pazienti affetti da difficol- tà respiratorie.

Si tratta di un emogasanaliz- zatore che entrerà in funzione già dai prossimi giorni. Lo strumento è stato richiesto e

concordato direttamente con il Primario dr.ssa Maria Licia Guadagnin. La raccolta fondi è stata realizzata con il suppor- to operativo della Fondazione Lions del Distretto 108Ta1 ed ha visto la partecipazione dei Lions Clubs Thiene Host, Schio, Thiene Colleoni, Maro- stica e Bassano Jacopo da Ponte.

Un grazie particolare a:

i Presidenti di Club - Renato Ganeo, Stefano Ruberti, Mi-

chela Assi, Ma- riangela Cuman, Giovanni Marca- della - che hanno fatto squadra par- tecipando a que- sto progetto con i soci dei loro Club;

al socio Flavio Simonato che ha curato i rapporti con il Primario; al Segretario della

Fondazione distrettuale Al- berto Zorzi per la consueta

celerità e precisione .

L’intervento dei Club della Zona H

di Galeno Rossato

Il Lions Club Bolzano Rosengar- ten ha donato delle macherine ai “Cacciatori di briciole”, un gruppo che combatte lo spreco alimentare a favore delle per- sone meno abbienti.

Anche grazie alla protezione dei Lions Bolzanini questi gene-

rosi volontari hanno continuato, anche nel periodo più “caldo”

della pandemia, a pestare i loro preziosi servizi di raccolta da bar, pasticcerie, panifici, fruttivendoli e supermercati di generi alimen- tari, che altrimenti andrebbero gettati, provvedendo poi alla loro distribuzione ai più bisognosi.

Il Lions Club Bolzano Rosen-

garten

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L

a Zona F, Veronese orientale, oltre alla pronta adesione con un generoso contributo all’invito del Go- vernatore per l’acquisto di 20.000 mascherine da dona- re agli ospedali del distretto hanno sviluppato delle inizia- tive singole in base alle ne- cessità evidenziate nei propri territori.

LC Legnago.

Ha effettuato una donazione alla Caritas per l’acquisto di alimenti di prima necessità.

LC San Bonifacio Soave.

Ha consegnato guanti pro- tettivi e mascherine con pro- tezione FFP2 alla Croce Ros- sa, alla Protezione Civile e all’associazione Pubblica Assistenza Sfera. Ha fornito alla Casa di Riposo OASI e all’ospedale di San Bonifacio 150 tute ad alta protezione per il personale sanitario. In collaborazione con il Rotary

Club di Soave sono inol- tre state acquistate per l’ospedale 8 maschere pieno facciali Wilson e 120 filtri P3 Honeywell che saranno consegna- te in questi giorni.

LC San Giovanni Lupatoto- Zevio destra Adige.

Sta preparando 100 pacchi alimentari da distri- buire alle famiglie in difficol- tà.

LC Valdalpone.

Ha conse- gnato ad associazioni ed enti del loro territorio 230 ma- scherine protettive.

Dai Club della Zona F di Claudio Gasparini

I

l

club tedesco di Murnau Staffelsee, ridente località sull’omonimo lago bavare-

se, ha donato ai gemelli di Peschiera d/G. 2.000 euro per aiutare associazioni che operano sul territorio.

Aiuti dai Lions Bavaresi

Il Lions Club Peschiera

Il Lions Club Peschiera del Garda ha versato al Distretto un contri- buto di 5.000 euro per l’emer- genza Covid-19.

Verranno stanziati ulteriori fondi

da destinare a persone che si trovano in stato di necessità da individuare con la collaborazione di parroci ed enti di assistenza sociale della zona.

Dal LC Valsugana di Patrizia Montermini

Con parte del cospicuo rica- vato alla cena dello chef uni- to al "risparmio" dovuto alle mancate cene del secondo quadrimestre sociale, oltre ad un contributo alla raccol-

ta distrettua- le,sono state comperare 6.000 mascherine chi- rurgiche che so- no state donate alle 9 case di riposo della Valsugana. Inol- tre alla casa di riposo Don Ziglio di Levico Terme sono stati donati anche 3 termo- metri a infrarossi.

