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C 407/176 IT Gazzetta ufficiale delle Comunità europee

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(1)

Parere del Comitato economico e sociale in merito alla Comunicazione della Commissione

«L’efficienza energetica nella Comunità europea — Verso una strategia per l’uso razionale dell’energia»

(98/C 407/27)

La Commissione, in data 19 maggio 1998, ha deciso, conformemente al disposto dell’articolo 198 del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale in merito alla comunicazione di cui sopra.

La Sezione «Energia, questioni nucleari e ricerca», incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il parere sulla base del rapporto introduttivo del relatore Herna´ndez Bataller, in data 22 luglio 1998.

Il Comitato economico e sociale ha adottato il 9 settembre 1998, nel corso della 357asessione plenaria, con 117 voti favorevoli ed un’astensione, il seguente parere.

1. Introduzione re il documento, sulle quali fondare l’attuazione del

futuro piano d’azione.

1.1. La Commissione europea ha trasmesso al Comi-

1.5. Su questa stessa linea, il Comitato ha elaborato tato economico e sociale, e contemporaneamente al

un parere di iniziativa sul tema «Le politiche per un uso Consiglio, al Parlamento europeo e al Comitato delle

razionale dell’energia (URE) nell’Unione europea e nei regioni, la Comunicazione dal titolo «L’efficienza ener-

paesi candidati all’adesione», in cui formula una serie getica nella Comunità europea — Verso una strategia

di raccomandazioni mirate a promuovere la politica di per l’uso razionale dell’energia». Tale comunicazione è

URE di fronte al possibile ribasso dei prezzi dell’energia, il seguito all’impegno assunto in materia dall’UE nel

alla deregolamentazione del settore ed alla diminuzione Libro bianco (1).

dell’intensità energetica. Tale documento verrà utilizza- to come punto di riferimento per le osservazioni che 1.2. La comunicazione si basa inoltre sulla necessità figurano in appresso.

di rispettare gli obiettivi previsti dalla conferenza di Kyoto riguardo alla riduzione dei gas a effetto serra (2),

1.6. La posizione del Comitato poggia pertanto su che per l’UE implicano una riduzione delle emissioni

tale parere e su altri elaborati in risposta a diverse dell’8 % fra il 1990 ed il 2010. D’altra parte, la comunica-

iniziative della Commissione. Tra questi possono venir zione si fonda sui vantaggi aggiuntivi connessi all’uso

ricordati a titolo d’esempio due pareri assai recenti:

efficiente dell’energia, quali la garanzia dell’approvvigio-

quello relativo alla Comunicazione «Una strategia comu- namento, la creazione di posti di lavoro e l’eliminazione

nitaria per promuovere la produzione combinata di di altri elementi inquinanti.

calore e di elettricità ed eliminare gli ostacoli al suo sviluppo» (3) e quello relativo alla comunicazione «Tra- sporti e CO2- verso un approccio comunitario» (4).

1.3. La comunicazione tiene conto del fatto che l’evoluzione dell’intensità energetica va perdendo slancio in gran parte degli Stati membri, con la conseguente

necessità di un maggiore sforzo per proseguire le 2. La comunicazione della Commissione politiche orientate ad ottimizzare il consumo energetico.

Si riconosce inoltre che la comunicazione rappresenta

2.1. Gli obiettivi della comunicazione possono sinte- solo un primo passo verso la definizione di una strategia

tizzarsi come segue: evidenziare il potenziale ancora globale in materia, e implica un impegno politico a

esistente, esporre i risultati ottenuti in modo da poterli breve/medio termine per stimolare l’interesse di altri

utilizzare come base per uno sforzo maggiore, sia a attori socioeconomici. Tale strategia, che si articola

livello di Stati membri che a livello di amministrazioni attorno alla definizione di obiettivi, scadenze e responsa-

locali e regionali o della Commissione stessa, fornire lo bilità, costituisce il cosiddetto piano d’azione.

spunto per una discussione che consenta di elaborare il piano di azione e predisporre le condizioni per un 1.4. Il presente parere intende definire la posizione maggior coordinamento delle attività con l’obiettivo di del Comitato rispetto alla comunicazione della Commis- rispettare gli accordi di Kyoto.

sione e proporre raccomandazioni concrete per migliora-

2.2. La situazione attuale dei prezzi dell’energia e gli ostacoli allo sviluppo delle azioni connesse al migliora- (1) «Una politica energetica per l’Unione europea»,

mento del consumo energetico hanno portato ad un COM(1995) 682 def.

