DETERMINAZIONE DEL NUMERO DI PEROSSIDI IN UN CAMPIONE DI OLIO
Relazione di laboratorio di chimica analitica Mattia Albertino IV ^ O
Cenni teorici:
Le reazioni di ossidoriduzione sono quelle reazioni in cui si ha un
trasferimento di elettroni tra due specie chimiche; una specie subisce una reazione di ossidazione, l'altra subisce una reazione di riduzione.
- La reazione di ossidazione è una reazione in cui una specie chimica, atomo o ione perde elettroni. Il suo numero di ossidazione aumenta.
- La reazione di riduzione è una reazione in cui una specie chimica, atomo o ione acquista elettroni. Il suo numero di ossidazione diminuisce.
Si definisce inoltre ossidante la specie chimica che si riduce e che quindi determina l'ossidazione di un'altra specie.
Si definisce riducente la specie chimica che si ossida e che quindi determina la riduzione di un'altra specie.
I perossidi organici sono composti caratterizzati dalla presenza di due atomi di ossigeno legati covalentemente l'uno all'altro -O-O- e si possono quindi considerare derivati dell'acqua ossigenata (H-O-O-H) per sostituzione di uno o di entrambi gli atomi di idrogeno con radicali organici.
Solitamente l'atomo di ossigeno ha numero di ossidazione -2 ma in questi tipi di composti i due atomi di ossigeno hanno numero di ossidazione -1; ciò è dovuto alla presenza del legame covalente puro che unisce i due atomi di ossigeno.
Presentano interesse, oltre che come tali, in quanto sono prodotti intermedi dell'autossidazione della maggior parte delle sostanze organiche.
A seconda della natura del radicale organico si hanno varie classi di perossidi, che hanno proprietà e metodi di preparazione diversi.
Di notevole importanza è la determinazione del numero di perossidi in un olio siccome un elevato contenuto ne altera le caratteristiche organolettiche, conseguenza dell’irrancidimento ossidativo, cioè una reazione di tipo
ossidativa dovuta dall’interazione tra i radicali liberi degli acidi grassi e l’ossigeno atmosferico.
MECCANISMO DI OSSIDAZIONE
La reazione di innesco o iniziazione avviene con la formazione di un radicale libero ad opera della luce:
RH → R· + H·
La reazione di propagazione avviene attraverso la formazione di un radicale perossidico in seguito a reazione tra il radicale libero e una molecola di ossigeno:
R· + O
2→ ROO·
Il radicale perossidico formatosi dà luogo alla formazione di un idroperossido e di un nuovo radicale libero:
ROO· + RH → ROOH + R·
Il radicale libero, in presenza di ossigeno, dà un’ulteriore reazione promuovendo la reazione a catena.
La determinazione del numero di perossidi va effettuata tramite
titolazione iodometrica ( un tipo di titolazione facente parte del
delle titolazioni ossidimetriche in cui viene utilizzata la proprietà di ridursi di un analita.La iodometria si basa sull’ossidazione dello ioduro in iodio elementare secondo la semireazione:
2 I–⇌I2 + 2e–)
Tale determinazione coinvolge due reazioni di ossidoriduzione:
1) R-O-O-R + 2 I– + 2 H+ → 2 ROH + I2
In tale reazione l’ossigeno presente nel perossido passa da numero di ossidazione -1 a numero di ossidazione -2 mentre lo iodio passa da -1 a zero.q
2) I2 + 2 S2O32- → 2 I– + S4O62-
In cui lo iodio liberato dalla prima reazione viene determinato tramite titolazione con tiosolfato dando luogo a ioduro e tetrationato. Il punto finale della titolazione viene evidenziato usando come indicatore la salda d’amido che a contatto con I2 dà una colorazione blu.
SCOPO:
determinazione del numero di perossidi all’interno dell’olio mediante titolazione iodometrica
materiali utilizzati:
● beuta
● pipetta 1 ml
● pipetta 10 ml
● pipetta 15 ml
● buretta
● matraccio tarato 1 L
● matraccio tarato 500 ml
● bilancia analitica
● becker
● cappa
sostanze utilizzate:
● cloroformio - CHCl3
● acido acetico - CH3COOH - 99%
● soluzione satura di ioduro di potassio - KI
● tiosolfato di sodio - Na2S2O3 - 0,01 N
● salda d’amido
PROCEDIMENTO:
Prepariamo in un matraccio da un litro una soluzione con l’utilizzo di una normex di tiosolfato di sodio. Portiamo la normex - inizialmente con una molarità pari a 0,1M - ad una molarità corrispondente a 0,01M per mezzo di una diluizione tenendo conto di un rapporto di 1:10.
Andremo poi a preparare un’altra soluzione in un matraccio da 500 ml e con un 50 ml di una soluzione concentrata.
Nel frattempo ambientiamo una buretta nella quale verseremo il tiosolfato di sodio antecedentemente messo nel matraccio.
Pesiamo dunque in un becker circa 1,080 grammi di olio con usufruendo
di una bilancia analitica,
Sotto cappa prepariamo una soluzione 50 ml in una beuta costituita da 30 ml di cloroformio e 20 di acido acetico.
Aggiungiamo poi l’olio all’interno ed eseguiamo una titolazione con tiosolfato e 0,5 ml di ioduro di potassio e quando arriverà vicino al punto di equivalenza addizioniamo l’indicatore, la salda d’amido.
Eseguiamo due titolazioni, una prima con 40 ml di soluzione concentrata e una seconda pesando 1,228 g di olio preparando una nuova soluzione di partenza arrivando a titolare 36,5 ml
Pertanto effettuiamo una media tra gli ml titolati per la molarità fratto la media dei pesi dell’olio.. Il risultato lo moltiplichiamo per 1000 e rappresenterà il numero di perossidi all’interno della soluzione dunque l’irrancidimento dell’olio.
Conclusioni
Nel primo stadio avviene la reazione tra ioduro e un agente ossidante come permanganato, bicromato, perossidi ecc. secondo lo schema generale:
KI + agente ossidante → I2 + stato ridotto
Il punto finale della titolazione viene evidenziato da un indicatore specifico ovvero la salda d’amido che va aggiunta poco prima del punto finale ovvero quando la colorazione giallo-marrone dello iodio è diventata appena visibile.
La soluzione si colora di blu in quanto l’amilosio contenuto nella salda d’amido forma un composto di adsorbimento di colore blu.