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Visto che è tutto informatizzato, da questi, l'ente pubblico, potrebbe estrapolare i dati dei frutteti e utilizzarli per il catasto

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Academic year: 2022

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PROBLEMI DELLA FILIERA FRUTTICOLA ROMAGNOLA : LE PROPOSTE COPAGRI

1)- La prima proposta è una proposta di metodo: la filiera ortofrutticola e peschicola in particolare ha bisogno di una regia unica, di qualcuno che tira le fila, si assuma la responsabilità di fare delle proposte e poi le porta avanti. Tale regia o la fanno seriamente le OP, le AOP e le Unioni Nazionali di produttori ( ma in tutti questi anni non ne sono state in grado), altrimenti devono farlo le OO.PP.AA. perché organizzano tutti i produttori, anche quelli non associati in cooperativa e quindi li possono rappresentare tutti. Naturalmente questo sarà un ruolo di “supplenza” finché coloro che hanno in mano il prodotto, le strutture economiche, mettono in pratica le azioni concrete e le strategie concordate con tutto il sistema frutticolo nazionale.

2)- Non si può più rimandare l'integrazione delle strutture logistiche e commerciali per la concentrazione dell'offerta (vedi Consorzio From in Trentino) anche nel settore peschicolo;

3)- Realizzare la programmazione delle produzioni (adeguando l'offerta alla domanda) , attraverso la costituzione del catasto frutticolo a livello europeo e nazionale. Da fare a livello istituzionale in quanto le OP hanno dimostrato di non poterlo fare (visto che rappresentano solo piccole percentuali di prodotto sparse come sono ora). Le OP possono collaborare fornendo i dati dei produttori associati, mentre per i non associati si possono utilizzare i dati dei piani colturali fatti dai CAA col fascicolo aziendale per le domande PAC e/o UMA, basterebbe implementarli di poco. Visto che è tutto informatizzato, da questi, l'ente pubblico, potrebbe estrapolare i dati dei frutteti e utilizzarli per il catasto. A riguardo occorre modificare la OCM ortofrutta in occasione della prossima riforma.

4)- Occorrono contratti di fornitura alla GDO a inizio campagna per conoscere il prezzo a cui lavora il produttore (i prezzi non possono farli sempre i terzi alle sue spalle). I produttori agricoli sono gli unici che consegnano il loro prodotto

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senza sapere a che condizioni lo forniscono. Nessun altro settore funziona così.

E' ora di finirla.

5)- Occorre recuperare 20 cent. di euro nel segmento del valore del prodotto, attribuendo il valore in proporzione ad un'equa ripartizione dei costi di produzione . Tutto ciò tramite "accordi di filiera" da perseguire tramite gli Organismi Interprofessionali e, se necessario, rivedendo il Dlgs. 102/2005 ; 6)- adeguare il sistema di interventi in caso di crisi grave, attraverso una revisione dell'OCM . Quello attuale ha dimostrato di essere inefficace e inutile;

7)- introdurre il principio di reciprocità nelle importazioni/esportazioni di prodotti agricoli . Attualmente il sistema UE è troppo permissivo a differenza di altri importanti stati;

8)- il miglioramento qualitativo del prodotto, il riconoscimento e la sua valorizzazione: rinnovamento varietale, adeguamento dei regolamenti per i ritiri nelle coop. (garantendo gradazioni zuccherine adeguate e penalizzando il prodotto scadente), semplificazione varietale , regole commerciali severe e da far rispettare.

9)- La prossima OCM dovrebbe incentivare l'abbattimento di pescheti obsoleti per favorire un rinnovamento varietale che tenga conto delle reali aspettative del consumatore.

Come COPAGRI di Ravenna lanciamo un messaggio forte e chiaro in tale direzione, sia nei confronti delle Organizzazioni Agricole territoriali, sia regionali, sia Nazionali. Con la disponibilità a concordare i percorsi che si ritengono più utili ed efficaci al raggiungimento dello scopo, anche coinvolgendo ancora di più il mondo scientifico rivelatosi prezioso in questa battaglia

COPAGRI - RA 29 Gennaio 2015

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