(2) Si tratta di sei gas, qui elencati in base al loro impatto ambientale: biossido di carbonio (CO2); metano (CH4);

ossido di azoto (N20); idrofluorocarburi (HFC); idrocarburi (3) COM(1997) 514 def.; cfr. parere GU C 157 del 25.5.1998.

(4) COM(1998) 204 def.; parere in fase d’elaborazione.

perfluorati (PFC); ed esafluoruro di zolfo (SF6).

(2)

ristagno dell’intensità energetica negli ultimi anni rispet- — La comunicazione infine ricorda gli ostacoli finanzia- ri all’esecuzione di tali progetti che, in genere, to alla tendenza registrata all’inizio degli anni novanta,

nonostante lo sforzo compiuto dalla Commissione ricevono condizioni di credito peggiori di quelle concesse ai progetti di generazione centralizzata.

stessa attraverso i diversi programmi e disposizioni regolamentari.

2.7. Un importante fattore che ha ostacolato il conse- 2.3. Ciononostante, la Commissione ritiene che il guimento degli obiettivi attesi è stata la minor importan- risparmio potenziale di energia sia pari al 18 % rispetto za attribuita ai programmi di URE applicati dagli Stati al consumo registrato nel 1995, con un miglioramento membri, nonostante il sostegno alle diverse raccomanda- del 17 % per l’industria, del 14 % per i trasporti, del zioni della Comunità. Per quanto riguarda i programmi 22 % per i settori domestico e terziario. La base della comunitari e degli Stati membri, tanto nella comunica- stima è il modello MURE elaborato dalla Commissione zione della Commissione quanto nel parere del Comitato

stessa. sulla cogenerazione (1) figura una sintesi delle varie

iniziative.

2.4. L’attuale processo di liberalizzazione e deregola-

mentazione del settore energetico avrà ripercussioni 2.8. Secondo la Comunicazione della Commissione è evidenti sull’utilizzazione efficiente dell’energia. Da un quindi importante il coordinamento delle strategie fra lato, le tariffe diminuiranno, per meglio rispecchiare i la Comunità e gli Stati membri, coordinamento che costi di produzione ed evitare sovvenzioni incrociate, va migliorato, soprattutto per scambiare esperienze e con un effetto positivo sulla redditività dei progetti di mettere a profitto le sinergie. L’elettricità è un’area di URE. Dall’altro, la maggior competitività darà un particolare interesse in quanto è la causa principale impulso al miglioramento dell’efficienza nell’ambito dell’effetto serra e in quanto il suo consumo aumenta in dello stesso settore energetico. maniera rilevante a livello domestico e nell’industria, in seguito al miglioramento del livello di vita dei cittadini europei.

2.5. Le sole forze di mercato non bastano tuttavia a realizzare il potenziale disponibile dal punto di vista

economico, dato il carattere sussidiario che l’energia 2.9. La strategia proposta dalla Commissione poggia riveste in molti casi; cio` rende necessario lo sviluppo di sui seguenti principi:

azioni concrete da parte delle istituzioni, considerati i vantaggi sociali ed economici legati alla riduzione del

2.9.1. Per migliorare la cooperazione intracomunita-

consumo energetico. ria si propone la creazione di un sottogruppo (forum)

«efficienza energetica» nell’ambito del gruppo sulla convergenza delle politiche energetiche nazionali che 2.6. Gli ostacoli al miglioramento del consumo ener-

dev’essere approvato dal Consiglio su proposta della getico sono di vari tipi:

stessa Commissione (2).

