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3.2.2 Durata e velocità dell’eloquio

Una delle principali variabili che caratterizzano il testo di partenza è la velocità. Alessandra Riccardi fornisce la seguente definizione di “Speech rate”:

Speech rate is a temporal feature and a component of the prosody of speech that is often decomposed into two separate but related measures – speaking rate and articulation rate. Speaking rate, also referred to as speech tempo or speed, measures the words (or syllables) per minute (or second) of a speaker’s actual output, including pauses. On the other hand, articulation rate is the speed of articulatory movements and refers to speech uninterrupted by pauses above a certain threshold, usually between 150 and 250 milliseconds, which are excluded from the measurement […] As the number of words expressed per time unit depends on factors such as the language involved (mean word length) and the type and genre of discourse, syllables have been suggested as a more reliable unit of measurement for interlingual comparisons.169

169 RICCIARDI Alessandra, “Speech Rate”, in Franz Pöchhacker (a cura di), Routledge Encyclopedia of Interpreting Studies, op. cit., pp. 397-398.

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Goldman-Eisler afferma che la percezione della velocità dell’eloquio è fortemente influenzata dalla durata del discorso e dal numero di pause che l’oratore compie. La studiosa suggerisce che in un discorso già pronto e letto, le pause ammontano al 30% del discorso totale; mentre in un discorso ‘libero’ le pause possono ammontare fino al 50%.

Studi recenti, condotti da Emilia Iglesias Fernández, hanno dimostrato che la velocità, di per sé, non si configura come un ostacolo insuperabile per gli interpreti. L’autrice, infatti, chiarisce come la velocità dipende da altri elementi prosodici, e in uno dei suoi studi condotti al riguardo afferma:

Se visionaron seis discursos del PE [Parlamento Europeo]; tres muy rápidos y tres lentos. Intentamos establecer que las impresiones de mayor dificultad no se vincularían necesariamente a mayores tasas de elocución, y que las impresiones de menor dificultad no se tendrían que corresponder siempre con discursos más lentos. Estos dos extremos se confirmaron, pues la elevada velocidad de elocución no se correspondió con percepciones de mayor dificultad, cuando esta se encabalgó a modos de presentación expresivos y oralizados, fruto de una mayor implicación emocional del ponente.170

La velocità dell’eloquio può essere distinta in velocità assoluta e velocità relativa. Con la prima si indica la velocità standard di una determinata lingua; con la seconda, invece, ci si riferisce alla differenza di velocità che si riscontra tra una persona e l’altra, oppure nella stessa persona ma in momenti diversi. In base al numero di parole pronunciate al minuto, si può classificare l’eloquio in: lento, normale e veloce. Si parla di eloquio lento quando si articolano 200 sillabe al minuto; è definito eloquio normale quando il numero di sillabe sale a 350 al minuto; infine, si definisce eloquio veloce quando al minuto vengono pronunciate 500 sillabe. Tuttavia, si raggiungono velocità maggiori, quindi con un numero superiore di 500 sillabe al minuto, quando l’oratore impiega locuzioni per lui ricorrenti. La velocità dell’eloquio dipende, talvolta, anche dal numero di volte in cui l’oratore ha esposto quelle enunciazioni.171

170 IGLESIAS FERNÁNDEZ Emilia, “Interacción entre velocidad, oralidad e implicación emocional del

input y percepción de dificultad de interpretación: un estudio preliminar”, in Africa Vidal y Javier Franco (a cura di), Monografías de traducción e interpretación, Espagna, Universitat d’Alacant/Universidad de Alicante, 2009, p. 264.