Agli infermieri del servizio territoriale dell'Alta e Bassa Valsugana sono state fornite 150 magliette per permette- re loro di cambiarsi in sede a fine turno senza portare a casa gli indumenti infetti.

Per gli operatori dell'Anfass sono state donate 1000 ma- scherine chirurgiche e 1 ter- mometro ad infrarossi.

Per la casa di riposo delle suore di Telve è stato fornito un misuratore di pressione in grado di effettuare uno screening elettrocardiografi- co per permettere un moni- toraggio più accurato degli ospiti presenti , visto che alla struttura non è garantita la presenza costante di medici e infermieri..

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7

Il LC Tione, valli Giudica- rie, Rendena

Tutti i soci Lions Club Tione Giudicarie Val Rendena han- no deciso di impegnarsi nella lotta al Covid-19.

Data la situazione critica in cui si sono venute a trovare

molte Case di Riposo hanno pensato di donare due apa- recchiature sanificatrici Sa- nex al perossido d’idrogeno, alle due RSA locali di Spiazzo Rendena e Santa Croce del Bleggio.

I

l Distretto Leo 108 Ta1 ha messo a disposizione dei suoi 10 club 1000€ per l'ac- quisto di gel mani disin- fettante Lisap da donare alle realtà del territorio bisogno- se di un aiuto concreto. Il gel mani disinfettante, nei for- mati da 100ml e 500ml, ver- rà spedito nelle prossime settimane ai club e in molti ne hanno già deciso la desti- nazione: il Leo Club Valle Agno li donerà al Comitato A.N.D.O.S. Ovest Vicentino O.d.V. e il Leo Club Valle del Chiampo a strutture ospitan- ti ragazzi con disabilità e donne vittime di violenze.

Il Distretto, con questa dona- zione, desidera contribuire a

ridurre le molteplici spese sostenute dalle realtà locali per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di prote- zione individuale, in ottem- peranza alla normativa vi- gente. Alcuni Club hanno contribuito a far fronte all'e- mergenza COVID-19 con singole iniziative:

Il Leo Club Alto Vicentino ha donato 700€ all'ospedale Alto Vicentino a Santorso . Il Leo Club Valle Agno ha contributo con una donazio- ne alla raccolta fondi del Comune di Valdagno (VI) a sostengo delle situazioni di maggiore difficoltà nel terri- torio.

Il Leo Club Valle del

Chiampo ha donato 3 tablet ad alcune case di riposo per anziani del territorio: Centro residenziale anziani

“S.Scalabrin” ad Arzignano (VI), IPAB a Chiampo (VI) e Casa di riposo “Don Antonio Bruzzo” a Gambellara (VI). La donazione ha permesso agli ospiti di poter fare delle vi- deochiamate ai loro familiari in modo da non restare com- pletamente isolati a causa del virus.

Il Leo Club Vicenza, su indicazione della Regione

Veneto, ha donato alla Pro- tezione Civile 1000 masche- rine certificate e lavabili fino a 5 volte e 10 visiere pro- tettive di sicurezza; queste ultime saranno utilizzate in particolar modo con persone affette da disabilità che po- trebbero essere sensibili all'utilizzo di mascherine.

Il Distretto ringrazia tutti i Club e i soci che hanno con- tribuito all'emergenza COVID -19.

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Il LC Bassano Host

8

L

e ripercussioni eco- nomiche derivanti dall’i- naspettata pandemia del Coronavirus hanno aggravato le già precarie di molte famiglie che vivono in povertà.

Il Lions Club Bassano Host dal 2015, annual-

mente stanzia la maggior parte delle proprie risorse per aiutare le famiglie in difficoltà della propria città, donando loro delle tessere prepagate per l’acquisto di generi ali- mentari.

Data la situazione critica quest’anno è stata au-

mentata significativamen- te la cifra destinata a que- sto service; ciò ha permes- so di dare un contributo mensile per un periodo di sei mesi, ad una quaranti- na di nuclei famigliari se- gnalati dai servizi sociali del comune di Bassano

Il LC Rovereto Host

di Ilaria Giovannazzi

I

l periodo particolare che stiamo vivendo ci ha impo- sto, obtorto collo, di rivede- re, tra le altre cose, anche il nostro modo di essere Lions.