— I prezzi dell’energia non riflettono in maniera adegua-

ta i costi ambientali ed altre esternalità legate alla 2.9.2. Promozione dell’efficienza energetica in altri generazione, al trasporto ed al consumo dell’energia. programmi comunitari, e più concretamente: Fondi strutturali: tramite una maggior integrazione regionale;

— Esiste una mancanza di informazioni in merito alle Trasporti: miglioramenti tecnologici, introduzione di soluzioni disponibili nonché ai risultati ottenuti nuove abitudini e nuovi modi di trasporto, prezzi del grazie ai progetti realizzati. Si aggiunge a cio` la combustibile che inglobino le esternalità ecc.; RST:

mancanza di sensibilità per i costi dell’energia, per rafforzamento dei progetti URE nell’ambito del Quinto cui il rendimento diventa secondario rispetto al programma quadro; cooperazione internazionale.

valore di acquisto.

2.9.3. Le priorità specifiche d’intervento sono le

— Il risparmio energetico è meno visibile rispetto ai

seguenti:

progetti di generazione, e in particolare rispetto a quelli riguardanti le energie rinnovabili; cio` lo rende

meno attraente dal punto di vista politico. 2.9.3.1. Efficienza energetica negli edifici: questi rap- presentano il 40 % del consumo e necessitano pertanto

— Esistono ostacoli di tipo istituzionale e culturale, in di una linea d’azione prioritaria. Per tal motivo si particolare da parte delle società di produzione propone di intervenire non solo sulle apparecchiature dell’energia, che sostengono soluzioni centralizzate installate, ma anche nella progettazione stessa degli e su ampia scala piuttosto che soluzioni decentrate edifici.

e di dimensioni più ridotte.

— Vi sono inoltre ostacoli tecnici (principalmente per

(1) GU C 157 del 25.5.1998.

mancanza di formazione e di informazione tra

(2) L’iniziativa è in sintonia con la proposta presentata dal imprese, ingegneri e professionisti che devono favori- CES nel parere d’iniziativa «Le politiche per un uso re le tecnologie di minor consumo), ostacoli che razionale dell’energia (URE) nell’Unione europea e nei impediscono, fra l’altro, la riduzione dei costi attra- paesi candidati all’adesione» (CES 1141/98) sebbene nel verso una produzione di massa o una manutenzione caso in esame si propone che il carico amministrativo sia minimo e che il forum sia collegato alla rete informatica.

standard.

(3)

2.9.3.2. Revisione della Direttiva 93/76/CEE per limi- 3. Osservazioni in merito alla comunicazione della Commissione

tare le emissioni di CO2allo scopo di rafforzare alcuni suoi articoli e facilitarne l’applicazione da parte degli Stati membri che non abbiano ancora assegnato suffi-

ciente priorità alle azioni proposte. 3.1. Le seguenti osservazioni poggiano sulle posizioni già espresse dal Comitato in diversi pareri (1):

— Il protocollo di Kyoto stabilisce su scala comunitaria 2.9.3.3. Efficienza energetica negli elettrodomestici

alcuni livelli d’emissione che impegnano gli Stati ed in altri apparecchi di consumo, grazie ad un rafforza-

membri ed il cui rispetto è necessario garantire e mento delle disposizioni riguardanti l’etichettatura e

valutare.

mediante accordi con i produttori relativi ai requisiti minimi di efficienza. Tali accordi verranno applicati alle

— La deregolamentazione e liberalizzazione del settore apparecchiature industriali per le quali attualmente non

dell’energia, inevitabili per la creazione del mercato esiste un programma di etichettatura.

interno, introducono un miglioramento competitivo per le imprese europee tramite la riduzione delle tariffe e l’eliminazione dei sussidi incrociati, ma 2.9.3.4. Maggior ricorso agli accordi volontari a impongono un impegno più immaginativo ed innova- lungo termine per definire i requisiti minimi, nella tivo per dare un impulso alle azioni URE.

misura in cui coinvolgano numerosi fabbricanti, e

stabilire appropriati meccanismi di controllo. — Conformemente alla comunicazione presentata dalla Commissione al Consiglio prima del Consiglio euro- peo di Cardiff(2), è importante incorporare la dimen- sione energetica/ambientale in tutte le decisioni 2.9.3.5. Maggior diffusione e promozione dell’infor-

relative alla creazione dell’Unione europea.