171 COZZOLINO Mauro, La comunicazione invisibile. Gli aspetti non verbali della comunicazione, op.

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Analizzando la durata degli eloqui, per quanto concerne gli interventi dello scrittore variano tra i 2 e i 3 minuti di discorso, durata conforme per una traduzione in consecutiva. Anche la traduzione dell’interprete coincide con i tempi dell’esposizione originale: ciò fa sì che il pubblico che ascolta non abbia dubbi o incertezze sulla veridicità della traduzione, in quanto una persona completamente ignorante in materia e priva di ogni conoscenza del cinese, osservando che la durata della traduzione non è eccessivamente minima o smisuratamente lunga rispetto all’enunciato originale, riceve un senso di fiducia in ciò che si sta ascoltando.

Per quanto riguarda la velocità dell’eloquio, la velocità d’eloquio di qualsiasi oratore non consente di scrivere all’interprete ogni singola parola pronunciata ed è per questo che è stata sviluppata la tecnica di presa di appunti. In questo caso la velocità d’eloquio di Su Tong non è eccessivamente veloce, considerando anche il fatto che durante la sua esposizione ricorre a delle dovute pause, magari per organizzare il suo discorso. Inoltre, ricorre a delle ripetizioni come ad esempio, proprio all’inizio del suo discorso: 我因为刚

才(刚才)说到了这个(说到了这个)电影, oppure seguendo: 现在只有在两个国

家我的(我的)小说的名字仍然是叫《妻妾成群》; 就是因为我(我)我这么认

为的昂; 啊因为,当然我我我,我记得; 我发现(写过去)写过去的时间 e così via.

3.2.3 Il registro

La definizione di registro, in termini teorici, si cela dietro un alone di ambiguità. Una definizione di registro è stata fornita da Hale, nella quale si afferma:

The term ‘register’ is sometimes used synonymously with dialect, language variation, style, jargon, level of formality, level of education or a combination of all of the above.172

L’interprete, ma più in generale qualsiasi oratore, deve essere in grado di modificare il proprio registro in base all’interlocutore che si ha di fronte e alla situazione

172 HALE Sandra B., “Register”, in Franz Pöchhacker (a cura di), Routledge Encyclopedia of Interpreting Studies, op. cit., p. 338.

- 100 - comunicativa. A tal proposito Hale afferma:

The simplest way to view register in the context of interpreting is in terms of the distinction between ‘what’ is said (the propositional content) and ‘how’ the propositional content is presented (referred to as register, or often as style). How something is expressed can significantly influence the understanding of the utterance, as well as the way speakers are assessed by others, especially regarding character and credibility […] The register used by a speaker can also be chosen deliberately to achieve a certain effect, such as accommodating to the interlocutor(s) in order to facilitate mutual understanding.173

Requisito fondamentale nell’interpretazione è la fedeltà al registro utilizzato dall’oratore. Questa consente di preservare tutta una serie di elementi connessi alle finalità comunicative dell’oratore che si smarrirebbero nel momento in cui l’interprete decidesse di modificare il registro nella sua resa finale. Ovviamente, ci sono le dovute eccezioni. Infatti, in campo sanitario l’interprete può adattare il suo registro riformulando con semplicità e chiarezza il messaggio per il paziente. Se l’interprete non apportasse questa variazione, il paziente non comprenderebbe in quanto il registro utilizzato dai medici è altamente tecnico e specializzato. Il registro viene, dunque, “sacrificato” per assicurarne la comprensione. Se è pur vero che, talvolta, il cambio registro è fondamentale, l’impiego di un registro adeguato resta indispensabile nella maggioranza dei contesti in quanto un eventuale cambio di registro può causare conseguenze negative:

Interpreting into an inappropriate register (for example, interpreting formal speech into colloquial speech, or specialized into general speech) can also cause unintended offence, misunderstanding between speakers or a misrepresentation of the original speaker’s level of education, character or even age.174

Su Tong utilizza un registro abbastanza colloquiale, non ricorre a termini aulici o troppo complessi, si espone con disinvoltura. Stesso stile viene utilizzato dall’interprete. Falcini adegua la sua esposizione in maniera conforme al testo originale, non utilizza

173Ivi, p. 339. 174Ibidem.

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termini tecnici, ricorre ad un linguaggio quotidiano, molto semplice e chiaro.