Il piacere di stare insieme, la condivisione delle scelte attraverso il confronto tra i soci, la possibilità di servire mettendosi in gioco in prima persona, sono tutti aspetti ai quali abbiamo dovuto tem- poraneamente rinunciare.

Così come le iniziative, pro- grammate per questi mesi, che per forza di cose sono saltate (le visite oftalmiche, lo screening della glicemia, la raccolta fondi con il tor- neo di tennis “doppio giallo”, le nostre conviviali solo per fare alcuni esempi).

Ecco quindi che nell’emer- genza della pandemia ed in pieno lockdown il club ha deciso all’unanimità dei suoi soci di stanziare tutti i fondi

a disposizione per le attività conviviali programmate, compresi quelli per la char- ter e la festa di chiusura, per sostenere con corposi finan- ziamenti i progetti di:

Fondo Assistenza Amica di APSP Vannetti che ha richie- sto urgente sostegno per l’acquisto dei presidi per i propri medici ed OSS;

Rovereto Solidale per imple- mentare il servizio di distri- buzione pasti alle

famiglie in difficoltà;

Cooperativa Sociale Iter per realizzare, coinvolgendo i disabili, le mascherine di protezione e distribuirle alla cittadinanza;

Fondo di Solidarietà del De- canato di Rovereto per so- stenere con pacchi alimenta- ri ed ogni altro ausilio, com- preso il sostegno psicologi- co, i più fragili e soli dei no- stri cittadini.

L

a voglia di fare qualcosa per l’emergenza Coronavirus si è fatta avanti tra i soci del Club decidendo di riservare a questa evenienza le maggior parte delle risorse destinate ai service più i risparmi deri- vanti dalla ridotta attività

sociale.

Vari erano i possibili impie- ghi, ma subito si è puntato su beni durevoli destinati al mondo sanitario. La scelta finale, vista il lungo periodo di degenza cui erano co- stretti i malati usciti dalla terapia intensiva, e stata

quella di donare dei lettini per lun- ga degenza all’O- spedale di Rovere- to che è diventato il centro COVID del Trentino.

Un lettino è stato acquistato in collaborazione con il LC Depero, mentre un secondo è stato interamente a carico del Club San Marco.

Ci sono ancora dei fondi che verranno destinati più tardi in base alle problematiche più impellenti.

Il LC Rovereto San Marco

Un primo intervento è stato fatto assieme al LC San Merco per donare un lettini per lunga degenza all’Ospedale di Rovereto.

Si è poi saiutato finanziaria- mente il Banco Alimentare, con cui da anni il Club colla- bora, per l’assistenza alle famiglie in difficoltà tramite

la raccolta e distribuzione di generi alimentari di prima necessità.

Il LC Rovereto Depero

Senz’altro mancheranno dei Club …..

I

l documentare l’attività dei Club del Distretto in oc- casione del Coronavirus è stato più del previsto ed a

parte qualche Club che ci ha mandato direttamente i loro articoli, qualche Presi- dente di zona che ci ha rela- zionato sull’attività dei Club

da lui seguiti, c’è stato un grosso lavoro della redazio- ne che è riuscita a mettere assieme questo materiale.

Senz’altro mancherà qualco- sa, ma speriamo che ciò sia di stimolo ai Club per farci avere le notizie su quanto fanno.

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KAIROS UN PROGETTO TUTTO NOSTRO IN LIZZA PER DIVENTARE SERVICE NAZIONALE di Emanuela Candia

I

l Progetto Kairos è un pro- getto nato nel 2009 da un’i- dea illuminata e dirompente di un socio Lion, Erasmo Ga- staldello, ma diffusosi poi in tutta la zona H del Distretto 108 Ta1 e, poi, in un sempre maggior numero di club di molti distretti italiani.

Lo scopo di questo service è quello di incidere sulla futura società rispetto al valore di qualunque persona e al suo diritto alla Dignità.

E’ un’occasione di condivi-

sione di alto valore pedago- gico e formativo per riflette- re e far riflettere perché, per comprendere la diversità e, quindi, valorizzarla, è neces- sario entrare empaticamen-

te in relazione con l’altro e pensare/

agire diversa-mente.

