La corruzione politica: una tema ricorrente nella storia italiana
Gli attori della corruzione, i circuiti corruttivi e le risorse scambiate nel caso italiano 12
Questi non sempre coincidono: il primo fa riferimento al contesto, che può essere nazionale o locale, in cui si verifica il fenomeno in questione. Durante la “Prima Repubblica” prevaleva un modello centralizzato: la corruzione era prevalentemente a livello nazionale. Se le risorse sono orientate all'arricchimento personale, la corruzione è solitamente più casuale; al contrario, quando questi vanno a sostenere il partito o una rete criminale, allora gli scambi sono più sistematici e continui.
Quelli che erano in queste correnti e gli elettori agivano in base ai vantaggi e ai favori che potevano ottenere.
Gli anni ’70 e ’80: l’origine della “grande slavina”
Seguirono diverse denunce di reati contro esponenti politici della Democrazia Cristiana, del Partito Socialista Italiano, del Partito Socialista Democratico Italiano e del Partito Repubblicano Italiano, nonché contro dirigenti dell'Enel. All'inizio degli anni '80, al termine di 23 giorni di deliberazione, la Corte Costituzionale stabilì le sentenze nel caso contro le figure sopra menzionate. Dopo 55 giorni di prigionia, il corpo dell'Onorevole Aldo Moro venne ritrovato il 9 maggio 1978 nel bagagliaio di un'auto in Via Caetani, a Roma57.
Dopo Moro, nel 1980 fu la volta di Vittorio Bachelet, professore universitario e vicepresidente del Supremo Consiglio della Magistratura, ucciso dalle Brigate Rosse all'Università di Roma "La Sapienza". Infine, nel 1988, scoppiò uno degli ultimi scandali di corruzione prima dello scoppio dell'Operazione Mani Pulite, ovvero lo scandalo. Riemergono anche i partiti di destra con la scomparsa della teoria dell’arco costituzionale, che dagli anni Cinquanta li escludeva dalla partecipazione alla vita politica del Paese.
All'epoca Mario Chiesa fece causa al giornalista per diffamazione, ma il pubblico ministero Antonio Di Pietro, non convinto dell'innocenza del presidente, decise di indagare sull'articolo di Leoni e di aprire un fascicolo alternativo. Il primo fu il socialista Alfredo Mosini, che confessò di aver applicato tangenti anche sulla base dei contratti dell'Ospedale Fatebenefratelli, di cui era amministratore. La valanga legale ha avuto gravi conseguenze anche per il mondo industriale, compresa la principale azienda italiana Fiat.
Fin dall'inizio del caso, il management dell'azienda ha cercato di mantenere un atteggiamento di distacco e di negare ogni sospetto di corruzione, nonostante le dichiarazioni del segretario e tesoriere della Dc, Maurizio Prada. Quest'ultimo ebbe un rapporto stretto con i torinesi, poiché come presidente dell'ATM, la società tranviaria milanese, concluse diversi accordi con la Fiat.
La crisi di sistema e l’avvento della “Seconda Repubblica”
Il referendum sull'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, promosso dai radicali, ha ottenuto una maggioranza del 90,25%; l'abolizione dei ministeri degli Investimenti statali, del Turismo e dello Spettacolo e dell'Agricoltura ha ottenuto consensi che hanno oscillato tra il 90% e il 70%. Si è votato anche per l'introduzione di una riforma maggioritaria del sistema elettorale al Senato, che ha ottenuto l'82,74% dei sì. Il risultato del referendum dell'aprile '93 segnò la fine del governo pentapartito guidato da Giuliano Amato.
Nell'anno in cui Ciampi era primo ministro, il Parlamento non riuscì a discutere un progetto di riforme politico-istituzionali elaborato dalla commissione bicamerale presieduta prima da Ciriaco De Mita, che poi si dimise e lasciò la presidenza a Nilde Iotti. Le prime elezioni che si sono svolte con il nuovo sistema elettorale sono state quelle comunali nel 1993. Oltre a Milano, si sono recate alle urne altre cinque grandi città, Roma, Napoli, Genova, Venezia e Palermo, dove l'esito è stato disastroso per le grandi. partiti storici che hanno sostenuto il governo in carica, mentre hanno prevalso MSI, PDS e Lega81.
