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«Fratelli, qui e ora»

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Academic year: 2022

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Q u o t i d i a n o d i i s p i r a z i o n e c a t t o l i c a w w w. a v v e n i r e . i t

ANNO L n° 202 1,50

Domenica 27 agosto 2017

Santa Monica

Opportunità di acquisto in edicola:

Avvenire

+ Luoghi dell’Infinito 4,20

ostumi esagerati in technicolor, canzoni strane scritte con attenzione a tavolino, un canto bizzarro fra mezze denunce e tanta volgarità: in fondo è vero, ci vuol poco per fare canzoni di satira cosiddetta demenziale. Lo dicevano anche i padri del genere, I Gufi: quando già

cinquant’anni fa cantavano che Non ci vuol niente attaccando le abitudini dell’indifferenza, le storture della società civile, le aberrazioni

dell’ideologia, il decadimento di arte ed etica, i farisei e i violenti. Però lo facevano senza truccarsi da clown, senza volgarità, e le canzoni, non le scrivevano a tavolino per colpire l’uditorio: magari di Sanremo. Anche

perché a Sanremo, I Gufi, non li avrebbero mai voluti: erano scomodi davvero, loro. Loro che nel 1967 cantavano in perfetta polifonia…

«Non ci vuol niente a credere che hanno ragione i deboli, che c’è qualcuno che poi ci penserà, a dare loro tutto il ristoro; ma è molto più difficile dare una mano subito, senza scordare chi ha ancora fame, senza accusare chi vuole avere solo ciò che non ha…». Forse era una musica

"demenziale" un po’ diversa, quella di Roberto Brivio, Gianni Magni, Lino Patruno e Nanni Svampa. Ma del resto può capitare, che i gufi volino ben più alto di molte (presunte) aquile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

C

Andrea Pedrinelli

NON CI VUOL NIENTE

anzoni da leggere

Il fatto. Il segretario di Stato vaticano interviene a Rimini. «Sgombero?

Violenze inaccettabili». A Roma marcia dei senza casa italiani e stranieri

«Fratelli, qui e ora»

E D I T O R I A L E

SERIE IPOTESI, STATISTICHE, SFIDE REALI

STUDIARE FA (PIÙ) FELICI

L

EONARDO

B

ECCHETTI

e recenti considerazioni della ministra Valeria Fedeli sull’obiettivo dell’istru- zione obbligatoria a 18 anni (come in Germania) «per aumentare il benes- sere dei cittadini» hanno solidissimi fondamenti. L’ultima indagine dell’Eurobaro- metro (2016) rileva che la quota dei cittadini sod- disfatti della propria vita è al 56% tra coloro che hanno smesso di studiare prima di 15 anni, sale a 67% tra chi ha smesso tra i 16 e i 19 anni, s’im- penna sino al 74% tra chi ha concluso gli studi oltre i 20 anni per arrivare, infine, all’85% tra chi sta ancora studiando. Quasi 30 punti percentuali tra il livello minimo e massimo di istruzione so- no un dato impressionante. Come sappiamo per verificare un rapporto di causalità tra due varia- bili bisogna controllare una serie di fattori con- comitanti. La vasta mole di letteratura scientifi- ca in materia conferma però questo dato de- scrittivo, rilevando che un anno in più di istru- zione aumenta la soddisfazione di vita, il capi- tale sociale (e con esso la capacità di cooperare creando valore sociale ed economico), il reddi- to e le opportunità occupazionali. Studiare, in- somma, fa (più) felici o almeno soddisfatti. Non vale per tutti, ma è vero. E ne abbiamo le prove.

Anche in Italia dove i "rendimenti economici del- la scolarizzazione" sono tra i più bassi, per via di un sistema fatto prevalentemente di piccolissi- me imprese che valorizza meno i titoli di studio delle grandi, i laureati guadagnano mediamen- te il 40% in più dei diplomati e i laureati bienna- li hanno un tasso di occupabilità del 10% supe- riore a quello dei diplomati. C’è di più, gli studi sulle determinanti della salute indicano che le differenze medie di aspettativa di vita tra scola- rizzazione massima e minima possono arrivare a 5-6 anni. L’istruzione aiuta ad adottare stili di vita più sani e ad orientarsi nella complessità delle cure mediche.

