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CAPITOLO 2 - I COMPLESSI SPORTIVI POLIFUNZIONALI 2.1 La funzione educativa dello sport

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CAPITOLO 2 - I COMPLESSI SPORTIVI POLIFUNZIONALI

2.1

La funzione educativa dello sport

Lo Sport è definito come l'insieme di quelle attività, fisiche e mentali, compiute al fine di migliorare e mantenere in buona condizione l'intero apparato psico-fisico e di intrattenere chi le pratica o chi ne è spettatore.

L'etimologia del termine risale al latino deportare nel significato di "uscire fuori porta", da cui sono derivati lo spagnolo deporte, il francese desporter e l'inglese disport, che successivamente è stato abbreviato nell'odierno sport. L'accezione inglese racchiude non solo la generica definizione delle attività fisiche, ma anche lo spirito, prettamente ludico, con cui queste attività sono svolte.

Le prime manifestazioni sportive in senso moderno sono nate in Grecia nel I sec a.C. come strumento per educare i giovani al rispetto dell'avversario. Da qui la necessità di organizzare gare sportive cui potessero partecipare gli atleti di tutte le città greche. Le principali feste nazionali in occasione delle quali si svolgevano gare sportive erano 4: le Nimee, le Pitiche, le Istmiche e le Olimpie, sicuramente le più famose fra le quattro.

Secondo la leggenda fu Ercole a fondare,in segno di ringraziamento a Zeus, i giochi sacri di Olimpia dopo aver superato la sua settima delle dodici fatiche previste.

Le Olimpiadi non erano solamente un avvenimento sportivo, ma erano la celebrazione dell'eccellenza individuale, della varietà culturale ed artistica dell'intera cultura greca e, soprattutto, erano l'occasione per onorare la massima divinità religiosa.

Poiché i giochi olimpici erano considerati sacri i greci giudicavano sacrilego nei confronti di Zeus lo scoppio di ostilità durante il loro svolgimento. Dall'inizio alla fine delle Olimpiadi veniva proclamata una tregua su tutti i campi di battaglia. La cosiddetta tregua olimpica permetteva ai cittadini greci di riunirsi pacificamente e di competere tra loro in un'atmosfera di rispetto reciproco.

La diffusione della pratica sportiva in quasi tutte le società del mondo contemporaneo è un segno evidente dell'importanza che lo sport ha assunto in queste realtà, sia da un punto di vista sociale, che economico e politico. Lo sport è parte integrante della cultura di una società e si sviluppa in simbiosi con i cambiamenti che la contraddistinguono.

Oggi è in continuo aumento il numero delle persone che praticano un'attività sportiva, grazie al progressivo miglioramento delle condizioni di vita della popolazione e

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all'evoluzione dei costumi. Tanti sono i motivi per incentivare un esercizio di questo genere.

In primo luogo, lo sport viene praticato per migliorare l'aspetto fisico, ma l'esercizio di un'attività sportiva aiuta anche in campo psicologico. In questo senso, infatti, può servire a scaricare le tensioni che si accumulano durante la giornata e a controllare le emozioni. Un altro aspetto importante è la socializzazione. Anche in uno sport individuale, come il tennis o lo sci, il fatto che sia praticato insieme ad altri costituisce uno stimolo ad uscire da se stessi e dal proprio guscio, favorendo e incrementando rapporti interpersonali. Uno sport di squadra invece è caratterizzato da una sorta di legame che unisce tutti quelli che appartengono a uno stesso gruppo e che insieme gareggiano contro un altro complesso di atleti. In questo caso diventa ancora più facile socializzare. Oltre a questo viene sviluppato nell'individuo il senso di appartenenza ad un gruppo, nasce una collaborazione fra i vari membri che imparano a contare sugli altri oltre che su loro stessi.

Lo sport è anche vita nella natura, un’occasione per imparare a rispettarla e creare un rapporto con essa.

L'attività sportiva è un elemento fondamentale per il sano sviluppo dei bambini, tanto da esser stato riconosciuto dalle Nazioni Unite come un diritto fondamentale.

