Lombardia e Veneto, referendum: Feltri scivola sulla Sicilia
In un suo editoriale del 1 ottobre u.s. Vittorio Feltri, argomentando sul referendum per l’autonomia della Lombardia e del Veneto, non ha perso l’occasione per esprimere tutto il suo disprezzo nei confronti del Sud. Per un meridionale che ama la propria terra, la reazione umana più ovvia sarebbe di fargli recapitare una serie di impropèri per tanta pochezza intellettuale e superficialità di analisi che spesso si evincono dagli articoli di questo giornalista, il quale più volte ha dichiarato di non essere mai stato in Sicilia e che non ha nessuna intenzione di andarci.
Nell’editoriale in questione, oltre ad offendere i cittadini
meridionali in genere, perché a suo giudizio “succhiano una tetta di risorse” del Nord, attacca il direttore del Messaggero Virman Cusenza per essersi espresso contro il referendum nel corso di una trasmissione televisiva, non per i contenuti del pensiero, ma per il fatto di essere siciliano.
L’unica cosa condivisibile in questo editoriale di Feltri è il cattivo uso che le amministrazioni siciliane hanno fatto (e fanno) dell’autonomia regionale per “cronica inettitudine”, ma attribuirne le cause ad un intero popolo non è onesto, ed è sintomatico di chi non conosce la storia, il territorio, la conformazione del tessuto sociale e le realtà nella quale devono operare tantissimi imprenditori e lavoratori onesti, i quali contribuiscono con grandi difficoltà e sacrifici all’economia risicata delle regioni del Sud.
Siamo consapevoli che rischiamo di essere accusati di anacronismo, ma è opportuno ricordare a questo giornalista che il Sud non è mai decollato economicamente anche per le politiche scellerate dell’Italia post-unitaria, che invece di sostenere e agevolare quanto di buono c’era nel Regno Borbonico fu impoverito per convogliare manovalanza nelle neonate industrie del Nord, che la Fiat in primis ( e tante altre industrie) non sarebbero diventate delle potenze economica senza le maestranze strappate dalle terre che coltivavano con pochi profitti, che molti governi, appoggiando le politiche dell’industrializzazione del settentrione, hanno i n d o t t o l ’ a b b a n d o n o c o n l e g g i e p r o v v e d i m e n t i c h e mortificavano l’economia agricola del meridione, purtroppo in quei governi spesso vi erano politici meridionali corrotti dagli industriali del Nord.
Vogliamo ricordare a Feltri e a tanti fanatici indipendentisti della Lega, che la Cassa del Mezzogiorno fu una “tetta” alla quale assorbirono anche tante imprese del Nord, che frequentemente, imprenditori suoi conterranei, hanno usato deplorevoli trucchi, aprendo imprese fantasma che avrebbe dovuto creare posti di lavoro, solo per drenare denaro
pubblico destinato alla industrializzazione del Sud. Proprio in Lombardia e nel Veneto molte industrie, nel corso di questi ultimi decenni, si sono servite delle organizzazioni criminali per usare le campagne del Sud come pattumiere dove sotterrare scorie inquinanti e chissà quante altre schifezze frutto delle lavorazioni industriali altamente inquinanti.
Gran parte del “made in Italy”, diffuso e apprezzato nel mondo, è frutto dell’intuizione, della creatività e dell’ingegno di moltissimi meridionali, l’intero meridione d’Italia è fonte di cultura e attrae una moltitudine di turisti e studiosi da tutto il pianeta.
Se Feltri uscisse ogni tanto dalle nebbie della Brianza per trascorrere qualche giorno in Sicilia, in Calabria, in Campania, si renderebbe conto di quanta gente lavora e produce molto più dei suoi conterranei, ma con profitti molto più bassi e che se un giornalista palermitano raggiunge il successo professionale arrivando a dirigere una testata come il Messaggero, probabilmente deve aver fatto molti più sacrifici di lui per farsi apprezzare.
