La previsione e il monitoraggio degli eventi naturali
Secondo Barbero
Arpa Piemonte
Dipartimento Sistemi Previsionali Struttura Idrologia ed effetti al suolo
Indice
- Monitoraggio meteoidrografico - Centro Funzionale
- Modellistica idrologica
Introduzione
Competenze della struttura Idrologia ed effetti al suolo
• Progettazione, realizzazione e conduzione reti di monitoraggio idrologiche nivometriche radarmeteorologiche sismiche; elaborazione, valiadazione e diffusione dei dati;
• Gestione del Centro Funzionale di protezione civile;
• Servizi di valutazione dei rischi naturali per il sistema regionale di allertamento (rischio frane, piene, valanghe …);
• Servizi a supporto delle attività di pianificazione della risorsa idrica e gestione delle situazioni di carenza.
Stazioni automatiche pluviometri
altezza neve livello fiumi
velocità del vento direzione del vento termometri
igrometri radiometri barometri
374 270 74 103 82 75 252 130 49 14 Con una densità media di una stazione ogni 100 Km2 la rete meteodrografica copre l’intero bacino idrografico piemontese, grazie ai collegamenti in tempo reale con la Valle d’Aosta, la Liguria, il Canton Ticino.
RETE METEOIDROGRAFICA
Le reti di monitoraggio sono sistemi complessi in cui le misure (effettuate tramite i sensori) vengono raccolte nelle stazioni periferiche, trasmesse attraverso reti e ripetitori radio, concentrate infine in una centrale principale, dove sono rese disponibili per gli utenti
ARCHITETTURA DELLA RETE
Database ORACLE SVIZZERA
PIEMONTE VALLE
D’AOSTA
Server di acquisizione
Stazioni pluviometriche automatiche
Tra il 2002 e il 2006 i pluviometri automatici passano da 200 a quasi 300 P+Pr
Pluviometri
Pluviografi Stazioni pluviometriche
meccaniche SIMN
EVOLUZIONE DELLE STAZIONI PLUVIOMETRICHE
RADIOMETRO
•campo di misura: 0-1500 W/m2
•finestra spettrale: 300-2500 nm
•precisione: +/- 1%
•coefficiente termico: +0.15% per grado ° C
•resistenza interna: circa 10 ohm
•temperatura di lavoro: -30/+50 ° C
•dimensioni: 30x11 cm
SENSORI DI MISURA
ANEMOMETRO
•mulinello a tre pale in policarbonato
•trasduttore di misura a stato solido con uscita in frequenza
•campo di misura: 0-160 Km/h (45 m/sec)
•soglia: 1 Km/h (0.27 m/sec)
•precisione: +/- 0.25 Km/h (0.07 m/sec) o 1% della lettura
•temperatura di funzionamento: -30/+60 ° C
•banderuola in alluminio verniciato
•trasduttore potenziometrico a lunga vita
•campo di misura: 0-360 gradi
•precisione: +/- 2 gradi
•temperatura di funzionamento: -30/+60 ° C
PLUVIOMETRO
•risoluzione di 0.2 mm di pioggia.
•vaschetta basculante con appoggio a coltello
•bocca di raccolta di 1000 cm quadrati
•contatto magnetico reed
•campo di misura: 0-300 mm/h
•temperatura di lavoro: 0-60 ° C
BAROMETRO
•Campo di misura: 600-1100 mbar
•precisione: +/- 0.9 mbar fra -10 e +50 ° C
•sensibilità: migliore di 0.1 mbar
•temperatura di funzionamento: -30/+60 ° C
IDROMETRO A ULTRASUONI / NIVOMETRO
•max escursione misurabile :15m
•distanza minima dal livello del fluido :10 cm
•precisione di misura :tipicamente 1 cm ±0.2% della distanza idrometro-acqua
•compensazione di temperatura incorporata
TERMOIGROMETRO
•campo di misura: 0-100% U.R.
•precisione della misura a 25 ° C: +/- 1.5%
fra 0 e 100% di U.R.
