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ARCHIVIO DEL CINEMA INDUSTRIALE E DELLA COMUNICAZIONE D IMPRESA

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Academic year: 2022

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ARCHIVIO DEL CINEMA INDUSTRIALE E DELLA COMUNICAZIONE D’IMPRESA

Il cinema industriale è un genere ibrido, a metà strada tra il documentario e la comunicazione promozionale, che ebbe un momento di grande fortuna produttiva ed artistica nel secondo dopoguerra (nonostante si possano individuare documentari industriali sin dai primordi del cinema).

Negli anni quaranta e cinquanta numerose imprese decisero di utilizzare il cinema come strumento per raggiungere un pubblico di consumatori sempre più vasto, affidandosi spesso a giovani registi esordienti, destinati a diventare famosi per la propria produzione

“maggiore” (come Michelangelo Antonioni o Dino Risi), oppure decidendo addirittura di creare al proprio interno unità specializzate per la produzione di documentari. E’ famoso il caso della Sezione Cinema Edisonvolta, diretta da un giovanissimo Ermanno Olmi, ma si dedicarono in maniera continuativa alla produzione cinematografica anche altre grandi imprese, come Fiat, Montecatini, Carlo Erba, Lepetit, Eni ed Enel.

Tra il 1957 e il 1964 il cinema industriale trovò per la prima volta un adeguato spazio nel

“Festival del documentario industriale e artigiano”; la manifestazione, organizzata da Walter Alberti (Cineteca Italiana di Milano) e dall’Associazione degli industriali del Comune di Monza, assunse una rilevanza internazionale e agì da catalizzatore per il dibattito sul documentario industriale che coinvolgeva, in quegli anni, settori non trascurabili del mondo artistico e di quello della produzione.

A partire dal 1959 l’interesse degli ambienti imprenditoriali per questo strumento di comunicazione e di creazione di cultura d’impresa si concretizzò nella “Rassegna Nazionale del Film Industriale”, evento organizzato annualmente da Confindustria in diverse città italiane, trasformato nel 1984 in “Film Selezione” e confluito, nel corso degli anni novanta nella “Settimana della comunicazione d’impresa”.

A partire dalla metà degli anni settanta, tuttavia, la produzione di documentari industriali iniziò ad entrare nella fase discendente della propria parabola, a causa della crescente concorrenza della televisione come strumento di comunicazione promozionale e della difficoltà con cui al cinema industriale veniva riconosciuta la propria validità culturale (riconoscimento che avrebbe facilitato il finanziamento e la diffusione di questo sottogenere).

Con il passare degli anni, se il cinema industriale smetteva progressivamente di essere uno dei “temi caldi” del dibattito sulla comunicazione industriale, si trasformava in un documento estremamente prezioso per la ricerca storica.

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Le prime proposte in tal senso (avanzate a metà degli anni ottanta da Corrado Binel e da Anna Maria Falchero) trovarono accoglienza nei primi anni novanta, grazie la fortunato incontro tra i progetti di riorganizzazione e salvaguardia della propria memoria storica avviati da Confindustria e la nascita dell’Università Carlo Cattaneo – LIUC, creata a Castellanza (VA) in stretta simbiosi con il mondo della produzione e dell’impresa.

Nel 1998 Confindustria e LIUC promossero così la creazione dell’associazione Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa, a cui aderì, nel 2000, anche il Centro per la documentazione storica ed economica dell’impresa, diretto da Valerio Castronovo.

Al momento della sua creazione, Confindustria conferì all’Archivio il compito di conservare in copia digitale e di valorizzare il nucleo centrale della Cineteca dell’associazione imprenditoriale, costituito dagli oltre 1500 film raccolti nelle varie edizioni della “Rassegna Nazionale del Film Industriale” e nelle manifestazioni successive.

L’Archivio continua ancora oggi la sistematica conversione in formato digitale del patrimonio filmico di Confindustria – indispensabile, dati i problemi di conservazione e di obsolescenza dei supporti originali - e ha arricchito la propria Mediateca con successive donazioni di materiali provenienti da imprese e da privati. La raccolta di documentari si concentra essenzialmente sugli “anni d’oro” del cinema industriale (i decenni cinquanta- sessanta), ma è arricchita anche da numerosi titoli del periodo successivo che, seppure spesso non raggiungendo i livelli artistici della produzione “classica”, documentano l’ascesa della piccola e media impresa italiana.

I titoli conservati dall’Archivio vengono utilizzatati per iniziative di divulgazione (come le Giornate del cinema industriale) e messi a disposizione della ricerca storica o preparati per un loro utilizzo didattico.

L’Archivio gestisce inoltre il Catalogo Generale del Cinema Industriale, un database in continuo aggiornamento che raccoglie tutte le informazioni disponibili sui documentari industriali prodotti in Italia (sia titoli conservati nella Mediateca dell’Archivio, sia documentari posseduti da altri enti o, al momento, dispersi). Il Catalogo è liberamente consultabile on.line sul sito dell’Archivio.

L’Archivio è presieduto da Valerio Castronovo ed è diretto da Anna Maria Falchero.

Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa C.so Matteotti, 22 – 21053 Castellanza (VA)

Tel. 0331.572.275 Fax 0331. 572.382 Email: archindhi@liuc.it

Sito web: www.archiviocinemaindustriale.it

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