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Parere del Comitato economico e sociale sul tema «La Slovacchia nel quadro del rafforzamento della strategia di preadesione»

(98/C 407/42)

Il Comitato economico e sociale, in data 29 gennaio 1998, ha deciso, conformemente al disposto dell’articolo 23, terzo comma, del Regolamento interno, di elaborare un parere d’iniziativa sul tema di cui sopra.

La Sezione «Relazioni esterne, politica commerciale e dello sviluppo» incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il parere sulla base del rapporto introduttivo del relatore Malosse, in data 23 luglio 1998.

Il Comitato economico e sociale ha adottato il 9 settembre 1998, nel corso della 357asessione plenaria, con 112 voti favorevoli e 1 astensione, il seguente parere.

1. Introduzione candidati dell’Europa centrorientale e Cipro. Ancora

non è chiaro se il processo sarà identico, per quanto concerne le modalità e il calendario, per i paesi ammessi 1.1. «Il Consiglio europeo di Lussemburgo del 12 e a partecipare ai negoziati sin dal 30 marzo e per i 13 dicembre 1997 costituisce una pietra miliare per il paesi, come la Slovacchia, per i quali il Consiglio di futuro dell’Unione e dell’intera Europa. L’avvio del Lussemburgo del 12 e 13 dicembre 1997 parla di processo di allargamento inaugura una nuova era, «preparazione all’adesione». Nel tempo, tale esercizio mettendo fine, una volta per tutte, alle divisioni del consentirà di elaborare relazioni periodiche sull’attua- passato. L’estensione del modello d’integrazione europea zione del partenariato per l’adesione e sui progressi su scala continentale è una garanzia di stabilità e di compiuti dal paese candidato, e sarà particolarmente prosperità per l’avvenire» (Estratto delle conclusioni del importante per un paese come la Slovacchia, perché Consiglio europeo di Lussemburgo del 12 e 13 dicembre equivale a un «esame di ammissione», il cui superamento 1997 sull’allargamento dell’Unione europea ai paesi aprirebbe definitivamente le porte ai negoziati di ade-

dell’Europa centrorientale). sione.

1.2. Il Consiglio europeo di Lussemburgo del 12 e 1.3. I partenariati per l’adesione 13 dicembre 1997 ha definito un metodo per questo

processo storico di ampliamento, che puo` essere sintetiz- I partenariati per l’adesione si compongono di due zato in quattro fasi: elementi: un regolamento quadro adottato all’unanimità dal Consiglio, che definisce i principi fondamentali, e decisioni specifiche (adottate dal Consiglio a maggioran- 1.2.1. Una conferenza annuale alla quale prendono

za qualificata) per ciascuno dei paesi candidati dell’Euro- parte i quindici Stati membri e tutti i paesi candidati;

pa centrorientale. Ciascuna decisione relativa al partena- tale conferenza costituisce un forum per la cooperazione

riato stabilisce:

in materia di politica estera e di sicurezza, giustizia e affari interni, nonché uno spazio per la cooperazione

1.3.1. obiettivi intermedi destinati ad aiutare ciascun economica e regionale (la prima conferenza si è svolta a

paese a preparare la sua adesione in un quadro di Londra il 12 marzo 1998).

convergenza economica e sociale, a mettere a punto il programma nazionale di recepimento dell’acquis 1.2.2. Una strategia rafforzata di preadesione per i comunitario e a definire un calendario adeguato di dieci paesi candidati dell’Europa centrorientale (tra i attuazione;

quali la Slovacchia) e per Cipro. Tale strategia si basa

sugli strumenti già esistenti (accordi europei, programma 1.3.2. le priorità dell’assistenza tecnica e finanziaria Phare, Libro bianco sul mercato interno) e su un nuovo (programma Phare, TAIEX) sotto forma di programma- dispositivo «i partenariati per l’adesione». zione finanziaria;

1.2.3. I negoziati veri e propri, che sono stati avviati 1.3.3. l’affermazione del principio secondo cui gli il 30 marzo 1998 con la Repubblica ceca, la Polonia, aiuti sono condizionati al rispetto degli impegni contenu- l’Ungheria, l’Estonia e la Slovenia, ma non con la ti negli accordi europei e ai progressi compiuti.