Se non siamo male informati, Feltri deve l’inizio della sua brillante carriera anche ad un direttore di origini meridionali (o terrone , la definizione dispregiativa spesso usata da Feltri), Gino Palumbo, il quale gli diede l’opportunità nel 1974 di lavorare all’edizione pomeridiana del Corriere della Sera (Corriere d’Informazione), il quale per assumerlo avrà valutato le sue competenze e non l’appartenenza territoriale. La Lombardia e il Veneto sono legittimati a fare un referendum per chiedere l’autonomia regionale, ma un giornalista che li rappresenta non ha alcun diritto di usare argomentazioni offensive e denigratorie nei confronti dei meridionali per raccoglie i consensi dei propri lettori.
L’editoriale di Feltri è anche privo di intelligenza politica, visto che Salvini continua a sforzarsi di guadagnare consensi anche tra la gente del Sud che avrebbe tutte le ragioni per
disprezzare il pensiero Leghista.
Vincenzo Giardino
Trading online: i migliori broker per le opzioni binarie
Negli ultimi anni c’è una nuova forma di investimenti che sta conquistando milioni di utenti. Ebbene sì, stiamo proprio parlando del trading online, in grado di attirare l’attenzione di milioni di utenti interessati a questo genere di investimenti che consentono, anche ai meno esperti, di piazzare soldi su diversi movimenti e di guadagnare cospicue somme di denaro.
Il trading online è figlio della evoluzione digitale che ha creato nuove figure lavorative e nuove possibilità di guadagno. Fino a qualche anno fa gli investimenti, specie quelli in rete, erano destinato solo ad una stretta cerchia di persone, spesso professionisti, che facevano fortune sui
titoli bancari, sulle valute e su altre soluzioni.
Il trading sulle opzioni binarie
Il trading sulle opzioni binarie è lo strumento in assoluto più immediato per fare trading online. Ma cos’è una opzione binaria? Si tratta di un particolare derivato che può assumere solo due valori, “in the money” e “out of money”. Fare trading con le opzioni binarie significa fare una previsione sull’andamento del prezzo di un asset quotato. Il trader, dunque, deve stabilire se alla scadenza dell’opzione il prezzo dell’asset sarà più alto o più basso rispetto a quello iniziale. La scadenza può variare da 30 secondi fino a diversi mesi. Se la previsione è corretta, il trader guadagna con un rendimento che arriva al 91% del capitale investito. Se la previsione non è corretta la perdita è del 100%.
Per investire con le opzioni binarie il primo passo da fare è quello di scegliere il broker con il quale aprire un conto deposito per effettuare transazioni. Ci sono diversi broker che offrono ottime garanzie in termini di affidabilità, sia per quanto riguarda le percentuali di guadagno che delle proposte. È fondamentale, in ogni caso, scegliere i broker di opzioni binarie legali e soprattutto certificati ed autorizzati dalla Cyprus Securities and Exchange Commission, ente addetto al controllo e alla sicurezza per il trading online. Molti di questi broker offrono la possibilità di aprire un conto demo che è una sorta di conto gioco con il quale i neo traders possono investire una certa somma di denaro virtuale per fare la dovuta esperienza senza rischiare un solo centesimo. Il conto demo può essere utilizzato in combinazione con un altro strumento di trading che si sta diffondendo tra gli operatori, vale a dire insieme alla tecnica del copy trading.
A questo punto diamo un’occhiata alle piattaforme broker più conosciute ed affidabili.
24Option
Una delle piattaforme più utilizzate e stimate per il trading binario è senza dubbio 24Option. Di proprietà della Rodeler Ltd, questa realtà opera ormai da diversi anni nell’ambito del trading e lo fa con tanto di regolamentazione dietro. Ciò che agli utenti piace di 24Option è proprio questa sua lunga esperienza nel settore che non molti altri broker possono vantarsi di avere. Come si legge nella recensione di 24Option sul sito specializzato meteofinanza.com si tratta di una piattaforma completa, professionale e semplice al tempo stesso. Il successo di 24Option è legato soprattutto alla capacità di aver saputo puntare sull’operatività in quanto tale, indipendentemente dal fatto che dall’altra parte dello schermo ci fosse un trader esperto o principiante.