•temperatura di lavoro: -20/+50 ° C
• Quota 4554m s.l.m.
stazione meteorologica più alta d’Europa
• Osservazioni meteorologiche dal 1907 fino al 1940
• Misure proseguite dal 1952 al 1958 da Willy Monterin
CAPANNA MARGHERITA
Stazione meteorologica
Stazioni idrometriche Po a Torino Ponte di Corso
Regina Margherita
Gestione idraulica
• Esecuzione misure di portata periodiche
• Verifica ed aggiornamenti dei rilievi topografici
• Controllo della significatività della misura idrometrica (soprattutto nei periodi di magra)
• Controllo degli effetti di eventuali scarichi e derivazioni
• Rielaborazioni delle scale di deflusso
a seguito di significativi variazioni morfologiche della sezione o di eventi di piena
PO TORINO CORSO REGINA MARGHERITA
2,55 3,55 4,55 5,55
ello [m] 2011
Centro funzionale
D.P.C.M. 27/2/2004: la gestione del sistema di allerta nazionale è assicurato dal Dipartimento della protezione civile, dalle Regioni attraverso la rete dei Centri Funzionali, nonché le strutture regionali ed i centri di competenza chiamati a concorrere funzionalmente ed operativamente a tale rete
1 Centro Funzionale nazionale
21 Centri Funzionali
20 Centri funzionali regionali
Ciascun Centro Funzionale opera a supporto della gestione dell’emergenza attraverso le attività di
2004: AVVIO DEL SISTEMA DI ALLERTA NAZIONALE
E’ organizzato in specifici gruppi funzionali in grado di supportare l’interpretazione dei dati e le conseguenti decisioni operative:
responsabile di sala svolge funzioni di coordinamento, organizzazione e adozione bollettini;
• tecnici garantiscono il costante presidio del centro funzionale ed il controllo dei sistemi osservativi e di diffusione dei servizi;
• meteorologi formulano le previsioni meteorologiche quantitative alla base di tutti I prodotti previsionali;
• idrologi e geologi valutano i possibili effetti al suolo;
• nivologi valutano il pericolo valanghe.
• sismologi
Organizzazione del centro funzionale del Piemonte
Il Centro Funzionale, garantisce l’operatività tutti i giorni dell’anno con rafforzamento del servizio h24 in allerta, gli compete l’emissione degli avvisi meteo e di criticità sul territorio regionale.
PREVISIONE
PREVISIONE MONITORAGGIOMONITORAGGIO
Le procedure del centro funzionale
METEOROLOGICA - aree omogenee
EFFETTI AL SUOLO -rete idrografica -frane superficiali -valanghe
TELERILEVAMENTO -radar meteorologici -dati satellitari
RETE AL SUOLO
-stazioni idrometeorologiche
SCENARI
SOGLIE PLUVIOMETRICHE
1 DISSESTO IDROGEOLOGICO GENERICO Modello statistico
calcolo le linee segnalatrici probabilità pluviometrica (LSPP) di assegnato TR
si definisce il TR da associare al livello di rischio
2 FRANE Relazioni di innesco
individuazione delle precipitazioni critiche associate all’innesco
determinazione delle curve di separazione del campo di instabilità
3 PIENE Modello idrologico
si definisce la portata critica Qc in una prefissata sezione di controllo
A seconda del significato fisico/fenomenologico della soglia si possono avere diversi approcci:
Il Sistema di Allertamento si basa sull’individuazione di valori di soglia SP che costituiscono l’indicatore quantitativo dell’insorgenza del rischio
Leggi di distribuzione di probabilità
Linee Segnalatrici Probabilità Pluviometrica
Tempo Ritorno
associato a livello di rischio
Relazioni di ragguaglio Soglie puntuali Soglie areali
Analisi relazione pioggia-effetti
al suolo
Ricerca eventi storici coperti da dati
Informazione pluviometrica
Descrizione quantitativa degli effetti sul territorio Banche dati
Modello statistico
DISSESTO IDROGEOLOGICO GENERICO
Po at Torino (Murazzi)
-4 -2 0 2 4 6 8 10 12 14
Level (m)
-2 0 2 4 6 8
0.0 1000.0 2000.0 3000.0
Discharge [m3/s]
Water level [m]
Modelli Topografia
Moderata
Soglia di attenzione Elevata
Soglia di pericolo
SOGLIE IDROMETRICHE
Modellistica idrologica
LA PREVISIONE IDROLOGICA
Dalla ricognizione condotta recentemente presso i Servizi di Idrologia Operativa risultano molteplici campi di applicazione:
-Tempo differito
- bilancio idrico (pianificazione di distretto idrografico)
- analisi dello stato di qualità (Indice di alterazione regime idrologico WFD2000/60)
- mappatura aree inondabili (Direttiva alluvioni 2007/60) - trasporto solido
- rianalisi post evento
- scenari stagionali per pianificazione di protezione civile - scenari di evoluzione della risorsa idrica di lungo periodo -Tempo reale
- Preannuncio delle piene (sistema di allerta nazionale – centri funzionali)
- supporto alla gestione delle risorse idriche per eventi di magra (cabine di regia siccità – Regioni e Autorità di Bacino)
PREANNUNCIO DELLE PIENE
Infiltration
Evapo-transpiration
Surface runoff Snow storage and melt Precipitation
Infiltration
Evapo-transpiration
Surface runoff Snow storage and melt Precipitation
Infiltration
Evapo-transpiration
Surface runoff Snow storage and melt Precipitation
Modellistica
Il preannuncio ad opera della rete dei Centri Funzionali è a supporto del sistema di allerta ed in particolare per il GOVERNO DELLE PIENE di cui alla Direttiva P.C.M.
