GIORNATA DEL
RICORDO:
IL «RICORDO» DEI
PRESIDENTI DELLA
REPUBBLICA
FRANCESCO COSSIGA
• Primo grande gesto simbolico: Il 3 novembre 1991 il presidente della Repubblica a
Basovizza, in ginocchio di fronte alla lapide, chiese perdono a tutti gli infoibati per la voluta consapevole dimenticanza della classe politica durata quasi mezzo secolo
• Visita al sacrario di Redipuglia, alla foiba di Basovizza e alla risiera di San Sabba
• Incontro con il Presidente della Repubblica di Slovenia Milan Kućan: il superamento del confine e la visita a Lubiana
OSCAR LUIGI SCALFARO
• Il 10 e l’11 febbraio 1992 visita Trieste e riceve una delegazione di profughi italiani di Istria e Dalmazia
• Il 23 febbraio del 1992, raccogliendo l’invito dei profughi italiani, scrive al presidente del Consiglio Giuliano Amato invitando il Governo a chiedere ai governi di Slovenia e Croazia tutte le informazioni sui massacri
• L’11 settembre 1992 a Trieste il PdR Scalfaro dichiara la foiba di
Bassovizza «monumento nazionale»
• La costruzione di una «memoria condivisa» e il superamento delle «memorie contrapposte»
• Il voto favorevole dei Democratici di Sinistra alla «legge Menia» (n. 92) del 30 marzo 2004: l’istituzione del GIORNO DEL RICORDO
• intitolazione di vie e piazze «ai martiri delle foibe» da parte di molte giunte locali di sinistra
• Una «memoria pubblica pacificata»
“Con la legge sul Giorno
del Ricordo non solo si cancella la damnatio memoria, imposta a questo tragico capitolo della storia italiana dal dominio culturale della sinistra e dall’ignavia di molti altri, ma allo stesso tempo si compie una sorta di atto di riparazione, di amore e
di pietas, di immenso valore nazionale, morale e storico”
- Dichiarazione del primo firmatario Roberto Menia di Alleanza Nazionale
PRIMA CELEBRAZIONE DEL «GIORNO DEL RICORDO»: FEBBRAIO 2005
• Dichiarazioni e visita alla foiba di Basovizza di Walter Veltroni, sindaco di Roma
• Dichiarazioni di Piero Fassino, segretario dei Ds
• Il rischio di una «coscienza storica nazionale parziale e
reticente»
CARLO
AZEGLIO CIAMPI
• Sollecitato fin dal 2000 dal presidente sloveno Milan Kučan ad avviare una politica di
riconciliazione fra Italia e Slovenia
• Dicembre 2004: l’idea del «pellegrinaggio civile»
con i Presidenti sloveno e croato per una riappacificazione definitiva
• MA: annullato dal Ministero degli esteri italiano
guidato da Gianfranco Fini di Alleanza Nazionale
Dichiarazione del 9 febbraio 2005 del Pdr Carlo Azeglio Ciampi
• «Ho accolto con soddisfazione la decisione con cui il Parlamento Italiano ha istituito la Giornata Nazionale del Ricordo. Essa consente di commemorare con continuità una grande tragedia della Seconda Guerra Mondiale […].»
• «[…] Questi drammatici avvenimenti formano parte integrante della nostra vicenda nazionale;
devono essere radicati nella nostra memoria; ricordati e spiegati alle nuove generazioni. Tanta efferatezza fu la tragica conseguenza delle ideologie nazionalistiche e razziste propagate dai regimi dittatoriali responsabili del secondo conflitto mondiale e dei drammi che ne seguirono.
Tutti i popoli europei ne hanno pagato il prezzo.»
• «[…] E' giunto il momento che i ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati.»
Intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi durante la celebrazione del
«Giorno del Ricordo»
• «E' giusto che agli anni del silenzio faccia seguito la solenne affermazione del ricordo.
La celebrazione di quest'anno si arricchisce di un momento di grande significato: la prima consegna a congiunti delle vittime di una medaglia dedicata a quanti perirono in modo atroce, nelle foibe, al termine della seconda guerra mondiale.
Il riconoscimento del supplizio patito è un atto di giustizia nei confronti di ognuna di quelle vittime, restituisce le loro esistenze alla realtà presente perché le custodisca nella pienezza del loro valore, come individui e come cittadini italiani.»
• «Questo nostro incontro non ha valore puramente simbolico; testimonia la presa di coscienza dell' intera comunità nazionale.»
• «L'Italia non può e non vuole dimenticare: non perché ci anima il risentimento, ma perché vogliamo che le tragedie del passato non si ripetano in futuro.»
• «La responsabilità che avvertiamo nei confronti delle giovani generazioni ci impone di tramandare loro la consapevolezza di avvenimenti che costituiscono parte integrante della storia della nostra patria.»