mazione, specialmente allo scopo di promuovere l’eti- chettatura, la formazione e la certificazione. In tal senso

— I trasporti e l’edilizia sono nella fattispecie settori si prospetta la possibilità di definire una serie di premi

prioritari per dare impulso ad un uso più efficiente per i consumatori più efficienti.

dell’energia. I trasporti rappresentano più concreta- mente una sfida importante per la riluttanza ai cambi di abitudini e modi di trasporto e per il considerevole 2.9.3.6. Appoggio al «finanziamento tramite terzi», peso economico dei trasporti su strada.

la «garanzia dei risultati» ed altre formule finanziarie.

Si ritiene che tali strumenti non siano utilizzati pienamen-

te e si raccomandano pertanto una maggior partecipazio- 3.2. Da un esame più dettagliato il documento della ne delle banche, sistemi che garantiscano risultati e Commissione risulta in genere ben strutturato e confor- analisi indipendenti dei progetti. me ai requisiti di base necessari a lanciare una strategia

orientata alla diminuzione del consumo energetico.

2.9.3.7. Promuovere l’efficienza energetica nei settori

del gas e dell’elettricità e della cogenerazione. Maggior 3.3. Si impongono tuttavia alcune osservazioni che diffusione della pianificazione integrata delle risorse secondo il Comitato devono servire a centrare meglio le (PIR) che va sostenuta nel progetto di direttiva sulle basi di un futuro piano di azione.

«tecniche di pianificazione razionale». Oltre al sostegno alla cogenerazione vengono proposti accordi con le

3.3.1. Le stime del potenziale di risparmio disponibile compagnie elettriche ed il mantenimento dell’appoggio

si basano sul modello MURE, in merito al quale non offerto tramite il programma SAVE.

vengono fornite informazioni a livello di caratteristiche, algoritmi e scenari. Cio` rende difficilmente valutabile il grado di affidabilità di tali stime. Se si considera 2.9.3.8. Gestione dell’energia ed approvvigionamento l’evoluzione del consumo energetico attuale, il potenziale di tecnologia. La Commissione presenterà una proposta dell’industria appare sopravvalutato, mentre quello di direttiva sulla gestione dell’energia per dare impulso relativo all’uso domestico e soprattutto ai trasporti al carattere dimostrativo degli acquisti effettuati dalle appare sottovalutato. La cifra del 18 % indicata dalla amministrazioni pubbliche. A titolo di corollario dell’ini- Commissione non risulta comunque sufficientemente ziativa viene proposto il «Cooperative Technology giustificata.

Procurement» per l’acquisto su larga scala di apparec- chiature più efficienti, soprattutto nell’alloggio da parte del settore privato.

(1) Vanno ricordati: «Le politiche per un uso razionale dell’energia (URE) nell’Unione europea e nei paesi candidati all’adesione», «Strategia comunitaria per promuovere la 2.9.4. Le tappe successive consisteranno nella raccolta produzione combinata d’elettricità e calore (CHP)» — GU di informazioni e reazioni alle iniziative proposte dalla C 157 del 25.5.1998 e «Trasporti e CO2 - Verso un Commissione, per dare il via ad un’azione rafforzata approccio comunitario», in fase di elaborazione.

della Commissione e degli Stati membri sulla quale (2) «Una strategia per integrare l’ambiente nelle politiche dell’Unione europea», COM(1998) 333 def.

poggiare il futuro piano d’azione.

(4)

3.3.2. Viene sopravvalutata l’incidenza positiva che costruzione e di mettere al corrente l’acquirente/inquili- no circa i suoi diritti e le informazioni che deve esigere.

puo` avere sui progetti URE l’attuale liberalizzazione dei mercati, la quale in ogni caso favorisce la riduzione dei costi per il consumatore finale. Tuttavia, la riduzione

3.3.11. Non viene inoltre ricordata la scarsa applica- dei sussidi incrociati puo` provocare l’aumento occasio-

zione, in genere, delle disposizioni sull’etichettatura nale di alcune tariffe, che debbono facilitare l’introduzio-

degli elettrodomestici, dovuta al fatto che il consumatore ne di soluzioni a minor consumo energetico.

non ne conosce l’esistenza ed il venditore favorisce la vendita di apparecchi che gli garantiscono un margine 3.3.3. Gli ostacoli non hanno tutti lo stesso rilievo; di profitto maggiore.

sarebbe pertanto raccomandabile definire un ordine di priorità.