Da piccoli esso è vissuto come un gioco a tutti gli effetti, un modo per socializzare, per imparare ad osservare le regole e ad avere rispetto per i compagni. Lo sport diventa sinonimo di “ educare divertendo”.

Oltre ad avere un ruolo fondamentale nel trasformare i bambini in adulti responsabili, lo sport riunisce i giovani, li aiuta ad affrontare le sfide quotidiane e a superare le differenze culturali, sociali e ideologiche.

Nell'ambito delle Scienze Sociali viene utilizzato come mezzo di controllo dei vari rischi comportamentali, quali l'uso e l'abuso di droghe o altre sostanze, delle abitudini alimentari scorrette e del ricorso alla violenza.

Lo sport è un linguaggio universale in grado di promuovere quei valori fondamentali indispensabili ad eliminare le differenze culturali e favorire il dialogo.

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2.2

Gli aspetti funzionali dei centri sportivi

Il crescente sviluppo della pratica sportiva (gli ultimi dati parlano di 36 milioni di persone a vario grado attive in Italia) e la progressiva trasformazione della domanda di sport, sempre più legata a fattori di benessere, salute e bellezza, alla diffusione di nuove pratiche e di diverse esperienze maturate nell’ambito dello sport dei cittadini, a una proposta che deve essere compatibile con i tempi di vita quotidiani e un nuovo bisogno di socialità, rende il mercato degli impianti sportivi nuovamente interessante dopo alcuni anni di stagnazione.

La ragione che porta alla creazione di impianti integrati, con più strutture abbinate, la piscina, la palestra di fitness, il bar, ecc è la necessità di costruire un'offerta numerosa per soddisfare le preferenze di una pluralità di utenza. In senso strategico, una struttura ricca e completa rappresenta una maggiore attrazione per il gruppo di utenza.

Gli impianti sportivi dovranno essere realizzati ed attrezzati in modo da consentirne l'utilizzazione da parte dei diversi utenti, tenendo conto delle relative esigenze, in condizioni di adeguato benessere, igiene e sicurezza. In generale, gli impianti sportivi sono caratterizzati dalle seguenti parti funzionali:

1) spazi per l'attività sportiva, comprendenti: campi, piste, vasche e le relative fasce di rispetto;

2) spazi per i servizi di supporto, comprendenti:

• spogliatoi per atleti, istruttori/giudici di gara e relativi servizi, primo soccorso, locali antidoping, locali di controllo, ecc.;

• deposito attrezzi, servizi per il personale, locali tecnici; • uffici amministrativi, atri e disimpegni;

3) impianti tecnici: idrico, sanitario, riscaldamento, refrigerazione, ventilazione, illuminazione, emergenza, segnalazione, depurazione, antincendio, ecc.;

4) spazi per il pubblico: posti spettatori (tribune) con relativi servizi igienici, posto di primo soccorso, aree a servizio dell'impianto, parcheggi, percorsi, ecc.;

5) spazi aggiuntivi per:

• l'organizzazione sportiva, o per la formazione atletica, o per attività sociali, quali ad esempio: sedi di società o Federazioni, aule didattiche, laboratori, locali per la consultazione medica, sale di riunione, foresterie, uffici vari, ecc.;

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• attività commerciali e varie, non necessari allo svolgimento delle attività o delle manifestazioni sportive ma opportuni per la gestione dell'impianto sportivo, quali ad esempio locali per ristoro, attività ricreative o commerciali con relativi annessi, ecc.;

6) aree sussidiarie: parcheggi per utenti e addetti, spazi verdi e di arredo, ecc.

