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PIANO AZIENDALE di GESTIONE dei RIFIUTI e di RACCOLTA DIFFERENZIATA: ADOZIONE. - IRCCS Crob

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Academic year: 2022

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Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

CENTRO DI RIFERIMENTO ONCOLOGICO DELLA BASILICATA

I. R. C. C .S. C. R. O. B Rionero in Vulture (PZ).

DIREZIONE MEDICA di

PRESIDIO

RIFIUTI SANITARI:

GESTIONE

OGGETTO

PROTOCOLLO DI GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI

Redazione V erifica Approvazione

Funzione Data Firma Funzione Data Firma Funzione Data Firma

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2

INDICE

Premessa………...……….…..pag.3

Rischi connessi alla gestione dei rifiuti……….………...……….…..pag.3

Oggetto……….….……….….pag.4

Scopi……….……….….……..pag.5

Campo di applicazione……….…..……….…..….……..pag.6

Normativa di riferimento ..………...……….….……..………pag.7

Tipologie e Classificazione dei Rifiuti………..……...pag.8

Indicazioni Particolari……….…….……… pag.11

C.E.R……….….……….. pag.14

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RIFIUTI SANITARI:

GESTIONE

Procedura Per La Gestione Dei Rifiuti Sanitari……….….………. pag.16

Rifiuti Sanitari non Pericolosi e Assimilati agli Urbani: Contenitori, Gestione Operativa,

Trasporto, DepositoTemporaneo……….……….…pag.17

Rifiuti Sanitari Pericolosi non a Rischio Infettivo: Contenitori, Gestione Operativa,

Trasporto, Deposito Temporaneo……….………... pag.25

Rifiuti Sanitari Pericolosi a Rischio Infettivo: Contenitori, Gestione Operativa,

Trasporto, Deposito Temporaneo……….……….….. pag.31

Rifiuti Sanitari che Richiedono Particolari Sistemi di Gestione……….…….……pag.38

Raccolta differenziata………..pag.44

Obblighi e Divieti……….….. pag.45

Responsabilità della Gestione Rifiuti……….…… pag.46

Matrice delle Responsabilita’……….….pag.49

Definizioni e Glossario……….….. pag.52

Simboli Collegati alla Gestione dei Rifiuti……….…… pag.55 PREMESSA

Il tema dei rifiuti in un’azienda sanitaria è certamente di grande attualità, sia per l’inevitabile impatto che gli stessi hanno sull’ambiente, sia per le implicazioni di natura economica e legale. Il piano di gestione dei rifiuti costituisce lo strumento di minimizzazione di tale rischio che implica anche un danno d’immagine per l'Azienda.

La corretta gestione dei rifiuti sanitari risponde alla duplice esigenza di un’adeguata prevenzione dello specifico rischio di esposizione per gli operatori e di un’appropriata gestione economica.

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L’adozione di un piano per la gestione dei rifiuti, inteso come l’insieme delle operazioni, tra loro coordinate, volte alla tutela della salute nonché al rispetto della vigente normativa, costituisce fondamento per la promozione di una cultura per la corretta gestione dei rifiuti finalizzata ad un appropriato monitoraggio ed efficace governo dei conseguenti e connessi rischi cui gli operatori sono esposti.

Altresì, un piano di gestione dei rifiuti in ambito sanitario costituisce strumento di contenimento dei relativi costi in un conteso in cui si assiste ad un costante aumento della produzione di rifiuti e ad una sopravvalutazione del rischio reale di infezione proveniente dagli stessi.

A quest’ultimo riguardo vale annotare che nella pratica si considera infetto, in media, il 40-50% dei rifiuti prodotti dalle strutture sanitarie contro una stima reale del 3-5%.

RISCHI CONNESSI CON LA GESTIONE DEI RIFIUTI

I rifiuti sanitari, sia allo stato solido sia allo stato liquido, possono costituire fattore di rischio biologico e/o chimico per i soggetti potenzialmente esposti (operatori, pazienti e visitatori).

TIPOLOGIA DI RISCHIO

CAUSE MISURE DI PREVENZIONE

Rischio

biologico/infettivo (dovuto a quella porzione di rifiuti sanitari con presenza di microrganismi che per numero, tipologia e

virulenza possono causare l’evento infettante)

manipolazione disattenta del rifiuto • usare i DPI durante la manipolazione/gestione dei rifiuti (guanti, occhiali protettivi, ecc.);

• chiudere correttamente i contenitori;

• prestare particolare attenzione ai taglienti ed ai pungenti;

• rispettare le modalità di

raccolta diverse per i vari tipi di rifiuti;

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mancanza dei dispositivi di protezione individuali (scarpe antiforatura, guanti, occhiali, tute protettive, ecc.)

• osservare puntualmente quanto previsto nel manuale di

gestione dei rifiuti.

uso di contenitori inadeguati per robustezza, dimensione, sistema di chiusura

errata conservazione del rifiuto (ambiente caldo, umido)

rischio chimico presenza di sostanze chimiche, con particolare riferimento ai disinfettanti e farmaci, in particolare quelli antitumorali, reagenti di laboratorio, solventi, liquidi di sviluppo e fissaggio delle lastre radiografiche

rischio di origine traumatica

errata movimentazione del rifiuto (contenitori troppo pesanti, scivolosi, senza punti di “presa”, ecc.)

OGGETTO

Il presente documento ha per oggetto le procedure interne previste per la gestione dei rifiuti sanitari e non sanitari prodotti nelle aree assistenziali e correlabili alle aree assistenziali dell’A.O. IRCCSCROB di Rionero in Vulture al fine di una gestione controllata e coerente alla normativa vigente finalizzata a:

➢ ridurne la pericolosità;

➢ favorirne il reimpiego, il riciclaggio, il recupero;

➢ ottimizzarne la raccolta, il trasporto e lo smaltimento.