E’ rivolto agli alunni normodotati che, guidati dai loro inse- gnanti, possono co- gliere la ricchezza delle differenze con dei percorsi diversi a secon- da si si rivolga ad alunni della scuola primaria, secondaria di primo grado o secondaria di secondo grado.

Assieme ad alcuni insegnan- ti, infatti, il gruppo di amici

“kairos” ha creato dei ma- nuali didattici che sono il cuore pulsante ed operativo del Progetto.

Nato inizialmente per la scuola secondaria di primo grado ha poi trovato applica- zione e successo anche nella scuola primaria e, negli ulti- mi anni, hanno preso forma manuali e progetti per il biennio ed il triennio della scuola secondaria di secondo grado.

COS’E’ KAIROS I Service Nazionali Lions

F

in dal 1917 il service è stato il caposaldo della no- stra Associazione e oggi rap- presenta chi siamo e quello che facciamo meglio.

I nostri Club sono delle vere e proprie fucine di progetti che nascono da peculiari esigen- ze o da fervide intuizioni e possono essere rivolti alle necessità rilevate in un ambi-

to locale oppure possono essere proiettate verso più vasti orizzonti.

Ogni anno al Congresso Na- zionale Lions vengono propo- sti dai Club dei service che, a loro parere, possono avere una valenza nazionale e tra questi i delegati votano quel- lo che ritengono più valido ad essere assunto quale Ser- vice Nazionale per quello

anno.

L’essere Service Nazio- nale è importante per un progetto perché la notorietà che ne deriva favorisce la propaga- zione della sua idea ed inoltre offre la possibili- tà di poter contare su degli Officer Distrettuali, nominati dai Governatori, che garanti- scono un supporto locale per

la diffusione ed il coordina- mento delle attività.

I

l Progetto Kairos è un progetto tutto nostro e, do-

po 11 anni dalla sua nascita, quest’anno è candidato a service nazionale.

L’importanza di diventare nazionale è la sua diffusione più completa e capillare in tutto il territorio nazionale.

Avere un service nazionale del nostro distretto, inoltre, sarebbe un motivo di orgo- glio.

Le votazioni saranno effettuate con la piattaforma Eligo, durante il 68 esimo Congresso nazionale.

La data del Congresso è sa- bato 13 giugno e, come si vede dall’ordine del giorno dei lavori congressual,i le votazioni, a mezzo Eligo, sono previste dalle ore 11 alle ore 13,30.

Le votazioni per eventuale ballottaggio (sempre tramite Eligo) sono programmate dalle ore 15,30 alle ore 17 del 13 giugno.

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La sua diffusione nelle scuole avviene attraverso il coinvol- gimento, prima di tutto, dei Lions Club locali i quali indivi- duano e contattano degli insegnanti che sono sensibili alla problematica dell’ac-

cettazione e valorizzazione della diversità e, alla fine si arriva al coinvolgimento del- la scuola.

Fatto molto importante: per lo sviluppo del Progetto non

è richiesta nessuna figura esterna alla scuola, inoltre, nessuna ora aggiuntiva è richiesta. Sono gli insegnanti che portano avanti Kairos, una volta adottato.

Notevole l’adesione al Pro-

getto da parte del mondo scolastico: attualmente Kai- ros, con il sostegno di vari Lions Club, è presente in tutta Italia, in 197 Istituti di 36 provincie.

UN SERVICE DIFFUSO CHE HA VALICATO I CONFINI DEL

NOSTRO DISTRETTO

Il progetto Kairos è tra i più diffusi nei Club del nostro Distretto; sono infatti più di 30 i club, sui 53 totali, che hanno introdotto il Progetto Kairos nelle scuole della loro zona e la tendenza è verso un coinvolgimento sempre crescente.

Ma il Progetto Kairos sta aumentando sempre più la sua diffusione nell’intero

territorio italiano e sta coin- volgendo un numero sem- pre maggiore di club dal nord al sud, isole comprese.

