I grandi laghi al minimo storico, le
I tagli alle emissioni di gas serra decisi alla conferenza di Parigi del 2015 dovrebbero ridurre l’aumento del rischio. Il primo è stato ricordato dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, che ha chiesto “investimenti pubblici e privati per ammodernare la rete di distribuzione e accelerare l'adozione di innovazioni in agricoltura.
Lago Maggiore, è allarme: livello dell'acqua al minimo storico
Lunedì prossimo, 11 dicembre 2017, alle ore 12:00 nella sala convegni dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura (L.re N. Sauro 45-47 in Bari), Assessore alle Risorse. Il testo nasce da un'idea di Anbi Puglia, la struttura regionale dell'Associazione nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, in collaborazione con i quattro consorzi autorizzati della Puglia, Arneo, Stornara e Tara, Ugento e li Foggi, Terre d'Apulia, che unirà le riforme regionali in un unico consorzio migliorativo per il Centro e il Sud. Il commissario straordinario del consorzio migliorativi, Alfredo Borzillo, e il presidente dell'Anbi Puglia, Giuseppe De Filippo, interverrà anche alla presentazione.
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AGROAMBIENTE: ANBI, PER SICCITA' LAGO MAGGIORE SOLO 6,5% CAPACITA' DI INVASO -
Il bacino del Lago Maggiore è pieno solo al 6,5% della sua capacità di invaso: nell'ultimo decennio conteneva 420 milioni di metri cubi d'acqua, oggi ne ha 27 milioni. La Toscana ha chiesto di dichiarare lo stato di calamità a causa della siccità per ottenere un risarcimento dei danni superiore al 30 per cento rispetto alla media degli ultimi tre anni. Attualmente risparmiamo solo l’11% dei circa 300 miliardi di metri cubi di pioggia che cadono ogni anno sull’Italia.
34;Inoltre, stiamo costruendo un bacino impermeabile in grado di immagazzinare una riserva di 24.000 metri cubi d'acqua: sufficienti per fornire ai nostri campi l'irrigazione di emergenza almeno sette volte. Della “famosa” diga sul torrente Patìa si parla da decenni, già dagli anni '60, quando un grandissimo invaso nell'entroterra avrebbe dovuto vedere la luce e segnare i confini territoriali tra i comuni di Umbratico, Scala Coeli, Crucoli e Terravecchia, in grado di soddisfare il fabbisogno idrico sia delle colture che di intere popolazioni. Oggi c'è uno spiraglio di luce nell'annosa questione dei (ingenti) fondi necessari per la realizzazione dell'opera, per la quale esiste già un progetto definitivo, redatto dal Consorzio di Bonifica Jonio Crotonese, per il quale è previsto un primo finanziamento sono necessari 150 euro. milioni: la Legge di Stabilità 2018, approvata nelle scorse settimane, prevede la costruzione di ben 200 invasi su tutto il territorio nazionale, per combattere la siccità (ormai un evento climatico che si ripete quasi ogni anno) e il dissesto geologico.
Hanno nascosto tremila euro contraffatti nell'auto, i carabinieri arrestano due donne e un uomo Comune di Crotone: Pubblici elogi per la campionessa del mondo di MMA Fabiana Giampà. All'incontro di lunedì scorso, organizzato dalla Fai Cisl e dal Consorzio di Bonifica Ionico Crotonese, erano presenti numerosi cittadini dei comuni limitrofi: il tema affrontato nei diversi interventi è stato proprio “Costruzione dell'invaso del fiume Patìa, la sorgente. sviluppo del territorio". L'auspicio, realisticamente parlando, è che l'opera rientri almeno in un futuro piano del governo nazionale, partendo da un primo intervento: "Finalmente - dice Fortunato - il Consorzio di Recupero, dopo aver ricevuto un finanziamento di 500mila euro qualche anno fa per la progettazione dell'invaso, è riuscito a portare a termine questo primo importantissimo passo, redigendo un progetto definitivo e chiedendo alla Regione Calabria di concedere la concessione per l'uso di acqua potabile e irrigua per il successivo progetto esecutivo da presentare nella richiesta di finanziamento."
Nel corso dell'incontro siamo quindi entrati nel merito delle specifiche tecniche del progetto, il cui costo, come abbiamo detto, sarebbe di 150 milioni di euro per la sua realizzazione e altri 150 per la messa in esercizio e che, una volta terminati i lavori, prevede un bacino di 44 milioni di metri cubi d'acqua (quello di Sant'Anna, attualmente il più importante della provincia di Crotone, ne contiene 16 milioni), capace di irrigare 6.000 ettari di terreni coltivati, ma anche di acqua potabile per i centri abitati. da Mandatoriccio Mare verso nord e fino a Torre Melissa verso sud. L'esatta distribuzione dell'invaso ricade principalmente nel territorio di Umbriatico (fondo “cozzo della raca”), e per una piccola parte in quello di Campana, ma comprende anche il territorio di Scala Coeli poiché è prevista la costruzione di un tunnel. Un’opera di civiltà e di progresso per l’intero territorio, come l’ha definito Murgi, per il quale il grande impegno economico che richiede non deve spaventare, perché contribuirebbe in futuro ad un importante cambiamento strutturale, soprattutto in termini di produzioni agricole di qualità, che già oggi necessita sempre più di irrigazione, ma anche di occupazione e, non ultimo, della possibilità che l’invaso possa fornire acqua ad una centrale idroelettrica, con il conseguente ritorno economico in termini energetici.