A tale fine occorre declinare le procedure relative a:

❖ formazione adeguata del personale delle strutture sanitarie sulla corretta gestione dei rifiuti sanitari soprattutto per ciò che attiene la minimizzazione del contatto di materiali non infetti con potenziali fonti infettive e ridurre la produzione di rifiuti a rischio infettivo;

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❖ incremento della raccolta differenziata dei rifiuti sanitari assimilati agli urbani;

❖ ottimizzazione dell’approvvigionamento e dell’utilizzo di reagenti e farmaci per ridurre la produzione di rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo e di rifiuti sanitari non pericolosi;

❖ ottimizzazione dell’approvvigionamento delle derrate alimentari al fine di ridurre la produzione di rifiuti di origine alimentare;

❖ utilizzo preferenziale, ove tecnicamente possibile, di prodotti e reagenti a minore contenuto di sostanze pericolose;

❖ utilizzo preferenziale, ove tecnicamente possibile, di plastiche non clorurate;

❖ utilizzo di tecnologie di trattamento di rifiuti sanitari che consentono il recupero di materia e di energia.

SCOPO

Lo scopo della procedura è quello di fornire indicazioni per una corretta gestione dei rifiuti intesa come corretta differenziazione, raccolta e conferimento dei rifiuti prodotti all’interno delle varie UU.OO. e dei Servizi dell’ IRCCS-CROB di Rionero in Vulture attraverso comportamenti uniformi in tutta la struttura coerentemente alla normativa vigente.

L’art 178 del DLgs. 152/2006 come modificato dal DLgs. 205/2010 recita:

“La gestione dei rifiuti è effettuata conformemente ai principi di precauzione, di prevenzione, di sostenibilità, di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell’utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti, nonché del principio che chi inquina paga. A tale fine la gestione dei rifiuti è effettuata secondo criteri di efficacia, efficienza, economicità, trasparenza, fattibilità tecnica ed economica, nonché nel rispetto delle norme vigenti in materia di partecipazione e di accesso alle informazioni ambientali”.

ad ogni livello ridurre al minimo le quantità di rifiuti prodotti per ogni tipologia e, in modo particolare, smaltire le tipologie di rifiuti in modo differenziato fin dall’origine nel luogo di produzione

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RIFIUTI SANITARI:

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SCOPI

a livello della raccolta interna utilizzare correttamente solo i contenitori autorizzati nel rispetto dei codici colore aziendali, introdurre negli stessi le tipologie omogenee di rifiuti, individuare le zone di raccolta e i relativi percorsi a livello del deposito

temporaneo

smistare le diverse tipologie di rifiuti nelle zone adibite ad aree ecologiche/magazzino dedicati e gestirli accuratamente

livello di trattamento e smaltimento/recupero

individuare il metodo più efficace di raccolta, trasporto e smaltimento nel rispetto dei principi di economicità e della vigente normativa

massimizzando il recupero o il riciclaggio di tutte le tipologie di rifiuti “recuperabili” contemplati nel DLgs. 152/2006 come modificato dal DLgs.

205/2010

CAMPO D’APPLICAZIONE

Il presente regolamento si applica a tutte le strutture dell’ IRCCS-CROB di Rionero in Vulture e per tutte le tipologie di rifiuti sanitari e/o derivanti da attività sanitarie.

Tutti gli operatori hanno l’obbligo di rispettare e applicare quanto previsto nel presente documento:

• Personale Dirigente e del comparto delle aree sanitaria, tecnica ed amministrativa con rapporto di dipendenza permanente o temporaneo con l’IRCCS-CROB di Rionero in Vulture;

• Personale che frequenta l’IRCCS-CROB di Rionero in Vulture come tirocinante, volontario, specializzando;

• Personale afferente ad altri Enti, anche privati, che opera all’interno dell’IRCCS-CROB di Rionero in Vulture in ragione di convenzioni/contratti.

Le modalità operative devono essere applicate all’interno di ogni singolo contesto organizzativo e la responsabilità relativa alla vigilanza e all’informazione del personale è in capo al Direttore di U.O. e di S.S.D., al Coordinatore Infermieristico, Ostetrico, Tecnico Sanitario e ad ogni altro Responsabile dei diversi contesti organizzativi presenti all’interno dell’IRCCS-CROB di Rionero in Vulture.

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Sono esclusi dal regolamento:

- i rifiuti radioattivi in quanto disciplinati dal Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 241:

“attuazione delle direttive Euratom in materia di radiazioni ionizzanti”.

- i rifiuti generati dai lavori di demolizione, ristrutturazione, manutenzione dei padiglioni/fabbricati o porzione degli stessi, degli impianti e quant’altro concerne la produzione di rifiuti di cantiere, effettuati dal Servizio di Ingegneria Sanitaria o affidati a ditte appaltatrici;

- i rifiuti derivanti da attività sotto il diretto controllo di altre aree dirigenziali dell’Azienda (Economato, ecc.).(2)

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

NORMATIVA COMUNITARIA Decisione della Comunità Europea 2000/532/CE e s.m.i. contenente l’elenco europeo dei rifiuti di cui all’All. D, D.Lgs.vo n.

152/2006, parte IV.

Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, che abroga le direttive 75/439/CEE, 91/689/CEE e 2006/12/CE che stabilisce un quadro giuridico per il trattamento dei rifiuti all'interno della Comunità.