Scalfaro costrinse nel gennaio 1994 alle dimissioni il governo Ciampi, governo chiamato anche 'il parlamento degli indagati', poiché in realtà la corruzione non era stata ancora del tutto debellata e numerosi parlamentari furono condannati. Fu in questa occasione che emerse la figura di Silvio Berlusconi, visto da molti come colui che avrebbe rivoluzionato il sistema politico, che sarebbe stato capace di dare vita ad una nuova Italia e di mettere definitivamente da parte la vecchia repubblica. L'imprenditore, a capo di diverse aziende, ha deciso di scendere in campo per respingere la politica dei vecchi partiti, ormai falliti, e far sì che Stato, pubblica amministrazione e governo diventassero aziende efficienti come quelle di sua proprietà.
Ciò ha comportato anche una maggiore volatilità e mobilità elettorale: la differenza di voti tra le elezioni per ciascun partito è passata dal 14,2% nel 1992 al 36,2% nel 1994. Da qui in poi, i vecchi quadri politici appartenenti alla “Prima Repubblica” non riappariranno più , ma il fenomeno della corruzione che si tentava di sconfiggere tra il 1992 e il 1993 ha in realtà ripreso a diffondersi.
Dinamiche e trasformazioni della corruzione politica dopo Tangentopoli
Questo cambiamento ha comportato una perdita di centralità dei partiti, che nelle inchieste di Mani Pulite apparivano come principali riferimenti alla corruzione. Due dati in particolare confermano questa perdita di centralità per i partiti politici: il calo dei reati di estorsione, che vedevano il personale politico come motore degli scambi, e una minore propensione a utilizzare i proventi per finanziare i partiti e un maggiore utilizzo privato. Inoltre, la corruzione in questi contesti è stata favorita dalle ridotte dimensioni delle istituzioni locali, che appaiono più vulnerabili e più facilmente corruttibili.
Il suo compito è principalmente quello di mediare l'incontro tra domanda e offerta corrotta, riuscendo sempre a garantire l'efficacia degli accordi corrotti grazie alla sua capacità di intimidazione e di uso della violenza90. Infatti, analizzando le indagini giudiziarie, a partire dagli anni 2000, possiamo notare come la presenza mafiosa all’interno degli scambi corrotti sia cresciuta radicalmente. Prendendo ad esempio i fatti legati alla mostra di Milano 2015, la differenza rispetto a Tangentopoli non consiste nella maggiore o minore entità della corruzione o nei settori coinvolti, ma nella presenza di mafiosi come attori principali.
Non è un caso che si inizi a parlare di “mafia” della corruzione: un fenomeno che non è più limitato solo al Sud, area da sempre caratterizzata dalla presenza di organizzazioni mafiose, ma è diffuso anche nel regioni del Nord Africa. Italia91. Per quanto riguarda il primo, nel caso della corruzione è dovuto al meccanismo che ne è alla base. Per quanto riguarda la mafia, infatti, è opportuno sottolineare che si fa riferimento alla sua storica impunità, durata fino all'inizio degli anni '80.
Sia per la mafia che per la corruzione ciò che è pubblico significa che è accessibile a chiunque riesca ad appropriarsene e a farne la propria proprietà93. Ciò è stato alimentato in particolare dall’assenza di risposte legislative a seguito dell’indagine Mani Pulita, che ha permesso alla corruzione di cambiare, diventare ancora più invisibile e continuare ad esistere.
Il caso: Mafia Capitale
Pur rientrando nel novero delle nuove mafie, Mafia Capitale ha alle spalle un'associazione di matrice, ovvero la Banda della Magliana, da cui trae alcune delle sue principali caratteristiche: il rapporto con i movimenti eversivi di estrema destra presenti nel territorio romano . e i suoi continui legami con criminali, coinvolti principalmente in rapine e traffico di droga. Carminati è nato a Milano nel 1958, per poi trasferirsi con la famiglia a Roma all'inizio degli anni '70 ed è cresciuto tra i quartieri di Monteverde e Il Fungo dell'Eur. Nel 1975 alcuni studenti delle scuole superiori dell'istituto privato Federigo Tozzi di Monteverde, tra cui Carminati, danno vita ai Nuclei Armati Rivoluzionari, un gruppo sovversivo di estrema destra.