Slovacchia.

1.4. È al Consiglio che spetta definire le priorità del partenariato e non alla Commissione. Solo la 1.2.4. Un dispositivo, detto «screening», che esamina

i progressi realizzati nel recepimento dell’acquis comuni- programmazione finanziaria resta di competenza di quest’ultima, assistita in questo da un Comitato di tario e nel rispetto dei criteri del Consiglio di Copena-

ghen, al quale vengono sottoposti tutti i dieci paesi gestione composto dai rappresentanti degli Stati membri.

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1.5. I partenariati per l’adesione formano oggetto di delle osservazioni sui diritti delle minoranze nazionali, soprattutto quella ungherese (10 % della popolazione) e una concertazione con ciascun paese candidato che deve

presentare un programma nazionale di recepimento quella zigana.

dell’acquis comunitario (misure legislative e regolamen- tari, riforme istituzionali ed amministrative, risorse

umane e di bilancio impiegate) nell’ambito dello 2.3. La Commissione europea ha tuttavia riconosciu-

«screening». to che in termini di riforme economiche e di recepimento

dell’acquis comunitario, la Slovacchia si trovava global- mente in una buona posizione che le avrebbe certamente Saranno definiti altri strumenti di valutazione, quali: la consentito di essere ammessa ai negoziati nel gruppo dei valutazione congiunta delle priorità in materia di politica «cinque + uno» se non ci fosse stato l’ostacolo del economica, il patto contro la criminalità organizzata o criterio «politico». La Commissione ha infatti ritenuto la «carta stradale del mercato interno» ideata dal che la Slovacchia dovrebbe essere in grado di far fronte, Commissario Monti nel 1997 per assistere i paesi a medio termine, alla pressione concorrenziale e alle forze candidati nella fase d’introduzione dell’acquis comuni- di mercato dell’UE. Ha inoltre espresso soddisfazione per

tario. l’impegno dimostrato da questo paese nel recepire

l’acquis comunitario.

2.4. Un rapido esame delle prestazioni dell’economia 2. La strategia di preadesione applicata alla Slovacchia

e delle riforme economiche mostra infatti risultati di tutto rispetto, specie tenendo presente il ritardo della Slovacchia nei confronti della Repubblica ceca e gli 2.1. La Slovacchia, paese di 5,3 milioni di abitanti, è effetti potenziali della separazione. Interessanti sono il più giovane tra gli Stati candidati all’adesione. Il popolo soprattutto i dati relativi al processo di privatizzazione slovacco ha subito per lungo tempo la dominazione (alla fine del 1997, il settore privato rappresentava ungherese (prima direttamente, in seguito nell’ambito l’82,6 % del PIL e il 73 % dell’industria), alla crescita dell’impero austro-ungarico). Dopo la prima guerra (6,5 % nel 1997) e il fatto che l’inflazione (6,4 % nel mondiale, ha dato vita, con la Boemia-Moravia, alla 1997) non abbia raggiunto livelli drammatici con le Cecoslovacchia, unione che non è sopravvissuta alla disastrose conseguenze sociali che abitualmente col- cosiddetta rivoluzione «di velluto» del novembre 1989, piscono gli strati più poveri della popolazione. Le quando il potere comunista ha dovuto cedere segnata- esportazioni dell’UE verso la Slovacchia aumentano ogni mente sotto la pressione delle folle di Praga e di anno di circa il 50 % dal 1993, abbastanza ampiamente a Bratislava. È per «consenso reciproco» che le due vantaggio dell’UE che ha visto decuplicare le sue repubbliche unite hanno deciso, il 1ogennaio 1993, di eccedenze commerciali in tre anni. L’Unione europea è sciogliere la federazione e di creare due Stati indipenden- diventata in pochissimo tempo il principale partner ti. Gli Slovacchi vedevano cosı` realizzarsi, per la prima commerciale della Slovacchia (39 % degli scambi nel volta nella loro storia, in un contesto democratico, il 1996).