Spettacolo letterario e musicale “La felicità del ritorno e altri sapori” al Teatro Alikia di Cirò Marina. Francesco Nicastri su Il Mayor Paletta: oggi convegno sul Liceo Scientifico di Cirò confluito nella Gangale di Cirò Marina Francesco Nicastri su Il Mayor Paletta: oggi convegno sul Liceo Scientifico di Cirò confluito nella Gangale di Cirò Marina Tommaso Cosentino su Maria Francesca Carnea sulla fusione del Liceo Scientifico Cirò al Gangale di Cirò Marina RAFFAELE SCIALANGA su Nicodemo Ciullo di Cirò Marina è un nuovo palombaro della Marina Militare.
Consorzio di Bonifica, gli interventi nelle nuove aree del comprensorio
Il consorzio segue un piano ben preciso per quanto riguarda gli interventi da realizzare, ma accoglie anche segnalazioni di privati, amministrazioni locali o associazioni di categoria. Per gli interventi in montagna volti a contrastare il dissesto idrogeologico, è fondamentale la consultazione tra il Consorzio e le amministrazioni locali per la pianificazione degli interventi, che ne determina la gravità e la priorità. Recentemente nel nostro Consorzio si è riunito il Nucleo Tecnico Politico per la Montagna.
Nel corso di questo tavolo tecnico sono stati evidenziati gli interventi realizzati (pulizia dei corsi d'acqua, interventi di drenaggio o consolidamento dei pendii). Tuttavia, sono state avanzate diverse proposte per interventi futuri, tra cui un censimento delle infrastrutture pubbliche della zona per orientare meglio gli interventi di manutenzione. La necessità di un forte coordinamento tra le parti è un desiderio esplicito anche della nostra Regione, che si è concretizzato in un protocollo d'intesa tra Regione Emilia Romagna, UNCEM e ANBI Emilia Romagna.
Per il nuovo comprensorio gestito dal nostro Consorzio, dal 2016 è stato adottato il Nuovo Piano di Classificazione Immobiliare per la ripartizione del contributo consortile, che stabilisce i criteri con cui viene calcolato il contributo economico. Il nuovo piano di classificazione stabilisce, nel rispetto della normativa in materia, i criteri con cui i singoli immobili beneficiano dei lavori del Consorzio di Bonifica.
Giornata Internazionale della Montagna, le attività della Bonifica
Il nostro territorio montano” commenta Simone Maserati, Sindaco di Gazzola, “rappresenta un'importante riserva sia per le attrattive turistiche che per i tanti prodotti tipici, ma anche per le tradizioni della sua gente, che rappresentano i nostri valori e la nostra memoria; per questo è un patrimonio meritevole di essere mantenuto, rafforzato e sostenuto, soprattutto nelle iniziative di chi decide con entusiasmo, ma anche coraggio, di mettere in gioco le proprie risorse per investire in attività legate alla tutela dell'ambiente montano e alla la produzione dei prodotti locali”. La montagna” dice il sindaco di Nibbiano Giovanni Cavallini e le loro comunità locali sistematicamente trascurate su scala globale, ma i nostri paesani hanno chiesto un'alleanza forte, l'accorpamento dei Comuni, per tornare ad essere protagonisti e influenzare direttamente le loro scelte future. La scelta della comunità è stata chiara e chiara: un maggiore impegno per lo sviluppo dell'Alta Val Tidone, un impegno sia delle istituzioni che della società civile per lo sviluppo delle attività agricole e commerciali e per il benessere delle popolazioni locali. comunità.
Il nuovo Comune dell'Alta Val Tidone prevede e auspica il coinvolgimento dei giovani affinché possano costruire il loro futuro in questa fantastica valle con diversi progetti di sviluppo sostenibile. Per l'Alta Val Nure la strada si chiama Strategia nazionale per le zone interne: 13 comuni dell'Appennino piacentino e parmense hanno deciso di accettare la sfida di far parte di un progetto pilota proposto dall'Agenzia. Attenzione alla tutela della montagna, valorizzazione e tutela del patrimonio forestale, prevenzione del dissesto idrogeologico, sono le parole più sentite quando le zone montane sono interessate da frane o quelle a valle da alluvioni", afferma Carmine De Falco, Sindaco di Caminata.
Questo in sintesi i fattori che influiscono sulla montagna e sui quali bisogna riflettere e intervenire per invertire la tendenza. Claudia Borrè, sindaco di Zerba, afferma: "Come sindaco del comune più piccolo della regione, 77 abitanti, credo fortemente nelle opportunità che il territorio montano può offrire, ma sono consapevole delle enormi difficoltà nel riuscire a strutturare queste risorse. Se tutti i villaggi diventassero seconde case solo per poche settimane all’anno, si perderebbe il concetto di comunità, di villaggio vivo, e quindi le risorse per mantenerlo aumenterebbero sempre di più, ma l’abbandono e il degrado della montagna l’ambiente non si fermerà.
Le comunità rurali" rileva Lorenzo Burgazzoli, sindaco di Piozzano, "che vivono nelle Alpi, ma anche nelle zone collinari, sono economicamente e socialmente molto importanti perché svolgono una funzione di tutela e tutela dell'ambiente, e anche di attuazione di un'agricoltura che sia in grado di offrire certificati. prodotti di qualità apprezzati sul mercato. Ivano Rocchetta, sindaco di Castellarquato, ricorda che “La gestione dell'acqua è un elemento essenziale per lo sviluppo dell'agricoltura. E un’agricoltura fiorente funge da baluardo, stimolo e motivazione per trattenere i giovani sul territorio.
Paolo Negri, sindaco di Bettola, ricorda "una frase del celebre studioso tedesco Johann Wolfgang von Goethe 'le montagne sono maestri silenziosi e fanno discepoli silenziosi'". Giovanni Malchiodi, sindaco di Ferriere, dichiara che "La montagna è la parte più magnifica" del territorio, come tutti noi.