NORMATIVA NAZIONALE D. Lg.vo n.22 del 5 febbraio 1997-Decreto Ronchi

D.M. del 9 aprile 2002 “Indicazioni per la corretta e piena applicazione del regolamento comunitario n. 2557/2001 sulle spedizioni di rifiuti ed in relazione al nuovo elenco dei rifiuti (Supplemento alla G.U. n. 108 del 10-5-2002)

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RIFIUTI SANITARI:

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D.P.R. n. 254 del 15 luglio 2003:

“Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell’articolo 24 della legge 3 luglio 2002, n. 179”

D. Lg.vo n. 152 del 3 aprile 2006: “Norme in materia ambientale”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile 2006 – Supplemento Ordinario n. 96, come modificato dal D.Lgs. 205 del 3 dicembre 2010

D.M. del 17 dicembre 2009 “Istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, ai sensi dell'art. 189 del decreto legislativo n.152 del 2006 e dell'art. 14-bis del decretolegge n. 78 del 2009 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009” e tutte le successive modifiche ed integrazioni

D. Lg.vo n. 205 del 3 dicembre 2010:

“Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive” (10G0235) (G.U.

Serie Generale n. 288 del 10 dicembre 2010) D. Lg.vo n. 4 del 16 gennaio 2008: “ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale”(Testo unico ambientale)

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D. Lg.vo n. 626 del 19 settembre 1994:

“attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE,

90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro”.

D. Lg.vo n.81 del 9 Aprile 2008: “testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro”.

D.M. del 28 settembre 1990: “norme di protezione dal contagio professionale da HIV nelle strutture sanitarie ad assistenziali pubbliche e private”

D.M. n.148 del 01 aprile 1998: “Regolamento recante approvazione del modello dei registri di carico e scarico dei rifiuti ai sensi dell’art. 190 del D.Lgs.vo n.152/2006”

L.n.70 del 25 gennaio 1994: “catasto dei Rifiuti”

(MUD) ai sensi dell’art. 189 del D.Lgs.vo n.152/2006

TIPOLOGIE E CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI

CLASSIFICAZZIONE IN BASE A:

1) ORIGINE 2) PERICOLOSITA’

RIFIUTI URBANI PERICOLOSI (*)

SPECIALI NON PERICOLOSI

(*): rifiuti che in relazione al processo che li ha generati o ai materiali da cui essi derivano, possiedono caratteristiche chimico-fisiche o contengono agenti biologici o sostanze pericolose in quantità significative.

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RIFIUTI SANITARI:

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I rifiuti disciplinati dal DPR 254/03, regolamento recante la disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell’art. 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179 e definiti all’art. 2, comma 1, sono:

RIFIUTI SANITARI i rifiuti sanitari non pericolosi;

i rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani;

i rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo;

i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo;

rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di gestione;

RIFIUTI SANITARI (suddivisi per tipologie omogenee)

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RIFIUTI PRODOTTI DA STRUTTURE SANITARIE

Derivanti da attività sanitarie

Rifiuti sanitari pericolosi A rischio infettivo:

1. tutti i rifiuti che

provengono da

ambienti di isolamento infettivo nei quali sussiste un rischio di trasmissione biologica aerea, nonchè da

ambienti ove

soggiornano pazienti in isolamento infettivo affetti da patologie causate da agenti biologici di gruppo 4, di cui all’Allegato XI del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive

modificazioni;

2. i rifiuti che presentano almeno una

delle seguenti

caratteristiche:

2. a) provengano da ambienti di isolamento infettivo e siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto od escreto dei pazienti isolati;

2. b) siano contaminati da:

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RIFIUTI SANITARI:

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2.b1) sangue o altri liquidi biologici che contengono sangue in quantità tale da

renderlo visibile;

2.b2) feci o urine, nel caso in cui sia ravvisata clinicamente dal

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RIFIUTI SANITARI:

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medico che ha in cura il paziente una patologia trasmissibile attraverso tali escreti;

2.b3) liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido cerebro-spinale, liquido sinoviale, liquido pleurico, liquido peritoneale, liquido pericardico o liquido amniotico;

Non a rischio infettivo

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RIFIUTI SANITARI:

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Rifiuti sanitari non pericolosi

Rifiuti sanitari che richiedono particolari sistemi di gestione

• Medicinali citotossici e citostatici

• Sostanze stupefacenti e psicotrope scadute, revocate o

parzialmente utilizzate

• Farmaci scaduti o non utilizzati

• Parti anatomiche riconoscibili, feti e non riconoscibili

• Lastre radiologiche di scarto

Rifiuti speciali non pericolosi ma non assimilabili ai rifiuti urbani

es. toner esausti, componenti delle apparecchiature

fuori uso, ecc.

Derivanti da attività correlate o di supporto a quelle sanitarie

Rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani

Rifiuti speciali pericolosi

es. accumulatori al piombo, componenti contenenti mercurio, ecc.

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INDICAZIONI PARTICOLARI

La legge (art. 183 del D.lgs 152/06) obbliga i produttori a smaltire i rifiuti prodotti entro il termine massimo di un anno, a prescindere dal quantitativo e dalla loro pericolosità.

Bisogna annotare la distinzione tra i rifiuti taglienti identificati con i codici C.E.R. 180103* o 180202* e rifiuti taglienti inutilizzati identificati con i codici 180101 o 180201 atteso che le due categorie sono soggette a diverso regime giuridico:

o per i primi è quello previsto per i rifiuti pericolosi a rischio infettivo;

o per i secondi, in quanto rifiuti sanitari non pericolosi, è quello previsto per i rifiuti speciali non pericolosi.

I farmaci scaduti, talvolta indicati anche come rifiuti farmaceutici, rientrano nel regime giuridico dei rifiuti speciali non pericolosi atteso che trattasi di rifiuti sanitari non pericolosi. I medicinali citotossici e citostatici sono rifiuti pericolosi con codice 180108* e 180207*.

I rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo sono i rifiuti sanitari elencati a titolo esemplificativo nell’allegato II del sopra citato regolamento e nell’allegato E della Direttiva del Ministero dell’Ambiente del 09/04/2002 (le due normative risultano, a tale riguardo, sostanzialmente coincidenti) ed annoverati tra i rifiuti pericolosi contrassegnati da un * nel codice CER aggiornato con la direttiva del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio in data 9 aprile 2002.