E’ stato richiesto e attuato da Club di molte regioni ita- liane: Club dell’Emilia Roma- gna, dell’Umbria, del Pie- monte, della Liguria, della Campania, della Calabria, della Puglia arrivando anche nei club siciliani fino ad arri- vare a 197 Club coinvolti.

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La famiglia viene devastata dall’insorgenza della ma- lattia, il famigliare se non assistito si ammala o com- mette gesti inconsulti; gli aiuti concreti si fermano alle prime due fasi della patolo- gia, nella terza, la più com- plicata, al sopraggiungere della crisi comportamentale l’ammalato non è più gesti- bile e Il famigliare è co- stretto ad abbandonare il lavoro. Gli ospedali non sono

attrezzati per gestire questa fase e il famigliare è da solo in un percorso che può du- rare anche molti anni (15- 18).

Questo progetto, relativo al tema della salute e del be- nessere sociale, è per l’in- troduzione di soluzioni a sostegno delle famiglie che hanno a carico un malato di Alzheimer. Nell’area della

“Demenza” In Italia ci sono 1.200.000 ammalati, di cui 800.000 gli Alzheimer. Senza terapie risolutive le famiglie sono lasciate da sole a gesti- re il grave problema. Le cro- nache informano spesso di gesti estremi commessi da famigliari disperati. L’ob- biettivo è di sollevare un dibattito adeguato onde sanare una situazione alla quale il legislatore non ha ancora provveduto in modo adeguato. Lo studio di que- sto tema consentirà di iden- tificare nuove azioni di servi-

zio a supporto delle famiglie.

Occorre sensibilizzare l’opi- nione pubblica, i media, i decisori sulla situazione di queste famiglie italiane che vivono un complesso e diffi- cile disagio. Il progetto si esprime attraverso l’attiva- zione di tutte le azioni prati- cabili per sollevare in manie- ra esplicita, eclatante, que- sto problema socio-sanitario così trascurato dai decisori, dai media e così poco valuta- to dall’opinione pubblica.

SERVE UNA LEGGE per for- mare adeguatamente i Fami- liari o altri assistenti; diffe- renziare l’accesso al pronto soccorso di questi ammalati;

assicurare i contributi a chi è costretto ad abbandonare il lavoro; assistere psicologica- mente il coniuge dell’amma- lato onde evitare gesti estre- mi; organizzare nei reparti di neurologia dei nosocomi 2 posti letto per gestire la

messa a punto della terapia in fase acuta (psicofarmaci);

aumentare il numero dei SAPA (Servizi ad Alta Prote- zione Alzheimer); affrontare il problema delle rette (5 sentenze sanciscono che sono a carico del SSNN);

finanziare il Piano Nazionale Alzheimer.

La prospettiva: nel 2050 si stimano costi in Europa che andranno ad incidere pesan- temente nei bilanci degli Stati. Senza interventi decisi- vi l’invecchiamento è il vero problema che si prospetta. I Lions potrebbero creare le condizioni per promuovere una raccolta di firme per una proposta di legge di iniziati- va popolare.

UN LAVORO CHE SOLO NOI LIONS POSSIAMO PORTARE Partendo dalle persone di-

versamente abili la volontà è di trasformare la disabilità in un punto di forza, rendendo più consapevoli le persone

“normodotate” attraverso uno straordinario strumento didattico in grado di influire su tutto il gruppo classe e sul

singolo alunno.

Se riusciamo a trasmettere ai bambini e ai ragazzi che sa- ranno gli uomini di domani, il valore dell’accettazione e valorizzazione della diversità, forse potremo sperare in una società futura migliore con meno pregiudizi.

Noi pensia- mo che sia nostro do- vere, come Lions, ma, innanzitutto come esseri

umani, cercare di migliorare la nostra società e di lasciare

ai nostri figli un mondo mi- gliore.

I RISULTATI

TEMA DI STUDIO NAZIONALE ALZHEIMER

“La nonna che non c’è”

La nonna che non c’è è il sottotitolo del libro-testimonianza Alois Alzheimer e Chiara, del Lions Giorgio Soffiantini, che racconta cosa accade in una famiglia quando arriva questa patologia, le carenze sanitarie, sociali, amministrative e le proposte di intervento

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