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Dallo studio degli atti della Strategia, cercheremo di cogliere gli aspetti più controversi dell’approccio metodologi- co e del disegno territoriale che emerge dall’ individuazione del- le suddette aree

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Academic year: 2021

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Premessa

Il tema che mi sono proposto di trattare in questo lavoro riguar- da quei territori che più di altri sono stati protagonisti di ingenti trasformazioni nell’ultimo secolo ma che molto meno di altri han- no destato l’interesse degli esperti, e dei settori politico-culturali del nostro Paese. Sono i territori che un tempo avremmo potuto definire come aree rurali, e che oggi si trovano in una condizione da molti definita di post-ruralità. Essi in larga parte mantengo- no caratteristiche non urbane, ma sono tuttavia da tempo inte- ressati da fenomeni economici, urbanistici, paesaggistici e socia- li di grande trasformazione, che hanno portato via via a ridursi i principali connotati di un territorio rurale propriamente detto.

L’interesse per questa tematica mi riguarda direttamente: vivo da sempre infatti la condizione di abitante di un territorio come questo, che non presenta caratteri di estremo isolamento periferico rispet- to a realtà urbane di rilievo provinciale o a poli e centri di servizio di valenza regionale, ma al contempo è da molto tempo interessa- to da dinamiche di diversa natura del tutto simili a quelle di aree che la terminologia contemporanea ha definito come svantaggiate.

Nel seguito della ricerca mi dedicherò con maggior precisione all’individuazione e alla definizione di queste categorie (territo- ri rurali e post-rurali, aree interne, aree svantaggiate, aree a bas-

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sa densità e territori di frazione) che interessano una larga parte della superficie nazionale in cui vivono svariati milioni di cittadini.

Nella tesi oltre agli approfondimenti conoscitivi che hanno con- dotto alla caratterizzazione del tipo territoriale, sono stati af- frontati anche gli aspetti metodologici che consentono di dare indicazioni operative per la definizione degli strumenti e del- le direzioni di approfondimento per la miglior conoscenza, pia- nificazione e programmazione dei territori di questa tipologia.

Iniziando quindi da una descrizione dell’oggetto a cui ci riferiamo (aree interne), procederemo con un esame critico della Strategia Nazionale per le Aree Interne, documento di indirizzo e operati- vo di iniziativa interministeriale per l’intervento nelle cosiddet- te Aree interne. Dallo studio degli atti della Strategia, cercheremo di cogliere gli aspetti più controversi dell’approccio metodologi- co e del disegno territoriale che emerge dall’ individuazione del- le suddette aree. In particolare, ai criteri e alle analisi effettuate in sede di mappatura delle aree interne, affiancheremo l’apporto di considerazioni di studio sulle medesime aree dell’urbanistica e della sociologia territoriale, discipline che non trovano posto nel lavoro della Strategia.Dall’intersezione di questi molteplici con- tributi emergerà un quadro diverso dei territori “interni”; non più solo territori e aree remoti o isolati, immediatamente immagina- bili come interni, ma spesso più prossimi a poli o centri di inte- resse di scala provinciale e ciononostante protagonisti di dinami- che e problemi analoghi a quelli di zone molto più marginali.

L’ approdo di questa prima fase del lavoro mostra quindi la neces- sità di una modalità integrata per l’individuazione di una categoria come quella delle aree interne, non soltanto in funzione di criteri di prossimità rispetto a centri maggiori o sedi di servizio primarie ma anche secondo aspetti fondamentali sia per la corretta analisi storica di questi territori, sia soprattutto per la pertinente compren- sione del presente di queste aree. Il tutto a una scala territoriale che non necessariamente coincide con gli ambiti amministrativi mini- mi (confini comunali) ma esamina aree a confine fra più comuni.

La seconda parte si dedica allo studio di un’area individuata se- condo i criteri precedenti; l’alta Valfrddana, un territorio corri- spondente a porzioni di quattro comuni della Provincia di Lucca, accomunate da caratteristiche fisiche, morfologiche e ambientali ma anche protagonista di complesse dinamiche socioeconomiche.

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Su tali caratteristiche le diverse prospettive di sviluppo proposte nei decenni dalle varie amministrazioni locali hanno composto un quadro oggi variegato, in cui a distanza di pochi chilometri e in un contesto ambientale sostanzialmente omogeneo, si notano eviden- ti difformità nelle caratteristiche urbane e produttive, nella distri- buzione e presenza dei servizi, nell’immagine dei centri storici e nella vitalità sociale. Più in generale, a livello macroscopico, si ri- scontrano processi del tutto simili a quelli delle aree interne.

Su tali condizioni condurremo dunque un’analisi territoriale che alla luce della metodologia della strategia nazionale delle aree interne e grazie ai contributi dell’urbanistica e della sociologia, cecherà di deli- neare una nuova modalità di conoscenza di questi luoghi. Indicazioni e misure che potrebbero diventare contenuti importanti per strumen- ti di pianificazione che avvicinano le varie visioni dell’unico territo- rio della Valfreddana, finora percepito come espressione geografica più che comunità di abitanti e cittadini presenti e attivi sul territorio.

Un esempio concreto dunque di uno dei tanti territori sospesi di questo nostro Paese, nei confronti dei quali si impone la necessità di un approfondimento culturale e interdisciplinare capace di evitarne la rovina o l’oblio.

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PARTE PRIMA

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