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1.3. 试验区, UNA ZONA DI SPERIMENTAZIONE

1.3.3. I dati della crescita

Dopo la crisi del sistema economico del 1993, la crescita ha subito un calo continuo fino al 1997. Successivamente i dati in ogni settore segnano un’impennata notevole verso alti valori di sviluppo, ma nonostante ciò Hainan rimane sempre dietro rispetto allo sviluppo delle altre ZES e di molte altre città costiere divenute centri focali dell’economia cinese.

Brødsgaard nel suo libro Hainan-State, Society, and Business in a Chinese, Province attua un’attenta analisi della crescita dell’isola considerando dati raccolti nelle varie statistiche ufficiali, sia locali che nazionali, apportando dunque anche paragoni con il trend generale e delle altre città cinesi.

Nel 1995 il livello di crescita dell’isola, avente un valore del 3.8%, era di molti punti al di sotto di quello nazionale corrispondente al 10.9%; questo è ancor più basso se paragonato a quello di Shanghai o della regione del Guangdong, luoghi protagonisti della crescita economica degli anni Novanta e che presentano un tasso rispettivamente del 14.1% e 14.9%, portando l’isola di Hainan ad essere una zona “relativamente non sviluppata”88

.

Per quanto riguarda l’analisi di ogni singolo settore, l’autore comincia con quello agricolo il quale, all’epoca della stesura del libro (2005), era ancora il settore che apportava una porzione maggiore di entrate all’isola. Dei 47,6 bilioni di renminbi di produzione totale il 12,4% è occupato dalla silvicoltura, il 27,7% dalla pesca e il 37,8% dalla coltivazione. In quest’ultima il prodotto tradizionalmente più coltivato era il grano, il quale è stato gradualmente sostituito dalle coltivazioni tropicali quali la gomma e la canna da zucchero.

41 1980 1987 1998 2004 Grain 1,158,900 1,335,000 2,301,200 1,965,700 Sugar cane 659,300 261,400 3,537,400 4,178,900 Vegetables 146,400 402,400 2,231,600 3,611,200 Rubber 70,326 158,239 280,369 329,796 Oilbearing crops 22,100 44,400 95,000 90,800 Fruits 27,700 147,166 566,279 1,434,490

Pork, beef, Mutton 45,000 107,405 228,340 389,518

Aquatic products 59,073 112,126 597,676 1,358,484

TAB. 1. Hainan 50 nian (Cinquant’anni di Hainan), Pechino, Zhongguo tongji chubanshe, 1999, p. 547, in

Brødsgaard K. E., Hainan – State Society and Business in a Chinese province, London, Routledge, 2009, p. 41.

Avendo tale settore pochi legami con quelli coinvolti nella crisi del 1993, la sua crescita totale rimane costante nel tempo. Il problema principale però restò la dominante presenza delle fattorie di Stato (soprattutto nella coltivazione di gomma), le quali oltre a non contribuire all’aumento delle entrate dell’isola gestite direttamente dal centro, sottraevano anche spazio coltivabile ai contadini privati o alle varie fattorie collettive, diminuendone la potenzialità di crescita e sviluppo.

Continuando l’analisi Brødsgaard arriva al settore industriale, il quale dall’inizio della fondazione della nuova provincia fino al 1999 circa aveva subìto una crescita dell’800%. L’elevata percentuale non deve però stupire eccessivamente poiché occorre considerare che il livello industriale dal quale partì la crescita del settore sull’isola era praticamente nullo. Infatti, nonostante l’incremento citato, la produttività industriale dell’isola rimaneva irrilevante rispetto all’apporto dato dalle altre regioni cinesi (solo lo 0,23%)89

. Dal 1999 fino al 2004/05, la crescita è stata di circa il 68,6% ma il settore rimane comunque molto debole. Le sue basi, costituite fondamentalmente dall’industria leggera e più precisamente dalla lavorazione dei prodotti agricoli, sono comunque quelle alquanto precarie di un’industria ai primi passi. In alcuni campi, come in quello della lavorazione del sale, l’isola risulta sì la prima in Cina ma solo a causa della carenza di materia prima nelle altre zone. Il problema fondamentale risiede nel fatto che storicamente la maggior parte dei prodotti veniva processata nella madrepatria

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escludendo l’isola da un qualsiasi sviluppo nel settore. Anche qui le SOEs apportavano il 50,4% della produzione industriale totale.