Tra i rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo rientra la categoria dei “Rifiuti sanitari pericolosi a

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RIFIUTI SANITARI:

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rischio chimico” che ricomprende, tra gli altri, i seguenti rifiuti:

liquidi di sviluppo e di fissaggio derivanti dall’uso di apparecchiature radiologiche, per i quali è consentito il recupero attraverso ditte autorizzate. Tali rifiuti attualmente sono quantitativamente in netta diminuzione a fronte della crescente digitalizzazione delle immagini;

liquidi e sostanze chimiche di scarto derivanti da attività di laboratorio (es. 180106*);

sostanze contenenti mercurio (060404*) quali termometri o sfigmomanometri rotti;

oli o altre sostanze pericolose provenienti da officine o manutenzioni interne alla struttura sanitaria.

Si dettaglia che le modalità di gestione dei rifiuti sanitari pericolosi non differiscono da quelle previste per qualsiasi rifiuto speciale pericoloso prodotto al di fuori di una struttura sanitaria. Pertanto, a seconda della tipologia di rifiuto e dello stato fisico, sono possibili operazioni di recupero quali, ad esempio, la rigenerazione o recupero dei solventi, la rigenerazione degli acidi e delle basi, od operazioni di smaltimento quali, ad esempio, il trattamento chimico-fisico-biologico, l’incenerimento ed il conferimento in discarica (solo per i rifiuti allo stato solido).

Le sacche di urina prima di essere smaltite devono essere svuotate del loro contenuto nel sistema di acque reflue a norma del Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152 e dell’art. 6 del DPR 254/2003 e poi smaltite negli appositi contenitori dei rifiuti urbani.

Le sacche contenenti urine infette o con presenza di sangue visibile non devono essere svuotate e saranno quindi smaltite, in condizioni di perfetta integrità ed avendo cura di annodarne il raccordo/laccio, negli appositi contenitori dei rifiuti speciali.

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sacche monouso di sangue e/o emocomponenti :

-se non trasfuse vanno restituite al S.I.M.T. entro 24/72 ore dalla consegna secondo le modalità individuate dal S.I.M.T.;

-se parzialmente trasfuse: nel caso di eventuali reazioni trasfusionali, vanno restituite al S.I.M.T. per i successivi e necessari accertamenti immunologici e microbiologici secondo le modalità individuate dal S.I.M.T.;

sacche monouso di sangue e/o emocomponenti scadute o con evidente

presenza di coaguli, flocculazione: vanno restituite al S.I.M.T. con il relativo modulo di restituzione per l’eliminazione a carico del SIMT, come previsto dalla vigente normativa, o per i necessari ed opportuni accertamenti di qualità e microbiologici; sacche monouso di sangue e/o emocomponenti trasfuse e quindi vuote: vanno smaltite quali rifiuti a rischio infettivo, tale smaltimento deve essere comunicato al S.I.M.T. tramite apposito modulo;

flaconi emoderivati ( albumina, Ig Vena, Fattori della Coagulazione, Complesso Protrombinico, antitrombina III): vanno smaltiti quali rifiuti a rischio infettivo comunicando l’avvenuto smaltimento al Servizio di Farmacia di riferimento tramite apposito modulo.

I rifiuti sanitari a solo rischio infettivo assoggettati a procedimento di sterilizzazione effettuato ai sensi della lett. m), a condizione che lo smaltimento avvenga in impianti di incenerimento per rifiuti urbani. Lo smaltimento in discarica è sottoposto alle condizioni di cui all’art. 11, comma 1, lett. c). In caso di smaltimento per incenerimento o smaltimento in discarica, al di fuori dell’ambito territoriale ottimale, la raccolta ed il trasporto di questi rifiuti non è soggetta a privativa.

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RIFIUTI SANITARI:

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Deve essere favorito il recupero di materiale delle seguenti categorie di rifiuti sanitari, anche attraverso la raccolta differenziata, in modo da ridurre il quantitativo di rifiuti da avviare allo smaltimento:

contenitori in vetro di farmaci, di alimenti, di bevande, di soluzioni per infusione privati di

cannule o di aghi ed accessori per la somministrazione, esclusi i contenitori di soluzioni di farmaci antiblastici o visibilmente contaminati da materiale biologico, che non siano radioattivi ai sensi del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230 e non provengano da pazienti in isolamento infettivo;

altri rifiuti di imballaggio in vetro, di carta, di cartone, di plastica, o di metallo, ad esclusione di quelli pericolosi;

rifiuti metallici non pericolosi;

rifiuti di giardinaggio;

rifiuti della preparazione dei pasti provenienti dalle cucine delle strutture sanitarie;

liquidi di fissaggio radiologico non deargentati;

oli minerali, vegetali e grassi;

batterie e pile;

toner;

mercurio;

pellicole e lastre fotografiche.

I rifiuti sanitari assimilati agli urbani unitamente a quelli per i quali è prevista la raccolta differenziata, raccolti negli appositi sacchi/contenitori, devono essere consegnati alla ditta aggiudicataria dell’appalto ai fini della raccolta interna e del successivo conferimento all’isola ecologica dove la ditta municipalizzata provvederà al prelievo.