L’ex Nar è stato anche protagonista di uno dei peggiori crimini della storia dell’umanità, il massacro di Saber e Šatila103. Ciò che emerse chiaramente dal susseguirsi dei fatti fu la paura del pubblico nei confronti di Carminati, che fece di lui una figura intoccabile. Se Nero105 rappresenta il lato criminale del gruppo, colui che ne personifica lo spirito imprenditoriale e si occupa della gestione aziendale è Salvatore Buzzi, soprannominato Rosso perché vicino agli ambienti di sinistra.
105 Soprannome di Massimo Carminati, attribuitogli per i suoi stretti legami con movimenti terroristici, mafiosi e partiti di estrema destra. Buzzi ha cercato di dimostrare la sua ignoranza dei fatti sostenendo che la notte dell'omicidio si trovava in casa. Anni dopo, il 14 settembre 2011, Rosso e Nero si sono incontrati di nuovo in un bar dell'EUR, dando vita alle loro vite.
Ha coordinato le attività corruttive dell'associazione e ha nominato persone apprezzate dall'associazione a posizioni chiave nella pubblica amministrazione115. Infatti Luca Odevaine, che faceva parte del tavolo di coordinamento nazionale istituito presso il Viminale presso il Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione, è riuscito a indirizzare i flussi migratori verso i centri di accoglienza gestiti dalle cooperative attribuite a Mafia Capitale.
Il processo e la fine di Mafia Capitale
L'associazione è qualificata come criminalità organizzata di tipo mafioso anche ai sensi dell'articolo 416 bis del codice penale. Nel 2018 i pm tornarono a discutere sulla qualificazione dell’associazione come mafiosa e in quell’anno la Corte d’Appello di Roma ripristinò l’accusa riconoscendo l’esistenza del metodo mafioso127. Si deve ritenere che in relazione ai due capi di imputazione sia scaduto il massimo della custodia cautelare complessiva con la conseguenza che la scarcerazione del ricorrente deve essere disposta in relazione e limitatamente ai capi di imputazione oggetto della presente indagine”131.
Sacchettoni, Mafia Capitale: Carminati liberato scaduto il suo mandato, «Il Corriere della Sera», 16 giugno 2020. Questa presenza può essere letta anche come conseguenza dell'incapacità della classe dirigente di saper costruire e consolidare, negli anni, un nucleo di valori e pratiche condivise dall’intera comunità. Un esempio di queste problematiche sono le indagini al centro dell'approfondimento proposto nella tesi: Tangentopoli e Mafia Capitale.
Le indagini furono decisive per la fine di una classe politica ormai corrotta, che resisteva per circa cinquant'anni a partire dal 1946, e determinarono una crescente ostilità e insoddisfazione dell'opinione pubblica nei confronti del sistema. Ciò portò allo scoppio di nuovi scandali negli anni 2000: quello del Mose a Venezia, dell'Expo a Milano, e soprattutto quello che ricevette grande attenzione mediatica fu l'inchiesta sul “Mondo di Mezzo” a Roma. Martone, Vittorio, “Mafia Capitale: corruzione e regolamentazione mafiosa nel “mondo di mezzo” “Meridiana, Rivista di storia e scienze sociali”, Viella, Roma, vol.
Mani pulite, anno zero", «Micromega» in societacivile.it, 2004 http://www.societacivile.it/focus/articoli_focus/mani_pulite.html. Virginia Piccolillo, Ilaria Sacchettoni, Mafia Capitale: Carminati viene rilasciato per scadenza dei termini, «Il Corriere della Sera», 16 giugno 2020. Questa tesi si propone di analizzare i due più importanti eventi di corruzione avvenuti in Italia, vale a dire Tangentopoli e la mafia capitale.
This led to the outbreak of other scandals in the 2000s, such as Mose in Venice, Expo in Milan and finally, the one that received the most media attention, the investigation of the "Mondo di Mezzo", also known as Mafia Capitale.