27/2/2004 e Dir.2007/60/CE - D.L. 49/2010
L’EVENTO ATTESO/IN ATTO COINVOLGE PIÙ REGIONI
gestito dall’ UNITA’ di COMANDO e CONTROLLO (UCC),
sulla base delle informazioni fornite dai CENTRI REGIONALI DI COORDINAMENTO TECNICO IDRAULICO
I modelli di simulazione e previsione
topografia
Monitoraggio idrometeorologico
interpolatione spaziale
Previsioni meteorologiche
FEST-WB FEST-WB
FLOOD WATCH FLOOD WATCH
Validazione e correzione
Ragguagli sui bacini
Ragguagli sui bacini
Sistema
FESTFEST
Radar
meteorologico
SMART SMART
Allertamento
Sogle pluviometricheSogle pluviometricheReticolo idrografico
topografia
Modello di Propagazione
di piena
Parametri del suolo
Parametri della vegetazione
0 4 0 0 8 0 0 1 2 0 0 1 6 0 0 2 0 0 0
1 1 1 2 1 3 1 4 1 5 1 6
Gi o r n o ( No v e mb r e 1 9 9 6 )
Portata [m
3/s]
Campi di:
PIOGGIA, TEMPERATURA, RADIAZIONE LORDA, UMIDITA’
Deflussi Superficiali
FEST-WB –
Modello idrologico distribuito, fisicamente basato, di bilancio idrologicoFEST-WB –
Modello idrologico distribuito, fisicamente basato, di bilancio idrologicoInfiltrazione
Modello neve
EVAPORAZIONE TRASPIRAZIONE
EVAPORAZIONE
INFILTRAZIONE
DRENAGGIO THROUGHFALL
RUNOFF EVAPORAZIONE
TRASPIRAZIONE EVAPORAZIONE
INFILTRAZIONE
DRENAGGIO THROUGHFALL
RUNOFF Modello
dighe/laghi
Umidità del suolo Evaporazione
SWE
NAM
HD
DE ST. VENANT 1D
0 400 800 1200 1600 2000
11 12 13 14 15 16
Giorno (Novembre 1996) Portata [m3/s]
Modello neve SWE
Deflussi Profondi
Infiltrazione
Suolo superficiale
Zona radicata
Umidità del suolo Deflussi
Superficiali
convoluzione
convoluzione
Serie ragguagliate di:
PIOGGIA, TEMPERATURA, ETP
FLOOD WATCH -
Modello idrologico semidistribuito concettuale, ed idraulico 1DFLOOD WATCH -
Modello idrologico semidistribuito concettuale, ed idraulico 1DDescrizione codificata della criticità prevista per le sezioni idrometriche dei corsi d’acqua principali
A supporto della gestione delle piene suddivide in 3 livelli in previsione a +12h, +24h, +36h
Bollettino delle piene
Elevata: la portata non può essere contenuta nell'alveo; alta probabilità di fenomeni di inondazione estesi alle aree distali al Moderata: la portata occupa l'intera sezione fluviale con livelli d'acqua prossimi al piano campagna; alta probabilità di fenomeni di inondazione limitati alle aree golenali e moderati fenomeni di erosione. Valori di portata compresi tra la soglia di attenzione e quella di pericolo.
M
Ordinaria: la portata occupa tutta la larghezza del corso d'acqua con livelli sensibilmente al di sotto del piano campagna; bassa probabilità di fenomeni di esondazione, prestare attenzione all'evoluzione della situazione. Valori di portata inferiori alla soglia di attenzione.
O
Assente: valori di portata molto al di sotto della soglia di attenzione.
A