sogno di uno Stato-nazione. Evidentemente, i Cechi non hanno avuto troppe difficoltà a separarsi da un’entità

economicamente molto meno sviluppata. Nonostante la 2.5. Tuttavia, si puo` riscontrare che alcuni parametri comune origine slava, infatti, i due popoli sono divisi da sono meno incoraggianti e mostrano tendenze alquanto molti fattori: storia, religione e un ambiente geografico negative e talvolta allarmanti, ad esempio il disavanzo diverso. La Slovacchia confina ad est con l’Ucraina, ma commerciale (pari circa al 25 % nel 1997) che non si la sua frontiera principale è quella che la separa, a sud, riassorbe, nonostante misure protezionistiche tempora- dall’Ungheria, da cui ha dipeso per secoli. Si puo` inoltre nee (segna un aumento nei primi mesi del 1998), la affermare che all’epoca della Cecoslovacchia spesso crescita dell’indebitamento esterno (11 miliardi di dollari sono stati i Cechi, più numerosi, più istruiti e più forti alla fine del 1997), l’insolvenza di numerose imprese economicamente, a dominare, anche nella vita politica industriali, il persistere di un elevato tasso di disoccupa- ed amministrativa, nei confronti di una Slovacchia, zione (circa il 12 % della popolazione attiva) e infine gli lontana da Praga e più rurale. squilibri interni di bilancio che si formano (disavanzi dello Stato e del regime di previdenza sociale). Occorre inoltre sottolineare, molto probabilmente come conse- guenza della situazione politica incerta e delle pratiche 2.2. La scelta della Slovacchia come argomento del

presente parere d’iniziativa sta ad indicare l’intenzione economiche, un tasso d’investimenti esteri molto basso (0,8 % del PIL), di gran lunga inferiore a quello della del Comitato di studiare una strategia di adesione per

un paese che la Commissione europea, nel suo parere Polonia o della Repubblica ceca, che assorbono la maggior parte degli investimenti esteri effettuati nell’Eu- sull’ampliamento, ha giudicato non ancora in grado di

partecipare ai negoziati sulla base dei criteri definiti dal ropa centrale e orientale (il 90 % nel 1995). D’altro canto va constatato che un certo numero di atti che regolano vertice di Copenaghen. È il solo paese per il quale tale

giudizio negativo è stato dettato dal criterio politico. La la vita economica (legge sui prezzi, sulla rivitalizzazione delle imprese, legge fallimentare) sono discutibili, di Commissione ha infatti considerato insufficiente il

funzionamento delle istituzioni in Slovacchia: diritti difficile applicazione oppure non consentono il corretto funzionamento delle leggi di mercato. L’indipendenza e dell’opposizione, rispetto della costituzione, equilibrio

dei poteri, organizzazione delle elezioni, autonomia del la stabilità di talune istituzioni, ad esempio la Banca Centrale, l’Istituto di Statistica o l’Ufficio anti-monopoli, potere giudiziario. La Commissione ha anche formulato

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non sono ancora garantite del tutto. Il processo di — criteri economici: riassorbimento degli squilibri interni ed esterni, riorganizzazione dei monopoli, in privatizzazione è stato caratterizzato da una mancanza

di trasparenza. Nel settore finanziario, sono tuttora particolare nel settore energetico, riforma del settore bancario;

riscontrabili numerose lacune in termini di trasparenza, concorrenza, volume dei portafogli degli enti creditizi,

un cattivo funzionamento del mercato dei capitali... — rafforzamento della capacità istituzionale ed ammi- Il settore bancario non ha ancora subito una reale nistrativa: adozione di una legge nel campo della ristrutturazione, indispensabile per creare le necessarie funzione pubblica, settore ambientale;

condizioni di stabilità e prevedibilità.