L’applicazione ufficiale è disponibile sul Google Play Store e su Apple Store, perchè compatibile tanto con device Android quanto con dispositivi basati su sistema operativi iOS. Il broker offre anche un’area dedicata alla formazione. Questa si compone di diverse sottoaree, per cui trovate un ambito webinar, un ambito incentrato più che altro sugli strumenti operativi e uno che punta sulla strategia.
IqOption
Altra piattaforma per il broker binario molto conosciuta ed utilizzata è quella di IQ Option. Su questa piattaforma, con un deposito minimo di 10 euro, è possibile piazzare un investimento anche con un solo euro, con una redditività fino al 90%. Anche in questo caso l’app ufficiale è disponibile su dispositivi iOS e Android.
EtX
ETX Capital è un broker di servizi di trading con CFD e forex per clienti retail, HNW e istituzionali. Di proprietà della Monecor Ltd, società membro del London Stock Exchange autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority,
nel 2013 ETX ha vinto l’UK Forex Award per i Migliori strumenti e software di trading per il forex. EXT Capital è disponibile su dispositivi fissi e mobili per Android e iOS e permette di fare trading sulle opzioni binarie con pochi click, con rendimenti fissi fino al 100% e con contratti da 60 secondi a un mese.
BD Swiss
Il broker BDSwiss nasce in Germania, dove ottiene grande successo grazie alla sua esperienza e professionalità. In Italia il broker ha cominciato ad operare da poco, ma ha tutte le carte in regola per poter ottenere successo. BDSwiss offre asset su 4 mercati differenti, materie prime, indici, valute, azioni. La piattaforma offre un deposito minimo di 100 euro, trade minimo di 25 euro, opzioni 60 secondi a 5 euro. Insomma, col trading online è possibile investire anche piccole somme di denaro e cercare di guadagnare al massimo dalle opzioni binarie disponibili sui vari broker presenti sul web.
Omicidio Gambirasio, Ezio
Denti: “Approfondire il nesso
tra il pedofilo di Rimini e
l’omicidio di Yara”
“Perché quest’uomo aveva le foto di Yara?”. Questo il dubbio e l’allarme lanciato da Ezio Denti, ingegnere e consulente del pool difensivo di Giuseppe Bossetti, intervenuto ai microfoni di “Radio Cusano Campus” all’interno della trasmissione “Legge o Giustizia” condotta da Matteo Torrioli ed Edoardo Caianiello. Il consulente sta cercando di approfondire la posizione del pedofilo 53enne di Rimini, trovato in possesso di materiale pedopornografico e di un dossier su Yara Gambirasio, la ragazzina scomparsa nel 2011 a Brembate.
Questo dossier cosa rappresenta per voi Ingegnere?
Siamo in una fase in cui le indagini si stanno svolgendo nel massimo segreto ma questo dossier aumenta la voglia in noi di raggiungere dei risultati. La curiosità non nasce solamente da questo ma anche dal fatto che già in passato, anni fa, era c a p i t a t o c h e l a p r o c u r a s t e s s e i n d a g a n d o s u u n uomo dedito alla pornografia e nel materiale fu già trovata una foto di Yara: un soggetto del posto che non si sa come entrò in possesso di quella foto e questo, però, passò in secondo piano. Oggi il fatto preoccupa e non poco: non si capisce perché Yara, una ragazza di tredici anni ed illibata,
debba essere in un fascicolo riguardante un uomo e per ben quarantatre pagine. Si parla di foto, di ritagli di giornale e di filastrocche oscene scritte seguendo questo particolare
“manuale” sulla “pedo-messa”.
Sorge spontaneo chiedersi perché, come?