RIFIUTI PRODOTTI E RELATIVA CLASSIFICAZIONE

Codice CER Tipologia Rifiuto Classificazione Rifiuto

180103* Rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni

particolari per evitare infezioni Pericoloso a rischio infettivo

160211* Apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC. Pericoloso non a rischio infettivo

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180108* Medicinali citotossici e citostatici Pericoloso non a rischio infettivo-Richiede

particolari modalità di smaltimento

180106* Sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose Pericoloso non a rischio infettivo

160601* Batterie al piombo Pericoloso non a rischio infettivo

200121* Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio Pericoloso non a rischio infettivo

090101* Soluzioni di sviluppo e attivanti a base acquosa Pericoloso non a rischio infettivo

090104* Soluzioni fissative Pericoloso non a rischio infettivo

060404* Rifiuti contenenti mercurio Pericoloso non a rischio infettivo

160506* Sostanze chimiche di lab. contenenti o costituite da sostanze pericolose,

comprese le miscele di sostanze chimiche di lab. Pericoloso non a rischio infettivo

160114* Liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose Pericoloso non a rischio infettivo

130208* Altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazioni Pericoloso non a rischio infettivo

160213* Apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi, diversi da quelli di cui alle voci 160209* e 160212* (160209*: trasformatori e condensatori contenenti PCB 160212*: apparecchiature fuori uso, contenenti amianto in fibre libere)

Pericoloso non a rischio infettivo

180109 Medicinali diversi da quelli di cui alla voce 180108* (180108*: medicinali

citotossici e citostatici) Non pericoloso-Richiede particolari modalità di

smaltimento

180203 Rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni

Non pericoloso

170403 Piombo Non pericoloso

150106 Imballaggi in materiali misti Assimilati agli urbani

200301 Rifiuti urbani non differenziati Assimilati agli urbani

180104 Rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, assorbenti igienici)

Assimilati agli urbani

170405 Ferro e acciaio Non pericoloso-Favorito il recupero

200134 Batterie e accumulatori diversi da quelli di cui alla voce 200133*

(200133*: batterie e accumulatori di cui alle voci 160601, 160602 e 160603 nonché batterie e accumulatori non

suddivisi contenenti tali batterie.

(160601*: batterie al piombo 160602*: batterie al nichel cadmio 160603*: batterie contenenti mercurio)

Non pericoloso-Favorito il recupero

200138 Legno diverso da quello di cui alla voce 200137* (200137*: legno contenente sostanze pericolose)

Non pericoloso-Favorito il recupero

200125 Oli e grassi commestibili Non pericoloso-Favorito il recupero

200102 Vetro Non pericoloso-Favorito il recupero

200101 Carta e cartone Non pericoloso-Favorito il recupero

160214 Apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 160209* a 160213* (160209*: trasformatori e condensatori contenenti PCB 160213*: apparecchiature fuori uso

contenenti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci 160209 e 160212)

Non pericoloso-Favorito il recupero

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RIFIUTI SANITARI:

GESTIONE

090107 Carta e pellicole per fotografia, contenenti argento o composti dell’argento

Non pericoloso-Favorito il recupero

080318 Toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce 080317*(080317*: toner per stampa esauriti contenenti sostanze pericolose)

Non pericoloso-Favorito il recupero

C.E.R. “CATALOGO EUROPEO RIFUTI”

In tutta la Comunità Europea le diverse tipologie di rifiuti sono raccolte in un unico “Catalogo Europeo dei Rifiuti” nel quale i rifiuti sono identificati mediante uno specifico codice numerico, denominato Codice Europeo Rifiuti (C.E.R.).

Nel nuovo Catalogo CER 2002 tutti i rifiuti sono stati accorpati in un unico elenco nel quale quelli pericolosi sono contrassegnati con un asterisco (*).

Nell'elenco dei codici è possibile trovare due tipologie di rifiuti:

1. rifiuti comunque pericolosi identificati come tali direttamente nell’elenco (pericolosi per origine). In questo caso è la normativa a stabilire se il rifiuto in questione è pericoloso oppure no e lo identifica con un CER sulla base del ciclo produttivo di provenienza.

2. rifiuti con “voce a specchio” che possono essere pericolosi o non pericolosi a seconda dei valori di concentrazione di sostanze pericolose eventualmente presenti rispetto ai relativi valori limite indicati nella direttiva di riferimento. In tal caso è necessario prelevare un campione e procedere ad un’analisi chimica per stabilire la pericolosità eventuale in funzione della concentrazione di sostanze pericolose che vengano rilevate.

Al fine dell’attribuzione del corretto codice occorre conoscere, ove tecnicamente possibile, la composizione chimica del rifiuto od, altrimenti, la composizione dei prodotti utilizzati prendendo anche in considerazione le indicazioni contenute nelle schede di sicurezza.

Attraverso il Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER) è possibile individuare la tipologia di rifiuti e la loro classificazione per lo smaltimento o il recupero.

Ad ogni tipologia di rifiuto viene assegnato un codice numerico di 6 cifre da leggersi a due a due.

Ciascuna coppia di numeri identifica:

1. Classe: settore di attività da cui deriva il rifiuto (es. 17 rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione);

2. Sottoclasse: processo produttivo di provenienza del rifiuto (es. 17 05 terra, rocce e fanghi di drenaggio);

(24)

24

3. Categoria: nome o descrizione del rifiuto (es. 17 05 03* terra e rocce contenenti sostanze pericolose).

L'elenco di tali codici identificativi (denominato CER 2002) è allegato alla parte quarta del D.Lgs.

n.152/06 ed è articolato in 20 classi ognuna delle quali raggruppa rifiuti che derivano da uno stesso settore di attività.

La corretta classificazione del rifiuto con l’attribuzione del codice CER è posta a carico del responsabile dell’U.O., complessa e semplice, o Servizio che, quale produttore/detentore, è tenuto ad individuare il codice corrispondente alla tipologia di rifiuto prodotto ai fini di una corretta gestione (tenuta dei registri di carico/scarico, deposito temporaneo, trasporto, smaltimento).

Di seguito si riportano le tabelle sinottiche sulle modalità di gestione dei rifiuti sanitari a seconda della tipologia e classificazione.