— mercato unico: appalti pubblici, normativa sugli aiuti nazionali, armonizzazione nei settori veterinario e 2.6. Il dialogo sociale tripartito è bloccato a livello

fitosanitario;

nazionale da più di un anno. La principale organizzazio- ne sindacale del paese si rifiuta di partecipare al

dialogo da quando il governo ha adottato delle misure — giustizia e politica interna: lotta contro la corruzione economiche e sociali senza consultare le parti sociali. Si e la criminalità.

assiste addirittura a tentativi, da parte del potere, di aggirare le organizzazioni più rappresentative dando vita ad un dialogo multipartito senza di loro. In materia

3.2. A medio termine, il partenariato insiste su diversi di regionalizzazione, gli ultimi anni sono stati inoltre

punti e attribuisce un’importanza del tutto particolare contraddistinti dalla tendenza a conservare o a rafforzare

alla stabilità delle istituzioni democratiche. Il Comitato il potere dell’amministrazione centrale, specie sul piano

sottolinea i seguenti aspetti:

del bilancio, a scapito dei rappresentanti regionali locali eletti. Non si puo` ancora parlare di un vero e proprio

processo di democratizzazione delle istituzioni a livello — l’autonomia del potere giudiziario, il sostegno alle

locale e regionale. ONG e l’indipendenza dei mass media;

— il rafforzamento delle strutture istituzionali di svilup- 2.7. Il Comitato ha inoltre constatato che mancano

po regionale;

le condizioni per favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese le quali, specie in un processo di transizione

verso un’economia di mercato, svolgono un ruolo — il recepimento dell’acquis comunitario del mercato fondamentale nella creazione di posti di lavoro che unico in settori quali la proprietà intellettuale, la sostituiscano quelli dei grandi gruppi statali oramai protezione dei dati o l’audiovisivo;

smantellati. La lobby delle grandi imprese è molto forte e molto ascoltata, cosa che non si puo` dire delle

— la costante riforma della giustizia e delle forze di PMI. nuovi fondi di assistenza alle imprese vanno

polizia;

essenzialmente a vantaggio dei grandi gruppi i quali dispongono oltre tutto di un accesso privilegiato al

credito, mentre i tassi di interesse per le PMI sono — il rafforzamento delle autorità di controllo nel settore

proibitivi. della sicurezza nucleare, il completamento dei lavori

di costruzione della centrale nucleare di Mochovce secondo le norme di sicurezza internazionale;

2.8. In un clima politico incerto, le prospettive econo-

miche e sociali sembrano adesso meno favorevoli. — il settore dei trasporti;

Vanno pertanto tolte le ipoteche che intralciano il proseguimento della crescita, la coesione economica e

— l’ambiente.

sociale del paese ed il successo della strategia di pre-adesione.

3.3. In termini finanziari, la dotazione a titolo del programma Phare per la Slovacchia è stata di 95 milioni 3. Il partenariato per l’adesione della Slovacchia

di ECU per il periodo 1995-1997. Dal 1998, la Slovacchia beneficerà delle possibilità di recupero previste per i La decisione del Consiglio stabilisce obiettivi a breve paesi non ammessi ai primi negoziati. Secondo le (entro la fine del 1998) e a media scadenza (senza una proiezioni della Commissione si prevedono 145 milioni

data precisa). di ECU per il periodo 1998/1999 (Phare+possibilità di

recupero). La Slovacchia potrà inoltre beneficiare delle linee di prestiti garantiti della BEI e, sui fondi Phare, 3.1. A breve scadenza, il partenariato insiste soprat- di numerosi programmi interni dell’UE (Leonardo, tutto sui seguenti aspetti, che il Comitato giudica programma a favore delle PMI, Quinto programma

importanti: quadro di ricerca e sviluppo). A partire dal 2000, la

Slovacchia potrà infine usufruire dello strumento di aiuto all’agricoltura e dello strumento strutturale del

— criteri politici: lo svolgimento di elezioni nazionali e

locali, i diritti dell’opposizione, disposizioni a tutela tipo «fondo di coesione» (SSPA) per l’ambiente e le infrastrutture.

delle lingue minoritarie;

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4. Prime osservazioni generali sulla strategia di preade- importanti organizzazioni socioeconomiche della Slo- vacchia [allegato 2) (1)]. A tali organizzazioni era in sione

precedenza stato inviato un questionario [allegato 1) (2)].