L’età del soggetto è di cinquatre anni, età abbastanza suggestiva se si pensa al caso, la suggestione oramai è di casa. Perché quest’uomo aveva preso di mira proprio Yara? Se devo pensare ad un collegamento inerente alla vicenda mi verrebbe da pensare che esiste una rete pedopornografica che si estende su tutto il territorio italiano.
A cosa puntate?
E’ la rete che ci interessa. Questo soggetto aveva dei collegamenti, vogliamo sapere chi siano questi soggetti. Vedo molto difficile l’acquisizione del materiale, ci sto provando direttamente qui da Rimini.
Nel pc di Bossetti fu mai trovato materiale del genere?
Nel computer di Massimo Bossetti non è mai stato trovato un accesso ad un sito pedopornografico. Gli accessi non si sono mai verificati, è stata fatta una ricerca eccellente e non c’è stato alcun tipo di accesso.
Cosa succederà ora?
Le indagini sono terminate. Dal mio punto di vista, non finiranno mai, anche dopo la Cassazione. Ho dei dubbi che alla procura possa ancora interessare questo caso. Spero che la
procura di Rimini inoltri alla procura di competenza questo materiale, è giusto che venga fatto. Vorremo ottenere qualcosa fuori da quelli che sono i crismi legali, finché si parla di ritagli di giornale è un conto, ma qui si parla di foto e questo è molto strano. Troppo strano.
Frascati, uscita scuola via D’Azeglio: nuovo incontro con l’Amministrazione comunale
FRASCATI (RM) – Dopo l’incontro del 27 settembre scorso, l’Amministrazione comunale ha indetto per mercoledì 4 ottobre 2017 alle ore 14,30 nella sede di Palazzo Marconi una nuova riunione con la Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Frascati Paola Felicetti, per affrontare la problematica dell’uscita degli alunni dalla scuola di via D’Azeglio, con i n v i t o a d e s t e n d e r e l a p a r t e c i p a z i o n e a n c h e a l l e rappresentanze del Consiglio di Istituto. Nei giorni scorsi, in attesa di auspicabili più snelle soluzioni, gli uffici
comunali hanno autorizzato l’uscita dei ragazzi anche dall’ingresso laterale di via Mamiani, in modo da gestire il traffico in una zona ad alta densità di circolazione e rendere più sicuro il deflusso dei ragazzi.
Festa dei nonni: Tagliente omaggia la ricorrenza
Mi piace celebrare la ricorrenza della festa dei nonni con una bellissima riflessione del direttore dell’HappyAgeing, l’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo, Marco Magheri, il quale ci ricorda che “In un Paese che cambia velocemente, i nonni sono il ponte tra le tradizioni e il futuro e rimangono ancora un punto di riferimento per le nuove
generazioni.
Contribuiscono attivamente all’economia familiare, sopperiscono molto spesso alle carenze di un compiuto sistema di welfare accompagnando i nipoti a scuola e nelle attività ricreative, sono i migliori confidenti dei più giovani e hanno il loro scrigno di storia e storie.
Gli anziani, i nonni d’Italia, sono un patrimonio di conoscenza, esperienza, valori, da celebrare oggi ma da tutelare ogni giorno, rinsaldando quella connessione intergenerazionale contro la cultura dello scarto”.
Francesco Tagliente
Las Vegas, 50 morti al concerto: killer ucciso.
Rintracciata donna asiatica
LAS VEGAS – E’ di almeno 50 morti e 200 feriti il bilancio aggiornato della sparatoria nella zona dei casinò di Las Vegas: il killer avrebbe aperto il fuoco dal 32mo piano dell’hotel Mandalay Bay verso la folla che assisteva a un concerto per il festival country “Route 91 Harvest”, nelle immediate adiacenze. Testimoni affermano di aver visto i bagliori degli spari. Un uomo sospettato di aver aperto il fuoco è stato ucciso. ”A questo punto non consideriamo la sparatoria un atto di terrorismo – afferma la polizia di Las Vegas – Sembra più un’azione di un lupo solitario”. Fra i morti ci sono due agenti di polizia fuori servizio: erano tra il pubblico ad assistere al concerto.