Nel famoso discorso alla Società delle Nazioni Keynes ricordando il valore dell’istruzione dice che essa è quella cosa che consente a chi ha stu- diato di dare enormemente più senso e signifi- cati a uno stesso oggetto o situazione rendendo la vita più ricca e degna di essere vissuta. Voglia- mo poi parlare del valore dell’istruzione (e della formazione permanente - lifelong learning - fon- damentale in epoca di globalizzazione e industria 4.0) come antidoto alle sirene populiste e all’a- nalfabetismo di ritorno?

Per tutti questi motivi, piuttosto che accorciare la durata degli anni di formazione, un program- ma politico che si rispetti dovrebbe considerare strategica la scolarizzazione obbligatoria fino a 18 anni e aiutare le parti sociali a costruire per- corsi che favoriscano la formazione permanen- te come recentemente sta accadendo in alcuni importanti contratti sindacali.

Tutto questo non vuol dire affatto accettare a- criticamente il sistema scolastico così com’è. Il rapporto tra mondo della formazione e lavoro va migliorato nel rispetto delle reciproche peculia- rità. Il cammino delle Settimane Sociali e l’iden- tificazione di tante buone pratiche nel settore ci ha fatto scoprire eccellenze come vere e proprie botteghe formative dove l’alternanza scuola-la- voro si fa sperimentando l’essere impresa. Im- prenditori virtuosi promuovono il benessere del loro territorio co-progettando con gli istituti pro- fessionali corsi di studio che agevolano l’inseri- mento nel mondo del lavoro. La scuola deve pre- vedere programmi che allenino i giovani a tra- sformare idee in imprese in modo da poter con- quistarsi il proprio spazio nella società e creare valore economico anche per altri e con esso po- sti di lavoro. Le scuole professionali vanno ri- lanciate e valorizzate nel Paese perché rappre- sentano un canale molto importante di inseri- mento nel mondo del lavoro per tanti giovani. L’i- dea di creare competence center, luoghi di siner- gia tra università e imprese per promuovere in- novazione, è anch’essa molto importante e va trasformata da progetto in realtà. Il mondo del- l’istruzione deve inoltre imparare a fare non so- lo lezioni frontali misurando risultati mnemonici negli esami, ma deve creare modalità d’inse- gnamento nuove per favorire lo sviluppo delle competenze e delle cosiddette soft skills (com- petenze trasversali).

L

continua a pagina 3

LUCAGERONICO

Fuochista di fornace nel Khyber Pakhtunkhwa, re- mota provincia del Pakistan nord-occidentale. Il fumo nero che sale dei pneumatici e delle ciabat- te di risulta o dei cumuli di immondizia, è una ma- ledizione quotidiana da ingoiare, 12 ore al giorno, arrampicandosi su e giù fino allo sfiatatoio della cal-

daia, attenti a non cadervi dentro con gesto mal- destro. Nella casupola a fianco dello stabilimento, nemmeno una presa di corrente o una bombola di gas per riscaldare cibo e dare luce. Per questo Na- zar, con i suoi cinque figli, anche loro al lavoro da mattina a sera nella fornace, ha rischiato di am- malarsi per quel fumo nero che entra fin nella stan- zetta di mattoni grezzi, oltre che nei polmoni.

PRIMOPIANOA PAGINA6

«Almeno noi». Due parole che danno la misura della distanza tra i cattolici e quanti coltivano la paura del migrante. Due parole che sigillano il discorso del cardi- nale Pietro Parolin al Meeting di Rimini, ieri mattina. E dopo lo sgombero di Roma, non si placa- no le polemiche. Il segretario di Stato definisce «inaccettabili» le violenze. Il centrodestra attacca Minniti per la volontà di sospen- dere azioni simili. La Procura in- daga sul probabile racket degli af- fitti. E ieri marcia senza incidenti.