L’audizione, organizzata con il sostegno della delegazio- ne della Commissione, ha permesso di verificare quanto 4.1. Al Comitato preme moltissimo la partecipazione segue.

delle forze economiche e sociali al processo di amplia- mento (cfr. parere del Consigliere Masucci su «L’amplia-

mento dell’Unione europea», CES 1197/97 e il parere del 5.1. La maggior parte delle organizzazioni hanno Consigliere Hamro-Drotz sulla «Strategia di preadesione sottolineato le difficoltà di accesso alle informazioni rafforzata» CES 456/98). Il Comitato osserva che il sulle relazioni con l’Unione europea, a causa dell’atteg- dispositivo definito dal Consiglio, nella sua complessità, giamento degli enti statali. Tuttavia, le stesse organizza- non coinvolge gli interlocutori socioeconomici dell’UE zioni hanno potuto stabilire ottimi rapporti con le e dei paesi candidati, mentre il Comitato formula delle organizzazioni equivalenti dell’Unione europea e si raccomandazioni in proposito. sono integrate all’interno delle strutture europee (CES, UNICE, Eurochambres, COPA....), il che permette loro di ottenere informazioni sull’Unione europea e l’accesso ai programmi europei di cooperazione. A causa dell’at- 4.2. Il Comitato teme in generale l’impatto che un

teggiamento chiuso dei poteri pubblici, l’informazione dispositivo cosı` complicato e poco trasparente potrebbe

e il sostegno da parte delle istituzioni europee e della avere sui cittadini dei paesi candidati e dell’Unione.

delegazione della Commissione a Bratislava sono consi- Chiede dunque di semplificare le procedure e di adottare

derati, agli occhi di tali organizzazioni, essenziali per una reale strategia di comunicazione e d’informazione

poter seguire lo svolgimento della strategia di pre- del pubblico, servendosi dei mezzi di comunicazione e

adesione. In questa prospettiva, alcune organizzazioni delle organizzazioni socioeconomiche, veri e propri

hanno espresso l’auspicio di un sostegno più costante e

«snodi» naturali delle opinioni.

più attivo da parte della delegazione.

5.2. L’esigenza di procedere a delle vere e proprie 4.3. Il Comitato si rammarica che i partenariati per

analisi scientifiche e indipendenti delle conseguenze l’adesione trascurino o trattino solo marginalmente

economiche e sociali del processo d’integrazione è aspetti importantissimi quali l’Europa dei cittadini, le

ampiamente avvertita, ma in particolare in alcuni politiche a favore delle PMI, la politica di ricerca e

settori sensibili come l’industria o l’agricoltura. Sarebbe sviluppo, la politica commerciale esterna comune e la

necessario avviare un dibattito serio sulle condizioni politica di sicurezza comune (PESC). L’adesione è,

imposte alla società civile dalla strategia di pre-adesione.

infatti, un processo a lungo termine con notevoli effetti

Tale dibattito dev’essere preceduto da una vasta campa- sugli operatori economici e sociali e sui cittadini in

gna d’informazione ed essere animato dalle forze econo- genere.

miche e sociali e dalle organizzazioni della società civile.

4.4. Il Comitato propone di inserire nei partenariati 5.3. Tutte le organizzazioni economiche e sociali e uno strumento per valutare la strategia di preadesione quelle della società civile, presenti all’audizione, si sono dal punto di vista economico e sociale. Tale strumento dichiarate più che favorevoli all’idea dell’adesione del deve poter funzionare in modo indipendente dai governi loro paese all’Unione europea. Esse chiedono dunque e dalla Commissione europea. Si potrebbe ad esempio alle istituzioni europee di inviare al popolo slovacco suggerire la creazione di un osservatorio dell’impatto segnali positivi sul diritto del loro paese all’integrazione socioeconomico della strategia di preadesione, da orga- e sulla sua capacità di raggiungere il gruppo di testa dei nizzare sotto forma di una rete di gruppi indipendenti, paesi ammessi ai negoziati per l’ampliamento, senza operanti in ciascun paese candidato in stretto collega- altre condizioni preliminari da soddisfare oltre al rispetto mento con gli interlocutori economici e sociali. L’osser- dei criteri di Copenaghen e alla conclusione positiva del vatorio dovrebbe inoltre essere incaricato di presentare processo di pre-adesione.

pareri autonomi sulla elaborazione delle misure legislati- ve d’adeguamento delle normative all’acquis comunita-