GIORGIO
NAPOLITANO
• Il discorso del 10 febbraio 2007
• L’incontro simbolico dell’estate del 2010 con Türk e Josipović
• L’incontro di settembre 2011 con Josipović nella città di Pola
• Discorso del 9 febbraio 2012
Intervento del Presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, in
occasione della celebrazione del
"Giorno del
Ricordo»10 febbraio 2007
• Commemorazione delle vittime delle foibe ma omissione di qualsiasi riferimento all’oppressione fascista degli sloveni e dei croati
• Uso di un lessico e toni di condanna decisi, simili a quelli usati tradizionalmente dalla destra
nazionalista: «pulizia etnica», «disegno
annessionistico slavo», «moto d’odio e di furia sanguinaria»
• Consegna di onorificenze a familiari di vittime italiane delle foibe, fra cui figuravano alcuni presunti criminali di guerra
• Crisi diplomatica con Croazia e Slovenia: forte polemica pubblica con il Presidente croato Stipe Mesić e una risentita lettera privata del presidente sloveno Janez Drnovšek
ESTATE 2010: il «gesto di amicizia» per superare il
passato e «guardare avanti»
• A Trieste il PdR Napolitano incontra il presidente sloveno Danilo Türk e quello croato Ivo Josipović in occasione del concerto diretto dal maestro Muti eseguito in piazza Unità d’Italia
• atto di reciproca riconciliazione: i tre presidenti hanno deposto una corona di fronte alla lapide che ricorda l’incendio del Narodni Dom, la Casa del popolo slovena data alle fiamme nel 1920 da nazionalisti italiani
• omaggio al monumento che ricorda l’esodo degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia
SETTEMBRE 2011:
• visita congiunta di Napolitano e del presidente croato Josipović nella città di Pola, luogo
simbolo dell’esodo
• i due presidenti hanno
ricordato sia «la tragedia delle vittime del fascismo italiano»
sia «le vittime della folle vendetta delle autorità postbelliche dell’ex- Jugoslavia»
Saluto del Presidente Napolitano in occasione della celebrazione del Giorno del Ricordo 9
febbraio 2012
• «Impegnarsi a coltivare la memoria e a ristabilire la verità storica è stato giusto e importante. Si è posto fine a "ogni residua congiura del silenzio - come già dissi lo scorso anno - a ogni forma di rimozione diplomatica o di ingiustificabile dimenticanza rispetto a così tragiche esperienze".
Dopo l'evento di Trieste del luglio 2010 - il concerto della riconciliazione insieme ai Presidenti sloveno e croato - lo scorso anno ho incontrato a Zagabria e poi a Pola il Presidente croato.
L'incontro si è concluso con una dichiarazione congiunta che, richiamando i valori comuni, afferma: "In ciascuno dei nostri Paesi coltiviamo come è giusto la memoria delle sofferenze vissute e delle vittime e siamo vicini al dolore dei sopravvissuti a quelle sanguinose vicende del passato. Nel perdonarci reciprocamente il male commesso, volgiamo il nostro sguardo
all'avvenire che con il decisivo apporto delle generazioni più giovani vogliamo e possiamo edificare in un'Europa sempre più rappresentativa delle sue molteplici tradizioni e sempre più saldamente integrata dinanzi alle nuove sfide della globalizzazione»».
• concezione inclusiva di nazione
• apertura verso una memoria più consapevole e responsabile del passato fascista
SERGIO
MATTARELLA
• Comunicato del PdR Mattarella in occasione del Giorno del Ricordo del 10 febbraio 2015
• Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della celebrazione del
«Giorno del Ricordo» del 9 febbraio 2019
Il Presidente Mattarella in occasione del Giorno del Ricordo 10 febbraio 2015
• «Per troppo tempo le sofferenze patite dagli italiani giuliano-
dalmati con la tragedia delle foibe e dell'esodo hanno costituito una pagina strappata nel libro della nostra storia».
• «Il Parlamento con decisione largamente condivisa ha contribuito a sanare una ferita profonda nella memoria e nella coscienza
nazionale. Oggi la comune casa europea permette a popoli
diversi di sentirsi parte di un unico destino di fratellanza e di pace.
Un orizzonte di speranza nel quale non c'è posto per l'estremismo
nazionalista, gli odi razziali e le pulizie etniche».
• Dichiarazione di circostanza
• Rifiuto della logica della “parificazione” delle memorie sollecitata da alcuni settori del centro-destra
• Nei giorni successivi forti polemiche: rivelazione che a beneficiare delle medaglie
concesse dallo Stato alle vittime delle foibe erano stati in molti casi italiani responsabili di
crimini di guerra durante l’occupazione della Jugoslavia o militari della Repubblica sociale
caduti in combattimento contro i partigiani di Tito
Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in
occasione della celebrazione del «Giorno del Ricordo» del 9 febbraio 2019
• «Gli atroci crimini commessi non hanno giustificazione alcuna. Essi non potranno ripetersi nell'Europa unita, mai più. Condanniamo
ancora una volta le ideologie totalitarie che hanno
soppresso crudelmente la libertà e conculcato il diritto dell'individuo di essere
diverso, per nascita o per scelta»