be-ncficj! • % . . r .
Sof. Perdono,mio padre,anche peressi.
Vag.
Q
uanto maltrattatovengoda ogniparte!
Tuo
marito dev’esseremorto.Sor. Diolosa!Selo fosse,lasua barbara ingra-titudine,conCuisidimenticòdi
me,
mi di-spenserebbedalpiangerelasua morte.'Vag.Sìmorto;altrimentinon avrebbe potuto un
uomo
sìcrudelmentetradireunagiovane cheamò,
chepresepermoglie, eallaquale giu-ròeternafedeinfacciaalCielo. *Sof. Ahi! Voi nonconoscete lamaliziaumana.
Vac, A
pocov
apoco rincomincio a Conoscere.Ma
atalgrado no, che non puòarrivare.Oggiscriverò, e se avremo sicuri riscontri dellasuamorte,nullat’impedirà-, cara So-fia,aporgerlamanodisposa al
Consiglie-. fe, ediliberareintal guisa i tuoi genito!!
dallaloroultima rovina» ^ ,
Sat. Dovrà dunquesapere k
Wag.E
perchèno?Sei vedova! Potràciòcangiare-ilsuo sentimento. v: ;
Sof.
Non
sapetea ticortutto! . : J .Vag.E
chedi'più? ;Sof. Vorrà quest’uomoessereanche padredelmio figlio?,"j . . f- .
Wac.[cm
ve*tne»z*~)Deltuofiglio!..Haiun figlio!Ed
anche ciò mi fu occulto?Come
l'hai mantenuto,comevestito, comenutristi, co-' *needucastiquestofiglio.^,»Dov’éi’Lo
vuo’vedere cu ...i
^
'• ,•- l .
Sor.
Ah
quante Volte, eperil dolorev
c perla tenerezzamisispezzavailcuoreallorchévoi<lostringevate alseno.Oggiancora W'acì.
Che?
Quelche credevafigliodeltessitore?Sof. £' miofiglio,èilvostrosangue,b c
gl II Cugino di Lisbona
W'ag.{calciandolada/?")Scostatida
me»
mostro cru-dele,esnaturato! Potesti vederlanguire, pa-tirtuofigliosenzaconfidarti ame? £
tusei madre?No,
nonhaiilmenomo
•sentimento dimadre. Quante volte sfinito di fame mi strappò l’infelicepargolettounpezzettodi pa-nedallemani!Quantevolteinvidiò per fino aicaniilloro cibo!E
tu tacesti?E
tu sape-stirinnegare l’umanità?No,
ciòmai...maitiperdonerò.Fuggidagli occhi miei: tu ri-voltiil miocuore:tucangi lamia placidez-zainfurore, la mia umanità in odio.
Tu
aborrireiltuofiglio!
Va,
figliaingrata, ma-dre barbara,snaturata, c crudele.Sor. lo abborrire il miofiglio?
Oh
miopadre...Tanto 1’
amo
, che spesse volte temeva di rendereilCielo gelosodellaveemenzadelmio affetto!"Vag. Parole...Ifattiticondannano...
E
taleé la miafiglia prediletta?'Sof. Ascoltatemi, ascoltatemi! Voglia ilCielo,
\ chelamiagiustificazionenonaumentiilvot strodolore.
Wajs.
Tu
tipuoigiustificare?Tu!
Sof. Cosason’ioinquesta casa?
Ho
maiavutoi uhcontrassegno dell’amordi madre, di fra-tello,di sorella?
Non
son’ iounapovera ser-va,allaquale^percompassionesi porge uno stentatopimento? Ebbene, quel chepuò fa-reunapovera serva per suo figlio, l’ho fat-to.Collavorodellemiemanieseguitoin tem-podinotte> tralasciando fino di prendereil necessario riposo, 1’ho finora mantenuto.
Come
mail’avreipotuto più convenientemen-te nutrire?Oppure doveaioconfidarviun ac-cano,che voi buono, caro.,(oh dio! perché (lidodevQ?)matroppo cOn^iscepdente marito;,N.
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Atto Secondo.
inquellostesso
momento
palesato avrestea rriia matrigna,e rèsiin talgiiisame
emio‘ figliodoppiamenteinfelice?
Vag.E'
vero( e pur tfOppo è vero). Maledetta sialamia imbecillità, maledetto sia il mio tuor debole$ egli ha precipitatome
,edi miei.Soe. Perdono,'miopadre, perdono.
wag.
D
onna nonschernirtidi
me
(chialtrieh*io, had’liopodi perdono). [lo ti gettad
piedi]. Perdonafperdona.
Sof< Tornateinvoistessoperl’amor delCielo,
tornatein voistesso.
Wac
.{t'al^acontremenda,epasseggiain già è su fa.
tendodivertiattidadisperalo
, poi bacia Sofia,e /’incammina']
Sòf. [ritenendolo ]
Dove
in talestatodiagitazione?.
Ah
no, nonvi lascieròpartire.Wag.
V
oglio andare a prendere tuofiglio, voglio' nutrirlocol.miosangue, semi mancano al-tri cfbl.[//liberadaSofiaeparte] Vv
So*/ [correndoglidietro]
Mio
padre*miopadre.