5.4. Le organizzazioni socioeconomiche e della rio. Il Comitato potrebbe dare il necessario impulso alla

società civile della Slovacchia giudicano la loro integra- creazione di questi osservatori e costituire l’anello di

zione all’interno delle strutture europee e la cooperazione congiunzione tra questi ultimi e gli ambienti socioecono-

con le organizzazioni equivalenti degli Stati membri un mici e le istituzioni nell’Unione europea.

elemento fondamentale per rafforzare la loro posizione in seno alla società slovacca e per garantire il successo

5. Risultati dell’audizione degli ambienti economici e

(1) L’allegato riporta l’elenco delle organizzazioni che hanno sociali e della società civile, organizzata dal CES partecipato all’audizione o che hanno risposto al questio-

nario.

(2) L’allegato riporta il questionario inviato alle organizzazioni L’8 e il 9 giugno 1998, il gruppo di studio del Comitato socioeconomiche e ai rappresentanti della società civile

della Slovacchia.

ha organizzato a Bratislava un’audizione con le più

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dell’adesione. Chiedono dunque all’Unione europea un 6.4. Per quanto concerne il contenuto dei partenariati per l’adesione della Slovacchia, il Comitato suggerisce potenziamento dei programmi e delle azioni di scambio

e di cooperazione, purché vi possano accedere diretta- di sviluppare o di potenziare i seguenti settori.

mente. Dette organizzazioni esprimono inoltre l’auspicio che i programmi e le azioni di cooperazione dell’Unione

— L’organizzazione del dialogo sociale, delle politiche prevedano la collaborazione con le organizzazioni dei

a favore dell’occupazione e dell’applicazione del paesi confinanti, in modo da rafforzare la cooperazione

capitolo sociale. In effetti, in Slovacchia l’applicazio- regionale e approfondire le relazioni economiche, sociali

ne troppo sistematica del tripartitismo, oggi blocca- e culturali della Slovacchia con, in particolare, la

to, lascia poco spazio alle relazioni dirette tra Repubblica ceca, l’Ungheria, la Polonia, l’Austria e

interlocutori sociali, senza l’intervento dello Stato.

l’Ucraina.

Occorre dunque favorire un dialogo sociale indipen- dente, dargli i mezzi per funzionare e associarlo direttamente ai processi di pre-adesione, in particola- 5.5. La maggior parte delle organizzazioni slovacche re per quanto concerne il capitolo sociale del Trat- lancia un appello ai responsabili politici del loro paese tato.

a favore di un processo radicale di democratizzazione e di un vero e proprio decentramento dei metodi di

governo. Questo significa riconoscere il ruolo degli — La creazione di un ambiente più favorevole alle PMI, interlocutori sociali, delle organizzazioni socioeconomi- all’artigianato e allo spirito imprenditoriale: si tratta che e della società civile in quanto soggetti protagonisti soprattutto di elaborare nuove leggi che assicurino e autonomi della vita democratica del paese. una migliore trasparenza ed una «depoliticizzazione»

della vita economica (ad esempio trasparenza e accesso agevolato delle PMI agli appalti pubblici), la creazione d’istituzioni stabili e autonome, una riforma del sistema bancario per facilitare e migliora- 6. Osservazioni sul partenariato per l’adesione della

re l’accesso al credito e infine il sostegno allo sviluppo Slovacchia

di organizzazioni rappresentative delle PMI.

6.1. Il Comitato appoggia, per principio, l’idea del- — L’organizzazione dei poteri locali, affidando maggio- l’integrazione della Slovacchia nell’Unione europea e si ri responsabilità e risorse ai rappresentanti locali rammarica che la situazione politica abbia costretto a eletti. In tale contesto, occorre elaborare una politica rinviare l’apertura dei negoziati. Con il suo parere regionale attiva per ridurre le differenze dei livelli di d’iniziativa intende sostenere la creazione di uno Stato vita e dei tassi di disoccupazione tra la parte di diritto in Slovacchia, conforme ai valori democratici occidentale e quella orientale del paese, attualmente dell’Unione europea, apportando in tal modo un contri- molto sensibili.

buto costruttivo e dando un segnale positivo alle organizzazioni socioeconomiche e alla società slovacche.

— Politiche attive nel settore dell’istruzione, della ricer- ca e della cultura.