PROCEDURA PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI GESTIONE

DEI RIFIUTI SANITARI

Definizione Come riportato nell’art. 183 c. 1 del D.Lgs 152/2006 per gestione dei rifiuti si intende la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti compreso il controllo di tali operazioni. Il processo di gestione inizia, quindi, con la formazione del rifiuto e la sua corretta classificazione. Per gli effetti, è da intendersi come l’insieme delle operazioni, fra loro coordinate, volte alla tutela dell’ambiente e del personale sanitario addetto ed al rispetto della normative tecniche e legislative vigenti.

Fasi • Luogo di produzione;

• Conferimento al punto di raccolta (all’interno del reparto);

• Trasporto interno;

• Deposito temporaneo*;

• Trasporto esterno;

• Smaltimento /recupero.

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RIFIUTI SANITARI:

GESTIONE

Aspetti

operativi

1. Individuazione dei rifiuti da raccogliere in modo differenziato;

2. Caratteristiche dei contenitori per la raccolta;

3. Locali dove dislocare i contenitori;

4. Ubicazione e numero dei contenitori nei vari locali;

5. Informazioni da fornire per una corretta gestione del rifiuto (manuali, segnaletica di pericolo, istruzioni comportamentali, sensibilizzazione, ecc….)

Personale

interessato

personale medico, infermieristico, tecnico ed ausiliario direttamente coinvolto nel processo di smaltimento

Attività 1. Collocare i rifiuti separatamente a seconda della tipologia;

2.Confezionare i rifiuti, secondo la tipologia, negli appositi contenitori messi a disposizione;

3.Compilare le etichette identificative dei rifiuti e scrivere sull’imballaggio la data di chiusura ed il punto di produzione; 4. Chiudere ermeticamente i contenitori (*);

5. Indossare appositi DPI.

(*): I contenitori devono presentare le seguenti caratteristiche: a) idoneo materiale;

b) capienza non superiore a 5 litri per evitare problemi di trasporto al deposito temporaneo o, comunque, lunghe permanenze presso ciascuna UU.OO. e/o Servizio;

c) una banda colorata e indelebile identificativa del rifiuto;

d) il simbolo di rifiuto (R nera in campo giallo) e) la denominazione del rifiuto;

f) il codice europeo del rifiuto (CER);

g) i codici relativi ai rischi associati al rifiuto (R1, R2, ecc..);

h) i codici relativi ai consigli di prudenza (S1, S2, ecc..) da adottare nella manipolazione del rifiuto.

RIFIUTI SANITARI NON PERICOLOSI E ASSIMILATI AGLI URBANI

Definizione Tipologia

(26)

26

Tutti i rifiuti sanitari che non presentano caratteristiche di pericolosità.

Una parte dei rifiuti sanitari non pericolosi può essere assimilata ai rifiuti urbani; in questo caso sono assoggettati al regime giuridico e alle modalità di gestione dei medesimi sulla base delle caratteristiche quali-quantitative definite da ciascun Regolamento del servizio pubblico di raccolta (*). Lo stesso art. 2 comma 1 del DPR 254/2003, infatti, alla lettera g) così definisce i rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani: i seguenti rifiuti sanitari, qualora non rientrino tra quelli di cui alle lettere c) e d) (cioè i rifiuti pericolosi) sono assoggettati al regime giuridico e alle modalità di gestione dei rifiuti urbani.

1) I rifiuti derivanti dalla preparazione dei pasti provenienti dalle cucine delle strutture sanitarie; 2) I rifiuti derivanti dall'attività di ristorazione e i residui dei pasti provenienti dai reparti di degenza delle strutture sanitarie, esclusi quelli che provengono da pazienti affetti da malattie infettive per i quali sia ravvisata clinicamente, dal medico che li ha in cura, una patologia trasmissibile attraverso tali residui;

3) Contenitori svuotati in vetro di farmaci, prodotti ad azione disinfettante, premiscele per alimentazione artificiale, vaccini ad antigene spento, alimenti, bevande, soluzioni per infusione private di cannule o di aghi non contaminati visibilmente da sangue (se conformi alle

caratteristiche di cui all’art. 5 del D.M. n.219 del 26.06.2000). Sono esclusi i contenitori contaminati da sangue o da farmaci antiblastici che devono essere termodistrutti e pertanto conferiti negli appositi contenitori.

Devono essere esclusi, altresì, i contenitori che riportano l’indicazione di tossico/nocivo che vanno conferiti negli appositi contenitori.

4) Carta, cartone, plastica, metalli, imballaggi in

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RIFIUTI SANITARI:

GESTIONE

genere, involucri di confezioni farmacologiche vuote, giornali e riviste, residui di attività burocratica e amministrativa, sacchetti di carta, materiali ingombranti da conferire negli ordinari circuiti di raccolta differenziata, nonché altri rifiuti non pericolosi che per qualità e per quantità siano assimilati agli urbani ai sensi dell'articolo 21, comma 2, lettera g, del D.Lgs 5 febbraio 1997, n. 22 (sostituito dall’art. 198, comma 2, lettera g del DLgs 152/2006). Sono esclusi i contenitori contaminati da sangue o da farmaci antiblastici che devono essere termodistrutti e pertanto conferiti negli appositi contenitori.

5) La spazzatura;

6) Indumenti e lenzuola monouso e quelli di cui il detentore intende disfarsi;

7) I rifiuti provenienti da attività di giardinaggio effettuata nell'ambito delle strutture sanitarie;

8) I gessi ortopedici e le bende, gli assorbenti igienici anche contaminati da sangue esclusi quelli dei degenti infettivi o contaminati da liquidi biologici in grado di trasmettere patologie (segnalate in cartella clinica dal medico che ha in cura il paziente), i pannolini pediatrici e i pannoloni, i contenitori e le sacche utilizzate per le urine;

9) i rifiuti sanitari a solo rischio infettivo assoggettati a procedimento di sterilizzazione a condizione che lo smaltimento avvenga in impianti di incenerimento per rifiuti urbani;

10) materiale e contenitori di plastica (di bevande, detergenti, e disinfettanti, saponi o altri prodotti per igiene personale, piatti e bicchieri monouso); 11) Lattine, fogli o vaschette di alluminio; 12) Rifiuti metallici non pericolosi.