2.3

I vincoli normativi degli impianti natatori

Le norme CONI per l'impiantistica sportiva, approvate con deliberazione del consiglio nazionale del CONI n. 1379 del 25 giugno 2008, prevedono per gli impianti natatori le seguenti prescrizioni:

1. Vasche nuotatori

Le caratteristiche dovranno essere conformi alle specifiche tecniche della Federazione Italiana Nuoto ovvero alle norme FINA, in relazione al tipo ed al livello di attività previsto. Attorno alle vasche, almeno sui lati lunghi, dovranno essere realizzate canalette di raccolta delle acque di tracimazione distinte ed indipendenti dai sistemi di smaltimento delle acque di lavaggio dell’area di bordo vasca. Sono preferibili i bordi vasca che consentano un facile appiglio da parte degli utenti in acqua e una più agevole uscita dall’acqua. La temperatura dell'acqua delle vasche non dovrà essere inferiore a 24°C (preferibili 26-28°C). Per le competizioni dovranno essere adottate le temperature previste dalle norme FIN e FINA.

2. Vasche non nuotatori (avviamento al nuoto, bambini)

Le caratteristiche dimensionali (lunghezza, larghezza e profondità) saranno stabilite in relazione al tipo di attività previsto; dovranno essere realizzati sistemi di raccolta delle acque di tracimazione analoghi a quelli delle vasche nuotatori con analoghe caratteristiche del bordo vasca. In ogni caso dovrà essere possibile l'uscita dei bagnanti dalla vasca lungo il perimetro. La profondità delle vasche di avviamento al nuoto per i bambini non dovrà essere superiore a m 0,60 con temperatura dell'acqua non inferiore a 26°C (preferibili 28-29°C).

3. Piano vasche

Si intende per piano vasche l'area comprendente le zone pavimentate perimetrali alle vasche (aree di bordo vasca) e quelle pavimentate direttamente connesse. All'interno del piano vasche devono essere garantite le condizioni igieniche previste dalle norme

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di Legge e dai regolamenti regionali; pertanto tale area dovrà essere opportunamente delimitata ed ove necessario recintata. I diversi passaggi dovranno essere privi di barriere architettoniche e dovrà essere previsto, con opportuni accorgimenti, l'ingresso in vasca degli utenti DA. L'accesso al piano vasche dovrà avvenire esclusivamente tramite passaggio obbligato non eludibile (presidio di bonifica) conforme alla vigente normativa d'igiene; per tale presidio dovrà tenersi conto anche del transito degli utenti DA su carrozzina prevedendo idonei sistemi di disinfezione. Il rientro dal piano vasche verso i servizi o altre zone dovrà avvenire tramite accesso unidirezionale. Il piano vasche dovrà avere superficie complessiva non inferiore alla metà di quella delle vasche servite. Al fine di assicurare una sufficiente funzionalità sportiva, tale superficie dovrà preferibilmente essere almeno pari a quella delle vasche servite per gli impianti al chiuso ed almeno al doppio della superficie delle vasche servite per gli impianti all'aperto. Lungo il perimetro di ciascuna vasca dovranno essere presenti aree di bordo vasca di idonea larghezza per garantire sicurezza degli utenti. La distanza minima di ostacoli fissi dal bordo vasca dovrà essere non inferiore a m 1,50; tuttavia al fine di garantire una sufficiente funzionalità sportiva, sarà preferibile che la larghezza del bordo vasca non risulti inferiore a:

o m 2,50 per i lati lunghi e m 4 per quelli corti e per il distacco tra vasche contigue, per le vasche fino a m 33,33;

o m 3.50 sui lati lunghi e m 6 per quelli corti e per il distacco tra vasche contigue, per le vasche da m 50.

La pavimentazione del piano vasche dovrà essere antisdrucciolevole, facilmente pulibile e igienizzabile con i prodotti in comune commercio. Eventuali pontoni mobili dovranno avere larghezza non inferiore a quella indicata per le aree di bordo vasca (minimo m 1,50) ed essere realizzati secondo le indicazioni della FIN. In ogni caso, ove costituiscano parete di virata dovranno avere caratteristiche analoghe a quelle delle pareti verticali. Inoltre non dovranno costituire pericolo per gli utenti in acqua, né consentire il loro sotto passaggio o lasciare aperture pericolose in corrispondenza del fondo delle vasche.