6.2. Il Comitato si rammarica nel constatare che tra le priorità dei partenariati non figurino il mantenimento ed il potenziamento delle relazioni tra i paesi centrorien- tali e tra questi e i paesi confinanti. Si tratta a suo avviso

6.5. Il Comitato chiede alla Commissione europea di di un aspetto particolarmente rilevante nel caso della

rivolgere più sistematicamente la sua attenzione alle Slovacchia, paese confinante con Austria, Ucraina,

organizzazioni economiche e sociali e alla società civile Polonia, Repubblica ceca (dalla quale si è appena

slovacche.

separata) e Ungheria, paese con il quale ha vissuto un passato difficile e un contenzioso recente. Ritiene che l’integrazione regionale ed i progetti di cooperazione

frontaliera dovrebbero figurare al primo posto tra le 6.5.1. Nel campo della comunicazione e dell’informa- priorità del partenariato non solo per la Slovacchia, ma zione, la delegazione della Commissione a Bratislava anche per i paesi confinanti, in modo da promuovere un deve disporre dei mezzi necessari alla creazione di una quadro regionale di cooperazione, di reciproca fiducia cellula di contatto con le organizzazioni economiche e

e di stabilità. sociali e con la società civile. Tale cellula dovrebbe

fornire, di propria iniziativa, tutte le informazioni necessarie alla società civile slovacca sulle condizioni e sul processo di preparazione all’adesione, migliorando 6.3. Al Comitato preme inoltre che il processo di

ampliamento non ravvivi tensioni regionali, in particola- in tal modo il controllo del processo d’integrazione da parte dei cittadini. Gli atti adottati nell’ambito del re tra i paesi candidati. In questo spirito, e considerando

la situazione particolare e la storia delle due entità processo di pre-adesione (leggi, regolamenti, norme, ecc.) devono essere trasmessi quanto prima, senza spese che un tempo formavano la Cecoslovacchia, sarebbe

preferibile, se la situazione lo consentisse (ma per il o formalità particolari, e tradotti in lingua slovacca, alle organizzazioni rappresentative degli ambienti socioeco- momento non è cosı`), prevedere la loro integrazione

simultanea all’Unione europea. nomici e della società civile.

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6.5.2. In materia di programmi di cooperazione e dei loro cittadini, la maggioranza dei quali è più che favorevole all’adesione all’Unione europea. Spetta a di assistenza, una parte più consistente dei progetti

finanziati dagli strumenti di pre-adesione dev’essere loro, infatti, avviare le riforme necessarie per rendere possibile questa adesione nel gruppo dei primi paesi dedicata al sostegno della società civile e delle sue

organizzazioni rappresentative. I destinatari degli aiuti dell’Europa centrorientale. Il Comitato è stato colpito favorevolmente dal dinamismo e dalla volontà d’inte- europei devono garantire l’accesso alle informazioni in

merito agli studi e ai progetti in corso. I cittadini hanno grazione all’Unione manifestata dalle organizzazioni socioeconomiche e della società civile della Slovacchia.

comunque diritto ad un’informazione più sistematica e

particolareggiata sui risultati dei progetti sostenuti Il Comitato ritiene che, tra tutte le riforme necessarie, sarà la democratizzazione della vita politica, economica dall’Unione europea.

e sociale il fattore determinante per un esito positivo.

6.5.3. Per quanto concerne l’analisi socioeconomica

La ripresa di un vero e proprio dialogo sociale, il dell’impatto dell’adesione, la Commissione europea ha

riconoscimento del ruolo fondamentale delle organizza- il compito di sostenere l’attività in Slovacchia di esperti

zioni economiche e sociali in quanto strutture portanti indipendenti operanti, nell’ambito di un osservatorio

della società, la consultazione e l’attenzione rivolta europeo, in stretto collegamento con le organizzazioni

alle organizzazioni della società civile, e infine la economiche e sociali e con la società civile.

creazione di enti locali e regionali forti rappresentano, 6.5.4. Nel campo della cooperazione regionale, il a tale proposito, la base di questo processo di Comitato raccomanda di intensificare i programmi democratizzazione. Solo in questo modo, la Slovacchia relativi soprattutto all’istruzione, alla cultura, alle rela- potrà approfittare dell’energia e delle potenzialità di zioni sociali e agli scambi economici. Oltre a potenziare progresso che ha in sé e attirare maggiori investimenti i programmi di tipo «Interreg», la Commissione deve esteri. Il Comitato è disposto a proseguire il dialogo garantire la partecipazione effettiva dei rappresentanti proficuo già avviato in tal senso con le organizzazioni eletti degli enti locali delle regioni transfrontaliere socioeconomiche del paese.

interessate.

