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GIORNATA DEL RICORDO: IL «RICORDO» DEI PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA

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GIORNATA DEL

RICORDO:

IL «RICORDO» DEI

PRESIDENTI DELLA

REPUBBLICA

(2)

FRANCESCO COSSIGA

• Primo grande gesto simbolico: Il 3 novembre 1991 il presidente della Repubblica a

Basovizza, in ginocchio di fronte alla lapide, chiese perdono a tutti gli infoibati per la voluta consapevole dimenticanza della classe politica durata quasi mezzo secolo

• Visita al sacrario di Redipuglia, alla foiba di Basovizza e alla risiera di San Sabba

• Incontro con il Presidente della Repubblica di Slovenia Milan Kućan: il superamento del confine e la visita a Lubiana

(3)

OSCAR LUIGI SCALFARO

• Il 10 e l’11 febbraio 1992 visita Trieste e riceve una delegazione di profughi italiani di Istria e Dalmazia

• Il 23 febbraio del 1992, raccogliendo l’invito dei profughi italiani, scrive al presidente del Consiglio Giuliano Amato invitando il Governo a chiedere ai governi di Slovenia e Croazia tutte le informazioni sui massacri

• L’11 settembre 1992 a Trieste il PdR Scalfaro dichiara la foiba di

Bassovizza «monumento nazionale»

(4)

• La costruzione di una «memoria condivisa» e il superamento delle «memorie contrapposte»

• Il voto favorevole dei Democratici di Sinistra alla «legge Menia» (n. 92) del 30 marzo 2004: l’istituzione del GIORNO DEL RICORDO

• intitolazione di vie e piazze «ai martiri delle foibe» da parte di molte giunte locali di sinistra

• Una «memoria pubblica pacificata»

(5)

“Con la legge sul Giorno

del Ricordo non solo si cancella la damnatio memoria, imposta a questo tragico capitolo della storia italiana dal dominio culturale della sinistra e dall’ignavia di molti altri, ma allo stesso tempo si compie una sorta di atto di riparazione, di amore e

di pietas, di immenso valore nazionale, morale e storico”

- Dichiarazione del primo firmatario Roberto Menia di Alleanza Nazionale

(6)

PRIMA CELEBRAZIONE DEL «GIORNO DEL RICORDO»: FEBBRAIO 2005

• Dichiarazioni e visita alla foiba di Basovizza di Walter Veltroni, sindaco di Roma

• Dichiarazioni di Piero Fassino, segretario dei Ds

• Il rischio di una «coscienza storica nazionale parziale e

reticente»

(7)

CARLO

AZEGLIO CIAMPI

• Sollecitato fin dal 2000 dal presidente sloveno Milan Kučan ad avviare una politica di

riconciliazione fra Italia e Slovenia

• Dicembre 2004: l’idea del «pellegrinaggio civile»

con i Presidenti sloveno e croato per una riappacificazione definitiva

• MA: annullato dal Ministero degli esteri italiano

guidato da Gianfranco Fini di Alleanza Nazionale

(8)

Dichiarazione del 9 febbraio 2005 del Pdr Carlo Azeglio Ciampi

• «Ho accolto con soddisfazione la decisione con cui il Parlamento Italiano ha istituito la Giornata Nazionale del Ricordo. Essa consente di commemorare con continuità una grande tragedia della Seconda Guerra Mondiale […].»

• «[…] Questi drammatici avvenimenti formano parte integrante della nostra vicenda nazionale;

devono essere radicati nella nostra memoria; ricordati e spiegati alle nuove generazioni. Tanta efferatezza fu la tragica conseguenza delle ideologie nazionalistiche e razziste propagate dai regimi dittatoriali responsabili del secondo conflitto mondiale e dei drammi che ne seguirono.

Tutti i popoli europei ne hanno pagato il prezzo.»

• «[…] E' giunto il momento che i ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati.»

(9)

Intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi durante la celebrazione del

«Giorno del Ricordo»

• «E' giusto che agli anni del silenzio faccia seguito la solenne affermazione del ricordo.

La celebrazione di quest'anno si arricchisce di un momento di grande significato: la prima consegna a congiunti delle vittime di una medaglia dedicata a quanti perirono in modo atroce, nelle foibe, al termine della seconda guerra mondiale.

Il riconoscimento del supplizio patito è un atto di giustizia nei confronti di ognuna di quelle vittime, restituisce le loro esistenze alla realtà presente perché le custodisca nella pienezza del loro valore, come individui e come cittadini italiani.»

• «Questo nostro incontro non ha valore puramente simbolico; testimonia la presa di coscienza dell' intera comunità nazionale.»

• «L'Italia non può e non vuole dimenticare: non perché ci anima il risentimento, ma perché vogliamo che le tragedie del passato non si ripetano in futuro.»

• «La responsabilità che avvertiamo nei confronti delle giovani generazioni ci impone di tramandare loro la consapevolezza di avvenimenti che costituiscono parte integrante della storia della nostra patria.»