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4. Spogliatoi per atleti

I posti spogliatoio potranno essere raggruppati in locali comuni e/o essere del tipo singolo (es. cabine a rotazione). Per ragioni igieniche gli spogliatoi dovranno costituire elemento di separazione tra i percorsi effettuati in abbigliamento normale (percorsi a piedi calzati) e quelli in abbigliamento sportivo (percorsi a piedi nudi). Gli spogliatoi in locale comune non potranno essere utilizzati come elementi di percorso di altri tipi di spogliatoio. I locali spogliatoio dovranno essere protetti contro l'introspezione. Dovranno essere previsti, separati per uomini e donne, spogliatoi dotati di servizi igienici e docce. Gli spogliatoi dovranno risultare accessibili e fruibili dagli utenti DA. Per gli spogliatoi in locale comune dovrà considerarsi una superficie minima di mq 1,60 per posto spogliatoio; le cabine a rotazione dovranno avere una dimensione minima di m 0,90 x 1,20; le cabine fruibili dagli utenti DA dovranno avere dimensione minima di m 1,40 x 1,50, con porte di accesso di luce netta non inferiore a m 0,80. Le porte di accesso alle cabine a rotazione dovranno essere apribili verso l'esterno. Ai fini della sicurezza il numero di utenti presenti all’interno del piano vasche non potrà superare quello massimo consentito dalle vigenti normative d'igiene per lo specchio d'acqua servito. Il numero di posti spogliatoio complessivo (per entrambi i sessi) da prevedere per il dimensionamento degli spogliatoi è di almeno uno ogni 9 mq di vasche servite (approssimando il calcolo per eccesso). Tuttavia, per una migliore gestibilità dell’impianto si consiglia di prevedere un numero di posti spogliatoio maggiore, intorno a uno ogni 6 mq di vasche servite. Variazioni al dimensionamento dei posti spogliatoio sono consentite per particolari utilizzazioni in cui il numero di utenti effettivo sia inferiore. Gli spogliatoi a servizio delle vasche potranno servire anche altri spazi sportivi, purché siano soddisfatti i requisiti igienici della separazione dei percorsi verso il piano vasche, con la presenza del presidio di bonifica prima dell'accesso al piano vasche stesso. In caso di contemporaneità d'uso, il dimensionamento degli spogliatoi sarà effettuato sommando il numero di posti spogliatoio previsto per l'impianto piscina a quello dei posti spogliatoio per le altre attività e il numero dei servizi igienici e docce calcolato per l’impianto piscina a quello calcolato per le altre attività. Si consiglia di realizzare almeno il 25% dei posti spogliatoio mediante cabine a rotazione. Ai fini del dimensionamento, una cabina a rotazione può essere considerata equivalente a 2 posti spogliatoio. Si consiglia, altresì,

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il frazionamento degli spogliatoi comuni in più unità per favorire la flessibilità nell'uso in relazione al tipo e numero di utenti serviti (adulti, bambini con genitori, ecc.). 5. Servizi igienici atleti

I gruppi di servizi igienici dovranno avere accesso dai percorsi della zona piedi nudi, attraverso un anti WC. Il numero dei servizi igienici dovrà essere calcolato in funzione del numero di posti spogliatoio destinati agli utenti piscina, prevedendo almeno un WC ogni 12 posti spogliatoio (approssimando il calcolo per eccesso). In ogni caso dovranno essere realizzati almeno un WC per lo spogliatoio maschile e un WC per quello femminile. Almeno un WC per gli uomini ed uno per le donne dovranno essere fruibili da parte degli utenti DA

6. Docce e asciuga capelli

Il locale docce dovrà avere accesso dai percorsi della zona piedi nudi. Il numero delle docce dovrà essere calcolato in funzione del numero di posti spogliatoio destinati agli utenti piscina, prevedendo almeno una doccia ogni 3 posti (approssimando il calcolo per eccesso). In ogni caso dovranno essere realizzate almeno quattro docce per lo spogliatoio maschile e quattro docce per quello femminile. Almeno una doccia per gli uomini ed una per le donne dovranno essere fruibili da parte degli utenti DA.

