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ANALISI DI CRITICITÀ ED OTTIMIZZAZIONE DELLE POLITICHE DI MANUTENZIONE

Accumulatore e scarico

Troncatrice Svolgitore a strisce Tubiera, elevatore, cassone

Ma cch in a %C 31 24 54 45 %B 35 31 40 31 %A 35 45 6 24 Accumulatore e

scarico Troncatrice Svolgitore a strisce

Tubiera, elevatore, cassone 0 10 20 30 40 50 60 % Svolgitore Goffratore 1 Goffratore 2 Ribobinatrice Incollatore M a cch in a %C 58 50 38 21 33 %B 25 26 29 37 20 %A 17 24 33 42 47

I componenti più critici sono quelli classificati di rank A. Per le Tabelle 6.5 e 6.6 relative al goffratore 1 gli equipaggiamenti di classe A (50%) sono: rullo gobbo, rullo gomma, rullo acciaio, freno rullo acciaio, motore principale c.c. rullo acciaio, ingranaggio fisso rullo acciaio, doppio ingranaggio rullo acciaio, motore e riduttore azionamento vite di battuta, rullo retino, servomotore retino, rullo cliché, motore e riduttore cliché, cilindro idraulico a/c incollaggio, puleggia troncocona. Nel caso di guasti gravi a tali componenti, la loro perdita di funzionalità provoca il fermo di tutta la linea e per alcuni di essi non è prevista una scorta strategica a causa dell’elevato costo di mantenimento a magazzino.

Ci sono poi degli equipaggiamenti classificati di rank B (26%), anch’essi critici, ma che consentono ad esempio in caso di mancato funzionamento di cambiare configurazione, oppure di far lavorare la linea in modalità ridotta.

Infine per i componenti di classe C (24%), viene accetta la manutenzione a guasto, poiché non sono critici e non hanno un alto costo di giacenza a magazzino.

Partendo da un’analisi della situazione attuale della gestione dei componenti, suddivisi in meccanici ed elettrici, vengono determinate le politiche manutentive più idonee e stabilito il mix ottimale di gestione della manutenzione.

6.3.3 Politiche manutentive attuali per gli equipaggiamenti elettrici

La linea produttiva analizzata ha un livello tecnologico avanzato; sono presenti sensori, attuatori (ad esempio elettrovalvole e centraline oledinamiche) e sistemi di controllo utilizzati nei controlli automatici industriali. È presente inoltre un controllo assi per i movimenti di precisione gestito mediante processore (è un controllore programmabile) utilizzato nelle diverse macchine della linea come ad esempio per l’avvolgimento del log sulla testa della ribobinatrice, per il taglio dei rotolini della troncatrice ed infine per il controllo della velocità della linea, o meglio per il mantenimento della tensione della carta costante. Tale controllo viene gestito mediante celle di carico, rulli ballerini su cui sono montati encoder che inviano segnali al controllo assi, il quale mediante l’azionamento va a regolare la velocità del motore. Ad esempio le celle di carico rilevano la pressione esercitata dalla carta sui rulli di goffratura, determinando la tensione del velo in quella zona; un trasduttore collegato ad ogni cella di carico invia al controllo assi un segnale analogico proporzionale alla tensione della carta, il quale di conseguenza controllerà la variazione di velocità dei motori principali attuando la correzione alla tensione della carta.

I sensori più diffusi su tutte le macchine sono quindi le celle di carico montate sui rulli ballerini, gli encoder ed i resolver impiegati per misurare la posizione o la velocità dei motori, le

fotocellule per segnalare la presenza o la rottura della carta durante il passaggio attraverso le varie macchine ed i sensori induttivi per controllare la corsa dei cilindri pneumatici ed idraulici. Tutti questi componenti sono gestiti a rottura poichè hanno un costo contenuto ed il loro mancato funzionamento è subito individuato mediante il pannello di controllo e la loro sostituzione può avvenire a macchina funzionante.

Ogni macchina ha inoltre un proprio quadro elettrico costituito dai seguenti componenti gestititi in modo diverso dal punto di vista della manutenzione:

• PLC (Programmable Logic Controller-Controllori a logica programmabile): permettono di coordinare e comandare unità funzionali distinte tra loro in modo da realizzare fasi di processi industriali in maniera automatica. Costruttivamente sono dei particolari processori caratterizzati da un ridotto set di istruzioni da eseguire e da elevate capacità di input/output mediante le quali colloquiano con varie unità di elaborazione dati, in particolare sensori (che forniscono informazioni dall’esterno) ed attuatori di comando di macchine differenti. È un’apparecchiatura fortemente orientata all’interfacciamento con i dispositivi industriali. Su di essi viene realizzata manutenzione predittiva, più precisamente diagnostica on-line.

• Relé: dispositivo atto ad effettuare, mediante opportuni segnali di comando, operazioni di connessione, interruzione, commutazione fra circuiti elettrici. Sostanzialmente è un interruttore in grado di aprire e chiudere un circuito.

• Contattore: dispositivo meccanico di manovra, generalmente previsto per un numero elevato di operazioni, avente una sola condizione di riposo, ad azionamento non manuale, capace di stabilire, sopportare ed interrompere correnti in condizioni di sovraccarico. La posizione di riposo corrisponde ordinariamente alla posizione d’apertura dei contatti principali.

• Trasformatore: dispositivo in grado di trasformare il valore della tensione alternata in valori differenti.

• Alimentatore: apparecchiatura in grado di fornire ad un determinato circuito elettronico le giuste tensioni (quindi correnti) necessarie al suo corretto funzionamento. Trasforma una tensione di un certo tipo e valore in un altro avente caratteristiche adeguate all’apparecchiatura da alimentare.

• Inverter: dispositivo elettronico in grado di convertire corrente continua in corrente alternata eventualmente a tensione diversa, oppure una corrente alternata in un’altra di differente frequenza. È impiegato per regolare la velocità dei motori elettrici.

• Azionamento: sistema di controllo per un motore in corrente continua che permette di comandare la coppia motrice.

• Fusibile: semplice dispositivo di protezione in grado di preservare da eventuali cortocircuiti, che va ad interrompere il flusso di corrente se questa supera la soglia prefissata.

• Interruttore magnetotermico: apparecchiatura di protezione in grado di interrompere un circuito in caso di sovracorrente. Rispetto al fusibile ha il vantaggio di una maggior precisione d’intervento ed essere facilmente ripristinabile con la pressione di un pulsante o l’azionamento di una leva.

La tabella seguente (Tabella 6.9) riassume le differenti politiche manutentive applicate a tali apparecchiature.