(28)

28

(*): Rifiuti sanitari assimilati agli urbani: sono quei rifiuti che non rientrano tra i rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo e tra i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo. Sono assoggettati al regime giuridico ed alle modalità di gestione dei rifiuti urbani.

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RIFIUTI SANITARI:

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RIFIUTI SANITARI ASSIMILATI AGLI URBANI: CONTENITORI, GESTIONE OPERATIVA, TRASPORTO, DEPOSITO TEMPORANEO GENERE

DI RIFIUTO

PROVENIENZA E CARATTERISTICHE

DEL RIFIUTO

TIPOLOGIA DI RIFIUTO (ELENCO ESEMPLIFICATIVO)

CER CONTENITORE GESTIONE OPERATIVA TRASPORTO DEPOSITO

TEMPORANEO

(30)

30

INDIFFER ENZIATO

Tutti i rifiuti

Che provengano da: - pazienti NON in isolamento infettivo; - pazienti che NON hanno subito trattamenti con farmaci chemioterapici e con radioisotopi Che non siano contaminati da:

- sangue o altri liquidi biologici che contengono sangue in quantità tale da renderlo visibile

- feci o urine provenienti da pazienti con una patologia trasmissibile attraverso tali escreti - liquido seminale, - secrezioni vaginali,

- liquido cerebrospinale,

- liquido sinoviale, - liquido pleurico, - liquido

peritoneale, - liquido pericardico,

- liquido amniotico - farmaci

chemioterapici;

- Indumenti monouso: sovra camice, cuffia, mascherina, sovrascarpe;

- Materiale monouso: guanti, occhiali, telini in TNT traverse, lenzuolini;

- Dispositivi esterni di

immobilizzazione (bende, gessi);

- Sacche urina (vuote); -

Imballaggi di farmaci e presidi medici privi di simboli di pericolo;

- Assorbenti igienici contaminati da sangue;

- Pannolini pediatrici e pannoloni;

- Flebo in plastica (vuote) di glucosata e soluzione fisiologica private di aghi, cannule e accessori

18.01.04 Sacco NERO per contenitore grande “nero” o piccolo per i cestini

DA PARTE DEL REPARTO - INTRODURRE solo i rifiuti assimilati agli urbani;

- IDENTIFICARE il sacco tramite etichetta con l’indicazione della struttura di provenienza.

- NON RIEMPIRE i sacchi oltre i 10 Kg e, comunque, oltre i ¾ in modo da consentire un’agevole

chiusura e movimentazione - NON TRASFERIRE RIFIUTI DA UN

CONTENITORE ALL'ALTRO

- NON INTRODURRE IMBALLAGGI CON

LIQUIDO (es. sacca urina) - NON INTRODURRE MAI

RIFIUTI TAGLIENTI E PUNGENTI DA PARTE DEL SERVIZIO DI PULIZIA - CHIUDERE sempre il sacco in modo da evitare che si apra accidentalmente;

- VERIFICARE che non fuoriescano liquidi o altri materiali: in tal caso inserire il

Nel caso in cui sia stata individuata un’area di raccolta comune di tali tipologie di rifiuti, questi devono essere ivi trasferiti, tramite servizio interno (operatori delle UU.OO) o tramite servizio in appalto.

Il deposito temporaneo potrà essere effettuato nell’apposita area dedicata alla raccolta.

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RIFIUTI SANITARI:

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31

- radioisotopi

(32)

32

per la

somministrazione - Blister vuoti di farmaci;

-Spazzatura;

-Residui di pasti; - Stoviglie e bicchieri in plastica

sacco danneggiato in uno integro;

- RIMUOVERE i sacchi pieni previa verifica;

- CONFERIRE i sacchi CHIUSI nei contenitori carrellati

all’esterno della struttura;

APPROVVIGIONARE i sacchi vuoti.

E’ VIETATA LA GESTIONE NON CUSTODITA DEI SACCHI

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33

DIFFEREN ZIATO

Vetro, plastica, alluminio - Contenitori o imballaggi in plastica, vetro ed alluminio vuoti (bottiglie d’acqua, bibite, flaconi/dispensatori di sapone, vasetti per yogurt, creme, formaggio);

- Sacchi, sacchetti per alimenti in genere;

- Polistirolo;

- Bicchieri, bottiglie e vasi in vetro, ciotole, vassoi in vetro; - Scatolette e barattoli per alimenti;

- Lattine in alluminio, vaschette e tubetti in alluminio.

15.01.02 Contenitore da 40 e 60 litri in vari colori con etichetta indicativa

DA PARTE DEL SERVIZIO DI PULIZIA

- RIMUOVERE i sacchi pieni;

- APPROVVIGIONARE i sacchi vuoti.

DA PARTE DEL REPARTO - IDENTIFICARE il sacco tramite etichetta con l’indicazione della struttura di provenienza.

E’ VIETATA LA GESTIONE NON CUSTODITA DEI SACCHI

Carta e cartoncino (*) - Imballaggi in carta 15.01.01 Contenitore da 40 e DA PARTE DEL SERVIZIO

(34)

34

e cartoncino riviste, giornali, quaderni, fogli di carta;

- Tetrapak;

- Carta accoppiata (degli affettati…); - Documenti cartacei i cui dati sensibili siano stati resi irrecuperabili (es.

stracciando il foglio);

- Salviette delle mani anche umide ma pulite, carta del lettino non imbrattata da liquidi biologici.

60 litri in vari colori con etichetta indicativa

DI PULIZIA

- RIMUOVERE i sacchi pieni;

- APPROVVIGIONARE i sacchi vuoti.