3.3.12. Per quanto riguarda i requisiti minimi di efficienza o gli accordi negoziati andrebbero forniti 3.3.4. Al programma SAVE(1) si attribuisce in genera-

maggiori ragguagli sulla reticenza dei produttori a le un peso che non corrisponde a quanto sembrano

parteciparvi e proporre soluzioni. In genere si deve dimostrare i risultati in materia di miglioramento dell’in-

lavorare su basi positive, e premiare i fabbricanti che tensità. Il recepimento delle direttive è stato più lento

promuovono elettrodomestici di minor consumo e con del dovuto, e l’incidenza dell’etichettatura è stata minore

componenti riciclabili. Cio` dovrebbe costituire un incen- di quanto si evinca dalla comunicazione.

tivo per gli altri concorrenti.

3.3.5. Relativamente alla strategia proposta dalla

Commissione si appoggiano le iniziative volte a creare 3.3.13. Deve essere valutata l’incidenza effettiva delle un sottogruppo nell’ambito del «gruppo di convergenza» attuali reti di informazione (3). Il fatto che tali reti ed una maggiore integrazione dell’URE nei programmi esistano non è sinonimo di efficacia, né tantomeno di

comunitari. uniformità fra paesi o regioni. L’istituzione di premi

comporta elementi positivi in quanto fornisce punti di paragone e riferimento agli altri consumatori, ma sussiste 3.3.6. Nel contesto delle priorità specifiche non si

un rischio per il carattere politico che possono avere citano le azioni che non sono volte a migliorare il

determinati premi.

consumo energetico ma che vi incidono notevolmente, ad esempio il miglioramento del comfort, i processi continui piuttosto che discontinui, l’aumento della

3.3.14. Andrebbero ricordate le ragioni per le quali il produttività (2), il miglioramento del traffico nelle città

«finanziamento tramite terzi» non ha dato l’esito sperato

ecc. nonostante il sostegno ricevuto e le informazioni pubbli-

cate al riguardo. Incentivare le banche commerciali ad 3.3.7. Non si fa riferimento neppure all’introduzione assumere il ruolo di garanti delle ESCO («Energy services di tecnologie orientate a diminuire l’impatto ambientale companies») appare poco realistico.

attraverso un minor consumo energetico e perfino con una produzione di energia, quali l’ossidazione di

effluenti, i cicli organici ecc. 3.3.15. Non si conoscono esperienze concrete di progetti nei quali sia stato applicato il sistema di garanzia dei risultati; tali garanzie devono comunque essere 3.3.8. Il futuro piano d’azione dovrà pertanto tener

fornite dal fabbricante degli apparecchi e in una certa conto non solo dei benefici a livello ambientale, bensı`

misura, dalle compagnie d’assicurazione, ma mai dalle anche del miglioramento della competitività generale

banche. In ogni caso tali formule si applicano a progetti dell’industria e della sicurezza dell’approvvigionamento

nei quali i flussi di cassa possano venir facilmente energetico.

separati dal resto delle transazioni, come nel caso della cogenerazione, e sono difficilmente applicabili ai progetti 3.3.9. L’importanza della diffusione dell’aria condi- di risparmio energetico.

zionata in alcuni paesi comunitari, e le maggiori dimen- sioni di alcuni veicoli ed elettrodomestici, a seguito

dell’innalzamento del livello di vita, non vengono 3.3.16. Quanto ai programmi di pianificazione inte- contemplate come linee prioritarie anche se potrebbero grata delle risorse, la comunicazione non tiene conto del collocarsi all’interno dell’etichettatura delle apparec- fatto che la tendenza attuale alla deregolamentazione ed

chiature. alla separazione delle attività puo` rendere più difficile

lo sviluppo delle azioni di DSM dato che non è possibile trasferire al responsabile della commercializzazione/di- 3.3.10. Nel caso degli edifici, non si tratta solo di

stribuzione i benefici derivanti dal miglioramento della definire norme ma anche di garantirne il rispetto

curva di carico. È pertanto necessario lavorare in una attraverso un controllo, in fase di progettazione e di

prospettiva di medio e lungo termine nella quale vengano conglobate le esternalità connesse alla catena energetica.

