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Matematica Discreta II Lezione del giorno 17 dicembre 2007

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Matematica Discreta II

Lezione del giorno 17 dicembre 2007

Il fatto che per ogni potenza di un numero primo esistano 2 quadrati latini ortogonali non risolve in particolare il caso n=6 (oltre il caso n=2 che non ha soluzione, come già visto): Eulero formulò una congettura affermando che per tutti i numeri n della forma n=2+4k (con k intero 0) non esistevano 2 quadrati latini ortogonali di ordine n.

Nel 1901 Tarry dimostrò che in effetti non esistono 2 quadrati latini ortogonali di ordine n=6: egli esaminò tutti i casi possibili (riducendo il ragionamento ai cosiddetti “quadrati latini ridotti”, che hanno sia la prima riga che la prima colonna contenenti ordinatamente i numeri 1,2,..,n; tali quadrati sono 9408), e non trovò in nessun caso 2 quadrati latini ortogonali, dando così risposta negativa al problema dei 36 ufficiali di Eulero.

Ciò sembrava rafforzare la congettura di Eulero, ma Bose e Shrikande (1959) costruirono 2 quadrati latini ortogonali di ordine n=10=2+24 (smentendo la congettura) e nel 1960 gli stessi (insieme con Parker) dimostrarono che per ogni n2,6 esistono sempre 2 quadrati latini ortogonali di ordine n.

Già nel 1938 Bose aveva scoperto un notevole legame fra la teoria dei quadrati latini ortogonali e quella dei piani proiettivi, che ora illustreremo.

Fissato n>2, qual è il massimo numero m di quadrati latini di ordine n a 2 a 2 ortogonali ?

Prima osserviamo che se A=(a

ij

), B=(b

ij

) sono quadrati latini ortogonali (con elementi 1,2,….,n) e se f : {1,2….,n}  {1,2,…..,n} è una funzione biunivoca (una cosiddetta “permutazione” di 1,2…,n) allora anche A=(a

ij

), B

1

=(f(b

ij

)) sono quadrati latini ortogonali: infatti B

1

è un quadrato latino (se per assurdo vi fossero per esempio nella riga i 2 elementi uguali f(b

ij

)=f(b

ih

), per l’iniettività di f si avrebbe b

ij

=b

ih

contro l’ipotesi che B è un quadrato latino; per l’ortogonalità: se per assurdo vi fossero in 2 caselle diverse del quadrato “sovrapposto” 2 coppie uguali a

ij

=a

ht

, f(b

ij

)=f(b

ht

), si avrebbe a

ij

=a

ht

, b

ij

=b

ht

, contro l’ipotesi che A, B sono ortogonali.

Teorema. Fissato n>2, esistono al più (n-1) quadrati latini di ordine n a 2 a 2 ortogonali.

Siano A

1

=(a

(1)ij

), A

2

=(a

(2)ij

), ….., A

m

=(a

(m)ij

) m quadrati latini a 2 a 2 ortogonali.

Per quanto osservato sopra, con opportune permutazioni di 1,2…,n possiamo modificarli in modo che tutti abbiano nella prima riga in ordine in numeri 1,2….,n (mantenendo l’ortogonalità).

Consideriamo 2 quadrati A

h

, A

t

:considerando i loro elementi nella seconda riga e prima colonna si ha certamente a

(h)21

 a

(t)21

(se per assurdo fosse a

(h)21

= a = a

(t)21

, sovrapponendo A

h

e A

t

, nella prima riga troveremmo in qualche casella la coppia (a,a), e nella prima casella della seconda riga la stessa coppia, contro l’ipotesi di ortogonalità fra A

h

e A

t

).

D’altronde nessun quadrato A

h

può avere a

(h)21

=1 (non sarebbe più un quadrato latino, avendo nella prima colonna 2 valori uguali nella prima e seconda riga).

Quindi gli elementi nella seconda riga e prima colonna di tali quadrati sono diversi fra loro e >1, e i valori possibili di tali elementi sono i numeri 2,3,….,n: il numero m dei quadrati è dunque ≤n-1, e si ha la tesi.

Problema: per quali valori di n>2 esistono effettivamente (n-1) quadrati latini di ordine n a 2 a 2 ortogonali (il massimo possibile) ?

A partire da un campo finito K di cardinalità n (potenza di un primo), fissati 2 elementi a,b distinti e

non nulli, abbiamo costruito in corrispondenza 2 quadrati latini ortogonali di ordine n: se quindi

consideriamo i diversi (n-1) elementi non nulli di K, possiamo costruire (n-1) quadrati latini di

ordine n a 2 a 2 ortogonali. Il problema quindi ha risposta affermativa per tutti gli n che sono

potenza di un primo.

(2)

Ma (fino ad oggi) nessuno è riuscito a costruire (n-1) quadrati latini di ordine n a 2 a 2 ortogonali per un valore di n che non sia potenza di un primo.