6.6. Il Comitato chiede al governo e al Parlamento della Repubblica slovacca di rispondere alle aspirazioni

Bruxelles, 9 settembre 1998.

Il Presidente

del Comitato economico e sociale Tom JENKINS

ALLEGATO 1

al parere del Comitato economico e sociale

Questionario inviato alle organizzazioni socioeconomiche e ai rappresentanti della società civile della Repubblica slovacca

1. Siete sufficientemente informati sul processo d’integrazione e sul partenariato per l’adesione della Slovacchia all’Unione europea? In caso negativo, quali informazioni vi sembrano inadeguate?

2. Come giudicate la realizzazione dei preparativi all’adesione del vostro paese all’Unione europea?

Avete suggerimenti da fare sul calendario o sulle priorità?

3. Quali sono le difficoltà che la Slovacchia potrebbe incontrare nel soddisfacimento dei criteri per l’adesione e nell’attuazione delle misure di adeguamento alla legislazione comunitaria?

4. Quali possono essere, secondo voi, le conseguenze economiche e sociali dell’attuazione della strategia di preadesione per la Slovacchia? Avete suggerimenti da fare su eventuali misure di accompagnamento?

5. Il vostro governo vi chiede di partecipare alla preparazione per l’adesione del vostro paese all’Unione europea? In che modo si concretizza, o potrebbe concretizzarsi, tale partecipazione?

6. Come giudicate l’iniziativa del Comitato economico e sociale (CES) europeo di consultarvi e di elaborare un parere d’iniziativa sulla strategia di pre-adesione della Slovacchia? Sareste favorevoli al proseguimento delle relazioni con il CES? E in che modo?

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7. Avete già contatti con i vostri omologhi dell’Unione europea? Prevedete di intensificarli nei prossimi anni? Desiderate che tale sforzo venga sostenuto?

8. Come giudicate lo stato delle relazioni del vostro paese con gli Stati confinanti (Repubblica ceca, Polonia, Ucraina, Ungheria, Austria)? Quali sono le vostre relazioni con gli omologhi di detti paesi?

Desiderate svilupparle o intensificarle in futuro?

ALLEGATO 2

al parere del Comitato economico e sociale

Elenco delle organizzazioni che hanno partecipato all’audizione e/o che hanno risposto al questionario

Organizzazioni dei datori di lavoro:

— Federazione delle Associazioni dei datori di lavoro della Repubblica slovacca

— Camera di Commercio e dell’Industria della Slovacchia Organizzazioni dei lavoratori:

— Confederazione dei Sindacati della Repubblica slovacca Gruppi d’interesse vari:

— Agenzia d’Informazione Accademica slovacca: Centro di Assistenza al Settore Terziario

— Associazione delle Città e dei Comuni della Slovacchia

— Associazione delle Cooperative Agricole della Repubblica slovacca

— Casa dell’Europa di Bratislava

— Focus — Centro di analisi sociale e di marketing

Rappresentanti degli Uffici e dei Ministeri del Governo della Slovacchia:

— Ministero del Lavoro

— Ufficio governativo della Repubblica slovacca: istituto per il ravvicinamento della legislazione

— Consiglio del Governo per gli accordi in materia economica e sociale

— Agenzia Nazionale per lo Sviluppo delle Piccole e Medie Imprese Altre organizzazioni:

— Delegazione della Commissione europea presso la Repubblica slovacca

— MESA 10 — Centro di analisi economica e sociale

— Centro per lo Sviluppo Economico (CPHR)

Riferimenti

Documenti correlati

(1) proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un’agenzia per la gestione operativa dei sistemi di tecnologia dell’informazione su larga scala

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