(1) È già dubbio che con soli 45 milioni di ECU in cinque anni si possa migliorare dell’1 % l’intensità energetica annuale.

(2) Tra i progetti presentati a Thermie nel settore dell’industria

solo il 40 % circa aveva come obiettivo principale il (3) La rete virtuale raccomandata dal CES nel parere di iniziativa sull’URE rappresenta una base d’informazione miglioramento del consumo energetico, per gli altri tale

obiettivo era solo indotto. sui risultati conseguiti dai programmi.

(5)

3.4. In generale le proposte d’azione non tengono possibili miglioramenti, anche se contrari a quanto affermato inizialmente (3).

molto conto dei risultati sinora ottenuti dai diversi programmi e si fondano eccessivamente sul programma SAVE; sarebbe invece stato auspicabile che avessero

4.6. Viene ritenuto fondamentale anche il coordina- proposto una serie di azioni coordinate fra i diversi

mento con gli Stati membri ed i loro programmi. Sarebbe programmi, tanto comunitari quanto nazionali.

stata in questo senso molto utile un’analisi, a livello individuale e comparativo, dei programmi nazionali presentati all’Allegato II.

3.5. È importante che vi sia una dotazione di bilancio adeguata per il futuro piano d’azione, che integri i programmi attuali e corrisponda ai benefici attesi.

4.7. Come indica la comunicazione, numerose sono le parti interessate, ma va delineato un chiaro quadro di attuazione a partire dai consumatori di energia, sino a 3.6. Il piano d’azione dovrà ovviamente essere coordi-

giungere alle «Compagnie di offerta energetica» che eviti nato con i programmi di cooperazione internazionale e

le sovrapposizioni e la dispersione di sforzi osservate in rafforzare la posizione estera delle imprese comunitarie.

alcuni programmi comunitari e nazionali.

4.8. La costituzione di un Forum all’interno del 4. Raccomandazioni

Comitato per l’energia puo` essere utile, ma il suo mandato e le sue competenze devono essere chiari per evitare di creare un centro di discussione con poca 4.1. In generale il Comitato accoglie senza riserve

influenza verso l’esterno. Come primo passo si dovrebbe l’iniziativa della Commissione, e formula di seguito una elaborare il piano d’azione in quanto elemento di serie di proposte e raccomandazioni mirate a costituire

riferimento di base.

la base per il futuro piano d’azione, che deve includere azioni a breve termine.

4.9. Le disposizioni giuridiche relative agli edifici (4) devono separare chiaramente la costruzione di edifici 4.2. Il documento in esame è inoltre conforme alla nuovi (distinguendo il settore pubblico (5) dal privato) e comunicazione della Commissione al Consiglio (1) nella gli edifici già esistenti. Nel caso di questi ultimi andranno quale figurano una serie di raccomandazioni per tener definite condizioni specifiche per il risanamento dei conto delle conseguenze ambientali dei diversi program- centri storici delle città.

mi comunitari.

4.10. Anche se i programmi nel settore dei trasporti 4.3. Tali raccomandazioni, pur perseguendo obiettivi per la riduzione delle emissioni ed il miglioramento della diversi, rafforzano la posizione espressa dal Comitato circolazione comportano una certa razionalizzazione nel parere d’iniziativa (2), ove vengono avanzate proposte del consumo energetico, sarebbe opportuno introdurre specifiche di attuazione. nell’ambito del piano di azione una linea di azione per tale settore, che non viene menzionato nella comunicazione.