La polizia ha rintracciato Mary Lou Dandley, ma non è chiaro se sia sotto custodia della polizia. La donna, asiatica, avrebbe legami con il killer. Nata il 12 dicembre 1954, è considerata una ”persona di interesse” e viveva con l’aggressore. La polizia sta cercando anche due auto, una Hyunday e una Chrysler Pacific, registrate a nome dell’autore della sparatoria. Lo sceriffo chiede di consegnare i video
della sparatoria perché potrebbe aiutare le indagini.
La polizia, arrivata in forza sul posto, ha fatto irruzione in un edificio, isolando il 29/o piano. Anche gli agenti delle Swat intervenuti sono stati presi di mira da colpi di arma da fuoco, riferisce il New York Times.
“Abbiamo sentito decine di colpi di armi automatiche”, riferisce uno dei testimoni. Nei video pubblicati online, la cui autenticità non può essere verificata, si sentono quelle che sembrano centinaia di raffiche di mitra. E’ stato bloccato il traffico aereo all’aeroporto McCarran di Las Vegas, che sorge poco distante dalla zona dei casinò teatro di una violenta sparatoria.
Roma, teatro Petrolini: va in scena “Scusate l’attesa”
della Compagnia dei
Ciarlatani
ROMA – “Quante sono quelle che decidono di abortire in attesa del momento migliore che tanto mai arriverà, finendo così per odiare sé stesse. Avrei piacere di conoscerla per parlare dal vivo con lei e magari farmi aiutare nella mia scelta”. A scrivere queste parole è Patrizia, una donna in carriera e il destinatario è l’onorevole Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.
Un altro invito è rivolto al deputato Mario Adinolfi da Valentina, omosessuale: “Cosa succede quando una persona il cui sommo desiderio è di essere libera, non ne ha il diritto?
Semplice, smette di esistere. Stiamo marciando verso il futuro o stiamo marcendo verso il passato?”.
Patrizia e Valentina, insieme con Giovanna e Francesca, rappresentano un “universo personalissimo” legato alla maternità. Quattro donne che si incontrano nella sala d’attesa di uno studio ginecologico e si confrontano su tematiche forti, importanti, legate alla gravidanza, alla condizione sociale, a quella lavorativa e lo fanno attraverso un dialogo
che mette in luce aspetti sociologici e culturali con cui oggi è necessario fare i conti prima di assumersi la responsabilità di scelte importanti come quella di diventare mamma.
Quattro personaggi che andranno in scena dal 3 all’8 ottobre al Teatro Petrolini di Roma con uno spettacolo dal titolo
“Scusate l’attesa” prodotto dalla Compagnia dei Ciarlatani.
Roma, aggredito per il cellulare: ora rischia di rimanere paralizzato. Due romeni in manette
ROMA – E’ accaduto la scorsa notte in zona Primavalle, mentre la vittima attendeva l’autobus. Per rapinare del cellulare un cittadino del Bangladesh, due persone, un uomo ed una donna, lo hanno colpito con una bottiglia alla nuca e, una volta caduto a terra, hanno infierito su di lui picchiandolo con calci e pugni, tanto da procurargli gravi lesioni.
Sono poi fuggiti, facendo perdere le loro tracce.
Immediato l’intervento delle Forze dell’Ordine e del 118, che ha trasportato il ferito al Policlinico Gemelli, dove è tutt’ora ricoverato in gravi condizioni, con il rischio di rimanere paralizzato.
Gli uomini della squadra investigativa del commissariato Primavalle hanno condotto le indagini in modo capillare e tempestivo e, grazie alle testimonianze fornite, hanno rintracciato gli autori poche ore dopo, nei pressi di via della Pineta Sacchetti, essendo entrambi senza fissa dimora e con problemi di alcoolismo.
I due aggressori, identificati per D.I., 40enne romeno e B.E.
44enne, sua connazionale, entrambi pregiudicati per reati specifici, sono stati tratti in arresto per il reato di rapina aggravata e lesioni gravissime.