Corteo e polemiche

Barcellona in piazza contro il terrore

ANGELACALVINI

In mezzo milione hanno marciato nella metropoli al grido: «Non ho paura». Cit- tadini e associazioni in pri- ma fila. Fischi degli indi- pendentisti al re Felipe.

PRIMOPIANOA PAGINA7 CAMPAGNA DI LIBERAZIONE PROMOSSA DA FOCSIV, ISCOS E AVVENIRE

Schiavi senza nome

nelle fornaci pachistane

Oggi la Messa «sfidata»

Pistoia accogliente:

rifugiati e non solo

MOIAA PAGINA4

Il commento

Tra Hegel e Cristo non ho esitazioni

CAMONA PAGINA3 Il cardinale Pietro Parolin

L'alba della mezzanotte/19

La più grande reciprocità (Solo insieme)

LUIGINOBRUNI

Forse non c’è dono più grande del do- no della speranza. È un bene primario.

Possiamo essere sazi di merci e di o- gni bene di comfort, ma morire di- sperati. Sempre, ma soprattutto quan- do attraversiamo i deserti, la terra pro- messa appare irraggiungibile, l’esilio infinito.

A PAGINA3

Guida per i genitori

Scuola e vaccinazioni famiglie alle prese con le nuove regole

NICOLETTAMARTINELLI

Ecco come i territori si stanno organizzan- do in vista dell’avvio dell’anno scolastico, che porta grandi novità per gli obblighi di profilassi previsti dalle norme appena va- rate dal governo. Già partite le lettere per le famiglie che devono mettersi in regola. U- na guida per orientarsi a livello regionale sulla documentazione da presentare.

A PAGINA8

L’intervento ad Assisi

«La Chiesa torni sulle strade

come mendicante»

NUNZIOGALANTINO

La prima cosa che sento di poter e do- ver sottolineare, in questo momento sto- rico della nostra Chiesa – dice alla Pro Ci- vitate Christiana il segretario Cei – è l’in- vito a rinnovare la nostra fiducia nella diffusa volontà a creare comunione. Vi- vere nella convinzione che gli altri non la desiderino fa di noi dei presuntosi.

A PAGINA13 I N O S T R I T E M I

L’inchiesta

Traffico, ecco come stanno cambiando le nostre metropoli

ALBERTOCAPROTTI

Entro il 2030, ci saranno nel mondo 41 megalopoli e vent’anni più tardi almeno l’80% della popolazione glo- bale vivrà in città. Il costo annuo de- gli ingorghi nelle aree urbane delle città europee potrebbe raggiungere – secondo uno studio di Inrix Roadway Analytics – la cifra di 208 miliardi di euro, il doppio rispetto a quello pre- visto per le dieci più importanti aree metropolitane degli Stati Uniti. Ma e- sistono proiezioni più ottimistiche, a patto che la mobilità di domani ven- ga affrontata in maniera intelligente.

A PAGINA18

Il caso

Dispersi in Val Bregaglia A Bondo si sgretola la montagna degli artisti

DEBENEDETTI EDELGIUDICEA PAGINA19

Il divulgatore in Tv

Parla Piero Angela Il mio lungo viaggio, tra scienza e vita

CASTELLANIA PAGINA20

Cinema

“Barbiana ’65”, quando don Lorenzo Milani accettò di farsi filmare

DELUCAA PAGINA21

Parolin: la politica deve governare le migrazioni ma almeno a noi cristiani sia chiaro l’essenziale

Il Meeting

Nel tema per il 2018 le forze della storia e la felicità dell’uomo

SERVIZIA PAGINA9

Prato

La casa-laboratorio va a fuoco: muoiono due operai cinesi

GHIZZANIA PAGINA10

La commissione Cei per l’Educazione

Lettera dei vescovi ai docenti di religione:

«Presenza preziosa e punto di riferimento»

IL TESTO INTEGRALE ELENZIALLE PAGINE14 E15

SERVIZIALLE PAGINE4, 5 E9

Riferimenti

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