4.4. La tabella sul «potenziale economico disponibi-

le» dovrebbe specificare la metodologia impiegata, 4.11. In linea di massima, va attribuito maggior utilizzare il medesimo criterio di base ed il medesimo peso alla presa di coscienza ed alla sensibilizzazione orizzonte temporale degli accordi di Kyoto (1990-2010), dell’opinione pubblica e dell’utente di energia in generale e menzionare la riduzione di emissioni di gas che si puo` per assicurare il rispetto delle indicazioni sull’energia ottenere grazie al potenziale di risparmio energetico riportate dalle etichette e la richiesta di informazioni

disponibile. concrete sul livello di consumo degli elettrodomestici

durante tutta la loro esistenza. Le campagne pubblicitarie devono essere dirette e valutate correttamente, evitando 4.5. Si accoglie la necessità di monitorare i programmi di fornire informazioni troppo generiche e avvalendosi URE sia nazionali che comunitari, e le diverse direttive dei diversi mezzi di comunicazione esistenti.

e disposizioni giuridiche che vanno incorporate negli appositi meccanismi fin dal principio. Qualora fosse necessario sostenere spese aggiuntive per portare avanti

(3) Si osserva in genere un certo «clientelismo» nella valutazio- la valutazione dell’impatto ottenuto, tale valutazione

ne dei vari programmi, cosı` come una certa reticenza verso dovrà essere effettuata da organismi indipendenti da

il sano esercizio dell’autocritica.

quelli responsabili dei programmi e dovrà comprendere (4) Va inoltre tenuto conto del fatto che questa è una delle aree chiave del Quinto programma quadro di RST.

(5) Per una duplice ragione: il carattere esemplare ed il fatto che sono gli utenti che dispongono di risorse economiche minori per far fronte ad ulteriori spese. A questi edifici (1) «Una strategia per integrare l’ambiente nelle politiche

dell’Unione europea», COM(1998) 333 def. andrebbero applicate le condizioni relative agli appalti pubblici ed all’approvvigionamento di tecnologia citate (2) «Le politiche per un uso razionale dell’energia (URE)

nell’Unione europea e nei paesi candidati all’adesione». nella comunicazione.

(6)

4.12. In tal senso si considerano importanti la forma- 4.15. Fra gli standard di qualità dei processi industria- li va inserito l’aspetto del rendimento energetico del zione e l’informazione a tutti i livelli, dalla scuola media

alla superiore, in particolare quelle rivolte ad architetti processo in questione, attraverso sistemi del tipo «best practice» o processi di «benchmarking» che devono ed ingegneri, le cui decisioni influiscono sul consumo

energetico. essere utilizzati come riferimento da parte di altri

consumatori di energia.

4.13. Il Comitato sostiene altresı` la diffusione di 4.16. Nell’ambito del piano d’azione giova formulare informazioni che devono essere basate su risultati alcune raccomandazioni sulle procedure da seguire quantificati e reali. Nei progetti il cui obiettivo principale per l’elaborazione ed il monitoraggio dei programmi è il miglioramento del consumo energetico sarà necessa- nazionali ed il relativo coordinamento con l’iniziativa rio differenziare chiaramente tale aspetto dal resto dei della Commissione in esame e con i programmi degli

benefici. altri paesi.

4.17. Da un punto di vista formale, si raccomanda di 4.14. Il piano di azione previsto dalla Commissione

inserire come allegati alla comunicazione le principali dovrà far sı` che i processi di liberalizzazione e deregola-

caratteristiche, ipotesi ed algoritmi del modello MURE, mentazione del settore energetico con effetti positivi

l’esempio di garanzia dei risultati di Altener e del sulla libera concorrenza e sulla riduzione dei costi,

«Cooperative Technology Procurement».

vengano realizzati tenendo conto del loro impatto sui consumatori e non solo della massimizzazione dei

benefici a breve termine. In tal senso, si dovranno 4.18. Va inoltre inserita una sintesi dei principali risultati ottenuti dal programma SAVE, sui quali potreb- inserire meccanismi che facilitino l’offerta di «risparmio

energetico» alle stesse condizioni competitive delle bero fondarsi le linee d’intervento prioritarie proposte dal piano d’azione.

offerte di «generazione».

Bruxelles, 9 settembre 1998.

Il Presidente

del Comitato economico e sociale Tom JENKINS

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