DA PARTE DEL REPARTO - IDENTIFICARE il sacco tramite etichetta con l’indicazione della struttura di provenienza.

E’ VIETATA LA GESTIONE NON CUSTODITA DEI SACCHI

Pile alcaline Stilo, da torcia, piatte 16.06.04 Negli ingressi alla struttura: bidone da 20 litri

Nei reparti: scatola di riciclo (su cui si applica l’etichetta

“pile scariche”)

DA PARTE DEL SERVIZIO DI PULIZIA

- RIMUOVERE i contenitori pieni;

- TRAVASARE le pile nel contenitore di maggiori

dimensioni.

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Cartone Le scatole di cartone

devono essere:

-private di parti in plastica (es. sacchetti, polistirolo) alluminio per garantirne un corretto riciclaggio; - ridotte in volume per migliorare la gestione

15.01.01 DA PARTE DEL REPARTO

- PRIVARE la scatola di eventuali parti in plastica, alluminio o altro materiale;

DA PARTE DEL SERVIZIO DI PULIZIA

- TAGLIARE il fondo del cartone e compattare la scatola;

- SISTEMARE ordinatamente la

degli spazi di deposito e dei giri di raccolta

scatola compattata nel deposito rifiuti all’interno dei roll container.

Imballaggi in materiali misti

Purché non contenenti sostanze pericolose

15.01.06

Imballaggi in legno Bancali (non EURO) e arredi

20.01.38 NB. Gli imballaggi delle apparecchiature di nuovo acquisto devono essere rimossi dal fornitore.

Richiesta ritiro beni inventariali alla Direzione Economato e Servizi Alberghieri ai fini della

Ferro, acciaio Metallo 20.01.40

(36)

36

Rifiuti ingombranti Poltrone, arredi, ecc. 20.03.07 cancellazione dall’inventario e avvio operazioni di smaltimento.

E’ VIETATO L’ABBANDONO DI QUALSIASI ARREDO OBSOLETO

Inerti 17.01.07 Di competenza della Direzione Tecnico Patrimoniale.

Carton gesso

17.08.02

Linoleum 17.02.03

(*)

: N.B.:la carta proveniente da strutture che allettano pazienti infettivi è considerata “Rifiuto sanitario pericoloso a

rischio infettivo”.

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RIFIUTI SANITARI:

GESTIONE

RIFIUTI SANITARI

PERICOLOSI

(classificazione di pericolosità prevista dal D.Lgs. 152/2006 come modificato dal D.Lgs.

n.205/2010, che riporta all’art.184, rispettivamente al comma 4, 5 e 5 ter, le seguenti diciture:

Sono rifiuti pericolosi quelli che recano le caratteristiche di cui all’allegato I della parte quarta )

a rischio infettivo e a rischio infettivo taglienti e pungenti

tutti i materiali che sono venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico, secreto o escreto, di pazienti in isolamento infettivo o contaminati da sangue o altri liquidi biologici, feci o urine.

Sono assimilabili ai rifiuti contaminati con fluidi biologici infetti anche tutti quei rifiuti che derivano da attività di laboratorio o di ricerca chimico-biologica (come ad es. piastre di coltura e materiale monouso) e che siano venuti a contatto con materiale biologico in genere.

non a rischio infettivo prodotti nelle attività di laboratorio e anatomia patologia (reflui apparecchiature di analisi, liquidi di colorazione e fissaggio e reagenti), attività di manutenzione della struttura (filtri delle cappe di aspirazione, neon, batterie, ecc)

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RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI NON A RISCHIO INFETTIVO: CONTENITORI, GESTIONE OPERATIVA, TRASPORTO, DEPOSITO TEMPORANEO GENERE

DI RIFIUTO

PROVENIENZA E CARATTERISTICHE

DEL RIFIUTO

TIPOLOGIA DI RIFIUTO (ELENCO ESEMPLIFICAT

IVO)

CER

CONTENITORE GESTIONE OPERATIVA TRASPORTO DEPOSITO TEMPORANEO

Rifiuti di

laboratorio dentistico-odontoiatrico

Rifiuti di

amalgama prodotti da interventi odontoiatrici contenenti

mercurio comprese le capsule di contenimento.

Anche il mercurio fuoriuscito dai termometri e dagli sfigmomanometri rotti quando è possibile effettuarne la raccolta.

18.01.10* Contenitore bianco monouso a bocca larga provvisto di chiusura e con apposita etichetta (bicchiere per la raccolta delle urine con tappo a vite).

DA PARTE DELLA DITTA APPALTO RIFIUTI

- APPROVVIGIONARE i contenitori vuoti;

-ALLONTANARE i contenitori pieni.

Da parte degli operatori del servizio di produzione presso il deposito temporaneo di rifiuti.

(40)

40

Rifiuti costituiti da prodotti chimici e reflui liquidi di laboratorio analisi chimico-cliniche e diagnostica (non se ne prevede lo scarico in fognatura)-Raccolta in

Sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose (es.

miscele di solventi organici, soluzioni e reagenti acidi o

18.01.06*

rifiuti dei reparti di maternità e rifiuti legati a diagnosi, trattamento

Contenitore monouso (tanica) della capacità di 5, 10 e 20 l., in plastica rigida (polietilene) per reflui liquidi di

DA PARTE DEL REPARTO:

- APPLICARE il

contrassegno con la lettera

“R” (R nera su fondo giallo) con indicazione del codice CER, della struttura di

Il trasporto deve essere effettuato:

• da personale

autorizzato (o personale dell’U.O. produttrice o in alternativa dal personale addetto alla raccolta);

Invio a smaltimento appena si raggiunge il quantitativo di 10 m3.

-quantitativi > 10 m3/anno:

deposito temporaneo di durata max. di 2 mesi;

-quantitativi < 10 m3/anno:

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