[parte]
ìink dell’atto Secondo.
V.
3* ?
A T T O TERiO.
i } * «
.f:
t. •
SCENA
I.SoFfA.
E
non ritornaancora!Oh
dio! In qual an-goscia di morteson’io!..Tremo
perlui,tre-mo
perme. Allor che la matrigna lo risa-prà, che saràdime?
Sonperduta, e perduta senza speranza.Quanto micostaun sol fal-lo!*E
forsequelche finorpatii è il minor de’patimenti chemisovrasta.'
SCENA
T -*‘JI.••T*fK^ Sofia,Sivers.
— v ,
* c " • '
t •
**
Si».
Dov’è
vostro padre, madamigella?$of. Venite, caro signor Sivers, consigliatemi, aiutatemi.
Mio
padremi sollecitò a prende-re ilConsigliere.Siv. [(paventato]
Che
!Sof. Ilmiocuorenon potè resistere alla sua te-nerezza- edioglipalesai il mio matrimonio.
Siv. Troppopresto,madamigella, troppo presto.
Sof. Tuttelesperanzedi mio padresonosvanite.
Ilcuginodi Lisbonaédiventatopovero
.
Siv. [spaventato]Cosa![rimesso]
Ne
prendo la più sensibilparte-,ma
unicamenteper voi: nien-teperòper vostropadre, che è giunto così alfinediogni sua speranza. Tutti i tesori dellTndiegli possonforsedareunabuonamo-$he,efiglivirtuosi? Possonfargli estinguere trimorsi,che permotivodileisentirdeve?
-
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Atto Teizo,
%9-
La
povertà,eilpericolodell’ignominia, lo devonrenderuomo,
'ed infondergliuno spiri-to maschile, ed attivo.Sof. Sivers!Quallinguaggio!
E
questa laconso-'lazione,l’aiutochemidateì
Siv. Scusate, madamigella!
Mi
scordava di par-v laredivostro padre; abbenché dett’abbialaverità .
Sor.
Mia
madrevuol assolutamente tal matrimo-nio, perchè il Consigliere ha promesso di _ •.spartireconnoilesuefacoltà.
SiV.,
Che
pensatedifare?Sof.
E
che poss’io? Seiltraditoredi mio marito. viveancorai . :
Siv. Però...Nelcaso chefosse morto, a che vi appigliereste?
Sof.
A
salvaremiopadre, e adessereinfeliceper sempre,poichéamarnonposso quell’uomo.
Troppoconoscole sue massime, i suoi ca-..y: 'pricci.
Non
cerca giàunamoglie,ma
...una schiava ...Oh
Sivers!Seveduto aveste mio padre!No
... una s» subitanea rivoluzione.- >mai nonsidiedeinanimo umano.
Siv. Tantomeglio.
Sof. Ilcocentissimo dolore cagionatogli dall’ aver-glitaciuta1’eaistenadimio figlio; d’essere
...
motivo
collasua dabbenagginedellarovinadi suacasa...Deh! Che
mainon risappia, che\
_
io vihoavuto per confidente. Eglinon melv perdonerebbe
.
Siv.
Non
abbiate timore...Dov’cora?.Sof.
Ah!
Egliandòa prendermiofiglio.Siv. Vostrofratello,esorella son’ incasa?
Sor.
No
!Siv.
(Devo
dunque...)Madamigella!diverse com-binazionimisforzan,pria di quel che vole-va,a palesarviilmio
cuore. Sonconvinto,‘ *
4® Il Ccgino di Lisbona
chesinad ora né unaparola,néunosguafr do veneabbian datala
menoma
traccia. Tan-topiù dunque vi stupiretese vi confesso, eh’ iov’amodituttocuore* ?:
-.
S(F. [conistupore]Voi?
Siv. Quindinacquerlemie cure d’investigareItf
sorgentedelvostrorammarica, quindil’arte, collaqualescopriiilvostro secreto.L’esser a partedel vostro destino, diventò il
mio
più teneroamore. Aimé!Ah
perché son pove.'ro! Perchénonviposso render felice, a se-condadellemiebrame!
Ma
ciòfar non può unamiserarendita di seicento fiorini annui Sof. Per esser contenti non s’ha d’uopo diric-chezza.•‘ • • v“
Siv. Poss’iociòinterpretareamiovantaggio? Sco-pritemi schiettamenter vostrisentimenti, caL rissima Sofìa!..Vi sono indifferente, oppure poss’iosperare?
Sof. Voisieteh’uomopiùrispettabile,cheio co-nosca. ,;
Siv.
Non
ogniuomo
rispettabilevien’amato.Sor. Voimeritateun»giovine piùfelice..*
Ma
an-chesefossilibera... 'J
Si». Voilasiete.
Ecco
lebuone nuove, che vi ho dadate.Ricevetelepiù valevoli testimo-nianzedellamortedivostro marito. [leporge unplicodi carte) E'giàunanno' emezzoeh’eglimorì,emainé ad amici, néa parenti l’indegnofe*paroladelsuomatrimonio.
Sof. Qualdolorosanuova!
Siv. [terpene)Dolorosa!