7. Deposito abiti

Potrà essere realizzato in apposito locale (in comunicazione con la zona piedi calzati, per la consegna delle stampelle e con quella a piedi nudi per il ritiro degli abiti), ovvero costituito da armadietti da posizionare negli spogliatoi comuni (per gli utenti di questi ultimi) o nei disimpegni della zona a piedi nudi (per gli utenti delle cabine o degli spogliatoi comuni). Orientativamente il numero complessivo di posti appendiabiti e/o armadietti, dovrà essere non inferiore al doppio dei posti spogliatoio serviti. Dovrà essere assicurata la fruibilità da parte degli utenti DA.

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8. Deposito attrezzi

La superficie sarà tale da consentire l'immagazzinamento delle attrezzature mobili; indicativamente è consigliabile una superficie pari a 1/20 di quella delle vasche servite, con eventuale suddivisione in più unità.

9. Impianti di depurazione

Dovrà essere previsto un impianto di depurazione e di rinnovo dell'acqua delle vasche conforme alla normativa tecnica vigente ed in grado di assicurare le condizioni igieniche previste dalle norme di Legge.

2.4

I vincoli normativi della sala pesi

Per le sale di attività la normativa prevede che le pareti dovranno essere realizzate con materiali resistenti e facilmente pulibili; dovranno essere prive di sporgenze per un'altezza non inferiore a m 2,50 dal pavimento; eventuali sporgenze non eliminabili dovranno essere ben segnalate e protette contro gli urti fino a terra. Egualmente protette e facilmente individuabili, dovranno essere eventuali attrezzature sportive presenti nella sala ma non utilizzate. Eventuali gradini dovranno essere

ben segnalati da colore contrastante. Le vetrate, gli specchi, le parti degli impianti tecnici, gli eventuali elementi mobili di controsoffitti o simili, dovranno essere in grado di resistere, per loro caratteristiche costruttive e di fissaggio o mediante idonee protezioni, agli urti causati dalla palla. Detti elementi, se situati a meno di m. 2.50 dal pavimento, dovranno essere adeguatamente protetti anche contro gli urti accidentali da parte degli utenti in modo da non arrecare danno a questi ultimi. Eventuali spigoli dovranno essere protetti per tutta l’altezza con profili arrotondati. Le vetrate in caso di rottura non dovranno produrre frammenti pericolosi; inoltre, se situate a meno di m 2.50 dal pavimento, dovranno essere dotate di vetri antisfondamento o di adeguate protezioni.

1. Spogliatoi atleti

Dovranno avere preferibilmente accesso da un atrio (locale con funzioni di ingresso dall’esterno dell’impianto) ed essere collegati alla sala di attività mediante corridoi e disimpegni privi di barriere architettoniche.

2. Deposito attrezzi

Le dimensioni dovranno essere determinate in funzione del tipo di attività prevista nell'impianto e tali da consentire l'immagazzinamento delle attrezzature mobili,

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comprese le eventuali pavimentazioni mobili. Si consiglia una superficie non inferiore ad 1/25 di quella dello spazio di attività sportiva servito, con eventuale suddivisione in più unità. Le porte di accesso dovranno avere luce netta adeguata.

2.5

Le dimensioni del campo da squash

Il campo da squash (vedi Fig. ha dimensioni di m. 9,75 x m. 6,40 ed ha pareti preferibilmente in muratura e pavimento in parquet. La linea di delimitazione superiore è tracciata nella parete frontale a m. 4,57 dal pavimento e scende in quelle laterali sino ai m. 2,13 della parete posteriore trasparente. A m. 0,48 è posizionata la linea di delimitazione inferiore (limite di Tin).

Fig. 2.1: Dimensioni campo da squash

2.6

Le dimensioni del campo da jorkyball

Il Jorkyball 2x2 è uno sport di squadra che trae influenza dal calcetto a 2 e dallo squash. Si gioca con 2 squadre composte ognuna da 2 giocatori. Il campo può essere di 2 dimensioni differente: tradizionale 9,80 m x 4,8 m oppure più piccolo 9,12 m x 4,56 m.

Figura

Fig. 2.1: Dimensioni campo da squash

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