Consiglio di Stato: Regioni
non possono sconsigliare
l’uso di farmaci ai medici
negli ospedali
ROMA – La III Sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 4546 del 29 settembre 2017, ha annullato le raccomandazioni della Regione Veneto con le quali è stato sconsigliato ai medici operanti nelle strutture ospedaliere pubbliche l’utilizzo di alcuni farmaci oncologici, regolarmente autorizzati dall’AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco, per la cura della carcinoma ovarico e di quello mammario, e rientranti tra i livelli essenziali di assistenza (c.d. LEA).
Il Consiglio di Stato ha ribadito, con tale pronuncia, il principio secondo il quale le Regioni non possono limitare i livelli essenziali di assistenza, nemmeno “raccomandando” ai medici l’utilizzo di alcuni farmaci rispetto ad altri, valutati come meno convenienti nel rapporto costi/benefici.
Tali livelli essenziali, infatti, devono restare uniformi sul territorio nazionale per la essenziale garanzia del diritto alla salute (art. 32 Cost.).
Ciò non solo al fine di evitare ingiustificate disparità di trattamento terapeutico tra i pazienti residenti nelle diverse Regioni, ma anche per non influenzare, con differenti scelte di politica farmaceutica ispirate al mero contenimento della spesa sanitaria in ogni Regione, le scelte del medico nella
prescrizione di un farmaco già valutato idoneo alla cura di malattie gravi come il cancro , sul piano dell’appropriatezza terapeutica, da parte dell’AIFA, all’esito di una valutazione scientifica alla quale non si può sovrapporre, o addirittura contrapporre, quella di ogni singola Regione.
Con l’occasione i giudici di Palazzo Spada, in sintonia con l’orientamento espresso dalla Corte costituzionale sul riparto di competenze Stato/Regioni in questa materia, hanno infatti ricordato che compete solo all’AIFA la valutazione circa l’appropriatezza terapeutica dei farmaci, l’equivalenza tra i principî attivi impiegati per la cura di gravi patologie, e la rimborsabilità dei medicinali da parte del Servizio Sanitario Nazionale.
Scuola, mancate assunzioni: a
Napoli due supplenti
risarciti con 85mila euro
NAPOLI – Il Tribunale del Lavoro di Napoli Nord, con una doppia sentenza di identico tenore, ha risarcito con 85mila euro due docenti non di ruolo per illegittima reiterazione di contratti a temine e sfruttamento del precariato: il punto chiave è nella “esigenza ‘reale’ di personale, quale espressa dall’organico di fatto ed il suo carattere NON TRANSITORIO, dimostrato dalla reiterazione dei contratti a termine su organico di fatto. Il personale assunto, anche in questo caso, va a ricoprire dei veri e propri vuoti di organico, non sostituendo nessun titolare”. I risarcimenti, quindi, non si limitano ai 12 stipendi sanciti dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 27384/2016) per indennizzare i precari della PA che non vengono assorbiti nei ruoli dello Stato.
Intanto, la giustizia europea sta facendo il suo corso: solo qualche giorno fa, il Consiglio d’Europa ha dichiarato ammissibile il reclamo Anief contro l’Italia per abuso di supplenze ed ora il Governo italiano dovrà rispondere entro il 15 novembre. Inoltre, pure la Corte di Giustizia EU ha espresso forti perplessità sul limite dei 12 mesi di
risarcimento sanciti dalla Corte di Cassazione (sentenza n.