(10)

GIORGIO

NAPOLITANO

• Il discorso del 10 febbraio 2007

• L’incontro simbolico dell’estate del 2010 con Türk e Josipović

• L’incontro di settembre 2011 con Josipović nella città di Pola

• Discorso del 9 febbraio 2012

(11)

Intervento del Presidente della

Repubblica, Giorgio Napolitano, in

occasione della celebrazione del

"Giorno del

Ricordo»10 febbraio 2007

• Commemorazione delle vittime delle foibe ma omissione di qualsiasi riferimento all’oppressione fascista degli sloveni e dei croati

• Uso di un lessico e toni di condanna decisi, simili a quelli usati tradizionalmente dalla destra

nazionalista: «pulizia etnica», «disegno

annessionistico slavo», «moto d’odio e di furia sanguinaria»

• Consegna di onorificenze a familiari di vittime italiane delle foibe, fra cui figuravano alcuni presunti criminali di guerra

• Crisi diplomatica con Croazia e Slovenia: forte polemica pubblica con il Presidente croato Stipe Mesić e una risentita lettera privata del presidente sloveno Janez Drnovšek

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ESTATE 2010: il «gesto di amicizia» per superare il

passato e «guardare avanti»

• A Trieste il PdR Napolitano incontra il presidente sloveno Danilo Türk e quello croato Ivo Josipović in occasione del concerto diretto dal maestro Muti eseguito in piazza Unità d’Italia

• atto di reciproca riconciliazione: i tre presidenti hanno deposto una corona di fronte alla lapide che ricorda l’incendio del Narodni Dom, la Casa del popolo slovena data alle fiamme nel 1920 da nazionalisti italiani

• omaggio al monumento che ricorda l’esodo degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia

(13)

SETTEMBRE 2011:

• visita congiunta di Napolitano e del presidente croato Josipović nella città di Pola, luogo

simbolo dell’esodo

• i due presidenti hanno

ricordato sia «la tragedia delle vittime del fascismo italiano»

sia «le vittime della folle vendetta delle autorità postbelliche dell’ex- Jugoslavia»

(14)

Saluto del Presidente Napolitano in occasione della celebrazione del Giorno del Ricordo 9

febbraio 2012

• «Impegnarsi a coltivare la memoria e a ristabilire la verità storica è stato giusto e importante. Si è posto fine a "ogni residua congiura del silenzio - come già dissi lo scorso anno - a ogni forma di rimozione diplomatica o di ingiustificabile dimenticanza rispetto a così tragiche esperienze".

Dopo l'evento di Trieste del luglio 2010 - il concerto della riconciliazione insieme ai Presidenti sloveno e croato - lo scorso anno ho incontrato a Zagabria e poi a Pola il Presidente croato.

L'incontro si è concluso con una dichiarazione congiunta che, richiamando i valori comuni, afferma: "In ciascuno dei nostri Paesi coltiviamo come è giusto la memoria delle sofferenze vissute e delle vittime e siamo vicini al dolore dei sopravvissuti a quelle sanguinose vicende del passato. Nel perdonarci reciprocamente il male commesso, volgiamo il nostro sguardo

all'avvenire che con il decisivo apporto delle generazioni più giovani vogliamo e possiamo edificare in un'Europa sempre più rappresentativa delle sue molteplici tradizioni e sempre più saldamente integrata dinanzi alle nuove sfide della globalizzazione»».

• concezione inclusiva di nazione

• apertura verso una memoria più consapevole e responsabile del passato fascista

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SERGIO

MATTARELLA

• Comunicato del PdR Mattarella in occasione del Giorno del Ricordo del 10 febbraio 2015

• Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della celebrazione del

«Giorno del Ricordo» del 9 febbraio 2019

(16)

Il Presidente Mattarella in occasione del Giorno del Ricordo 10 febbraio 2015

• «Per troppo tempo le sofferenze patite dagli italiani giuliano-

dalmati con la tragedia delle foibe e dell'esodo hanno costituito una pagina strappata nel libro della nostra storia».

• «Il Parlamento con decisione largamente condivisa ha contribuito a sanare una ferita profonda nella memoria e nella coscienza

nazionale. Oggi la comune casa europea permette a popoli

diversi di sentirsi parte di un unico destino di fratellanza e di pace.

Un orizzonte di speranza nel quale non c'è posto per l'estremismo

nazionalista, gli odi razziali e le pulizie etniche».

(17)

• Dichiarazione di circostanza

• Rifiuto della logica della “parificazione” delle memorie sollecitata da alcuni settori del centro-destra

• Nei giorni successivi forti polemiche: rivelazione che a beneficiare delle medaglie

concesse dallo Stato alle vittime delle foibe erano stati in molti casi italiani responsabili di

crimini di guerra durante l’occupazione della Jugoslavia o militari della Repubblica sociale

caduti in combattimento contro i partigiani di Tito

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Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in

occasione della celebrazione del «Giorno del Ricordo» del 9 febbraio 2019

• «Gli atroci crimini commessi non hanno giustificazione alcuna. Essi non potranno ripetersi nell'Europa unita, mai più. Condanniamo

ancora una volta le ideologie totalitarie che hanno

soppresso crudelmente la libertà e conculcato il diritto dell'individuo di essere

diverso, per nascita o per scelta»

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