Quello della presenza dello Stato è dunque il problema che principalmente interferisce con una crescita sana e diffusa dell’economia dell’isola. Nelle zone costiere e nelle altre ZES, dopo l’apertura il settore statale aveva subìto uno smantellamento immediato, eliminando conseguentemente quella “ciotola di ferro” protettiva che da sempre aveva inibito l’interesse nei confronti di una maggiore produttività o efficacia in ogni settore. Il risultato fu l’emergere di prodotti più vari e sempre migliori, da adeguare alle necessità della nuova società cinese, nonché la creazione di un’economia di mercato dove ognuno veniva maggiormente responsabilizzato e dunque stimolato, poiché responsabile dei propri guadagni e delle proprie perdite.

La situazione economica ha ovviamente delle ripercussioni molto forti sull’ambiente nel quale si sviluppano i settori principalmente propulsori della creazione della ZES di Hainan e cioè gli investimenti esteri (FDI) e l’import-export.

Per quanto riguarda i primi, nel 1994 a causa della già citata crisi del settore immobiliare e delle conseguenze che questa ebbe in ogni altro ambito ad esso collegato, gli investimenti sono calati bruscamente. Nonostante tale declino il numero di progetti attuati è aumentato (vedi dati TAB. 2.). Ciò è causato dal fatto che numerosi contratti stipulati hanno avuto una messa in pratica ritardata o prolungata, che ha dato i suoi frutti soli dopo anni, evento che non va certo catalogato come un trend positivo poiché col tempo anche il numero di investimenti realizzati diminuirà proporzionalmente alla diminuzione di quelli pattuiti. La causa di ciò pare la perdita di capacità attrattiva da parte dell’isola a vantaggio di altre zone cinesi dove a parità di politiche favorevoli la crescita è stata però più diffusa e ragionata, costruendo un ambiente globale più sicuro e adeguato. Anche qui la situazione è maggiormente complicata dalla presenza dello Stato che continua ad essere il maggiore investitore dell’isola contribuendo ancora nel 2005 al 51,4% delle attività totali.

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Sector No. of projects (1993) No. of projects (2000) No. of projects (2002) Total 3,091 184 233 Agriculture, forestry, fishery, etc. 130 61 47 Industry 778 68 71 Construction industry 538 4 4 Communication and transportation 16 1 7

Wholesale, retail and

catering 70 10 21

Real Estate, public

utilities 1,442 5 20

Health, education, sports,

social services 9 34 50

Scientific research &

services 16 1 5

Other 92 N.A. 9

TAB. 2. Hainan nianjian 1994, Vol.3, p.45; Hainan tongji nianjian 2001, p. 403; Hainan nianjian 2003, p.414;

in in Brødsgaard K. E., Hainan – State Society and Business in a Chinese province, London, Routledge, 2009, p. 63.

Per quanto concerne invece il commercio con l’estero anche qui le conseguenze della crisi del 1993 sono state notevoli. L’esportazione ha cominciato a decrescere fino al 2004, anno in cui lo sviluppo negli altri settori è migliorato in qualità diversificando la quantità dei prodotti commerciati. Le importazioni, ad eccezione degli anni 1999 e 2000, sono sempre state maggiori delle esportazioni, creando così un bilancio perennemente negativo 90 . Tanto i FDI quanto il commercio estero, evidenziano un inserimento forte dell’isola nel contesto asiatico più che in quello internazionale. Hong Kong risulta la protagonista principale sia degli investimenti fatti sull’isola che dei rapporti commerciali con essa; l’ex colonia britannica è seguita da Taiwan per quanto riguarda gli investimenti e dal Giappone (sorpassato però nel 2005 dagli USA) per quanto riguarda gli scambi di merce. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna si inseriscono tra i maggiori investitori per la quantità della somma investita più che per il numero di progetti, che rimane comunque basso91.

Tutto ciò porta a comprendere come la ricerca di un settore altamente competitivo rispetto alle altre zone cinesi nonché capace di uno sviluppo ad ampio raggio sia portata avanti con

90 Ibidem, Tab 5.6, p. 65. 91

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veemenza dagli hainanesi e dallo stesso governo centrale. Un settore strategico sul quale puntare tutto, nel quale l’isola sia l’unica partecipante in gara senza concorrenti che le possano togliere il primato. Quale dunque, se non quello turistico potrebbe essere eletto a settore di punta? Durante il corso del XIX secolo, gli esperimenti subìti dall’isola cominciano a concentrarsi su un unico obiettivo: rendere Hainan un’isola di turismo internazionale.

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CAPITOLO 2