Per n=6 il risultato di Tarry implica che non esistono 5 quadrati latini di ordine 6 a 2 a 2 ortogonali (non ne esistono neanche 2 ortogonali !!!).

Illustriamo ora la notevole relazione che esiste fra la teoria dei quadrati latini ortogonali e la teoria dei piani proiettivi, scoperta da Bose (1938):

Teorema. Dato n>2:

esiste un piano proiettivo di ordine n  esistono (n-1) quadrati latini di ordine n a 2 a 2 ortogonali Dimostrazione.

: Siano A

1

=(a

(1)ij

), A

2

=(a

(2)ij

), ….., A

n-1

=(a

(n-1)ij

) (n-1) quadrati latini a 2 a 2 ortogonali.

Costruiamo il piano proiettivo di ordine n nel modo seguente.

Gli n

2

+n+1 punti sono di 2 tipi:

- n+1 punti “speciali” indicati con x,y,z

1

,z

2

,…..,z

n-1

- n

2

punti coincidenti con le possibili coppie ordinate (j,k) di numeri j,k=1,….n Le n

2

+n+1 rette (ognuna con n+1 punti) sono di 4 tipi:

- n rette indicate con X

1

,X

2

,…,X

n

: ogni retta X

i

contiene il punto “speciale” x e gli n punti (i,1), (i,2),….,(i,n)

- n rette indicate con Y

1

,Y

2

,…,Y

n

: ogni retta Y

i

contiene il punto “speciale” y e gli n punti (1,i), (2,i),….,(n,i)

- n(n-1) rette indicate con Z

is

(con i=1,….,n-1; s=1,….,n): ogni retta Z

is

contiene il punto “speciale”

z

i

e tutti i punti (j,k) tali che a

(i)jk

=s (cioè tali che il quadrato A

i

nella casella di indici j,k contiene il valore s)

- la retta “speciale” S che contiene tutti gli n+1 punti “speciali”

Si dimostra, sfruttando le proprietà dei quadrati latini ortogonali, che si è costruito un piano proiettivo di ordine n.

[Nell’esempio dei 2 quadrati ortogonali di ordine 3:

A

1

=





2 1 3

3 2 1

1 3 2

A

2

=





1 2 3

2 3 1

3 1 2

i 13 punti del piano proiettivo di ordine 3 sono:

- i 4 punti speciali x,y,z

1

,z

2

- i 9 punti 11,12,13,21,22,23,31,32,33 (coppie di numeri 1,2,3) mentre le 13 rette (ognuna con 4 punti) sono:

- le 3 rette X

1

={x,11,12,13}, X

2

={x,21,22,23}, X

3

={x,31,32,33}

- le 3 rette Y

1

={y,11,21,31}, Y

2

={y,12,22,32}, Y

3

={y,13,23,33}

- le 6 rette Z

11

={z

1

,13,21,32}, Z

12

={z

1

,11,22,33}, Z

13

={z

1

,12,23,31}, Z

21

={z

2

,12,21,33}, Z

22

={z

2

,11,23,32}, Z

23

={z

2

,13,22,31}

- la retta “speciale” S={x,y,z

1

,z

2

}

Si osservi che, come previsto, per ogni coppia di punti passa una sola retta e 2 rette distinte si intersecano in un solo punto].

: Sia dato un piano proiettivo di ordine n. Fissiamo una retta L fra le n+1 disponibili; su L fissiamo due punti x,y distinti, e indichiamo i rimanenti n-1 punti di L con z

1

,z

2

,…,z

n-1

. Per il punto x passano n rette differenti da L: siano esse X

1

,X

2

,….,X

n

; per il punto y passano n rette differenti da L: siano esse Y

1

,Y

2

,….,Y

n

; per il punto z

i

(con i fissato fra 1,…,n) passano n rette differenti da L:

siano esse Z

i1

,Z

i2

,….,Z

in

.

Sia p un generico punto del piano non appartenente alla retta L (poiché L contiene n+1 punti, il

numero di tali punti p è (n

2

+n+1)-(n+1)=n

2

).

(3)

Esiste una sola retta passante per x,p (differente da L perché pL) e sia essa X

j

; esiste una sola retta passante per y,p (differente da L perché pL) e sia essa Y

k

: associamo al punto generico pL la coppia di indici (j,k).

Costruiamo allora n-1 quadrati A

1

=(a

(1)ij

), A

2

=(a

(2)ij

), ….., A

n-1

=(a

(n-1)ij

) nel modo seguente:

per ogni coppia di indici (j,k) (con j,k=1,…,n) consideriamo il punto pL a cui è associata la coppia (j,k); vi è un’unica retta passante per p,z

i

(differente da L perché pL) e se essa è la retta Z

is

, mettiamo il valore s nella casella del quadrato A

i

che ha indici di riga e colonna (j,k).

Si dimostra, sfruttando le proprietà dei piani proettivi, che si ottengono n-1 quadrati latini a 2 a 2

ortogonali.

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