27384/2016); Anief prosegue i ricorsi gratuiti per attribuire il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2008-2018. Si ricorda che la violazione della normativa comunitaria riguarda anche la mancata stabilizzazione: si può quindi decidere di ricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità, il pagamento dei mesi estivi e adeguati risarcimenti. Ai ricorsi sono i n t e r e s s a t i p u r e i l a v o r a t o r i g i à a s s u n t i a t e m p o indeterminato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Anche i giudici hanno smascherato il Miur che ogni anno si ostina a collocare in organico di fatto posti che in realtà dovrebbero rientrare nell’organico stabile della scuola ed essere assegnati per le immissioni in ruolo in quanto a carattere per nulla transitorio. Abbiamo dimostrato in udienza, grazie ai nostri legali, che personale assunto in organico di fatto va a ricoprire dei veri e propri vuoti di organico, non sostituendo nessun titolare. Il Governo e l’amministrazione scolastica devono cambiare registro, a partire dall’istituzione del doppio canale di reclutamento con una parte delle assunzioni riservate a tutti i docenti precari in seconda fascia d’istituto, lasciati a fare i supplenti benché in possesso di tutti i requisiti per essere assunti. Questa discriminazione diventa autolesionismo, poi, quando le GaE provinciali sono esaurite, come accade da anni in Lombardia per Matematica alle medie o per il sostegno praticamente in tutta Italia, ma pur di non stabilizzare quei docenti si continua a lasciare le cattedre vacanti, con tutte le conseguenze negative per gli studenti. È inutile aspettare i nuovi concorsi, ovvero attendere tra i tre e cinque anni, perché nel frattempo la supplentite diventerà ancora più corposa e alla fine i primi ad essere assunti saranno gli stessi che oggi sono nelle graduatorie d’istituto e si costringe a fare i supplenti.
Il Tribunale del Lavoro di Napoli Nord, con una doppia
sentenza di identico tenore, ha risarcito con 85mila euro due docenti non di ruolo per illegittima reiterazione di contratti a temine e sfruttamento del precariato: il punto chiave è nella “esigenza ‘reale’ di personale, quale espressa dall’organico di fatto ed il suo carattere NON TRANSITORIO, dimostrato dalla reiterazione dei contratti a termine su organico di fatto. Il personale assunto, anche in questo caso, va a ricoprire dei veri e propri vuoti di organico, non sostituendo nessun titolare”. I risarcimenti, quindi, non si limitano ai 12 stipendi sanciti dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 27384/2016) per indennizzare i precari della PA che non vengono assorbiti nei ruoli dello Stato.
Intanto, la giustizia europea sta facendo il suo corso: solo qualche giorno fa, il Consiglio d’Europa ha dichiarato ammissibile il reclamo Anief contro l’Italia per abuso di supplenze ed ora il Governo italiano dovrà rispondere entro il 15 novembre. Inoltre, pure la Corte di Giustizia EU ha espresso forti perplessità sul limite dei 12 mesi di risarcimento sanciti dalla Corte di Cassazione (sentenza n.
27384/2016); Anief prosegue i ricorsi gratuiti per attribuire il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2008-2018. Si ricorda che la violazione della normativa comunitaria riguarda anche la mancata stabilizzazione: si può quindi decidere di ricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità, il pagamento dei mesi estivi e adeguati risarcimenti. Ai ricorsi sono i n t e r e s s a t i p u r e i l a v o r a t o r i g i à a s s u n t i a t e m p o indeterminato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Anche i giudici hanno smascherato il Miur che ogni anno si ostina a collocare in organico di fatto posti che in realtà dovrebbero rientrare nell’organico stabile della scuola ed essere assegnati per le immissioni in ruolo in quanto a carattere per nulla transitorio. Abbiamo dimostrato in udienza, grazie ai nostri legali, che personale assunto in organico di fatto va a
ricoprire dei veri e propri vuoti di organico, non sostituendo nessun titolare. Il Governo e l’amministrazione scolastica devono cambiare registro, a partire dall’istituzione del doppio canale di reclutamento con una parte delle assunzioni riservate a tutti i docenti precari in seconda fascia d’istituto, lasciati a fare i supplenti benché in possesso di tutti i requisiti per essere assunti. Questa discriminazione diventa autolesionismo, poi, quando le GaE provinciali sono esaurite, come accade da anni in Lombardia per Matematica alle medie o per il sostegno praticamente in tutta Italia, ma pur di non stabilizzare quei docenti si continua a lasciare le cattedre vacanti, con tutte le conseguenze negative per gli studenti. È inutile aspettare i nuovi concorsi, ovvero attendere tra i tre e cinque anni, perché nel frattempo la supplentite diventerà ancora più corposa e alla fine i primi ad essere assunti saranno gli stessi che oggi sono nelle graduatorie d’istituto e si costringe a fare i supplenti.
Ferrara, rapina a compro oro:
ecco i ruoli della banda
FERRARA – I Carabinieri della Compagnia di Ferrara – a conclusione di un’articolata attività investigativa – hanno eseguito l’Ordinanza emessa dal G.I.P. del locale Tribunale il 25 settembre u.s. nei confronti dei componenti della banda che il 28 gennaio scorso ha messo a segno l’unica – ed efferata – rapina finora consumata nella provincia estense ai danni di un esercizio compro oro, immobilizzato e malmenato il titolare e asportato denaro a metalli preziosi per un valore superiore ai 50.000,00 Euro.
Il sodalizio criminale – 5 arrestati e 2 denunciati in stato di libertà – era composto da 4 nomadi di etnia Rom residenti a Jolanda di Savoia, un pregiudicato ferrarese di 36 anni e due fratelli palermitani, di 47 anni e 43 anni, entrambi pregiudicati e residenti a Voghiera (FE).
I 7 hanno assunto ruoli diversi nell’evento criminoso. Alle ore 11:30 circa di sabato 28 gennaio 2017, infatti, sono entrati a volto scoperto nel negozio di compravendita di metalli preziosi “Aurum”, con il pretesto di mostrare un quadro al titolare (un 73enne che, per l’età, è ascrivibile tra le c.d. “fasce deboli della società”), appassionato d’arte. Con vari artifizi i due sono riusciti fare uscire l’anziano esercente dal box a lui riservato – luogo separato, per ragioni di sicurezza, da quello a cui accedono i clienti – immobilizzandolo ed entrando nell’area di sicurezza del negozio. Uno dei due fatelli ha quindi afferrato la vittima per il collo e l’ha gettata a terra all’interno del box per poi prenderla – entrambi – a calci e a pugni, fino a provocarle la frattura della tibia sinistra. Hanno poi immobilizzato l’esercente bloccandogli i polsi e le caviglie con del nastro adesivo e impedendogli di chiedergli aiuto cingendogli la testa, all’altezza della bocca, sempre con lo stesso nastro adesivo. Uno dei due rapinatori ha quindi aperto la cassaforte, che era socchiusa, appropriandosi del contenuto (denaro e preziosi in oro e argento). Prima di allontanarsi i due hanno anche sottratto il denaro contante che l’anziano
titolare del comproro aveva nel portafogli e il telefono cellulare dello stesso.
Soltanto tre ore più tardi la figlia della vittima, allertata dalla madre che aveva telefonato preoccupata per il mancato rientro a casa del padre per il pranzo, assieme al compagno si era recato al negozio trovando il genitore ancora a terra.
L’uomo è stato subito soccorso e ricoverato presso l’Ospedale di Cona dove i medici gli hanno diagnosticato contusioni sul corpo e la frattura composta della tibia sinistra con una prognosi superiore a 40 giorni, in quanto alla fine dello scorso mese di marzo non aveva ancora riacquistato le piene funzioni motorie.
Della ricettazione della merce, invece, se ne è occupato in primissima battuta lo zio dei rapinatori, che ha ricevuto il provento della rapina il giorno stesso della consumazione per poi consegnarlo al cognato, padre dei rapinatori, il quale, a sua volta, lo ha dato, per la vendita, al palermitano.
Quest’ultimo si è occupato personalmente della vendita di una parte di ciò che aveva ricevuto e per altra parte si è avvalso dell‘opera del fratello e del complice ferrarese.
Le misure applicate ai 7 sono di diversa natura in relazione alle single condotte assunte da ognuno nell’azione criminosa: